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    Unipol, utile netto primo trimestre sale a 284 milioni di euro

    (Teleborsa) – Il Gruppo Unipol ha chiuso il primo trimestre 2023 con un utile netto consolidato pari a 284 milioni di euro, in crescita del 15,3% rispetto al risultato di 246 milioni di euro del corrispondente periodo dell’esercizio scorso rendicontato con i principi contabili precedenti. Il dato del primo trimestre 2022, rideterminato a fini comparativi in applicazione dei nuovi principi, è pari a 161 milioni di euro.Nei primi tre mesi del 2023 la raccolta diretta assicurativa, al lordo delle cessioni in riassicurazione, si è attestata a 3.865 milioni di euro, in crescita del 12% rispetto ai 3.449 milioni di euro registrati al 31 marzo 2022.La raccolta diretta nel comparto Danni al 31 marzo 2023, pari a 2.137 milioni di euro, ha registrato una crescita del 5,5%. Particolarmente significativo lo sviluppo di UniSalute (+41,6%).Positive performance in tutti gli Ecosistemi: Mobility con 1 miliardo di euro (+2,1%); Welfare con 0,5 miliardi di euro (+15,4%); Property con 0,6 miliardi di euro (+4,3%)Nel comparto Vita, nei primi tre mesi del corrente esercizio, la raccolta diretta del Gruppo si è attestata a 1.728 milioni di euro, registrando un incremento del 21,4%, ascrivibile all’acquisizione di tre nuovi fondi pensione.Per quanto concerne l’indice di solvibilità di Gruppo, al 31 marzo 2023 il rapporto tra fondi propri e capitale richiesto è pari al 213% rispetto al 200% del 31 dicembre 2022. LEGGI TUTTO

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    UnipolSai, utile e raccolta diretta in crescita a doppia cifra in 1° trimestre

    (Teleborsa) – Il Gruppo UnipolSai ha chiuso il primo trimestre 2023 con un utile netto consolidato pari a 231 milioni di euro, in crescita del 13,8% rispetto al risultato di 203 milioni di euro del corrispondente periodo dell’esercizio scorso rendicontato con i principi contabili precedenti. Il dato del primo trimestre 2022, rideterminato a fini comparativi in applicazione dei nuovi principi, è pari a 118 milioni di euro.Nei primi tre mesi del 2023 la raccolta diretta assicurativa, al lordo delle cessioni in riassicurazione, si è attestata a 3.865 milioni di euro, in crescita del 12% rispetto ai 3.449 milioni di euro registrati al 31 marzo 2022.La raccolta diretta nel comparto Danni al 31 marzo 2023, pari a 2.137 milioni di euro, ha registrato una crescita del 5,5%. Particolarmente significativo lo sviluppo di UniSalute (+41,6%), grazie all’avvio del progetto UniSalute 2.0, che prevede la distribuzione dei prodotti Salute offerti dalla compagnia alla clientela retail e PMI attraverso le reti distributive agenziali e di bancassicurazione del Gruppo.Nel comparto Vita, la raccolta diretta del Gruppo si è attestata a 1.728 milioni di euro, registrando un incremento del 21,4%, ascrivibile all’acquisizione di tre nuovi fondi pensione.L’indice di solvibilità individuale di UnipolSai al 31 marzo 2023 è pari al 305% (288% a fine 2022). L’indice di solvibilità consolidato basato sul capitale economico è pari al 294% (274% al 31 dicembre 2022). LEGGI TUTTO

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    Generali, SocGen ha quota potenziale del 3,52%

    (Teleborsa) – Société générale ha ridotto la propria partecipazione di Generali. Secondo le comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, con riferimento al 28 aprile, la banca francese ha una quota potenziale 3,520% del capitale.Scendendo nei dettagli, lo 0,754% sono diritti di voto riferibili ad azioni, il 2,288% sono altre posizioni lunghe con regolamento fisico e lo 0,017% con regolamento in contanti. LEGGI TUTTO

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    Generali cede Deutschland Pensionskasse a Frankfurter Leben

