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    PA, due esperte Enea nella task force del Mise per la politica industriale

    (Teleborsa) – Arrivano dall’Enea due esperte della task force che il ministero dello Sviluppo Economico ha istituito per rendere più efficace la politica industriale in Italia. Dopo una selezione – fa sapere l’Agenzia in una nota – sono state nominate tra i 10 componenti Valentina Feliziani, economista e responsabile del Servizio Gestione economica e previdenziale dell’Enea, e Rossana Cotroneo, ricercatrice dell’Unità Management Progetti di Innovazione della Divisione Sviluppo Tecnologico Enea.”Il nucleo di esperti sarà uno strumento importante per fornire indicazioni e priorità anche attraverso l’elaborazione, l’analisi e la sintesi di dati – spiega Cotroneo –. Sarà necessario individuare i settori industriali di punta, quelli che richiedono investimenti nel medio e lungo periodo, aumentando gli investimenti in ricerca e sviluppo nei settori innovativi ed eliminando le barriere all’ingresso”.La task force porterà avanti studi nei settori delle attività produttive, predisponendo analisi e valutazioni a supporto degli organi di indirizzo politico e formulando proposte per la definizione di indirizzi, misure e incentivi nei diversi ambiti della politica industriale.”Le risorse del PNRR rappresentano un’importante occasione per l’industria nazionale di guidare l’innovazione, il cambiamento tecnologico e affrontare eventuali crisi”, commenta Feliziani.Rossana Cotroneo è laureata in Scienze Statistiche con dottorato su tematiche legate allo sviluppo sostenibile e ai servizi ecosistemici. Docente a contratto presso l’Università degli Studi della Tuscia e l’Università degli Studi di Verona, si è occupata della realizzazione di analisi e indagini in campo ambientale e sociodemografico all’interno del Piano Statistico Nazionale. In qualità di esperta in analisi statistiche e tecniche di machine learning, per Enea si occupa della valutazione dei progetti di ricerca ed è membro della Task Force “Bologna Big Data Technopole”.Valentina Feliziani, laureata in Economia e Commercio e dottore di ricerca in Economia e metodi quantitativi, insegna discipline economiche nei corsi di laurea alla Sapienza Università di Roma e post lauream all’Università degli Studi Roma Tre. Con un post-doc in Economia, due master di II livello in Economia pubblica ed Economia e Ingegneria dell’ambiente e del territorio, è autrice di numerosi lavori su temi di politica economica, valutazione dei progetti pubblici, economia della cultura e del turismo; ha condotto studi e ricerche per enti pubblici e privati e maturato esperienza come coordinatrice di progetti europei. LEGGI TUTTO

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    USA, scorte industriali in aumento a novembre

    (Teleborsa) – Crescono le scorte dell’industria in USA a novembre. Secondo quanto comunicato dal Bureau of Census statunitense, si è registrato per le scorte un aumento dell’1,3% a 2.158,2 miliardi di dollari in linea con quanto stimato dagli analisti e dopo il +1,3% del mese precedente (dato rivisto da un +1,2%). Su base annua si è registrato un aumento dell’8,7%. Nello stesso periodo le vendite sono salite dello 0,7% su base mensile, attestandosi a 1.723,7 miliardi di dollari. Su anno si registra una variazione positiva del 17,6% rispetto a ottobre 2020. La ratio scorte/vendite si è attestata all’1,25. A novembre 2020 era pari all’1,35. Tale dato misura quanti mesi sono necessari a un’azienda per esaurire completamente le proprie scorte. LEGGI TUTTO

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    USA, prezzi produzione in crescita a dicembre

    (Teleborsa) – Crescono i prezzi alla produzione USA, nel mese di dicembre, seppur ad un ritmo più lento rispetto a quanto previsto dagli analisti. Secondo il Dipartimento del Lavoro americano (BLS), i prezzi alla produzione sono cresciuti dello 0,2% su mese rispetto al +1% del mese precedente e al +0,4% atteso dal consensus.Su base annua i prezzi hanno registrato un incremento del 9,7% leggermente sotto il consensus (+9,8%) e uguale al mese precedente. I prezzi dei beni e servizi “core”, ovvero l’indice depurato dalle componenti più volatili quali il settore alimentare e quello dell’energia, segnano un +0,5% su mese (+0,9% nella precedente rilevazione), mentre su anno registrano un +8,3% dopo il +7,7% precedente (+8% atteso).(Foto: Chones) LEGGI TUTTO

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    Industria, Intesa Sanpaolo: “Nei distretti export +20,5% a 97 miliardi. Nuovo record storico”

