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    Rilancio di Piazza Italia: oltre 1.000 assunzioni e una filiera più sostenibile

    (Teleborsa) – UniCredit, con varie istituzioni finanziarie, consolida il proprio ruolo guidando un’operazione strategica nel settore retail-fashion: il family buy out di Alma S.p.A. – Piazza Italia, con cui Luigi Bernardo acquisisce il controllo dell’intero capitale del gruppo, aprendo una nuova fase di crescita industriale, occupazionale e internazionale per uno dei protagonisti del retail italiano. UniCredit al timone agisce come sole global coordinator, sole bookrunner e loan agent, con una quota complessiva pari al 43,5% del finanziamento. L’operazione, strutturata in pool tra la capofila UniCredit e altri cinque istituti – BNL BNP Paribas e Banca Monte dei Paschi di Siena in qualità di mandated lead arrangers, Cdp, Mediocredito Centrale e Banco di Desio come lead arrangers – prevede due linee distinte: un term loan a favore di LB Holding S.p.A. per l’acquisizione della quota paritetica del fratello Antonio Bernardo e una back-up facility dedicata a Piazza Italia S.p.A. entrambe saranno finalizzate a sostenere la nuova fase di sviluppo operativo e commerciale della società. Il nuovo piano industriale 2025-2030 di Piazza Italia prevede circa 200 nuove aperture, metà dirette e metà in franchising, tra Italia, Balcani, Grecia, Medio Oriente, Sud America e Nord Africa, e avrà un impatto diretto sull’occupazione con oltre mille nuove assunzioni previste in cinque anni tra sede e rete retail. Nel 2025 il gruppo si appresta a chiudere il miglior esercizio della sua storia, con un volume d’affari complessivo – tra rete diretta e franchising – pari a 485 milioni di euro, ricavi netti per 350 milioni e un Ebitda di 50 milioni, corrispondente a un margine del 14,3%. Un risultato che conferma la solidità economica del gruppo e la sua capacità di creare valore anche in un contesto altamente competitivo.La sede di Nola (Na) diventerà hub strategico per le funzioni digital, retail operations, supply chain e sviluppo internazionale, confermando il contributo del Sud alla crescita del gruppo e dell’intero settore moda italiano.Un ruolo centrale nel rilancio e nella definizione del piano di sviluppo è stato assunto da Arnaldo Bernardo, co–amministratore delegato di Piazza Italia e primogenito del fondatore Luigi, che ha guidato in prima persona l’operazione finanziaria e supervisionato il nuovo piano di crescita e sviluppo del gruppo. Piazza Italia ha inoltre definito un piano Esg integrato che coniuga crescita, responsabilità e filiera corta: incremento delle produzioni in Italia e nell’area euro-mediterranea, riduzione della dipendenza dal far east, uso di materiali a minore impatto ambientale, processi distributivi più efficienti e circolari e programmi di formazione per i giovani talenti. “La nostra famiglia rafforza la governance e la capacità di investire nel lungo periodo – commenta Luigi Bernardo, Ceo Piazza Italia –. Puntiamo su prossimità produttiva, digitalizzazione e formazione per costruire un modello competitivo e sostenibile che continui a creare lavoro e valore in Italia e all’estero”.”UniCredit conferma il proprio ruolo di banca capace di accompagnare le imprese italiane nei passaggi strategici di crescita, sostenendo la modernizzazione della filiera e la creazione di nuova occupazione qualificata, in particolare nel Sud – dichiara Ferdinando Natali, Regional Manager Sud UniCredit –. Piazza Italia è un esempio virtuoso di impresa familiare che guarda ai mercati globali senza perdere le proprie radici”. “Territorio, vicinanza al cliente e accompagnamento sia nelle esigenze aziendali sia nei progetti di crescita sono le nostre leve a sostegno dell’economia e delle realtà produttive del Paese – evidenzia Fulvio Egidi, Head of Large Corporate BNL BNP Paribas and Head of Structured Finance BNL BNP Paribas – confermando il nostro impegno verso la sostenibilità e l’innovazione”.”Con questa operazione Cdp conferma la propria vicinanza ai progetti di crescita delle imprese familiari italiane che investono su innovazione e occupazione. Piazza Italia rappresenta un caso virtuoso radicato nei territori e proiettato verso nuovi mercati” aggiunge Carlo Francesco Maria Anzilotti responsabile relazioni business Imprese Centro Adriatica e Sud di Cassa Depositi e Prestiti.”Il progetto di Piazza Italia pone l’accento su due aspetti per noi fondamentali: la valorizzazione di importanti realtà italiane, in particolare quelle del Mezzogiorno, e la promozione di modelli di crescita e sviluppo sostenibili, responsabili e rispettosi dell’ambiente”, dichiara Piero Ferettini, Responsabile Commerciale di Mediocredito Centrale.”Abbiamo aderito con entusiasmo a un progetto che coniuga crescita e responsabilità – afferma Luisa Gilardi head of corporate di Banco di Desio –. La capacità di Piazza Italia di radicarsi nei territori e innovare la propria catena del valore è perfettamente coerente con la nostra mission di banca di prossimità da sempre vocata al servizio delle persone e delle imprese”. LEGGI TUTTO

