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    Lindt & Sprungli alza guidance su vendite con fidelizzazione consumatori e premiumizzazione

    (Teleborsa) – Lindt & Sprungli, multinazionale svizzera specializzata nella produzione di prodotti dolciari e cioccolato, ha registrato una crescita organica delle vendite dell’11,2% nel primo semestre del 2025, con un fatturato totale di 2,35 miliardi di franchi svizzeri (primo semestre 2024: 2,16 miliardi di franchi svizzeri, 7%). La crescita delle vendite in franchi svizzeri è stata del 9,0%. Questo solido risultato è stato positivamente influenzato dai necessari aumenti di prezzo del 15,8%. La bassa elasticità al prezzo, soprattutto in Europa, ha portato a un moderato calo del rapporto Volume/Mix del -4,6%. La performance dinamica di prodotti core come Lindor ed Excellence, unita a innovazioni di prodotto come il cioccolato Lindt Dubai Style, ha trainato la crescita e contribuito alla performance del Gruppo.L’EBIT è stato pari a CHF 259,2 milioni, con un margine EBIT dell’11,0% (primo semestre 2024: CHF 292,3 milioni e 13,5%, incluso un effetto una tantum derivante dalla risoluzione di una controversia legale). Il continuo e rigoroso controllo dei costi, gli incrementi di efficienza, l’ottimizzazione dei processi e gli aumenti di prezzo, che hanno compensato l’aumento dei costi del cacao, hanno contribuito alla redditività. L’utile netto è stato di CHF 188,9 milioni (primo semestre 2024: CHF 218,0 milioni).”Sono orgoglioso di ciò che i nostri team hanno realizzato nel primo semestre dell’anno – ha commentato il CEO Adalbert Lechner – Abbiamo dimostrato resilienza in un contesto di mercato difficile. Innovazioni come il nostro cioccolato Lindt Dubai Style non sono solo nuovi prodotti, ma riflettono il modo in cui ci relazioniamo con i nostri consumatori e rafforziamo il nostro posizionamento premium”.Sulla base della “costante fidelizzazione dei consumatori e del trend in atto verso la premiumizzazione”, Lindt & Sprungli rivede al rialzo le sue previsioni di crescita organica delle vendite per l’esercizio 2025 e prevede attualmente una crescita organica delle vendite del 9-11% (in precedenza del 7-9%) e un aumento del margine EBIT nella fascia bassa, tra 20 e 40 punti base. Per gli anni successivi al 2025, il Gruppo ribadisce i suoi obiettivi strategici di crescita organica delle vendite a medio-lungo termine del 6-8%, con un miglioramento del margine operativo di 20-40 punti base all’anno. LEGGI TUTTO

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    NewPrinces, controllata UK acquisisce sede storica a Liverpool per 60 milioni di sterline

