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    Carrefour, impatto per 240 milioni di euro da vendita attività in Italia

    (Teleborsa) – Dopo un periodo di ripresa dal 2020 al 2022, Carrefour Italia ha registrato un calo delle vendite nel 2024, con un utile operativo ricorrente negativo di -67 milioni di euro e un Net Free Cash Flow di -180 milioni di euro, in un “contesto economico e competitivo particolarmente difficile”. È quanto ricorda il gruppo francese Carrefour dopo aver avviato trattative esclusive con NewPrinces per la cessione delle sue attività in Italia.L’operazione riguarda tutte le attività di Carrefour in Italia e permetterà a Carrefour di concentrarsi nuovamente sui suoi mercati chiave in Europa e America Latina. L’operazione potrebbe essere completata entro la fine dell’esercizio 2025, con un impatto stimato sulla tesoreria del gruppo di -240 milioni di euro.Le vendite dell’intero gruppo Carrefour hanno registrato un’accelerazione nel secondo trimestre del 2025, raggiungendo il +4,4% a perimetro costante (LFL) rispetto al +2,9% del primo trimestre. Le vendite del gruppo nel primo semestre del 2025 sono aumentate del +3,7% su base comparabile (LFL) a 46.559 milioni di euro.In Italia (+1,6% LFL e -1,1% organico), le vendite sono state pari a 1.029 milioni di euro nel secondo trimestre, migliorate in un contesto di mercato più favorevole, che è rimasto caratterizzato da un’elevata pressione competitiva. Il gruppo “ha stabilizzato la propria quota di mercato in termini di volume nel secondo trimestre”, viene sottolineato. LEGGI TUTTO

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    NewPrinces acquista Carrefour Italia e arriva a un fatturato di 6,9 miliardi di euro

    (Teleborsa) – NewPrinces (ex Newlat Food), gruppo italiano multi-brand del settore agro-alimentare e quotato su Euronext STAR Milan, ha sottoscritto con Carrefour un accordo vincolante per l’acquisizione del 100% del capitale sociale di Carrefour Italia sulla base di una Enterprise Value pari a circa 1 miliardo di euro.L’operazione si inserisce nel più ampio piano strategico di crescita e integrazione verticale di NewPrinces Group, con l’obiettivo di rafforzare la propria presenza nel mercato italiano e di accelerare la convergenza tra canale industriale e rete distributiva. Con l’acquisizione di Carrefour Italia, NewPrinces diventa il secondo gruppo italiano nel food per fatturato e il primo operatore food in termini occupazionali con 13.000 operatori diretti in Italia e più di 18.000 nel mondo, oltre a ulteriori 11.000 persone coinvolte nelle attività accessorie fornite da aziende esterne.”L’acquisizione di Carrefour Italia rappresenta una tappa fondamentale nella traiettoria di crescita del nostro Gruppo – ha commentato il presidente Angelo Mastrolia – È il risultato di una strategia costruita con rigore, visione industriale e un impegno costante nel tempo. Con questa operazione, compiamo un passo decisivo verso l’integrazione verticale tra produzione e distribuzione, rafforzando la nostra capacità di generare valore lungo l’intera filiera. Abbiamo scelto di investire con determinazione in un asset strategico per l’Italia, con l’obiettivo di rilanciare una rete capillare e di valorizzare al massimo le sinergie tra retail e industria. La nostra volontà è chiara: costruire un modello sostenibile, solido e orientato al lungo termine, in grado di offrire benefici concreti a clienti, dipendenti, fornitori e azionisti”.Attraverso questa operazione, NewPrinces potrà: accedere direttamente al consumatore finale, ampliando il proprio presidio lungo la catena del valore; ottimizzare le sinergie tra produzione e distribuzione, migliorando l’efficienza logistica e riducendo i costi operativi; valorizzare il portafoglio di brand esistenti del Gruppo all’interno della rete retail; sviluppare nuove piattaforme omnicanale per la vendita e la delivery di prodotti freschi e confezionati; rafforzare la propria posizione in mercati chiave a livello europeo, partendo da un’infrastruttura solida e radicata nel territorio italiano.Nell’ambito dell’operazione: Carrefour reinvestirà quale contributo una tantum 237,5 milioni di euro in Carrefour Italia a sostegno del rilancio industriale e della continuità operativa; NewPrinces si impegna a investire al closing 200 milioni di euro, destinati a iniziative di sviluppo, innovazione logistica e rinnovamento del brand; gli investimenti complessivi previsti ammontano quindi a 437,5 milioni di euro, finalizzati alla valorizzazione al rilancio della rete e al rafforzamento della competitività sul mercato.Il piano di investimenti prevede, tra l’altro: la modernizzazione progressiva dei punti vendita; il rilancio del marchio GS in Italia con un rinnovato posizionamento valoriale e commerciale; l’integrazione operativa con la piattaforma logistica di NewPrinces – che include oltre 600 mezzi refrigerati per la distribuzione di prodotti freschi – e il rafforzamento dei canali home delivery e HoReCa.L’Enterprise Value (EV) è pari a 1 miliardo di euro. Considerate le poste legate all’IFRS 16, altri aggiustamenti straordinari della stessa natura e il contributo una tantum versato da Carrefour, l’equity value risulta pari a 1 euro. Il target ha registrato un fatturato di circa 3,7 miliardi di euro al 31 dicembre 2024, con un EBITDA di 115 milioni di euro. Il multiplo EV/EBITDA della transazione risulta pari a circa 8,7x. Nonostante la rilevanza dell’impegno economico, NewPrinces afferma che l’operazione non determina impatti significativi sul rapporto ND/EBITDA del gruppo, che, in base alle previsioni per fine anno, continuerà a migliorare la propria generazione di cassa e il proprio profilo finanziario nei prossimi mesi, anche grazie al contributo di Carrefour Italia. A seguito del completamento dell’acquisizione, il fatturato consolidato combined di NewPrinces Group raggiungerà circa 6,9 miliardi di euro, confermando la sua posizione tra i principali operatori europei nel settore food & retail integrato. Il management di NewPrinces prevede che la società supererà un fatturato di 7 miliardi a fine 2026, incrementando la propria flessibilità finanziaria e rafforzando il proprio profilo di crescita.(Foto: Newlat) LEGGI TUTTO

