Marzo 2024

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    NextChem (Maire) selezionata come partner per impianto di upcycling di Aliplast (Hera)

    (Teleborsa) – MAIRE, gruppo quotato su Euronext Milan e attivo nella trasformazione delle risorse naturali, ha comunicato che la controllata NextChem è stata selezionata come partner di ingegneria e tecnologia per un nuovo progetto di upcycling della plastica che sarà realizzato a Modena da Aliplast, società del Gruppo Hera che si occupa del riciclo e della conversione dei rifiuti plastici. A regime, l’impianto tratterà fino a 30.000 tonnellate all’anno di rifiuti plastici rigidi poliolefinici.Nell’ambito del riciclo meccanico, la competenza di NextChem Tech consiste in un processo di upcycling per produrre polimeri riciclati e compound di elevata purezza. Questi polimeri riciclati (i cosiddetti “r-polymers”) sono adatti a sostituire i materiali vergini di origine fossile in diverse applicazioni industriali (imballaggi di uso generale, applicazioni edili, home e giardinaggio, automotive, imballaggi logistici, componenti agricoltura e soffiaggio) e rispondono alla crescente domanda generata dalla nuova regolamentazione e dai piani dei vari marchi produttori.”Siamo lieti di essere stati scelti da Aliplast come partner tecnologico per questo importante progetto – ha commentato Mohammed Nafid, CEO di NextChem Tech – Il settore del riciclo ha bisogno di un modello di sviluppo sostenibile basato su tecnologia, innovazione e qualità dei prodotti. L’esperienza di NextChem Tech consente di invertire il comune e consueto approccio “waste-to-market” in una strategia “products-from-waste”, in cui i materiali derivati da materie prime fossili vengono sostituiti da r-polymers di qualità pari a quelli vergine”. LEGGI TUTTO

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    Gruppo FS cede scali ferroviari Farini e San Cristoforo per 490 milioni di euro

    (Teleborsa) – FS Italiane ha comunicato che è stata perfezionata la vendita a REDEUS Fund – Fondo di investimento alternativo immobiliare chiuso gestito da Prelios SGR – degli scali ferroviari dismessi Farini e San Cristoforo da parte di FS Sistemi Urbani, società capofila del Polo Urbano del gruppo. L’importo della cessione è di 489,5 milioni di euro.Con il closing di questa operazione, prosegue il programma di rigenerazione urbana dei sette scali ferroviari dismessi nel capoluogo lombardo, avviato nel 2017 con la sottoscrizione dell’Accordo di Programma “Scali Milano” da parte di Gruppo FS Italiane, Comune di Milano e Regione Lombardia. L’intesa è nata con l’obiettivo di riqualificare gli ex scali ferroviari Farini, Porta Romana, Porta Genova, Greco-Breda, Lambrate, Rogoredo e San Cristoforo in un’ottica di ricucitura urbana e destinare spazi verdi di aggregazione per la cittadinanza per oltre la metà della loro superficie complessiva. LEGGI TUTTO

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    RES, l’utile aumenta a 2 milioni nel 2023. Dividendo di 0,06 euro

    (Teleborsa) – RES, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel settore della circular economy e della sostenibilità ambientale, ha chiuso il 2023 con un valore della produzione pari a 20,7 milioni di euro (+15,4% sul 2022), EBITDA Adjusted pari a 5,1 milioni di euro (+52,5%), EBITDA Margin Adjusted al 24,5% (18,5% nel 2022) e utile netto pari a 2 milioni di euro (+41,1%)”Il 2023 è stato un anno entusiasmante per la nostra azienda, caratterizzato dalla quotazione e il debutto in Borsa a maggio, e da importanti investimenti nel nostro sito di Pettoranello del Molise, finalizzati all’ampliamento dell’attività di selezione spinta – iniziata a gennaio 2024 – e alla messa in esercizio dell’impianto di lavaggio e granulazione delle plastiche entro aprile 2024″, ha commentato l’AD Antonio Lucio Valerio. “A questo si aggiunge l’ottenimento del parere positivo della Regione Molise e dell’autorizzazione unica (a costruire) da parte della ZES Adriatica Interregionale Puglia-Molise al nostro progetto di riciclo chimico delle plastiche tramite pirolisi, e, sempre dalla Regione Molise, il finanziamento di 5 milioni, 100% a fondo perduto, per la realizzazione di una linea di produzione di idrogeno da fonti rinnovabili – ha aggiunto – I risultati economico-finanziari sono poi stati il giusto riconoscimento ai nostri sforzi e hanno premiato la costante spinta verso l’innovazione dei nostri processi aziendali, finalizzati sempre più a trasformare il rifiuto in vera risorsa. Il nostro progetto ha basi estremamente solide e stiamo realizzando tutti gli obiettivi che ci eravamo prefissati e condiviso in fase di IPO e su cui stiamo lavorando con determinazione e positività”.Il CdA ha deliberato la distribuzione di un dividendo pari a 0,06 euro per azione. La società rende noto che il dividendo sarà messo in pagamento, se l’Assemblea di prossima convocazione ne approverà la distribuzione, a partire dal 22 maggio 2024, previo stacco della cedola il 20 maggio 2024. La data di legittimazione al pagamento (record date) è fissata al 21 maggio 2024.(Foto: © Veerasak Piyawatanakul) LEGGI TUTTO

