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    Ecomembrane, partnership con Energy Dome per gasometri a doppia membrana

    (Teleborsa) – Ecomembrane, società cremonese quotata su Euronext Growth Milan e attiva nella progettazione e realizzazione di sistemi di stoccaggio e di contenimento dei gas per la produzione di energia verde, ha sottoscritto un accordo di partnership con Energy Dome, società attiva nel campo del long-duration energy storage (LDES), finalizzato a implementare una unità produttiva per l’ingegnerizzazione, progettazione e realizzazione di gasometri a doppia membrana e la messa in servizio degli stessi presso gli impianti CO2 Battery di pertinenza di Energy Dome.Ecomembrane sarà responsabile, in particolare, delle attività di gestione e coordinamento delle attività di produzione, che sarà svolta da proprio personale diretto e indiretto, oltre che delle attività di ingegnerizzazione e progettazione delle membrane. L’accordo avrà una durata di 6 anni e prevede, a favore di Ecomembrane, oltre ad una iniziale set-up fee, dei corrispettivi fissi per l’attività di gestione, coordinamento e ottimizzazione della produzione e variabili per l’attività di ingegneria in base al numero dei gasometri realizzati, oltre ad un mark-up sul costo del personale diretto e indiretto messo a disposizione dalla società per l’unità produttiva.”Questa partnership con Energy Dome, realtà all’avanguardia nel campo del long-duration energy storage (LDES), e con la quale collaboriamo già da alcuni anni, conferma l’ottimo lavoro sin qui svolto in questo ambito e la capacità di Ecomembrane, probabilmente la sola tra i suoi competitor, di servire clienti e tecnologie avanzate nel campo della Green Transition, consentirà inoltre di razionalizzare le nostre risorse tra le diverse linee di business: biogas, C02 e solare e garantisce un accordo commerciale di lunga durata funzionale alla crescita dei volumi”, ha commentato l’AD Lorenzo Spedini. LEGGI TUTTO

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    Enel, Cattaneo: miglior risultato di sempre, pronti a cogliere opportunità

    (Teleborsa) – “Questo trimestre abbiamo raggiunto il miglior risultato di sempre”. E’ quanto affermato dal Ceo di Enel, Flavio Cattaneo, aprendo la conference call con gli analisti, per la presentazione die numeri del primo trimestre.I risultati ottenuti – ha detto il manager – sono “il risultato di una chiara azione manageriale” che ha consentito di raggiungere “l’efficienza in ogni paese” ed ha consentito di “migliorare la visibilità sulla evoluzione futura”. “Proseguiamo nello sviluppo delle linee strategiche che abbiamo delineato all’ultimo capital market day”, ha ribadito Cattaneo, mentre dalle slide emerge che circa il 90% dell’EBITDA cumulato 2025-2027 è già assicurato. Il CEO ha aggiunto che il Gruppo oggi “è finanziariamente più solido che in passato e pronto a cogliere le opportunità”. “Opportunità di mercato stanno emergendo – ha spiegato – e con la nostra solida flessibilità finanziaria siamo pronti a coglierle”.”Il nostro approccio concreto – ha concluso – porta a risultati solidi e prevedibili sia sui KPI operativi che sulle performance finanziarie, la redditività del gruppo continua a essere forte”. LEGGI TUTTO

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    Snam, Venier: sulla buona strada per centrale la guidance 2025

