14 Marzo 2024

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    Venafro, Quinto Raduno Winterline: 80 anni fa il tragico bombardamento del “fuoco amico”

    (Teleborsa) – E’ un tributo altissimo quello pagato dal Molise durante la Seconda Guerra Mondiale con la città di Venafro che si appresta a ricordare l’ errato bombardamento del “fuoco amico” del 15 marzo 1944 quando gli aerei alleati confusero Venafro con Cassino (caposaldo della linea Gustav) colpendola massicciamente e causando diverse vittime, anche tra i civili. Proprio per ricordare quella data – dalla quale sono trascorsi esattamente 80 anni – che resta una ferita ancora aperta nella storia della Città e della memoria collettiva, l’Associazione e Museo “Winterline Venafro” torna con la 5/a edizione del ” Raduno Winterline”: una due giorni che parte sabato 16 marzo per concludersi il giorno dopo, domenica 17, in cui mezzi militari d’epoca e rievocatori in uniforme storica visiteranno i luoghi chiave delle battaglie della Winterline (a Venafro, infatti, si sviluppò una parte della linea difensiva tedesca denominata “Bernhardt – Reinhard”, superata dalle truppe alleate, pur con difficoltà, durante l’inverno del 1943. E proprio i combattimenti invernali determinarono il cambiamento del nome della linea del fronte in “Winter Line”-“Una manifestazione che va a concludere la serie di eventi commemorativi volti a ricordare il duro passaggio del fronte nel territorio di Venafro e dintorni in quella che fu la prima e vera esperienza di battaglie in montagna per le truppe alleate”, come sottolinea il presidente, Luciano Bucci. Contestualmente verrà inaugurato un ‘Floor Vector of Memory’ di ‘Liberation Route Europe’ donato al Museo Winterline da parte dell’omonima Associazione e acquistato grazie al sostegno finanziario dell’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania per il tramite del Fondo Italo-Tedesco per il Futuro, nell’ambito del progetto “Liberation Route Europe’s Trails in Italy”, un percorso della memoria internazionale che vedrà anche Venafro come tappa. LEGGI TUTTO

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    Iveco Truck, Sra: investimento di 1 miliardo di euro in gamma zero emissioni

    (Teleborsa) – L’obiettivo della Business Unit Truck di Iveco Group è migliorare la redditività per sostenere le proprie prestazioni in un ambiente dinamico. Per fa ciò intende “consolidare la quota di mercato in tutte le gamme, nonostante le prospettive flat del settore” e “sostenere il percorso redditizio grazie al riposizionamento del portafoglio e ai nuovi prodotti”. Lo ha affermato Luca Sra, presidente della Business Unit Truck di Iveco Group, durante il Capital Markets Day in corso a Torino.La Business Unit Truck intende far leva sulla leadership nel segmento dei veicoli commerciali leggeri con i modelli Daily e eDaily, e nella gamma media con il noto Eurocargo, migliorando nel contempo i margini del segmento dei camion pesanti con i modelli S-Way e S-eWay.La Business Unit intende raggiungere 11,0-11,5 miliardi di euro di Ricavi netti entro il 2028, con un Adjusted EBIT margin di circa il 7%.Sra ha evidenziato il “focus sullo sviluppo della gamma EV e FCEV con un investimento di 1 miliardo di euro”, sottolineando che “questo non comprende le ultime partnership e quelle che potrebbero essere siglate in futuro”.La divisione intende “esplorare ulteriormente la rete di partner per ulteriori opportunità e per soddisfare le esigenze dei clienti odierne e future”. LEGGI TUTTO

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    Iveco Defence, Catalano: 60% dei ricavi al 2028 già coperti da ordini e programmi aggiudicati

    (Teleborsa) – Le priorità strategiche per la divisione Defence di Iveco Group sono far avanzare le tecnologie, entrare in nuovi mercati e consegnare in modo efficiente il portafoglio ordini. Lo ha spiegato Claudio Catalano, presidente della Business Unit Defence di Iveco Group, durante il Capital Markets Day in corso a Torino.”Vogliamo continuare a essere leader nelle soluzioni di protezione e mobilità, accelerare le tecnologie senza equipaggio e i sistemi di propulsione avanzati – ha detto – Inoltre, intendiamo entrare in nuove aree geografiche attraverso partnership, progettando prodotti in modo agile e modulare. Infine, vogliamo consegnare gli ordini e fornire assistenza in modo redditizio con interruzioni minime della catena di fornitura, accorciando la supply chain e aumentando l’integrazione verticale”.”Il portafoglio ordini è cresciuto notevolmente negli ultimi sei anni”, ha sottolineato Catalano, e “ora abbiamo un percorso chiaro da percorrere con oltre il 60% dei ricavi netti cumulativi 2024-2028 coperti da ordini e programmi aggiudicati”. “La top line è quindi costantemente protetta”, ha assicurato, spiegando che “l’aumento della spesa e dei bisogni da parte dei vari governi si trasformerà in nuovi ordini” per Iveco, che “continua a mantenere l’Europa e i suoi alleati al sicuro”. LEGGI TUTTO

