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    USA, nuove sanzioni contro rete pro Russia

    (Teleborsa) – L’Ufficio di controllo dei beni stranieri (OFAC) del dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha imposto sanzioni nei confronti di 22 individui ed entità in più Paesi legati ad una rete di evasione delle sanzioni a sostegno del complesso militare- industriale della Russia. L’azione di oggi – si legge nel comunicato – fa parte della strategia Usa volta a limitare l’accesso della Russia alle entrate necessarie per portare avanti il brutale conflitto in Ucraina.In particolare, le sanzioni prendono di mira il leader della rete, il trafficante d’armi russo Igor Zimenkov, così come suo figlio e diversi membri della loro rete, per aver fornito alla Russia “dispositivi ad alta tecnologia”. Zimenkov e i suoi soci sono stati “coinvolti in molteplici accordi per la sicurezza informatica russa e la vendita di elicotteri” e mantengono stretti rapporti con l’esportatore di armi russo Rosoboronexport, secondo il Tesoro.Intanto, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha sottolineato la necessità di aumentare le sanzioni contro la Russia affermando che “lo Stato terrorista deve sentire il prezzo del terrore”. “Ho sottolineato la necessità di aumentare le sanzioni contro la Russia e il nostro team ha evidenziato che lo Stato terrorista deve sentire il prezzo del terrore e che la sua capacità di continuare l’aggressione dovrebbe essere limitata”, ha detto Zelensky in una conferenza stampa dopo l’incontro a Kiev con il presidente austriaco Alexander Van der Bellen.Zelensky ha continuato a fare pressioni sulle imprese austriache affinché “intensifichino” la loro cooperazione con l’Ucraina e aiutino a ricostruire e modernizzare i sistemi energetici del paese, esortando le imprese a lasciare la Russia e stabilirsi in Ucraina. LEGGI TUTTO

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    Brasile, Lula: “Atti terroristici, vandalici e golpisti”

    (Teleborsa) – Sono più di mille le persone arrestate nell’accampamento montato da oltre due mesi di fronte al quartier generale dell’esercito a Brasilia: lo rende noto GloboNews, precisando che gli arrestati sarebbero legati ai disordini scoppiati ieri.Secondo il portale, gli arresti sono stati eseguiti dalla polizia federale, in ottemperanza a quanto disposto ieri con decreto dal presidente della Repubblica, Luiz Inacio Lula da Silva. Gli arrestati sono stati portati al quartier generale della polizia federale con almeno 40 autobus. Di attacco “vandalo e fascista” contro le istituzioni democratiche, ha parlato il presidente del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva, visibilmente alterato, assicurando che i “terroristi” saranno “puniti in modo esemplare”. Almeno 46 le persone ferite, di cui sei gravi e due che sono stati sottoposti a intervenuti d’urgenza, in seguito ai disordini seguiti all’assalto.I titolari dei tre poteri dello Stato hanno divulgato una nota congiunta in cui affermano di “rifiutare” gli “atti terroristici” commessi dai bolsonaristi radicali a Brasilia e chiedono alla popolazione di “difendere la pace e la democrazia”. La nota è firmata dal presidente della Repubblica, Luiz Inácio Lula da Silva, dal presidente pro tempore del Senato, Veneziano Vital do Rêgo, dal presidente della Camera, Arthur Lira, e dalla presidente della Corte suprema, Rosa Weber. Parole di condanna sono arrivate anche dal predecessore Bolsonaro: “Le manifestazioni pacifiche, secondo la legge, fanno parte della democrazia. I saccheggi e le invasioni di edifici pubblici come quelli di oggi, così come quelli praticati dalla sinistra nel 2013 e nel 2017, sono illegali”, ha detto. Intanto, il presidente americano Joe Biden ha condannato quello che definisce “l’assalto alla democrazia e al trasferimento pacifico del potere in Brasile”, assicurando il pieno sostegno di Washington, il capo dello stato brasiliano è tornato a Brasilia, dove è andato a constatare il saccheggio del Palazzo presidenziale e della Corte suprema da parte dei sostenitori di Bolsonaro. Inacio Lula da Silva, in carica solo da una settimana, aveva detto in precedenza in un discorso dallo stato di San Paolo che il suo predecessore di estrema destra aveva “incoraggiato” i “vandali fascisti” a invadere i luoghi del potere nella capitale. LEGGI TUTTO