    (Teleborsa) – Snamsarà la prima società italiana a entrare nel settore delle infrastrutture energetiche tedesche, grazie all’acquisizione di unna partecipazione indiretta in Open Grid Europe (OGE) per 920 milioni di euro, annunciata nel mese di aprile, che rafforza la sua posizione di leadership in Europa, in particolare nei corridoi energetici settentrionali. Lo ha ricordato l’Amministratore delegato di Snam, Stefano Venier, durante la conference call suo risultati, che evidenziano una crescita a doppia cifra dell’utile (+21,2% a 406 milioni) nel primo trimestre dell’esercizio.Parlando delle tariffe determinate dall’Authority, Venier ha ricordato che la RAB 2025 è stata rivista al rialzo a 26,2 miliardi di euro da 25,8 miliardi a seguiio della risoluzione 130 dell’ARERA che ha tenuto conto della crescita dell’inflazione in Italia. Il Ceo di Snam ha fornito anche una panoramica del mercato del gas in Europa e in Italia, segnalando una crescita della domanda di gas in UE dell’8% nel primo trimestre, principalmente per effetto della maggiore domanda dell’Italia e della Germania. La domanda di gas in Italia, nel rimo trimestre, è cresciuta di circa il 10%, trainata soprattutto dal settore termoelettrico (+22%) e dal settore civile (+5%). Da segnalare anche l’esportazione di 0,5 miliardi di metri cubi di gas in Austria nel trimestre gennaio-marzo. Lato importazioni, Venier ha spiegato che, da inizio anno, sono state importate 60 navi di GNL equivalenti a circa il 30% dei volumi totali di gas. Venier ha confermato il completamento con successo della FRSU di Ravenna, la cui operatività prenderà il via a maggio, mentre le aste di lungo periodo si svolgeranno nel mese di luglio. Quanto all’outlook, il Ceo di Snam ha confermato che, a dispetto di un contesto caratterizzato da forte incertezza e volatilità, il Gruppo è sulla buona strada per centrare la guidance 2025, che prevede investimenti per 2,9 miliardi di euro, un EBITDA di 2,85 miliardi, un utile di 1,35 miliardi ed una RAB di 25,8 miliardi. Il manager ha poi precisato “credo sia corretto che una eventuale revisione spetterà al prossimo CdA”Snam – ha aggiunto il manager – sta anche accelerando l’implementazione del Piano 2025-2029 e la strategia di sviluppo di una rete paneuropea multi-molecola, a presidio dei principali corridoi energetici da Nord a Sud del Continente. “Confermiamo un bilancio forte e una solida struttura finanziaria, come conferma il miglioramento del nostro rating”, ha sottolineato Venier, ricordando che questa sarà a sua ultima presentazione e chiude un ciclo di tre anni di sviluppo dell’azienda che definisce davvero “unica”. LEGGI TUTTO

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    Snam, già allocato 90% della capacità di stoccaggio offerta per anno termico 2025/26

    (Teleborsa) – Le stime più recenti sull’evoluzione della domanda di gas naturale in Italia per il 2025 prevedono un aumento rispetto al 2024, influenzata sia dall’incremento della produzione termoelettrica a gas per effetto del minor import netto di elettricità da altri Paesi e dalla minore produzione da idroelettrico, sia da un maggior uso del gas nel settore civile a seguito della climatica particolarmente mite che ha influenzato il 2024. Lo afferma Snam, società di infrastrutture energetiche quotata su Euronext Milan, nella nota sui conti del primo trimestre 2025.Le forniture di gas russo in Europa sono diminuite nel primo quarter 2025 rispetto allo stesso periodo del 2024, principalmente a causa del mancato rinnovo dell’accordo per il transito del gas attraverso l’Ucraina. Tale calo è stato compensato attraverso il prelievo da stoccaggi e maggiori forniture di LNG, soprattutto proveniente dagli Stati Uniti, il cui contributo sugli afflussi di LNG ha raggiunto il 50%.Al 31 marzo 2025, gli stoccaggi di gas nelle riserve di Snam ammontavano approssimativamente a 2,9 miliardi di metri cubi. Tale ammontare, aggiunto alle riserve strategiche, corrisponde ad una percentuale di riempimento del 42%, più alto della media a 34%. Alla fine di aprile, il tasso di riempimento ha raggiunto il 47%, mentre è stata già allocata il 90% della capacità di stoccaggio offerta per l’anno termico 2025/26.”Questo rappresenta un segnale positivo con riferimento al raggiungimento del target di riempimento del 90% prima del prossimo inverno – viene sottolineato – Grazie alle continue azioni di diversificazione delle fonti di approvvigionamento e agli investimenti per la sicurezza degli approvvigionamenti nei diversi Paesi, non si registrano situazioni di discontinuità o criticità di rilievo nel perimetro degli asset internazionali di Snam”. Con riferimento alla situazione in Medio Oriente, il conflitto nella striscia di Gaza non comporta, al momento, impatti diretti sugli asset di Snam e sull’operatività della pipeline EMG, che connette Israele ed Egitto. Queste turbolenze potrebbero pesare sull’economia mondiale, aumentando i costi di produzione e influenzando ulteriormente la stabilità economica e la crescita nazionale ed europea, oltre che determinare ulteriori sfide nella gestione delle fonti di approvvigionamento energetico. LEGGI TUTTO

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    Rinnovabili, Asterion entra nel capitale di Revalue Energies