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    Milano: Comune e UniCredit Foundation presentano primo spazio WeMi Scuola

    (Teleborsa) – Con l’obiettivo di consolidare il ruolo della scuola come presidio sociale ed educativo e come luogo di intercettazione precoce del bisogno, nasce e si insedia in otto istituti scolastici e due centri di formazione professionale cittadini WeMi Scuola, un progetto triennale che prevede la creazione di sportelli di welfare e la realizzazione di attività a supporto della funzione educativa a disposizione della comunità scolastica, grazie a un contributo di 1,2 milioni di euro da parte di UniCredit Foundation.Il servizio, presentato oggi all’IIS G.L. Lagrange alla presenza del sindaco Giuseppe Sala, dell’assessore al Welfare Lamberto Bertolé e della direttrice generale di UniCredit Foundation, Silvia Cappellini, sarà coprogettato da Comune di Milano e dieci realtà del Terzo settore che metteranno a disposizione operatrici e operatori che, da questo mese, saranno presenti negli istituti per definire, insieme alla comunità scolastica, bisogni e necessità utili per l’implementazione dell’attività degli sportelli.”Costruire un welfare di prossimità che garantisca ascolto e occasioni di socialità vicini alle persone e ai luoghi che frequentano quotidianamente significa rendere più efficaci e tempestive le risposte ai bisogni – dichiara Sala –. Nel caso degli adolescenti, non basta intervenire sull’emergenza, ma è necessario immaginare strumenti di prevenzione e intercettazione precoce del disagio. La scuola non può che essere uno snodo cruciale di questo modello a cui oggi, con WeMi Scuola, siaggiunge un nuovo tassello”.”Con WeMi Scuola – afferma Andrea Orcel, amministratore delegato di UniCredit e presidente di UniCredit Foundation – portiamo avanti la nostra missione di investire nei giovani e nella loro istruzione. Crediamo che l’inclusione sociale parta dai banchi di scuola: per questo mettiamo a disposizione risorse, competenze e impegno per costruire spazi in cui i ragazzi possano sentirsi ascoltati, supportati e valorizzati. È un progetto che parla di futuro e di comunità, due parole che per noi significano responsabilità”.Dieci le realtà scolastiche coinvolte, almeno una in ogni municipio, per un totale di oltre 12mila studenti potenzialmente coinvolti: l’IPSCT Cavalieri-Marignoni, l’IIS Caterina da Siena, l’IIS Maxwell, l’IIS Oriani-Mazzini, l’IIS Kandinsky, l’IIS Galilei-Luxemburg, l’IIS Frisi, l’IIS Lagrange, il CAPAC e la scuola professionale GALDUS. In accordo con i singoli istituti secondari di secondo grado, saranno attivati circa 20 sportelli, con la possibilità di prevedere più di un presidio quando la scuola è articolata su diversi plessi. Saranno spazi di ascolto e supporto sociale, gestiti da operatrici e operatori specializzati, con l’obiettivo di intercettare