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    Gruppo FS con Palazzo Ducale di Genova per la mostra Man Ray

    (Teleborsa) – FS Italiane e Palazzo Ducale insieme in occasione della mostra Man Ray, in programma dall’11 marzo al 9 luglio a Genova. L’esposizione offre la possibilità di ripercorrere cronologicamente la biografia dell’artista statunitense evidenziando gli aspetti innovativi e originali della sua opera all’interno dei contesti culturali in cui ha operato, offrendo la possibilità di apprezzare la sua attività anche nel cinema d’avanguardia.In occasione dell’evento il Gruppo FS, con Trenitalia, consentirà ai visitatori di raggiungere comodamente il capoluogo ligure in treno usufruendo di alcune agevolazioni. I viaggiatori in possesso di un biglietto ferroviario delle Frecce, degli Intercity e Intercity Notte con destinazione Genova – e data antecedente al massimo tre giorni da quella in cui si visita la mostra – potranno infatti accedere all’esposizione in due al prezzo di una sola persona. Una particolare riduzione sarà prevista anche per i viaggiatori singoli delle Frecce provvisti di titolo di viaggio con destinazione Genova (data antecedente al massimo tre giorni rispetto alla visita), per chi si sposta singolarmente con gli Intercity, per i possessori di un biglietto di corsa semplice valido per il giorno di accesso alla mostra, o per gli abbonati a tariffa sovraregionale valida per raggiungere Genova.Tra i più importanti fotografi del secolo scorso, Man Ray è stato anche uno straordinario pittore, scultore e regista la cui poetica si è contraddistinta per ironia, sensualità e volontà di sperimentare, rompere gli schemi e creare nuove estetiche. LEGGI TUTTO

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    Bollette, Pichetto: si valuta proroga a sconti oltre il 31 marzo

    (Teleborsa) – Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha affermato che per quel che riguarda la conferma o meno degli sconti per le bollette energetiche che scadono il 31 marzo “stiamo facendo una valutazione in questi giorni in raccordo con il ministero dell’Economia che tiene i cordoni della borsa, e questo influirà certamente nell’inserire anche tutto, in parte o nulla, dei cosiddetti oneri di sistema nella bolletta”. “Confermo – ha aggiunto durante l’intervista alla trasmissione Start su Skytg24 – che dopo un primo ribasso del 20% nel precedente trimestre dovremo riavere un altro 20% che si unisce al 34% del gas e al successivo 10. Quindi il trend è abbastanza buono” ma per per un nuovo intervento “bisogna andare con cautela”.L’Italia “per la conoscenza che ha rimarrà nel nucleare, nella ricerca e nella sperimentazione”, ha poi affermato il ministro. Questo, ha precisato, “non significa scegliere oggi di fare una nuova centrale ma riporre l’attenzione seria sul nucleare”. “Per costruire una centrale – ha sottolineato Pichetto – occorrono 10/15 anni, non si decide dalla sera alla mattina, si deve fare un passaggio parlamentare, per una decisione più puntuale nel merito delle azioni. Non lo decide un ministro”. LEGGI TUTTO

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    Corte di Cassazione, Manzon: “La riforma tributaria evidenza una serie di criticità”