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    Wall Street in stand-by dopo dati macro deludenti

    (Teleborsa) – Wall Street avvia gli scambi sulla parità, dopo aver digerito dati macroeconomici non brillanti: i prezzi alla produzione hanno accelerato a rialzo, risultato superiori alle attese, mentre le vendite al dettaglio sono cresciute dello 0,6%, meno del consensus (0,8%). Dati che non confortano in vista delle prossime decisioni della Fed. I Dow Jones è poco mosso a 39.088 punti; sulla stessa linea l’S&P-500, che si posiziona a 5.169 punti, in prossimità dei livelli precedenti. Poco mossi il Nasdaq 100 (+0,11%) e l’S&P 100 (+0,15%).Nell’S&P 500, buona la performance dei comparti energia (+0,46%) e telecomunicazioni (+0,41%). Il settore utilities, con il suo -0,61%, si attesta come peggiore del mercato.Tra le migliori Blue Chip del Dow Jones, Caterpillar (+1,18%), Microsoft (+0,82%), Goldman Sachs (+0,78%) e Apple (+0,74%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su 3M, che prosegue le contrattazioni a -0,65%.Discesa modesta per Verizon Communication, che cede un piccolo -0,65%.Al top tra i colossi tecnologici di Wall Street, si posizionano Booking Holdings (+1,43%), KLA-Tencor (+1,27%), Cadence Design Systems (+1,16%) e Lululemon Athletica (+0,92%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Fortinet, che prosegue le contrattazioni a -2,74%.Pensosa Nvidia, con un calo frazionale dell’1,48%.Tentenna Take-Two Interactive Software, con un modesto ribasso dell’1,22%.Giornata fiacca per Micron Technology, che segna un calo dell’1,18%. LEGGI TUTTO

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    Iveco Bus, Nucera: crescita organica basata su innovazione, ma aperti a partnership o M&A

    (Teleborsa) – La Business Unit Bus di Iveco Group ha ampliato l’offerta e la sua portata geografica, affrontando con successo uno scenario impegnativo. Può ora contare su un rapporto tra portafoglio ordini e ricavi netti di circa 1,1 volte, con copertura dei ricavi superiore a 12 mesi, oltre che su 1.500 autobus a emissioni zero in portafoglio ordini a fine 2023. Lo ha spiegato Domenico Nucera, presidente della Business Unit Bus di Iveco Group, durante il Capital Markets Day in corso a Torino.Per la divisione è previsto un investimento di 600 milioni di euro in tecnologia avanzata tra il 2024 e il 2028, che garantirà che l’unità rimanga all’avanguardia nel settore, con particolare riguardo ai veicoli a zero emissioni. La Business Unit Bus mira a raggiungere tra il 3 e i 3,5 miliardi di euro di Ricavi netti entro il 2028 ed è determinata a crescere e ottimizzare le proprie operazioni in modo da quasi raddoppiare la redditività rispetto al 2022, raggiungendo il 7-8% entro il 2028.”Iveco intende migliorare il mix commerciale raggiungendo una quota di ricavi EV superiore al 50% nel 2028 – ha detto Nucera – E ottimizzare i costi dei prodotti con approcci di produzione e processi di approvvigionamento rivisti. Inoltre, intendiamo ottimizzare ulteriormente le SG&A verso una struttura più snella attraverso le sinergie del gruppo”.”La strategia è organica e principalmente basata sull’innovazione, ma siamo aperti anche a partnership o ad acquisire tecnologie per accelerare la crescita”, ha detto Nucera, dicendosi quindi aperto a valutare potenziali opportunità inorganiche. LEGGI TUTTO

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    ABI, Patuelli: “BCE combatta l’inflazione evitando la recessione”

