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    TLC, Bassanini: rete unica controllata da CDP “soluzione preferibile”

    (Teleborsa) – “La rete unica, neutrale, indipendente, controllata da CDP resta la soluzione preferibile. L’estensione del piano industriale di Open Fiber è realizzabile ma resta una subordinata: se TIM non ci sta, tutti gli altri faranno da soli”.Lo ribadisce in un tweet il Presidente di Open Fiber, Franco Bassanini ritornando sul dibattito della rete unica con una eventuale fusione tra Tim e Open Fiber.Proprio ieri, in una intervista a La Stampa, Bassanini aveva delineato un piano B nel caso in cui gli azionisti di TIM giudicassero l’operazione non conveniente: la creazione, appunto, di una rete di nuova generazione sotto la regia del Governo coinvolgendo “tutti quelli che ci stanno” da CDP ed Enel alle altre Telco (Vodafone, Wind, Iliad, Tiscali, Sky, Sorgenia, Tiscali), inserendo nella partita anche gli investitori infrastrutturali (Kkr, Macquairie, i fondi pensione, le casse di previdenza). LEGGI TUTTO

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    Covid-19, arriva il robot collaborativo “Yumi” per analizzare i test sierologici

    (Teleborsa) – Analizzare fino a 450 campioni in un’ora automatizzando fino al 77% delle operazioni necessarie per svolgere i test. Questa la sfida che si prepara a vincere YuMi, il robot collaborativo di ABB, grazie a un’applicazione progettata al Politecnico di Milano in collaborazione con ABB e IEO per supportare gli ospedali nei test sierologici per il Coronavirus.Della automatizzazione parziale del protocollo dei test sierologici – spiega il Politecnico di Milano in una nota – si è occupato Andrea Zanchettin, ricercatore con esperienza nella robotica collaborativa e oggi professore associato al Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria dell’ateneo milanese. Zanchettin ha progettato l’applicazione e programmato YuMi rendendo il robot in grado di automatizzare il “pipettaggio” delle piastre a pozzetti usate nei test sierologici alleggerendo, così, il lavoro degli operatori. Per ogni test effettuato su un singolo paziente, un tecnico di laboratorio deve, infatti, azionare il pistoncino della micropipetta 8 volte: il pollice umano deve fare circa 2 cm di corsa con una forza di 1,5 kg.Il test sierologico è stato messo a punto nei laboratori dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano dal gruppo composto da Marina Mapelli e Sebastiano Pasqualato, biochimici, e Federica Facciotti, immunologa, sulla base del protocollo elaborato al Mount Sinai, New York da Florian Krammer.Nel dettaglio – spiega la nota – il robot ha due bracci: sul sinistro è montata la micropipetta, sul destro una “mano” con due dita che serve a movimentare le piastre. Il tecnico riempie con il siero del paziente una piastra a pozzetti, fatta in modo tale che la componente proteica del virus, se presente, si attacchi alla plastica. Affinché il virus si leghi in maniera stabile alla plastica, è necessario un certo tempo di incubazione. Poi la piastra va lavata dell’eccesso. YuMi si occupa proprio di questo passaggio. Il tecnico posiziona le piastre da lavare sopra a un vassoio equipaggiato con un sensore di peso, che avvisa YuMi quando deve attivarsi e “pipettare” il liquido di lavaggio dentro i pozzetti. Il robot preleva la piastra e la sposta in posizione, preleva da un serbatoio la soluzione di lavaggio e riempie la piastra. Poi ri-preleva la soluzione da ciascun pozzetto e la elimina, questa operazione viene ripetuta per 3 volte: in totale impiega circa 3 minuti per compiere tutta l’operazione. Alla fine, YuMi riprende la piastra e la mette sul vassoio delle piastre lavate.”Le automazioni collaborative robotizzate hanno un ampio potenziale nel settore medicale – afferma Oscar Ferrato, collaborative Robots Product Manager in ABB –. Come ABB siamo contenti di avere contribuito allo sviluppo di questo interessante e innovativo progetto”. LEGGI TUTTO

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    Coronavirus, Fase 3: arriva “Fever Pass” per screening temperatura con Totem

