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    Decreto Aiuti Quater, Anief: “Supplenze di pochi giorni pagate con soldi risparmiati dall'organico Covid non attivato”

    (Teleborsa) – “Sulla forte esigenza di implementare risorse umane nelle scuole tutti si dicono d’accordo, ma quando c’è decidere si procede sempre al contrario. L’attuale Governo conferma la regola: anziché confermare l’organico aggiuntivo degli ultimi due anni, approvando l’emendamento Anief al decreto Milleproroghe ed in precedenza allo stesso DL 176 Aiuti Quatar, con decreto legge a Palazzo Madama le Commissioni decidono di utilizzare i risparmi del ‘cosiddetto organico covid’ per finanziare i contratti di supplenza breve e saltuaria del personale scolastico, dove è autorizzata per il 2022 la spesa di 150 milioni di euro”. È quanto scrive oggi Orizzonte Scuola specificando che “in base a quanto previsto dall’Accordo politico sottoscritto il 10 novembre 2022 tra il ministero dell’Istruzione e le organizzazioni sindacali, l’art. 14 comma 3 stanzia ulteriori 100 milioni di euro per il solo anno 2022 ad integrazione delle risorse contrattuali per il triennio 2019 2021”. La misura potrebbe “entrare nel testo definitivo” assieme ad altre in quanto approvate “come emendamenti al Senato.”Riteniamo questo modo di procedere – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – del tutto inappropriato: siamo all’antilogica dei sofisti greci, perché oltre a minare il servizio scolastico ordinario, avere privato le nostre scuole di almeno 40 mila docenti e Ata, si va a realizzare un’operazione incoerente che andrà a ricadere pure sulla gestione degli importanti finanziamenti che ogni istituto scolastico sta ricevendo dall’Unione europea, in chiave Pnrr, per digitalizzare l’offerta formativa, combattere l’abbandono scolastico e restaurare gli edifici dove ogni giorno fanno lezione quasi nove milioni di alunni, più un milione di insegnanti, Ata e dirigenti quasi sempre in condizioni di non sicurezza. L’unica logica che può essere prevalsa – continua il sindacalista – è quella di risparmiare ancora una volta sottraendo soldi alla scuola, senza pensare alla funzionalità del servizio e al pericolo incombente cui si sta andando incontro mettendo a rischio i progetti del Pnrr. Come si fa a far venire meno delle risorse umane così importanti proprio nel momento del massimo bisogno? Invece di seguire quanto chiesto da Anief con una modifica al decreto Milleproroghe e dare seguito all’appello pubblico di reintegrare i 55mila docenti e ATA assunti per due anni e oggi abbandonati al loro destino, si procede all’opposto. Così non va”. LEGGI TUTTO

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    Scuola, Anief: un mese per sentenza Consulta su risarcimenti a docenti sospesi

    (Teleborsa) – Il prossimo 30 novembre la Consulta si esprimerà sulle migliaia di richieste di risarcimento presentate dai dipendenti pubblici per la sospensione dal servizio, a causa della mancata soddisfazione dell’obbligo di vaccinazione Covid-19 imposto dal precedente Governo, e per l’assegno alimentare conseguentemente negato ed il demansionamento del corpo docente. Lo ricorda il sindacato della scuola Anief, segnalando che le 14 ordinanze rimesse dai Tribunali amministrativi e del lavoro hanno violato ben undici articoli della Costituzione. L’ufficio legale del giovane sindacato ha presentato, in particolare, ricorsi per più di 4 mila tra amministrativi e insegnanti, mentre con diverse ordinanze si sono rivolti alla Consulta il Consiglio giustizia amministrativa Sicilia, il Tar Lombardia, lo stesso Tar Lazio e i Tribunali del lavoro di Brescia, Catania e Padova.”L’udienza sarà discussa dopo che, probabilmente, con il nuovo Governo, dal 1° novembre, sarà eliminato l’ultimo obbligo ancora vigente per i lavoratori che operano in ambito sanitario e potrebbe essere già insediata una commissione d’inchiesta sulla gestione della crisi pandemica”, spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ricordando che “in ballo, oltre alle importanti questioni in punto di diritto, dibattute in sede sfavorevole all’obbligo vaccinale in alte Corti di giustizia di altri Paesi europei e del mondo (Usa, Slovenia, Austria), ci sono migliaia di richieste di risarcimento in favore dei lavoratori pubblici sospesi anche per l’assegno alimentare negato durante il periodo di sospensione e una specifica per il demansionamento del personale docente, rientrato fuori dalle aule ad aprile”. LEGGI TUTTO