    (Teleborsa) – Nel terzo trimestre del 2021 l’export dei distretti industriali ha registrato un aumento tendenziale del 9,5%, portando il bilancio dei primi nove mesi dell’anno a +20,5%. È stato così raggiunto un nuovo record storico, appena sotto la soglia dei 97 miliardi di euro, il 2,3% in più rispetto allo stesso periodo del 2019 quando l’export distrettuale fu pari a 94,8 miliardi. È quanto emerge dal Monitor dei distretti industriali del terzo trimestre 2021 a cura della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo. Il recupero – evidenzia il report – è stato piuttosto diffuso: su un totale di 158 distretti monitorati, 98 sono oltre i livelli dei primi nove mesi del 2019. Si tratta di risultati che riflettono solo in parte il rialzo dei prezzi alla produzione. Tra i settori ad alta intensità distrettuale, solo la Metallurgia e l’Oreficeria hanno registrato aumenti sostenuti dei prezzi, pari rispettivamente a +20,2% e +12,4% nel confronto con i primi nove mesi del 2019.Tra le filiere distrettuali già oltre i livelli pre-pandemici spiccano la Metallurgia (+31,2% rispetto ai primi nove mesi del 2019) e gli Elettrodomestici (+25%), insieme agli Alimentari e Bevande (+14,1%), che non avevano interrotto il loro trend di crescita sui mercati esteri nemmeno nel 2020. Molto positiva, secondo il monitor, anche la performance della filiera delle Costruzioni e del Sistema casa, con i distretti del Mobile e dei Prodotti e materiali da costruzione in progresso del 9,2% rispetto al 2019. Ha chiuso in aumento anche l’export di Altri prodotti intermedi (+7,5%) e Prodotti in metallo (+5,1%), mentre la Meccanica ha registrato un lieve calo (-0,7%) e comunque inferiore ai competitor tedeschi (-1,8%). A livello territoriale si è messo in evidenza il Nord-Est (+4,8% la variazione rispetto ai primi nove mesi del 2019), dove si è registrato un progresso generalizzato, guidato per intensità dal Friuli-Venezia Giulia (+15,5%) e per aumento dei valori esportati da Emilia Romagna (+727 milioni di euro) e Veneto (+693 milioni). Grazie a un ottimo terzo trimestre dei distretti lombardi (+11% la variazione rispetto allo stesso periodo del 2019), anche il Nord-Ovest ha superato i livelli pre-covid (+1,6% nel confronto con i livelli dei primi nove mesi del 2019). I mercati in cui l’export dei distretti ha registrato la crescita maggiore in valore sono stati nell’ordine la Germania (+929 milioni rispetto al periodo gennaio settembre 2019), gli Stati Uniti (+685 milioni), la Cina (+557 milioni), l’Irlanda (+455 milioni) e la Polonia (+403 milioni). LEGGI TUTTO

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    USA, Fed Dallas: frena l'attività delle fabbriche

    (Teleborsa) – Frena l’attività delle fabbriche nel Distretto di Dallas nel mese di novembre, secondo quanto segnalato dai dirigenti aziendali che hanno risposto al Texas Manifacturing Outlook Survey. L’indice generale manifatturiero, elaborato dalla Federal Reserve di Dallas, è sceso a 11,8 punti rispetto ai 14,6 del mese precedente. Bisogna tuttavia ricordare che quando la quota di aziende che segnalano un aumento supera la quota che segnala una diminuzione, l’indice sarà maggiore di zero, suggerendo che l’indicatore è aumentato rispetto al mese precedente.L’indice di produzione, una misura chiave delle condizioni di produzione dello Stato, è salito di 9 punti a quota 27,4 ed i nuovi ordini sono cresciuti a 19,6 punti.L’indice della capacità di utilizzo è balzato a 26,4 punti e l’indice delle consegne a 24,3 punti. LEGGI TUTTO

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    Industria manifatturiera, Osservatorio MECSPE: “Digitalizzazione, sostenibilità e formazione asset della ripartenza”