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    Lindt & Sprungli alza guidance su vendite con fidelizzazione consumatori e premiumizzazione

    (Teleborsa) – Lindt & Sprungli, multinazionale svizzera specializzata nella produzione di prodotti dolciari e cioccolato, ha registrato una crescita organica delle vendite dell’11,2% nel primo semestre del 2025, con un fatturato totale di 2,35 miliardi di franchi svizzeri (primo semestre 2024: 2,16 miliardi di franchi svizzeri, 7%). La crescita delle vendite in franchi svizzeri è stata del 9,0%. Questo solido risultato è stato positivamente influenzato dai necessari aumenti di prezzo del 15,8%. La bassa elasticità al prezzo, soprattutto in Europa, ha portato a un moderato calo del rapporto Volume/Mix del -4,6%. La performance dinamica di prodotti core come Lindor ed Excellence, unita a innovazioni di prodotto come il cioccolato Lindt Dubai Style, ha trainato la crescita e contribuito alla performance del Gruppo.L’EBIT è stato pari a CHF 259,2 milioni, con un margine EBIT dell’11,0% (primo semestre 2024: CHF 292,3 milioni e 13,5%, incluso un effetto una tantum derivante dalla risoluzione di una controversia legale). Il continuo e rigoroso controllo dei costi, gli incrementi di efficienza, l’ottimizzazione dei processi e gli aumenti di prezzo, che hanno compensato l’aumento dei costi del cacao, hanno contribuito alla redditività. L’utile netto è stato di CHF 188,9 milioni (primo semestre 2024: CHF 218,0 milioni).”Sono orgoglioso di ciò che i nostri team hanno realizzato nel primo semestre dell’anno – ha commentato il CEO Adalbert Lechner – Abbiamo dimostrato resilienza in un contesto di mercato difficile. Innovazioni come il nostro cioccolato Lindt Dubai Style non sono solo nuovi prodotti, ma riflettono il modo in cui ci relazioniamo con i nostri consumatori e rafforziamo il nostro posizionamento premium”.Sulla base della “costante fidelizzazione dei consumatori e del trend in atto verso la premiumizzazione”, Lindt & Sprungli rivede al rialzo le sue previsioni di crescita organica delle vendite per l’esercizio 2025 e prevede attualmente una crescita organica delle vendite del 9-11% (in precedenza del 7-9%) e un aumento del margine EBIT nella fascia bassa, tra 20 e 40 punti base. Per gli anni successivi al 2025, il Gruppo ribadisce i suoi obiettivi strategici di crescita organica delle vendite a medio-lungo termine del 6-8%, con un miglioramento del margine operativo di 20-40 punti base all’anno. LEGGI TUTTO

