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    Rinnovo contratto docenti e ata, Anief: “Mancano 300 euro al mese”

    (Teleborsa) – “Al personale della scuola, docenti e Ata, mancano nello stipendio 300 euro netti al mese: sono quelli che servirebbero per allineare le loro buste paga alla media UE e a spazzare gli effetti del caro energia e inflazione che alla fine di quest’anno arriverà a sfiorare il +15% in soli due anni. Un piccolo passo avanti è l’impegno preso ieri dal Governo che ha approvato una mozione con cui si impegna ad innalzare le spese per l’istruzione e la valorizzazione del personale”. È quanto sostiene il sindacato Anief.”Stando così le cose – afferma Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – reputiamo che oltre ad aumentare la spesa per la Conoscenza rispetto al Prodotto interno lordo nazionale, sia dovere di chi governa il Paese dare un compenso giusto a chi si occupa della sana crescita dei giovani. Oltre ad un aumento generalizzato, ricordiamo che serve una indennità specifica per chi svolge l’attività in trasferta fino a 81 euro di rimborso al giorno, ma anche sotto forma di buoni pasti, come avviene in altri settori, ad esempio con i metalmeccanici. Non sono delle concessioni, ma indennità assegnate a tutti i lavoratori, sia privati che pubblici. Perché nella scuola non si può? Noi non ci rassegniamo e lo torneremo a chiedere nel prossimo incontro all’Aran, dell’11 maggio, per il rinnovo del contratto collettivo nazionale 2019-2021 del comparto Istruzione e Ricerca. Anche noi vogliamo chiudere la trattativa, come ha intenzione di farlo la parte pubblica: l’intenzione, però, deve essere reciproca, perché se sulla parte economica possiamo solo contrattare sulla destinazione, che per noi deve riguardare anche il personale Ata, invece sulla parte normativa chiediamo di ricevere risposte positive. Come pure per introdurre le indennità oggi inesistenti, i tanti diritti calpestati, partendo da personale precario e donne, sino alla formazione per il personale in orario di servizio”.Il giovane sindacato ricorda che nel corso degli incontri di maggio all’Aran, che riguarderanno anche Afam e Ricerca, con i sindacati si parlerà anche della parte economica, con l’amministrazione che, a tal proposito, intende utilizzare le risorse finanziarie aggiuntive messe a disposizioni dalle precedenti leggi di bilancio: 300 milioni di euro per la scuola, messi a disposizione della contrattazione tramite atto di indirizzo integrativo del ministro per l’Istruzione e il merito, Giuseppe Valditara; 66,63 milioni per l’università; 53,46 milioni per la ricerca; 9,57 milioni per Afam. Per questi settori – riporta in queste ore la stampa specializzata – i soli incrementi mensili aggiuntivi sono pari a:70 euro per Afam, 116 euro per gli enti di ricerca e 66,63 euro per le università. Queste risorse sommate a quelle già corrisposte con l’accordo di dicembre consentono incrementi medi complessivi mensili così suddivisi: Scuola 118 euro (124 per i docenti); Università 164,48 euro; Afam 169,28 euro; Enti di ricerca 263,25 euro (questi ultimi riguardano essenzialmente gli enti di ricerca vigilati dal ministero Università e ricerca). È su queste basi, nelle intenzioni della parte pubblica, che – sottolinea l’Anief – si dovrebbe procedere all’accordo conclusivo che porti alla stipula del Ccnl 2019-2021.”Non si può firmare alcun contratto – ricorda Pacifico – senza la valorizzazione dei profili professionali, a partire dai Dsga che non sono mai stai pagati come direttori, ma anche da tutte le posizioni economiche del personale Ata, come pure per ristorare i docenti delle spese per il servizio reso lontano dalla loro residenza, per prevedere una specifica indennità di trasferta e per prevenire il burnout. È giunto il momento di assegnare delle indennità di incarico anche ai precari, a quali possiamo dobbiamo cominciare a pagare i permessi non retribuiti, come anche per finanziare il congedo delle donne vittime di violenza. Perché non possiamo continuare a parlare di continuità della didattica senza incentivare il personale docente e Ata che lavora lontano della propria residenza: come fanno, altrimenti, questi lavoratori a sopperire la costo della vita. Ecco perché dobbiamo dargli un’indennità di sede o di trasferta”.Anief a maggio tornerà anche a battersi per fare introdurre nel nuovo contratto l’estensione al personale docente dei permessi orari per visite mediche come disposto per gli Ata nel contratto 2018. Negli incontri previsti nei prossimi giorni, l’Anief chiederà ancora di includere i Glo tra le attività funzionali all’insegnamento e di stralciare la parte relativa alle sanzioni disciplinari per gli insegnanti, di cancellare i vincoli alla mobilità del personale, di rivedere anche i profili del personale di Enti di ricerca e Università, dove permane la discriminazione dei tecnologi e dell’Afam. LEGGI TUTTO

