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    OPS MPS su Mediobanca, adesioni poco mosse al 19,4%

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di scambio (OPS) volontaria totalitaria promossa da Banca Monte dei Paschi di Siena sulle azioni ordinarie di Mediobanca, risulta che oggi 22 agosto 2025 sono state presentate 37.921 richieste di adesione. Pertanto, complessivamente le richieste di adesione sono a quota 161.878.452, pari al 19,4267% delle azioni oggetto dell’offerta (o al 19,0567% sulle eventuali massime 849.458.551 azioni oggetto di offerta emesse a favore dei beneficiari dei Piani di Incentivazione).L’offerta è iniziata il 14 luglio 2025 e terminerà l’8 settembre 2025. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Mediobanca acquistate sul mercato nei giorni 5 e 8 settembre 2025 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO

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    JPMorgan paga 330 milioni di dollari alla Malesia per risvolgere caso 1MDB

    (Teleborsa) – Il colosso bancario statunitense JPMorganpagherà al governo malese 330 milioni di dollari nell’ambito di un accordo per risolvere tutte le questioni relative al suo ruolo nello scandalo del fondo statale 1Malaysia Development Berhad (1MDB), una delle più grandi frodi finanziarie della storia.”L’accordo transattivo risolve tutte le rivendicazioni esistenti e potenziali e vincola entrambe le parti da qualsiasi futura rivendicazione o contenzioso relativo a 1MDB”, si legge in un comunicato congiunto. In base all’accordo, la banca – “senza ammissione di responsabilità” – verserà la somma al Malaysian Assets Recovery Trust Account.Ciascuna parte ritirerà tutti i ricorsi pendenti relativi alla causa precedentemente intentata da 1MDB contro la filiale di JPMorgan presso l’Alta Corte malese, è stato sottolineato.L’accordo è arrivato nello stesso giorno della condanna della filiale di JPMorgan in Svizzera per “non aver adottato tutte le misure organizzative ragionevoli e necessarie per impedire la commissione di atti di riciclaggio di denaro aggravato” nel caso 1MDB. LEGGI TUTTO

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    Svizzera, JPMorgan condannata per non aver impedito riciclaggio di denaro in caso 1MDB

    (Teleborsa) – Al termine di un procedimento penale aperto nel novembre 2022, il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) svizzera ha condannato la banca JP Morgan Suisse a una multa di CHF 3 milioni per “non aver adottato tutte le misure organizzative ragionevoli e necessarie per impedire la commissione di atti di riciclaggio di denaro aggravato”.La condanna interviene nel quadro dei procedimenti penali condotti dal MPC in relazione alla distrazione di attivi dal fondo sovrano malese 1Malaysia Development Berhad (1MDB). Quest’ultimo, accusatore privato nel procedimento, ha dichiarato che otterrà un indennizzo di MYR 1,4 miliardi, motivo per cui il MPC non ha pronunciato un risarcimento.I trasferimenti di fondi legati agli atti oggetto della condanna odierna sono avvenuti tra l’ottobre 2014 e il luglio 2015. Le uscite di fondi ammontavano a un importo approssimativo di CHF 174 milioni. In questa vicenda, la Corte penale del Tribunale penale federale ha condannato, il 28 agosto 2024, due gestori della società Petrosaudi per aver distratto oltre USD 1,8 miliardi dal fondo sovrano malese 1MDB. I due imputati sono stati riconosciuti colpevoli di truffa, complicità in amministrazione infedele e riciclaggio di denaro aggravato. La Corte li ha ritenuti responsabili di aver posto in essere una truffa che ha permesso il trasferimento di USD 1 miliardo a danno di 1MDB, sulla base di un falso partenariato di joint-venture tra Petrosaudi e 1MDB. In seguito, gli imputati hanno prestato assistenza, nel quadro di atti di amministrazione infedele, alla distrazione di due tranches supplementari di rispettivamente USD 500 milioni e USD 330 milioni, legittimandole sulla base di opportunità d’investimento fittizie, per infine riciclare l’insieme delle somme distratte. Fino al passaggio in giudicato della sentenza vale la presunzione di innocenza. JP Morgan Suisse non è parte in questo procedimento.È in questo contesto che nel novembre 2022 il MPC ha aperto un procedimento penale contro la banca JP Morgan Suisse e ignoti per responsabilità dell’impresa in relazione al reato di riciclaggio di denaro aggravato, rispettivamente di riciclaggio di denaro aggravato, per il periodo compreso dal 2009 al 2015. Con decreto pronunciato oggi, il MPC ha riconosciuto JP Morgan Suisse colpevole di violazione dell’art. 102 cpv. 2 CP in relazione al reato di riciclaggio di denaro aggravato per il periodo dal 7 ottobre 2014 al 21 luglio 2015 e l’ha condannata al pagamento di una multa di CHF 3 milioni. Questo importo tiene conto del tempo trascorso dal reato, della collaborazione molto buona di JP Morgan Suisse nel procedimento e dell’indennizzo versato all’accusatore privato. Il procedimento per i fatti anteriori al 2 ottobre 2014 è stato abbandonato. LEGGI TUTTO

