17 Aprile 2024

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    MIP SGR: Paolo Gualdani Vicepresidente e Gianluca Gorlani AD

    (Teleborsa) – Milano Investment Partners SGR (MIP SGR), società di gestione di Fondi di Investimento Alternativi (FIA) specializzata in Venture Capital, fondata da Angelo Moratti e Paolo Gualdani, ha annunciata la nomina di Paolo Gualdani a Vicepresidente e quella di Gianluca Gorlani ad Amministratore Delegato.La SGR, costituita nel 2017, è una piattaforma di investimento in ambito venture e growth capital, comprendente i fondi MIP I, Cliffs ed alcuni comparti dedicati ad investimenti single deal in logica club deal. Il fondo MIP I è focalizzato su start up nelle fasi di espansione e crescita del settore consumer lifestyle in Italia ed in Europa, il fondo Cliffs investe in iniziative deep tech negli Stati Uniti e la piattaforma di club deal costituita dai fondi multi comparto U-Start Ventures e MIP Sidecar offre accesso a specifiche occasioni di investimento. Sino ad oggi MIP SGR, che presenta circa 200 milioni di euro di asset under management, ha investito, per il tramite dei fondi gestiti, in alcune delle più promettenti start up in Italia e all’estero, come Miscusi, Poke House, Velasca, Exoticca, Sonatus, Elroy Air e Quaise.Gianluca Gorlani ha svolto la maggior parte della propria carriera lavorativa nell’investment banking di JPMorgan dove ha ricoperto posizioni di responsabilità crescente sino a diventare Managing Director Head of EMEA International Equity Sales a Londra. Negli ultimi 4 anni ha ricoperto il ruolo di Managing Director nella divisione Private Banking di Mediobanca.Paolo Gualdani “continuerà contestualmente ad essere CEO del family office Angel Capital Management, holding di investimento dove è al mio fianco da oltre 15 anni e nella quale abbiamo costruito insieme una asset allocation improntata agli investimenti alternativi in private markets, sia direttamente che attraverso quote di partecipazione in primari fondi internazionali”, ha dichiarato Angelo Moratti. (Foto: © rawpixel) LEGGI TUTTO

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    Antitrust, Rustichelli: tra 2015 e 2023 benefici per imprese e consumatori per circa 8,4 miliardi

