More stories

  • in

    In calo la Borsa di New York, occhi puntati sulla crisi Israele-Iran

    (Teleborsa) – A Wall Street, il Dow Jones è in calo (-1,17%) e si attesta su 42.464 punti; sulla stessa linea, giornata negativa per l’S&P-500, che continua la seduta a 6.002 punti, in calo dello 0,71%.In ribasso il Nasdaq 100 (-0,77%); come pure, in rosso l’S&P 100 (-0,77%).Apprezzabile rialzo nell’S&P 500 per il comparto energia. Nella parte bassa della classifica dell’S&P 500, sensibili ribassi si manifestano nei comparti finanziario (-1,67%), informatica (-0,86%) e beni di consumo secondari (-0,70%).Gli investitori statunitensi stanno reagendo così alle nuove tensioni in Medio Oriente determinate dall’attacco aereo su larga scala di Israele contro l’Iran che ha colpito “decine” di obiettivi militari e nucleari. Sul fronte commodities, la crisi ha fatto impennare sia il prezzo del petrolio, balzato sopra i 73 dollari al barile, sia quello dell’oro, salito fino ai livelli massimi degli ultimi due mesi sopra i 3.400 dollari l’oncia.Ancora in sofferenza il titolo Boeing dopo l’incidente dell’aereo dell’Air India, precipitato pochi minuti dopo il decollo. Sono più di 240 le persone che hanno perso la vita nello schianto, mentre i soccorritori continuano a cercare persone disperse e parti del velivolo. LEGGI TUTTO

  • in

    Le tensioni in Medio Oriente spingono il prezzo dell’oro

    (Teleborsa) – Continua a salire il prezzo dell’oro. In mattinata nuova impennata del lingotto che è salito fino a raggiungere i livellimassimi degli ultimi due mesi a 3.466 dollari l’oncia prima di assestarsi sopra i 3.400 dollari l’oncia (con guadagni superiori all’1,5% rispetto al prezzo di apertura).La scia rialzista è stata sostenuta negli ultimi giorni dal clima di incertezza innescato dalle nuove tensioni in Medio Oriente, ultimo l’attacco di Israele all’Iran avvenuto la scorsa notte.Sullo sfondo, inoltre, restano le aspettative su un possibile taglio dei tassi da parte della Federal Reserve. Aspettative alimentate negli ultimi giorni anche dalla pressione crescente esercitata dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump su Jerome Powell.”L’acuirsi del rischio ha innescato una fuga verso la sicurezza sui mercati finanziari, favorendo la domanda di beni rifugio come l’oro. Tuttavia, un ulteriore rialzo del metallo prezioso è attualmente limitato dal rimbalzo del dollaro USA – ha fatto notare Ricardo Evangelista, Senior Analyst di ActivTrades –. Anche il biglietto verde ha beneficiato del calo della propensione al rischio, rimbalzando dal livello più basso dal 2022. In quanto bene rifugio, l’aumento della domanda di dollari ha limitato i guadagni dell’oro a causa della correlazione inversa dei prezzi tra i due”.In una nota Commerzbank ha affermato di aspettarsi che il prezzo dell’oro possa raggiungere i 3.600 dollari entro la fine del prossimo anno. LEGGI TUTTO

  • in

    Costituzione e sostenibilità: nuovi strumenti per valutare l’impatto delle nuove leggi

