Marzo 2024

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    Fisac Cgil: “Inflazione cala ma tassi troppo alti, redditi da lavoro non recuperano”

    (Teleborsa) – Inflazione in calo, grazie alla flessione dei prezzi energetici, ma che tende a mantenersi alta nel carrello della spesa. Salari in recupero per effetto della contrattazione ma ancora abbondantemente lontani dal compensare il divario inflattivo. È il quadro delineato dalla nota congiunturale di marzo dell’Ufficio Studi & Ricerche della Fisac Cgil che si inserisce in un quadro macroeconomico definito “high for longer”, ovvero fatto di tassi di interesse elevati per molto tempo.In generale – osserva la segretaria generale della Fisac Cgil, Susy Esposito – “l’ipotizzato rischio di forte recessione non si è, al momento, palesato nonostante una inflazione in lenta diminuzione e una politica monetaria che continua a essere restrittiva. Ma il mondo del lavoro fatica sotto il peso di un fisco ingiusto, che grava su dipendenti e pensionati e che incentiva l’evasione mentre intere categorie economiche continuano a non pagare le imposte dovute. Ed è anche per questo che sciopereremo l’11 aprile insieme alla Uil, perché ‘Adesso Basta!’, è ora di una giusta riforma fiscale”. “Viviamo un momento di grandi contraddizioni – osserva Esposito –. Alti tassi di interesse fanno aumentare il rischio di un ‘hard landing’, di un atterraggio critico, che presuppone recessione, perdita di posti di lavoro e impoverimento delle famiglie. Eppure queste conseguenze non si sono determinate: siamo in una dimensione di ‘soft landing’ dove però aumentano diseguaglianze e povertà e dove la ricchezza è sempre più polarizzata”. Il nostro Paese, spiega Esposito, “è completamente immerso in queste contraddizioni, acuite dalle storiche carenze strutturali. Dopo alcuni ed eccezionali anni di crescita, frutto di politiche post pandemia, siamo tornati a valori poco superiori allo zero mentre viene consegnata agli effetti del Pnrr (e dei suoi ritardi ed incognite) una qualche risposta. Le politiche del Governo, che celebra apparenti tassi di occupazione e reddito più elevati, mentre la disoccupazione giovanile continua ad essere la seconda più elevata d’Europa e la precarietà imperversa, ignorano i bisogni della maggioranza di lavoratrici, lavoratori e pensionate/i, favorendo viceversa, attraverso il fisco, le fasce più benestanti della popolazione. Adesso Basta: l’11 aprile –conclude la segretaria generale della Fisac Cgil – sarà sciopero generale”. Inflazione e salariL’incremento dei salari, spiega la nota congiunturale della Fisac Cgil, “seppur in recupero grazie alla contrattazione, è ancora abbondantemente lontano dal compensare pienamente il divario inflattivo: la decisa decelerazione dell’inflazione nel corso del 2023 ha ridotto la distanza tra la dinamica dei prezzi (Ipca) e le retribuzioni contrattuali a circa tre punti percentuali, meno della metà di quella osservata nel 2022”. Importante rilevare come questo dato, si legge, “sia fortemente influenzato dai rinnovi contrattuali dei settori pubblici, meno da quelli dei settori privati”. Inoltre, prosegue la nota dell’Ufficio Studi & Ricerche Fisac Cgil, “alla fine del 2023, nei 44 contratti in vigore per la parte economica solo il 47,6% dei dipendenti totali (48% del monte retributivo) risultava coperto mentre ben 6,5 milioni di lavoratori (il 52,6%) attendono il rinnovo dei loro 29 contratti nazionali. Altro dato allarmante, rilevato sempre dall’Istat, è quello per cui il tempo medio di attesa di rinnovo, per i lavoratori con contratto scaduto, è aumentato dai 20,5 mesi di gennaio 2023 ai 32,2 mesi del dicembre 2023, in sintesi è andato perduto un ulteriore anno”.Tassi bancari, depositi e prestitiTassi in calo, riporta la Fisac Cgil. L’Euribor a 3 mesi, che a novembre registrava una media del 3,98%, con un picco del 4% di metà mese, si attesta a un livello del 3,90%. Il tasso EurIRS a 10 anni, più sensibile alle dinamiche di lungo periodo, è collocato al 2,63% in discesa rispetto ai livelli di novembre 2023 (pari ad una media superiore al 3%). L’intera curva per durata di questi indicatori si trova oggi abbondantemente sotto la soglia del 3%; l’indicatore trentennale registra, a marzo 2024, valori intorno al 2,3%. Il calo dei tassi di riferimento però, si rileva nella nota, “non ha ancora determinato una inversione di tendenza: il credito alle famiglie e alle società non finanziarie risulta, a febbraio 2024, ancora in contrazione del 2,7%. Secondo dati rilevati da Crif per il 2023 la domanda di mutui delle famiglie si è ridotta del 17,2% rispetto al 2022 mentre a settembre dello stesso anno i nuovi mutui erogati segnavano il -24% (-5,2% le surroghe)”. Interessante notare “come il 38,8% dei mutui richiesti sia di durata tra i 25/30 anni e che l’età dei richiedenti sia attestata tra i 45 ed i 75 anni per più di un terzo (35,4%) mentre i più giovani ne rappresentino meno del 30%”.Qualità del credito e sofferenzeNel primo mese del 2024 risultano in aumento le sofferenze bancarie al netto delle svalutazioni, come rilevato da Abi. L’incremento, pari a 2,2 miliardi di euro (+14,2% rispetto a dicembre 2023) è certamente collegato alle crescenti difficoltà del comparto piccole imprese nel far fronte al costo del credito. “Tuttavia, in termini assoluti, siamo ancora molto lontani – spiega la nota della Fisac Cgil – rispetto al picco di 88,8 miliardi di euro di sofferenze nette raggiunto dal sistema bancario italiano nell’ultimo trimestre 2015”. LEGGI TUTTO