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    Mediobanca, Aurelia vende altre 50mila azioni

    (Teleborsa) – Ancora vendite per Aurelia, la holding finanziaria della famiglia Gavio, che comunica di aver venduto sul mercato altre 50.000 azioni Mediobanca in data 21 agosto 2025. La vendita dei titoli è stata effettuata ad un prezzo medio ponderato di 21,01766 euro, per un controvalore di oltre 1 milione di euro.La transazione fa riferimento all’“Offerta pubblica di scambio totalitaria volontaria sulle azioni ordinarie di Mediobanca – Banca di Credito Finanziario S.p.A. promossa da Banca Monte dei Paschi di Siena. Aurelia insieme a Beniamino Gavio fa parte dell’accordo di consultazione tra soci Mediobanca. LEGGI TUTTO

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    Mediobanca, i soci bocciano l’offerta per Banca Generali. Nagel: evidente conflitto di interesse

    (Teleborsa) – L’assemblea degli azionisti di Mediobanca, riunitasi con la presenza del 78% del capitale, ha respinto la proposta del CdA di acquisire Banca Generali attraverso la propria partecipazione del 13% in Generali.I favorevoli sono stati pari al 35% del capitale sociale, rappresentato per il 25% da investitori istituzionali e per il 10% da investitori privati; i contrari sono stati pari al 10% del capitale sociale, sostanzialmente il Gruppo Caltagirone; gli astenuti sono stati pari al 32% del capitale sociale, di cui il 20% Delfin, 5% Casse Previdenziali italiane (Enasarco, Enpam, Forense), 3% investitori istituzionali (Amundi, Anima, Tages), 2% Edizione Holding, 2% Unicredit.Mediobanca ha quindi dichiarato decaduta l’offerta su Banca Generali.Mediobanca aveva lanciato la mossa su Banca Generali nel tentativo di contrastare l’offerta pubblica di acquisto (OPS) da parte del Banca Monte dei Paschi di Siena, che si inserisce nell’ondata di consolidamento che sta interessando il settore bancario italiano.Mediobanca aveva rinviato all’ultimo minuto a giugno il voto degli azionisti sull’offerta su Banca Generali, poiché la proposta non aveva ottenuto un sostegno sufficiente. Piazzetta Cuccia aveva inizialmente rinviato il voto al 25 settembre, prima di anticiparlo al 21 agosto, affermando che era necessaria una votazione anticipata affinché gli investitori potessero scegliere l’opzione migliore per la banca.”Desidero ringraziare tutti coloro che in questi anni hanno creduto e sostenuto il processo di forte crescita e trasformazione di Mediobanca e che hanno supportato l’operazione Banca Generali come ulteriore e definitivo tassello nella creazione di un Wealth Manager di respiro internazionale”, ha commentato l’AD Alberto Nagel. “Un’opportunità mancata per effetto del voto espresso, in particolare, da azionisti che, anche nell’attività di engagement, hanno manifestato un evidente conflitto di interesse, anteponendo quello relativo ad altre situazioni/asset italiani a quello di azionisti di Mediobanca – ha aggiunto – risulta, infatti, evidente dal voto che coloro i quali non si sono trovati in questa posizione si sono espressi a favore (mercato in primis), in linea con le raccomandazioni dei proxy advisors internazionali”. “Si tratta chiaramente di un’opportunità, per ora, mancata per lo sviluppo della nostra Banca e del sistema finanziario italiano – ha sostenuto Nagel – Continueremo ad essere concentrati sull’esecuzione del nostro Piano “One Brand – One Culture” convinti della superiore generazione di valore rispetto all’alternativa rappresentata dall’offerta di MPS”. LEGGI TUTTO