    (Teleborsa) – A che punto siamo con l’attuazione della riforma costituzionale del 2022 che ha inserito la tutela dell’ambiente e degli interessi delle future generazioni tra i principi fondamentali della Repubblica? A questa domanda risponderà il convegno “Costituzione: nuovi orizzonti per il nostro Paese”, promosso dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), da ECCO – il think tank italiano per il clima – e da Globe Italia Associazione Nazionale per il Clima, svoltosi oggi a Roma presso la Sala della Regina della Camera dei Deputati.L’evento si inserisce in un momento importante per il possibile cambiamento del processo di formazione delle politiche pubbliche. Infatti, lo scorso 8 maggio, il Senato ha approvato il disegno di legge n.1192 d’iniziativa governativa sulla semplificazione normativa, ora all’esame della Camera, il quale, all’articolo 4, introduce un principio estremamente importante per la trasformazione del nuovo testo costituzionale in pratica corrente: le leggi della Repubblica promuovono l’equità intergenerazionale. Inoltre, per rendere tale principio effettivo, viene introdotta una valutazione d’impatto generazionale delle nuove normative che espliciti gli effetti sociali e ambientali non solo sul presente, ma anche sulle generazioni future. “Quando nel 2016 l’ASviS propose di inserire il principio dello sviluppo sostenibile nella Costituzione italiana, molti considerarono quell’idea un traguardo irraggiungibile. All’epoca, la tutela dell’ambiente e l’equità tra generazioni sembravano concetti lontani dalle priorità del dibattito politico quotidiano. Eppure, quella visione ha trovato spazio nella nostra Carta fondamentale e può ora influenzare in profondità il modo di legiferare da ora in poi – ha dichiarato il direttore scientifico dell’ASviS, Enrico Giovannini –. L’ASviS, insieme a Save the Children, ha creato un comitato scientifico in cui siedono i migliori esperti italiani su queste tematiche per offrire al Governo e al Parlamento strumenti concreti per realizzare al meglio quella Valutazione d’impatto generazionale delle nuove leggi proposta dall’Alleanza da alcuni anni. Inoltre, con il progetto Ecosistema Futuro l’ASviS intende portare il futuro al centro del dibattito culturale e politico, coerentemente con quanto previsto dal ‘Patto sul futuro’ dell’ONU firmato dall’Italia nel settembre scorso”.”La trasformazione richiesta dalla lotta al cambiamento climatico è profonda. I principi della Costituzione riportano l’attenzione sul “perché” e sul “come” tutelare l’ambiente in quanto bene comune. Le sfide collettive devono quindi conciliarsi con la dimensione individuale. Altrimenti, c’è il rischio che le norme sul clima siano percepite come mere regole calate dall’alto, disancorate dalla realtà, e quindi dal consenso e dalla volontà popolare – ha affermato Matteo Leonardi, cofondatore e direttore esecutivo ECCO –. Inoltre, considerando che i costi del cambiamento climatico sono maggiori di quelli per la riduzione delle emissioni, occorrerà definire un sistema di governance e una strategia di spesa pubblica coerente con il processo di decarbonizzazione e l’uscita dai combustibili fossili, anche a supporto della competitività del nostro Paese sui mercati globali”.”Con l’introduzione della tutela dell’ambiente in Costituzione, il Parlamento ha compiuto un passo storico, intervenendo proprio sulla prima parte della Carta, quella dedicata ai principi fondamentali, e superando un’impostazione che limitava la tutela al solo paesaggio e al patrimonio storico e artistico. Anche le modifiche all’articolo 41 sono state molto rilevanti, in quanto consentono di indirizzare l’attività delle imprese anche ai fini ambientali, oltre che sociali, necessari per la transizione ecologica – ha dichiarato Carmen Miracolo, funzionaria Gruppo Parlamentare e docente Globe Italia –. Per questo auspichiamo oggi un intervento convinto e di ampio respiro del Parlamento sulle politiche green, a partire da un lavoro congiunto per il raggiungimento dei target europei relativi all’abbattimento delle emissioni. La transizione ecologica è una sfida che coinvolge tutti, dalle grandi imprese ai singoli cittadini, ma il suo successo non può prescindere dall’iniziativa della politica e dalla sensibilità del legislatore verso una tematica così importante per le future generazioni”.La modifica costituzionale è stata anche oggetto della campagna di comunicazione “Diritto al Futuro” lanciata nel mese di febbraio dall’ASviS in collaborazione con Fondazione Pubblicità Progresso, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla portata della riforma. Su questo tema l’ASviS ed ECCO hanno realizzato lo studio “Il clima in Costituzione”, che analizza le implicazioni della modifica costituzionale sulle politiche pubbliche in tema di contrasto al cambiamento climatico. Infine, va segnalato il “Rapporto di primavera 2025”, pubblicato dall’ASviS il 7 maggio scorso, nel quale, tra l’altro, si valutano le modalità per la predisposizione del Piano di Accelerazione Trasformativa che l’Italia si è impegnata, nel corso dell’Assemblea Generale dell’ONU di settembre 2023, a definire per accelerare il cammino verso il raggiungimento dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030. LEGGI TUTTO