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    GB: infuria scandalo sulle consulenze d'oro

    (Teleborsa) – Tiene banco in Gran Bretagna, soprattutto in tempi di crisi economica, d’inflazione e di vertenze salariali che interessano da vicino milioni di persone, la polemica sulle consulenze e gli incassi lavorativi d’oro di esponenti politici tuttora in attività nel Parlamento di Westminster. A rivelare la classifica dei 20 deputati della Camera dei Comuni arricchitisi di più fra il 2019 e il 2022 – con entrate lecite secondo la normativa nazionale, ma comunque parallele all’appannaggio parlamentare e considerate da più parti inopportune in termini sia d’immagine sia di potenziali conflitti d’interesse – un’inchiesta realizzata di SkyNews e Tortoise Media.In testa, a dispetto dell’incerto carisma e delle modeste risorse oratorie, la ex premier conservatrice Theresa May la quale ha monetizzato il rango di ex capo di governo con conferenze, expertise e interventi pubblici vari fatturando in tre anni 2,55 milioni di sterline extra, oltre lo stipendio standard da deputata (più basso che in Italia) pari a 84.000 sterline annue. Subito dopo, con 2,2 milioni l’ex attorney general Geoffrey Cox, avvocato di fama nel Regno Unito. Al terzo posto, senza sorprese – data l’indiscussa capacità tribunizia e la popolarità di conferenziere apprezzata anche all’estero (Usa in primis) Boris Johnson: in grado di accumulare un milione tondo nei pochi mesi trascorsi fin dalle dimissioni da Downing Street e dalla fine delle restrizioni legali a suo carico dovute alle norme sull’incompatibilità col ruolo di primo ministro. In totale, 17 dei parlamentari top 20 quanto a entrate ‘secondarie’ appartengono alla maggioranza Tory, tradizionalmente più corteggiati da chi può pagare sia per l’orientamento ideologico sia poiché al potere. Non mancano però casi imbarazzanti per le opposizioni, con almeno due esponenti di rilievo del Labour di Keir Starmer in lista: il ministro degli Esteri ombra, David Lammy, compensato con 200.000 sterline per conferenze svolte qua e là; e (a quota 162.000) la deputata Jess Phillips, laburista liberal gradita all’alla neo blairiana del partito.(Foto: © Eros Erika / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Migranti, Svezia: “nessun nuovo patto europeo”

    (Teleborsa) – Durante la presidenza svedese del Consiglio dell’Ue, nei primi sei mesi del 2023, non ci sarà alcun patto sull’immigrazione. E’ quanto prevede il rappresentante permanente della Svezia presso l’Unione europea, Lars Danielsson, in un colloquio con il Financial Times. “Faremo sicuramente avanzare il lavoro…con piena forza. Ma non vedremo un patto migratorio completato durante la presidenza svedese”, ha detto Danielsson, aggiungendo che questo non accadrà prima della primavera del 2024.Quanto all’Ucraina rimarrà in cima all’agenda dell’Unione europea sotto la presidenza di turno Svedese, nel primo trimestre del 2023, ha detto Danielsson, in un colloquio con il Financial Times. L’ambasciatore di Stoccolma ha affermato che un maggiore sostegno umanitario e militare a Kiev e il rinnovo di un programma dell’Ue per sostenere i rifugiati ucraini dovrebbero essere tutti concordati senza alcun dissenso. Il dibattito, ha aggiunto Danielsson, dovrà concentrarsi anche sui nuovi pacchetti di sanzioni alla Russia già in lavorazione, sulla potenziale spesa di denaro russo confiscato e su come ritenere Mosca responsabile per i suoi presunti crimini di guerra in Ucraina.Le dichiarazioni dell’ambasciatore svedese “non solo non rappresentano una presa di posizione contro alcuno Stato membro specifico, tantomeno contro l’Italia, ma soprattutto non possono in alcun modo essere strumentalizzate politicamente a livello nazionale”. Così il ministro Raffaele Fitto ricordando che il dossier migranti “soprattutto grazie all’azione del presidente Meloni, è, per la prima volta, alla massima e urgente attenzione” della Ue e del prossimo Consiglio.L’intervista al Ft si riferisce “alla riforma strutturale del sistema di asilo”, un dossier “molto complesso” con interessi nazionali “molto sentiti e diversi” Non è nostro interesse né tantomeno nostra intenzione accettare un compromesso ad ogni costo o al ribasso anzi, a differenza di come è stato fatto in passato, difenderemo gli interessi nazionali senza alcun arretramento né ambiguità”, afferma il ministro per Affari europei il Sud le politiche di coesione e il Pnrr in una nota, nella quale si sottolinea che le parole dell’ambasciatoresvedese Danielsson non sono in alcun modo “contro l’Italia” anche perché riferite al più complessivo processo di riforma del sistema di asilo europeo.Una riforma “strutturale e complessiva del sistema di asilo europeo” proprio perché “destinata al superamento delle attuali regole, tra cui Dublino, è un dossier molto complesso dove gli interessi nazionali dei singoli Stati membri sono molto sentiti e diversi. Come tutte le riforme strutturali a livello europeo, anche questa potrebbe richiedere dei tempi più lunghi. Si tratta di una circostanza normale, quasi fisiologica”, aggiunge Fitto. “L’Italia intende affrontare il negoziato con un atteggiamento costruttivo e sosterrà gli sforzi della presidenza svedese in tale direzione. In questa prospettiva mi recherò a Stoccolma già la settimana prossima per un incontro con la mia omologa svedese Roswall per discutere anche di questo e per ribadire la volontà del governo italiano di avviare una proficua collaborazione con la presidenza Svedese” LEGGI TUTTO