    (Teleborsa) – Effettuare lo screening della temperatura corporea in modo autonomo ottenendo un certificato elettronico dotato di QRcode in grado di aprire varchi, tornelli e porte. Questo il funzionamento dell’innovativo sistema di controllo “Fever Pass” creato da Bitsolution società Ict del gruppo Innovaway.Nel dettaglio dopo aver misurato la temperatura attraverso un “Totem” (Fever Pass point) all’utente viene rilasciato un pass che consente, per un determinato lasso di tempo, di dire addio ai controlli multipli durante la giornata e di superare la necessità di operatori addetti al controllo. L’autoscansione è effettuata con l’ausilio di un sensore con una densità di rilevazione di 1024 punti diversi del viso e degli occhi, coadiuvato da un software, basato sull’Intelligenza artificiale, che normalizza la lettura della temperatura rispetto ai parametri ambientali. In seguito il sistema invia la notifica del risultato direttamente all’interessato tramite l’App, nel rispetto del Gdpr, così, l’utente in piena riservatezza verifica dal proprio smartphone la temperatura rilevata dal Fever Pass.”Il certificato ottenuto ha una durata temporale prefissata in base alle indicazioni dell’autorità competente e – spiega la società in una nota – risiede solo sullo smartphone dell’utente, non conservando il sistema alcuna traccia di informazione personal. Il sistema consente di aumentare le attività di monitoraggio preventive come previsto dal Dpcm del 26 aprile 2020 e del DL34/2020, nel rispetto della privacy, e può essere utilizzato dal sistema dei trasporti, delle prestazioni sanitarie, di tanti altri pubblici servizi”. LEGGI TUTTO

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    UE, MiSE: al via bando per il secondo IPCEI su microelettronica

    (Teleborsa) – Entro l’11 settembre 2020 le imprese potranno manifestare il proprio interesse per un secondo Importante Progetto di Interesse Comune Europeo (IPCEI) sulla microelettronica. È quanto prevede il bando pubblicato dal Ministero dello Sviluppo economico che disciplina le modalità e i criteri con cui dovranno essere indicati l’ubicazione dell’investimento, i costi ammissibili, le caratteristiche principali, nonché la data di inizio e di fine del progetto.”Questo secondo IPCEI – precisa il MiSe – sulla microelettronica avrebbe l’obiettivo, condiviso dalla Presidenza tedesca di turno della UE con gli Stati membri, di aumentare la sicurezza e la sostenibilità della componentistica microelettronica in Europa favorendo l’integrazione e la produzione di soluzioni a supporto dell’industria europea attraverso nuove tecnologie 5G e 6G, nuovi algoritmi di sicurezza dei sistemi di telecomunicazione e nuove attrezzature e processi di alta qualità da produrre in Europa”.L’invito a manifestare interesse ha lo scopo di individuare gli attori che potrebbero essere interessati a partecipare ad un progetto che potrebbe essere finanziato con un IPCEI.Il progetto proposto dall’impresa potrà essere finanziato dalle autorità italiane solo se entrerà a far parte di un IPCEI nell’ambito di questa iniziativa, e in ogni caso ove considerato di rilevante interesse nazionale. L’aiuto potrebbe in tal caso raggiungere il 100% dei costi ammissibiliL’azienda interessata a partecipare a questo secondo IPCEI deve far parte della Catena strategica di valore – CSV – microelettronica (dalle materie prime necessarie per la fabbricazione del prodotto al riciclaggio dello stesso) per una produzione industriale innovativa e rispettosa dell’ambiente in Europa. Deve proporre un progetto d’investimento in Italia. In particolare, il progetto riguarderà congiuntamente la R&S e la prima fase di sviluppo industriale di nuove tecnologie sviluppate nell’ambito dell’IPCEI.”Investire nei progetti IPCEI sulle catene di valore del futuro, è uno dei pilastri centrali della strategia di sviluppo portata avanti dall’Italia insieme agli altri Stati membri della UE”, sottolinea il Ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli. “L’obiettivo è quello di favorire la crescita economica nazionale ed europea, attraverso una maggiore competitività delle imprese e l’applicazione delle nuove tecnologie ai processi produttivi in settori strategici quali la microelettronica, le batterie e l’idrogeno.”In questa ottica, conclude la nota, è stato previsto nel Decreto Agosto un finanziamento di circa 1 miliardo di euro a parte dal 2021 per il sostegno alle imprese che partecipano alla realizzazione degli Ipcei. LEGGI TUTTO

