12 Marzo 2024

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    Banche italiane, Morningstar DBRS: ben posizionate per assorbire ulteriore riserva di capitale

    (Teleborsa) – La Banca d’Italia ha avviato negli scorsi giorni una consultazione pubblica sull’intenzione di attivare per tutte le banche e i gruppi bancari autorizzati in Italia una riserva di capitale a fronte del rischio sistemico (systemic risk buffer, SyRB) pari all’1% delle esposizioni domestiche ponderate per il rischio di credito e di controparte. Il buffer obiettivo dell’1% sarebbe raggiunto gradualmente: lo 0,5 per cento andrebbe rispettato entro il 31 dicembre 2024, mentre il restante 0,5 per cento entro il 30 giugno 2025.La misura mira a rafforzare la resilienza del settore bancario italiano per far fronte meglio a circostanze di mercato avverse inattese che potrebbero comprometterne la capitalizzazione e limitarne la capacità di prestito. Il buffer di capitale anticiclico (CCyB) è un altro esempio di requisito normativo attivato in cicli economici favorevoli in modo da prevenire effetti prociclici ed evitare un ulteriore peggioramento delle condizioni economiche durante i cicli economici avversi. Tuttavia, l’Italia è tra i paesi che al momento non hanno implementato né un CCyB né un SyRB, fa notare un’analisi di Morningstar DBRS.Sulla base dei dati della Banca d’Italia, il capitale bancario italiano superiore ai requisiti regolamentari ammontava a circa 47 miliardi di euro a fine settembre 2023 e l’implementazione del SyRB comporterebbe una diminuzione del capitale libero a circa il 3,2% delle attività ponderate per il rischio (RWA) a livello di sistema, dal 3,8%.”Nel complesso, riteniamo che le banche italiane siano ben posizionate per assorbire l’impatto derivante dalla potenziale implementazione del SyRB, grazie alla sostenuta generazione organica di capitale registrata nel 2023, che ha contribuito a rafforzare le riserve di capitale nonostante le distribuzioni più generose agli azionisti tramite dividendi e anche riacquisti di azioni proprie presso alcune banche”, si legge in una ricerca.Sulla base del campione di banche monitorate da Morningstar DBRS, i coefficienti medi di Common Equity Tier 1 (CET1) e Total Capital erano rispettivamente del 16,3% e del 19,3% alla fine del 2023, in aumento rispetto al 14,3% e al 16,8% della fine del 2019. L’agendia di rating stima che l’implementazione del SyRB costerebbe fino a circa 7,8 miliardi di euro o 86 pb di capitale, un valore che regge favorevolmente il confronto con buffer medi superiori ai requisiti di vigilanza di circa 770 pb per il CET1 e 640 pb per il Total Capital, sulla base degli RWA totali alla fine. 2023. Tuttavia, l’impatto effettivo sarebbe inferiore a 86 pb considerando che la misura si applica solo agli RWA domestici. LEGGI TUTTO

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    Commercialisti, collegio sindacale: forte apprezzamento su perimetrazione responsabilità