    (Teleborsa) – NewPrinces (ex Newlat Food), gruppo italiano multi-brand del settore agro-alimentare e quotato su Euronext STAR Milan, ha annunciato che la controllata Princes, uno dei principali gruppi del food & beverage del Regno Unito e dal 2024 parte del gruppo, ha completato l’acquisto della sua sede storica Royal Liver Building (RLB) a Liverpool nell’ambito di un investimento di 60 milioni di sterline.L’operazione si inserisce in un più ampio piano immobiliare del valore complessivo di 83 milioni di sterline, che include anche l’acquisto del sito Symington’s di Cross Green a Leeds per 23 milioni di sterline, confermando l’impegno di lungo periodo del gruppo nel Regno Unito.L’operazione risulta avere un impatto neutro rispetto al rapporto ND/EBITDA di Princes, grazie a risparmi annuali ricorrenti derivanti da eliminazione dei costi di locazione e dai contributi dei canoni di locazione degli attuali affittuari. L’operazione è stata supportata da HSBC, che ha concesso a Princes un finanziamento a lungo termine di 50 milioni di sterline.”Con questa acquisizione, stiamo costruendo un patrimonio comune – ha commentato Angelo Mastrolia, Presidente del Gruppo – Il Royal Liver Building non sarà solo un simbolo della nostra ambizione, ma anche una piattaforma strategica per l’espansione, l’innovazione e l’impegno culturale”.Si tratta di “un ritorno a casa per Princes”, che affonda le sue radici proprio a Liverpool, dove nacque nel 1880 come “Simpson & Roberts & Co.”, società specializzata nell’importazione di conserve alimentari. Nel 1900 adottò il nome Princes e da allora rappresenta un marchio iconico e punto di riferimento nelle cucine britanniche. L’acquisizione del Royal Liver Building rappresenta quindi un ritorno simbolico alle origini, ma anche una scelta strategica proiettata al futuro: il sito diventerà un hub operativo centrale, in grado di sostenere la crescita, l’innovazione e il dialogo con il territorio negli anni a venire.Il gruppo intende espandere la propria presenza all’interno del Royal Liver Building, utilizzandolo non solo come sede aziendale, ma anche come sede polivalente per eventi, collaborazioni e coinvolgimento del pubblico. Princes ha confermato che tutte le attività e gli accordi esistenti con gli attuali inquilini del Royal Liver Building resteranno invariati, garantendo continuità e stabilità a colleghi e partner LEGGI TUTTO

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    Dazi, Coldiretti: Con incertezza scende export made in Italy da +11% a +0,4%

    (Teleborsa) – L’incertezza legata all’evolversi della situazione e i dazi aggiuntivi minacciati dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump hanno fermato la crescita in valore dell’export agroalimentare italiano in Usa, che a maggio è crollata al +0,4%, con risultati peraltro negativi per tutti i prodotti più esportati, dal vino all’olio fino a formaggi e passata. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Istat diffusa in occasione dell’Assemblea della Coldiretti. Un momento di confronto sul futuro dell’agricoltura italiana ed europea alla luce delle scelte di bilancio dell’Unione, con il taglio del 20% dei fondi Pac 2028-2034, e dell’impatto dei dazi americani sull’economia del Paese e sulla vita dei cittadini. Dopo un primo trimestre dell’anno dove le esportazioni agroalimentari hanno fatto segnare una crescita media in valore dell’11%, da aprile (primo mese di applicazione dei dazi aggiuntivi al 10%), si è passati al +1,3%, per poi scendere ulteriormente a maggio. A pesare è anche il fatto che le tariffe aggiuntive sono andate a sommarsi a quelle già esistenti, penalizzando in particolar modo alcune filiere cardine. Attualmente i formaggi pagano un dazio al 25%, il pomodoro trasformato e le marmellate e confetture al 22%, i vini intorno al 15%, la pasta farcita al 16%, secondo l’analisi Coldiretti.Il risultato è che a maggio sono calate le esportazioni in valore per alcuni dei prodotti simbolo, dall’olio extravergine d’oliva (-17%) ai formaggi (-4%) fino al pomodoro trasformato (-17%), mentre sul fronte del vino si segnala un recupero del 3% rispetto al dato negativo di aprile.”La diminuzione dei consumi sul mercato americano non è data solo dall’incertezza dei dazi: c’è l’inflazione in aumento e c’è anche una svalutazione del dollaro nei confronti dell’euro che rende i nostri prodotti più cari. Se andiamo a sommare tutto questo al 30% di dazi minacciato ora in particolare sugli alimentari abbiamo un effetto quasi insostenibile per la nostra economia, visto che per l’agroalimentare il mercato Usa è il secondo per importanza a livello globale. Detto ciò, mi pare chiaro che la risposta non possano essere i controdazi bensì un accordo tra pari”, spiega Ettore Prandini, presidente della Coldiretti.”Serve trovare un accordo che tuteli le nostre imprese senza fare cedimenti sul fronte della qualità e della sicurezza alimentare, con un cambio di passo rispetto a una situazione attuale dove la presidente della Commissione Ue Von der Leyen non si è letteralmente vista, incapace di mettere sul piatto le numerose aperture e concessioni fatte agli Usa negli ultimi mesi su molteplici fronti, a partire dal forte aumento del contributo europeo alle spese Nato – denuncia il segretario generale di Coldiretti Vincenzo Gesmundo –. Ci ritroviamo così a vivere una situazione paradossale e asimmetrica nei nostri rapporti con l’America che rischia di infliggere un colpo mortale al nostro export”. LEGGI TUTTO