    (Teleborsa) – “La Riforma della Giustizia Tributaria rappresenta una tappa fondamentale per il sistema anche se mette in evidenza ancora una serie di criticità”. Lo ha detto Enrico Manzon, consigliere della Corte di Cassazione, intervenendo alla tavola rotonda promossa dall’Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, presieduta da Matteo De Lise, che si è svolta nella sala conferenze dell’hotel Nazionale di Roma.”La corte di Cassazione è un bene comune. Va preservata la certezza del diritto che è una risorsa istituzionale fondamentale, soprattutto in campo tributario. Un istituto processuale – ha aggiunto il consigliere Manzon – in cui credo molto e che è stato criticato è il rinvio pregiudiziale. La norma è stata ‘copiata’ dai francesi ed è arrivata anche in Italia. Perché, ad esempio, nella legge di bilancio di quest’anno è stata ampliata la definizione agevolata e sono stati introdotti istituti nuovi che vanno messi a regime: la conciliazione post appello e la rinuncia al ricorso. Poi, c’è una norma costituzionale (l’art.111 comma 7) che prevede che la possibilità di ricorrere in Cassazione contro le sentenze, a norma di legge. In questo senso non possiamo fare nulla di diverso. Messe insieme il rinvio pregiudiziale e una giurisprudenza più precisa sul piano dell’onere probatorio, soprattutto la definizione pre-processuale, ponendola nella mani di un giudice professionale si migliora anche la qualità delle sentenze. Per tre anni di fila il presidente della ‘Corte’, nella relazione inaugurale, ha segnalato che la percentuale di annullamenti delle sentenze in Corte Tributaria d’Appello è doppia rispetto alla media delle Corti d’Appello civili ordinarie. Questo complesso di misure dovrebbe portare al restringimento dell’accesso al vertice della giurisdizione e, quindi, per ottenere il risultato di una giustizia tributaria riformata e migliore anche nella gestione dei processi. Per questo motivo – conclude il magistrato – non sono del tutto pessimista”.”A sei mesi dell’entrata in vigore della riforma del processo tributario – ha detto Federico Giotti, della giunta esecutiva dell’Ungdcec – si può parlare di aspetti positivi, ma si rendono necessarie alcune ‘messe a punto’. L’aspetto positivo è l’introduzione della figura del giudice tributario professionale, con la quinta magistratura speciale, quindi, maggiore professionalità del giudice, anche se dipende dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, una delle parti in causa. Ritengo che quest’ultima debba essere emendata. Allo stesso modo, l’istituto della mediazione deve essere rimodulato e gestito da un ente terzo. Altri aspetti positivi sono l’introduzione dell’onere probatorio nel processo tributario. Anche se all’atto pratico sarà necessario verificare sul campo quali saranno le conseguenze che avrà nel processo. Altro aspetto positivo – ha rimarcato Giotti – è l’introduzione della prova testimoniale, con l’ammissibilità della stessa prova in base anche alle dichiarazioni di terzi. E la possibilità di controbattere durante il giudizio. Vanno rafforzati gli atti mediante un potenziamento del contraddittorio per tutte le tipologie di giudizio ed è necessario riequilibrare il sistema delle presunzioni per evitare squilibrio tra le parti”.”Il tema tributario in Italia è particolarmente sentito, soprattutto dai cittadini, questa giustizia – ha evidenziato Marco Greggio, avvocato e giurista d’impresa del Foro di Padova – evidentemente coglie un nervo scoperto in Italia e s’inserisce in un filone di riforme, da ultima quella della crisi d’impresa che a volte serve anche a semplificare l’iter della giustizia. Le criticità di questa nuova riforma sono state evidenziate nel corso dei lavori. Basta leggere i dati del 2017, dove i fallimenti pendenti presso il tribunale di Milano avevano un passivo di 25 miliardi di euro. Di cui il 38% circa di debito erariale ed il 20% di debiti verso i fornitori. A livello nazionale i fallimenti portano un passivo erariale di 160 miliardi di euro. Di questi l’Agenzia delle Entrate riferisce di una soddisfazione appena dell’1.61%. Un primo aspetto positivo della riforma tributaria è il rinvio da parte della Suprema Corte alla Commissione Tributaria Regionale con la riduzione dell’aliquota al 90%, va ridotta ulteriormente. La seconda nota positiva è una parificazione generale, in caso di vittoria in primo e in secondo grado. Ed in ultimo anche l’implementazione dell’organico dei magistrati. Noto, però, che negli ultimi anni il contenzioso, a seguito delle riforme non solo tributarie, sia diminuito e, oggi alcuni tribunali sono quasi vuoti. Probabilmente – ha osservato Greggio – la motivazione è per le spese di giustizia o anche per la sfiducia dei cittadini nei confronti della giustizia ahimè, comunque il contenzioso è sicuramente diminuito. Ovvio che queste riforme vanno tutte in questa tendenza, deflazionare il contenzioso, diminuirlo e trovare una pace fiscale nell’ambito tributario, questo è un auspicio che ci aspettiamo tutti”.L’incontro è stato realizzato con il contributo di Ciro Di Pietro (chief restructuring) e degli avvocati Danilo D’Andrea, Francesco De Luca, Amedeo Di Pietro(cassazionista) ed Elsa Gentile. LEGGI TUTTO