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    Scuola, Valditara presenta in CdM il Piano per la semplificazione

    (Teleborsa) – Migliorare i servizi scolastici per studenti e famiglie; garantire più cattedre coperte dal primo giorno di scuola; rafforzare l’alleanza tra i vari protagonisti del sistema scolastico; liberare gli istituti scolastici da eccessivi adempimenti burocratici. Questi gli obiettivi strategici contenuti nell’informativa relativa all’avvio del Piano per la semplificazione nel settore della scuola presentata oggi in Consiglio dei Ministri dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara in adesione a quanto annunciato a novembre scorso alle Camere durante l’illustrazione delle linee programmatiche dello stesso dicastero. “Uno degli impegni principali che abbiamo assunto e che stiamo mantenendo – ha dichiarato Valditara – è realizzare un serio intervento di sburocratizzazione della scuola, perché questa possa concentrarsi sulla sua missione principale: l’attività educativa. Con il Piano per la semplificazione puntiamo a migliorare la qualità della nostra scuola, rilanciamo e finalmente completiamo l’autonomia scolastica, introducendo nuove forme di coordinamento e di sostegno”.Il Piano è articolato su tre linee di intervento: interventi organizzativi/tecnologici; innovazione procedimentale/organizzativa; semplificazione normativa. È stato definito al termine di un percorso che ha visto il coinvolgimento e l’ascolto di varie categorie che animano la comunità della scuola (sindacati, associazioni, personale scolastico) e la ricognizione dei numerosi adempimenti a carico degli istituti e delle criticità incontrate dalle famiglie nell’accesso al “sistema scuola”. Viene così delineato un iter di azioni misurabili (anche in termini di differenza tra condizioni di partenza e risultati conseguiti) che convergono su obiettivi strategici, il cui grado di raggiungimento è anch’esso valutabile. Gli interventi avranno un’attuazione graduale e diversificata, in funzione della loro complessità.Parallelamente è prevista la presentazione di un disegno di legge di semplificazione collegato alla manovra finanziaria, che intervenga sul Testo unico in materia di istruzione e recepisca le eventuali necessità normative che emergano dagli interventi organizzativi/tecnologici e procedimentali/amministrativi o dal confronto con strutture periferiche del Ministero, Regioni, enti territoriali e altri soggetti interessati all’ecosistema Scuola. Già nel CdM del 16 febbraio scorso sono state anticipate, con il decreto-legge PNRR, importanti misure di semplificazione e di accelerazione di alcuni interventi in tema di edilizia scolastica.L’avvio del Piano prevede le prime 20 misure di semplificazione, riconducibili al primo livello di intervento (organizzativo/tecnologico). Vengono inoltre assicurate adeguate forme di trasparenza sullo stato degli interventi previsti, che verranno pubblicati sul sito web del Ministero.Interventi previsti – Da fine 2023 sarà attiva un’unica piattaforma online, che consentirà a famiglie e studenti l’accesso agli strumenti e alle informazioni utili per la scelta della scuola (per esempio dove sono localizzati gli istituti, quali sono gli indirizzi disponibili, i programmi e i piani formativi), in modo da procedere direttamente all’iscrizione e successivamente ai pagamenti richiesti nel corso degli studi. Il Piano prevede, inoltre, di garantire maggiore copertura delle cattedre sin dall’avvio dell’anno scolastico. Si prevedono diversi interventi, come la velocizzazione degli adempimenti per i pensionamenti, l’individuazione di soluzioni procedurali, organizzative e tecnologiche per poter effettuare le nuove nomine in tempi utili all’avvio dell’anno scolastico e una più veloce gestione delle supplenze brevi. Tra gli obiettivi anche quello di velocizzare i contributi statali alle famiglie meno abbienti per l’acquisto dei libri di testo. Il Piano punta, infine, a semplificare la gestione degli acquisti, ridurre il contenzioso. Attraverso una nuova piattaforma per il sistema degli acquisti e la realizzazione di soluzioni digitali di classificazione delle sentenze e di standardizzazione di modelli istruttori, le scuole verranno sollevate da eccessi di burocrazia. LEGGI TUTTO