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    5G, Antitrust: ingiustificate restrizioni Comuni

    (Teleborsa) – Sono ingiustificate le restrizioni dei Comuni all’espansione della tecnologia 5g. E’ quanto ribadisce l’Antitrust nell’ultimo bollettino nel quale si legge che “le disposizioni delle amministrazioni locali sono legittime nella misura in cui consentono comunque “una sempre possibile localizzazione alternativa” (delle infrastrutture, ndr) e non determinano invece “l”impossibilita della localizzazione”. Tale principio è stato più volte ripreso anche dal Consiglio Stato”.L’Antitrust ricorda inoltre che sempre il Consiglio di Stato ha già precisato: “va dichiarata l’illegittimità di un regolamento comunale adottato ai sensi dell’articolo 8 comma 6 l. 22 febbraio 2001 n. 36, laddove l’ente territoriale si sia posto quale obiettivo, sebbene non dichiarato, ma evincibile dal contenuto dell’atto regolamentare, quello di preservare la salute umana dalle emissioni elettromagnetiche promananti da impianti di radiocomunicazione (ad esempio attraverso la fissazione di distanze minime delle stazioni radio base da particolari tipologie d’insediamenti”.Quindi – scrive l’Autorità – “gli atti amministrativi, quali le ordinanze sindacali o altri atti di indirizzo, che vietano in tutto il territorio comunale la sperimentazione, installazione e diffusione di impianti di telecomunicazione mobile con tecnologia 5G, in attesa di dati scientifici più aggiornati, costituiscono un ostacolo assoluto e generalizzato all’installazione di impianti di telecomunicazione mobile con tecnologia 5G e rappresentano una barriera al libero dispiegarsi della concorrenza, nonché alla libertà di stabilimento e alla prestazione dei servizi da parte degli operatori di telefonia”.Dunque ” alla luce dell’importanza degli effetti sull’intero sistema economico che le tecnologie di telecomunicazione 5G avranno nei prossimi anni in Italia, l’Autorità ritiene quanto mai prioritaria l’eliminazione degli ostacoli ingiustificati e non proporzionati all’intervento infrastrutturale mediante la definizione di un’azione amministrativa efficace ed efficiente” LEGGI TUTTO

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    5G, Ericsson taglia traguardo 100 accordi commerciali con operatori unici

    (Teleborsa) – Importante traguardo per la multinazionale svedese Ericsson in ambito 5G che ha sottoscritto il 100° contratto o accordo commerciale con operatori unici. “In questa cifra – si legge nella nota – sono inclusi 58 contratti comunicati pubblicamente e 56 reti 5G live, che coprono cinque continenti”.L’obiettivo, prosegue il comunicato – “è stato raggiunto il 12 agosto con l’annuncio dell’accordo 5G con Telekom Slovenia. Ericsson ha lavorato con i principali partner strategici degli operatori sin dall’inizio delle attività di Ricerca & Sviluppo sul 5G. Il primo annuncio pubblico di partnership per il 5G dell’azienda risale al 2014”.Alle partnership e protocolli di intesa (MoU) iniziali, sono seguiti i test e le sperimentazioni della tecnologia 5G New Radio (NR), gli annunci di accordi commerciali e l’implementazione delle reti. I primi lanci di reti commerciali live sono stati comunicati nel 2018.I contratti siglati dalla multinazionale “riguardano implementazioni sia della Radio Access Network (RAN) che della rete Core, abilitate dai prodotti e dalle soluzioni Ericsson Radio System e dal portafoglio di soluzioni Ericsson per la Core network”.Le implementazioni 5G di Ericsson includono il 5G Non-Standalone, il 5G Standalone e la tecnologia Ericsson Spectrum Sharing. Previste anche funzionalità cloud native con il dual-mode 5G Core di Ericsson.Ericsson – si legge ancora – ” ha implementato il 5G nelle bande alte, medie e basse in ambienti urbani, suburbani e rurali, supportando lo sviluppo di casi di business basati su banda larga mobile avanzata e fixed wireless access. In alcuni mercati 5G particolarmente avanzati, gli operatori offrono servizi di realtà aumentata e realtà virtuale abilitati dal 5G nei settori dell’istruzione, dell’intrattenimento e del gaming”.Börje Ekholm, Presidente e CEO di Ericsson, afferma: “Sin dal primo giorno, le esigenze dei nostri clienti sono state fondamentali per lo sviluppo e l’evoluzione della tecnologia 5G di Ericsson su tutto il portafoglio. Siamo orgogliosi che questo impegno abbia portato 100 operatori unici a scegliere a livello globale la nostra tecnologia per guidare le loro ambizioni di successo nel 5G. Continuiamo a mettere i nostri clienti al centro della scena per aiutarli a offrire i vantaggi del 5G ai loro abbonati, all’industria, alla società e ai paesi come infrastruttura nazionale critica”. LEGGI TUTTO

