5 Marzo 2024

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    Via libera del Senato al Dl ex Ilva. Il testo passa alla Camera

    (Teleborsa) – Via libera del Senato in prima lettura al decreto Ilva con 84 voti favorevoli, 27 contrari e 30 astensioni. Il testo passa ora all’esame della Camera. A favore ha votato la maggioranza insieme ad Azione e Autonomie, contro M5S e AVS mentre hanno annunciato l’astensione Italia Viva e Partito democratico. Il provvedimento varato dal Consiglio dei ministri a metà gennaio prevede l’ammissione immediata alla procedura di amministrazione straordinaria su istanza dei soci con almeno il 30% del capitale per le imprese di interesse strategico nazionale con almeno 500 dipendenti e debiti per almeno 300 milioni. Nel decreto viene prevista poi la possibilità per il Ministero dell’economia di erogare a queste imprese finanziamenti della durata massima di cinque anni, a tassi di mercato, per un massimo di 320 milioni di euro per l’anno 2024. Arrivano anche garanzie di cassa integrazione straordinaria durante l’eventuale amministrazione straordinaria. In particolare, sono state ampliate le maglie per consentire alle imprese dell’indotto, che hanno difficoltà di accedere al credito per i debiti accumulati, di usufruire del Fondo di garanzia anche in mancanza di valutazioni creditizie particolarmente favorevoli.Nel corso dell’esame del Senato all’interno del decreto, con un emendamento del governo, è confluito anche il dl relativo all’indotto di Acciaierie d’Italia le cui misure sono state ulteriormente modificate per venire incontro alle esigenze della filiera.”Ringrazio i senatori per la piena collaborazione manifestata nell’iter del provvedimento che ha consentito di migliorarne il testo, raccogliendo anche ulteriori indicazioni delle forze sociali e produttive. Siamo in una fase decisiva che necessita della massima responsabilità e della più ampia condivisione per salvare gli stabilimenti dell’ex Ilva e rilanciare la siderurgia nazionale, asset fondamentale per riaffermare l’industria italiana. Posso assicurare che questa coesione e responsabilità che oggi emerge dal Senato è quanto ho riscontrato tra i lavoratori di Taranto e anche tra le imprese della filiera e dell’indotto a cui oggi diamo alcune significative risposte”. Così il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, al termine del voto finale dell’Aula del Senato.”In sede di conversione sono state approvate una serie di proposte emendative che hanno recepito le richieste che ci sono giunte dall’indotto in queste settimane di confronto e di ascolto delle loro esigenze”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Stitch Fix taglia l’outlook, titolo in rosso

    (Teleborsa) – Retrocede molto Stitch Fix, che esibisce una variazione percentuale negativa del 18,90%.Il retailer d’abbigliamento ha peggiorato l’outlook 2024. Il gruppo di San Francisco ha ridotto da 1,30-1,37 a 1,29-1,32 miliardi di dollari la guidance relativa ai ricavi per l’intero anno fiscale, contro gli 1,35 miliardi attesi dal mercato. Per il solo terzo trimestre dell’esercizio 2024, iniziato a fine gennaio, le stime sono di 300-310 milioni di dollari, contro i 322 milioni del consensus.La tendenza ad una settimana di Stitch Fix è più fiacca rispetto all’andamento del Nasdaq 100. Tale cedimento potrebbe innescare opportunità di vendita del titolo da parte del mercato.La situazione di medio periodo di Stitch Fix resta tendenzialmente ribassista. Tuttavia, esaminando il grafico a breve, sarebbe lecito iniziare a dubitare della possibilità della fase ribassista di estendere. E’ atteso dunque un miglioramento verso l’alto della curva che incontra il primo ostacolo a 2,89 USD. Supporto visto a quota 2,49. Ulteriori spunti rialzisti favoriscono un nuovo target stimato verosimilmente in area 3,29. LEGGI TUTTO