    (Teleborsa) – Generali ha raggiunto un accordo con Frankfurter Leben per la cessione di Generali Deutschland Pensionskasse AG (GDPK), in linea con il piano strategico “Lifetime Partner 24: Driving Growth” e con l’obiettivo di ottimizzare i portafogli esistenti per ridurre l’assorbimento di capitale e migliorare il risultato operativo. La transazione incrementerà di circa 10 p.p. il Solvency Ratio in Germania e di 1 p.p. quello del Gruppo.GDPK, con circa 2,8 miliardi di euro di riserve di capitale e 150.000 polizze, nasce nel 2002 come compagnia specializzata nell’offerta previdenziale. Il portafoglio è stato principalmente sottoscritto negli anni 2003-2005. La nuova produzione di GDPK è cessata a fine del 2016.Il perfezionamento dell’operazione è previsto entro il 2023. Goldman Sachs ha agito in qualità di consulente finanziario e Hengeler Mueller in qualità di consulente legale. LEGGI TUTTO

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    Assicurazioni, S&P delinea rischi e opportunità settore: outlook perlopiù stabile

    (Teleborsa) – Il settore assicurativo ha avviato il 2023 da una posizione di relativa forza, soprattutto grazie alla ripresa post-pandemica, nonostante un lieve calo della capitalizzazione registrato nel corso del 2022. E’ quanto rileva un report di S&P sul settore assicurativo, segnalando che non c’è evidenza di un impatto della crisi che ha investito il settore bancario USA e che i fattori macroeconomici, in particolare la volatilità del mercato dei capitali, l’inflazione e i tassi d’interesse/spread rappresentano i principali rischi per i prossimi 12 mesi. I livelli di capitalizzazione ed i risultati operativi saranno due fattori importanti per determinare il rischio di credito del comparto assicurativo nel prossimo anno.I rischi e le opportunità per il 2023 e per i prossimi anni – sottolinea S&P – sono piuttosto variabili a causa della natura frammentata e delle specificità geografiche dei mercati assicurativi globali.I settori Vita e Danni/Infortuni, in particolare, saranno messi alla prova dalla capacità di determinazione dei prezzi e dalla posizione di competitività. E, nonostante l’inflazione elevata, S&P prevede che il potere di determinazione dei prezzi della maggior parte delle compagnie assicurative operanti nel ramo danni consentirà di mantenere la redditività e le sottoscrizioni nel 2023.Attualmente, l’85% degli assicuratori ha outlook stabile. Tuttavia, S&P vede nel 2023 una pressione sui rating delle compagnie operanti ne ramo danni statunitense, nella responsabilità civile del settore marittimo a livello globale e dell’intero settore assicurativo in America Latina.Anche la view di S&P sulle riassicurazioni si mantiene negativa, ma si avvicina a un punto di svolta per quanto riguarda la stabilità del credito, mentre quella sul settore globale dei servizi assicurativi rimane stabile.(Foto: by rawpixel on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Generali, fino a 3 miliardi per M&A per diversificare utili e consolidare leadership

    (Teleborsa) – “Le acquisizioni e/o cessioni rappresentano un modo per creare valore per tutti gli stakeholder, in maniera disciplinata e in linea con i criteri finanziari, strategici e culturali definiti nel piano strategico”. Lo afferma Generali nelle risposte scritte pubblicate sul sito in vista dell’assemblea.”Nell’orizzonte dell’attuale piano triennale abbiamo previsto tra 2,5 e 3 miliardi di euro di flussi cumulativi di cassa disponibile da impiegare in operazioni di capital redeployment, con preferenza per l’M&A, che continuerà ad essere uno dei mezzi per diversificare ulteriormente le nostre fonti di utile e consolidare la nostra leadership sul mercato, minimizzando i rischi di esecuzione””, viene sottolineato.Banca Generali “è un asset importante per il gruppo grazie alle sue ottime performance e il piano strategico “Lifetime Partner 24: Diving Growth” prevede lo sviluppo organico della banca stessa come parte del gruppo Generali”, viene invece replicato ad alcune domande dei soci che chiedevano conto se il Leone di Trieste fosse in trattativa per vendere la maggioranza di Banca Generali.È stata invece considerata una domanda “non pertinente” quella in cui si chiedeva a che punto fossero le trattative con Guggenheim, dopo le indiscrezioni dello scorso anno circa l’interesse di Generali per la società d’investimento statunitense.”Il gruppo è oggi molto solido dal punto di vista operativo, finanziario, patrimoniale e di governance, come anche dimostrato dai recenti risultati. Inoltre, la quotazione di Borsa rispetto agli indicatori fondamentali è in linea con quella dei principali operatori europei del settore”, è la risposta data alla domande se, allo stato, il Leone fosse scalabile in Borsa. LEGGI TUTTO