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    Scuola, rinnovo contratto 2022/24: Governo lavora per reperire 8 miliardi. Per Anief ne servono 16

    (Teleborsa) – “Finalmente il Governo Meloni sembra dare un’apertura rispetto al rinnovo del contratto dei lavoratori statale per il periodo 2022/24. Nel Documento di economia e finanza 2023 c’è scritto che occorrono risorse per il pubblico impiego che si troveranno con il rafforzamento della revisione della spesa corrente, che con risparmi crescenti nel tempo, contribuirà alla copertura di tali politiche”. Il problema – evidenzia l’Anief – è che “il governo ha a disposizione 3 miliardi da spendere quest’anno, ottenuti grazie alla maggiore crescita economica. Soldi che saranno utilizzati per un nuovo taglio del cuneo fiscale da maggio a dicembre di quest’anno e che si andrà a cumulare alla riduzione di tre punti percentuali dei contributi per i redditi fino a 25 mila euro, e di due punti per quelli fino a 35 mila euro”.”Il problema – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – è che per un aumento adeguato degli stipendi pubblici di miliardi ce ne vogliono più del doppio: almeno 16, perché l’inflazione del 2022 è di 7,2% punti a dispetto dell’1,5% stanziato dal Governo Draghi e dell’altro 1,5% stanziato dall’attuale Governo Meloni. Gli 8 miliardi che sarebbero messi sul ‘piatto’ dall’esecutivo in carica servirebbero solo per pagare subito adeguamento dell’indennità di vacanza contrattuale non finanziato per il 2023 e adeguato solo al 2022. Non si pensi – continua Pacifico – che per pareggiare almeno il costo della vita e dare un minimo di aumento vero possa bastare il taglio del cuneo fiscale e quello delle aliquote Irpef, sono certamente degli aiuti ma non bastano affatto per coprire le spese che ogni mese i dipendenti pubblici devono affrontare”.Giusto ieri, anche la presidente della Corte Costituzionale Silvana Sciarra, nel corso della conferenza stampa seguita alla relazione sull’attività e sugli indirizzi giurisprudenziali della Corte nel 2022, ha detto “quello dei salari bassi è un problema non soltanto italiano ed è un problema molto serio”. Sciarra ha invitato a prestare attenzione all’articolo 36 della Costituzione, che prevede come il lavoratore abbia “diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa. Secondo me – ha precisato – è uno degli articoli più interessanti e belli della nostra Costituzione, perché mette insieme il principio della dignità, con il principio della sussistenza, con il principio della famiglia”.L’Anief fa sapere di “approvare in pieno le dichiarazioni della presidente della Corte Costituzionale Silvana Sciarra”. Il giovane sindacato ha calcolato che occorrono tra i 6 e gli 8 miliardi di euro per pagare l’indennità di vacanza contrattuale piena, che copra fino al 15 per cento di aumento di inflazione che si è venuta a determinare tra il 2022 e il 2023. Per questo, coprire il disavanzo con appena l’1,5%, come è stato fatto per il 2023, non può bastare. Senza dimenticare il 2013 derubato dalla carriera: per questo motivi, Anief ha avviato una campagna nazionale per tutelare le retribuzione durante l’inflazione salita di 12 punti solo nell’ultimo anno per la guerra in Ucraina e il caro energia: la normativa vigente primaria prevede infatti che l’indennità di vacanza contrattuale sia pari a non meno il 50% dell’aumento del costo della vita, quindi attorno al 7 per cento, considerando pure l’anno in corso. In cifre, anziché tra 6 ai 14 euro di aumento servono almeno 80 euro medi. LEGGI TUTTO

