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    Coalizione settore aereo: mandato UE su carburanti sostenibili da estendere ai voli a lungo raggio

    (Teleborsa) – Una coalizione di compagnie aeree, società del settore dell’aviazione e ONG europee – composta da easyJet, Ryanair, Wizz Air, Transport&Environment, SkyNRG, Wright Electric e Pipistrel – hanno espresso la loro preoccupazione per le proposte politiche volte a limitare la portata dell’iniziativa ReFuel EU Aviation dell’Unione europea ai voli intra-SEE. La legislazione, che sarà proposta dalla Commissione, dovrebbe obbligare il settore dell’aviazione a combinare una percentuale di carburanti sostenibili per l’aviazione (SAF) con un carburante a base di cherosene.In una lettera, inviata al vicepresidente Frans Timmermans e al Commissario per i Trasporti Adina Valean, la coalizione ha sottolineato infatti che le operazioni a lungo raggio sono la fonte primaria dell’impatto climatico del settore. La coalizione cita i recenti dati di Eurocontrol che ha calcolato che appena il 6% dei voli, quelli di percorrenza superiore a 4.000 km, generano la metà delle emissioni di CO2 del trasporto aereo. L’organizzazione intergovernativa ha inoltre rilevato che i voli extra-SEE e le operazioni di hub a lungo raggio siano già escluse da molte politiche ambientali europee, come il sistema per lo scambio di quote di emissioni (ETS).Nella lettera inoltre si chiede alla Commissione europea di escludere le colture finalizzate ai biocarburanti e garantire che i biocarburanti sviluppati siano sostenibili e che siano inclusi i mandati per i migliori combustibili della categoria, come il cherosene sintetico.(Foto: by Ken Yam on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Emissioni zero, ONU sollecita “rapido” sviluppo cattura CO2

    (Teleborsa) – L’obiettivo “zero emissioni” non sarà raggiunto se non vi sarà un “rapido” sviluppo delle tecnologie per la cattura, l’uso e lo stoccaggio del carbonio, che consentono di intrappolare e trasportare la CO2 prodotta da fonti fossili e dall’industria “pesante” perché sia riutilizzata o conservata nel sottosuolo. Tecnologie – sottolinea un rapporto dell’ONU – che devono essere sviluppate in parallelo con le tecnologie a basse o zero emissioni di carbonio e con il ricorso ai serbatoi di carbonio naturali, quali le foreste e gli oceani.L’importanza della carbon capture viene ribadita da un rapporto dell’UNECE, Commissione economica delle Nazioni Unite per l’Europa, che si occupa di promuovere la cooperazione degli Stati membri verso lo sviluppo sostenibile e la prosperità economica. “È necessaria una forte volontà politica per rendere l’energia pulita e sostenibile una realtà per tutti entro il 2030”, afferma Olga Algayerova, Segretario esecutivo dell’UNECE.L’UNECE sostiene che il dispiegamento su larga scala della tecnologia per la cattura del carbonio consentirebbe ai paesi di “decarbonizzare” i settori che presentano rigidità nella riduzione della CO2 e colmare il “gap” fino a quando le tecnologie di “prossima generazione” non saranno disponibili.Il rapporto fornisce una panoramica di oltre 50 progetti per la cattura della CO2 in Europa e Nord America ed indica che Scandinavia, Stati Uniti e Regno Unito sono avanti su questi progetti, mentre altri Stati più piccoli sono attualmente alla ricerca di partner e finanziamenti internazionali.Il fattore costo rappresenta indubbiamente un ostacolo. L’UNECE stima che, solo in Europa, sono necessari 320 miliardi di euro per lo sviluppo di queste tecnologie al 2050 ed altri 50 miliardi occorrono per l’infrastruttura di trasporto.L’altro nodo fondamentale concerne l’individuazione geografica di “vaste” aree per lo stoccaggio. Oltre ai bacini sedimentari idonei del Regno Unito, dei Paesi Bassi e della Norvegia, l’UNECE vede un “potenziale” per Russia, Kazakistan, Azerbaigian e Mar Caspio.(Foto: © malp/123RF) LEGGI TUTTO

