11 Marzo 2024

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    Tesmec, Intermonte taglia target price e conferma Neutral

    (Teleborsa) – Intermonte ha abbassato a 0,117 euro per azione (da 0,13 euro) il target price su Tesmec, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nel campo della costruzione di infrastrutture relative al trasporto di energia elettrica, dati e materiali, confermando la raccomandazione sul titolo a “Neutral”.Gli analisti scrivono che i risultati FY23 di Tesmec sono stati inferiori agli obiettivi del management, con un peggioramento delle tendenze operative nel 4Q sia a livello di conto economico che di posizione finanziaria netta, guidato dal business Trencher che ha sofferto della mancata finalizzazione di alcune negoziazioni, soprattutto nei mercati degli Stati Uniti e del Medio Oriente.Durante la call, il management ha spiegato che il rallentamento nel 4Q è stato causato dai Trencher negli Stati Uniti/Medio Oriente e dallo spostamento al 2024 di alcuni ordini nel Rail (spostamento dei pagamenti anticipati) e nell’Energy Automation. Il management ha inoltre espresso fiducia nel miglioramento della redditività in futuro, mentre non è stata fornita alcuna indicazione sulla strategia di rifinanziamento del debito.Le previsioni fornite per il 2024 indicano vendite in crescita del 10% su base annua, margine EBITDA in miglioramento rispetto al 13,5% del 2023 e posizione debitoria netta in miglioramento rispetto al livello del 2023 di 153 milioni di euro grazie a una riduzione del workingcapita/inventario. Intermonte ha aggiornato il modello e tagliato le aspettative FY24-25 (che erano già al di sotto dei target) del 7% per quanto riguarda le vendite (274 milioni di euro nel FY24, +9% YoY), del 16% per l’EBITDA (40 milioni di euro nel FY24), con l’indebitamento netto ora visto a 151 milioni di euro a fine 2024 rispetto alla precedente stima di 133 milioni di euro.”Tesmec è esposta alle opportunità di crescita associate ai crescenti investimenti infrastrutturali (il Medio Oriente è un’area chiave di sviluppo), sebbene il track record nella generazione di FCF sia debole”, si legge nella ricerca. LEGGI TUTTO

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    Wall Street debole in attesa dell’inflazione. Bitcoin su nuovi massimi

    (Teleborsa) – Seduta cauta a Wall Street, con gli investitori che attendono i dati chiave sull’inflazione statunitense per avere ulteriori indicazioni sul percorso di politica monetaria della Federal Reserve, dopo i dati contrastanti sul mercato del lavoro della settimana scorsa e l’intervento privo di sostanziali novità da parte del presidente della Fed Jerome Powell davanti al congresso.Domani, alle 13.30 ora italiana (per il cambio d’ora che anticipa l’apertura della Borsa americana alle 14.30) saranno pubblicati i dati di febbraio dei prezzi al consumo (CPI).”La testimonianza dovish del presidente della Fed Jerome Powell della scorsa settimana ha spostato tutta l’attenzione sui dati statunitensi – hanno scritto gli analisti di ING – Il primo input, i dati sull’occupazione negli Stati Uniti, ha sollevato più preoccupazioni sulla qualità dei dati che sulla risposta alle domande sul mercato del lavoro. L’inconcludenza delle buste paga pone maggiormente l’accento sui dati CPI di febbraio”.Gli operatori stanno prestando attenzione a tutto l’universo crypto, dopo che il Bitcoin ha aggiornato i suoi massimi storici sopra quota 72 dollari. A muoversi in tandem all’andamento della principale cryptovaluta sono aziende come Coinbase Global e Marathon Digital.Sul fronte dell’M&A, EQT ed Equitrans Midstream hanno siglato un accordo per una fusione in grado di creare un’azienda da 35 miliardi di dollari.Guardando ai principali indici, il listino USA scambia con un calo dello 0,25% sul Dow Jones; sulla stessa linea, si posiziona sotto la parità l’S&P-500, che retrocede a 5.111 punti. Poco sotto la parità il Nasdaq 100 (-0,33%); sulla stessa linea, sotto la parità l’S&P 100, che mostra un calo dello 0,22%. LEGGI TUTTO

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    Auto, a febbraio bene le immatricolazioni di benzina (+30,1%) e ibride (+16,1%)