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    NewPrinces, controllata UK acquisisce sede storica a Liverpool per 60 milioni di sterline

    (Teleborsa) – NewPrinces (ex Newlat Food), gruppo italiano multi-brand del settore agro-alimentare e quotato su Euronext STAR Milan, ha annunciato che la controllata Princes, uno dei principali gruppi del food & beverage del Regno Unito e dal 2024 parte del gruppo, ha completato l’acquisto della sua sede storica Royal Liver Building (RLB) a Liverpool nell’ambito di un investimento di 60 milioni di sterline.L’operazione si inserisce in un più ampio piano immobiliare del valore complessivo di 83 milioni di sterline, che include anche l’acquisto del sito Symington’s di Cross Green a Leeds per 23 milioni di sterline, confermando l’impegno di lungo periodo del gruppo nel Regno Unito.L’operazione risulta avere un impatto neutro rispetto al rapporto ND/EBITDA di Princes, grazie a risparmi annuali ricorrenti derivanti da eliminazione dei costi di locazione e dai contributi dei canoni di locazione degli attuali affittuari. L’operazione è stata supportata da HSBC, che ha concesso a Princes un finanziamento a lungo termine di 50 milioni di sterline.”Con questa acquisizione, stiamo costruendo un patrimonio comune – ha commentato Angelo Mastrolia, Presidente del Gruppo – Il Royal Liver Building non sarà solo un simbolo della nostra ambizione, ma anche una piattaforma strategica per l’espansione, l’innovazione e l’impegno culturale”.Si tratta di “un ritorno a casa per Princes”, che affonda le sue radici proprio a Liverpool, dove nacque nel 1880 come “Simpson & Roberts & Co.”, società specializzata nell’importazione di conserve alimentari. Nel 1900 adottò il nome Princes e da allora rappresenta un marchio iconico e punto di riferimento nelle cucine britanniche. L’acquisizione del Royal Liver Building rappresenta quindi un ritorno simbolico alle origini, ma anche una scelta strategica proiettata al futuro: il sito diventerà un hub operativo centrale, in grado di sostenere la crescita, l’innovazione e il dialogo con il territorio negli anni a venire.Il gruppo intende espandere la propria presenza all’interno del Royal Liver Building, utilizzandolo non solo come sede aziendale, ma anche come sede polivalente per eventi, collaborazioni e coinvolgimento del pubblico. Princes ha confermato che tutte le attività e gli accordi esistenti con gli attuali inquilini del Royal Liver Building resteranno invariati, garantendo continuità e stabilità a colleghi e partner LEGGI TUTTO

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    Dazi, Coldiretti: Con incertezza scende export made in Italy da +11% a +0,4%