    (Teleborsa) – Asterion Industrial Partners, società spagnola di gestione di investimenti specializzata in infrastrutture per il mid-market europeo, è entrata nel capitale di Revalue Energies, piattaforma attiva nello sviluppo, costruzione e gestione di impianti nel settore delle energie rinnovabili in Italia.L’investimento di Asterion, di cui non sono stati divulgati i dettagli finanziari, conferisce a Revalue una capacità finanziaria permettendole di accelerare in modo significativo i propri obiettivi di sviluppo e di affermarsi tra i principali operatori IPP (Independent Power Producer) in Italia, con una visione di espansione verso altri mercati europei.Asterion Industrial Partners ha una presenza consolidata in Italia attraverso le società in portafoglio, tra cui Revalue e altre quattro realtà con sede nel Paese: Sorgenia, Retelit, Samso e 2i Aeroporti.”In qualità di investitore specializzato in infrastrutture per il mid-market europeo, riteniamo che l’Italia rappresenti un mercato di grande interesse – ha detto Guido Mitrani, Founding Partner di Asterion Industrial Partners – Le opportunità di investimento privato per modernizzare le infrastrutture, la priorità che il Paese attribuisce alle infrastrutture verdi – tra cui le reti di energia rinnovabile, le smart cities, i sistemi di trasporto sostenibile – e il suo solido tessuto industriale e ingegneristico, costituiscono una base ideale per partnership strategiche su progetti infrastrutturali di ampia portata”.Attualmente, Revalue Energies sta sviluppando 2,7 GW di impianti solari, eolici e sistemi di accumulo. Inoltre, nei prossimi 12 mesi completerà la costruzione di circa 40 MW di progetti assegnati tramite asta FER, con tariffa garantita per 20 anni.(Foto: Sungrow EMEA su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Esapro (Algebris) costruirà portafoglio italiano di impianti agrivoltaici avanzati

    (Teleborsa) – Esapro, società controllata da Algebris Investments attraverso il fondo di private equity Algebris Green Transition Fund, realizzerà otto impianti “agrivoltaici avanzati” in tre regioni italiane per complessivi 48 MW, grazie al finanziamento “non recourse” da parte di un soggetto terzo perfezionato oggi. Gli “agrivoltaici avanzati” sono innovativi impianti fotovoltaici dotati di specifiche tecnologie che da un lato consentono, nelle aree occupate dagli impianti, il pieno utilizzo per le attività agricole, dall’altro permettono un preciso monitoraggio del terreno e delle colture.Le attività saranno avviate nei prossimi giorni, con l’obiettivo di garantire la piena operatività entro il 30 giugno 2026, in linea con le specifiche richieste del Gestore Servizi Energetici (GSE). Gli impianti saranno realizzati per conto di Orchidea, primario sviluppatore e investitore nel settore del fotovoltaico in Italia.Esapro, nel corso del 2025, realizzerà complessivamente oltre 130 MW di impianti fotovoltaici, raddoppiando la capacità rispetto all’anno precedente e rafforzando il proprio posizionamento tra i principali EPC e O&M contractor fotovoltaici italiani.”Prosegue il percorso di crescita intrapreso da Esapro dopo l’ingresso nel capitale di Algebris Green Transition Fund con l’obiettivo di diventare un operatore leader nazionale sia in termini dimensionali sia di qualità e complessità dei servizi offerti agli investitori nel settore della generazione da fonte solare”, ha commentato Valerio Camerano, Managing Director e Senior Partner di Algebris Green Transition Fund.(Foto: Zbynek Burival on Unsplash ) LEGGI TUTTO

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    Snam, Farina: per Innovation Plan importanti investimenti su tech e persone

    (Teleborsa) – “Innovazione e tecnologia sono elementi strategici per permettere al settore e alla filiera dell’energia di decarbonizzarsi e di farlo garantendo efficacia, efficienza, economicità e sicurezza delle forniture”. Lo ha detto Claudio Farina, Chief Strategy & Technology Officer di Snam, nel corso della presentazione del primo Innovation Plan del gruppo a Milano.”Le tecnologie su cui puntiamo sono sostanzialmente di due tipi: da una parte quelle legate alla digitalizzazione, all’intelligenza artificiale e al cloud computing, e dall’altra quelle più direttamente legate alla decarbonizzazione, ambito nel quale far rientrare le clean tech e le soluzioni per gestire la CO2 catturata e le molecole verdi come l’idrogeno”, ha sottolineato Farina.”Ciò che ci condurrà nella direzione in cui andremo, gestendo le incertezze di ogni giorno e reagendo ai cambiamenti, sono le persone, ovvero quel patrimonio di competenze tecniche e di ecosistema che Snam ha costruito nei decenni e su cui ci appoggiamo – ha detto il Chief Strategy & Technology Officer di Snam – Non è quindi importante solo l’investimento in tecnologie, ma soprattutto l’investimento nelle persone, per la costruzione e la valorizzazione di nuove competenze”. LEGGI TUTTO

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    Commissione UE punta ad azzerare restanti importazioni di gas russo entro fine 2027

