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    Eurozona, produzione industriale aprile frena più delle attese

    (Teleborsa) – Frena più delle attese la produzione industriale dell’Eurozona ad aprile. Secondo quanto riportato dall’Istituto di Statistica dell’Unione Europea (Eurostat), l’output ha registrato un forte calo del 2,4% su base mensile rispetto al +2,4% di marzo. Il dato è anche peggiore delle aspettative del mercato che si attendevano, più contenuta, una discesa dell’1,6%.Su base annua la produzione è salita dello 0,8% dopo il +3,7% rivisto di marzo, inferiore alle stime degli analisti che indicavano un aumento dell’1,4%. LEGGI TUTTO

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    Germania, inflazione maggio confermata al +2,1%

    (Teleborsa) – E’ stabile l’inflazione in Germania. Lo segnalano i dati pubblicati dall’ufficio statistico federale Destatis, in linea con i dati di fine mese, che indicavano un incremento del 2,1% su base annua, come rilevato nel mese precedente. Su base mensile si registra un +0,1%, uguale alla stima preliminare e in frenata rispetto al +0,4% di aprile. Quanto all’inflazione armonizzata, ha registrato una crescita dello 0,2% su mese (come la stima iniziale) e un aumento del 2,1% su anno (come il dato preliminare). LEGGI TUTTO

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    Ex Ilva, dal Governo 200 milioni per garantire continuità produttiva e sicurezza impianti

    (Teleborsa) – Duecento milioni di euro in favore di Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria, al fine di “garantire la continuità produttiva e mettere in sicurezza gli impianti”. È quanto prevede il decreto-legge che introduce misure urgenti relative a crisi industriali approvato ieri dal Consiglio dei ministri. Una misura pensata dal Governo per cercare di arginare la crisi dell’ex Ilva.Il provvedimento prevede, inoltre, norme in materia di impianti per la produzione del preridotto (o DRI), un modo alternativo ed innovativo di produrre ferro, sviluppato per superare la produzione basata sugli altiforni convenzionali, e quelle sugli investimenti negli stabilimenti di interesse strategico nazionale. In questo ambito, per gli investimenti di valore superiore ai 50 milioni, localizzati all’interno delle aree industriali ex Ilva o nelle aree esterne purché correlati alla funzionalità dello stabilimento, si prevede la possibilità per l’investitore di richiedere e godere della disciplina acceleratoria e di semplificazione relativa ai “programmi di investimento di interesse strategico nazionale”, che prevede la nomina di un Commissario straordinario di Governo per la tempestiva realizzazione del programma e un procedimento in deroga di autorizzazione unica.In materia di amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi, il decreto prevede che qualora il Commissario straordinario di tali imprese promuova l’azione di risoluzione per inadempimento dell’acquirente o di annullamento o di accertamento del mancato verificarsi degli effetti traslativi del contratto di vendita dei complessi aziendali, l’acquirente possa cedere il contratto di acquisto di aziende e rami di azienda di grandi imprese in crisi – a certe precise e determinate condizioni – anche in deroga all’obbligo vigente di proseguire per almeno 2 anni le attività imprenditoriali e di mantenere per il medesimo periodo i livelli occupazionali stabiliti all’atto della vendita. Tale cessione potrà avvenire solo in caso di proposta irrevocabile di acquisto con documentata garanzia di subentro in tutti gli obblighi contrattuali e con un corrispettivo non superiore all’80% del prezzo di aggiudicazione. Inoltre, si esonera, per il 2025 e il 2026, l’impresa operante in un’area di crisi industriale complessa dal pagamento degli oneri aggiuntivi della CIG straordinaria in capo al datore di lavoro. L’esonero non spetta in caso di avvio di una procedura di licenziamento collettivo.Il Governo interviene anche in favore di imprese appartenenti a gruppi di elevate dimensioni (con numero di dipendenti non inferiore a mille unità), presenti sul territorio nazionale, al fine di gestire esuberi e rilanciare la reindustrializzazione, consentendo l’estensione della cassa integrazione straordinaria ai gruppi di imprese con numero di dipendenti superiore a mille (ad oggi definita solo per le imprese, non i gruppi) e fino alla fine del 2027, portando, inoltre, fino al 100% la percentuale di riduzione complessiva dell’orario di lavoro.Si amplia la disciplina del trattamento straordinario di integrazione salariale per le imprese in crisi prevedendo: la possibilità di autorizzare, per il 2025 ed entro il limite di spesa di 20 milioni di euro, previo accordo stipulato in sede governativa, un ulteriore intervento di integrazione salariale straordinaria per massimo 6 mesi (non prorogabili), qualora vi siano concrete possibilità di rapida cessione dell’azienda e di riassorbimento occupazionale; la decadenza dal trattamento straordinario di integrazione salariale del lavoratore sospeso in cassa integrazione guadagni straordinaria (per crisi aziendale), in caso di rifiuto di frequenza di un corso di formazione/riqualificazione o di frequenza irregolare o nel caso di rifiuto dell’offerta di un lavoro inquadrato in un livello retributivo non inferiore del 20% rispetto a quello delle mansioni di provenienza. Sono poi stanziati ulteriori 8 milioni di euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026, ad integrazione del Fondo sociale per occupazione e formazione, per la misura di sostegno al reddito (pari al trattamento straordinario di integrazione salariale per una durata massima di 12 mesi nell’arco del triennio) prevista in favore dei lavoratori dipendenti, sospesi o impiegati a orario ridotto nelle aziende confiscate o sequestrate alla criminalità organizzata e sottoposte all’amministrazione giudiziaria. LEGGI TUTTO