    (Teleborsa) – L’incertezza legata all’evolversi della situazione e i dazi aggiuntivi minacciati dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump hanno fermato la crescita in valore dell’export agroalimentare italiano in Usa, che a maggio è crollata al +0,4%, con risultati peraltro negativi per tutti i prodotti più esportati, dal vino all’olio fino a formaggi e passata. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Istat diffusa in occasione dell’Assemblea della Coldiretti. Un momento di confronto sul futuro dell’agricoltura italiana ed europea alla luce delle scelte di bilancio dell’Unione, con il taglio del 20% dei fondi Pac 2028-2034, e dell’impatto dei dazi americani sull’economia del Paese e sulla vita dei cittadini. Dopo un primo trimestre dell’anno dove le esportazioni agroalimentari hanno fatto segnare una crescita media in valore dell’11%, da aprile (primo mese di applicazione dei dazi aggiuntivi al 10%), si è passati al +1,3%, per poi scendere ulteriormente a maggio. A pesare è anche il fatto che le tariffe aggiuntive sono andate a sommarsi a quelle già esistenti, penalizzando in particolar modo alcune filiere cardine. Attualmente i formaggi pagano un dazio al 25%, il pomodoro trasformato e le marmellate e confetture al 22%, i vini intorno al 15%, la pasta farcita al 16%, secondo l’analisi Coldiretti.Il risultato è che a maggio sono calate le esportazioni in valore per alcuni dei prodotti simbolo, dall’olio extravergine d’oliva (-17%) ai formaggi (-4%) fino al pomodoro trasformato (-17%), mentre sul fronte del vino si segnala un recupero del 3% rispetto al dato negativo di aprile.”La diminuzione dei consumi sul mercato americano non è data solo dall’incertezza dei dazi: c’è l’inflazione in aumento e c’è anche una svalutazione del dollaro nei confronti dell’euro che rende i nostri prodotti più cari. Se andiamo a sommare tutto questo al 30% di dazi minacciato ora in particolare sugli alimentari abbiamo un effetto quasi insostenibile per la nostra economia, visto che per l’agroalimentare il mercato Usa è il secondo per importanza a livello globale. Detto ciò, mi pare chiaro che la risposta non possano essere i controdazi bensì un accordo tra pari”, spiega Ettore Prandini, presidente della Coldiretti.”Serve trovare un accordo che tuteli le nostre imprese senza fare cedimenti sul fronte della qualità e della sicurezza alimentare, con un cambio di passo rispetto a una situazione attuale dove la presidente della Commissione Ue Von der Leyen non si è letteralmente vista, incapace di mettere sul piatto le numerose aperture e concessioni fatte agli Usa negli ultimi mesi su molteplici fronti, a partire dal forte aumento del contributo europeo alle spese Nato – denuncia il segretario generale di Coldiretti Vincenzo Gesmundo –. Ci ritroviamo così a vivere una situazione paradossale e asimmetrica nei nostri rapporti con l’America che rischia di infliggere un colpo mortale al nostro export”. LEGGI TUTTO

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    NewPrinces, Equita incrementa target price dopo deal Plasmon

    (Teleborsa) – Equita ha incrementato a 24,70 euro per azione (+7%) il target price su NewPrinces (ex Newlat Food), gruppo italiano multi-brand del settore agro-alimentare e quotato su Euronext STAR Milan, confermando la raccomandazione “Buy” sul titolo dopo la conference call sul deal Plasmon.L’operazione “rafforza la presenza del gruppo nel baby food e prodotti speciali, un segmento tipicamente resiliente in termini di domanda e con marginalità interessanti, ad un prezzo conveniente e con un buon potenziale di sinergie”, si legge nella ricerca.Con le nuove stime che includono il deal, sul 2026 NewPrinces tratta a circa 5x EV/EBITDA (vs. peers a 7,5x), 11x PE (vs. peers 13x) e 14% FCF yield (vs. peers a 6%), “multipli particolarmente attraenti per una storia di forte generazione di cassa (circa 45% FCF/EBITDA), miglioramento dei margini e potenziale di M&A”, viene sottolineato.(Foto: Newlat) LEGGI TUTTO

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    Ferrero acquista Kellogg per 3,1 miliardi di dollari per crescere ancora nel Nord America