  • in

    Cresce la tensione fra Israele e l’Iran: volano petrolio e titoli difesa

    (Teleborsa) – Si aggrava la crisi fra Israele ed Iran mettendo in allarme tutto l’Occidente ed aprendo un terzo fronte di guerra (secondo in Medioriente) dopo il conflitto russo-ucraino e l’annosa disputa con Hamas. Un focolaio che appare ben più pericoloso dei precedenti, puntando dritto al cuore del nucleare iraniano. Una escalation che ha fatto decollare le quotazioni petroliere, che da qualche tempo erano state depresse dalle implicazioni della guerra dei dazi e dalla politica Opec. Ma gli effetti si sono visti anche in altri settori, come quello della difesa, anch’esso in battuta da qualche tempo grazie al programma di aumento della spesa sulla sicurezza dell’UE.Nuovi raid israeliani Israele questa mattina ha lanciato un’altra ondata di attacchi “preventivi” all’Iran, colpendo anche l’aeroporto di Tabriz. Tutto è iniziato la notte scorsa, giovedì 13 giugno 2025, quando Tel Aviv ha avviato l’operazione Rising Lion, che ha messo in campo oltre 200 caccia dell’Aviazione israeliana, che hanno colpito siti nucleari e militari, ed un numero imprecisato di 007. E proprio il servizio di intelligence è alla base dell’attacco israeliano, avendo messo in guardia il governo israeliano nei giorni scorsi sullo stato di avanzamento del programma nucleare iraniano.L’Iran considera l’attacco una “dichiarazione di guerra”L’Iran afferma che l’attacco israeliano è una “dichiarazione di guerra” ed ha chiesto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di intervenire. Per parte sua il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres ha condannato “qualsiasi escalation militare in Medio Oriente”, dicendosi “particolarmente preoccupato per gli attacchi israeliani contro installazioni nucleari in Iran”.Ma Teheran si prepara anche all’ipotesi di un lungo conflitto. “Siamo pienamente preparati e sosterremo le nostre forze operative in ogni modo possibile. Siamo pronti ad affrontare anni di combattimenti continui e le forze armate sono completamente equipaggiate”, ha affermato il ministro della Difesa iraniano, Aziz Nasirzadeh, dopo gli attacchi di Israele.Trump: Iran deve fare un accordo prima che sia tardi “L’Iran deve raggiungere un accordo, prima che non rimanga nulla, e salvare quello che un tempo era conosciuto come l’Impero iraniano”, ha affermo il Presidente americano Donald Trump sui social, aggiungendo “c’è già stata grande morte e distruzione, ma c’è ancora tempo per porre fine a questo massacro, con i prossimi attacchi già pianificati che saranno ancora più brutali”. Von der Leyen fa appello a soluzione diplomatica “Le notizie che giungono dal Medio Oriente sono profondamente allarmanti. L’Europa esorta tutte le parti a dare prova della massima moderazione, a ridurre immediatamente l’escalation e ad astenersi da ritorsioni”, ha postato su X la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, aggiungendo che “una soluzione diplomatica è ora più urgente che mai, per il bene della stabilità della regione e della sicurezza globale”. Petrolio spicca il volo oltre i 70 dollari L’escalation in Medioriente non ha mancato di avere ripercussioni sul petrolio, che è volato sui mercati internazionali. Il WTI statunitense si è portato a 73,08 dollari al barile , con un rialzo del 7,44%, mentre il Brent è salito a 74,26 dollari al barile in aumento del 7,2%. In aumento anche le quotazioni del gas sulla piazza di Amsterdam, con il future Dutch TTF in rialzo del 5,5% a 38,29 euro per megawattora.In Borsa sale anche il comparto della difesa Non solo il petrolio ed il gas hanno beneficiato delle tensioni fra Israele ed Iran, ma anche il comparto della difesa, che continua a salire sui programmi di incremento della spesa europea. Fra le big europee, fa bene Bae System (+3%), mentre appaiono più composte la tedesca Rheinmetall (+0,92%) e l’italiana Leonardo (+0,3%) dopo uno sprint iniziale di giornata. LEGGI TUTTO

