19 Aprile 2024

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    SLB, utile in aumento del 14% nel primo trimestre grazie a domanda internazionale

    (Teleborsa) – SLB, che prima si chiamava Schlumberger ed è il più grande fornitore al mondo di servizi per giacimenti petroliferi, ha chiuso il primo trimestre del 2024 con ricavi di 8,71 miliardi di dollari, aumentati del 13% su base annua, e un utile netto attribuibile a SLB di 1,07 miliardi di dollari, aumentato del 14% su base annua. L’EPS, esclusi alcuni elementi, è stato pari a 0,75 dollari ed è aumentato del 19% su base annua.”Abbiamo avuto un inizio d’anno entusiasmante con il nostro accordo annunciato per l’acquisizione di ChampionX Corporation (ChampionX), che rafforzerà il nostro portafoglio di produzione e recupero – ha commentato Olivier Le Peuch, CEO di SLB – Abbiamo inoltre continuato il nostro slancio di crescita, con una forte performance del primo trimestre derivante da robusti ricavi su base annua e da una crescita dell’EBITDA coerente con le nostre linee guida per il primo trimestre e l’intero anno”.”Rimaniamo fiduciosi nelle nostre prospettive di crescita dei ricavi globali per il 2024, con la debolezza in Nord America che sarà compensata dal rialzo nei mercati internazionali – ha aggiunto – Le dinamiche di questo ciclo rimangono intatte, con una crescita internazionale e offshore che avviene in tutte le aree geografiche, a beneficio di tutte le nostre Divisioni mentre continuiamo a ricevere nuovi contratti, migliorando la qualità e la longevità del nostro portafoglio di entrate”.”Il nostro percorso di espansione dei margini continua a essere guidato da una ridotta capacità di servizi e attrezzature a livello internazionale, da una maggiore adozione della tecnologia e da una maggiore efficienza operativa – ha sottolineato Le Peuch – Di conseguenza, confermiamo la nostra precedente guidance sulla crescita dell’EBITDA mid-teens per l’intero anno”. LEGGI TUTTO

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    Edil San Felice, Carmine Orsini a capo della nuova BU Ingegneria e Realizzazione

    (Teleborsa) – Edil San Felice, operatore attivo nel settore delle manutenzioni di infrastrutture critiche in Italia e quotato su Euronext Growth Milan, ha nominato Carmine Orsini, in qualità di “Direttore Ingegneria e Realizzazione” con decorrenza dall’11 maggio 2024, ponendolo a capo della nuova Business Unit Ingegneria e Realizzazione (BUIR). Orsini vanta più di 20 anni di esperienza in aziende internazionali leader di mercato nei settori delle telecomunicazioni, dell’automotive, dell’avionica, della sanità privata e del packaging&food, tra le quali FIAT e Leonardo.La riorganizzazione aziendale di Edil San Felice prevede l’istituzione di due Business Unit: i) Business Unit Operations (BUOP) per la gestione e realizzazione delle commesse relative alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle infrastrutture stradali, aeroportuali, civili ed industriali; ii) Business Unit Ingegneria e Realizzazione (BUIR) per la gestione e realizzazione dei progetti relativi all’implementazione di nuove infrastrutture e all’ammodernamento di quelle esistenti.”Siamo molto soddisfatti di accogliere l’ingegner Orsini nel nostro organico – commenta Lorenzo Di Palma, CEO di Edil San Felice – il suo ingresso rientra all’interno di una più ampia operazione di riorganizzazione che si inserisce nel solco del percorso di crescita e rafforzamento della nostra struttura organizzativa, intrapreso ormai da tempo. Siamo certi che la nuova Business Unit, in sinergia con la Business Unit Operations, con a capo Francesco Arcione, saprà garantirci una struttura in grado di cogliere al meglio le sfide di un mercato che presenta una continua crescita nella domanda di infrastrutture sempre più sicure”. LEGGI TUTTO

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    Negativi gli Eurolistini su instabilità in Medio Oriente