    (Teleborsa) – A febbraio molto bene le immatricolazioni di auto a benzina e quelle a alimentazionealternativa, in particolare le ibride, mentre il diesel continua a registrare il segno meno. In aumento anche le immatricolazioni di vetture alimentate a gas. Sono alcune delle evidenze emerse dal focus di approfondimento elaborato dall’Area Studi e Statistiche di Anfia sull’andamento e sulla struttura del mercato auto italiano. A febbraio sono state immatricolate 147.000 auto (+12,8% rispetto allo stesso mese del 2023). Le vendite di auto a benzina sono aumentate del 33,4% raggiungendo una quota di mercato del 31,2% mentre quelle a diesel sono scese dell’11,8% con un market share del 14,6%. Nel cumulato del bimestre, le immatricolazioni sono state circa 289 mila, in aumento dell’11,7%. Nei primi due mesi dell’anno, le immatricolazioni di autovetture a benzina sono aumentate del 30,1% (30,9% di quota) mentre continua il calo delle auto diesel (-10,2% e 15,0% di quota nel periodo). Le immatricolazioni delle auto ad alimentazione alternativa rappresentano il 54,2% del mercato del solo mese di febbraio, con volumi in aumento rispetto allo stesso mese del 2023 (+11,3%). Nel cumulato, le alternative aumentano del 10,4% e salgono ad una quota di mercato del 54,1% (+0,1% rispetto al primo bimestre del 2023). Nel dettaglio, le autovetture elettrificate rappresentano il 44,3% del mercato di febbraio, mentre, nel cumulato hanno una quota del 43,6%, con volumi in crescita (+11,8% nel mese e +9,8% nel cumulato). Tra queste, le ibride mild e full aumentano del 16,1% nel mese, con una quota di mercato del 37,7%, mentre, nel cumulato, risultano in crescita del 15,2%, con una market share del 37,8%. Le immatricolazioni di autovetture ricaricabili calano del 7,4% nel mese (quota di mercato 6,6%) e del 15,9% nel cumulato (market share 5,8%). In particolare, le auto elettriche hanno una quota del 3,4% e aumentano del 3,1% nel mese. Calano, al contrario, le ibride plug-in (-16,6%) con il 3,2% del mercato del mese. Nel cumulato, le alimentazioni risultano entrambe in calo, rispettivamente -2,7% e -25,2%. Infine, le auto a gas rappresentano il 9,9% dell’immatricolato di febbraio, di cui il 9,7% è composto da autovetture Gpl (+8,3% su febbraio 2023) e lo 0,2% da autovetture a metano (+38,9%). Nel cumulato dei primi due mesi del 2024, le autovetture Gpl risultano in crescita del 12,9% e quelle a metano incrementano del 6,3%.(Foto: @pixel7propix on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    CIR, nel 2023 utile di 32,8 milioni di euro. Nessun dividendo e avanti con buyback

    (Teleborsa) – CIR, società quotata su Euronext Milan che fa capo alla famiglia De Benedetti, ha chiuso il 2023 con ricavi con 2.379,8 milioni di euro, in aumento del 6,9% rispetto al 2022, con dinamiche positive in entrambi i settori di attività del gruppo. L’EBITDA consolidato del 2023 è ammontato a 352,2 milioni di euro (14,8% dei ricavi), rispetto a 296,2 milioni di euro nel corrispondente periodo del 2022 (13,3% dei ricavi). L’incremento dell’EBITDA è riconducibile all’incremento del fatturato e della redditività sia di KOS che di Sogefi. Il risultato netto consolidato è stato positivo per 32,8 milioni di euro, a fronte di un risultato in pareggio nel 2022, con incrementi in tutte le attività.L’indebitamento finanziario netto consolidato ante IFRS16 al 31 dicembre 2023 è sceso a 17,8 milioni di euro, rispetto a 81,8 milioni al 31 dicembre 2022. L’indebitamento finanziario netto consolidato inclusi i debiti IFRS16, al 31 dicembre 2023, ammonta a 871,5 milioni di euro, comprensivi di diritti d’uso per 853,7 milioni, principalmente della controllata KOS (788,8 milioni), che opera avvalendosi di immobili prevalentemente in locazione.Il consiglio di amministrazione ha deciso di proporre all’assemblea degli azionisti di non distribuire dividendi, ritenendo che nelle attuali condizioni di mercato la prosecuzione nella politica di riacquisto di azioni proprie seguita negli ultimi anni costituisca una modalità di distribuzione verso gli azionisti più efficace. A questo proposito, ha deliberato di rinnovare l’autorizzazione all’esecuzione di operazioni di buyback, per un massimo di 208.000.000 azioni, con annullamento delle azioni proprie in portafoglio, senza riduzione del capitale sociale. LEGGI TUTTO