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    Fidia, CFO Giampiero Orlando nominato anche Investor Relator

    (Teleborsa) – Il Consiglio di Amministrazione di Fidia, società quotata su Euronext Milan e attiva nel settore della progettazione, produzione e commercializzazione di sistemi di fresatura, ha nominato Giampiero Orlando, già Group CFO Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari. Inoltre, Orlando è stato nominato Investor Relator.(Foto: Carrie Allen www.carrieallen.com on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Fine Foods & Pharmaceuticals riduce perdita nel 2023. Dividendo di 0,12 euro

    (Teleborsa) – Fine Foods & Pharmaceuticals, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nel settore dello sviluppo e nella produzione in conto terzi di forme orali solide destinate all’industria farmaceutica e nutraceutica, ha chiuso il 2023 con ricavi consolidati pari a 251,8 milioni di euro (+21,7% rispetto al 2022). L’EBITDA è di 22,3 milioni di euro (+44,5%), con un EBITDA Margin all’8,8% (in aumento rispetto a 7,4% del 2022). Il Risultato di Periodo è pari a -3,5 milioni di euro, in miglioramento rispetto a -9,5 milioni di euro del 2022. La perdita è quasi totalmente ascrivibile al risultato negativo della gestione finanziaria, dove sono stati registrati oneri finanziari per 4,9 milioni di euro (in aumento rispetto all’anno precedente a causa del peggioramento dei tassi di interesse). Il Risultato di Periodo Adj. è positivo per 4,9 milioni di euro, rispetto al valore negativo per 8,6 milioni del 2022.”Siamo molto orgogliosi delle nostre performance nel 2023, anno che mostra una crescita dei ricavi di Gruppo a livelli quasi doppi rispetto a quelli consueti – ha commentato l’AD Giorgio Ferraris – La solidità del nostro modello di business e della nostra organizzazione ci hanno permesso un rapido recupero nei valori di marginalità, contestualmente al riavvicinamento a valori storici, e che intendiamo superare presto. In un mercato che cresce a volumi, intendiamo incrementare la nostra quota di mercato. Gli investimenti volti all’espansione della capacità produttiva, già completati per la BU Cosmetica, e programmati nei prossimi due anni per le BU Pharma e BU Food ci permetteranno di soddisfare il crescente interesse dei clienti per il nostro Gruppo, offrendoci un outlook molto positivo per il periodo 2024-2028″.La Posizione Finanziaria Netta al 31 dicembre 2023 è pari a -43,6 milioni di euro, sostanzialmente in linea con il valore al 31 dicembre 2022 (riduzione di 57 mila). L’attività operativa genera, infatti, un flusso positivo di 20,3 milioni di euro, che viene in parte assorbito dagli investimenti netti effettuati nel periodo (17,4 milioni), dalla distribuzione di dividendi (2,5 milioni) e dall’acquisto di azioni proprie (0,3 milioni).Il Consiglio di Amministrazione propone alla prossima Assemblea degli Azionisti, convocata in data 29 maggio 2024, la distribuzione di un dividendo unitario di 0,12 euro, al lordo delle ritenute di legge, per ciascuna azione ordinaria (al netto delle azioni proprie) in circolazione alla record date. LEGGI TUTTO