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    UE, da BEI sostegno all'Italia per il settore biotecnologico

    (Teleborsa) – Un prestito di 30 milioni di euro per sviluppare e commercializzare un nuovo trattamento basato sui globuli rossi (RBC) per la cura di malattie rare. È quanto prevede il contratto firmato dalla Banca europea per gli investimenti (Bei) a favore della società biotecnologica italiana EryDel. Il prestito della banca dell’Ue – si legge in una nota congiunta – è accompagnato da una garanzia del Fondo europeo per gli investimenti strategici (Feis), ovvero il pilastro principale del Piano di investimenti per l’Europa, nell’ambito del quale la Bei e la Commissione europea collaborano come partner strategici per la realizzazione di operazioni finanziarie da parte della stessa Bei volte a rilanciare la competitività dell’economia europea.La tecnologia della piattaforma proprietaria di EryDel consiste in una procedura rapida, automatica e di facile utilizzo per incapsulare molecole di dimensioni più o meno grandi, compresi gli enzimi terapeutici, nei globuli rossi di ciascun paziente. I globuli sono subito reinfusi nel paziente stesso dando luogo a emivita prolungata in circolazione, immunogenicità ridotta, migliore tollerabilità e distribuzione vascolare prevedibile. Il prodotto più avanzato che EryDel sta sviluppando riguarda il trattamento dell’AT, una rara malattia neurodegenerativa dell’infanzia che causa grave disabilità. La tecnologia RBC utilizzata dalla piattaforma sviluppata da EryDel troverà applicazione anche nella cura di altre malattie rare. Il finanziamento sosterrà le attività di Ricerca e sviluppo (R&S) attualmente portate avanti dalla società e dalla sua rete di partner, che raggruppa istituti di ricerca, centri clinici e associazioni di pazienti.”Il fatto che EryDel stia sviluppando terapie per malattie molto rare ci rende ancora più orgogliosi di sostenere la loro missione. Grazie al sostegno del Feis la Bei – spiega il vicepresidente della Banca europea per gli investimenti, Dario Scannapieco – può finanziare gli studi di EryDel relativi alla terapia di incapsulamento nei globuli rossi autologhi per il trattamento di malattie dell’infanzia molto gravi, e questo è per noi motivo di soddisfazione. Come banca dell’Ue abbiamo il preciso dovere di garantire che le giovani società innovative con sede nell’Unione continuino ad avere accesso ai finanziamenti in modo che possano arrivare a immettere sul mercato le loro tecnologie e quindi migliorare la qualità della vita delle persone”.”Il Piano di investimenti per l’Europa – ha commentato il commissario europeo per l’Economia, Paolo Gentiloni – ha già una solida esperienza nell’individuare società tecnologiche innovative da sostenere. Con il finanziamento della società italiana EryDel e la sua tecnologia pionieristica basata sui globuli rossi contribuiremo a superare i limiti del possibile nel trattamento di malattie rare a vantaggio dei pazienti in Europa e nel mondo”.”Per noi è un onore ricevere questo finanziamento della Bei perché sostiene la nostra visione, ovvero diventare un’azienda totalmente integrata capace di proporre terapie innovative ai pazienti. La Bei – ha affermato l’amministratore delegatodi EryDel, Luca Benatti – riconosce chiaramente non solo l’esigenza di colmare questa lacuna in campo medico con terapie efficaci in grado di affrontare le malattie rare, ma anche il potenziale in termini di assistenza ai pazienti in Europa e nel mondo. La Banca sostiene la nostra convinzione che in futuro ci si potrà affidare a terapie efficaci sviluppate da EryDel per un ampio ventaglio di malattie rare. I fondi saranno impiegati per spese programmate nel settore della Ricerca e sviluppo e per realizzare spese in conto capitale. Ora che abbiamo completato l’arruolamento della nostra Fase 3 del test clinico ATTeST, lo studio clinico più ampio mai condotto riguardo all’atassia telangectasia, il sostegno e la collaborazione che la BEI ci sta offrendo sono preziosi”. LEGGI TUTTO