  • in

    Ambiente: dagli scarti della produzione di biogas nuovi prodotti per l’agricoltura

    (Teleborsa) – I ricercatori ENEA hanno ottenuto nuovi prodotti per l’agricoltura, come concimi, ammendanti e acqua purificata per l’irrigazione, dallo scarto di produzione del biogas. Il risultato è stato raggiunto nell’ambito del progetto “BIOSOS – BIOgas SOStenibile” coordinato dall’Università di Camerino, grazie a un innovativo processo di filtrazione a due stadi che ha permesso di estrarre dalla frazione liquida del digestato nutrienti (azoto, fosforo e potassio) e sostanze organiche utilizzabili come fertilizzanti e ammendanti agricoli. Inoltre, secondo i ricercatori ENEA il sistema consentirebbe di recuperare fino all’80% dell’acqua in uscita dal digestore, riutilizzabile all’interno del processo di biogasificazione, per la diluizione dei concimi o per l’irrigazione dei campi, un elemento di particolare rilievo considerando l’aumento degli eventi siccitosi riconducibili ai cambiamenti climatici.”Con questa innovazione vogliamo offrire il nostro contributo al raggiungimento degli obiettivi europei, in particolare della strategia Farm to Fork che prevede una riduzione del 20% nell’utilizzo di fertilizzanti di sintesi entro il 2030; questi ultimi sono ad alta intensità energetica, contribuiscono all’esaurimento di risorse minerali come il fosforo e generano maggiori emissioni di gas serra”, spiega Gian Paolo Leone del Laboratorio Bioeconomia Circolare e responsabile per ENEA del contratto commissionato dall’Università di Camerino.Punto focale della sperimentazione ENEA è l’uso di una particolare tecnologia di filtrazione che da anni è al centro delle attività di ricerca della Divisione Sistemi Agroalimentari Sostenibili. “Si basa su un processo di separazione dei liquidi dove il fluido scorre parallelamente alla superficie della membrana che separa in modo efficiente l’acqua e i sali dalle sostanze organiche concentrate. La stessa tecnologia è già utilizzata per estrarre molecole di interesse alimentare, nutraceutico e cosmetico, per recuperare proteine dai reflui lattiero-caseari (come il siero di caseificazione) e molecole antiossidanti come polifenoli e flavonoidi dalle acque di vegetazione olearie, nonché per la dissalazione di acque salmastre e marine ai fini dell’approvvigionamento idrico”, sottolinea Daniele Pizzichini, ricercatore del Laboratorio ENEA Bioeconomia Circolare.Entrando nel dettaglio del processo studiato, i ricercatori ENEA hanno lavorato mediante due stadi consecutivi di filtrazione presso la Hall tecnologica Processi Agro-industriali del Centro Ricerche ENEA della Casaccia. “Nel primo stadio di filtrazione, realizzato tramite microfiltrazione o ultrafiltrazione, tratteniamo batteri potenzialmente presenti, riduciamo la torbidità legata ai solidi sospesi abbattendo così il carico inquinante per le fasi successive del trattamento – aggiunge Gian Paolo Leone di ENEA –. Nel secondo stadio otteniamo mediante nanofiltrazione o osmosi inversa un’acqua purificata da utilizzare per l’irrigazione delle colture e