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    UniCredit Foundation: in Italia 500mila euro a progetti di contrasto alla povertà educativa

    (Teleborsa) – Si è conclusa la prima edizione della “Call for Education – Italy Regions”, iniziativa di solidarietà promossa da UniCredit Foundation e realizzata con il supporto di UniCredit grazie al progetto “Carta E” a sostegno di progetti di contrasto alla povertà educativa realizzati da organizzazioni non profit su tutto il territorio nazionale. Sono 4 le iniziative premiate, con un contributo complessivo di 500mila euro.Tramite il progetto “Carta E”, il due per mille delle spese effettuate dai clienti che utilizzano le carte di credito “Etiche” – fa sapere Unicredit in una nota – è andato ad alimentare, senza alcun onere a carico del titolare della carta, uno specifico Fondo destinato a iniziative sociali realizzate da organizzazioni non profit.Nello specifico, la “Call for Education – Italy Regions” ha coinvolto le sette Region commerciali di UniCredit (Nord Ovest, Lombardia, Nord Est, Centro Nord, Centro, Sud e Sicilia) deputate a gestire i rapporti con i territori, cogliendo i bisogni e le sensibilità delle comunità locali, nell’individuazione di progetti educativi a favore di giovani nella fascia di età 11-19 anni (scuola secondaria inferiore e superiore), con particolare focus su:contrasto della dispersione scolastica; acquisizione di competenze adeguate al proseguimento degli studi universitari; acquisizione di competenze adeguate all’ingresso nel mondo del lavoro. Grazie a tale collaborazione, su un totale di 55 candidature sono stati premiati 4 progetti formativi con un importo complessivo di 500mila euro.”Questa prima edizione della Call for Education – Italy Regions – ha commentato Silvia Cappellini, direttore generale di UniCredit Foundation – ha registrato grande interesse e partecipazione da parte di associazioni attive sul territorio nazionale che hanno presentato importanti progetti a supporto di giovani e istruzione. L’abbandono precoce degli studi e la mancata acquisizione di competenze adeguate per il proseguimento degli studi universitari o per l’ingresso nel mondo del lavoro sono fenomeni diffusi nella maggior parte dei Paesi in cui il Gruppo opera. Ciò è dovuto a diversi fattori, ma dipende in larga misura dalle condizioni socio-economiche e culturali delle famiglie e dei territori in cui i bambini nascono e crescono. La scuola rappresenta un presidio essenziale nel contrasto alle disuguaglianze e noi riteniamoche solo una scuola di qualità possa dare pari opportunità di apprendimento a tutti gli studenti e, soprattutto, a quelli più svantaggiati. È per questo che ci impegniamo e lavoriamo ogni giorno per affiancare i giovani nei loro percorsi di studi promuovendo occasioni di apprendimento e crescita, affinché nessuno venga lasciato indietro”.I progetti vincitori – NORD OVEST (3 scuole di Torino, Alessandria e Vercelli): AGS per il Territorio – Progetto “Maker Lab”.Contrasto della dispersione scolastica attraverso potenziamento delle competenze di base, logiche e trasversali per sostenere l’autoefficacia e la motivazione di adolescenti in situazione di svantaggio; apprendimento esperienziale e percorsi di orientamento; presa in carico e accompagnamento psicologico, educativo e scolastico. Beneficiari: 360 studenti 11-16 anni. Durata: 24 mesi.NORD EST (6 scuole di Veneto e Trentino-Alto Adige): CEDEL – Cooperativa Sociale Educativa ELIS – Progetto “Cloto”. Progetto destinato alle classi seconde delle scuole secondarie di secondo grado, per sostenere ragazzi in difficoltà, con disabilità o ad alto rischio di abbandono scolastico, attraverso laboratorio multimediale; laboratorio per affinare soft e hard skill, per cimentarsi nella creazione di proposte progettuali in risposta a sfide lanciate da realtà imprenditoriali locali; palestra digitale di allenamento per gestire in modo efficace un colloquio di lavoro; interventi di figure di successo “ispirazionali” (start up, imprenditori, neolaureati) all’interno delle scuole. Beneficiari: 150 studenti 14-19 anni. Durata: 18 mesi. SUD (5 scuole della provincia di Bari, Barletta e Matera): Consorzio Meridia – Progetto “Skill@ti”. Contrasto alla dispersione scolastica e alla povertà educativa mediante l’attivazione di percorsi di apprendimento formale e non formale per l’acquisizione di soft skill e di compoetenze utili all’inserimento nel mondo del lavoro. Attività: Digital Technoligie Campus; percorsi di promozione della salute; percorsi di cittadinanza atttiva. Beneficiari: 300 studenti 13-16 anni. Durata: 24 mesi. SICILIA (2 scuole delle province di Catania e di Agrigento): Junior Achievement Italia – Progetto “Salvaborgo”. Percorso di empowerment, ri-motivazione e orientamento attraverso l’educazione imprenditoriale. Il fine è quello di aiutare i ragazzi che vivono in comuni isolati e ad alto tasso di spopolamento nel riconoscersi come attori di cambiamento sociale, capaci di attivarsi per la rigenerazione dei propri territori. Grazie a esperienze pratiche e interattive, gli studenti saranno coinvolti nell’individuazione di alcune delle sfide legate alle proprie comunità, sviluppando soluzioni imprenditoriali innovative. Beneficiari: 150 studenti 15-18 anni. Durata: 24 mesi. LEGGI TUTTO