    (Teleborsa) – “Dalla stima effettuata secondo la metodologia sviluppata dall’OCSE nel 2014, emerge che, nel periodo 2015-2023, i benefici a favore delle imprese e dei consumatori derivanti dall’attività dell’Autorità sono pari a circa 8,4 miliardi di euro, di cui 710 milioni nell’ultimo anno. Nel periodo gennaio 2023-marzo 2024 l’attività dell’Autorità in materia di tutela del consumatore “ha consentito la restituzione a 600mila consumatori di oltre 122 milioni di euro”. È quanto ha affermato il presidente dell’Antitrust, Roberto Rustichelli nel suo intervento alla presentazione della Relazione dell’Autorità. “Nel periodo gennaio 2023-marzo 2024, l’Autorità – rileva Rustichelli – ha ricevuto 1.271 segnalazioni in materia di concorrenza, ha esaminato 99 operazioni di concentrazione di cui 6 sottosoglia, ha concluso 8 procedimenti in materia di intese, 6 in materia di abusi di posizione dominante e 1 in materia di abuso di dipendenza economica. Quanto alla tutela del consumatore, nel periodo gennaio 2023-marzo 2024, l’Autorità ha esaminato 34.595 segnalazioni, ha concluso 102 procedimenti, di cui 40 con accertamento dell’infrazione e 48 con accoglimento degli impegni. In 47 casi connotati da minore gravità l’Autorità ha disposto l’archiviazione a seguito dell’adeguamento delle imprese alle indicazioni formulate in sede di moral suasion”.Nel 2023 “l’Autorità – prosegue Rustichelli – ha chiuso undici procedimenti istruttori relativi a pratiche commerciali aggressive volte a indurre i consumatori ad accettare modifiche unilaterali peggiorative dei prezzi dell’energia elettrica e del gas. I procedimenti chiusi con impegni hanno consentito il ripristino delle condizioni iniziali di contratto a favore di 500mila consumatori ai quali sono stati restituiti oltre 115 milioni di euro. Le condotte oggetto di procedimenti chiusi con accertamento dell’illecito hanno interessato 4,5 milioni di consumatori e micro-imprese, con un danno prudenzialmente stimato – sulla base dei consumi minimi calcolati da ARERA – di oltre 1 miliardo di euro”. “Il mercato unico – sottolinea il presidente dell’Antitrust – resta il principale motore di crescita, produttività e competitività dell’economia europea. Ciononostante, esso è per un verso ancora imperfetto e richiede di essere completato, mentre, per altro verso, risulta esposto a rischi crescenti di frammentazione per cui il suo sviluppo non potrà che essere al centro delle priorità della nuova legislatura europea. Rileva, in primis, l’allentamento della disciplina degli aiuti di Stato decisa a livello europeo nel marzo 2023 con il ‘Quadro temporaneo di crisi e transizione’, che ha previsto, tra l’altro, che i Paesi membri possano eguagliare i sussidi promessi da uno Stato extra-UE per favorire l’insediamento delle imprese sul suolo europeo. Una seconda criticità discende dall’utilizzo crescente dei poteri speciali per la tutela degli interessi strategici nazionali, che condiziona lo svolgimento delle attività economiche sulla base di criteri e logiche estranee al mercato, alterando la concorrenza. In quest’ottica, non può non destare preoccupazione il fatto che in alcuni casi il golden power, da strumento eccezionale nato per il controllo degli investimenti provenienti da Stati che non garantiscono la reciprocità, si è trasformato in un meccanismo di generale monitoraggio dei beni considerati strategici e delle vicende societarie e patrimoniali che li interessano. Da ultimo, persiste in tutta la sua gravità il problema, già molte volte denunciato, della concorrenza fiscale sleale tra Paesi membri, che mina non solo l’equa competizione tra le imprese, ma le fondamenta stesse della casa comune europea”.In applicazione della nuova disciplina che ha ampliato i suoi poteri investigativi e decisori, l’Autorità – viene evidenziato nella Relazioni – ha avviato “una indagine conoscitiva sull’uso degli algoritmi da parte delle compagnie aeree, a fronte degli elevati livelli dei prezzi sulle rotte che collegano la penisola con le isole maggiori. In esito all’indagine, qualora l’Autorità ravvidi un problema concorrenziale suscettibile di distorcere il corretto funzionamento del mercato, in danno dei consumatori, potrà imporre alle imprese interessate le necessarie misure correttive, di natura strutturale o comportamentale, in linea con il generale principio di proporzionalità. I nuovi poteri di intervento colmano una lacuna normativa, consentendo all’Autorità di intervenire anche nelle ipotesi in cui la concorrenza sia ostacolata o distorta non già in ragione dei comportamenti delle imprese o di restrizioni regolatorie, ma a causa della struttura stessa dei mercati interessati. Come rilevato dal Consiglio di Stato, risulta dunque ragionevole che l’ambito di applicazione della novella legislativa non sia limitato ai soli mercati del trasporto aereo di passeggeri, ma si estenda a tutti i settori economici. L’Autorità recepiti i suggerimenti formulati dalla comunità accademica, dalla professione legale e dal mondo delle imprese nell’ambito della consultazione pubblica di recente avviata eserciterà tali nuove competenze con la prudenza e l’equilibrio che ne hanno sempre contraddistinto l’azione”. LEGGI TUTTO

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    IDNTT, azionista Christian Traviglia deposita lista per rinnovo CdA

    (Teleborsa) – IDNTT, MarTech Content Factory attiva nella produzione di contenuti omnichannel e quotata su Euronext Growth Milan, ha comunicato che il maggiore azionista ha depositato una lista di candidati al Consiglio di Amministrazione per l’Assemblea Generale convocata per il 24 aprile 2024.La lista, presentata dall’azionista Christian Traviglia titolare di complessive 4.425.000 azioni ordinarie pari al 58,91% del capitale, è composta da: Christian Traviglia, Presidente del Consiglio di Amministrazione; Thomas Daniele Turano; Lucia Abati, amministratore indipendente. LEGGI TUTTO

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    FMI: Italia tra paesi che spingono debito globale, necessità di ulteriori sforzi fiscali

