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    Banca CRS, ok da soci a bilancio 2024: utile cala a 11 milioni di euro

    (Teleborsa) – L’Assemblea dei Soci di Banca CRS (Cassa di Risparmio di Savigliano) ha approvato il bilancio 2024, che si chiude con un utile netto di 11 milioni di euro, in lieve calo rispetto ai 12,2 milioni del 31 dicembre 2023. Al 31 dicembre 2024 i crediti netti verso clientela valutati al costo ammortizzato totalizzano 1.113,4 milioni ed esprimono un aumento del 3,13% rispetto a inizio periodo. La qualità del credito è in ulteriore miglioramento con gli indici NPE ratio lordo e netto, rispettivamente al 4,0% e al 1,9%. Gli investimenti finanziari ammontano a 554,8 milioni, palesando un aumento qualora raffrontati al 31/12/2023 (+9,42%). Nel periodo in commento, la raccolta diretta manifesta un incremento del 12,58% rispetto a dicembre 2023 mentre la raccolta indiretta segna un +4,74%.La gestione caratteristica ha dato luogo a proventi operativi per 47,30 milioni di euro, in aumento, anno su anno, per 0,36 milioni (+0,77%). In particolare, il margine d’interesse si è attestato a 37,27 milioni, più basso del dato del 2023 (-12,92%). Le commissioni nette si sono quantificate in 12,45 milioni, in incremento rispetto al periodo di raffronto per 0,57 milioni (+4,83%).L’attività finanziaria ha generato un utile di 0,53 milioni contro una perdita di 2,89 milioni del 30 dicembre 2023. Nel periodo in commento sono state iscritte “rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato” per 2,896 milioni di euro. I costi operativi hanno complessivamente totalizzato 30,65 milioni; rispetto ai dodici mesi del 2023, l’aggregato evidenzia maggiori oneri per 1,86 milioni di euro (+6,45%). Per effetto degli andamenti sopra descritti, l’utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte si è quantificato in 16,637 milioni, in calo rispetto ai 18,148 milioni del 2023. LEGGI TUTTO

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    UniCredit, Fidelity lima partecipazione al 2,855%

    (Teleborsa) – FMR LLC (Fidelity) ha una partecipazione pari al 2,855% in UniCredit. È quanto emerge dalle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, dove viene segnalato che l’operazione risale al 22 aprile 2025. In precedenza, al 18/12/2024, era pari al 3,102%. LEGGI TUTTO

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    Banco BPM: OPS UniCredit non conveniente e corrispettivo non congruo