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    Il Milleproroghe è legge, ANIEF: “Per la scuola un'altra occasione persa”

    (Teleborsa) – “Arriva il sì definitivo della Camera dei deputati al decreto Milleproroghe. Per la scuola sono state inserite in dirittura d’arrivo alcune novità, come il corso-concorso per dirigenti scolastici e lo scorrimento delle graduatorie del concorso straordinario bis, ma sostanzialmente abbiamo assistito ad un’altra occasione sfumata”. È quanto afferma l’ANIEF in una nota “Con il decreto Milleproroghe giunto al capolinea – dichiara Marcello Pacifico, presidente nazionale ANIEF – abbiamo raccolto poco rispetto a quello che serviva al settore dell’Istruzione: mancano all’appello soprattutto la conferma della deroga ai vincoli sulla mobilità e dell’organico aggiuntivo, come pure la modifica del reclutamento con fase transitoria per permettere di assumere i precari delle GPS, oltre che un ulteriore miglioramento delle graduatorie concorsuali. Comunque noi non ci rassegniamo – continua Pacifico – e riproponiamo tutto quello che è stata cassato perché entri nel decreto Pnrr: il nostro sindacato, in particolare, continua a fare da tramite con la Commissione europea perché in questa fase di predominanza delle esigenze legate al Pnrr si deroghi sia ai vincoli nella fase transitoria della mobilità sia al reclutamento con immissioni in ruolo da prima e seconda fascia GPS per il prossimo triennio su disciplina e sostegno sul 100% dei posti vacanti senza più limitazioni”. LEGGI TUTTO

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    Reclutamento, Anief: “Arriva la proposta di legge dal primo partito di Governo per stabilizzare i precari”