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    Stellantis Melfi: il tavolo al Mimit resta convocato per martedì 2 aprile

    (Teleborsa) – “Resta convocato per martedì 2 aprile il tavolo al Mimit sullo stabilimento Stellantis di Melfi. L’incontro è in agenda alle 11.30. La decisione del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, arriva dopo che stamattina l’incontro era stato spostato di un mese, il 3 maggio, per evitare sovrapposizioni per la campagna elettorale in Basilicata”. A seguito delle proteste dei sindacati, Urso ha avuto un colloquio telefonico con il presidente della Regione Basilicata Vito Bardi, che – viene fatto sapere – “si è fatto partecipe anche delle richieste delle organizzazioni sindacali”. La riunione si svolgerà quindi come inizialmente previsto, “anche ove venisse confermata l’assenza dell’azienda che per propria policy non ritiene opportuno partecipare all’incontro sullo stabilimento di Melfi durante la campagna elettorale nella Regione Basilicata. La prossima settimana si svolgeranno anche i tavoli per gli stabilimenti in Piemonte e Abruzzo, per i quali è invece già confermata la presenza del Gruppo”. “Apprendiamo questa mattina che il ministro Urso ha spostato gli importanti appuntamenti di confronto con Stellantis previsti per la prossima settimana a data da destinarsi, presumibilmente non prima della metà di aprile. Questo atteggiamento dilatorio e irresoluto è lesivo della dignità delle organizzazioni sindacali e, soprattutto degli interessi dei lavoratori che ormai attendono da quasi un anno soluzioni concrete”. Lo scrivono in una nota congiunta Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm, Aqcfr dopo la nuova agenda per il tavolo Stellantis del Mimit. “Le problematiche di mercato e della transizione non possono certo aspettare i tempi della politica e delle campagne elettorali. Crediamo indispensabile che gli incontri vengano confermati con il calendario programmato”, concludono i sindacati. LEGGI TUTTO

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    Crediti di biodiversità, mercato in ascesa: dall’Australia al Regno Unito

