More stories

  • in

    OPS su Banco BPM, adesioni al 30 aprile

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di scambio (OPS) volontaria totalitaria promossa da UniCredit sulle azioni ordinarie di Banco BPM, risulta che oggi 30 aprile 2025 sono state presentate 126.740 richieste di adesione. Pertanto, complessivamente le richieste di adesione sono a quota 130.599, pari al 0,008619% delle azioni oggetto dell’offerta.L’offerta è iniziata il 28 aprile 2025 e terminerà il 23 giugno 2025. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Banco BPM acquistate sul mercato nei giorni 20 e 23 giugno 2025 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO

  • in

    Credem, assemblea approva bilancio 2024 e dividendo di 0,75 euro

    (Teleborsa) – L’assemblea degli azionisti di Credem ha approvato il bilancio 2024. I risultati raggiunti consentono la distribuzione di un dividendo pari a 0,75 euro per azione, in crescita di oltre il 15% rispetto a 0,65 euro del 2023, in pagamento dal mercoledì 21 maggio 2025, con data di stacco della cedola lunedì 19 maggio 2025 e record date martedì 20 maggio 2025. Il monte dividendi complessivo ammonta a 255,8 milioni di euro, oltre 750 milioni negli ultimi cinque anni.”Il 2024 è stato un anno eccezionale – ha dichiarato Lucio Igino Zanon di Valgiurata, Presidente Credem – Ma allo stesso tempo ha rappresentato un punto di svolta, con nuove incertezze a livello macroeconomico e geopolitico che influenzano la nostra attività. Il Gruppo Credem è nelle migliori condizioni per affrontare qualsiasi scenario grazie alle scelte strategiche di lungo periodo che abbiamo compiuto, spesso in controtendenza rispetto ai competitor, basate sulla convinzione che mantenere ampiezza e diversificazione delle fonti di ricavo fosse la strada per poter continuare a garantire una crescita sana e sostenibile, a vantaggio di tutti gli stakeholder”.Pubblicata nel bilancio consolidato la Rendicontazione consolidata di Sostenibilità di Gruppo, che sintetizza i principali risultati di sostenibilità, correlati ad obiettivi di breve, medio e lungo termine. Nominato il Collegio Sindacale per gli esercizi 2025-2027. Approvato il piano di acquisto azioni proprie finalizzato alla copertura del piano di compensi (avvio soggetto ad autorizzazione dell’Autorità di Vigilanza). LEGGI TUTTO

  • in

    Pop Sondrio, assemblea integra CdA. Ok ad acconti sui dividendi

    (Teleborsa) – L’assemblea ordinaria e straordinaria dei soci della Banca Popolare di Sondrio, a cui hanno partecipato oltre 5.600 soci rappresentanti circa il 54% del capitale sociale, ha approvato il bilancio di esercizio al 31/12/2024 e la proposta di distribuzione di un dividendo unitario lordo di 0,80 euro.Sono stati nominati per il triennio 2025-2027 cinque amministratori: Maria Letizia Ermetes, (amministratore indipendente), Christian Montaudo (amministratore indipendente), Salvatore Providenti (amministratore indipendente), Franco Giuseppe Riva (amministratore indipendente) – tratti dalla Lista n. 1 presentata da 12 azionisti che ha ottenuto numero 180.679.726 voti – e Francesco Venosta – tratto dalla Lista n. 2 presentata da 8 azionisti, che ha ottenuto numero 64.040.015 voti.Tra le altre cose, sono state approvate: la Relazione annuale sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti contenente le Politiche di remunerazione 2025 del Gruppo bancario Banca Popolare di Sondrio e i Compensi corrisposti nel 2024; il Piano dei compensi 2025 basato su strumenti finanziari; il Piano dei compensi di lungo periodo 2025-2027 basato su strumenti finanziari; autorizzato l’utilizzo di azioni proprie, già in carico alla banca, al servizio del Piano dei compensi 2025 basato su strumenti finanziari e/o al servizio del Piano dei compensi di lungo periodo 2025-2027 basato su strumenti finanziari.Per quanto attiene alla parte straordinaria, l’assemblea ha approvato la modifica all’articolo 49 dello statuto sociale, tramite l’aggiunta di un nuovo comma volto a consentire al Consiglio di amministrazione la deliberazione di acconti sui dividendi, ampliando le leve strategiche e i margini di manovra a disposizione del Consiglio stesso con riguardo alla politica dei dividendi. LEGGI TUTTO

  • in

    Banca Macerata pronta a creare gruppo se si presenta “occasione e convenienza”