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    NewPrinces, Equita incrementa target price dopo deal Plasmon

    (Teleborsa) – Equita ha incrementato a 24,70 euro per azione (+7%) il target price su NewPrinces (ex Newlat Food), gruppo italiano multi-brand del settore agro-alimentare e quotato su Euronext STAR Milan, confermando la raccomandazione “Buy” sul titolo dopo la conference call sul deal Plasmon.L’operazione “rafforza la presenza del gruppo nel baby food e prodotti speciali, un segmento tipicamente resiliente in termini di domanda e con marginalità interessanti, ad un prezzo conveniente e con un buon potenziale di sinergie”, si legge nella ricerca.Con le nuove stime che includono il deal, sul 2026 NewPrinces tratta a circa 5x EV/EBITDA (vs. peers a 7,5x), 11x PE (vs. peers 13x) e 14% FCF yield (vs. peers a 6%), “multipli particolarmente attraenti per una storia di forte generazione di cassa (circa 45% FCF/EBITDA), miglioramento dei margini e potenziale di M&A”, viene sottolineato.(Foto: Newlat) LEGGI TUTTO

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    Ferrero acquista Kellogg per 3,1 miliardi di dollari per crescere ancora nel Nord America

    (Teleborsa) – Il Gruppo Ferrero ha stipulato un accordo definitivo in base al quale ha accettato di acquisire WK Kellogg per 23 dollari per azione in contanti, per un valore aziendale complessivo di 3,1 miliardi di dollari. L’acquisizione include la produzione, la commercializzazione e la distribuzione dell’iconico portafoglio di cereali per la colazione di WK Kellogg negli Stati Uniti, in Canada e nei Caraibi. Una volta completata con successo la transazione, le azioni ordinarie di WK Kellogg non saranno più negoziate alla Borsa di New York e la società diventerà una consociata interamente controllata da Ferrero.Questa transazione rappresenta un altro capitolo della collaudata strategia di Ferrero di acquisire, investire e far crescere marchi iconici, continuando a migliorare la propria presenza complessiva e l’offerta di prodotti in Nord America. Grazie a questa forte crescita, in Nord America Ferrero e le sue società affiliate contano attualmente oltre 14.000 dipendenti in 22 stabilimenti e 11 uffici.Sfruttando le sue precedenti acquisizioni di successo negli Stati Uniti, Ferrero prevede di investire e far crescere i marchi iconici di WK Kellogg, tra cui Kellogg’s Frosted Flakes, Kellogg’s Froot Loops, Kellogg’s Frosted Mini Wheats, Kellogg’s Special K, Kellogg’s Rice Krispies, Kellogg’s Raisin Bran, Kashi, Bear Naked e altri ancora.”Sono entusiasta di dare il benvenuto a WK Kellogg o nel Gruppo Ferrero. Questa è più di una semplice acquisizione: rappresenta l’unione di due aziende, entrambe con una gloriosa tradizione e generazioni di consumatori fedeli – ha dichiarato Giovanni Ferrero, Presidente Esecutivo del Gruppo Ferrero – Negli ultimi anni, Ferrero ha ampliato la sua presenza in Nord America, unendo i nostri marchi più noti in tutto il mondo con i gioielli locali radicati negli Stati Uniti. La notizia di oggi rappresenta una pietra miliare fondamentale in questo percorso, che ci dà fiducia nelle opportunità future”.L’operazione è soggetta all’approvazione degli azionisti di WK Kellogg, alle approvazioni normative e alle altre consuete condizioni di chiusura e si prevede che si concluda nella seconda metà del 2025. Il W.K. Kellogg Foundation Trust e la famiglia Gund hanno stipulato accordi in base ai quali si sono impegnati a votare a favore dell’operazione per un importo pari al 21,7% delle azioni ordinarie di WK Kellogg.Per il secondo trimestre conclusosi il 28 giugno 2025, WK Kellogg prevede un fatturato netto compreso tra 610 e 615 milioni di dollari e un EBITDA rettificato compreso tra 43 e 48 milioni di dollari. LEGGI TUTTO