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    Superbonus 110%, ENEA: 384.958 asseverazioni per 75,3 miliardi detrazioni

    (Teleborsa) – Il numero delle asseverazioni relative al Superbonus 110%, per interventi di efficientamento energetico, presentate attraverso l’invio della domanda all’Enea al 31 gennaio 2023 erano complessivamente 384.958, 12.655 in più rispetto alle 372.303 registrate complessivamente al 31 dicembre 2022. È quanto emerge dall’ultimo bollettino diffuso dall’Enea sulle asseverazioni in Italia e per singole regioni.Gli investimenti ammessi a detrazione a livello nazionale erano pari a circa 68,5 miliardi, con un incremento di circa 3,3 miliardi rispetto all’analogo dato registrato al 31 dicembre.Rispetto al totale di 75,3 miliardi di detrazioni richieste, circa 58,5 miliardi riguardano lavori già conclusi. Complessivamente, al 31 gennaio, si sono registrate 54.860 asseverazioni relative a condomini, per un investimento di 32,8 miliardi, pari al 47,9% del valore complessivo, 221.138 asseverazioni relative a edifici unifamiliari per un totale di 25,2 miliardi di investimento, pari al 36,8% dell’investimento complessivo, e 108.954 asseverazioni per lavori in unità immobiliari indipendenti (investimento pari a 10,5 miliardi pari al 15,4% del totale). LEGGI TUTTO

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    Recovery Plan, Scope Ratings: “Italia in ritardo sugli investimenti. Onere ricade sugli Enti locali”