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    Giappone, produzione industriale aprile frena meno delle attese

    (Teleborsa) – Cala meno delle previsioni la produzione delle fabbriche giapponesi ad aprile. Secondo la stima definitiva del Ministero del Commercio Internazionale e dell’Industria giapponese (METI), l’indice destagionalizzato della produzione industriale è sceso dell’1,1% su mese, contro -1,2% previsto nella stima preliminare. A marzo si era registrata una crescita dello 0,2%. Su base annuale il dato non destagionalizzato della produzione è in aumento dello 0,5%. Le consegne registrano una salita mensile dello 0,1% mentre le scorte calano dello 0,8%.La ratio scorte/vendite evidenzia una variazione pari a -0,6%. LEGGI TUTTO

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    Dl Fisco, ok CdM. Leo: chiarezza su tracciabilità rimborsi

    (Teleborsa) – Via libera del consiglio dei ministri al decreto fisco. Il provvedimento, ha spiegato il viceministro dell’Economia Maurizio Leo nella conferenza stampa al termine del Cdm, “tratta alcune tematiche che nello specifico riguardano il lavoro autonomo e le imprese. “Innanzitutto si fa chiarezza per la tracciabilità dei pagamenti per le spese di viaggio, vitto e alloggio: la manovra aveva previsto che a fronte di queste spese venissero usati strumenti tracciabili”.”E’ chiaro che c’è una maggiore complessità quando il lavoratore autonomo o l’imprenditore o il dipendente si trova all’estero e quindi dal 2025 gli strumenti tracciabili saranno obbligatori ai fini della deducibilità e ai fini della tassazione per il lavoratore solo se sostenuti in Italia. Se all’estero – ha aggiunto – non ci sarà la necessità di usare spese tracciabili”.”Per la sugar tax il termine della sospensione spira al 30 di questo mese quindi sicuramente è un intervento che verrà fatto come quello per l’aliquota Iva per le opere d’arte”, ha detto Leo spiegando che “non è stato inserito in questo provvedimento perché questo è squisitamente tecnico e non ci sono all’interno coperture da individuare. Comunque penso che in tempi rapidi queste misure entranno in un prossimo provvedimento e si farà chiarezza per i contribuenti”.”Il provvedimento prevede lo stanziamento di 200 milioni di euro in favore di AdI in amministrazione straordinaria per garantire la continuità produttiva e mettere in sicurezza gli impianti”, ha confermato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, parlando nel corso di una conferenza stampa del decreto con “misure urgenti di sostegno a comparti produttivi” approvato dal Consiglio dei ministri. LEGGI TUTTO

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    Unione bancaria, Bankitalia chiede completamento

    (Teleborsa) – La Banca d’Italia torna a chiedere il completamento dell’Unione bancaria che porterebbe “alla rimozione effettiva di ogni barriera in materia di fusioni e acquisizioni transfrontaliere” fra isitututi di credito. Lo afferma il direttore generale della Banca d’Italia Luigi Federico Signorini in un convegno a Palermo sottolineando come l’integrazione bancaria stia venendo meno, “le operazioni di fusione e acquisizione” mostrano “un trend discendente. Quelle domestiche sono sempre più numerose di quelle transfrontaliere”. Benché non vi siano restrizioni legali, poche banche operano nel mercato al dettaglio di altri Stati membri”. Signorini ha sottolineato “come La crescita della concorrenza bancaria in Italia è un dato di fatto, il risultato di decenni di innovazioni normative e di sviluppi di mercato” ma “non possiamo fermarci qui” e “la prospettiva deve ormai spostarsi dall’ambito nazionale a quello europeo”. Il dg ha ricordato come negli scorsi anni in Italia “le operazioni di fusione tra banche, contrariamente a quello che si potrebbe superficialmente pensare, di fatto accrebbero il tenore concorrenziale del mercato bancario, grazie al superamento della segmentazione dei mercati locali” e “incentivarono un miglioramento della qualità dei servizi offerti alla clientela”. Ora, ha rimarcato “è necessario un deciso colpo di acceleratore”. “Il caso della supervisione bancaria, pur con tutti i miglioramenti che ancora crediamo necessari, è lì a dimostrarlo: data una ferma volontà politica, specie se rafforzata dalla minaccia rappresentata dagli effetti di gravi eventi (all’epoca, la crisi finanziaria globale), certi obiettivi che parevano irraggiungibili si possono invece realizzare”.Signorini ha anche chiesto più vigilanza Ue per la gestione del risparmio e le assicurazioni che operano in più paesi spiegando che “la creazione di un’unione dei risparmi e degli investimenti richiederà anche di rendere più uniformi ed efficaci la regolamentazione e la supervisione negli altri comparti della finanza, in primis i mercati dei capitali e le assicurazioni”.”Per l’industria della gestione del risparmio, in particolare, è necessario definire un “single rulebook” e fare passi avanti verso un modello di vigilanza più accentrato a livello europeo, soprattutto con riferimento agli operatori di maggiore dimensione” ha sottolineato.Nel settore assicurativo, “è auspicabile un rafforzamento della supervisione a livello europeo sulle compagnie con operatività transfrontaliera, anche per realizzare una protezione uniforme ed efficace degli assicurati”. LEGGI TUTTO

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    PNRR, Foti: amministratori rispettino tempi, non c’è proroga

    (Teleborsa) – “Abbiamo da conseguire tra ottava, nona e decima rata, 284 obiettivi che saranno indubbiamente una sfida importante e in relazione a questa sfida prendiamo la comunicazione della Commissione europea coma base per vedere se e come intervenire sulle singole misure del piano. Ma l’obiettivo di fondo, perché questo piano potrebbe anche essere ridimensionato se seguissimo una delle opzioni della commissione, è invece mantenere l’ambizione del piano così come è stato pensato”. Lo ha detto il ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e per il PNRR, Tommaso Foti, nel corso del question time al Senato. “Noi – ha spiegato – stiamo analizzando con tutte le amministrazioni la situazione reale del Pnrr con le relative misure per vedere se e quali modifiche poter introdurre in quella che è l’ultima occasione per poter definire un quadro diverso dall’attuale”.”Non vi è stata nessuna penalizzazione delle aree del Sud. Faccio solo un appello agli amministratori perché rispettino i termini dei progetti perché oggi è chiaro, dopo la decisione del 4 giugno della Commissione europea che non vi sarà proroga oltre il 30 agosto 2026″. Lo ha detto il ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e per il PNRR, Tommaso Foti, nel corso del question time al Senato. “Qindi – ha aggiunto – l’appello che rivolgo è quello di non mantenere solo la percentuale delle risoprse assegnate territorializzabili ma anche che queste risorse siano effettivamente spese e si passi ai progetti conclusi”. LEGGI TUTTO

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    USA, stoccaggi gas ultima settimana +109 BCF

    (Teleborsa) – Aumentano più delle attese gli stoccaggi settimanali di gas negli USA. Secondo l’Energy Information Administration (EIA), divisione del Dipartimento dell’Energia americano, gli stoccaggi di gas nella settimana terminata il 6 giugno 2025 sono risultati in crescita di 109 BCF (billion cubic feet).Il dato si rivela superiore al consensus (+108 BCF). La settimana prima si era registrato un incremento di 122 BCF.Le scorte totali si sono dunque portate a 2.707 miliardi di piedi cubici, risultando in calo dell’8,6% rispetto a un anno fa (quando erano pari a 2.963) e in crescita del 5,4% rispetto alla media degli ultimi cinque anni di 2.568 BCF. LEGGI TUTTO