precocemente situazioni di disagio, sostenere i percorsi formativi e di crescita dei ragazzi e delle ragazze e orientare il personale scolastico e le famiglie alla rete dei servizi del territorio. Ogni sportello avrà, inoltre, a disposizione un budget, per un totale di quasi 500mila euro, per lo sviluppo di attività condivise, costruite, all’interno e all’esterno della scuola, a partire dai bisogni espressi dalle studentesse e dagli studenti in collaborazione con il corpo docente: dalle attività sportive ai laboratori teatrali o musicali, da percorsi di scoperta del territorio o di avvicinamento al volontariato ai doposcuola e alle attività specifiche progettate per rispondere a problematiche specifiche del contesto scolastico di riferimento.”Molto spesso – spiega Bertolé – le situazioni che vengono prese in carico singolarmente risultano poi comuni a diverse persone all’interno di una comunità. Il senso di WeMi Scuola è proprio quello di una gestione complessiva di questo disagio con l’obiettivo di massimizzare le risorse a disposizione e, allo stesso tempo, rendere più efficaci le risposte”.”Con WeMi Scuola – aggiunge Cappellini – vogliamo contribuire a rafforzare il legame tra educazione e inclusione, partendo da dove tutto inizia: la scuola. Qui si formano non solo competenze, ma anche relazioni, fiducia e senso di comunità. Sostenere questi spazi significa investire nella crescita dei ragazzi e nel futuro dei territori.”L’iniziativa si inserisce nel solco dell’esperienza del sistema WeMi, la rete di sportelli di prossimità attivi nei Municipi milanesi, ma con un focus mirato sulla popolazione scolastica e sugli adolescenti, per rafforzare i percorsi educativi, prevenire situazioni di fragilità e promuovere ambienti di crescita più inclusivi e partecipativi. Il sistema WeMi, nato nel 2017, è oggi una rete consolidata di primo accesso ai servizi di welfare cittadino, con 25 spazi attivi distribuiti nei nove Municipi: venti di essi sono collocati all’interno delle Case di Quartiere e la restante parte in sedi messe a disposizione dal Terzo settore, partner del Comune nella gestione del sistema. A questi si affiancheranno ora gli spazi WeMi Scuola, dedicati a rafforzare il legame tra educazione e inclusione, con l’obiettivo di offrire a studenti, personale scolastico, famiglie e scuole un nuovo strumento di prossimità e prevenzione. Diversi i partner del Terzo settore: FondazioneSomaschi onlus, Comin cooperativa sociale, cooperativa sociale Cascina Biblioteca, cooperativa sociale La Strada, cooperativa sociale Lo Scrigno, Spazio Aperto Servizi, cooperativa sociale Azione solidale, Sociosfera onlus, Consorzio Sir, Itinerari paralleli impresa sociale, ON impresa sociale, Ciessevi Milano. LEGGI TUTTO

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    BFF Bank, primi nove mesi del 2025 record per Portafoglio Crediti e Volumi