una concentrazione di macronutrienti, in particolare azoto ammoniacale, con caratteristiche diverse a seconda dello scarto organico (letame bovino o carcassa di trota iridea) ma del tutto simile ai concimi in commercio”. Il vantaggio del processo è anche quello di assicurare un adeguato profilo di sicurezza microbiologica delle frazioni concentrate a potenziale uso agronomico.”Grazie a prove eseguite in laboratorio e all’applicazione di metodologie rapide nei pressi dell’impianto abbiamo potuto verificare che il processo di digestione riduce in modo significativo la carica microbica nel digestato. Tuttavia, è attraverso il ricorso al primo stadio di filtrazione che registriamo l’abbattimento quasi totale della carica batterica. Questo rende possibile l’applicazione diretta della frazione trattata sul terreno o sulle colture, senza rischi per il consumo umano dei prodotti agricoli”, sottolinea Luca Agostino Vitali dell’Università degli Studi di Camerino.Una volta messo a punto il sistema di filtrazione, i ricercatori ENEA dovranno valutare il processo su scala pilota, per verificare, ad esempio, come reagiscono le membrane del primo stadio di filtrazione all’alto contenuto di sostanza organica e di solidi sospesi[5]. Sviluppi futuri potranno riguardare l”integrazione degli impianti di filtrazione al reattore per la produzione di biogas, così da trattare sul luogo gli scarti animali e le acque del digestato, rendendo il processo più efficiente ed economico. Andranno, infine, analizzati aspetti associati alla sostenibilità energetica della soluzione tecnologica – valutando, ad esempio, l’accoppiamento con fonti rinnovabili come il fotovoltaico – e verificato il possibile impiego dei concentrati come biostimolanti per sostenere il microbiota del suolo.Con l’aumento della diffusione dei digestori anaerobici per la produzione di biogas da biomassa e rifiuti organici è cresciuta anche la produzione di digestato, sottoprodotto del processo di biogasificazione. Nel 2022, i volumi di digestato prodotti negli impianti europei hanno raggiunto quasi 31 milioni di tonnellate (Mt) di sostanza secca (con un contenuto di azoto pari a 1,7 Mt, di fosforo di 0,3 Mt e di potassio a 0,2 Mt), con previsioni di crescita fino a 75 milioni di tonnellate nel 2030 e 177 milioni di tonnellate nel 2050. In Italia, la produzione annuale di digestato si attesta a circa 3 Mt. L’attenzione verso questo sottoprodotto è dovuta soprattutto alla presenza di nutrienti essenziali come azoto, fosforo e potassio, in particolare quando il digestato proviene dalla digestione di letame animale. Questi nutrienti, in linea con i principi dell’economia circolare, possono essere recuperati e utilizzati come concimi agricoli, con impatti positivi sia sul piano ambientale che economico, tenuto conto che il mercato globale dei fertilizzanti ha raggiunto nel 2023 un valore di 202 miliardi di dollari, con previsioni di crescita fino a 257 miliardi di dollari entro il 2032, trainato principalmente dall’aumento della popolazione globale e dalla crescente domanda di cibo. LEGGI TUTTO