    (Teleborsa) – Seduta negativa per le Borse europee, Piazza Affari compresa, anche se in recupero rispetto al rosso mostrato nella prima parte di seduta, dopo l’attacco di Israele nei confronti dell’Iran come rappresaglia per quanto accaduto nello scorso fine settimana. La convinzione sembra essere che l’attacco odierno, così come quello di Teheran nello scorso sabato notte, sono stati orchestrati prevalentemente come azioni dimostrative. In ogni caso, alimentano il rischio di un’escalation dei conflitti in Medio Oriente.Sul fronte macroeconomico, in Germania i prezzi alla produzione sono risultati leggermente superiori alle attese a marzo, con una variazione di +0,2% m/m (contro +0,1% previsto e -0,4% precedente) e di -2,9% a/a (contro -3,3% previsto e -4,1% precedente). Sempre a marzo, nel Regno Unito le vendite al dettaglio hanno sorpreso al ribasso, risultando stagnanti sulla letture headline e in calo di -0,3% sulla lettura core.L’Euro / Dollaro USA è sostanzialmente stabile e si ferma su 1,065. Nessuna variazione significativa per l’oro, che scambia sui valori della vigilia a 2.374,2 dollari l’oncia. Giornata negativa per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che continua gli scambi a 81,89 dollari per barile, in calo dell’1,02%.Avanza di poco lo spread, che si porta a +142 punti base, evidenziando un aumento di 2 punti base, con il rendimento del BTP a 10 anni pari al 3,87%.Tra i listini europei sotto pressione Francoforte, che accusa un calo dello 0,76%, piccola perdita per Londra, che scambia con un -0,67%, e tentenna Parigi, che cede lo 0,34%.Il listino milanese continua la seduta poco sotto la parità, con il FTSE MIB che lima lo 0,34%; sulla stessa linea, cede alle vendite il FTSE Italia All-Share, che retrocede a 35.868 punti. In ribasso il FTSE Italia Mid Cap (-0,78%); con analoga direzione, in rosso il FTSE Italia Star (-0,81%).Tra le migliori Blue Chip di Piazza Affari, bilancio positivo per Terna, che vanta un progresso dell’1,40%. Sostanzialmente tonico Amplifon, che registra una plusvalenza dello 0,97%. Guadagno moderato per DiaSorin, che avanza dello 0,78%. Piccoli passi in avanti per Enel, che segna un incremento marginale dello 0,73%.I più forti ribassi, invece, si verificano su Saipem, che continua la seduta con -3,06%. Scivola Nexi, con un netto svantaggio dell’1,98%. In rosso Tenaris, che evidenzia un deciso ribasso dell’1,73%. Spicca la prestazione negativa di STMicroelectronics, che scende dell’1,61%.Tra i protagonisti del FTSE MidCap, Comer Industries (+1,50%), MFE A (+1,17%), Digital Value (+1,15%) e Banca Ifis (+1,10%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Carel Industries, che ottiene -2,91%. Pharmanutra scende del 2,64%. Calo deciso per Reply, che segna un -1,78%. Sotto pressione The Italian Sea Group, con un forte ribasso dell’1,73%. LEGGI TUTTO

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    Gruppo Credem, dichiarazione non finanziaria 2023: “Sostenibilità motore della trasformazione”