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    Borse europee in calo, a Milano soffrono TIM e A2A

    (Teleborsa) – Milano è debole, in scia alle altre Borse di Eurolandia, in una prima seduta della settimana senza grandi spunti. Oggi non è in programma la pubblicazione di alcun dato rilevante in Eurozona e Stati Uniti, con l’attenzione rivolta alla pubblicazione di domani sull’indice dei prezzi al consumo degli Stati Uniti a febbraio. L’Euro / Dollaro USA mantiene la posizione sostanzialmente stabile su 1,094. Sostanzialmente stabile l’oro, che continua la sessione sui livelli della vigilia a quota 2.178,4 dollari l’oncia. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil) continua la seduta sui livelli della vigilia, riportando una variazione pari a -0,29%.Invariato lo spread, che si posiziona a +133 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si attesta al 3,59%.Nello scenario borsistico europeo spicca la prestazione negativa di Francoforte, che scende dello 0,71%, fiacca Londra, che mostra un piccolo decremento dello 0,46%, e senza slancio Parigi, che negozia con un 0%.Si muove in frazionale ribasso Piazza Affari, con il FTSE MIB che sta lasciando sul parterre lo 0,64%; sulla stessa linea, si muove al ribasso il FTSE Italia All-Share, che perde lo 0,65%, scambiando a 35.306 punti. Sotto la parità il FTSE Italia Mid Cap, che mostra un calo dello 0,66%; con analoga direzione, negativo il FTSE Italia Star (-1,2%).Tra le migliori azioni italiane a grande capitalizzazione, Stellantis avanza dello 0,80%. Si muove in modesto rialzo Inwit, evidenziando un incremento dello 0,62%. Bilancio positivo per Enel, che vanta un progresso dello 0,51%.I più forti ribassi, invece, si verificano su Telecom Italia, che continua la seduta con -4,37% (stamattina ha detto che il debito netto pro-forma salirà a circa 7,5 miliardi di euro a fine 2024 dopo la vendita della Rete). A2A scende del 3,51% (dopo l’accordo da 1,2 miliardi di euro annunciato nel weekend per l’acquisto di alcune reti di distribuzione elettrica di Enel). Calo deciso per Nexi, che segna un -3,18%. Sotto pressione Amplifon, con un forte ribasso del 3,18%.Tra i migliori titoli del FTSE MidCap, Fincantieri (+8,16%), Acea (+1,94%), Lottomatica (+1,55%) e Buzzi Unicem (+1,40%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Juventus, che continua la seduta con -6,56%. Soffre Technoprobe, che evidenzia una perdita del 3,56%. Preda dei venditori D’Amico, con un decremento del 3,20%. Si concentrano le vendite su Seco, che soffre un calo del 2,98%. LEGGI TUTTO

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    Intred, Egon Zanagnolo nuovo DG dopo uscita di Federico Protto

    (Teleborsa) – Intred, operatore di telecomunicazioni quotato su Euronext Growth Milan, ha annunciato la nomina di Egon Zanagnolo come direttore generale che, a partire dal 28 marzo 2024, succede a Federico Protto. Le dimissioni di Protto – che doveva anche assumere la posizione di amministratore delegato con l’approvazione del bilancio 2023 da parte dell’assemblea – sono arrivate la settimana scorsa per accettare la nomina a CEO di Cellnex Italia.Zanagnolo, 48 anni, vanta una lunga esperienza nel settore TLC e Intred dove è entrato oltre 25 anni fa. In Intred si è occupato principalmente di attività commerciale, con incarichi crescenti, divenendo responsabile della divisione nel 2011 e direttore commerciale e marketing dal 2020. Inoltre, Nel corso degli ultimi anni ha collaborato a stretto contatto con il CEO Daniele Peli nell’elaborazione delle politiche commerciali e di marketing, supervisionando i rapporti con la clientela.”Sono lieto di annunciare la nomina di Egon Zanagnolo come nuovo direttore generale della società – ha commentato il co-fondatore e CEO Daniele Peli – In lui pongo piena fiducia, fiducia guadagnata sul campo in questi 25 anni di esperienza in Intred. La sua lunga esperienza nel settore TLC e le sue competenze commerciali contribuiranno sicuramente alla crescita della società nei prossimi anni. Egon sarà inoltre impegnato a continuare e sviluppare il percorso di managerializzazione avviato, che riteniamo ci consentirà di porre le basi per la futura Intred, una società dinamica e capace di cogliere tutte le opportunità che il mercato saprà offrire, sulla scia dei successi ottenuti in questi anni”. LEGGI TUTTO