    (Teleborsa) – Alla luce della crescita del 2024 e delle prospettive del nuovo piano strategico, emerge la “possibilità di creare un gruppo bancario a guida Banca Macerata, qualora se ne presenti, sia l’occasione che la convenienza e, naturalmente, ci sia l’autorizzazione dell’Organo di vigilanza”. Lo rende noto la banca marchigiana in occasione dell’assemblea che ha approvato il bilancio dello scorso esercizio.L’utile netto si attesta a 2 milioni di euro nel 2024, portando conseguentemente il patrimonio netto a 50,1 milioni di euro (+ 6,1%). Il CET1 ratio migliora, raggiungendo il 16,61%. A fronte di mezzi amministrati complessivi che nel 2024 hanno superato 1,1 miliardi di euro, la raccolta diretta è cresciuta del 2,4%, la raccolta indiretta ha registrato un incremento del 22,5% e gli impieghi economici verso la clientela del 4,5%. Le nuove erogazioni di credito per l’anno 2024 sono state di oltre 113 milioni di euro.Aumenta anche il dividendo che l’assemblea ha deliberato di erogare per l’esercizio 2024, pari al 1,80% del capitale sociale (1,40% nel 2023).Nell’ultimo triennio la banca ha generato un utile netto complessivo di 8,5 milioni di euro, distribuito dividendi per complessivi 2,6 milioni di euro e incrementato il patrimonio del 13%. Sempre nel triennio, c’è stata una crescita della raccolta complessiva da clientela di 141 milioni di euro e nuove erogazioni di finanziamenti per circa 320 milioni di euro.Con il piano strategico 2025/2028, si stima che a fine piano – a prescindere che si formi, oppure no, il possibile gruppo – la raccolta complessiva possa crescere di circa il 40% e superare il miliardo di euro; i mezzi amministrati oltrepassino la soglia di un miliardo e mezzo; la redditività sia in costante crescita con un ROE (calcolato sul Capitale sociale) che si raddoppia dal 4% del bilancio 2024 a oltre l’8% del 2028. Analoghe stime positive per gli indicatori più importanti: si prevede che il CET 1 si attesti a circa il 20% e che gli indici di liquidità e qualità degli impieghi si mantengano sulle positive risultanze di fine 2024. LEGGI TUTTO

  • in

    Unipol, assemblea approva bilancio e dividendo. Rinnovato CdA

    (Teleborsa) – L’assemblea degli azionisti di Unipol Assicurazioni ha approvato il bilancio d’esercizio 2024 e la distribuzione di dividendi per circa 609 milioni di euro complessivi, pari a 0,85 euro per ciascuna azione ordinaria avente diritto. Il dividendo sarà messo in pagamento a partire dal 21 maggio 2025, con stacco cedola a partire dal 19 maggio e record date 20 maggio.L’assemblea ha inoltre nominato i componenti del Consiglio di amministrazione fino all’approvazione del bilancio 2027 nelle persone di: Gianmaria Balducci; Stefano Caselli; Carlo Cimbri; Ernesto Dalle Rive; Roberta Datteri; Alfredo De Bellis; Giusella Dolores Finocchiaro; Matteo Laterza; Rossella Locatelli; Francesco Malaguti; Raul Mattaboni; Claudia Merlino; Paola Minini; Valeria Picchio; Roberto Pittalis; Rosaria Pucci; Barbara Quaresmini; Domenico Livio Trombone; Carlo Zini.Il nuovo CdA ha nominato Carlo Cimbri nella carica di presidente, Ernesto Dalle Rive nella carica di vice presidente, Matteo Laterza nella carica di amministratore delegato. LEGGI TUTTO

  • in

    Banche europee poco esposte a dazi USA. Italia sopra la media

    (Teleborsa) – Le banche dell’area euro mostrano un’esposizione complessivamente contenuta ai settori potenzialmente più penalizzati dai dazi statunitensi: oltre il 70% del credito alle imprese è destinato a settori per i quali il calo dei ricavi stimato è inferiore all’1%, mentre la quota verso quelli con riduzioni stimate superiori al 3 per cento è limitata. È quanto emerge da un focus del primo Rapporto sulla Stabilità Finanziaria del 2025 della Banca d’Italia, che analizzato l’esposizione del sistema bancario a un ipotetico rialzo uniforme dei dazi di 25 punti percentuali su tutte le importazioni statunitensi di merci provenienti dall’UE.L’esposizione delle banche italiane è relativamente più alta rispetto alla media dell’area euro. Contribuiscono il maggiore orientamento alle esportazioni, in particolare verso gli Stati Uniti, del sistema produttivo nazionale e la più elevata concentrazione del portafoglio dei prestiti bancari verso alcuni settori manifatturieri particolarmente colpiti, come quelli della produzione di prodotti alimentari, di macchinari e della metallurgia.I sistemi bancari di altri paesi con una forte vocazione all’esportazione di beni, le cui imprese risultano analogamente penalizzate dai dazi, sono relativamente meno vulnerabili, soprattutto a causa del maggior peso del settore immobiliare nel proprio portafoglio di prestiti alle imprese. In Germania, ad esempio, circa un terzo dei finanziamenti alle aziende è erogato verso questo settore, mentre in Italia tale quota è di poco superiore a un decimo.La distribuzione dell’esposizione di ciascun intermediario ai settori più colpiti dai dazi mostra che in aggregato i sistemi bancari relativamente più vulnerabili sono quelli irlandese, italiano, sloveno e tedesco, si legge nel rapporto. In vari sistemi creditizi, incluso quello italiano, il valore dell’esposizione media ponderata è superiore alla mediana, suggerendo che i gruppi bancari di maggiore dimensione forniscano una quota più ampia di finanziamenti ai settori più colpiti dai dazi (e in generale alle imprese esportatrici).L’aggregazione a livello settoriale potrebbe tuttavia rendere meno evidenti alcuni rischi specifici legati a singole aziende con elevata vulnerabilità ai dazi, sottolinea Banca d’Italia. Sulla base di informazioni più dettagliate, disponibili solo per l’Italia, relative alle esportazioni e al fatturato a livello di singola impresa, viene stimato che la quota di prestiti alle aziende con un calo dei ricavi superiore al 5% – un valore che in passato ha segnalato possibili problemi di solvibilità delle imprese – sarebbe comunque contenuta (circa il 3%). LEGGI TUTTO