    (Teleborsa) – Nei primi nove mesi del 2025 BFF Banking Group ha riportato un Utile Netto Rettificato pari a 118,1 milioni, rispetto a 103,2 milioni nei primi nove mesi 2024. Utile Netto Rettificato del terzo trimestre 2025 è pari a 42,8 milioni, in crescita del 33% anno su anno.Il Portafoglio Crediti è pari a 5,8 miliardi (+8% anno su anno) e Volumi a 6,3 miliardi (+11% anno su anno). Si p trattato dei primi nove mesi più alti di sempre in termini di Portafoglio Crediti e Volumi di Gruppo. I Volumi in Italia sono cresciuti di 16% anno su anno.Il Coefficiente Prestiti/Depositi si è attestato al 73%, con Depositi da Transaction Services in crescita di 1,3 miliardi anno su anno.Le Sofferenze Nette sono pari allo 0,2% dei crediti escludendo i Comuni italiani in dissesto.I Past due (Crediti scaduti netti) ammontano a 1,6 miliardi, in diminuzione del 6% rispetto a dicembre 2024. Fatture contagiantipari a 296 milioni (-30% dalla riclassificazione di giugno 2024).Tra gli indicatori patrimoniali, il CET1 ratio si è attestato al 13,4% e TCR al 16,5%, con 108 milioni di capitale in eccesso rispetto al targetdel 13% di CET1 ratio.La società ha segnalato che i nuovi target di medio periodo saranno comunicati con il nuovo Piano Strategico nel corso del 2026. LEGGI TUTTO

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    Santander affida a Citi e Goldman la vendita del 13% in Polonia

    (Teleborsa) – Santander ha incaricato Citigroup e Goldman Sachs di aiutarla a vendere la quota rimanente, nella sua divisione polacca, attualmente valutata 6,8 miliardi di zloty.La più grande banca spagnola, secondo quanto riporta Bloomberg, starebbe valutando la possibilità di vendere una parte o addirittura la totalità della sua quota del 13% tramite book building, nei prossimi mesi.Una decisione definitiva non è stata ancora presa così come la tempistica della potenziale cessione deve ancora essere definita.A maggio, Santander ha concordato di vendere una quota del 49% di Santander Bank Polska a Erste Group Bank per circa 7 miliardi di euro, nell’ambito della riorganizzazione delle sue attività internazionali. L’operazione dovrebbe concludersi verso la fine dell’anno.Anche dopo la conclusione dell’accordo, Santander manterrà la propria presenza in Polonia assumendo il pieno controllo della divisione locale dedicata ai consumatori Santander Consumer Bank Polska, di proprietà della sua controllata polacca. LEGGI TUTTO

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    ABI, Patuelli: “Obiettivo strategico banche è contribuire a ripresa”