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    Energia, aste ridisegnano classifica fornitori: Enel scende al 48%, Hera sale al terzo posto

    (Teleborsa) – Il presidente di Arera, Stefano Besseghini, ha dichiarato che il modello d’asta prescelto dall’Autorità “si è rivelato uno strumento valido e adeguato a garantire la parità di trattamento tra gli operatori del mercato ed esiti realmente concorrenziali, a beneficio dei clienti, grazie anche alla pluralità di partecipanti che ha concorso in tutte le aree territoriali”. In audizione in commissione Attività produttive alla Camera, Besseghini ha evidenziato che “complessivamente il bilanciamento dei molteplici fattori ha indotto i partecipanti a formulare offerte tra di loro molto diverse, con numerosi casi di offerte a valori negativi”. Per il presidente di Arera “a dimostrazione dell’efficacia dell’asta quale mezzo in grado di incidere sulla struttura di mercato ove vi sia un’adeguata concorrenza tra partecipanti, basti osservare come gli esiti delle procedure competitive abbiano ridisegnato, in parte, la mappa dei fornitori per i clienti domestici di energia elettrica nel Paese”. Dai dati “si evince che il gruppo Enel, nonostante sia risultato vincitore in 7 aree, ha ridotto la propria quota di clienti domestici serviti in tutto il mercato dell’energia elettrica al dettaglio (sia tutelato sia libero), scendendo al 48% rispetto alla quota di mercato di 56,7% pre-asta”. Inoltre, si evidenzia che la società Hera, “avendo quasi triplicato il numero di clienti domestici serviti, in seguito all’asta diventa (sulla base dei dati attualmente disponibili) il terzo operatore di mercato per numero di Pod, con una quota di mercato molto vicina a quella del secondo operatore di mercato (Eni Plenitude) che rifornisce circa l’8,7% dei Pod nella titolarità di clienti domestici di energia elettrica”. “Anche le società Edison e Illumia rafforzano significativamente la propria posizione di mercato, con un numero di clienti domestici serviti post-asta rispettivamente raddoppiato e quintuplicato. La società Edison Energia risulta essere (sulla base dei dati attualmente disponibili) il quarto operatore di mercato per numero di POD serviti (in luogo della società Acea), mentre Illumia si attesta al settimo posto, dopo A2A e Iren che prima dell’asta risultavano essere rispettivamente il terzo e il quinto operatore di mercato”. LEGGI TUTTO

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    Recordati, continua il buyback e raggiunge l’1,32%

    (Teleborsa) – Recordati, nell’ambito del programma di acquisto di azioni proprie, ha reso noto di aver acquistato, dal 26 febbraio al 1° marzo 2024, complessivamente 32.505 azioni proprie, al prezzo medio ponderato di 51,3269 euro.Al 1° marzo, Recordati deteneva 2.767.187 azioni proprie pari all’1,323% del capitale sociale. LEGGI TUTTO

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    Fisco, economia sommersa a 192 miliardi (10,5% del PIL)