    (Teleborsa) – Anche se le prospettive economiche e finanziarie per l’economia globale si stanno stabilizzando, gli sforzi per normalizzare la politica fiscale continuano a lottare con l’eredità di debiti e deficit elevati mentre si trovano ad affrontare nuove sfide. Dopo una rapida riduzione dei deficit fiscali e dei livelli di debito pubblico nel 2021-2022, gli aggregati fiscali hanno invertito la rotta nel 2023, arrestando il progresso verso la normalizzazione. È quanto emerge dal Fiscal Monitor del Fondo Monetario Internazionale (FMI).Secondo l’FMI, sono necessari sforzi duraturi di risanamento di bilancio per salvaguardare la sostenibilità delle finanze pubbliche e ricostituire le riserve di bilancio in un contesto di rallentamento delle prospettive di crescita a medio termine e di elevati tassi di interesse reali. La stretta fiscale sosterrebbe anche “l’ultimo miglio” della disinflazione, soprattutto nelle economie surriscaldate.Il Fiscal Monitor fa notare che quattro anni dopo lo scoppio della pandemia di COVID-19, i deficit e i debiti fiscali sono superiori alle proiezioni prepandemiche. Tassi di interesse più elevati hanno spinto al rialzo le spese per interessi, mentre la spesa per benefici sociali, sussidi e trasferimenti è stata sostenuta dall’estensione delle misure di sostegno messe in atto in risposta alla pandemia e agli shock dei prezzi energetici. Molte economie hanno introdotto nuove iniziative fiscali per tagliare le tasse e i contributi previdenziali e aumentare la spesa attraverso salari più alti, benefici sociali e misure di politica industriale. Queste iniziative sono state solo parzialmente controbilanciate dagli incrementi delle entrate derivanti dall’inflazione passata, poiché le sorprese sull’inflazione si sono attenuate e gli scaglioni fiscali si sono allineati con la crescita dei salari.Nel 2024, i disavanzi primari complessivi dovrebbero ridursi al 4,9% del PIL. Tuttavia, permangono rischi sostanziali per le finanze pubbliche e il ripristino della normalizzazione della politica fiscale richiederà sforzi significativi per contrastare diversi ostacoli. I rischi di scostamenti fiscali sono particolarmente acuti dato che il 2024 è quello che viene chiamato il “grande anno elettorale”: 88 economie o aree economiche che rappresentano più della metà della popolazione e del PIL mondiale hanno già tenuto o terranno elezioni durante l’anno. “Negli ultimi decenni il sostegno all’aumento della spesa pubblica è cresciuto in tutto lo spettro politico, rendendo quest’anno particolarmente impegnativo, poiché l’evidenza empirica mostra che la politica fiscale tende ad essere più flessibile e gli slittamenti maggiori durante gli anni elettorali”, si legge nel rapporto.L’FMI prevede che il consolidamento fiscale nel medio termine rimarrà modesto, con un disavanzo complessivo che dovrebbe stabilizzarsi al 4,3% del PIL entro il 2029, circa 0,7 punti percentuali in più rispetto al 2019. In molte economie, l’aggiustamento previsto aiuterà a stabilizzare il debito nel medio termine. Ciononostante, si prevede che il debito globale aumenterà fino a raggiungere quasi il 100% del PIL entro il 2029. L’aumento sarà guidato da alcune grandi economie (ad esempio Cina, Italia, Regno Unito e Stati Uniti), che “devono prendere in seria considerazione azione politica volta ad affrontare gli squilibri fondamentali tra spesa ed entrate”.Dal Fiscal Monitor emerge che la probabilità che l’Italia raggiunga il deficit primario necessario per stabilizzare il livello del debito (stimato a oltre lo 0,5% del PIL per il 2024) è inferiore al 50%, indicando la “necessità di ulteriori sforzi fiscali nei prossimi due anni”. Inoltre, viene ricordato che alcuni governi hanno anche esteso alcune misure di sostegno legate alla pandemia, come il programma Superbonus in Italia. L’Italia, assieme al Giappone, è anche il paese citato quanto si fa riferimento al fatto che alcuni paesi hanno annunciato nuovi piani di stimolo fiscale, tra cui costose modifiche alla politica fiscale, tagli ai contributi previdenziali e nuove iniziative di spesa, spesso basate su ipotesi di finanziamento ottimistiche.Per quanto riguarda l’Italia, il rapporto deficit PIL viene visto al -4,6% nel 2024, -3,2% nel 2025 e -3% nel 2026, per poi scendere al 2,9% l’anno successivo e tornare al 3% nel 2028 e nel 2029. Dopo il 139,2% del PIL nel 2024, il debito salirà al 140,4% nel 2025, al 142,6% nel 2026 e al 143,1% nel 2027. Anche nel 2028 e nel 2029 si attesterà sopra il 140%, rispettivamente a 144,7 e 144,9%. LEGGI TUTTO