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    Tenax International, l’utile raddoppia nel 2023. Ricavi a 20,5 milioni

    (Teleborsa) – Tenax International, società quotata su Euronext Growth Milan e uno dei principali produttori in Europa di macchine 100% elettriche per la pulizia stradale ed igiene urbana, ha chiuso il 2023 con un Valore della Produzione pari a 22,01 milioni di euro, in aumento del 19,6% rispetto ai 18,40 milioni conseguiti nel 2022. L’EBITDA ammonta a 2,3 milioni di euro, in aumento del 25,2%, con un EBITDA margin al 10,23% del VdP (9,77% nel 2022). L’utile netto, pari a 0,70 milioni di euro, è più che raddoppiato (+111,9%) rispetto al 2022 (0,33milioni di euro).”Anche il 2023 si è rivelato un anno di decisa crescita per Tenax sotto tutti i punti di vista – ha commentato l’AD Vincenzo Guareschi Geddes da Filicaia – Tutti i dati economici hanno registrato un miglioramento marcato rispetto al 2022, che pure aveva rappresentato un anno di svolta dal punto di vista sia commerciale che economico”.”È particolarmente significativo che tutto questo sia stato fatto tenendo sotto controllo l’indebitamento finanziario, che si è mantenuto ad un livello fisiologico ed in linea con il 2022 – ha aggiunto – Anche dal punto di vista commerciale, il 2023 ha fatto segnare risultati significativi non solo dal punto di vista quantitativo, ma anche qualitativo; è infatti stato l’anno in cui sono definitivamente partiti tre mercati importantissimi come Stati Uniti, Corea del Sud e Germania, dai quali ci aspettiamo risultati ancora migliori negli anni a venire”.La Posizione Finanziaria Netta della società a fine 2023 risulta pari a 5,39 milioni di euro, rispetto a 4,35 milioni di euro del 2022. LEGGI TUTTO

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    Sistema elettrico nazionale, Terna: con l’ora legale circa 90 milioni di euro di risparmi

    (Teleborsa) – Secondo le stime di Terna, la società che gestisce la rete elettrica di trasmissione nazionale, durante i sette mesi di ora legale l’Italia risparmierà circa 90 milioni di euro, grazie a un minor consumo di energia elettrica pari a circa 370 milioni di kWh che genererà, inoltre, un rilevante beneficio ambientale, quantificabile nella riduzione di circa 170 mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica in atmosfera.L’ora legale sarà in vigore da domenica 31 marzo, quando alle due di notte bisognerà spostare le lancette avanti di sessanta minuti, e terminerà il 27 ottobre, con il ritorno all’ora solare.Il beneficio economico stimato per il periodo di ora legale nel 2024 è calcolato considerando che il costo del kWh medio per il ‘cliente domestico tipo in tutela’ (secondo i dati dell’ARERA) è, attualmente, pari a circa 24,3 centesimi di euro al lordo delle imposte. I circa 370 milioni di kWh di minori consumi di elettricità equivalgono al fabbisogno medio annuo di oltre 150 mila famiglie.Dal 2004 al 2023, secondo l’analisi della società guidata da Giuseppina Di Foggia, il minor consumo di energia elettrica per l’Italia dovuto all’ora legale è stato complessivamente di circa 11,7 miliardi di kWh e ha comportato, in termini economici, un risparmio per i cittadini di circa 2,2 miliardi di euro. LEGGI TUTTO

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    CleanBnB torna in utile per 266 mila euro nel 2023. Ricavi +59%

    (Teleborsa) – CleanBnB, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel campo del property management per il mercato degli affitti a breve e medio termine, ha chiuso il 2023 con ricavi consolidati per 14,8 milioni di euro (+59% rispetto al 2022), EBITDA consolidato positivo per 743.633 euro (+117%), EBITDA margin sui ricavi in miglioramento da 3,65% nel 2022 a 5,01% nel 2023, risultato netto consolidato positivo per 266.074 euro, in miglioramento del 271% rispetto al risultato netto consolidato negativo per 155.305 euro del 2022.La Posizione finanziaria netta negativa (cassa netta) è pari a 3,1 milioni di euro (-17,7% rispetto a 3,8 milioni di euro di fine 2022, -56% rispetto a 7 milioni di euro di fine giugno 2023).Dal punto di vista gestionale, sono stati 99.426 i soggiorni gestiti nel corso del 2023 (+48% rispetto al 2022) e sono oltre 2.600 gli appartamenti gestiti in tutta Italia al 28 marzo (+7% rispetto a circa 2.422 di fine 2023 e +62% rispetto a circa 1.600 di fine 2022).”Il 2023 è stato l’ennesimo anno record per CleanBnB: rispetto al 2022 registriamo ricavi in crescita del 59%, EBITDA più che raddoppiato, e un risultato netto positivo – commenta il presidente Francesco Zorgno – Abbiamo centrato in pieno il nostro obiettivo: con quasi centomila soggiorni gestiti in un anno, e un portafoglio di oltre 2.400 immobili distribuiti su tutto il territorio nazionale, la società si conferma ancora una volta come il più grande e diffuso gestore immobiliare italiano nel settore del turismo in appartamento. Il modello CleanBnB si è ormai affermato come la soluzione migliore per scalare il mercato in modo rapido e sostenibile: lo conferma la crescita organica del nostro portafoglio di oltre 1.000 immobili negli ultimi quindici mesi, tutti gestiti direttamente e in esclusiva con la formula del nostro pacchetto FULL”. LEGGI TUTTO