    (Teleborsa) – Il Consiglio nazionale dei commercialisti esprime forte apprezzamento per la proposta di legge AC 1276 “Modifica dell’articolo 2407 del codice civile, in materia di responsabilità dei componenti del collegio sindacale”, prima firmataria l’onorevole Marta Schifone, nel corso di una audizione parlamentare tenutasi oggi presso la II Commissione Giustizia della Camera dei deputati. “La perimetrazione della responsabilità civile dei componenti dell’organo di controllo, infatti, – spiega il Consiglio nazionale dei commercialisti in una nota – rappresenta un obiettivo per il quale il presidente del Consiglio nazionale, Elbano de Nuccio, coadiuvato dai consiglieri nazionali delegati alla materia, Gian Luca Ancarani e Maurizio Masini, si è sempre battuto fin dal suo insediamento grazie alle interlocuzioni da lui intrattenute con il Governo”.”Esprimo un vivo ringraziamento agli Onorevoli Marta Schifone e Ciro Maschio, presidente della II Commissione Giustizia, nonché al Governo per l’interesse e la costante attenzione rispetto ad un tema di grande sensibilità per i professionisti coinvolti negli organi di controllo delle società”, ha commentato de Nuccio.Nel documento presentato, i commercialisti sottolineano l’importanza di fissare criteri puntuali per determinare le responsabilità ascrivibili ai sindaci al di fuori delle ipotesi di comportamenti dolosi e limitare il risarcimento dei danni nei casi in cui i sindaci stessi non si siano attivati per impedire i fatti o le omissioni degli amministratori.”La tematica delle responsabilità civile dell’organo di controllo delle società di capitali e, più precisamente, del collegio sindacale incaricato o meno della revisione legale, rappresenta per la nostra professione un tema di attualità e centralità – hanno affermato i consiglieri Ancarani e Masini nel corso dell’audizione –. Un intervento di modifica dell’art. 2407, secondo comma, c.c. volto a precisare meglio il regime di responsabilità dei sindaci, disancorandolo dal compimento di fatti illeciti o dal comportamento omissivo degli amministratori, è fortemente auspicabile sia per evitare che le professionalità migliori non accettino gli incarichi di controllo nelle società di capitali, per non esporre a rischi il loro patrimonio di conoscenze e competenze, sia per facilitare l’assicurazione per danni professionali dal momento che la responsabilità solidale dei sindaci con gli amministratori contribuisce alla lievitazione dei premi assicurativi, sebbene l’organo di controllo svolta funzioni differenti da quelle proprie dell’organo di amministrazione e malgrado il sindaco non possa esprimersi sul merito degli atti di gestione”.Per il Consiglio nazionale, inoltre, “è condivisibile l’intenzione di circoscrivere l’esposizione risarcitoria dei componenti del collegio sindacale, perimetrando il risarcimento a un tetto massimo che coincide con un multiplo del compenso e individuando, al riguardo, tre scaglioni di riferimento. Ispirandosi a quanto fatto in altri ordinamenti europei, verrebbe introdotto un criterio mobile, ma al contempo predefinito di quantificazione del danno risarcibile, ancorando l’entità del risarcimento e le responsabilità a un parametro noto alle parti, rappresentato dal compenso, e individuando un multiplo dello stesso compenso come parametro massimo per il risarcimento, così da non snaturare il criterio di liquidazione del danno rispetto alle peculiarità dell’incarico considerato nella sua tipicità”.È apprezzabile, secondo i commercialisti, che la proposta di legge non trascuri gli auspici contenuti nella Raccomandazione della Commissione Europea del 5 giugno 2008, volti a perimetrare l’esposizione risarcitoria del revisore legale con l’individuazione di un tetto massimo, coincidente con una soglia legislativamente predeterminata ovvero con un multiplo del compenso.Infine, la proposta di legge – secondo i commercialisti – contribuisce alla diffusione di una cultura di un sistema dei controlli maggiormente lineare e definito anche sotto il profilo delle competenze tecniche, dal momento che è ipotizzabile che criteri ragionevoli e certi per una determinazione normativa in ordine all’entità del risarcimento del danno possono attrarre professionisti esperti, competenti e dediti allo svolgimento dell’incarico con la diligenza richiesta dalla natura dell’incarico, fornendo maggiori garanzie per realizzare quelle finalità di tutela dell’interesse pubblico a cui è preposto l’organo di controllo medesimo. LEGGI TUTTO

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    Intelligenza artificiale, Ferri (EY): “Ricerca fattore chiave di successo per trasformazione aziende”