    (Teleborsa) – “A presentare il ddl sulla stabilizzazione dei supplenti è il primo partito di maggioranza relativa, Fratelli d’Italia, che in questo modo rompe gli indugi e invia un importante segnale al Governo: la proposta di reclutamento prevede le immissioni in ruolo dalla prima e seconda fascia delle GPS, le Graduatorie Provinciali per le Supplenze, con soluzioni sulla gestione delle attuali graduatorie concorsuali ordinarie e straordinarie nella fase transitoria di attuazione del PNRR. La proposta riguarda anche agli idonei di religione e la mobilità del personale, come suggerito da Anief durante l’ultima audizione in Senato sulle modifiche al decreto Milleproroghe”. È quanto fa sapere l’Anief in una nota. “La presentazione della proposta di legge a firma dei senatori Carmela Bucalo e Antonio Iannone, entrambi di Fratelli di Italia, – ha detto il presidente Anief, Marcello Pacifico, – è veramente importante, perché arriva mentre è in corso di discussione all’ufficio di Gabinetto del Ministero dell’Istruzione e del Merito la riforma del reclutamento previsto dal PNRR e dopo il voto alle proposte sul precariato avvenute in queste ore in Parlamento. Sulle possibili immissioni in ruolo da Gps, anche da seconda fascia e pure su materia e non solo su sostegno, come sollecitato da tempo dall’Anief, continuiamo a nutrire fondate speranze. Come pure sulle modifiche alla regolamentazione della mobilità, con la richiesta praticamente unanime di fare cadere gli attuali vincoli a spostarsi che il ministero dell’Istruzione vorrebbe attuare”.Il sindacato ricorda che per la fase transitoria del reclutamento, da adottare nell’anno in corso e nel 2024, in attesa dell’entrata in vigore della Legge di riforma 79/2022, chi amministra la scuola in Italia attende ancora la risposta della Commissione Europea sulla proposta del Ministero dell’Istruzione e del Merito che prevede l’assunzione da prima e seconda fascia Gps in un percorso comprendente la formazione universitaria, una prova concorsuale in uscita e l’anno di prova, parallelamente a un eventuale ulteriore concorso riservato al personale con 36 mesi di servizio. L’UE dovrà anche verificare la possibilità della messa a regime dei nuovi vincoli soltanto per i neoassunti a partire dai nuovi concorsi prevista dalla riforma sul PNRR.Anief, infine, ha rivendicato, anche all’interno del decreto Pnrr, prossimo all’approvazione, lo stanziamento di risorse aggiuntive per il personale amministrativo e DSGA, oltre che per armonizzare le questioni pendenti sulla gestione della fase transitoria, quali la validità delle graduatorie del concorso ordinario, l’integrazione del concorso straordinario, la conferma dei contratti stipulati con la clausola della riserva, il riconoscimento dei titoli conseguiti all’estero, il corso-concorso abilitante pendente per i ricorsisti, l’accesso al Tfa sostegno in deroga al numero programmato, i passaggi di qualifica cosiddetti “verticali”. LEGGI TUTTO

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    Scuola, Anief: “Stipendi fermi mentre l'inflazione vola”