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    Anief sempre vittorioso in tribunale. Pacifico: “Per noi importante tutelare diritti”

    (Teleborsa) – Il sindacato autonomo Anief continua a registrare sempre più successi nelle aule di tribunale, l’ultimo grazie ad uno studio a cura del legale del sindacato – Piemonte – Giovanni Rinaldi che è riuscito a far ottenere giustizia per i tanti ricorrenti ed un risarcimento. Il presidente del sindacato rappresentativo, Marcello Pacifico, ha ricordato che “sempre più docenti e amministrativi si affidano all’esperienza del sindacato”.”Il diritto finalmente è stato ripristinato. È sotto gli occhi di tutti che i benefici che si possono ottenere dai ricorsi Anief sono tantissimi, perché per noi il docente precario o di ruolo deve essere sempre al centro dell’interesse del sindacato”, sottolinea il sindacalista, ricordando alcuni cavalli di battaglia: “Sono innumerevoli le sentenze favorevoli, come per esempio per la sentenza con petitum ferie, che ha portato nelle tasche del ricorrente più di 3000 euro, o una sentenza del tribunale di Biella su Rpd, che ha riportato al ricorrente 2000 euro. E ancora, 8 mensilità per un risarcimento e molte migliaia di euro per il ricorso carta del docente anche ai precari, che riscuote molte adesioni. Si registrano vittorie anche per scatti, bonus, ricostruzione carriera, tutte sentenze che hanno fatto assegnare ai ricorrenti migliaia di euro”. LEGGI TUTTO

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    Rinnovo del contratto scuola, Pacifico (Anief): “Finiamola di giocare con la pelle di docenti e Ata”

    (Teleborsa) – Con la costituzione del nuovo Governo e ministro dell’Istruzione, torna in primo piano il rinnovo del contratto scuola, scaduto da 46 mesi: si tratta dell’unico contratto del pubblico impiego non ancora rinnovato. Un rinnovo che – come evidenzia il Sole 24 Ore – vale oltre 2 miliardi ai quali vanno aggiunti anche i 5 miliardi di arretrati. Uno degli ultimi atti del ministro Bianchi – ricorda il quotidiano economico – è stato quello di spostare i 340 milioni destinati alla valorizzazione della professione insegnante sul rinnovo contrattuale. Quindi, si domanda cosa farà, adesso, il ministro dell’Istruzione e del Merito: girerà le risorse nel contratto nazionale o andrà allo scontro con i sindacati?. Intanto, i 340 milioni sono al momento bloccati, fermi sul parere del ministero dell’Economica che tarda ad arrivare. Sempre secondo quanto segnala il Sole 24 Ore, le perplessità tecniche e politiche sul cambio di destinazione del fondo da 340 milioni sono parecchie. Spunta una terza via – scrive sempre oggi Orizzonte Scuola – cioè quella di far passare l’attribuzione dei fondi del contratto da un vincolo di destinazione al salario accessorio, in base ai criteri di distribuzione che la stessa intesa tra Governo e sindacati dovrebbe disciplinare.In tale scenario Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, non vuole nemmeno prendere in considerazione che il nuovo Governo possa spostare la destinazione dei 340 milioni destinati al rinnovo del contratto. Si tratterebbe di un esordio davvero infausto. “Finiamola di giocare con la pelle dei lavoratori della scuola – dichiara il sindacalista autonomo – perché di fronte a una inflazione superiore al 10% soltanto nell’ultimo anno, è vergognoso il solo pensare che i 340 milioni debbano essere assegnati al merito, un oltraggio visto che la copertura per gli aumenti contrattuali è ferma al 4,22%. Invece di cambiare il destino di un contratto già definito e da chiudere in fretta, è bene che il nuovo ministro ci convochi il prima possibile: abbiamo tanti dossier da affrontare e dei primi provvedimenti da prendere: oltre al contratto scaduto da 46 mesi, con l’inflazione 10 punti sopra e le regole da rivedere, c’è il problema dell’organico aggiuntivo, del precariato, della mobilità e molto altro”. LEGGI TUTTO

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    OCSE, con pandemia balzo dei NEET