    (Teleborsa) – “Il recente decennio di tassi a zero e sottozero ha rivoluzionato la cultura e le consuetudini del risparmio. Dinanzi all’inflazione, alle crescite dei tassi e al calo della domanda di credito, occorrono riflessioni ed iniziative innovative. Il risparmio va sempre rispettato e mai forzato dalle Istituzioni e da pressioni commerciali indebite. Il risparmio è energia fondamentale per lo sviluppo e l’occupazione: occorre riformare e ridurre rapidamente la pressione fiscale sul risparmio investito a medio e lungo termine”. È quanto ha affermato Antonio Patuelli, presidente dell’Associazione Bancaria Italiana (Abi) nella lectio magistralis “Etica, economia e prospettive bancarie in Italia” nella sede di Brescia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.”Gli investimenti del risparmio nell’economia produttiva – ha proseguito Patuelli – non producono rendite, ma rendimenti più o meno basati sul rischio. Occorre non confondere e distinguere i rendimenti investiti in attività produttive a medio e lungo termine, rispetto alle operazioni speculative a brevissimo termine. Chiediamo alla BCE di combattere l’inflazione evitando una nuova recessione: bisogna soprattutto incentivare lo sviluppo. Le strette monetarie consistono negli aumenti dei tassi, nella riduzione degli acquisti della BCE di titoli di Stato, nell’impennata dei costi per le banche dei finanziamenti TLTRO di liquidità e nell’azzeramento della remunerazione della riserva obbligatoria che le banche debbono mantenere depositata nelle Banche centrali. Le strette monetarie accentuano la più forte concorrenza fra le banche nella raccolta del risparmio, con un’impennata dei rendimenti per i risparmiatori che investono liquidità con durata prestabilita, con tassi competitivi con quelli dei Titoli di Stato. Gli investimenti di risparmi nelle banche, soprattutto con durata prestabilita, combattono i rischi di razionamento del credito in una fase in cui si è molto ridotta la liquidità nel mercato, una tendenza che si sta accentuando con la conclusione delle ultime TLTRO. La concorrenza fra le banche sta facendo gradualmente crescere i rendimenti anche sulla liquidità nei conti correnti (innanzitutto strumenti per incassi e pagamenti) che non è a durata prestabilita e non può garantire mutui pluriennali e stabili prestiti a imprese e famiglie. Stato, banche e operatori finanziari pubblici e privati sono in piena concorrenza nella raccolta della liquidità con i tassi e le loro durate. I risparmiatori ottengono i migliori rendimenti negli investimenti in liquidità, vincolando i depositi a scadenze predefinite. Concorrenza nella piena legalità, trasparenza e controlli debbono sempre garantire i risparmiatori”.”Dopo anni di ricapitalizzazioni e ristrutturazioni realizzate dagli azionisti e dalle banche con sacrifici e senso di responsabilità, assieme alle rappresentanze sindacali ed ai lavoratori, i rischi, anche internazionali, sono nuovamente cresciuti: vi sono nuovi sintomi di deterioramento del credito che necessitano di ulteriori prudenziali accantonamenti per il rafforzamento anche prospettico della solidità patrimoniale delle banche, premessa di economia solida. Bisogna prepararsi in anticipo – ha aggiunto il presidente dell’Abi – alle più alte soglie di requisiti patrimoniali imposte dalle regole di “Basilea 3+”, mentre sono cresciuti i rischi di crisi di liquidità: negli USA le recenti crisi bancarie sono state crisi di liquidità. Quando, fino a circa due anni fa, erano negativi i tassi dei BOT e dei depositi volontari delle banche in BCE, le banche in Italia non applicavano tassi negativi ai risparmiatori. Le banche in Italia hanno un maggior carico di mutui a tasso fisso (circa il 60%), rispetto a quelli a tasso variabile. L’ABI ha pubblicato un memorandum di iniziative bancarie per aiutare i mutuatari in difficoltà per far fronte alla crescita dei tassi variabili: solo in Italia vi è la possibilità di rinegoziare i contratti di mutuo anche spostandoli in banche concorrenti. Occorrono regole più flessibili per banche, imprese e famiglie per ristrutturare i crediti deteriorati: chiediamo che l’Autorità Bancaria Europea (EBA) renda meno rigida l’inflessibile normativa che molto limita le ristrutturazioni dei crediti”.I rischi e le sfide per le banche non finiscono mai – “La lotta all’inflazione è la priorità non solo delle Banche centrali. Sono evidenti – ha detto Patuelli – i rischi per il credito a imprese e famiglie che, in dieci anni di tassi a zero, spesso non avevano previsto i rapidi aumenti dei tassi e le riduzioni della liquidità. Le banche non hanno rendite di posizione e vengono da anni difficilissimi per crisi di imprese e del debito sovrano, recessioni, epidemie, catastrofi naturali, cui hanno fatto e fanno fronte con grandi aumenti di capitale, accantonamenti e ristrutturazioni sempre socialmente rispettose e realizzate con costruttivi accordi con le Rappresentanze Sindacali. Salvo nel caso di una sola banca nazionalizzata, le banche in Italia hanno dovuto farsi carico delle forzate risoluzioni e degli altri oneri delle crisi e dei salvataggi di banche concorrenti. Le banche sono impegnate nel garantire cospicui livelli di liquidità anche a medio e lungo termine, sempre più preziosa e costosa. Fondamentali sono i sistemi di garanzia dei crediti che debbono proseguire assieme alla legislazione agevolativa per le imprese, il Mezzogiorno e per l’acquisto della prima casa soprattutto, ma non solo, per i giovani. Indispensabile è la maggiore tutela degli onesti con una giustizia civile ancora più efficiente, senza differenze fra le varie zone d’Italia. Le recenti crisi bancarie fuori dall’Unione Europea hanno evidenziato la positività delle rigorose regole dell’Unione bancaria e della Vigilanza unica che meglio garantiscono banche più solide e risparmi più tutelati. Saggia, autorevole, coerente e lungimirante è la posizione della Banca d’Italia per evitare eccessive strette monetarie e penalizzazioni dello sviluppo. La lotta all’inflazione non può dipendere esclusivamente dalle politiche monetarie: occorrono strategie rigorose contro ogni evasione fiscale, per la riduzione del debito pubblico in rapporto al PIL e in cifra assoluta, e contro la spirale di crescita dei prezzi, quando l’euro è più robusto della vecchia lira italiana e limita l’inflazione. Le banche sono fortemente impegnate in continue innovazioni tecnologiche, per la tutela dei doveri e diritti di tutti, e chiedono regole e certezza del diritto che garantiscano da abusi di ogni genere. Per l’intelligenza artificiale occorrono principi etici, trasparenza, responsabilità sociale per la sicurezza e la protezione dei dati. Necessita il controllo umano ed etico degli algoritmi, a tutela di libertà e responsabilità. Non deve esserci disordine e concorrenza sleale di operatori economici e finanziari non regolamentati: l’esperienza e gli abusi nelle pseudo cripto valute evidenziano l’indispensabile necessità che le tecnologie, anche il Metaverso, non siano estranee alle regole che, come la tassazione, debbono essere uguali per tutti. MiCAR, DORA, PISA e il registro dell’Organismo agenti e mediatori sono importanti passi in avanti, ma non bastano nella continua rincorsa fra tecnologie e regole e nella lotta al riciclaggio e per la sicurezza. Importanti sono le iniziative delle Autorità, come la Consob, contro l’abusivismo finanziario. Il progetto di euro digitale è una sfida impegnativa, con importanti potenzialità e rischi che necessitano di preventivi limiti definiti dalle Istituzioni europee e dalla BCE a tutela della stabilità finanziaria, della legalità e della corretta concorrenza, per integrare nella complementarietà i pagamenti elettronici e quelli tradizionali. L’ABI è impegnata contro la criminalità cibernetica, promuove l’innovazione finanziaria partecipando alle iniziative di molti importanti organismi, a cominciare da quelle della Banca d’Italia e attraverso vari enti. LEGGI TUTTO