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    Talea Group, Intermonte taglia target price e conferma Buy

    (Teleborsa) – Intermonte ha tagliato a 11,30 euro per azione (dai precedenti 13,70 euro) il target price su Talea Group, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nell’e-retailing di prodotti legati alla salute e benessere della person, confermando la raccomandazione “Buy”. La revisione del giudizio segue la pubblicazione dei risultati 2023.Gli analisti stanno spostando la stima dell’EBITDA FY23 a -3 milioni di euro rispetto ai precedenti 2,6 milioni di euro, a seguito di ricavi inferiori alle attese che dovrebbero aver impedito a Talea di ottenere il bonus di fine anno con i grandi fornitori (il mantenimento di livelli di inventario equilibrati sarebbe dovuto rimanere l’obiettivo principale).Il broker prevede ora ricavi 2024 a 173,4 milioni di euro, al di sotto della precedente stima di 187,6 milioni di euro, principalmente a causa del risultato 2023 più debole del previsto ma in forte crescita (+27% YoY). Inoltre, nel 2024 prevede un miglioramento dell’EBITDA di 7 milioni di euro a 4 milioni di euro grazie a: 1) solida crescita dei ricavi; 2) maggiore visibilità sul bonus di fine anno grazie ad una base di partenza meno sfidante; 3) un mix migliorato grazie al maggiore contributo dei business ad alta marginalità come l’area Industriale (10,3 milioni di euro, +59% YoY) e dei prodotti a marchio del distributore (2,5 milioni di euro di ricavi).”La crescita dei ricavi nel 2023 è stata più debole di quanto ci aspettassimo, ma le azioni intraprese dal management aprono la strada a un 2024 positivo e supportano il nostro caso di investimento sul titolo – si legge nella ricerca – Talea opera in un mercato attrattivo e può consolidare la propria quota di mercato, continuando ad acquisire piccoli operatori, come nelle recenti acquisizioni, e sfruttare il loro traffico dati attraverso l’area Industriale ad alta marginalità”.(Foto: Priscilla Du Preez su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Valsoia, utile 2023 in calo a 7,2 milioni. Dividendo di 0,38 euro

    (Teleborsa) – Valsoia, società attiva nel mercato dei prodotti per l’alimentazione salutistica e quotata su Euronext Milan, ha chiuso il 2023 con ricavi di vendita pari a 112,82 milioni di euro, con un incremento dell’11,3% rispetto alla chiusura dell’esercizio precedente. L’EBITDA è risultato pari a 12,51 milioni di euro, in lieve aumento (+0,5%) rispetto all’esercizio precedente, registrando un indice percentuale di marginalità operativa (EBITDA Margin percentuale) pari all’11,1% rispetto al 12,3% dell’esercizio 2022.L’utile netto del periodo è pari a 7,22 milioni di euro, in contrazione rispetto all’esercizio precedente del 9,4% (-0,75 milioni di euro), per i minori proventi finanziari ottenuti dall’investimento in titoli di debito dello Stato italiano (BTP Italia Giu30), acquistati nel corso del 2022 con l’obiettivo di proteggere dalla crescita della inflazione il valore corrente di una parte della liquidità disponibile.”Siamo soddisfatti per il positivo andamento dei ricavi nell’anno 2023 in crescita sia per la Divisione Food Salutistico (+5,1%) che Food Tradizionale (+26,5%) – ha commentato il presidente Lorenzo Sassoli de Bianchi – Le vendite all’estero hanno proseguito la loro crescita (+7,9%) nonostante una stagionalità del gelato meno favorevole rispetto ai risultati record dell’anno precedente”.”Anche il 2023 è stato caratterizzato da una rilevante crescita dei costi che hanno condizionato l’EBITDA contenendolo sostanzialmente allo stesso livello dell’esercizio precedente – ha aggiunto – La società ha confermato la sua eccellente solidità finanziaria pari a 27,3 milioni di euro. Il controllo dei costi di acquisto e delle marginalità sono stati la priorità anche per l’esercizio 2023 unitamente al continuo sostegno che proseguirà anche nel 2024 ai consumi delle nostre Marche, in particolare attraverso i costanti e crescenti investimenti in comunicazione”.Il CdA ha proposto un dividendo di 0,38 euro per azione. Si propone che i dividendi siano messi in pagamento il giorno 8 maggio 2024, record date 7 maggio 2024 e stacco cedola ex date il 6 maggio 2024. LEGGI TUTTO