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    Ue, Commissione e AEA hanno lanciato l'Osservatorio europeo per il clima e la salute

    (Teleborsa) –
    La Commissione e l’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) hanno lanciato l’Osservatorio europeo per il clima e la salute. Come annunciato nella Strategia di adattamento ai cambiamenti climatici adottata lo scorso 24 febbraio, “l’Osservatorio mira a creare, collegare, mettere in comune e fornire le conoscenze, le competenze e gli strumenti necessari per affrontare le sfide sanitarie legate ai cambiamenti climatici, rendendo le nostre società più resilienti”.”Ci sono chiari avvertimenti che la crisi climatica porterà a emergenze sanitarie più frequenti e gravi e che il cambiamento climatico sta già avendo un impatto sulla salute delle persone e sui sistemi sanitari – si legge in una nota della Commissione europea – Si prevede che eventi meteorologici estremi più frequenti e intensi, l’insorgenza e la diffusione di nuove malattie infettive, le minacce alla sicurezza e alla sicurezza di cibo e acqua e la perdita di biodiversità generino gravi rischi per la salute e amplificino i problemi sanitari esistenti”.Nel corso dell’evento di presentazione è stato presentato il rapporto “Rispondere ai rischi per la salute del cambiamento climatico in Europa” in cui sono stati evidenziati gli impatti chiave sulla salute dei cambiamenti climatici, nonché le opportunità per ridurre i rischi per la salute legati al clima attraverso politiche di adattamento in linea con le azioni di mitigazione. Alla redazione del documento oltre all’AEA ha contribuito anche Lancet Countdown: Tracking Progress on Health and Climate Change, una collaborazione globale di istituzioni accademiche e agenzie internazionali.
    (Foto: Lukasz Kobus – © Unione Europea) LEGGI TUTTO

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    Ci sarà la svolta green dopo la pandemia?

    (Teleborsa) – Dall’acquisto di prodotti a minor impatto ambientale al taglio degli sprechi, dall’interesse per le energie rinnovabili al riciclo, dalla sharing economy alla mobilità più sostenibile sono molti i segnali che indicano una crescente attenzione alla riduzione del consumo delle risorse del Pianeta. La pandemia spinge la svolta green nei comportamenti degli italiani con più di un abitante del Belpaese su quattro (27%) che acquista più prodotti sostenibili o ecofriendly rispetto a prima del Covid. E’ quanto afferma Coldiretti in occasione della ripresa della mobilitazione #fridaysforfuture promossa da Greta Thumberg.Italiani protagonisti di una vera è propria svolta green nei comportamenti favorita anche dall’emergenza Covid. Per migliorare la situazione ambientale secondo l’indagine Coldiretti/Ixè il 59% degli italiani ritiene che siano necessari interventi radicali e urgentissimi sullo stile di vita. Se poi si guarda alle scelte che ognuno è disposto a fare per tutelare l’ambiente esiste una schiacciante maggioranza (72%) che sarebbe disposta a ridurre gli spostamenti in auto, scooter e motocicletta mentre più di 8 su 10 (82%) preferisce prodotti Made in Italy per sostenere economia, occupazione e valorizzare le risorse del territorio.E’ l’agricoltura l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli”, dice Veronica Barbati leader dei giovani ni della Coldiretti nel sottolineare che si tratta di “una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novita’ segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio”L’obiettivo finale dipende anche dalle scelte a tavola dove i consumi domestici di alimenti biologici raggiungono la cifra record di 3,3 miliardi per effetto di una crescita del 4,4% da giugno 2019 a giugno 2020, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente sulla base dei dati Ismea presentati dalla Coldiretti a Sana Restart, il salone del biologico alla Fiera di Bologna fino a domenica 11 ottobre. LEGGI TUTTO

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    Decarbonizzazione, Commissione UE adotta nuove Linee guida aiuti ETS