    (Teleborsa) – L’Italia ha ricevuto i fondi per la ripresa dell’UE secondo i piani, ma la spesa è inferiore alle aspettative iniziali, un problema che è destinato a peggiorare poiché i limiti di capacità delle autorità locali del paese frenano i progetti di investimento. I lenti progressi nell’impiego dei fondi UE approvati potrebbero anche mettere a repentaglio i futuri esborsi dell’UE, poiché questi dipenderanno sempre più dalla capacità del governo di realizzare progetti di investimento (“target”) piuttosto che dall’attuazione delle riforme (“milestone”). Gli investimenti sono anche cruciali per rilanciare il potenziale di crescita dell’Italia, vitale per la sostenibilità del debito sovrano. Queste le principali evidenze che emergono dal commento di Scope Ratings intitolato “Italia: il piano di rilancio subisce ritardi nella fase di investimento, mentre l’onere ricade sugli enti locali”, a cura di Alvise Lennkh-Yunus, Giulia Branz e Alessandra Poli.I ritardi nell’attuazione dei progetti che utilizzano i fondi del Recovery and Resilience Facility (RRF) dell’Italia da 191,5 miliardi di euro, pari al 10,8% del PIL del 2021, rappresentano – si legge nel report – un rischio crescente per le prospettive di crescita economica, che è fondamentale per sostenere l’elevato debito pubblico del paese e mantenere il suo rating creditizio BBB+/Stable.Finora, l’Italia ha raggiunto tutti i traguardi e gli obiettivi necessari per ricevere i fondi previsti dalla Commissione europea per 67 miliardi di euro. Tali erogazioni erano subordinate all’attuazione di riforme giudiziarie, della pubblica amministrazione e della concorrenza. Quest’anno verranno sbloccati ulteriori 37 miliardi di euro se verranno raggiunti i 43 traguardi e i 53 obiettivi previsti. Tuttavia, il governo italiano ha speso solo 5,5 miliardi di euro nel 2020-21, una cifra – sottolinea Scope Ratings – ben al di sotto del piano originale di 18,5 miliardi di euro, mentre la spesa del 2022 è stata di 15 miliardi di euro rispetto ai 28,7 miliardi di euro inizialmente previsti. È probabile che l’attuazione più lenta del previsto dei progetti di investimento metta in discussione l’aspettativa del governo di aumentare il tasso di investimenti pubblici dell’Italia al 3,7% del PIL entro il 2025 dal 2,5% del PIL nel periodo 2010-20 rispetto a una media UE del 3,1%. I lenti progressi nell’impiego dei fondi UE approvati potrebbero anche mettere a repentaglio i futuri esborsi dell’UE, poiché questi dipenderanno sempre più dalla capacità del governo di realizzare progetti di investimento piuttosto che dall’attuazione delle riforme.A dire il vero, il basso esborso dei fondi UE ricevuti fino ad oggi è comune tra alcuni dei maggiori beneficiari dei fondi RRF, tra cui Grecia, Portogallo, Spagna e Croazia. Questo a causa della crisi energetica, dei maggiori costi delle materie prime e delle interruzioni della catena di approvvigionamento. In tale scenario l’UE – ipotizza Scope Ratings – potrebbe concedere ulteriore flessibilità per quanto riguarda i tempi e la selezione dei progetti per i piani di ripresa in tutti gli Stati membri dell’UE.Con un tasso di assorbimento dei fondi strutturali e di investimento europei pari al 60% nel 2022 per i fondi stanziati nel periodo 2014-20,l’Italia è terzultima in Europa davanti a Slovacchia (59%) e Spagna (54%) e si piazza ben al di sotto della media UE del 75%. Ciò riflette – secondo l’analisi di Scope Ratings – la mancanza di competenze tecniche nelle pubbliche amministrazioni, insieme al lento adattamento alle procedure rapide per pianificare e appaltare i progetti. Il governo italiano ha chiesto un rinvio della scadenza del 2026 per la spesa dei fondi RRF. I progetti infrastrutturali per un valore di circa 40 miliardi di euro rischiano di non essere attuati entro il 2026 e i fondi non spesi nel periodo 2020-22 sono stati riassegnati nel periodo 2023-26, aumentando ulteriormente la probabilità di ritardi.Le Regioni, le Province, i Comuni, le Città metropolitane e gli altri enti locali italiani – che gestiscono complessivamente circa 66 miliardi di euro – hanno un ruolo cruciale da svolgere nella realizzazione degli ampi investimenti previsti dai fondi per la ripresa. Più della metà di queste risorse (40 mld di euro) saranno assegnate e gestite direttamente dai Comuni, rendendoli i principali soggetti attuatori dei progetti del Piano. Non è ancora disponibile una panoramica completa sullo stato di attuazione dei singoli progetti di investimento in Italia o nell’UE nel suo insieme, anche se i dati preliminari mostrano che i comuni italiani hanno presentato circa 70mila progetti alla fine del 2022, per un valore di 29,5 miliardi di euro, su totale di 40 miliardi di euro loro assegnati.Gli enti locali, in particolare nelle regioni meridionali che dovrebbero ricevere almeno il 40% dei fondi, stanno affrontando notevoli difficoltà nell’espletamento delle gare e nell’ottenimento delle autorizzazioni di terzi. I risparmi sui costi nell’ultimo decennio hanno portato a tagli del personale di quasi il 30% nel settore municipale e hanno contribuito all’invecchiamento della forza lavoro dei dipendenti pubblici – con un’età media superiore ai 50 anni – limitando la capacità delle amministrazioni locali di adattarsi alle nuove tecnologie e procedure.Il governo sta quindi cercando di rafforzare la capacità amministrativa locale semplificando le procedure burocratiche e di assunzione e incoraggiando, tra le altre iniziative, l’assunzione di ditte esterne e consulenti per l’assistenza tecnica.Sostenere questi sforzi – viene evidenziato nel commento – è indispensabile per il successo della realizzazione e del futuro mantenimento dei progetti di investimento nei prossimi anni per garantire un contributo duraturo alla crescita economica e alla sostenibilità del debito italiano. Inoltre, il successo della realizzazione del consistente piano di ripresa dell’Italia – conclude Scope Ratings – è importante per promuovere la fiducia tra gli Stati membri dell’UE per eventuali future discussioni sulle politiche e sui quadri fiscali a livello dell’UE. LEGGI TUTTO