    (Teleborsa) – “L’economia dei dati è un’occasione irripetibile: oggi rappresenta il 3,2 % del PIL italiano, ma mettendo al centro l’IA può passare al 5,9% entro il 2030. Questo a condizione di creare coerenza tra l’opportunità tecnologica e il tessuto imprenditoriale e industriale del Paese”. È quanto ha dichiarato Donato Ferri, EY Europe West Consulting Managing Partner, intervenendo all’evento “L’Intelligenza Artificiale per l’Italia”, promosso dal Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri e AgID – Agenzia per l’Italia Digitale.”Ecco, quindi, – ha proseguito Ferri – perché la ricerca è il fattore chiave oggi e domani: i fondi del PNRR e quelli aggiuntivi che l’attuale governo metterà in campo rappresentano un patrimonio di opportunità che dobbiamo valorizzare, raccordando il filone della ricerca pubblica con quello della ricerca privata, sia sulla parte di intelligenza artificiale sia sulla parte di supercalcolo. Questi investimenti ci consentiranno di accelerare la trasformazione delle grandi imprese ma anche delle piccole e medie, a partire da un quadro regolatorio chiaro e coerente con l’attenzione che in Italia dedichiamo agli aspetti di privacy, di tutela dei diritti intellettuali ed etici. A cornice di tutto, abbiamo la responsabilità di ragionare nel lungo termine su quelli che saranno gli impatti occupazionali, le necessità di creare nuove competenze e di reskilling di quelle esistenti”. LEGGI TUTTO

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    Poco mossa la Borsa americana dopo CPI superiore alle attese

    (Teleborsa) – È poco mossa Wall Street, con gli investitori che digeriscono una lettura dell’inflazione statunitense leggermente più calda del previsto. L’indice dei prezzi al consumo è aumentato del 3,2% a febbraio 2024, più rapidamente delle stime secondo cui sarebbe rimasto al ritmo del 3,1% registrato a gennaio, mentre il dato core, che esclude le voci volatili come cibo e carburante, è sceso al 3,8% dal 3,9%, ma è risultato al di sopra delle proiezioni del 3,7%.”L’inflazione statunitense ha mostrato che la sorpresa positiva di gennaio non era un’anomalia, ma gli investitori sono probabilmente meno preoccupati dei numeri dell’inflazione reale e sono più concentrati sulla possibilità che questo cambi le aspettative di un taglio dei tassi della Fed a giugno – ha commentato Bret Kenwell, US investment analyst di eToro – Ricordiamo che i mercati desiderano la certezza. Quindi, a prescindere dal fatto che i dati sull’inflazione siano ideali, gli investitori vogliono sapere se possono contare su ciò che ci si aspetta, e in questo momento si tratta di un taglio dei tassi a giugno”.Secondo il FedWatch Tool del CME, gli operatori vedono una probabilità del 66% per un taglio di almeno 25 punti base a giungo, in leggera diminuzione rispetto al 72% di una settimana fa.Sul fronte dei risultati societari, Oracle ha segnalato un aumento della domanda dei suoi servizi di cloud computing sulla scia del boom dell’IA generativa, mentre Kohl’s prevede che le vendite nette dell’esercizio in corso si muoveranno in un range da un calo dell’1% a un aumento dell’1%.Guardando ai principali indici, il Dow Jones che si ferma a 38.746 punti; sulla stessa linea, si muove intorno alla parità l’S&P-500, che continua la giornata a 5.123 punti. Senza direzione il Nasdaq 100 (+0,09%); in moderato rialzo l’S&P 100 (+0,22%). LEGGI TUTTO

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    Campbell Soup ha completato l’acquisizione di Sovos Brands

    (Teleborsa) – Campbell Soup, storica azienda conserviera statunitense famosa per le sue zuppe, ha completato l’acquisizione di Sovos Brands per 23 dollari per azione in una transazione interamente in contanti, che rappresenta un valore aziendale totale di circa 2,7 miliardi di dollari.”Questa importante pietra miliare nella storia di Campbell aggiunge alla nostra azienda diversi marchi premium leader di mercato e su larga scala – ha affermato il CEO Mark Clouse – Accelera la strategia di successo di Campbell e fornisce una sostanziale pista per una crescita redditizia e sostenuta. Una divisione potenziata di pasti e bevande, abbinata alla nostra divisione differenziata di snack, crea un portafoglio vantaggioso che rende Campbell uno dei nomi di valore a grande capitalizzazione più affidabili e orientati alla crescita nel settore alimentare”.Il portafoglio dei marchi Sovos è costituito da una varietà di prodotti premium tra cui sughi per pasta, pasta secca, zuppe, antipasti surgelati, pizza surgelata e yogurt con i marchi Rao’s, Michael Angelo’s e noosa. Sovos Brands ha recentemente registrato vendite nette per 1 miliardi di dollari per l’anno terminato il 30 dicembre 2023, con un aumento organico delle vendite nette del 25% anno su anno. Le vendite nette organiche di Rao sono aumentate del 37%, generando 775 milioni di dollari di entrate annuali mentre continuava la sua marcia verso il diventare un marchio da 1 miliardo di dollari.(Foto: Kelly Common on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Borse europee toniche, focus sull’inflazione