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    Dl rave, ok definitivo con “ghigliottina”: protesta il PD

    (Teleborsa) – Via libera definitivo dell’Aula della Camera al dl Rave con la ghigliottina. I voti a favore sono stati 183, 116 i no, un astenuto. Fontana ha annunciato di porre immediatamente in votazione il decreto “constatato il numero di interventi e preso atto della impossibilità di un orario condiviso sulla conclusione dell’esame del decreto in scadenza oggi. Come annunciato in precedenza, considerato che tutte le fasi del procedimento si sono svolte e tutti i gruppi hanno pronunciato una dichiarazione di voto mi vedo costretto nell’esercizio delle mie responsabilità a porre immediatamente in votazione il decreto legge al fine di assicurare che la conversione avvenga nei tempi costituzionali”.Al voto finale sul decreto tutti i deputati del Pd nell’Aula della Camera hanno sventolato una copia della Costituzione “per sottolineare l’incostituzionalità di questo provvedimento”, è stato sottolineato.”Questo governo non ce la può fare. Oppure, come avrebbe detto la presidente Meloni, questo governo ‘gna fa’. Questo governo non ce la può fare perché non può essere da una parte euroatlantista ed europeista e dall’altro litigare con la Francia sui migranti. Non può essere quello che dice di usare la mascherina e poi reintegra i medici no vax. Non può fare due parti in commedia. Questo governo non ce la fa perché è inadeguato, inadatto e non sta rispondendo alle esigenze ed ai bisogni del Paese”. Lo ha detto la presidente dei deputati Pd Debora Serracchiani. Intanto, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato la conversione in legge del decreto. LEGGI TUTTO

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    Ucraina, Meloni invita Zelensky a Roma e rinnova sostegno

    (Teleborsa) – Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in una conversazione telefonica con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha confermato la sua intenzione di recarsi a Kiev e ha invitato il presidente Zelensky a venire in visita a Roma. Lo rende noto Palazzo Chigi spiegando che il cordiale colloquio ha fatto seguito alla conversazione telefonica che Meloni e Zelensky avevano avuto il 28 ottobre. Meloni ha rinnovato il pieno sostegno del Governo italiano a Kiev in ambito politico, militare, economico e umanitario, nel ripristino delle infrastrutture energetiche e nella futura ricostruzione dell’Ucraina. Meloni ha ribadito il massimo impegno dell’Italia per ogni azione utile per arrivare ad una pace giusta per la Nazione ucraina.”Ho ringraziato Giorgia Meloni per la solidarietà e il supporto all’Ucraina. Ho lodato lo stanziamento del governo italiano di ulteriori 10 milioni di euro in aiuti. Meloni mi ha informato che si sta valutando la questione della fornitura di sistemi di difesa aerea a protezione dei cieli ucraini. Abbiamo discusso del piano di pace”. Lo scrive su Twitter il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. LEGGI TUTTO