    (Teleborsa) – In linea con il Green Deal europeo e l’obiettivo dell’UE di diventare la prima economia “carbon free” entro il 2050, la Commissione Europea ha adottato oggi le nuove linee guida per gli aiuti di Stato relativi al sistema di scambio di quote di emissioni di gas ad effetto serra (“Linee guida ETS”).Queste misure entreranno in vigore il 1 ° gennaio 2021 con l’inizio del nuovo periodo di scambio ETS e sostituiranno le precedenti linee guida adottate nel 2012.La nuova policy mira a ridurre il rischio di “rilocalizzazione” delle emissioni di carbonio (carbon leakage), in base al quale le aziende spostano la produzione in Paesi extra europei con politiche climatiche più morbide, perché oltre rappresentare un danno per l’attività economica nell’UE, non porta un beneficio in termini di riduzione delle emissioni di gas serra a livello globale. In particolare, le nuove misure consentono agli Stati membri di compensare le imprese per i costi energetici più elevati causati dal sistema ETS (cosiddetti “costi indiretti delle emissioni”), eliminando l’effetto “sovracompensazione”, che rischia di rallentare il processo di decarbonizzazione e creare distorsioni alla concorrenza nel mercato unico. Per questo, le linee guida ETS riviste puntano ad aiutare solo i settori a rischio “rilocalizzaizone”, con un livello di compensazione fissato al 75%, subordinando gli aiuti all’attuazione di misure a favore della decarbonizzaizone ed escludendo le aziende che non adottano tecnologie efficienti.”Per affrontare in modo sostenibile il cambiamento climatico e raggiungere i nostri obiettivi del Green Deal – ha affermato la Commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager – dobbiamo dare un prezzo alle emissioni di carbonio evitando al contempo il carbon leakage. Gli orientamenti riveduti sugli aiuti di Stato del sistema di scambio di quote di emissione dell’UE adottati oggi sono un elemento importante di questo progetto. Consentono agli Stati membri di sostenere quei settori che, a causa dei costi delle emissioni indirette, sono maggiormente a rischio di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio. Allo stesso tempo, contribuiscono a realizzare una decarbonizzazione economica dell’economia evitando sovracompensazioni e indebite distorsioni della concorrenza nel mercato unico “.(Foto: © Gerd Altamann / Pixabay) LEGGI TUTTO

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    Clima, sfida globale: Timmermans presenta obiettivo che diventerà vincolante

    (Teleborsa) – Taglio delle emissioni di almeno il 55% al 2030 con priorità agli interventi per l’efficienza energetica degli edifici, rinnovabili e mercato UE delle emissioni. Questo il Piano presentato dal Vicepresidente della Commissione Frans Timmermans.Il nuovo target al 2030 e l’azzeramento delle emissioni al 2050 – si sottolinea nel piano – significa risparmiare 100 miliardi di importazioni di energia nei prossimi 10 anni e fino a 3mila miliardi entro il 2050. L’obiettivo del 55% sarà inserito nella legge sul clima e diventerà vincolante per l’UE.Intanto, l’estate 2020 dal punto di vista climatologico si classifica come la più bollente mai registrata in Europa da 112 anni con un anomalia di addirittura 2,08 gradi rispetto alla media. E’ quanto emerge dalle elaborazioni Coldiretti sulla base degli ultimi dati del National Climatic Data Centre (NOAA) dai quali si evidenzia peraltro che è anche stata la terza più calda sul pianeta facendo registrare una temperatura media sulla superficie della Terra e degli oceani, superiore di 0,92 gradi rispetto alla media del ventesimo secolo.Guardando al nostro Paese, l’Italia è destinata ad essere sempre più calda, senza politiche mirate di mitigazione del surriscaldamento climatico, con un aumento della temperatura nei prossimi 30 anni fino a 2 gradi in più (rispetto al periodo 1981-2010) e, nello scenario peggiore, con un innalzamento che può arrivare fino a +5 gradi al 2100. E al crescere dell’innalzamento della temperatura, corrisponde l’aumento rapido ed esponenziale dei costi degli impatti dei cambiamenti climatici con un valore fino all’8% del Pil pro capite a fine secolo. Senza interventi per arrestare la marcia del riscaldamento climatico crescerà anche la disugualianza economica Nord-Sud e tra fasce di popolazione più povere e più ricche.L’allarme è contenuto nel report “Analisi del Rischio. I cambiamenti climatici in Italia”, della Fondazione Cmcc, Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici. LEGGI TUTTO