    (Teleborsa) – Digitalizzazione, sostenibilità e formazione. Questi i tre asset su cui il comparto manifatturiero deve puntare per la ripartenza. È quanto emerge dai dati dell’ultimo Osservatorio MECSPE di Senaf sul II quadrimestre 2021. L’analisi, volta ad approfondire lo stato di salute dell’industria in Italia, è stata presentata in occasione della 19a edizione di MECSPE, la fiera per la manifattura in Italia, in corso per la prima volta a Bologna Fiere fino al 25 novembre. Il processo di trasformazione digitale, che interessa già le aziende di grandi e piccole dimensioni, – si legge nel Rapporto – subirà un’ulteriore accelerata grazie ai fondi del PNRR. Molte aziende, anche se si ritengono imprese sostenibili, per le numerose azioni pratiche intraprese o in programmazione, tuttavia, spesso non possiedono un livello di conoscenza soddisfacente dei criteri ESG (Environment, Social, Governance). Secondo l’Osservatorio è necessario, inoltre, che le aziende dispongano di tutte le competenze e strumenti per realizzare la trasformazione 4.0, percorso già avviato dalla maggioranza di esse a seguito della pandemia. Digitalizzazione: oltre la pandemia e verso il futuro tra PNRR e Competence Center – Anche l’industria manifatturiera è coinvolta nel processo di trasformazione digitale, che interessa già le imprese di grandi e piccole dimensioni e che subirà un’accelerata grazie ai fondi del PNRR. La pandemia ha dato una grande spinta alla crescita digitale: oltre il 61% – rileva l’Osservatorio MECSPE – ritiene di avere adeguato le proprie tecnologie a seguito del Covid-19. In particolare si punta su sicurezza informatica, 5G, IoT e robotica collaborativa, anche se rimangono ancora in pochi (13%) a essere a conoscenza delle opportunità del PNRR nel dettaglio. Altro aspetto di rilievo è il ruolo di primo piano che proprio il PNRR affida ai Competence Center e ai Digital Innovation Hub, introdotti dal Mise nel 2018 nell’ambito del Piano Nazionale Industria 4.0, con lo stanziamento di 350 milioni per il 2021-2026, ma ancora poco sfruttati dalle imprese: solo il 4% ha collaborato con almeno una di queste realtà e sono ancora tante a non conoscerle affatto (21%). Le trasformazioni dell’ultimo anno e mezzo spingono poi ad una riflessione sull’Industrial Smart Working (ISW), un metodo di lavoro che permette la gestione e l’esecuzione dei processi produttivi in fabbrica da remoto. Tra i vantaggi percepiti spiccano la maggiore flessibilità per i dipendenti (50%) e la riduzione dei costi (41%). Inoltre, solo una piccola parte degli imprenditori (18%) non ritiene l’Industrial Smart Working adatto all’ambiente industriale, indicando la presenza fisica come unica modalità di lavoro, mentre la maggior parte (oltre un terzo) ritiene l’ISW utile ma solo come supporto e integrazione alla presenza fisica in fabbrica. Per tanti, invece, è interessante, ma è necessaria prima una grande riorganizzazione delle risorse e dei processi/strumenti industriali.Sostenibilità: le aziende seguono la via green – Ad oggi – si legge nel report – sono già tante (40%) le aziende a considerarsi sostenibili, grazie a numerose azioni pratiche già intraprese o in corso d’opera come l’uso di dispositivi a basso consumo energetico, l’acquisto di macchinari e/o impianti efficienti di nuova generazione e l’installazione di impianti di produzione d’energia elettrica e termica da fonti rinnovabili. Meno soddisfacente è invece il livello di conoscenza dei criteri ambientali, sociali e di governance che definiscono il nuovo comportamento virtuoso delle imprese (i criteri ESG). Questi rappresentano i parametri attraverso cui valutare l’impatto di un’attività imprenditoriale e saranno sempre più decisivi per poter attrarre investimenti e migliorare la reputazione dell’azienda. Eppure, solo un’azienda su tre (34%) li conosce. Tra gli accorgimenti applicati, quelli di gestire l’azienda ispirandosi a buone pratiche e principi etici (73%) e quelli di introdurre misure per il miglioramento del benessere e della qualità del lavoro dei dipendenti (48%).Formazione: competenze e giovani per il futuro del manifatturiero – Per attuare il cambiamento – evidenzia l’Osservatorio – è necessario essere preparati a esso e dunque è compito delle aziende disporre di tutte le competenze utili per realizzare la trasformazione 4.0, aspetto considerato centrale per il 52% delle imprese. In questo senso la metà degli intervistati (49%) ha risposto di aver già formato il personale e di prevedere corsi di aggiornamento. Circa un’impresa su dieci (11%) ha preferito invece rivolgersi al mercato assumendo lavoratori già formati e un altro 17% intende farlo. La formazione resta il fattore fondamentale per poter rimanere competitivi sul mercato e il ruolo di Università e di Istituti Tecnici Superiori (ITS) si fa determinante: il 48% delle imprese già collabora con figure di questo tipo. LEGGI TUTTO

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    USA, ordinativi industriali oltre attese a settembre

    (Teleborsa) – Crescono oltre attese gli ordini dell’industria americana. Secondo il Department of Commerce del Bureau of the Census, nel mese di settembre gli ordini hanno evidenziato un incremento dello 0,2%, più del previsto (+0,1%), ma ad un ritmo inferiore al +1% registrato nel mese precedente (dato rivisto da +1,2%).Al netto del settore dei trasporti, gli ordini sono saliti dello 0,7% dal +0,5% di agosto, mentre al netto del settore difesa sono scesi dell’1,9% dal -2% del mese precedente. LEGGI TUTTO

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    USA, produzione industriale e manifattura frenano a settembre

    (Teleborsa) – Rallenta ancora la crescita della produzione industriale negli Stati Uniti così come la manifattura. Il dato ha registrato un decremento dell’1,3% dopo il -0,1% del mese precedente (dato rivisto da +0,4%). Il dato è peggiore delle attese degli analisti, che indicavano un aumento dello 0,2%. Su base annua si registra una salita del 4,3%.La produzione manifatturiera registra una contrazione dello 0,7%, contro un +0,1% del consensus e dopo il -0,4% di agosto (dato rivisto da +0,2%).Nello stesso periodo la capacità di utilizzo relativa a tutti i settori industriali è cresciuta al 75,2% dal 76,2% precedente e contro il 76,5% del consensus. LEGGI TUTTO