    (Teleborsa) – Rendicontare le evoluzioni che il Gruppo sta compiendo nell’ambito del governo societario, del rispetto dell’ambiente, della gestione delle Persone e della generazione di valore condiviso, per continuare ad avere un ruolo centrale all’interno di un contesto economico e sociale in cui la sostenibilità è sempre più rilevante per le organizzazioni e motore del cambiamento. È questo in sintesi l’obiettivo della “Dichiarazione consolidata di carattere Non Finanziario”(DNF) 2023 che Credem, il più solido gruppo bancario commerciale in Europa prendendo a riferimento i dati comunicati dalla Banca Centrale Europea sui requisiti patrimoniali (SREP) delle banche vigilate direttamente, ha recentemente pubblicato. Il documento sintetizza i risultati e le attività poste in essere nel corso dell’anno passato nell’ambito della sostenibilità per favorire la fruibilità e comparabilità delle performance ambientali e sociali del Gruppo da parte dei portatori d’interesse e rafforzare la fiducia tra imprese, cittadini, istituzioni pubbliche e finanziarie.”Nel 2023 ci siamo interrogati nuovamente sul significato della nostra attività, in particolare sul modo in cui possiamo contribuire al benessere della società – ha dichiarato Lucio Igino Zanon di Valgiurata, presidente Credem –. Abbiamo compiuto questo percorso”, ha proseguito Zanon, “coinvolgendo un ampio numero di portatori di interesse ed identificando il nostro scopo condiviso nella creazione di valore e benessere sostenibili nel tempo per i Clienti, le nostre Persone, gli Azionisti e la Collettività. Siamo certi che ancorare la creazione di valore ad un orizzonte temporale di lungo periodo, aprirlo alla triplice dimensione della sostenibilità ambientale, economica e sociale ed includere un più ampio ventaglio di stakeholder, ci consentirà di affrontare le complesse sfide del contesto in cui operiamo con le giuste chiavi interpretative”.Le attività svolte nel 2023 – sottolinea Credem in una nota – hanno consentito di contribuire al perseguimento di 11 dei 17 obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU 2030 (Sustainable Development Goals – SDGs). In particolare in tre anni (2020-2023)(2) sono stati raggiunti i seguenti risultati: Settore ambientale – Riduzione delle emissioni di gas a effetto serra del 21% riconducibili a riscaldamento e auto aziendali, del 28% inerenti l’energia acquistata, del 37% riconducibili a viaggi di lavoro e consumi di carta.Campo sociale – 76% di formazione erogata in modalità digitale sul totale della formazione erogata; 86% dei dipendenti con contratto di lavoro agile attivo.Area del governo societario – Aumento del 32% di portatori di interesse coinvolti nella valutazione degli impatti rilevanti dell’azienda (stakeholder engagement); 43% di sessioni formative ESG indirizzate ai Consigli di Amministrazione rispetto al totale delle sessioni formative erogate ed estese ai Collegi sindacali e Top Manager del Gruppo su tematiche di sostenibilità.Nel 2023 – fa sapere Credem – è stata completata inoltre l’implementazione del modello di governo societario del Gruppo. Più in dettaglio, il Consiglio di Amministrazione ha delegato il Comitato Sostenibilità e il Comitato Consiliare Rischi e Sostenibilità per agevolare l’assunzione di decisioni qualificate e informate riguardanti le tematiche di sostenibilità, anche mediante una stretta connessione con gli altri Comitati istituiti, in primis il Comitato ESG Area Wealth, e le funzioni specialistiche preposte (in particolare le funzioni Governo della Sostenibilità, Risk Management, Pianificazione) e integrando il presidio dei rischi ambientali e climatici nelle policy inerenti le funzioni di controllo (internal audit, compliance, risk management). Sono proseguite, inoltre, le attività volte a presidiare la correlazione tra politiche di remunerazione e performance ESG mediante un indicatore sintetico di sviluppo sostenibile che, nel 2023, è stato esteso a tutto il personale più rilevante ed agli amministratori esecutivi. Nel Gruppo sono state altresì conseguite 14 certificazioni ESG che, supportate da specifici percorsi formativi su singoli ruoli/funzioni, agevolano e qualificano il percorso di trasformazione intrapreso. Il Gruppo nel 2023 – si legge nella nota – ha proseguito nella progettualità per l’integrazione, oltre alle tradizionali analisi di natura finanziaria, dei criteri di sostenibilità nelle procedure di concessione del credito. Sono stati analizzati i settori a maggior intensità di emissioni inquinanti presenti nei portafogli creditizi del Gruppo che costituiranno aree di intervento fondamentali per garantire la transizione verso un’economia con basse emissioni di carbonio, in particolare combustibili fossili ed energia elettrica. L’obiettivo è estendere l’approfondimento anche all’acciaio e ad altri settori significativi in vista della progressiva definizione dei target di decarbonizzazione e delle connesse azioni strategiche. All’inizio del 2024, inoltre, dopo un processo di analisi e approfondimento che ha caratterizzato buona parte del 2023, il Gruppo ha aderito alla Net-Zero Banking Alliance (NZBA), l’iniziativa promossa dalle Nazioni Unite per accelerare la transizione sostenibile del settore bancario internazionale, con l’impegno di allineare i propri portafogli di prestiti e investimenti di proprietà al raggiungimento dell’obiettivo di zero emissioni nette entro il 2050, in linea con i target fissati dall’Accordo di Parigi sul clima. Più in dettaglio, le banche aderenti all’iniziativa NZBA si concentrano sulla progressiva decarbonizzazione dei seguenti settori inclusi nei portafogli, seguendo un principio di materialità e rilevanza: agricoltura, alluminio, cemento, carbone, immobili commerciali e residenziali, ferro e acciaio, petrolio e gas, produzione di energia e trasporti. A seguito dell’attività di analisi Credem ha deciso di focalizzare la propria strategia su petrolio e gas e produzione di energia, utilizzando lo scenario net zero dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE). Sui suddetti settori sono in corso di affinamento i relativi target di riduzione che saranno ufficializzati all’Alleanza entro il 31.12.2024. LEGGI TUTTO

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    De’ Longhi, assemblea approva bilancio e dividendo di 0,67 euro