    (Teleborsa) – Nel 2021, ultimo anno disponibile, il valore dell’economia non osservata (l’insieme dell’indotto dell’economia sommersa e delle attività illegali) ha raggiunto i 192 miliardi di euro. Un valore equivalente al 10,5% del Pil, di cui ben 68,1 miliardi di euro (il 3,7% del Pil) afferiscono al lavoro irregolare. Lo rileva un’elaborazione Eures-Uil presentata dal leader della confederazione, Pierpaolo Bombardieri, nel corso delle celebrazione per i 74 anni dalla fondazione del sindacato.”Direttamente correlato al tema dell’evasione contributiva è quello relativo alla stima del lavoro irregolare e del lavoro nero – ha detto Bombardieri – che continuano a rappresentare una grande criticità del Paese, con intensità differente nei diversi settori. A tale riguardo il modello di calcolo adottato dall’Istat stima in circa 3 milioni il numero dei lavoratori irregolari. Queste persone, noi le chiamiamo cosi, oggi non li vede nessuno. Ecco perché le chiamiamo fantasmi e quando chiediamo di farle diventare persone lo facciamo perché loro non subiscano più”.Dallo studio emerge anche che nel 2022 a fronte di 8,15 milioni di contratti di lavoro attivati nel settore privato solo il 17% (pari a 1,388 milioni) si configura come contratto a tempo indeterminato; il 4,3% (pari a 354mila unità) è un contratto di apprendistato; il 78,6% (pari a 6,4 milioni di unità) è rappresentato da forme lavorative precarie: a termine, stagionali, in somministrazione o intermittenti. I dati relativi ai primi nove mesi del 2023 confermano i risultati dell’anno precedente, con il 79,5% di contratti atipici contro il 20,5% di contratti stabili (4,98 milioni di unità contro 1,289 milioni). LEGGI TUTTO

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    Alerion, acquistate azioni proprie per oltre 600 mila euro

    (Teleborsa) – Alerion Clean Power ha informato di aver acquistato, dal 26 febbraio all’1 marzo 2024, complessivamente 27.788 azioni proprie al prezzo medio di 21,6669 euro per azione, per un controvalore complessivo di 602.080,44 euro, nell’ambito dell’autorizzazione all’acquisto deliberata dall’Assemblea degli Azionisti del 20 aprile 2023.Il numero complessivo delle azioni proprie detenute da Alerion all’1 marzo, è pari a 642.298 rappresentative dell’1,18441% del capitale sociale.In Borsa, intanto, risultato positivo per la Società che opera nel settore della produzione e vendita di energia elettrica da fonti rinnovabili, che lievita dell’1,86%. LEGGI TUTTO

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    Idrogeno, MASE: chiusa consultazione pubblica per incentivi a produzione

    (Teleborsa) – Si è conclusa la consultazione pubblica sullo schema di decreto finalizzato a definire gli incentivi tariffari per la produzione di idrogeno a basse emissioni di carbonio. Lo comunica il Mase spiegando che “la consultazione – si legge nella nota – ha riscosso un grande interesse da parte di imprese e associazioni, con oltre 40 operatori che hanno risposto, a conferma dell’attenzione nei confronti del vettore idrogeno e dei combustibili gassosi a basse emissione di CO2 per la decarbonizzazione dell’economia nazionale”.Il Mase, con il supporto del GSE, ha già avviato l’analisi dei pareri e delle proposte formulate dagli operatori, con l’obiettivo di predisporre uno schema di decreto condiviso in grado di stimolare in modo efficace la produzione di idrogeno da destinare alle industrie “hard to abate” e ai trasporti. Successivamente lo schema di decreto sarà sottoposto alla dg Concorrenza della Commissione Europea per la verifica della compatibilità con la disciplina sugli aiuti di Stato. LEGGI TUTTO

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    Intesa Sanpaolo, per Morgan Stanley è “Overweight”

    (Teleborsa) – Morgan Stanley ha messo sotto la lente alcune tra le più importanti banche italiane e rivede il loro rating. In particolare, gli analisti hanno migliorato la loro raccomandazione su Intesa Sanpaolo, portandola a “Overweight” da “Equal Weight” e hanno alzato il target price a 4,10 euro per azione dai precedenti 3,60 euro.”Il nostro approfondimento intersettoriale sul core mix dei ricavi delle banche italiane – esaminando le tendenze degli AuM, i tassi di risparmio e la domanda assicurativa – suggerisce che il consenso sta sottostimando la ripresa delle commissioni”. La nostra analisi – spiegano gli esperti – approfondita del mix di ricavi principali rileva il “massimo rialzo rispetto alla crescita delle commissioni di consenso e del reddito assicurativo presso Intesa Sanpaolo. LEGGI TUTTO