    (Teleborsa) – Nel periodo del Covid è aumentata la quota dei Neet, ossia i giovani adulti che non hanno un lavoro né seguono un percorso scolastico o formativo per periodi prolungati. Lo rileva l’Ocse nel suo report annuale Education at a Glance 2022 – Uno sguardo sull’istruzione sottolineando come la quota di Neet di età compresa tra 25 e 29 anni in Italia era già in aumento al 31,7% durante la pandemia da Covid nel 2020, e ha continuato ad aumentare fino al 34,6% nel 2021. LEGGI TUTTO

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    Manifesto politico Udir: le proposte in vista delle elezioni del 25 settembre

    (Teleborsa) – Reclutamento, dimensionamento, sicurezza, trasferimenti. Ruotano attorno a questi i temi le misure in grado di risolvere alcuni problemi della scuola richieste nel manifesto presentato da Udir. Gli obiettivi che si vogliono raggiungere – spiega il sindacato in una nota – riguardano argomenti inerenti a organici, carriera, responsabilità, mobilità. Il primo risultato è ottenere il reclutamento, attraverso l’assunzione degli idonei del concorso ds con scorrimento delle graduatorie di merito. Il secondo riguarda il dimensionamento attraverso il riconoscimento delle deroghe fino al 2024 al tetto dei 500 alunni per la rideterminazione nel triennio delle scuole autonome anche per la mobilità. Il terzo riguarda la sicurezza, con l’approvazione dello scudo penale del ds nel rispetto dei protocolli per la tutela della salute di lavoratori e discenti. Il quarto riguarda i trasferimenti, con la deroga fino al 2025 dell’aliquota contrattuale dal 30% al 60% dei posti destinati alla mobilità dei dirigenti scolastici.Gli obiettivi sono centrati su organici: con assunzioni su scuole normodotate, revisione dimensionamento, e recupero sedi presidenza. Il secondo obiettivo è inerente alla carriera con l’equiparazione dello stipendio accessorio alla seconda fascia dirigenti pubblica amministrazione, ripristino Ria neoassunti 2001, recupero decurtazione Fun. Il terzo obiettivo riguarda la responsabilità, attraverso la revisione del testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Sulla mobilità l’obiettivo è ottenere il trasferimento sul 100% dei posti vacanti senza nullaosta degli Uffici scolastici regionali.Udir ricorda, inoltre, che tra pochi giorni, giovedì 22 settembre, ci sarà un nuovo workshop formativo. I temi che verranno affrontati sono: il riparto delle competenze in materia di edilizia scolastica, gli strumenti di governance, le principali linee di finanziamento, i più recenti interventi normativi, le prime indicazioni dalla Conferenza Stato Regioni per la mitigazione delle misure di contrasto al Sars Covid in ambito scolastico 2022/23, il Mobility manager. L’incontro, che sarà aperto dai saluti del sottosegretario di stato del Ministero dell’Istruzione, senatrice Barbara Floridia e del direttore del USR Sicilia, Giuseppe Pierro, interverranno Marcello Pacifico, presidente nazionale Udir; Natale Saccone, ingegnere componente tavolo nazionale permanente del Ministero dell’Istruzione per la sicurezza; Raffaele Guariniello, magistrato e giurista; Rosario Leone, ex provveditore agli Studi di Palermo e Trapani; Vito Lo Scrudato, dirigente scolastico del liceo classico Umberto I di Palermo; Leon Zingales, dirigente scolastico “IC Annarita Sidoti” di Gioiosa Marea (Messina); e Daniela Di Piazza, dirigente scolastica Ipsseoa “K. Wojtyla” di Catania. LEGGI TUTTO

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    Abbandono scolastico al 12,7%, l'allarme di Save the Children