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    NewPrinces acquista per 120 milioni di euro asset di Kraft Heinz. Plasmon torna italiana

    (Teleborsa) – NewPrinces (ex Newlat Food), gruppo italiano multi-brand del settore agro-alimentare e quotato su Euronext STAR Milan, ha sottoscritto un accordo vincolante per l’acquisizione – da Heinz Italia – del 100% del capitale sociale di una nuova società di recente costituzione, nella quale saranno conferite le attività attualmente svolte dalla venditrice relative alla produzione, confezionamento, commercializzazione, vendita e distribuzione di prodotti alimentari per l’infanzia e alimenti a fini medici speciali e nutrizione specialistica. L’accordo prevede l’acquisizione dello storico stabilimento produttivo Plasmon di Latina, attivo nella produzione di alimenti per l’infanzia e prodotti nutrizionali specialistici e dei marchi Plasmon, Nipiol, BiAglut, Aproten e Dieterba.Lo stabilimento di Latina impiega circa 300 persone e produce ogni anno circa 1,8 miliardi di biscotti per il mercato italiano a marchio Plasmon. Le attività industriali e operative – inclusi lo stabilimento e il personale – proseguiranno regolarmente sotto la nuova proprietà, senza soluzione di continuità. Inoltre, il sito di Latina continuerà a produrre per Heinz Baby Food per il mercato UK in virtù di un accordo di co-packing.L’operazione rappresenta un’importante tappa strategica per NewPrinces, completando il processo avviato nel 2015 con l’acquisizione dello stabilimento di Ozzano Taro (PR) da Kraft Heinz.”Questa acquisizione è motivo di grande orgoglio ed emozione – ha commentato Angelo Mastrolia, presidente di NewPrinces – Riportare in Italia marchi iconici come Plasmon, Nipiol, BiAglut, Aproten e Dieterba concretizza una visione che perseguiamo da anni: costruire una multinazionale italiana capace di dare nuova vita a brand amati, profondamente radicati nell’identità del nostro Paese. Con questa operazione rinnoviamo il nostro impegno verso l’Italia e verso l’eccellenza della sua industria alimentare”.Al closing la società acquisirà il 100% del capitale sociale del Target. L’Enterprise Value (EV) dell’operazione è pari a 120 milioni di euro, su base cash free e debt free. L’operazione sarà corrisposta in denaro. Il perfezionamento dell’operazione è previsto entro la seconda metà del 2025, subordinatamente al verificarsi delle condizioni previste. Il target ha registrato un fatturato di circa 170 milioni di euro al 31 dicembre 2024, con un EBITDA di 17 milioni di euro e un NWC positivo pari a 25 milioni di euro, incluso nell’EV.(Foto: Newlat) LEGGI TUTTO

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    Barilla, Oddone Incisa (da CNH) nominato CFO