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    Mediobanca, in mattinata l’assemblea su Banca Generali con il 77-78% del capitale

    (Teleborsa) – È il giorno dell’assemblea degli azionisti di Mediobanca, che si riunisce alle 10 per approvare l’operazione con cui l’istituto di Piazzetta Cuccia intende acquisire Banca Generali. L’assemblea, d’obbligo per la passivity rule a cui Mediobanca deve sottostare per l’OPS di MPS su di essa, si terrà a porte chiuse con il metodo del rappresentante designato.Dovrebbero partecipare all’assemblea gli azionisti che rappresentano circa il 77%-78% del capitale sociale di Mediobanca, secondo quanto riferito ieri pomeriggio da fonti vicine alla banca. Per deliberare occorre il sì della maggioranza del capitale presente, tenendo conto che le astensioni vanno ad alimentare di fatto il fronte dei contrari all’operazione.L’approvazione dell’operazione appare complicata, con il fronte del no accreditato a un 40-41% del capitale, composto da Delfin, Caltagirone, Enpam, Enasarco, Cassa Forense, Benetton e Unicredit.In settimana la BCE ha approvato l’operazione con cui Mediobanca intende acquisire Banca Generali, dando il via libera al progetto di creazione del secondo polo italiano nel wealth management. Piazzetta Cuccia ha annunciato l’operazione lo scorso aprile, svelando la sua proposta di acquisizione di Banca Generali, controllata di Generali, offrendo come corrispettivo la sua quota del 13% della compagnia triestina, nel tentativo di respingere l’OPS lanciata da MPS.La settimana scorsa Mediobanca ha difeso la sua decisione di anticipare il voto degli azionisti sull’OPS su Banca Generali sottolineando che sia “non solo doveroso, ma anche particolarmente opportuno che siano gli azionisti ad esprimersi sulle differenti opzioni strategiche”.Lo scorso giugno, di fronte a una possibile sconfitta, Piazzetta Cuccia ha rinviato all’ultimo minuto il voto degli azionisti sull’operazione Banca Generali. L’assemblea era stata inizialmente spostata al 25 settembre, ma poi è stata anticipata al 21 agosto. LEGGI TUTTO

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    Le banche europee continuano a correre ma le valutazioni non riflettono i fondamentali