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha presentato Roadmap REPowerEU, un programma che intende portare alla piena indipendenza energetica dell’UE dalla Russia. Nonostante i significativi progressi compiuti attraverso le sanzioni imposte dopo l’invasione russa dell’Ucraina, nel 2024 l’UE ha registrato infatti una ripresa delle importazioni di gas russo.La roadmap prevede una graduale eliminazione del petrolio, del gas e dell’energia nucleare russi dai mercati dell’UE, che avverrà “in modo coordinato e sicuro, man mano che avanziamo nella nostra transizione energetica”, si legge in una nota. Le misure sono state concepite per “preservare la sicurezza dell’approvvigionamento energetico dell’UE, limitando al contempo qualsiasi impatto su prezzi e mercati”. La tabella di marcia odierna sarà seguita da proposte legislative della Commissione il mese prossimo.A partire dal 2025, si prevede che le forniture globali di GNL cresceranno rapidamente, mentre la domanda di gas diminuirà. Con la piena attuazione del quadro di transizione energetica e del Piano d’azione per un’energia accessibile, si prevede che l’UE sostituirà fino a 100 miliardi di metri cubi di gas naturale entro il 2030, il che si tradurrà in una riduzione della domanda di 40-50 miliardi di metri cubi entro il 2027. Allo stesso tempo, si prevede che la capacità di GNL aumenterà di circa 200 miliardi di metri cubi entro il 2028, ovvero cinque volte di più rispetto alle attuali importazioni di gas russo dall’UE.”Con REPowerEU, abbiamo diversificato il nostro approvvigionamento energetico e ridotto drasticamente la precedente dipendenza dell’Europa dai combustibili fossili russi – ha commentato la presidente Ursula von der Leyen – È giunto il momento che l’Europa interrompa completamente i suoi legami energetici con un fornitore inaffidabile. E l’energia che arriva nel nostro continente non dovrebbe pagare per una guerra di aggressione contro l’Ucraina. Lo dobbiamo ai nostri cittadini, alle nostre aziende e ai nostri coraggiosi amici ucraini”.Per quanto riguarda il gas, le prossime proposte miglioreranno la trasparenza, il monitoraggio e la tracciabilità del gas russo nei mercati dell’UE. Fondamentalmente, saranno impediti nuovi contratti con i fornitori di gas russo (gasdotti e GNL) e i contratti spot esistenti saranno sospesi entro la fine del 2025. Questa misura garantirà che, già entro la fine di quest’anno, l’UE ridurrà di un terzo le rimanenti forniture di gas russo. La Commissione proporrà inoltre di bloccare tutte le restanti importazioni di gas russo entro la fine del 2027.Nell’ambito della Roadmap, la Commissione presenterà anche nuove azioni per affrontare il problema della flotta ombra russa che trasporta petrolio. Per quanto riguarda il nucleare, le proposte che arriveranno il mese prossimo includeranno misure sulle importazioni russe di uranio arricchito, nonché restrizioni sui nuovi contratti di fornitura cofirmati dall’Agenzia di approvvigionamento dell’Euratom (ESA) per uranio, uranio arricchito e altri materiali nucleari provenienti dalla Russia. È inoltre prevista un’iniziativa europea per la “Valle dei radioisotopi” (Radioisotopes Valley) per garantire l’approvvigionamento dell’UE di radioisotopi medicali attraverso un aumento della produzione propria.”Oggi l’UE mostra forza e determinazione – ha commentato Dan Jorgensen, Commissario per l’Energia e l’Edilizia Abitativa – Il messaggio alla Russia è chiaro: “Non ricatterete più i nostri Stati membri. Non verserete più euro nelle vostre casse. Il vostro gas sarà vietato. La vostra flotta ombra sarà fermata”. Lo facciamo per preservare la nostra sicurezza. Ma è anche un passo importante verso l’indipendenza energetica. Produrre la nostra energia pulita e a prezzi accessibili invece di importare costosi combustibili fossili”.La Commissione europea ha spiegato che le importazioni di gas (sia GNL che tramite gasdotto) dalla Russia sono diminuite significativamente, dal 45% nel 2021 al 19% nel 2024. Le proiezioni indicano un ulteriore calo al 13% nel 2025, con la fine del transito del gas russo attraverso l’Ucraina. Grazie alle sanzioni dell’UE, anche le importazioni di petrolio russo si sono ridotte, dal 27% all’inizio del 2022 al 3% attuale.Nonostante questi significativi progressi compiuti nell’ambito del piano REPowerEU e delle sanzioni, le forniture russe di gas, petrolio e nucleare continuano a far parte del mix energetico dell’UE. Nel 2024, l’UE ha importato 52 miliardi di metri cubi di gas russo (32 miliardi di metri cubi via gasdotto e 20 miliardi di metri cubi via GNL), oltre a 13 milioni di tonnellate di petrolio greggio e oltre 2800 tonnellate di uranio equivalente in forma arricchita o combustibile. Lo scorso anno, dieci Stati membri hanno importato gas naturale russo, tre Stati membri hanno importato petrolio russo e sei Stati membri hanno importato uranio arricchito o servizi di uranio dalla Russia. LEGGI TUTTO