    (Teleborsa) – Il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM ha approvato all’unanimità il Comunicato dell’Emittente relativo all’offerta pubblica di scambio (OPS) volontaria sulla totalità delle proprie azioni promossa da UniCredit. Il CdA ha ritenuto l’OPS “non conveniente” e il corrispettivo “non congruo”.Citi e Lazard agiscono in qualità di advisor finanziari di Banco BPM e hanno fornito le rispettive opinion al Consiglio di Amministrazione. Il Consiglio di Amministrazione si è avvalso inoltre del supporto di Intermonte, in qualità di advisor finanziario e di Legance – Avvocati Associati, in qualità di advisor legale.Nel lungo e dettagliato Comunicato dell’Emittente, Banca BPM afferma che il corrispettivo, che incorpora un premio dello 0,5% rispetto al prezzo dell’azione al 22 novembre 2024 (ultimo Giorno di Borsa Aperta prima dell’annuncio dell’OPS), non riflette sostanzialmente alcun premio per il controllo. Tale considerazione risulta valida anche prendendo a riferimento le medie dei prezzi relative a diversi orizzonti temporali precedenti all’annuncio dell’OPS, che evidenziano premi estremamente contenuti. Inoltre, prendendo a riferimento i valori puntuali dei prezzi ufficiali 6 mesi e 12 mesi prima dell’annuncio dell’OPS, il corrispettivo riflette addirittura uno sconto, a tali date, rispettivamente pari al 3,4% e al 15,3%.”La sostanziale assenza di un premio non risulta coerente con un’operazione di questa rilevanza ed è una fattispecie ritenuta senza precedenti per operazioni di questo tipo”, viene sottolineato. Inoltre, dalla data di annuncio dell’OPS, il corrispettivo ha sempre riflesso uno sconto implicito rispetto al prezzo dell’azione Banca BPM. Infatti, in tale periodo non vi è stata alcuna seduta di Borsa in cui il rapporto di cambio implicito nei prezzi ufficiali di mercato sia stato pari o inferiore al corrispettivo.Secondo la banca guidata da Giuseppe Castagna, il corrispettivo favorisce gli azionisti di UniCredit, trasferendo loro valore dagli azionisti Banca BPM. Il corrispettivo implica un’attribuzione agli Azionisti Banca BPM di una partecipazione totale nell’entità combinata pari a circa il 14% (su base ex dividendo), una percentuale che non riflette la contribuzione di Banca BPM all’utile netto 2027 atteso dell’entità combinata (pari al 18% circa). La somma degli utili 2027 attesi di Banca BPM e UniCredit, prima delle sinergie, è pari a circa 12,15 miliardi di euro; pertanto sulla base del corrispettivo, agli azionisti Banca BPM spetterebbe una quota parte di utile pari a circa 1,7 miliardi. Tale dato è inferiore per circa 0,45 miliardi rispetto all’utile netto 2027 previsto nel Piano Industriale Banca BPM che spetterebbe agli azionisti Banca BPM nello scenario stand-alone. In termini di valore, moltiplicando tale differenza per un multiplo P/E illustrativo pari a circa 8x emergerebbe un trasferimento di valore a favore degli azionisti di UniCredit e a danno degli Azionisti Banca BPM pari a 3,64 miliardi.Viene anche fatto notare che il corrispettivo, integralmente in azioni UniCredit, fa sì che gli azionisti Banca BPM risultino esposti al raggiungimento degli obiettivi strategici di UniCredit. “Peraltro, in assenza di un vero e proprio piano industriale aggiornato di UniCredit, la realizzazione di tali obiettivi strategici è soggetta a molteplici variabili che rendono incerta la loro concreta attuazione e presenta caratteristiche che richiedono un’attenta e approfondita valutazione”, si legge nel documento.Sono anche elencati una serie di rischi derivanti dalla combinazione tra UniCredit e Banca BPM, e il conseguente raggiungimento degli obiettivi strategici dell’OPS: significative differenze nelle strategie perseguite da Banca BPM e da UniCredit, differente posizionamento di mercato delle due banche, attesa da parte di UniCredit di riduzione del contributo del business italiano, elementi di incertezza sul ruolo di Anima all’interno del gruppo UniCredit, rischio di execution intrinseco dell’integrazione, rischi di effettiva realizzazione della fusione tra Banca BPM e UniCredit, assenza di un piano industriale e strategico dettagliato di UniCredit.Nell’analizzare l’OPS il Consiglio di Amministrazione di Banca BPM ha rilevato “una limitata informativa e mancanza di chiarezza da parte dell’offerente su alcuni dei principali elementi della stessa OPS, rendendo particolarmente complesso valutarne i contenuti sia per il Consiglio di Amministrazione sia, di riflesso, per gli Azionisti Banca BPM”. In particolare, lamenta l’assenza di un’informativa adeguata su diversi elementi sostanziali, quali (i) i piani futuri di UniCredit su Banca BPM, (ii) il possibile ruolo di Anima in UniCredit, (iii) le sinergie prospettate, (iv) gli effetti sull’offerente delle prescrizioni stabilite dal Provvedimento Golden Power, (v) l’effettiva intenzione di perfezionare l’OPS, (vi) i termini finali di un’offerta non concordata, sostanzialmente senza premio e attualmente a sconto rispetto ai prezzi di mercato nonché (vii) i riflessi occupazionali. LEGGI TUTTO

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    Credemholding, CdA approva conti 2024: dividendo di 10 euro