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    Moderati guadagni a New York, occhi a trimestrali e dichiarazioni Fed

    (Teleborsa) – Wall Street mostra un rialzo dopo le ultime sedute negative, con l’attenzione degli investitori rivolta alle trimestrali e alla dichiarazioni di esponenti della Federal Reserve per avere indicazioni sulla tempistica della riduzione dei tassi. Oggi sono in programma interventi da parte del governatore della Fed Michelle Bowman e della presidente della Fed di Cleveland Loretta Mester.Ieri il presidente della Fed, Jerome Powell, ha affermato che i recenti dati sull’inflazione non hanno dato ai banchieri quella fiducia per allentare la stretta, sottolineando che la banca centrale statunitense potrebbe dover mantenere tassi più alti più a lungo di quanto si pensasse in precedenza.Secondo il FedWatch Tool del CME, gli operatori vedono una probabilità del 42% per un taglio di almeno 25 punti base a luglio, mentre la percentuale di chi vede un abbassamento del costo del denaro a giugno è di appena il 16%.Nel frattempo, le tensioni in Medio Oriente continuano a rimanere alte, con Israele che sta valutando una risposta a quello che è stato il primo attacco al paese dal suolo iraniano.Sul fronte macroeconomico, nell’ultima settimana le richieste di mutui negli Stati Uniti sono risultate in aumento del 3,3%.Tra chi ha pubblicato la trimestrale prima dell’apertura del mercato, Travelers ha segnalato un utile del primo trimestre in rialzo con guadagni da investimenti e sottoscrizioni, Abbott ha migliorato le previsioni su vendite ed EPS per l’intero esercizio e VinFast ha comunicato che i ricavi sono triplicati a 303 milioni di dollari nel primo trimestre.Guardando ai principali indici di Wall Street, il Dow Jones sale dello 0,38% a 37.941 punti; sulla stessa linea, l’S&P-500 avanza in maniera frazionale, arrivando a 5.075 punti. Leggermente positivo il Nasdaq 100 (+0,42%); sulla stessa linea, in frazionale progresso l’S&P 100 (+0,58%). LEGGI TUTTO

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    Labomar, i ricavi superano 100 milioni di euro. Nuovo M&A dopo il delisting

    (Teleborsa) – Labomar, azienda attiva nel settore della nutraceutica, ha chiuso il 2023 con un fatturato pari a 103,6 milioni di euro (+12,8 punti rispetto all’esercizio 2022) e un EBITDA Adjusted pari a 19,3 milioni (+16,6%), grazie al contributo di tutte le società del gruppo. Si tratta del primo bilancio dopo delisting, visto che la società era quotata su Euronext Growth Milan fino a settembre 2023.”Per la prima volta nella nostra storia abbiamo superato la soglia dei cento milioni di ricavi, quasi raddoppiando il fatturato in soli quattro anni – commenta l’AD e fondatore Walter Bertin – Un bilancio da record, considerate le complessità dell’attuale contesto economico e geopolitico, nonché le mutate dinamiche delle catene di fornitura e le profonde trasformazioni che riguardano anche il mondo del lavoro”.Oltre il 50% del fatturato Labomar è realizzato all’estero con una presenza in oltre 20 paesi e circa il 50% dei ricavi deriva da referenze che utilizzano tecnologie e/o formule brevettate Labomar. Il numero dei dipendenti era pari a 407 al 31.12.2023, con un incremento del 13% rispetto al 31.12.2022.”Guardando al futuro, il 2024 segna per il nostro gruppo un nuovo inizio – ha aggiunto Bertin – Pur rimanendo ancorati ai nostri valori di sempre, come la passione per il benessere, il rapporto con il cliente, la spinta all’innovazione, siamo pronti ad affrontare nuove sfide. Grazie alla partnership con un socio di primario standing quale Charterhouse e al rafforzamento del management, torneremo a valutare possibili ulteriori acquisizioni nell’ambito di un articolato piano di crescita sia organica che per linee esterne”.Il percorso di crescita per linee esterne di Labomar era già iniziato nel 2019 con l’acquisizione di Labomar Canada, per poi proseguire nel 2022 con il gruppo Welcare in Umbria e Labiotre in Toscana.”Labomar ha dimostrato una crescita organica eccellente nel 2023, confermando il suo ruolo di leader e innovatore nel settore della nutraceutica – ha affermato Antonio Di Lorenzo, partner di Charterhouse – Inoltre, anche grazie al rafforzamento del team siamo ora pronti a cogliere importanti opportunità di crescita mediante acquisizioni in Europa e Nord America, consolidando ulteriormente la leadership di Labomar nel settore”. LEGGI TUTTO