    (Teleborsa) – Il 23,1% dei 15-29enni in Italia si trova in un limbo, fuori da ogni percorso di lavoro, istruzione o formazione: il numero dei Neet è il più alto dell’Ue, oltre il doppio di Francia e Germania. Il 12,7% degli studenti non arriva al diploma, perché abbandona precocemente gli studi.C’è poi una percentuale rilevante, il 9,7% del totale, quasi un diplomato su 10 nel 2022, “senza le competenze minime necessarie per entrare nel mondo del lavoro o dell’Università”: nel rapporto Alla ricerca del tempo perduto. Save the Children la definisce “dispersione implicita” ed è connessa all’impoverimento educativo e alla povertà materiale.In vista della riapertura delle scuole, l’associazione segnala alcuni deficit strutturali a livello nazionale e locale, in termini di spazi, servizi e tempi educativi, mettendo in luce un paradosso: laddove la povertà minorile e più alta, e sarebbe dunque importante un’offerta formativa di qualità, “la scuola è più povera, privata di tempo pieno, mense e palestre”.Il rapporto segnala poi una forte disparità geografica nelle “dispersione implicita”, che risulta più alta in Campania, al 19,8%. Save the Children prende come riferimento i dati Invalsi del 2022: se si guarda alle competenze nelle singole materie, in Campania, Calabria e Sicilia più del 60% degli studenti non raggiunge il livello base delle competenze in italiano, mentre quelle in matematica sono disattese dal 70% degli studenti in Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna. L’abbandono scolastico nella maggior parte delle regioni del Sud va ben oltre la media nazionale (del 12,7%), con punte in Sicilia (21,1%) e Puglia (17,6%) e valori decisamente più alti rispetto a Centro e Nord anche in Campania (16,4%) e Calabria (14%).Servirebbero – stima l’organizzazione – un miliardo e 445 milioni per garantire il tempo pieno in tutte le classi della scuola primaria statale. Un’offerta adeguata di spazi e di tempi educativi – sottolinea – può contribuire efficacemente a ridurre le disuguaglianze educative territoriali: “Proprio dove i bambini, le bambine e gli adolescenti affrontano, con le loro famiglie, le maggiori difficoltà economiche c’è al contrario maggior bisogno di un’offerta educativa più ricca”. “Per questo – osserva Raffaela Milano, direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children – chiediamo al nuovo governo che si formerà un investimento straordinario che parta dalla attivazione di aree ad alta densità educativa’ nei territori più deprivati”: investire il 5% del Pil, al pari della media europea, vorrebbe dire rendere disponibili circa 93 miliardi, contro i circa 71 stanziati nel 2020. LEGGI TUTTO

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    Anief, Pacifico: “Scuola italiana è precaria. Occorre cambiare registro stanziando diversi miliardi di euro”

    (Teleborsa) – “La scuola italiana è precaria: domani dal Senato ci aspettiamo delle risposte postivi sugli emendamenti Anief presentati al DL Aiuti bis. Senza l’organico Covid le scuole non possono riaprire e andare avanti con regolarità. Come pure senza l’immissione in ruolo di chi ha fatto i concorsi e attende invano”. Questo l’appello lanciato oggi da Marcello Pacifico, presidente Anief, nel corso di un dibattito politico organizzato per un confronto sul manifesto sulla scuola realizzato dallo stesso sindacato in vista delle elezioni politiche del 25 settembre che definiranno il prossimo Parlamento e le forze che guideranno la XIX legislatura.”Siamo onorati – ha detto Pacifico – che la politica sia d’accordo con Anief sull’esigenza di far attuare delle azioni concrete al legislatore, che deve rilanciare la scuola e superare la sua precarietà. A partire dal doppio canale di reclutamento del personale: è emblematico che da oltre due anni si attendono invano i corsi di abilitazione. L’Europa, intanto, ha stanziato dei fondi straordinari anche per superare la precarietà: abbiamo un concorso Straordinario bis con pochissimi posti rispetti a quelli che andavano banditi, così il 90% dei candidati rimangono esclusi. Se il Senato non recepirà gli emendamenti siamo pronti a tornare in piazza, anche allo sciopero. Dobbiamo lottare per avere una scuola moderna oggi, con uguaglianza d’accesso, anche all’Università”.”L’obbligo scolastico – ha continuato il sindacalista autonomo – va portato a 18 anni, al completamento degli studenti della scuola italiana. Perché uno studente su tre non arriva al diploma”. Pacifico ha anche parlato di “libertà d’insegnamento, che con il Covid è stata svilita. Altro che lotta contro le diseguaglianze. Come pure va stipulato il prima possibile il contratto per cominciare ad allineare gli stipendi dei lavoratori della scuola alla media europea”.Pacifico ha aggiunto che “la scuola italiani ha bisogno di aiuto, progettualità, idee. E servono soldi: abbiamo quantificato che per coprire le priorità, a partire dall’adeguamento degli stipendi, occorrono 30 miliardi, praticamente una Legge Finanziaria”. Il leader dell’Anief ha ricordato che “abbiamo un alunno ogni dieci alloglotto. Uno su dieci con sostegno. Un docente su cinque precario, un Ata su due supplente. Dobbiamo operare – ha concluso Pacifico – anche per loro, per non far venire meno i loro diritti”. LEGGI TUTTO