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    Generali conclude buyback di titoli perpetui e colloca green bond

    (Teleborsa) – Generali ha annunciato i risultati finali del riacquisto per cassa del prestito obbligazionario “€1.500.000.000 4,596% Fixed-Floating Rate Perpetual Notes”. L’ammontare nominale aggregato di Titoli validamente offerti per il riacquisto ammontava a 525.063.000 euro, che rappresenta approssimativamente il 35% dell’importo nominale complessivo dei Titoli in circolazione. In conformità con i termini e le condizioni dell’offerta, Generali accetterà in riacquisto dai portatori un ammontare nominale aggregato di 499.563.000 euro di Titoli.L’operazione, annunciata il 13 marzo, è in linea con la gestione proattiva dell’indebitamento e mira a ottimizzare la struttura di capitale regolamentare, ha ricordato Generali.Generali ha anche emesso un nuovo titolo Tier 2 denominato in euro con scadenza a 20 aprile 2033, emesso in data odierna da Generali a seguito del lancio effettuato in data 13 aprile 2023. I Nuovi Titoli sono emessi in formato green, ai sensi del Sustainability Bond Framework di Generali. LEGGI TUTTO

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    Rc auto: ridurre il costo aumentando il prezzo del carburante? Ecco cosa accadrebbe

    (Teleborsa) – Per alleggerire il costo dell’assicurazione auto in Commissione Finanze della Camera si è discusso della possibilità di eliminare l’imposta provinciale che grava sull’Rc, che varia tra il 12,5% e il 16% del premio base, trasformandola in un’accisa sul carburante. Ma cosa cambierebbe nel concreto se la proposta venisse approvata? Se in effetti un minimo di risparmio l’automobilista medio lo avrebbe (trai i 26 e i 33 euro l’anno), di contro chi percorre molti chilometri, o chi guida veicoli con consumi elevati, potrebbe subire rincari non trascurabili.È quanto emerge da alcune simulazioni di Facile.it.Eliminare l’imposta provinciale dall’Rc auto significa alleggerire il premio base tra il 12,5% e il 16%. Secondo l’osservatorio Rc auto di Facile.it, lo scorso mese per assicurare un veicolo a quattro ruote in Italia occorrevano, in media, 526 euro, valore che, senza l’imposta al 16% (aliquota più diffusa in Italia), scenderebbe a 459 euro, con un risparmio di circa 67 euro. Ma quanto aumenterebbe il prezzo del carburante? Secondo gli ultimi dati, nel 2021 il gettito fiscale garantito dall’imposta provinciale sull’Rc auto è stato pari a circa 2 miliardi di euro; per mantenere le stesse entrate bisognerebbe introdurre una nuova accisa sul carburante pari a circa 0,05 euro al litro considerando che lo scorso anno, tra benzina e diesel destinati ai veicoli, in Italia si sono consumati circa 39 miliardi di litri di carburante. Dati alla mano, quindi, prendendo il prezzo medio alla pompa rilevato nella settimana del 10/4/2023, l’aumento del costo del carburante sarebbe pari a circa il 3,5%; la benzina passerebbe da circa 1,88 a 1,94 euro/litro, mentre il diesel da 1,77 a 1,83 euro/litro. I benefici finali per il singolo automobilista dipenderebbero quindi dai chilometri percorsi e dal consumo del veicolo guidato: con un’auto di classe media a benzina e una percorrenza di 10mila km l’anno, ad esempio, l’aggravio sulla benzina sarebbe di circa 40 euro, ma il saldo finale sarebbe positivo, con un risparmio di circa 26 euro (che diventano 33 euro se l’auto è a diesel). All’aumentare dei chilometri