    (Teleborsa) – Oddone Incisa è il nuovo CFO del gruppo Barilla, con effetto dal 15 settembre 2025. Oddone, che prende il posto di Giangaddo Prati che dopo 25 anni lascia il gruppo, aveva rassegnato ad aprile le sue dimissioni da CFO di CNH Industrial dopo una carriera di 28 anni nella società e nell’ex Gruppo Fiat (ora Stellantis).”La nomina di Oddone riflette il nostro impegno a integrare strategia finanziaria, innovazione digitale e sostenibilità sotto un’unica leadership – ha dichiarato Gianluca Di Tondo, CEO di Barilla – La sua esperienza internazionale e la sua competenza nel portare avanti iniziative di trasformazione saranno fondamentali, nell’aiutarci a perseguire i nostri obiettivi di crescita a lungo termine”. “È un grande onore per me unirmi al gruppo Barilla, un’azienda che rappresenta un punto di riferimento nell’industria alimentare italiana e internazionale – ha commentato Oddone – Non vedo l’ora di contribuire alla crescita del gruppo e alla creazione di valore a lungo termine. Sono grato all’amministratore delegato e al consiglio di amministrazione per la loro fiducia e sono entusiasta di iniziare questo nuovo percorso”. LEGGI TUTTO

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    FAO, prezzi alimentari in leggero aumento a giugno a causa di carne, latticini e oli vegetali

    (Teleborsa) – L’indice dei prezzi alimentari della FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) ha registrato una media di 128 punti a giugno 2025, in aumento di 0,7 punti (0,5%) rispetto a maggio. Sebbene gli indici dei prezzi di cereali e zucchero siano diminuiti, sono stati controbilanciati dagli aumenti degli indici di prodotti lattiero-caseari, carne e oli vegetali. Nel complesso, l’indice è risultato superiore di 7,0 punti (5,8%) rispetto al livello di giugno 2024, ma è rimasto inferiore di 32,2 punti (20,1%) rispetto al picco raggiunto a marzo 2022.L’Indice dei prezzi dei cereali ha registrato un calo dell’1,5% rispetto a maggio e del 6,8% rispetto al valore di un anno fa. I prezzi del mais sono diminuiti drasticamente per il secondo mese consecutivo, poiché l’aumento delle forniture stagionali in Argentina e Brasile ha intensificato la concorrenza tra le principali fonti di esportazione. Anche i prezzi di sorgo e orzo sono diminuiti a giugno. Al contrario, nonostante la pressione sui raccolti nell’emisfero settentrionale, i prezzi del grano sono aumentati su base mensile, riflettendo principalmente le preoccupazioni meteorologiche in alcune aree di produzione chiave, tra cui la Federazione Russa, alcune parti dell’Unione Europea e gli Stati Uniti d’America. L’Indice dei prezzi del riso è sceso dello 0,8%, trainato dalla minore domanda di varietà Indica.L’Indice dei prezzi degli oli vegetali ha registrato un aumento del 2,3% rispetto al mese precedente e del 18,2% rispetto al livello di giugno 2024. L’aumento ha riflesso principalmente i prezzi più elevati di olio di palma, colza e soia, più che compensando un leggero calo dei prezzi dell’olio di girasole. L’Indice dei prezzi della carne ha registrato un aumento del 2,1% rispetto a maggio e del 6,7% rispetto al valore dell’anno precedente, segnando un nuovo massimo storico. L’aumento è stato trainato dall’aumento dei prezzi in tutte le categorie di carne, ad eccezione del pollame. I prezzi della carne bovina hanno raggiunto un nuovo picco, riflettendo la riduzione delle scorte per l’esportazione dal Brasile e la forte domanda dagli Stati Uniti d’America, che ha esercitato una pressione al rialzo sui prezzi all’esportazione australiani. Le quotazioni della carne suina sono aumentate grazie alla solida domanda globale di importazioni in un contesto di scorte stabili, mentre i prezzi della carne ovina sono aumentati notevolmente per il terzo mese consecutivo, sostenuti dalla costante domanda internazionale e dalla minore disponibilità per l’esportazione dall’Oceania. Al contrario, i prezzi della carne di pollame hanno continuato a scendere, sotto la pressione dell’abbondante offerta interna in Brasile, in seguito all’introduzione di restrizioni all’esportazione in seguito al rilevamento di influenza aviaria a metà maggio. LEGGI TUTTO