    (Teleborsa) – Il Consiglio di Amministrazione di Credemholding, società che controlla il 79,82% del capitale di Credito Emiliano, ha approvato il progetto di bilancio individuale e consolidato dell’esercizio 2024, confermando i risultati preliminari comunicati lo scorso 6 febbraio. Il bilancio sarà sottoposto all’assemblea dei soci di prossima convocazione. La società ha registrato a fine 2024 un utile consolidato di 489 milioni di euro rispetto ai 441 milioni dell’anno precedente in crescita del 10,9%. I positivi risultati raggiunti consentono al Consiglio di Amministrazione di deliberare la distribuzione di un dividendo pari a 10 euro per azione rispetto a 6,5 euro del 2023, da sottoporre all’approvazione dell’assemblea dei soci. Il monte dividendi complessivo risulta quindi di circa 165 milioni di euro, in crescita di oltre il 54% rispetto lo scorso anno (107 milioni di euro). LEGGI TUTTO

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    UniCredit rimborsa anticipatamente 1 miliardo di euro di obbligazioni

    (Teleborsa) – UniCredit eserciterà l’opzione di rimborso integrale in via anticipata dei titoli “€1,000,000,000 NON-CUMULATIVE TEMPORARY WRITE-DOWN DEEPLY SUBORDINATED FIXED RATE RESETTABLE NOTES” in data 3 giugno 2025. I titoli sono stati emessi in data 20 dicembre 2017.Il rimborso anticipato dei titoli avverrà alla pari insieme agli interessi maturati e non corrisposti. Gli interessi cesseranno di maturare alla stessa data di rimborso anticipato. LEGGI TUTTO

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    S&P rivede rating su banche dopo mossa su Italia. Alza outlook su UniCredit e BPM

    (Teleborsa) – S&P Global Rating ha rivisto i rating di 15 banche italiane, dopo che l’11 aprile ha alzato il rating sovrano dell’Italia da “BBB” a “BBB+”, grazie al rafforzamento della posizione esterna, alla solidità dei bilanci di famiglie e imprese e agli squilibri fiscali ancora elevati ma in riduzione.In generale, l’agenzia di rating rileva un miglioramento strutturale della redditività delle banche italiane, con un rendimento medio del capitale proprio che si mantiene al di sopra del costo del capitale per la maggior parte degli istituti. Ciò è dovuto a una maggiore efficienza operativa, a modelli di business più resilienti e a una migliore qualità degli attivi.Su UniCredit, ha alzato il rating di credito a lungo termine da “BBB” a “BBB+” e migliorato l’outlook a positivo, valutando la banca potenzialmente idonea a ricevere un rating superiore a quello sovrano. Ciò dipenderà anche dalla configurazione finale della banca e dal suo bilancio in seguito all’esito delle potenziali transazioni con Banco BPM e Commerzbank.Su Intesa Sanpaolo, ha alzato il rating a “BBB+” da “BBB” con outlook confermato stabile. Su Mediobanca, ha alzato il rating creditizio a lungo termine a “BBB+” da “BBB” con outlook confermato stabile. Su FinecoBank, ha alzato il rating a “BBB+” da “BBB” con outlook confermato stabile. Su Banca Mediolanum, ha alzato il rating a “BBB+” da “BBB” con outlook confermato stabile.Su BPER Banca ha alzato i rating creditizi a lungo e a breve termine a “BBB/A-2” da “BBB-/A-3”, con outlook abbassato a stabile. Su Iccrea Banca, ha alzato i rating creditizi a lungo e breve termine a “BBB/A-2” da “BBB-/A-3” con outlook abbassato a stabile. Su Banco BPM, ha confermato i rating creditizi a lungo e breve termine a “BBB/A-2” e i nostri RCR a “BBB+/A-2”, con outlook migliorato a positivo. Le prospettive positive rispecchiano quelle di UniCredit e riflettono la convinzione che Banco BPM trarrebbe beneficio da una potenziale integrazione in UniCredit, un gruppo bancario più solido e con un rating più elevato. Riflettono inoltre la relativa solidità di Banco BPM che viene riscontrata rispetto alla maggior parte dei suoi concorrenti con rating simile.Su Istituto per il Credito Sportivo e Culturale ha alzato i rating creditizi a lungo e breve termine a “BBB/A-2” da “BBB-/A-3” con outlook confermato stabile. Su Mediocredito Centrale – Banca del Mezzogiorno ha alzato i rating creditizi a lungo e breve termine a “BBB/A-2” da “BBB-/A-3” con outlook confermato stabile.Su Banca Popolare di Sondrio, ha confermato i rating creditizi a lungo e breve termine a “BBB-/A-3” e gli RCR a “BBB/A-2” con outlook confermato positivo. Su Volksbank, ha confermato i rating creditizi a lungo e breve termine a “BBB-/A-3” con l’outlook che rimane stabile. Su Banco di Desio e della Brianza, ha confermato i rating di credito degli emittenti a lungo e breve termine a “BBB-/A-3” con l’outlook che rimane stabile.Su BNP Paribas (Filiale italiana) ha alzato i rating di credito (RCR) sulla filiale da “A+/A-1” a “AA-/A-1+” e mantenuto l’outlook stabile. Su Bank of New York Mellon (Filiale italiana) ha alzato i rating di credito degli emittenti a lungo e breve termine da “A+/A-1” a “AA-/A-1+” e mantenuto l’outlook.S&P spiega che i rating bancari in Italia sono stati in larga misura limitati dal merito creditizio relativamente più debole del Paese. In primo luogo, generalmente non classifica le banche con esposizione e operatività predominanti nel loro Paese di domicilio con un rating superiore al rating sovrano del Paese di origine, anche se la valutazione del loro merito creditizio intrinseco è superiore a quella del Paese di origine. Ciò è dovuto alla significativa esposizione delle banche al loro Paese di origine e alla bassa probabilità che sopravvivano a un ipotetico scenario di default sovrano. Di conseguenza, il rating sovrano dell’Italia rappresenta in alcuni casi un limite al rating della banca. In secondo luogo, l’elevato debito pubblico e i deficit fiscali dell’Italia limitano la flessibilità macroeconomica del governo e la sua capacità di sostenere l’economia quando necessario, rispetto a Paesi sovrani omologhi con ricchezza e livelli di sviluppo simili. Infine, gli elevati rischi esterni possono influire sulla valutazione complessiva degli squilibri economici affrontati dal settore bancario. Pertanto, la riduzione dei rischi macroeconomici ed esterni riduce gli squilibri economici che le banche italiane devono affrontare. LEGGI TUTTO