  • in

    OPS di Unicredit su Banco BPM, raccolte 3.061 adesioni nel secondo giorno

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di scambio (OPS) volontaria totalitaria promossa da UniCredit sulle azioni ordinarie di Banco BPM, risulta che oggi 29 aprile 2025 sono state presentate 3.061 richieste di adesione.Pertanto, complessivamente le richieste di adesione sono a quota 3.859, pari allo 0,000255% delle azioni oggetto dell’offerta.L’offerta è iniziata ieri, 28 aprile 2025 e terminerà il 23 giugno 2025. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Banco BPM acquistate sul mercato nei giorni 20 e 23 giugno 2025 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO

  • in

    Bankitalia invita a rafforzare controlli su uso garanzie pubbliche nei prestiti a imprese

    (Teleborsa) – Nonostante la graduale riduzione dal picco osservato durante la pandemia, l’utilizzo delle garanzie pubbliche (erogate dal Fondo centrale di garanzia e da SACE) per il finanziamento delle imprese rimane “notevolmente più elevato rispetto al periodo pre-pandemico”. È quanto emerge da un focus del primo Rapporto sulla Stabilità Finanziaria del 2025 della Banca d’Italia.La Banca d’Italia ha svolto nel secondo semestre del 2024 una rilevazione presso le banche meno significative (less significant institutions, LSI). Le verifiche svolte dagli intermediari hanno interessato un campione rappresentativo di esposizioni di circa il 10 per cento (1,9 miliardi) dello stock di prestiti con garanzia statale (PGS) segnalati dalle LSI in Anacredit a giugno del 2024. Secondo quanto riportato dalle stesse banche, il 19% di questi prestiti presentava alcune anomalie, tuttavia giudicate tali da non generare rischi residui significativi a loro carico (garanzia inefficace) o da richiedere incrementi delle rettifiche di valore. Le anomalie hanno riguardato: (a) la mancanza di una documentazione completa di supporto, sanabile mediante l’integrazione del fascicolo documentale; (b) le modalità di assolvimento degli obblighi antiriciclaggio non pienamente aderenti al quadro regolamentare3; (c) una valutazione non adeguata del merito di credito; (d) l’utilizzo di fondi per finalità diversa da quella dichiarata dall’impresa beneficiaria.Le banche meno significative sono state informate sugli esiti della rilevazione e “invitate a rafforzare il sistema di gestione e controllo a presidio dell’attività connessa con i prestiti con garanzia statale”, sottolinea il rapporto.In particolare è stata richiamata l’attenzione sui seguenti aspetti: (a) la presenza della garanzia non può costituire di per sé un motivo per derogare agli standard generali di selezione e analisi del merito di credito della clientela, a maggior ragione dopo la conclusione del periodo di emergenza sanitaria; (b) vanno assicurati presidi di antiriciclaggio robusti, sia in fase di affidamento, specialmente alla nuova clientela, sia di monitoraggio; (c) devono essere rafforzati i presidi di controllo sull’intera filiera commerciale di erogazione dei prestiti (come la rete di agenti o mediatori); (d) va garantito il rispetto dei vincoli previsti dalle norme (ad esempio, i PGS non possono essere utilizzati per estinguere altre esposizioni); (e) vanno attentamente considerate le indicazioni dell’Unità di informazione finanziaria per l’Italia sulla collaborazione attiva (segnalazione delle operazioni sospette) e sugli indicatori di anomalia.Alle banche meno significative è stato quindi richiesto di incorporare tutti i rischi nel processo interno di determinazione dell’adeguatezza patrimoniale per il 2025 e di svolgere controlli per monitorare nel tempo l’attività nel comparto; in aggiunta, gli intermediari che presentano un’operatività fortemente incentrata sui PGS devono verificare la sostenibilità del modello di business, anche in uno scenario di ridimensionamento del ricorso al supporto della garanzia pubblica. In alcuni casi la Banca d’Italia ha imposto già nel 2024 una richiesta di capitale aggiuntiva nell’ambito del secondo pilastro, per tenere conto del rischio residuo non coperto dall’intermediari. LEGGI TUTTO