    (Teleborsa) – Bilancio positivo per i mercati finanziari del Vecchio Continente. Gli acquisti diffusi interessano anche il FTSE MIB, che si muove sulla stessa onda rialzista degli altri listini di Eurolandia. È arrivata una lettura leggermente più elevata delle attese dal report sull’inflazione degli Stati Uniti nel mese di febbraio 2024, con la crescita su base annua al 3,2% (+3,1% il consensus) e l’indice core al +3,8% (vs +3,7% stimato dagli analisti). Il mercato si attende che la Fed mantenga i tassi di interesse stabili per la quinta riunione consecutiva alla prossima riunione del 19-20 marzo.Sempre sul fronte macroeconomico, in Germania la lettura finale dell’inflazione di febbraio ha confermato le variazioni emerse in sede preliminare (+2,5% su anno).L’Euro / Dollaro USA mantiene la posizione sostanzialmente stabile su 1,093. Lieve calo dell’oro, che scende a 2.173,8 dollari l’oncia. Seduta in frazionale ribasso per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che lascia, per ora, sul parterre lo 0,28%.Lieve calo dello spread, che scende a +132 punti base, mentre il rendimento del BTP a 10 anni si attesta al 3,59%.Tra le principali Borse europee si muove in modesto rialzo Francoforte, evidenziando un incremento dello 0,41%, ben impostata Londra, che mostra un incremento dell’1,12%, e sostanzialmente invariato Parigi, che riporta un moderato +0,13%.Il listino milanese mostra un timido guadagno, con il FTSE MIB che sta mettendo a segno un +0,59%; sulla stessa linea, lieve aumento per il FTSE Italia All-Share, che si porta a 35.638 punti. In frazionale progresso il FTSE Italia Mid Cap (+0,46%); come pure, poco sopra la parità il FTSE Italia Star (+0,4%).Tra i best performers di Milano, in evidenza Banca MPS (+3,33%), BPER (+2,83%), Saipem (+2,40%) e Amplifon (+2,15%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Iveco, che ottiene -1,65%. Seduta negativa per Unipol, che mostra una perdita dell’1,65%. Discesa modesta per Interpump, che cede un piccolo -0,73%. Pensosa Fineco, con un calo frazionale dello 0,53%.Al Top tra le azioni italiane a media capitalizzazione, GVS (+4,48%), Seco (+3,86%), Cementir (+2,07%) e Ferretti (+1,94%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Juventus, che prosegue le contrattazioni a -5,03%. Sotto pressione Philogen, che accusa un calo del 2,25%. Scivola Sesa, con un netto svantaggio dell’1,69%. Tentenna Carel Industries, con un modesto ribasso dell’1,40%. LEGGI TUTTO

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    De’ Longhi, utile 2023 sale a 250 milioni. Dividendo di 0,67 euro