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    GPI, Intermonte incrementa target price e conferma Outperform

    (Teleborsa) – Intermonte ha incrementato a 14,60 euro per azione (dai precedenti 12,30 euro) il target price sul titolo GPI, società quotata su Euronext Milan e attiva nel campo dei sistemi informativi e servizi per la sanità, confermando il giudizio a “Outperform”. Gli analisti scrivono che GPI ha riportato ricavi ed EBITDA nel secondo semestre del 2023 migliori del previsto, grazie alla crescita e alla redditività più forti della divisione Software, sia organici (progetti CONSIP) che esterni (Tesi & Evolucare), ma anche margini moderatamente migliori nella divisione Care.Il 20 marzo GPI ha annunciato il closing della cessione del 100% di Argentea (business Pay) a Zucchetti per un equity value di 99 milioni di euro più un Earn Out di 6 milioni di euro. Al netto della PFN di 11 milioni di euro di Argentea, del cash-ou di 5,5 milioni di euro per l’acquisizione delle minorities prima della vendita e dell’imposta sulle plusvalenze, GPI dovrebbe incassare dall’operazione circa 84 milioni di euro.Nel 2024 GPI si concentrerà sulla realizzazione dei progetti CONSIP, sull’integrazione di Tesi ed Evolucare e sulla stesura di un nuovo Piano Industriale 2025-27.”GPI ha riportato risultati FY23 migliori del previsto, mentre la generazione di cassa non è stata lontana dalle nostre stime, nonostante una crescita più forte, che di solito grava su NWC – si legge nella ricerca – Dopo il significativo M&A effettuato nel 2022/23 e l’accelerazione della crescita organica dei ricavi grazie ai progetti PNRR, la società si concentrerà ora sulla priorità chiave del suo prossimo piano aziendale strategico, ovvero la creazione di un modello di business più internazionale e scalabile. La recente cessione del business Pay a un multiplo molto interessante offre a GPI più margine finanziario per affrontare questa sfida”. LEGGI TUTTO

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    VinFast, ricavi triplicano a 303 milioni di dollari nel primo trimestre

    (Teleborsa) – VinFast, produttore vietnamita di veicoli elettrici quotato al Nasdaq, ha registrato vendite di veicoli pari a 6.492.833 milioni di VND (270,5 milioni di dollari) nel primo trimestre del 2024, con un aumento del 324,4% rispetto al primo trimestre del 2023 e un calo del 31,6% rispetto al quarto trimestre del 2023.I ricavi totali sono stati di 7.264.467 milioni di VND (302,6 milioni di dollari), con un aumento del 269,7% rispetto al primo trimestre del 2023 e un calo del 31,0% rispetto al quarto trimestre del 2023. I ricavi totali sono principalmente costituiti dei ricavi derivanti dalle vendite di veicoli elettrici.La perdita netta è stata di 14.841.877 milioni di VND (618,3 milioni di dollari), con un aumento del 3,5% rispetto al primo trimestre del 2023 e un calo del 12,3% rispetto al quarto trimestre del 2023.”Nonostante le sfide temporanee e le fluttuazioni del mercato in alcune regioni, la nostra fiducia nelle prospettive a medio e lungo termine del settore dei veicoli elettrici rimane forte – ha commentato Madame Thuy Le, presidente di VinFast – Le politiche governative favorevoli, la prevista transizione del mercato dei veicoli elettrici dal’adozione anticipata a quella di massa e la crescita prevista nei mercati ex cinesi alimentano la nostra fiducia”. “Durante il primo trimestre abbiamo ampliato strategicamente la nostra attività globale, entrando con successo in nuovi mercati e ottenendo una crescita annuale nelle consegne di veicoli – ha aggiunto – I nostri progressi costanti ci collocano in una posizione favorevole per raggiungere il nostro obiettivo di consegna di 100.000 veicoli per l’intero anno. Ciò è sostenuto dalla crescita esponenziale dei nostri canali di punti vendita e dall’introduzione di nuovi modelli progettati per soddisfare una base di clienti più ampia in molteplici nuovi mercati nella seconda metà di quest’anno”. LEGGI TUTTO