    (Teleborsa) – Da inizio anno il settore bancario europeo ha confermato l’accelerazione evidenziata negli ultimi anni: l’indice di riferimento ha infatti registrato un’altra performance del +32% rispetto al +8% dello STOXX Europe 600. Dall’esplosione della pandemia di COVID-19 (31 marzo 2020), l’indice STOXX Banks Europe ha guadagnato il 284,5% rispetto al 93,6% dello STOXX Europe 600. Lo si legge in un’analisi di David Benamou, CIO di Axiom Alternative Investments.Le valutazioni, tuttavia, non sono cambiate, rimanendo ben al di sotto della loro media storica e mostrando sconti molto significativi sia rispetto al resto del mercato (41%) che al settore bancario statunitense. Rispetto agli istituti di credito USA, in particolare, lo sconto sfiora il 50% anche se il ROE (return on equity) delle banche europee è salito al di sopra di quello delle banche statunitensi per la prima volta dal 2010.Benamou osserva che il settore bancario europeo ha registrato una crescita spettacolare dei ricavi e degli utili: dal 2022 l’utile per azione è triplicato, mentre i multipli non hanno avuto il tempo di adeguarsi. E guardando alla seconda parte dell’anno, i fondamentali preannunciano risultati positivi. Secondo gli ultimi dati della BCE, infatti, i volumi dei depositi continuano ad aumentare e la ripartizione tra depositi a termine e depositi a vista continua a migliorare. La remunerazione dei depositi a termine, inoltre, continua a scendere. Questo ci porta a prevedere un miglioramento dei margini sui depositi e quindi dei margini di interesse netti.I tassi BCE dovrebbero stabilizzarsi tra l’1,5% e il 2%, un intervallo molto favorevole per i volumi di prestiti e che facilita la gestione dei costi dei depositi a termine. Questo livello rimane inoltre relativamente accomodante e dovrebbe ridurre il rischio di deterioramento del credito. Infine, l’ammortamento dei portafogli prestiti originati durante il periodo dei tassi di interesse negativi sta iniziando a dare i suoi frutti: la percentuale di prestiti a basso margine sta gradualmente diminuendo, il che continuerà a migliorare i margini di interesse netti. Anche l’attività sui mercati sembra aver beneficiato dei volumi di negoziazione sostenuti e della volatilità, il che porta a prevedere un elevato reddito da commissioni. Il settore dovrebbe quindi registrare buoni risultati, con un ROE previsto per il 2025 superiore all’11%. Il settore è attualmente sovracapitalizzato (capitale di base superiore al 14,4%) e la dinamica degli utili consente alle banche di offrire rendimenti cash elevati: i dividendi attesi e i riacquisti di azioni annunciati indicano un rendimento cumulato cash per il 2025-2026 intorno al 18%. A ciò si può aggiungere un ulteriore 6% cumulato di crescita del patrimonio tangibile (utili non distribuiti in dividendi o riacquisto di azioni). Ne consegue un ROI totale di circa il 24% nel periodo 2025-2026.Il settore bancario dovrebbe infine trarre vantaggio da un contesto macroeconomico e politico più favorevole per l’Europa, anche dopo l’entrata in vigore di Basilea IV, sostiene il CIO di Axiom Alternative Investments. Tutte le cattive notizie in materia di regolamentazione sono infatti già state scontate e ci sono buone notizie all’orizzonte, prima fra tutti i progressi sul fronte dell’unione dei mercati dei capitali.”La tesi di investimento per il settore bancario europeo rimane quindi molto interessante – è la conclusione – Nonostante questo, per quanto riguarda il posizionamento degli investitori sul comparto, continua ad esserci un ironico paradosso: sulla base dei sondaggi condotti tra gli investitori, i partecipanti dichiarano di essere sovrappesati sulle banche europee, mentre i dati pubblici sui portafogli indicano che attualmente sono leggermente sottopesati rispetto ai loro benchmark”. LEGGI TUTTO

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    Mediobanca, i Gavio vendono azioni per oltre 1,6 milioni di euro

    (Teleborsa) – Aurelia, la holding della famiglia Gavio, ha venduto 25.000 azioni Mediobanca il 19 agosto 2025. Il prezzo medio ponderato è stato pari a 21,60 euro, per un controvalore di 540 mila di euro.Inoltre, Beniamino Gavio ha venduto in prima persona 25.000 azioni Mediobanca, sempre nella seduta di ieri. Il prezzo medio ponderato è stato pari a 21,55 euro, per un controvalore di circa 539 mila euro. In un’altra transazione, ha venduto 25.000 azioni a 21,5637, per un controvalore di circa 539 mila euro.Aurelia e Beniamino Gavio fanno parte dell’accordo di consultazione tra soci Mediobanca. Secondo l’ultimo aggiornamento al 4 luglio 2025, il gruppo Gavio aveva lo 0,39% del capitale sociale, ma nel frattempo sono state portate a termine numerose cessioni di azioni. LEGGI TUTTO