    (Teleborsa) – De’ Longhi, gruppo quotato su Euronext Milan e attivo nel settore del piccolo elettrodomestico dedicato al mondo del caffè, della cucina, della climatizzazione e della cura della casa, ha chiuso il 2023 con ricavi pari a 3.075,9 milioni di euro, in flessione rispetto all’anno precedente (-2,6%). La componente valutaria ha sottratto nei dodici mesi circa 2,4 punti percentuali di crescita, a causa principalmente degli impatti derivanti dalla svalutazione di alcune valute (tra le principali si segnalano dollaro americano, Yen, dollaro australiano).L’EBITDA adjusted è stato pari a 444,2 milioni, ovvero il 14,4% dei ricavi, in miglioramento rispetto all’11,5% dell’anno precedente. Il costante incremento della profittabilità realizzato nell’arco dell’anno è stato anche favorito da una parziale riduzione degli investimenti in media e comunicazione (A&P) (in calo al 12,8% sulle vendite rispetto al 13,5% sulle vendite del 2022), grazie ad una rafforzata efficacia di spesa e un più mirato impiego degli asset e dei canali.L’utile netto di competenza del Gruppo è stato pari a 250,4 milioni, in crescita del 41,1%. Gli oneri finanziari si sono attestati a 2,3 milioni, rispetto ai 25,3 milioni del 2022, grazie ad un’attenta politica di investimento della liquidità e ad una efficace gestione valutaria.”Nel corso del 2023, il Gruppo ha dimostrato, ancora una volta, di saper cogliere le opportunità di mercato, conseguendo nella seconda parte dell’anno una crescita organica ad un tasso high single digit, sostenuta dalla continua espansione della categoria delle macchine da caffè e dal ritorno alla crescita del comparto della nutrition e preparazione dei cibi – ha commentato l’AD Fabio de’ Longhi – Nell’anno è stato inoltre realizzato un significativo miglioramento della marginalità, mediante un rigoroso controllo dei costi ed un’attenta strategia sugli investimenti, che hanno permesso di recuperare rapidamente la flessione del 2022″.Il Gruppo ha chiuso l’esercizio 2023 con una Posizione Finanziaria Netta attiva per 662,6 milioni, in aumento di 363,8 milioni nei 12 mesi a seguito di una significativa generazione di cassa realizzata nel quarto trimestre. La spesa per investimenti nei dodici mesi ha assorbito € 132,3 milioni, in netto calo rispetto ai 156,2 milioni dello scorso anno.Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all’Assemblea degli Azionisti (che si terrà in data 19 aprile 2024) un dividendo di 0,67 euro per azione, pagabile a partire dal 22 maggio 2024, con stacco della cedola n. 24 il 20 maggio e con la c.d. record date al 21 maggio, pari ad un pay-out ratio del 40% dell’utile netto consolidato di Gruppo.”Il miglioramento delle dinamiche di crescita e profittabilità ottenute dal Gruppo negli ultimi trimestri, ci portano a stimare per il 2024 una crescita dei ricavi, comprensiva dell’allargamento del perimetro con la business combination tra La Marzocco ed Eversys, nell’intervallo 9%-11% – ha detto l’AD – A livello di marginalità, ci attendiamo un miglioramento che possa guidare ad un adjusted EBITDA nell’intorno di € 500-530 milioni per il nuovo perimetro”.(Foto: Tyler Nix su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    USA, inflazione sopra le attese a febbraio: +3,2% su anno

    (Teleborsa) – Risulta superiore alle attese l’inflazione negli Stati Uniti nel mese di febbraio 2024. Secondo il Bureau of Labour Statistics (BLS) americano, i prezzi al consumo hanno registrato un +0,4% su base mensile, contro la variazione del +0,3% registrata il mese precedente e il +0,4% atteso dagli analisti.L’indice relativo agli alloggi è aumentato a febbraio, così come l’indice della benzina. Insieme, questi due indici hanno contribuito per oltre il 60% all’aumento mensile dell’indice per tutte le voci. L’indice energetico è cresciuto del 2,3% nel corso del mese, poiché tutti gli indici che lo compongono sono aumentati. L’indice alimentare è rimasto invariato a febbraio, così come l’indice del cibo in casa. L’indice relativo al cibo fuori casa è aumentato dello 0,1% nel corso del mese.Su base annua, la crescita dell’inflazione è stata del 3,2% (+3,1% il consensus), dopo aver riportato una espansione del 3,1% a gennaio.Il “core” rate, ossia l’indice dei prezzi al consumo depurato delle componenti più volatili quali cibo ed energia, più osservato dalla Fed, ha registrato un aumento dello 0,4% su base mensile, (+0,3% stimato dal mercato) contro il +0,4% del mese precedente. La variazione tendenziale si attesta al +3,8%, dopo il +3,9% di gennaio e più del 3,7% stimato dagli analisti.L’indice energetico è diminuito dell’1,9% nei 12 mesi terminati a febbraio, mentre l’indice alimentare è aumentato del 2,2% nell’ultimo anno. LEGGI TUTTO