    (Teleborsa) – È stata conferita oggi dall’Università di Pisa la Laurea Magistrale Honoris Causa in Banca, Finanza Aziendale e Mercati Finanziari al presidente dell’Associazione Bancaria Italiana (Abi), Antonio Patuelli. La cerimonia, presieduta dal rettore Riccardo Zucchi, si è svolta nell’Aula Magna Nuova del Palazzo “La Sapienza” dell’Università di Pisa ed ha visto la lettura della Motivazione da parte di Elena Bruno, presidente del Corso di laurea magistrale in Banca, Finanza aziendale e Mercati finanziari del Dipartimento di Economia e Management, la Laudatio da parte di Giuliana Birindelli, professore ordinario di Economia degli intermediari Finanziari del Dipartimento di Economia e Management, e la Lectio Magistralis di Patuelli. “Per spinte europee e per continue riforme nazionali, per la forte apertura e concorrenzialità del mercato bancario italiano, anche colpito da una decina di crisi in questo nuovo secolo, il mondo bancario italiano – ha detto Patuelli nella Lectio Magistralis – si è profondamente trasformato, più di quanto è avvenuto nel resto d’Europa. Il mercato, nel pluralismo delle diversità qualitative e quantitative, è stato anch’esso determinante nel selezionare le banche più solide, come aveva profetizzato Luigi Einaudi fin dagli anni Trenta del Novecento, quando le banche in Italia erano tremila, mentre oggi i gruppi bancari e le banche indipendenti in Italia sono un centinaio”.”L’Unione bancaria europea è basata innanzitutto sulle diversità e sulla forte concorrenza fra le banche, pur nella perdurante e contraddittoria sopravvivenza innanzitutto di diritti societari, tributari, penali dell’economia diversi fra loro, il che complica la piena parità concorrenziale bancaria, la più snella operatività dei gruppi bancari paneuropei e le possibili aggregazioni. Quindi l’Unione bancaria europea – ha sottolineato Patuelli – non ha creato un sistema organico, ma un’area, tuttora incompleta, di parità concorrenziale in un mercato unico vigilato dalla BCE-Sistema europeo di Banche Centrali nazionali”.”L’Unione Europea – ha proseguito il presidente dell’Abi – ha di fronte nuove complessità e necessita di nuove regole istituzionali e di nuovi obiettivi di integrazione. Un salto di qualità necessita anche il MES che deve essere trasformato in organismo della UE, con le stesse regole di trasparenza della BCE verso il Parlamento Europeo e con finalità coerenti alle nuove sfide. Le regole di Basilea 3+, prudenziali per le banche, a lungo negoziate e concordate fra le Banche Centrali d’Occidente, non stanno entrando in vigore contemporaneamente in USA e vi subiscono differenti applicazioni che alterano la concorrenza. Obiettivo strategico delle banche è ora contribuire ad evitare una nuova recessione e favorire la solida ripresa dell’economia e dell’occupazione. Occorre innanzitutto favorire più cospicui e stabili investimenti produttivi del risparmio e degli utili delle imprese. Necessita incoraggiare la patrimonializzazione e gli investimenti, innanzitutto tecnologici. Finché non vi saranno gli indispensabili codici europei di diritto bancario, finanziario, tributario e penale dell’economia, occorre che le politiche nazionali garantiscano un equo quadro competitivo nell’Unione europea. Occorre far progredire l’Unione bancaria europea, bloccata per un decennio da discussioni sulla garanzia europea sui depositi (ora è dei Fondi interbancari nazionali) e su limiti alla detenzione del debito pubblico da parte delle banche. L’Unione bancaria europea deve diventare rapidamente anche Unione delle regole societarie, del mercato, del risparmio e degli investimenti. Concordo col Governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta: ‘la semplificazione deve iniziare dall’armonizzazione normativa tra gli Stati membri, evitando che gli operatori attivi su più mercati debbano confrontarsi con regole diverse’.Occorre ridurre gli adempimenti burocratici per gli obiettivi di sostenibilità che debbono essere perseguiti senza scaricare sulle banche compiti impropri. Le maggiori sensibilità ambientali, sociali e di governance rappresentano prioritarie strategie da perseguire giorno per giorno, per una società più giusta, non accrescendo la già eccessiva burocratizzazione”.”L’Euro – ha detto Patuelli – si sta ben diffondendo nei mercati internazionali anche difronte alle pseudo criptovalute che, in carenza di regole e di controlli, sono destabilizzanti. Le banche nell’Europa dell’Euro operano con tassi della BCE che sono più bassi di tutti quelli dell’Italia unita e sono circa la metà di quelli di USA e Gran Bretagna, e molto inferiori a quelli dei Paesi UE non appartenenti all’Euro. Ciò