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    Bio-On, ripartenza più vicina per l'ex unicorno della bioplastica

    (Teleborsa) – Bio-On, l’ex unicorno della bioplastica fallito nel 2019 in seguito a un report del fondo attivista Quintessential, potrebbe ripartire. La proposta di concordato fallimentare per l’acquisizione di tutti gli asset della società, presentata dal Gruppo MAIP, ha infatti ricevuto l’omologa da parte del Tribunale di Bologna, convincendo della sua bontà curatori e creditori.La proposta è stata avanzata dalla società Haruki, controllata al 75% da MAIP Compounding e al 25% da Plastotecnica (entrambe società appartenenti al Gruppo MAIP) ed appositamente costituita per l’acquisizione di Bio-On. A seguito del provvedimento di omologa da parte del Tribunale di Bologna, nei tempi tecnici necessari si procederà quindi all’acquisizione definitiva dell’azienda.Bio-On, startup fondata nel 2007 da Marco Astorri e Guido “Guy” Cicognani”, era arrivata a capitalizzare oltre 1 miliardo sul mercato AIM Italia (oggi Euronext Growth Milan), prima che l’attacco dell’hedge fund attivista guidato da Gabriele Grego portasse al crollo delle azioni, a un’indagine della procura di Bologna, all’azzeramento dei vertici e poi al fallimento.Haruki, ha spiegato il Gruppo MAIP in una nota, verrà dotata di un patrimonio iniziale di circa 20 milioni di euro per garantire l’esecuzione della proposta concordataria e per iniziare il percorso di recupero. L’obiettivo è di produrre in Italia il PHA più puro e controllato esistente sul mercato a livello mondiale che, secondo i suoi sostenitori, sarebbe in grado di eliminare completamente il problema delle microplastiche inquinanti .La sinergia tra i centri Ricerca di MAIP e Bio-On “permetterà di introdurre in tempi brevi nel mercato oltre 500 formulazioni a base polidrossialcanoati (PHA) tra polvere base e compounds tailor made oltre a quelle già presenti negli assets sviluppati da Bio-On”, spiega la nota odierna del gruppo piemontese. LEGGI TUTTO

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    USA, +311 mila occupati a febbraio. Ben sopra le attese

    (Teleborsa) – Cresce più delle attese, per quanto riguarda il molto osservato dato dei non-farm payrolls, il mercato del lavoro in USA a febbraio 2023. Secondo i dati forniti dal Bureau of Labour Statistics, il tasso di disoccupazione è salito al 3,6% rispetto al 3,4% del mese precedente e del consensus. Sono stati aggiunti 311 mila posti di lavoro nei settori non agricoli (non-farm payrolls), dopo che a gennaio erano state create 504 mila buste paga (dato rivisto da 517 mila). Il dato sugli occupati, più osservato del tasso di disoccupazione, è migliore delle attese del mercato che indicava un aumento di 205 mila di posti di lavoro.Il dato è migliore alle aspettative anche nel settore privato: sono stati aggiunti 265 mila posti di lavoro, contro previsioni di aumento di 210 mila posti e rispetto ai 386 mila rivisti di gennaio. Gli occupati del settore manifatturiero sono scesi di 4 mila unità, al di sotto del consensus di +12 mila, e si confrontano con i +13 mila del mese precedente.Le retribuzioni medie orarie si sono attestate a 33,09 dollari, registrando un aumento dello 0,2% su mese e del 4,6% su anno dopo il +0,3% mensile e +4,4% tendenziale registrato a gennaio. Le retribuzioni medie orarie sono monitorate con attenzione dalla Federal Reserve in quanto buon indicatore sia dello stato di salute del mercato del lavoro che delle pressioni inflazionistiche.(Foto: Foto di Saulo Mohana su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Spazio, l'UE delinea la sua strategia: sicurezza e difesa prioritarie