percorsi, però, si ridurrebbero i benefici economici: con circa 16.500 chilometri l’anno, sempre con un’auto a benzina di classe media, ad esempio, non ci sarebbe alcun vantaggio economico (il risparmio sull’Rc sarebbe azzerato dall’aggravio sulla benzina), mentre superata questa soglia, il saldo diventerebbe negativo. A 20mila chilometri, ad esempio, l’automobilista vedrebbe un aggravio complessivo di circa 14 euro. Di contro, meno si usa l’auto, maggiore sarà il beneficio finale: per chi percorre 5mila chilometri l’anno, ad esempio, il risparmio netto sarebbe pari a circa 46 euro.”La proposta porterebbe ad alcuni benefici, alleggerendo il costo pagato al momento del rinnovo dell’assicurazione e ridistribuendo il carico dell’imposta provinciale anche su coloro che guidano senza copertura assicurativa o usano un veicolo con targa straniera. Di contro, rischia di gravare maggiormente su quelle categorie di guidatori che percorrono molti chilometri l’anno e pertanto potrebbero pagare di più rispetto all’attuale sistema – spiega Andrea Ghizzoni, Managing director Insurance di Facile.it. –. Un’ulteriore riflessione andrebbe fatta in merito alla sostenibilità di questo sistema nel lungo periodo; con il diminuire dei veicoli a benzina e diesel in circolazione si ridurrebbe il parco auto soggetto a extra accisa e di conseguenza potrebbe calare il gettito raccolto”.Le differenze provinciali – La nuova proposta potrebbe avere dei risvolti positivi soprattutto per gli automobilisti che risiedono in quelle aree del Paese dove i premi medi Rc auto sono più elevati. Sempre prendendo i dati dell’Osservatorio di Facile.it emerge che lo scorso mese, in provincia di Napoli, per assicurare un veicolo a quattro ruote occorrevano in media 1.005 euro, valore che se depurato dall’imposta provinciale scenderebbe a 878 euro. Considerando anche l’aggravio sul carburante, un automobilista medio napoletano, con un’auto alimentata a benzina e una percorrenza di 10mila chilometri l’anno, avrebbe un risparmio complessivo netto di ben 87 euro e manterrebbe un beneficio economico fino ad addirittura 31mila chilometri; solo passata quella soglia il prezzo maggiorato del carburante sarebbe superiore rispetto al risparmio sul fronte dell’Rc auto. Di contro, i benefici sarebbero meno evidenti, e la forbice chilometrica più corta, per gli automobilisti che già oggi pagano un premio basso. Ad esempio, in provincia di Milano, il premio medio rilevato da Facile.it lo scorso mese era pari a 417 euro che, al netto dell’imposta provinciale, scenderebbe a 364 euro. Considerando la nuova accisa sul carburante, per un automobilista milanese alla guida di un’auto di classe media a benzina, con 10mila chilometri di percorrenza annuale il bilancio finale sarebbe pari ad appena 12 euro di risparmio. Basterebbe superare i 13mila chilometri l’anno per vedere invece un saldo negativo; con 20mila chilometri, ad esempio, l’aggravio netto sarebbe di ben 28 euro.”Il nuovo sistema contribuirebbe, almeno in parte, a ridurre le distanze territoriali in termini di premio medio Rc auto – conclude Ghizzoni – tenendo però in considerazione che a godere appieno dei benefici sarebbero gli automobilisti che oggi abitano in quelle aree del Paese dove l’assicurazione costa di più e che percorrono meno chilometri l’anno; per gli altri, invece, i benefici potrebbero essere bassi se non addirittura trasformarsi in aggravi”.(Foto: ElisaRiva / Pixabay) LEGGI TUTTO