rende meno costose le emissioni del debito pubblico, favorisce gli investimenti di famiglie e imprese e costringe le banche ad operare con inferiori margini di interesse. I tassi non sono l’unico fattore produttivo di concorrenza fra le economie: occorre un fisco più amico innanzitutto per i risparmiatori di medio e lungo periodo ed una sempre maggiore lotta all’evasione fiscale”.Le banche in Italia – ha rilevato Patuelli – hanno subìto profonde crisi che hanno colpito diverse tipologie societarie e dimensionali. “La ripresa delle banche in Italia, elemento fondamentale di stabilità e sviluppo, sotto la Vigilanza della Banca d’Italia e della BCE, – ha spiegato – è maturata prima della fine della lunga fase dei tassi a zero della BCE ed è dipesa da grandi ricapitalizzazioni, svalutazioni di crediti deteriorati, riorganizzazioni anche con i costruttivi comportamenti delle Organizzazioni Sindacali bancarie, grandi investimenti in sempre più nuove tecnologie (nel 2024 oltre sei miliardi di Euro) che le banche effettuano in concorrenza anche con gli operatori non bancari. L’accresciuta solidità delle banche è indispensabile per garantirne la stabilità prospettica, per sempre nuovi investimenti innanzitutto tecnologici per la maggior tutela dei dati e per la lotta alle tante tipologie di illeciti e di truffe, per l’applicazione dell’intelligenza artificiale, per le nuove criticità dei mercati, per finanziare imprese e famiglie e per affrontare stagnazioni, recessioni, deterioramenti dei crediti, crisi finanziarie e di debiti sovrani e ogni criticità, a cominciare dai rischiosi e nuovi possibili problemi di liquidità”.Sul tavolo anche il tema dell’intelligenza artificiale. “Il regolamento DORA della UE, per la resilienza digitale del settore finanziario, – ha detto Patuelli – sta rafforzando la sorveglianza sui fornitori dei servizi tecnologici, la gestione dei rischi aziendali e la resistenza agli attacchi. Ma DORA non è l’obiettivo massimo che le banche debbono raggiungere per la gestione dei rischi informatici, ma quello minimo obbligatorio per la prevenzione di ogni violazione della riservatezza dei dati”.Sul fronte delle cripto valute Patuelli avverte: “Di fronte ai rischi innanzitutto di illegalità e riciclaggio delle pseudo cripto valute e dei cripto-derivati, devono essere esaminati i progetti, pubblici e privati, di nuovi circuiti europei di pagamenti che rappresentino processi di resilienza, competitività e sovranità monetaria europea, che devono essere sviluppati in stretta applicazione delle normative antiriciclaggio (sulle quali le banche collaborano strettamente con le Autorità) e che non devono penalizzare l’indispensabile solidità di liquidità delle banche. Intanto, come certifica Banca d’Italia, con continue innovazioni e alta concorrenza, calano sempre più i costi dei pagamenti elettronici per gli utenti, e in Italia sono fra i più bassi d’Europa”.”È indispensabile – prosegue Patuelli – contribuire alla responsabile crescita della democrazia economica con l’azionariato diffuso, con sempre più responsabili rapporti con i consumatori e innanzitutto con più educazione finanziaria, privata e pubblica, finalmente riconosciuta dalla legge come parte integrante dell’educazione civica nelle scuole italiane. Le banche hanno elevate sensibilità sociali che si manifestano innanzitutto nei momenti di calamità naturali dove sono sempre in prima fila per sostenere le popolazioni e le imprese colpite.Le banche sono all’avanguardia negli equilibri e nelle opportunità professionali dei generi: nel 2024 la presenza femminile nei Consigli di amministrazione delle società quotate del settore finanziario è stata circa del 44%. Le banche hanno rilevanti sensibilità sociali dirette ed indirette (tramite le Fondazioni di origine bancaria) per la giustizia sociale, dinanzi alle disuguaglianze e alle nuove povertà. Ogni giorno le banche sostengono le innovazioni, la ricerca scientifica, la crescita dei giovani, il lavoro femminile e i progetti sulle infrastrutture di ogni tipo, accompagnano le imprese che vogliono crescere e le famiglie a costruire il futuro”.”Le banche, sempre in concorrenza fra loro, – conclude il presidente dell’Abi – debbono essere sempre indipendenti e costruttive verso lo sviluppo sostenibile, impegnate innanzitutto per l’etica che emana dai principi della Costituzione della Repubblica, per concorrere, come prescrive l’articolo 4, al progresso materiale e spirituale della società. Oggi serve urgentemente anche un nuovo costituzionalismo digitale europeo per definire doveri e diritti di ciascuno di fronte alle nuove potenzialità e ai rischi per le libertà”. LEGGI TUTTO