    (Teleborsa) – Il tema della sostenibilità è ormai sempre più centrale in ogni settore: un concetto multiforme che abbraccia un perimetro decisamente ampio. All’interno di questo ambito così dinamico, tre i temi chiave: clima, natura e informativa, che continuano a registrare sviluppi. Il panorama normativo, infatti, continua a evolversi e il suo impatto si ripercuote su tutti i mercati. Lo spiega Stephanie Maier, Global Chief Sustainability Officer di GAM Investments in una lunga analisi in cui analizza trend e scenari. Maier sottolinea anzitutto come la COP28 (La Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici) sia “servita come punto di riferimento. Per la prima volta, i Paesi hanno riconosciuto la necessità di “abbandonare i combustibili fossili nei sistemi energetici”. Sebbene questo riconoscimento sia fondamentale, l’accordo manca di scadenze specifiche o di misure obbligatorie. Il documento finale ha posto l’accento anche nei confronti di una maggiore diffusione delle energie rinnovabili e di un miglioramento dell’efficienza energetica, ma la loro implementazione rimane una responsabilità nazionale”Man mano che le aziende e i governi si impegnano ad agire sul clima, “la trasparenza diventa fondamentale”, spiega ancora l’esperta sottolineando che “le autorità di regolamentazione richiedono ora informazioni su come vengono gestiti i rischi e le opportunità legati al clima. Il Regno Unito, durante la sua presidenza della COP26, ha istituito la Transition Plan Taskforce. Questa iniziativa fornisce indicazioni sulla creazione di piani di transizione credibili per consentire agli investitori di valutarne meglio l’efficacia. Anche il settore del risparmio gestito ha ricevuto una guida su misura. Pur essendo questi principi radicati nel Regno Unito, l’obiettivo è quello di renderli globali. Sebbene i progressi siano graduali, il riconoscimento della necessità di piani di transizione sta crescendo”. Natura – Crediti di biodiversità – Quanto alle prospettive di investimento sulla biodiversità “rimangono un tema con cui il settore si sta confrontando attivamente. Uno dei fattori che rendono la natura una questione di interesse finanziario e di investimento è il concetto di crediti di biodiversità. I crediti di biodiversità rappresentano unità misurabili di biodiversità che possono essere acquistate e scambiate dalle aziende. Simili ai crediti di carbonio, servono come pietre miliari per raggiungere obiettivi positivi per la natura. A differenza dei crediti di carbonio (che compensano le emissioni), i crediti di biodiversità si concentrano sul miglioramento e sul ripristino della biodiversità. L’obiettivo è creare un mercato che incanali i finanziamenti pubblici e privati verso gli sforzi di salvaguardia della natura”.L’Australia – spiega ancora Mayer – “ha un mercato nascente di crediti di biodiversità e il Regno Unito ha recentemente implementato una legislazione sul guadagno netto di biodiversità. Per gli imprenditori, ciò significa che, se un progetto ha un impatto sulla biodiversità (ad esempio costruendo su habitat naturali), essi devono compensarlo acquistando crediti per la biodiversità. È fondamentale che questi crediti siano credibili, con una governance, una tracciabilità e una standardizzazione adeguate, traendo insegnamento dal mercato dei crediti di carbonio, tuttora in evoluzione”Informativa – Come influisce obbligo rendicontazione società di gestione? – Quanto al passaggio dalla rendicontazione volontaria a quella obbligatoria “continua a delineare il quadro dell’informativa finanziaria. Le società di gestione devono far fronte a un aumento dei requisiti in termini di dati e a una crescente necessità di informazioni complete da parte delle società in cui investono, a supporto delle decisioni di investimento e dell’informativa a livello di entità e di prodotto”.Il panorama normativo – L’etichettatura – Nell’ambito della nostra riflessione sul quadro normativo, “diversi sviluppi chiave stanno influenzando in modo significativo il mercato finanziario, i nostri prodotti e la nostra informativa sui prodotti. Il regolamento dell’UE sulla divulgazione della finanza sostenibile (SFDR) è stato un punto focale. Sebbene il periodo di consultazione si sia concluso nel dicembre 2023, la risposta a livello ufficiale non è prevista prima del 2026. Si pone una domanda cruciale: L’SFDR dovrebbe evolvere oltre l’attuale regolamento sull’informativa? Alcuni suggeriscono di incorporare requisiti espliciti di etichettatura con standard minimi. Nel Regno Unito, il mese di dicembre 2023 è stato un mese intenso per le attività normative. La Financial Conduct Authority (FCA) ha presentato i suoi regolamenti sull’informativa di sostenibilità, che includono un sistema di etichettatura.La precedente proposta di regolamentazione del Regno Unito ha contribuito a dare forma a questo dibattito. L’emergere di queste etichette non passerà inosservato mentre l’Europa perfeziona il proprio quadro di etichettatura. Ci aspettiamo che linee guida più specifiche accompagnino i principi anti-greenwashing esistenti”. Tendenze globali in continua evoluzione – Oltre all’Europa – conclude l’esperta – “i requisiti di informativa sul clima si stanno diffondendo in tutto il mondo, in paesi come Singapore, Giappone e Australia. Questi Paesi continuano a porre l’accento sulle informazioni sul clima. Gli Stati Uniti sono attivamente impegnati in questo settore. La Cina sta intensificando gli sforzi di divulgazione, compreso l’allineamento con i requisiti di quotazione delle principali borse valori. Il panorama normativo è dinamico e interconnesso”. LEGGI TUTTO

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    Alperia valuta emissione di bond destinato anche a investitori retail

    (Teleborsa) – Il Consiglio di Gestione di Alperia, azienda energetica di Bolzano, ha deliberato di procedere con le attività di studio e quelle propedeutiche a una potenziale nuova emissione obbligazionaria da destinare non solo ad investitori qualificati italiani ed esteri ma – esclusivamente in Italia – anche al pubblico indistinto. Il prestito obbligazionario in oggetto potrebbe avere un ammontare compreso tra 100 milioni e 250 milioni di euro ed una durata compresa tra 5 e 7 anni. Il taglio minimo di ciascuna obbligazione sarà di mille euro.Nel caso in cui le attività di studio e quelle propedeutiche, supportate da Banca Akros ed Equita SIM nonché dall’advisor indipendente Ethica Debt Advisory, abbiano esito positivo, l’emissione sarà sottoposta all’approvazione del Consiglio di Gestione e del Consiglio di Sorveglianza di Alperia. Il collocamento dell’eventuale nuova emissione potrebbe presumibilmente avvenire tra la fine di maggio e l’inizio di giugno, qualora sussistano idonee condizioni di mercato.Nella medesima seduta, il Consiglio di Gestione di Alperia ha approvato i progetti di bilancio relativi all’esercizio 2023 della società e del Gruppo.I ricavi complessivi di Gruppo si sono attestati a circa 2,7 miliardi di euro, in calo rispetto all’anno scorso (-25%), risentendo soprattutto della notevole riduzione dei prezzi delle commodities energetiche verificatosi nel corso del 2023. L’EBITDA normalizzato è risultato pari a 327,6 milioni di euro, contro i 272 milioni del 2022; il confronto tra i due anni non è tuttavia omogeneo, in quanto il dato del 2023 risente del cambio del perimetro di consolidamento. L’utile netto, pari a 84,2 milioni di euro, è risultato in aumento rispetto al valore del 2022, pari a 60,8 milioni di euro, pur scontando il bilancio 2023 di un importo di 18 milioni di euro a titolo di contributo di solidarietà straordinario disposto dalla legge finanziaria 2023, in aggiunta a quello già stanziato nel precedente bilancio (6,5 milioni di euro).(Foto: Priscilla Du Preez su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Bankitalia, indicatore Eurocoin aumenta ancora a marzo

    (Teleborsa) – A marzo 2024 l’indicatore Eurocoin è aumentato per il secondo mese consecutivo (a 0,15 da -0,31 in febbraio), tornando positivo per la prima volta dall’inizio dello scorso anno. Lo rende noto la Banca d’Italia, spiegando che la crescita dell’indicatore ha riflesso principalmente la dinamica positiva dei corsi azionari e il recupero degli indicatori qualitativi sull’attività.L’Eurocoin – sviluppato dalla Banca d’Italia – fornisce in tempo reale una stima sintetica del quadro congiunturale corrente nell’area euro, esprimendo tale indicazione in termini di tasso di crescita trimestrale del PIL depurato dalle componenti più erratiche (stagionalità, errori di misura e volatilità di breve periodo). LEGGI TUTTO

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    illimity, fondi presentano una candidatura per l’integrazione del CdA

    (Teleborsa) – illimity, gruppo bancario fondato da Corrado Passera e quotato su Euronext STAR Milan, ha comunicato che è stata depositata una candidatura, presentata da una pluralità di società di gestione e di fondi, per l’integrazione del consiglio di amministrazione.Il nominativo proposto è Ivana Bonnet Zivcevic. La nomina del nuovo Consigliere è all’ordine del giorno dell’assemblea ordinaria convocata per il 24 aprile 2024. LEGGI TUTTO