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    Superbonus, arriva la deroga per le zone terremotate

    (Teleborsa) – Ancora novità sul fronte Superbonus. Nell’ultima bozza di decreto dedicato alla misura infatti il governo ha previsto che lo stop allo sconto in fattura e alla cessione del credito non si applicherà agli immobili danneggiati dai terremoti di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria verificatisi il 6 aprile 2009 e a far data dal 24 agosto 2016. Fissato però un tetto alla deroga che sarà di “400 milioni di euro per l’anno 2024 di cui 70 milioni per gli eventi sismici verificatesi il 6 aprile 2009”. Il testo ha poi precisato che spetta al Commissario straordinario per la ricostruzione assicurare “il rispetto del limite di spesa, verificandone il raggiungimento ai fini della sospensione della deroga, anche avvalendosi dei dati resi disponibili sul Portale nazionale delle classificazioni sismiche gestito dal Dipartimento Casa Italia della Presidenza del Consiglio dei ministri”.”Il governo nella sua azione di tutela e sostegno delle comunità colpite – ha dichiarato il sottosegretario al MEF, Lucia Albano – a seguito della giornata di lavoro al ministero dell’Economia e in raccordo con la Presidenza del consiglio”, assicura che non sarà previsto alcun blocco per i crediti “superbonus sisma”.Sono state quindi accolte le proteste dei territori coinvolti – le 140 amministrazioni del cosiddetto cratere: Abruzzo, Lazio, Umbria e Marche – che prima della revisione avevano sottolineato che lo stop al Superbonus sarebbe stato un “colpo mortale” alla ricostruzione e di un freno alla ripartenza dei quei territori devastati dai terremoti del 2009 e del 2016. Si era mosso in prima persona anche il commissario per la ricostruzione Guido Castelli. Anche il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi ed il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, avevano chiesto di “mantenere gli incentivi previsti per i bonus edilizi nelle aree colpite dai terremoti 2009 e 2016-17 per non compromettere i processi di rinascita in atto”. LEGGI TUTTO

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    Banca Popolare di Lajatico, utile record a 8,4 milioni di euro nel 2023

    (Teleborsa) – La Banca Popolare di Lajatico ha chiuso il 2023 con un utile netto di 8,4 milioni di euro (ex 5,3 milioni di euro, +57,86%), con l’indicatore di redditività ROE al 9,85%, anche grazie al margine di interesse che si è collocato a 27,2 milioni di euro (in aumento annuo del 29,80%). Alla luce del positivo risultato d’esercizio, il CdA propone all’assemblea la distribuzione di un dividendo pari a 0,75 euro per azione, in incremento rispetto allo scorso anno del 25%, che rappresenta una redditività dell’azione, rispetto al prezzo corrente, del 4,55%.”L’importante risultato netto, in progressiva crescita, esprime la concreta efficacia e valenza della nostra Banca, una Banca autonoma e sana che si conferma un interlocutore di riferimento per il territorio – ha dichiarato il presidente Nicola Luigi Giorgi – A fine esercizio 2023, infatti, l’evoluzione dei principali aggregati patrimoniali ha evidenziato un consolidamento del dato relativo ai volumi operativi, malgrado le tensioni internazionali e il conseguente rallentamento dell’economia; contemporaneamente si è registrato un miglioramento dei profili di rischiosità del portafoglio crediti e dell’indice di produttività del personale con un risultato economico eccellente, il più alto livello di utile netto mai registrato nell’arco della storia ultracentenaria della Banca”.La raccolta indiretta si attesta a fine esercizio a 657,5 milioni di euro (+12,04% annuo), con un rilevante incremento della componente amministrata, passata da 254,2 milioni di euro di fine 2022 a 333,4 milioni di euro a fine 2023 (+31,14%). Il dato è stato influenzato da nuovi acquisti su titoli di Stato ritornati attrattivi nei rendimenti: il comparto ha infatti registrato una raccolta netta da inizio anno di 66 milioni di euro.Il totale degli impieghi netti a fine esercizio ammonta a euro 702,1 milioni di euro, confermando lo stesso livello dell’anno precedente, seppur con una leggera differenza nella distribuzione dei volumi fra le varie forme tecniche. LEGGI TUTTO