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    Banca Sistema, utile 9 mesi balza a 21 milioni di euro. Minor turnover nel factoring

    (Teleborsa) – Banca Sistema, quotata su Euronext STAR Milan e specializzata nell’acquisto di crediti commerciali verso la PA e di crediti fiscali, ha chiuso i primi nove mesi del 2025 con un utile netto pari a 21 milioni di euro, rispetto ai 12,3 milioni dello stesso periodo del 2024, pari a +71% a/a.Il margine interesse adjusted è pari a 71,1 milioni di euro, +28% a/a grazie al minore costo del funding, alla buona tenuta dello spread sugli attivi, alla migliorata redditività del portafoglio finanziario e all’invariato contributo del trading superbonus. Il margine di intermediazione è stato di 106,2 milioni di euro, +25% a/a. Il totale dei costi operativi è di 62,9 milioni di euro, +7% a/a, rialzo dovuto alle spese amministrative legate alle consulenze per capital plan e altri adempimenti richiesti dall’Autorità di Vigilanza, SRT e maggiori accantonamenti a fondo rischi; la sostanziale stabilità dei costi del personale ha permesso di contenere il rialzo dei costi operativi. Le rettifiche di valore su crediti sono state pari a 8,1 milioni di euro (CoR pari a 42bps vs 20bps in 9M24) a fronte di maggiori svalutazioni su posizioni factoring. La componente Retail è pari al 74% del totale funding (69% nei primi 9M24 e 72% nel primo semestre 2025).Con riguardo all’andamento commerciale, la segnala segnala un minor turnover factoring in linea con le attese per effetto del venir meno dell’incentivo fiscale legato al superbonus e maggiore selettività nell’ambito del business pharma; riduzione dei nuovi volumi CQ e dello stock; crescita dello stock di prestiti nel pegno grazie a solido turnover e acquisto portafogli che hanno più che compensato gli incassi da riscatti e aste. Il trend osservato sul fronte del costo della raccolta dovrebbe consolidarsi nell’ultima parte dell’anno. Le azioni intraprese per ridurre gli assorbimenti di capitale hanno permesso già nel secondo trimestre di compensare gli effetti negativi registrati sui capital ratios nel primo trimestre 2025 derivanti dalla classificazione a default di alcuni crediti al fine di tenere conto dei rilievi comunicati dalla Banca d’Italia il 20 dicembre 2024, con riguardo a regole e prassi adottate dalla Banca, ritenuti dall’Autorità di Vigilanza non pienamente conformi con gli orientamenti EBA sull’applicazione della Definizione di Default.L’attuale dotazione patrimoniale della banca, nonché la realizzazione di operazioni di cartolarizzazioni avviate e da avviare con effetti di SRT, in linea con il capital plan, consentiranno alla banca di incrementare l’operatività factoring nel segmento entertainment con un assorbimento contenuto di capitale. LEGGI TUTTO

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    Banco BPM, Castagna: “In grado di centrare Guidance. Guardiamo opportunità M&A”