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    Raiffeisen smentisce di aver sospeso la vendita della sua unità russa

    (Teleborsa) – Raiffeisen Bank International (RBI), la più grande banca europea ancora operativa in Russia, sta procedendo alla vendita della sua unità russa, smentendo quanto scritto oggi dal Financial Times. Il quotidiano britannico aveva riportato che Raiffeisen aveva interrotto i tentativi di vendere la sua unità russa a causa del riavvicinamento tra Washington e Mosca dopo il ritorno al potere del presidente degli Stati Uniti Donald Trump.Un portavoce della RBI ha dichiarato a Reuters che l’indiscrezione era errata: “Il processo di vendita non è né interrotto né sospeso, il processo di vendita continua”. LEGGI TUTTO

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    Papa (BPER): grati ad azionisti per costante fiducia e supporto in progetto Pop Sondrio

    (Teleborsa) – “Tutte le proposte all’ordine del giorno sono state approvate con una amplissima maggioranza. Siamo grati ai nostri azionisti per la costante fiducia e il continuo supporto e per il sostegno all’importante progetto strategico legato all’offerta pubblica di scambio su Banca Popolare di Sondrio”. Lo ha dichiarato Gianni Franco Papa, amministratore delegato di BPER, dopo che i soci hanno votato a favore della delega per l’aumento di capitale a servizio dell’OPS con oltre il 99,9% di “sì” dei presenti (pari al 62,1% del capitale). “L’operazione ha l’obiettivo di consentire ulteriore crescita e sviluppo alla banca e di creare sempre più valore a beneficio di tutti gli stakeholder nei territori nei quali operiamo”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO