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    Decreto primo maggio, Governo al lavoro: da tredicesime a sgravi per aziende che assumono

    (Teleborsa) – Come già lo scorso anno, quando il Governo aveva varato un decreto ad hoc il 1 maggio, l’esecutivo lavora a nuovi interventi su fisco e lavoro: dal bonus sulle tredicesime per i lavoratori a basso reddito alla detassazione dei premi di produzione passando per gli sgravi per aziende che assumono, specie al Sud, i dossier sul tavolo del Consiglio dei Ministri in programma domani. Nuovi interventi che sono al centro dell’incontro di oggi con i sindacati, convocati a sorpresa a Palazzo Chigi per ascoltare le novità proprio dalla premier Giorgia Meloni: una mossa che ha anche scatenato una certa irritazione delle parti sociali che rimproverano una mancanza di una reale trattativa sui provvedimenti. Norme ancora da definire ma il viceministro all’Economia, Maurizio Leo, a margine della conferenza programmatica di FdI a Pescara ha anticipato che nel Cdm del 30 aprile riuscirà a portare il decreto legislativo sull’Irpef, attuativo della delega fiscale, atteso e slittato. Tra le novità più interessanti nel dlgs il bonus sulle tredicesime che nell’ultima bozza viene definito “un’indennità” fino a 100 euro ai lavoratori dipendenti con reddito fino a 28mila euro, con coniuge e almeno un figlio a carico (anche se nato fuori dal matrimonio riconosciuto, adottivo o affidato). Misura limitata l 2024, “a causa della limitatezza delle risorse disponibili” nell’attesa dell’introduzione strutturale di un regime fiscale sostitutivo sulle tredicesime per i lavoratori dipendenti. “Ci si sta lavorando”, ha spiegato Leo. LEGGI TUTTO

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    Eurozona, Intesa: crescita PIL potrebbe rimanere poco più che stagnante nel 2° trimestre

    (Teleborsa) – L’indice composito di fiducia economica ESI della Commissione europea è tornato a calare ad aprile, a 95,6 da un precedente 96,2, con il morale tra le aziende che è peggiorato in tutti i principali macro-settori, toccando, nell’industria e nelle costruzioni, dei nuovi minimi dal 2020. Lo scrive Paolo Mameli, economista di Intesa Sanpaolo, dopo la pubblicazione del dato questa mattina.Dopo un probabile 0,1% t/t nel 1° trimestre (il dato sarà comunicato domani 30 aprile), l’indice ESI segnala che la crescita del PIL dell’Eurozona è “destinata a rimanere poco più che stagnante anche nei mesi primaverili – si legge nella ricerca – solo nella seconda metà dell’anno è attesa una ripresa più tangibile, su ritmi di circa 0,3% t/t, trainata dal recupero del potere d’acquisto delle famiglie e dalla ripartenza del commercio internazionale. Al momento, i rischi su tale profilo previsivo restano moderatamente al ribasso”. LEGGI TUTTO

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    Germania, inflazione invariata al +2,2% su anno ad aprile

    (Teleborsa) – Risulta leggermente al di sotto delle attese l’inflazione tedesca ad aprile 2024. Secondo la stima preliminare pubblicata da Destatis, i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,5% su mese, rispetto al +0,4% del mese precedente e contro il +0,6% del consensus.Su base annuale, la variazione dei prezzi è indicata a +2,2%, dopo il +2,2% del mese precedente e rispetto al +2,3% del consensus.L’inflazione armonizzata ha registrato su mese una variazione pari a +0,6%, uguale al +0,6% del consensus e del mese precedente. Su anno si registra un incremento del 2,4%, sopra il 2,3% atteso e il 2,3% precedente. LEGGI TUTTO

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    Banche, Bankitalia attiva riserva di capitale a fronte del rischio sistemico

    (Teleborsa) – La Banca d’Italia ha deciso di applicare a tutte le banche autorizzate in Italia un systemic risk buffer (SyRB) pari all’1,0 per cento delle esposizioni ponderate per il rischio di credito e di controparte verso i residenti in Italia. Il tasso obiettivo dell’1,0 per cento dovrà essere raggiunto gradualmente costituendo una riserva pari allo 0,5 per cento delle esposizioni rilevanti entro il 31 dicembre 2024 e il rimanente 0,5 per cento entro il 30 giugno 2025. Il SyRB va applicato a livello consolidato per i gruppi e a livello individuale per le banche non appartenenti a gruppi.L’articolo 133 della direttiva UE/2019/878 (CRD5) riconosce alle autorità nazionali designate la facoltà di imporre una riserva di capitale a fronte del rischio sistemico (systemic risk buffer, SyRB) al fine di prevenire e attenuare rischi sistemici non altrimenti coperti con altri strumenti macroprudenziali. Il SyRB deve essere costituito da capitale di elevata qualità (common equity tier 1, CET1).”La costituzione della riserva rafforzerà la capacità del sistema bancario italiano di affrontare possibili eventi avversi, anche indipendenti dal ciclo economico-finanziario – si legge in una nota di Bankitalia – Al verificarsi di questi eventi, il rilascio del buffer da parte della Banca d’Italia fornirà alle banche risorse utili ad assorbire le perdite e sostenere l’offerta di credito all’economia. La Banca d’Italia rivaluterà il livello della riserva almeno ogni due anni, o prima se le circostanze lo richiederanno”. LEGGI TUTTO

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    Assobalneari “Necessario andare avanti con la mappatura delle spiagge”

    (Teleborsa) – “È necessario che si vada avanti con la mappatura delle spiagge realizzata dal governo e si arrivi con urgenza all’approvazione di un decreto legge prima che prenda il via la stagione turistica”. Questa la richiesta avanzata dai balneari, insieme ad Assobalneari Italia aderente a Federturismo Confindustria e La Base Balneare con Donnedamare. La mappatura delle spiagge consegnata alla Commissione Europea “evidenzia che il 67% delle coste italiane è disponibile al libero mercato e pone le basi per una maggiore competizione, valorizzando vaste aree a potenziale vocazione turistica del Paese ancora libere”, si legge in una nota. “Abbiamo fiducia nelle istituzioni italiane e siamo convinti che la mappatura realizzata dal nostro Governo sia lo strumento per raggiungere gli obiettivi economici proposti dalla Direttiva Bolkestein. Siamo convinti della forza dell’oggettività dei dati in essa contenuti e, già nel corso del tavolo tecnico, ne abbiamo ribadito la validità e richiesto al contempo che vengano integrati anche i dati relativi alle coste lacuali e fluviali. Sottolineiamo il nostro disappunto per l’orientamento della Commissione europea, la quale vuole spingere per una mappatura qualitativa che vada a considerare le zone di maggior pregio che i balneari hanno costruito nel corso di generazioni, consegnandole alle multinazionali e ai grandi Gruppi finanziari. Sottolineiamo che questa mappatura qualitativa non è mai citata nè nella Direttiva nè nella sentenza della Corte di Giustizia del Lussemburgo che, invece, parla di mappatura quantitativa”, commentano i presidenti di Assobalneari Italia aderente a Federturismo Confindustria e La Base Balneare con Donnedamare.La mappatura realizzata dal Governo italiano e frutto del lavoro di nove ministeri italiani “offrirà nuove opportunità di sviluppo nel comparto dell’accoglienza e dei servizi turistici, attraverso la creazione di nuovi insediamenti balneari che possano essere motore di nuova occupazione, nuovo sviluppo economico, maggiore tutela ambientale e sicurezza”, prosegue la nota. “Chiediamo al Governo che la mappatura realizzata in Italia sia difesa e cristallizzata in un decreto legge, prima dell’avvio della stagione turistica. è fondamentale che venga tutelato un comparto che conta oltre 10.000 stabilimenti e dàlavoro a oltre 44.000 persone che operano con costanza per la riqualificazione di aree abbandonate e la preservazione delle coste, contrastando il degrado ambientale, tutelando il paesaggio marino e permettendo ai turisti di godere appieno e in sicurezza delle bellezze dei nostri mari”, concludono i presidenti di Assobalneari Italia aderente a Federturismo Confindustria e La Base Balneare con Donnedamare. LEGGI TUTTO