    (Teleborsa) – “Penso che quest’anno abbiamo dimostrato di essere in grado di rispettare la nostra guidance anche a dispetto degli imprevisti, riuscendo a portare avanti l’acquisizione di Anima e resistere ad un’OPS ostile per nove mesi”, ha detto l’Ad di Banco BPM Giuseppe Castagna, rispondendo ad una domanda sull’M&A. “Continuiamo a considerare tutte le opportunità di M&A – ha chiarito – ma sappiamo che in ottica standalone siamo in grado di raggiungere i nostri target per il 2026”. “Non è lo scenario in cui ci troviamo ora, non stiamo prendendo in considerazione alcuna azione – ha precisato il manager – ma sappiamo ci sono ancora diverse opportunità in questo mercato”. Parlando del contributo fiscale richiesto dal governo alle banche, il numero uno di Banco BPM ha ribadito “centreremo la guidance qualunque sia il principio contabile definitivo” adottato dall’esecutivo e questo è il motivo per cui la Banca ha delineato una guidance “un po’ prudente”. Banco BPM punta infatti a raggiungere un utile netto di 1,95 miliardi di euro a fine 2025, ma al termine dei primi nove mesi ha già raggiunto l’85% del target, avendo riportato un utile di 1,665 miliardi di euro. Parlando del dividendo, Castagna ha confermato la validità di un dividend payout all’80% ed ha spiegato che il management ha valutato l’ipotesi di aumentare la distribuzione agli azionisti, avendo generato molto capitale, ma con un CET 1 “ancora al di sotto dei competitor” si preferisce aspettare la fine dell’anno per capire quale sarà il capitale generato e poi “si potrà discutere di un aumento del payout”.Nel presentare i risultati, Castagna ha sottolineato che la banca ha realizzato la sua view, con un solido modello di business integrato, una crescita sostenibile e la generazione di valore. IL manager si è detto soddisfatto dell’utile netto del 3° trimestre a 450 milioni di euro, che rappresenta il “miglior terzo trimestre” della storia del Banco BPM. LEGGI TUTTO

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    doValue amplia partnership con BPER e acquista il 5,1% di Alba Leasing

    (Teleborsa) – doValue, società quotata su Euronext Milan e attiva nella gestione e nel recupero di crediti deteriorati, ha rafforzato la propria partnership strategica nel settore del credit management con BPER Banca, uno dei gruppi bancari più dinamici e in rapida crescita in Italia, che ha recentemente completato l’acquisizione di Banca Popolare di Sondrio.doValue e il Gruppo BPER hanno in essere una partnership consolidata nel settore del credit management di posizioni deteriorate, strutturata attraverso una joint venture, Gardant Bridge Servicing (GBS), partecipata al 70% da doValue e al 30% dal Gruppo BPER, avviata a gennaio 2024. GBS gestisce attualmente circa 2,7 miliardi di euro di non-performing exposures, per la maggior parte originate dal Gruppo BPER (per conto sia di BPER sia di investitori terzi) e ha il diritto – tra le altre cose – di gestire, per l’intera durata del contratto di servicing di lungo termine, il 50% dei nuovi flussi di UTP e il 90% dei nuovi flussi di NPL generati ogni anno da BPER e Banco di Sardegna.doValue e il Gruppo BPER hanno concordato di ampliare le attività di GBS che – al completamento della fusione recentemente annunciata tra BPSO e BPER – continuerà ad avere il diritto di gestire, per l’orizzonte temporale residuo dei contratti in essere (dicembre 2033), il 50% dei nuovi flussi di UTP e il 90% dei nuovi flussi di NPL generati dal Gruppo BPER ampliato. La nuova realtà combinata del Gruppo BPER e BPSO presenta un ammontare complessivo di crediti pari a circa 130 miliardi di euro (dati al primo semestre 2025), con un incremento di circa il 40% rispetto al Gruppo BPER pre-fusione.A ulteriore testimonianza del rafforzamento della partnership, doValue ha sottoscritto un accordo vincolante per l’acquisizione dal Gruppo BPER di una partecipazione di minoranza (5,1%) in Alba Leasing, il quarto operatore di leasing in Italia con un totale attivo superiore a 5 miliardi di euro, nel quale Banco BPM, altro partner bancario strategico di doValue, è presente come azionista rilevante. Questo investimento è finalizzato ad allinearsi con gli obiettivi strategici del Gruppo BPER e a favorire per doValue opportunità di collaborazione con Alba Leasing, sostenendo l’evoluzione del settore del leasing in Italia, ambito in cui il Gruppo doValue vanta una profonda esperienza e posizioni di leadership quale credit manager di posizioni deteriorate. LEGGI TUTTO