    (Teleborsa) – Il Gruppo Ferrero ha stipulato un accordo definitivo in base al quale ha accettato di acquisire WK Kellogg per 23 dollari per azione in contanti, per un valore aziendale complessivo di 3,1 miliardi di dollari. L’acquisizione include la produzione, la commercializzazione e la distribuzione dell’iconico portafoglio di cereali per la colazione di WK Kellogg negli Stati Uniti, in Canada e nei Caraibi. Una volta completata con successo la transazione, le azioni ordinarie di WK Kellogg non saranno più negoziate alla Borsa di New York e la società diventerà una consociata interamente controllata da Ferrero.Questa transazione rappresenta un altro capitolo della collaudata strategia di Ferrero di acquisire, investire e far crescere marchi iconici, continuando a migliorare la propria presenza complessiva e l’offerta di prodotti in Nord America. Grazie a questa forte crescita, in Nord America Ferrero e le sue società affiliate contano attualmente oltre 14.000 dipendenti in 22 stabilimenti e 11 uffici.Sfruttando le sue precedenti acquisizioni di successo negli Stati Uniti, Ferrero prevede di investire e far crescere i marchi iconici di WK Kellogg, tra cui Kellogg’s Frosted Flakes, Kellogg’s Froot Loops, Kellogg’s Frosted Mini Wheats, Kellogg’s Special K, Kellogg’s Rice Krispies, Kellogg’s Raisin Bran, Kashi, Bear Naked e altri ancora.”Sono entusiasta di dare il benvenuto a WK Kellogg o nel Gruppo Ferrero. Questa è più di una semplice acquisizione: rappresenta l’unione di due aziende, entrambe con una gloriosa tradizione e generazioni di consumatori fedeli – ha dichiarato Giovanni Ferrero, Presidente Esecutivo del Gruppo Ferrero – Negli ultimi anni, Ferrero ha ampliato la sua presenza in Nord America, unendo i nostri marchi più noti in tutto il mondo con i gioielli locali radicati negli Stati Uniti. La notizia di oggi rappresenta una pietra miliare fondamentale in questo percorso, che ci dà fiducia nelle opportunità future”.L’operazione è soggetta all’approvazione degli azionisti di WK Kellogg, alle approvazioni normative e alle altre consuete condizioni di chiusura e si prevede che si concluda nella seconda metà del 2025. Il W.K. Kellogg Foundation Trust e la famiglia Gund hanno stipulato accordi in base ai quali si sono impegnati a votare a favore dell’operazione per un importo pari al 21,7% delle azioni ordinarie di WK Kellogg.Per il secondo trimestre conclusosi il 28 giugno 2025, WK Kellogg prevede un fatturato netto compreso tra 610 e 615 milioni di dollari e un EBITDA rettificato compreso tra 43 e 48 milioni di dollari. LEGGI TUTTO

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    NewPrinces acquista per 120 milioni di euro asset di Kraft Heinz. Plasmon torna italiana

    (Teleborsa) – NewPrinces (ex Newlat Food), gruppo italiano multi-brand del settore agro-alimentare e quotato su Euronext STAR Milan, ha sottoscritto un accordo vincolante per l’acquisizione – da Heinz Italia – del 100% del capitale sociale di una nuova società di recente costituzione, nella quale saranno conferite le attività attualmente svolte dalla venditrice relative alla produzione, confezionamento, commercializzazione, vendita e distribuzione di prodotti alimentari per l’infanzia e alimenti a fini medici speciali e nutrizione specialistica. L’accordo prevede l’acquisizione dello storico stabilimento produttivo Plasmon di Latina, attivo nella produzione di alimenti per l’infanzia e prodotti nutrizionali specialistici e dei marchi Plasmon, Nipiol, BiAglut, Aproten e Dieterba.Lo stabilimento di Latina impiega circa 300 persone e produce ogni anno circa 1,8 miliardi di biscotti per il mercato italiano a marchio Plasmon. Le attività industriali e operative – inclusi lo stabilimento e il personale – proseguiranno regolarmente sotto la nuova proprietà, senza soluzione di continuità. Inoltre, il sito di Latina continuerà a produrre per Heinz Baby Food per il mercato UK in virtù di un accordo di co-packing.L’operazione rappresenta un’importante tappa strategica per NewPrinces, completando il processo avviato nel 2015 con l’acquisizione dello stabilimento di Ozzano Taro (PR) da Kraft Heinz.”Questa acquisizione è motivo di grande orgoglio ed emozione – ha commentato Angelo Mastrolia, presidente di NewPrinces – Riportare in Italia marchi iconici come Plasmon, Nipiol, BiAglut, Aproten e Dieterba concretizza una visione che perseguiamo da anni: costruire una multinazionale italiana capace di dare nuova vita a brand amati, profondamente radicati nell’identità del nostro Paese. Con questa operazione rinnoviamo il nostro impegno verso l’Italia e verso l’eccellenza della sua industria alimentare”.Al closing la società acquisirà il 100% del capitale sociale del Target. L’Enterprise Value (EV) dell’operazione è pari a 120 milioni di euro, su base cash free e debt free. L’operazione sarà corrisposta in denaro. Il perfezionamento dell’operazione è previsto entro la seconda metà del 2025, subordinatamente al verificarsi delle condizioni previste. Il target ha registrato un fatturato di circa 170 milioni di euro al 31 dicembre 2024, con un EBITDA di 17 milioni di euro e un NWC positivo pari a 25 milioni di euro, incluso nell’EV.(Foto: Newlat) LEGGI TUTTO