    (Teleborsa) – La Commissione europea e l’Alto rappresentante hanno presentano per la prima volta una comunicazione congiunta sulla strategia spaziale europea per la sicurezza e la difesa.I sistemi e servizi spaziali dell’UE – si sottolinea – sono fondamentali per il funzionamento della nostra società e della nostra economia, nonché per la sicurezza e la difesa. In quanto tale, l’UE ha identificato lo spazio come un dominio strategico e, nell’attuale contesto geopolitico di crescente affermazione del potere ed intensificazione delle minacce, sta agendo per proteggere le sue risorse spaziali, difendere i suoi interessi, scoraggiare le attività ostili nello spazio e rafforzare la sua posizione strategica e la sua autonomia.La strategia vuole mettere in pratica quanto già definito con la Bussola strategica dell’UE, adottata meno di un anno fa, che ha definito lo spazio, il cyber-spazio e lo spazio marittimo quali domini strategici, la cui sicurezza deve essere garantita.La strategia delinea le principali minacce che mettono a rischio i sistemi spaziali e la loro infrastruttura a terra e, con l’intento di aumentare la comprensione delle minacce in tutti gli Stati membri, l’Alto rappresentante preparerà un’analisi annuale, attingendo anche all’intelligence degli Stati membri.La strategia propone azioni per rafforzare la resilienza e proteggere i sistemi ed i servizi spaziali in UE. A tal fine, la Commissione prenderà in considerazione la possibilità di: adottare una legge spaziale europea per fornire un quadro comune per la sicurezza, la protezione e la sostenibilità nello spazio; istituire un Centro di condivisione e analisi delle informazioni (ISAC) per sensibilizzare e facilitare lo scambio nell’ambito delle istituzioni europee; avviare i lavori preparatori per garantire un accesso autonomo dell’UE allo spazio nel lungo periodo anche per esigenze di sicurezza e difesa; rafforzare la sovranità tecnologica dell’UE, riducendo le dipendenze strategiche e garantendo la sicurezza dell’approvvigionamento di apparecchiature per lo spazio e la difesa, in stretto coordinamento con l’Agenzia europea per la difesa e l’Agenzia spaziale europea.La strategia delinea misure concrete per mobilitare le strumentazioni europee e rispondere alle minacce spaziali. In questa direzione, la possibilità di estendere il meccanismo di protezione attualmente utilizzato per il programma Galileo a tutti i sistemi e servizi spaziali dell’UE, la possibilità di identificare meglio gli oggetti spaziali individuare comportamenti inappropriati in orbita e proteggere le risorse dell’UE e la possibilità di effettuare esercitazioni spaziali, anche con i partner, per testare e sviluppare ulteriormente la capacità di risposta dell’UE alle minacce spaziali.La strategia propone di massimizzare l’uso dello spazio a fini di sicurezza e difesa. Lo sviluppo di servizi a duplice uso richiede di tenere conto delle esigenze della difesa.La Commissione ha anche deciso di avviare due progetti pilota: uno per testare la fornitura di servizi spaziali da parte degli Stati membri ed un secondo per testare un nuovo servizio di osservazione della Terra come evoluzione del programma Copernicus. In questa direzione saranno svolte attività finalizzate a far emergere sinergie e permettere una collaborazione fra enti pubblici e start-up nel campo della ricerca. Per parte sua, l’UE rafforzerà il suo impegno nelle sedi multilaterali e promuoverà norme, regole e principi di comportamento responsabili nello spazio.La strategia approfondirà l’attuale cooperazione in materia di sicurezza spaziale, in particolare con gli Stati Uniti, ed amplierà gli scambi con altri partner, tra cui la NATO ed altri paesi mossi dagli stessi principi. La Commissione e l’Alto rappresentante presenteranno presto agli Stati membri i primi step per l’attuazione della strategia e riferiranno annualmente al Consiglio sui progressi compiuti e su eventuali ulteriori azioni.(Foto: Photo by NASA on Unsplash) LEGGI TUTTO