    (Teleborsa) – L’assemblea degli azionisti di De’ Longhi, gruppo quotato su Euronext Milan e attivo nel settore del piccolo elettrodomestico dedicato al mondo del caffè, della cucina, della climatizzazione e della cura della casa, ha approvato il bilancio dell’esercizio 2023 e distribuzione di un dividendo di 0,67 euro per azione, per un importo totale di circa 101 milioni di euro (in base ai dati disponibili alla data odierna), pagabile a partire dal 22 maggio 2024, con stacco della cedola n.24 il 20 maggio e con record date ex al 21 maggio, pari ad un pay-out ratio del 40% dell’utile netto consolidato.I soci hanno anche: approvato la Politica di Remunerazione per l’esercizio 2024 ed espresso parere favorevole sui Compensi corrisposti nell’esercizio 2023; approvato l’adozione di un piano di incentivazione azionaria avente ad oggetto azioni ordinarie di De’ Longhi denominato Piano di Performance Shares 2024-2026; rinnovato l’autorizzazione all’acquisto e alla disposizione di azioni proprie; conferito delega al consiglio di amministrazione della facoltà di aumentare il capitale sociale a servizio dell’attuazione del Piano di Performance Share 2024-2026.(Foto: Tyler Nix su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Agatos definisce con Borsa il percorso per la riammissione alle negoziazioni

    (Teleborsa) – Il CdA di Agatos, holding quotata su Euronext Growth Milan e specializzata nella progettazione e realizzazione di impianti di biometano, fotovoltaici e per l’efficientamento energetico, ha deliberato di firmare per accettazione la proposta di accordo di investimento vincolante e sospensivamente condizionato alla firma degli accordi transattivi già negoziati con Sorgenia e Macquarie.L’accordo di investimento sottoscritto definisce i termini dell’operazione di ricapitalizzazione e prevede gli impegni di Skyland e dei soci storici volti a darne tempestiva esecuzione, nonché a soddisfare le condizioni poste da Borsa Italiana per la riammissione del titolo alla negoziazione sul mercato.Borsa Italiana ha definito con Agatos e Skyland il percorso di riammissione alle negoziazioni del titolo Agatos dove i principali step previsti sono: l’approvazione della semestrale 2023 e del progetto di bilancio e del consolidato al 31/12/2023, tutti con opinion senza rilievi da parte dei revisori; la pubblicazione di informazioni esaurienti sulle linee strategiche e sugli obiettivi economico-finanziari del nuovo Piano Industriale approvato dal CdA, assistito da conferma dei Revisori di Agatos circa il fatto che i dati di budget 2024 sono stati determinati dopo attento e approfondito esame delle prospettive economiche e finanziarie del Gruppo Agatos; la sottoscrizione dell’Aumento di Capitale da parte di Skyland; l’esecuzione degli accordi Sorgenia e Macquare; la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione da parte dell’assemblea che approverà il bilancio al 31/12/2023; il deposito delle garanzie richieste prima della promozione dell’Offerta; la conferma da parte del nuovo Consiglio di Amministrazione espressione di Skyland del Piano Industriale nonché della sufficienza del capitale circolante (working capital statement) verificato dalla società di revisione. LEGGI TUTTO

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    Armani “non esclude” fusione o IPO nel piano di successione

    (Teleborsa) – “L’indipendenza è uno dei valori fondanti di tutto ciò che ho creato e sicuramente quello che ho custodito con più tenacia, fino all’ostinazione. Penso che l’indipendenza dai grandi gruppi possa essere ancora un valore trainante per il gruppo Armani in futuro, ma non mi sento di escludere nulla. Ciò che da sempre caratterizza il successo del mio lavoro è la capacità di adattarsi ai tempi che cambiano”. Lo ha affermato Giorgio Armani in un’intervista a Bloomberg.”Al momento non prevedo un’acquisizione da parte di un grande conglomerato del lusso, ma come ho detto non voglio escludere nulla a priori perché sarebbe un’azione “poco imprenditoriale”, ha spiegato, aggiungendo che “la quotazione è qualcosa di cui non abbiamo ancora discusso, ma è un’opzione che potrebbe essere presa in considerazione, si spera in un lontano futuro”.Per quanto riguarda la successione, “penso che la soluzione migliore sarebbe un pool di persone di fiducia a me vicine e scelte da me. Questa sarebbe anche l’opzione più strategica, vista l’ampiezza delle attività in cui è coinvolto il gruppo. Ho iniziato da solo con una piccola azienda e l’ho trasformata, pezzo dopo pezzo, in un gruppo di rilevanza internazionale, grazie anche al prezioso contributo dei collaboratori che ho scelto strada facendo. Lo scenario adesso è molto diverso rispetto a quando ho iniziato, quindi immagino più funzioni coordinate per chi verrà dopo di me, il che è molto più efficiente”. LEGGI TUTTO