  • in

    Pesanti le piazze europee su crisi in Medio Oriente

    (Teleborsa) – Giornata negativa per Piazza Affari, che scambia in pesante ribasso, assieme agli altri Eurolistini, sul riaccendersi delle tensioni in Medio Oriente, dopo l’attacco di Israele all’Iran. Una mossa che ha fatto schizzare il prezzo del petrolio e dell’oro, con gli investitori che si sono spinti verso i beni rifugio.L’Euro / Dollaro USA continua la seduta poco sotto la parità, con un calo dello 0,62%. Seduta positiva per l’oro, che sta portando a casa un guadagno dell’1,09%. Pioggia di acquisti sul petrolio (Light Sweet Crude Oil), che mostra un guadagno del 9,10%.Sui livelli della vigilia lo spread, che si mantiene a +89 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona al 3,38%.Tra i mercati del Vecchio Continente sotto pressione Francoforte, con un forte ribasso dell’1,46%, deludente Londra, che si adagia poco sotto i livelli della vigilia, e soffre Parigi, che evidenzia una perdita dell’1,11%. Sessione negativa per Piazza Affari, con il FTSE MIB che sta lasciando sul parterre l’1,42%, portando avanti la scia ribassista di cinque cali consecutivi, avviata lunedì scorso; sulla stessa linea, giornata negativa per il FTSE Italia All-Share, che continua la seduta a 41.826 punti, in calo dell’1,40%.Tra le migliori azioni italiane a grande capitalizzazione, si muove in territorio positivo ENI, mostrando un incremento dell’1,63%.Performance modesta per A2A, che mostra un moderato rialzo dello 0,77%.Resistente Tenaris, che segna un piccolo aumento dello 0,55%.Le più forti vendite, invece, si manifestano su Nexi, che prosegue le contrattazioni a -3,75%.Preda dei venditori Brunello Cucinelli, con un decremento del 3,06%.Si concentrano le vendite su Stellantis, che soffre un calo del 3,03%.Vendite su Interpump, che registra un ribasso del 3,03%.Tra i protagonisti del FTSE MidCap, D’Amico (+10,27%), Maire (+1,06%), Intercos (+1,02%) e Philogen (+0,73%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Ferragamo, che prosegue le contrattazioni a -3,47%.Seduta negativa per Reply, che mostra una perdita del 2,76%.Sotto pressione The Italian Sea Group, che accusa un calo del 2,74%. LEGGI TUTTO

  • in

    ENAV: borse di studio per l’educazione internazionale

    (Teleborsa) – Anche quest’anno il Gruppo ENAV rinnova il proprio impegno a favore delle nuove generazioni, finanziando le borse di studio rivolte ai figli dei dipendenti che si sono distinti per meriti scolastici e che avranno l’opportunità di frequentare il quarto anno delle scuole superiori all’estero. L’iniziativa, denominata GLOBE – Grants for Learning Opportunities Beyond the Edge, rientra nel piano di Welfare aziendale ed esprime concretamente l’attenzione della Società per la crescita formativa, la valorizzazione del merito e l’apertura culturale dei giovani. L’obiettivo è promuovere esperienze educative internazionali, incoraggiando lo scambio interculturale e l’ampliamento degli orizzonti personali e professionali.Per l’edizione 2025 sono stati premiati sette studenti (quattro ragazze e tre ragazzi) che frequenteranno un periodo di studio all’estero nel prossimo anno scolastico. Due di loro saranno ospitati in Paesi europei, mentre gli altri cinque vivranno questa esperienza formativa in destinazioni extra UE. Per poter accedere al bando, era richiesta una media scolastica pari almeno a 8 negli ultimi due anni.La cerimonia di consegna si è svolta alla presenza di Giovannantonio Macchiarola, direttore Public Affairs, Communication and Brand, che ha rappresentato l’amministratore delegato Pasqualino Monti portando il saluto e il sostegno del vertice aziendale. LEGGI TUTTO

  • in

    Zona Euro, in aprile surplus commerciale frena più delle attese

    (Teleborsa) – Frena più delle attese il surplus della bilancia commerciale dell’Eurozona nel mese di aprile, registrando un attivo di 9,9 miliardi di euro, rispetto all’avanzo di 36,8 miliardi di marzo. Il dato si confronta con i 18,2 miliardi attesi dagli analisti.Il report, reso noto dall’Istituto di statistica dell’Unione Europea (Eurostat), indica che le esportazioni sono state pari a 243 miliardi di euro, in calo dell’1,4% su anno, mentre le importazioni nello stesso periodo sono salite dello 0,1% a 233,1 miliardi di euro.L’interscambio commerciale all’interno dell’area della moneta unica si è attestato a 226 miliardi di euro, in aumento dell’1,7% rispetto a marzo 2024. LEGGI TUTTO