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    Smart Mobility Corporate Club: Intesa Sp Innovation Center con Cisco, FCA e Iren

    (Teleborsa) – Consolidare un ecosistema dell’innovazione dedicato alla smart mobility, fornendo servizi esclusivi alle imprese interessate, lavorando in sinergia per lo sviluppo di nuovi progetti e sostenendo le migliori startup italiane e internazionali del settore.Con questo obiettivo Intesa Sanpaolo Innovation Center, società del Gruppo Intesa Sanpaolo dedicata alla frontiera dell’innovazione, vara con Cisco, FCA e Iren il nuovo Smart Mobility Corporate Club che non poteva che partire da Torino, capitale italiana dell’auto e città vocata alla ricerca e all’innovazione, dove lo scorso anno – grazie alla collaborazione strategica fra Intesa Sanpaolo Innovation Center, Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT – è arrivato Techstars, acceleratore di startup americano tra i più importanti al mondo, che ha scelto di stabilirvi la base europea per le proprie attività sulla smart mobility.“Lo Smart Mobility Corporate Club vuole favorire e facilitare il dialogo tra aziende che operano ai massimi livelli nelle nuove tecnologie, nell’automotive e nell’energia perché possano mettere a fattor comune le rispettive conoscenze, confrontarsi con le startup più promettenti e lavorare assieme per lo sviluppo della mobilità del futuro, partendo da Torino” – afferma Guido de Vecchi, Direttore Generale Intesa Sanpaolo Innovation Center. “Grazie anche alla sinergia con la Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo diretta da Mauro Micillo, l’Innovation Center funge da abilitatore di questo percorso, offrendo competenze trasversali, relazioni internazionali e il supporto di un network globale”.“Aderire a Smart Mobility Corporate Club è per Cisco un’eccellente opportunità, in linea con il nostro modello di innovazione aperto che si basa sulla co-innovazione con i clienti e sulla sperimentazione congiunta. Il tema della Smart Mobility è particolarmente rilevante, perché ha un impatto importante in termini di servizi digitali per i cittadini e definisce il modo in cui le città del futuro svilupperanno i loro sistemi di trasporto in modo sostenibile”, dichiara Enrico Mercadante, Head of Innovation South Europe di Cisco, per il quale ” promuovere una mobilità intelligente significa digitalizzare infrastrutture critiche per il paese e questo è in linea con la missione del programma Digitaliani, che abbiamo lanciato quattro anni fa per accelerare la digitalizzazione dell’Italia. Siamo quindi entusiasti di prendere parte a questo progetto e co-innovare insieme alle altre aziende del Club”.“In Fiat Chrysler Automobiles – spiega Roberto Di Stefano, Head of e- Mobility di FCA Region EMEA – l’innovazione è parte integrante delle nostre attività e la disponibilità di informazioni derivanti dall’adesione allo Smart Mobility Corporate Club ci consentirà di sviluppare rapidamente nuovi progetti in collaborazione con i migliori giovani d’Europa che sapranno innestare in azienda nuovi approcci in grado di sviluppare un vero ecosistema della mobilità. Inoltre lavorare insieme con aziende leader nel proprio settore ci permetterà una migliore progettualità di sistema e ci consentirà di realizzare ambiziosi progetti innovativi con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei nostri clienti e dell’ambiente delle nostre città”.“La partecipazione allo Smart Mobility Corporate Club – dichiara Enrico Pochettino, Direttore Internazionalizzazione e Innovazione Iren S.p.A. – ci permette di potenziare gli strumenti che abbiamo adottato per portare innovazione all’interno del Gruppo IREN. In particolare possiamo accelerare nello scouting di soluzioni innovative per la mobilità, settore nel quale stiamo investendo con le soluzioni Iren-Go, e proporci alle startup internazionali come un partner di riferimento anche facendo leva sul programma di corporate venture capital Iren-Up”.(Foto: © Roman Babakin/123RF) LEGGI TUTTO