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    UE, nel 2023 concesso status di protezione a 409 mila richiedenti asilo

    (Teleborsa) – Nel 2023, i paesi dell’Unione europea hanno concesso lo status di protezione a 409.485 richiedenti asilo, un aumento del 7% rispetto al 2022 (383.700). Lo comunica Eurostat in un report sul tema.Tra i 409.485 richiedenti asilo a cui è stato concesso lo status di protezione nel 2023 nell’UE, il 43% ha ottenuto lo status di rifugiato, il 35% ha ottenuto la protezione sussidiaria e il 22% ha ricevuto lo status umanitario. Rispetto al 2022, il numero degli status di rifugiato concesso è aumentato del 3% e la protezione sussidiaria è aumentata del 20%, mentre lo status umanitario è diminuito del 3%.Il numero più alto di persone che hanno ottenuto lo status di protezione è stato segnalato dalla Germania (151.505, il 37% del totale Ue), davanti a Francia (55.220, 13%) e Spagna (52.950, 13%). Insieme, questi 3 paesi hanno concesso il 63% di tutti gli status di protezione a livello dell’UE.Nel 2023, la maggior parte dei beneficiari dello status di protezione nell’UE erano siriani (il 32% del numero totale di persone a cui è stato concesso lo status di protezione nell’UE). Seguono gli afghani (18%) e i venezuelani (10%).Nel 2023, nell’UE sono state adottate 674.125 decisioni di prima istanza sulle domande di asilo e altre 191.530 decisioni finali a seguito di un ricorso o di una revisione. Le decisioni prese in prima istanza hanno portato alla concessione dello status di protezione a 358.235 persone, mentre altre 51.250 persone hanno ottenuto lo status di protezione dopo un ricorso o una revisione. LEGGI TUTTO

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    Fitto “Commissione Europea accoglie richiesta di revisione del Pnrr”

    (Teleborsa) – “La Commissione europea ha oggi accolto la richiesta del Governo italiano, presentata il 4 marzo 2024, di una revisione del Pnrr per correzioni di natura tecnica, e ha adottato la relativa proposta”. Lo dichiara il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr Raffaele Fitto. “La revisione è diretta alla correzione di alcuni elementi tecnici, necessaria per la piena attuazione del Pnrr come modificato alla fine dello scorso anno. La proposta di revisione seguirà ora il consueto iter di approvazione”, spiega il ministro. “L’adozione da parte del Consiglio UE è prevista nel corso delle prossime settimane. L’approvazione di oggi conferma la costante e proficua collaborazione del Governo con i servizi della commissione”, conclude Fitto. LEGGI TUTTO

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    Emissioni obbligazionarie, S&P: impennata primo trimestre si ridurrà di fronte a rischi crescenti

    (Teleborsa) – Le emissioni obbligazionarie a livello globale nel primo trimestre sono aumentate del 15%, in gran parte grazie alla crescita statunitense, ancora più rapida rispetto a un anno fa. S&P ritiene che gran parte di tale aumento sia dovuto al fatto che i borrower hanno approfittato del forte calo recente dei rendimenti per rifinanziarsi in vista delle crescenti incertezze di quest’anno.Lo rileva il nuovo report di S&P Global Ratings sulle condizioni del credito globale nel primo trimestre del 2024 e sull’andamento delle emissioni obbligazionarie a livello globale.Dal report emerge che i rischi geopolitici stanno aumentando e i potenziali differenziali dei tassi di interesse tra le principali banche centrali potrebbero attenuare l’ottimismo e determinare un ulteriore rafforzamento del dollaro americano, con una conseguente riduzione del volume delle emissioni, soprattutto se convertito in dollari.Le emissioni al di fuori dei mercati sviluppati sono state relativamente contenute ma “potrebbero offrire una sorpresa al rialzo, in particolare se le emissioni obbligazionarie cinesi dovessero espandersi in risposta a eventuali misure di stimolo. Al momento, però, ciò non è previsto nello scenario di base di S&P”. LEGGI TUTTO