    (Teleborsa) – “L’indice dell’attuale assegno una tantum prevista dall’ultima Legge di Bilancio è meno della metà della indennità di vacanza contrattuale spettante, al netto degli arretrati da recuperare. Mentre nel biennio 2022-23 il costo della vita è vicino ad un incremento senza precedenti, pari quasi al 11,4%”. È quanto evidenzia l’Anief avviando le adesioni alla campagna di recupero dell’indennità piena prevista per legge e che quindi va assegnata almeno per gli anni 2022 e 2023. L’ultimo aggiornamento, introdotto con la Legge 30 dicembre 2021,n.234 (Legge di Bilancio 2022) al comma 609 dell’articolo 1, – spiega il sindacato – prevede che, nelle more della definizione dei contratti collettivi nazionali di lavoro e dei provvedimenti negoziali relativi al personale in regime di diritto pubblico per il triennio 2022-2024, si dia luogo, in deroga alle procedure previste dalle disposizioni vigenti in materia, all’erogazione dell’anticipazione di cui all’articolo 47-bis, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e degli analoghi trattamenti previsti dai rispettivi ordinamenti, nella seguente misura mensile percentuale rispetto agli stipendi tabellari: dal 1° aprile al 30 giugno 2022 0,30%, dal 1° luglio 2022 0,50%. Tale indicizzazione, però, avvenuta in base alla NADEF del settembre 2021, quando si stimava un tasso dell’1,5%, doveva nell’ultima Legge di bilancio, essere allineata al tasso di inflazione programmata certificato per il 2022 nella NADEF stessa (nota di aggiornamento del documento di economia e finanza) e previsionale per il 2023. Ciò – afferma l’Anief – non è avvenuto, perché il Governo pur non bloccando espressamente l’allineamento del tasso di indennità di vacanza contrattuale come aveva fatto per il 2013-2017 (Legge 133/2008, DPR122/2013, Legge 147/2013) ha stabilito di erogare soltanto un emolumento una tantum per il 2023, senza aggiornare l’indice di IVC.La Legge 29 dicembre 2022, n.197 (LeggediBilancio2023) all’articolo 1,comma 330, prevede infatti che “per l’anno 2023, gli oneri posti a carico del bilancio statale per la contrattazione collettiva nazionale in applicazione dell’articolo 48, comma 1, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165,e per i miglioramenti economici del personale statale in regime di diritto pubblico di cui all’articolo 1, comma 609, della legge 30 dicembre 2021, n. 234, sono incrementati di 1.000 milioni di euro da destinare all’erogazione, nel solo anno 2023, di un emolumento accessorio una tantum, da corrispondere per tredici mensilità, da determinarsi nella misura dell’1,5 per cento dello stipendi o con effetti ai soli fini del trattamento di quiescenza”.Anief ricorda che l’indennità di vacanza contrattuale è uno strumento, costituzionalmente protetto, introdotto a seguito dei patti sociali con la privatizzazione del rapporto di lavoro nel pubblico impiego, per tutelare la retribuzione del personale, in sede di definizione delle risorse contrattuali, attraverso una copertura economica immediata, mensile che costituisce un’anticipazione dei benefici economici complessivi che saranno attribuiti all’atto del rinnovo contrattuale. Tale copertura è pari al 30% della previsione ISTAT dell’inflazione, misurata dall’indice IPCA al netto della dinamica dei prezzi dei beni energetici importati, applicata agli stipendi tabellari,e pari al 50% del predetto indice, dopo sei mesi di vacanza contrattuale.Attualmente, invece, il tasso di inflazione programmata (TIP) per il 2022 è del 7,1% e per il 2023 è del 4,3%, mentre per il 2021 è dello 0,50%. Pertanto, essendo assorbita l’indennità di vacanza contrattuale per il 2021, a seguito della sottoscrizione del CCNL 2019/2021, rimane da allineare nella misura del 30% dal 1° aprile 2022 e nella misura del 50% dal 1° luglio 2022 l’assegno relativo all’indennità di vacanza contrattuale nella misura di un ulteriore aumento, come da tabella, che fa da esempio, rapportata per un docente laureato di scuola secondaria e posto nella seconda fascia stipendiale. LEGGI TUTTO

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    Milleproroghe, ANIEF: “Organico aggiuntivo docenti e Ata, da domani voto per approdo in Senato”

    (Teleborsa) – C’è anche la conferma dell’organico aggiuntivo per docenti e Ata fino al 30 giugno 2023 tra gli emendamenti che vanno avanti nel decreto legge Milleproroghe pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 29 dicembre scorso. L’emendamento, prodotto dal M5s, è incentrato sulla proroga dell’organico Covid (5.1, testo 2). La richiesta del partito pentastellato ha superato a Palazzo Madama la prima selezione e ora passa ora al voto. Le votazioni degli emendamenti dovrebbero iniziare da domani, 25 gennaio, mentre il via libera al testo modificato, da parte dellìAula del Senato, dovrebbe arrivare entro venerdì prossimo.Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, si appella “alla sensibilità dei senatori perché riescano a reperire le risorse a finanziare l’organico aggiuntivo di docenti e Ata: ricordo che – ha detto Pacifico – privandoci di queste unità di personale sarà molto difficile fronteggiare tutto il lavoro che sta arrivando nelle segreterie per gestire il Pnrr. Proprio nel momento di bisogno massimo, come lo è stato nell’ultimo biennio con il Covid, sarebbe un errore clamoroso privarsi di oltre 40mila insegnanti, amministrativi e collaboratori scolastici”. LEGGI TUTTO