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    Manovra vede il traguardo: il timing

    (Teleborsa) – Atteso domani, mercoledì 28 dicembre, il via libera definitivo alla manovra dall’Aula del Senato – con la fiducia – intorno alle 20. Lo ha detto ai cronisti il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, al termine della conferenza dei capigruppo.Il calendario dei lavori sulla manovra sarà votato dall’Assemblea domani alle 10 e il Governo, spiega ancora Ciriani, porrà la questione di fiducia nel pomeriggio. “Il calendario garantisce alle opposizioni una disponibilità di tempo superiore a quelli della maggioranza. Sono soddisfatto, è garantito lo spazio alla minoranza e il diritto della maggioranza di chiudere in tempo”, aggiungeIntanto, slitta alle 16 la Commissione bilancio del Senato chiamata a dare il parere alla Presidenza per l’apertura formale della sessione di bilancio a Palazzo Madama. Secondo quanto si apprende mancherebbe ancora la relazione tecnica sul testo della manovra, necessaria per formulare il parere. La commissione era convocata per le 13 mentre l’Aula per le comunicazioni del Presidente sul contenuto del ddl, attesa per le 14, è stata rinviata alle 16.30.Della manovra finanziaria che approda oggi in Senato “vado orgoglioso come vicepremier e segretario della Lega perché in un momento difficile aiuta milioni di italiani in difficoltà”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, a margine dell’inaugurazione della tangenziale di Verdello, in provincia di Bergamo.La nuova legge di Bilancio, ha evidenziato Salvini, “aumenta le pensioni minime per la prima volta, aumenta gli stipendi più bassi, aumenta la flat tax per le partita Iva, ferma la legge Fornero e mette 20 miliardi nelle case degli italiani per pagare bollette di luce egas”. Sicuramente “non facciamo miracoli – ha osservato Salvini – è l’inizio di un percorso, ma sono assolutamente contento di come questo governo ha iniziato questi due mesi e di come andrà avanti per i prossimi 5 anni”. LEGGI TUTTO

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    Russia, esplode gasdotto verso Ucraina: vittime. Kiev senza elettricità

    (Teleborsa) – E’ di tre morti e un ferito il primo bilancio dell’esplosione nel gasdotto Urengoi-Pomary-Uzhhorod, che dalla Russia attraversa l’Ucraina, riferisce la Tass citando i servizi di emergenza. Le vittime erano dipendenti dell’azienda del gas e stavano facendo lavori al gasdotto. L’incidente è avvenuto nel distretto russo di Vurnarsky, nella Repubblica di Chuvash, a circa 680 chilometri a est di Mosca.Intanto, resta critica la situazione della fornitura di elettricità: l’80% della regione di Kiev è senza corrente. A causa della situazione di emergenza le stazioni di pompaggio dell’acqua della compagnia di distribuzione idrica Kyivvodokanal sono disconnesse dalla rete elettrica: per questo motivo a Kiev non c’è neanche l’acqua. Lo ha reso noto l’operatore sul suo sito. “Entro un’ora verrà ripristinata la corrente alle stazioni di pompaggio, quindi ci vorrà del tempo prima che il sistema di approvvigionamento idrico si avvii. I tecnici di Kyivvodokanal stanno facendo tutto il possibile per restituire l’acqua ai rubinetti dei consumatori il prima possibile”, ha scritto Kyivvodokanal.Il presidente ucraino Volodomyr Zelensky è in visita a Bakhmut, nell’est, zona calda del fronte ucraino. Lo riferisce la presidenza di Kiev. Bakhmut è la città del Donetsk che le forze russe stanno cercando di conquistare da mesi e che attualmente è il punto più caldo del fronte nell’Ucraina orientale. “Zelensky ha incontrato i militari, ha parlato con loro e ha consegnato decorazioni ai nostri soldati” che hanno respinto la feroce campagna militare russa nella città, durata mesi, ha aggiunto il servizio stampa presidenziale senza fornire ulteriori dettagli sulla visita. LEGGI TUTTO