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    USA, sussidi disoccupazione in calo e sotto attese

    (Teleborsa) – Calano le richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA. Nella settimana al 9 maro 2024, i “claims” sono risultati pari a 209 mila unità, in calo di mille unità rispetto ai 210 mila della settimana precedente. Le stime degli analisti erano per un livello di 218 mila unità. La media delle ultime quattro settimane – in base ai dati del Dipartimento del Lavoro americano – si è assestata a 208.000 unità, in diminuzione di 500 unità rispetto al dato della settimana precedente. La media a quattro settimane viene ritenuta un indicatore più accurato dello stato di salute del mercato del lavoro, in quanto appiana le forti oscillazioni osservate settimanalmente. Infine, nella settimana al 2 marzo, le richieste continuative di sussidio si sono attestate a 1.811.000, in aumento di 17.000 mila unità rispetto alle 1.794.000 unità della settimana precedente (dato rivisto da un preliminare di 1.906.000 mila). Gli analisti si aspettavano un valore pari a 1.900.000. LEGGI TUTTO

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    USA, prezzi produzione febbraio aumentano più delle attese

    (Teleborsa) – Crescono più delle attese i prezzi alla produzione USA nel mese di febbraio 2024. Secondo il Dipartimento del Lavoro americano (BLS), i prezzi alla produzione sono saliti dello 0,6% su mese come nel mese precedente. Le attese degli analisti erano per una crescita dello 0,3%. Su base annua i prezzi hanno registrato un incremento dell’1,6%, superiore rispetto al consensus (+1,1%) e rispetto al +1% del mese precedente.I prezzi dei beni e servizi “core”, ovvero l’indice depurato dalle componenti più volatili quali il settore alimentare e quello dell’energia, segnano una variazione di +0,3% su mese (+0,5% il mese precedente e +0,2% atteso), mentre su anno registrano un +2% dopo il +2% precedente (+1,9% atteso). LEGGI TUTTO