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    Scuola, Anief: “Decreto PA-bis: approvato emendamento dirigenti scolastici asteriscati”

    (Teleborsa) – “Apertura del Governo su emendamenti al Decreto PA bis: è stato infatti approvato un emendamento sui dirigenti scolastici asteriscati (20.47). Via libera del Governo e del Relatore anche a un altro emendamento su organico aggiuntivo con riformulazione chiesta da Anief su personale ausiliario (collaboratori scolastici) e ai fondi per la formazione per il personale docente del personale Ata (20.7, 20.8, 20.16, 20.17) e un altro per accesso a quota di posti riservati per corso universitario 30 CFU abilitante per partecipanti ultimo concorso straordinario bis, precari con 36 mesi di servizio anche nelle paritarie con riformulazione per i percorsi Iefp sempre chiesta dal giovane sindacato rappresentativo (21.1, 21.2). Attesa per emendamento docenti reintegrati che hanno superato anno di prova”. È quanto rende noto il sindacato Anief in una nota. LEGGI TUTTO

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    Scuola, Anief: “Contratto firmato per contrastare l’invasione legislativa delle norme”

    (Teleborsa) – “Abbiamo firmato il contratto per riportare il ruolo del sindacato al centro rispetto all’invasione legislativa di alcune norme, che dovevano essere regolate per contratto, ed abbiamo anche migliorato il contratto siglato dagli altri sindacati in precedenza, nel 2016-2018, dando risorse maggiori rispetto all’inflazione e delle risorse in più rispetto a tutto il pubblico impiego”. È quanto ha dichiarato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, nel rimarcare i motivi del sì della sua organizzazione sindacale al Ccnl 2019/2021 e a commento del successo riscontrato per il ritorno della scuola estiva dell’Anief con intense giornate di studio: una quattro giorni – svolta a Palermo presso la Sala Rossa di Palazzo Reale di Palermo dove ha sede l’assemblea regionale – incentrata sulle novità del mondo della scuola, alla presenza di ministri, anche quello dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, politici, sindacalisti, magistrati ed esperti di diritto.Il leader dell’Anief ha ricordato che sempre nel capoluogo siciliano, dove ha “sede il sindacato, nasce la necessità di portare avanti un progetto ben chiaro, che è quello di avere un dialogo costante con il Parlamento e con le istituzioni europee. A Palermo Federico II – ha detto Pacifico – parlava di legge e giustizia e noi di nuovo cerchiamo, attraverso lo studio, di migliorare la condizione di tutti i lavoratori della scuola, per poi rendere un servizio migliore ai cittadini ed a tutto il Paese”. Pacifico, ha ricordato che la politica del sindacato è sempre stata incentrata sulla lotta la precarietà ed ha prodotto tanti risultati: dal contenzioso partito dalla Corte di giustizia europea alla procedura d’Infrazione aperta nove anni fa in Europa, senza dimenticare le svariate denunce al Comitato dei diritti europei sociali e la raccomandazione del Comitati dei ministri del Consiglio d’Europa, che obbliga il nostro Paese a legiferare sul precariato scolastico. Sulla ricostruzione di carriera e sulla carta del docente sono arrivate del Parlamento delle risposte concrete, ma “c’è ancora molto da fare” in materia di stabilizzazioni del personale e sull’indennizzo da dare ai supplenti. “Nel contratto – ha ricordato Pacifico – siamo riusciti, la scorsa settimana, a far passere il principio dei tre giorni di permesso anche ai precari. Ma servono altre risorse per garantire la parità di trattamento tra personale precario e di ruolo. Ai fini della ricostruzione della carriera, bisogna riconoscere il servizio svolto in tutto il servizio nazionale d’Istruzione, quindi anche nelle scuole paritarie. Come bisogna lavorare sugli organici: vi sono tanti posti vacanti e disponibili che non vengono considerati per le immissioni in ruolo, pur senza titolare. C’è infine da estendere l’accesso della Carta docente anche a chi ha supplenza fino al 30 giugno e al personale Ata e educativo, per il quale già abbiamo vinto i ricorsi”.LE GIORNATE DI STUDIO ANIEF – La IX edizione della scuola estiva ha preso il via mercoledì 19 luglio, a Terrasini, con la conferenza della segreteria nazionale dell’Anief e con il 76° Consiglio Nazionale. “In questa prima giornata abbiamo parlato degli effetti del contratto sui diritti dei lavoratori. In particolar modo rispetto alle leggi che sono state approvate negli ultimi due anni” ha spiegato Pacifico facendo cenno in primis al diritto ad una formazione retribuita e poi alla determinazione dei compensi e dei criteri per i salari accessori dei tutor e degli orientatori ed all’importante tema della mobilità. Giovedì 20 luglio si è tenuta la Conferenza della struttura territoriale Anief. Pacifico ha spiegato a centinaia di delegati del sindacato riuniti a Terrasini gli estremi del contratto, che ha riconosciuto gli aumenti retributivi per il periodo 2019-2021, attuato una distribuzione delle risorse equitativa e riconosciuto aumenti retributivi anche per il personale ATA e Dsga. “Il contratto poteva essere certamente migliore se più ampie fossero state e risorse”, ha rimarcato il sindacalista che sta ora premendo per sbloccare l’indennità di vacanza contrattuale e per ottenere i previsti aumenti mensili pari al 50% dell’inflazione, equivalenti ad aumenti immediati in busta paga di 150 euro. Venerdì 21 luglio si è tenuta una giornata di studio con ministri, politici di maggioranza ed opposizione, giudici e giuristi, organizzata dal giovane sindacato per parlare del PNRR e di precariato, nelle novità introdotte tra legislazione italiana ed europea. Una giornata che ha voluto ricordare i tanti successi dell’Anief, giovanissimo sindacato della scuola nato nel 2008 e passato dai 48mila iscritti del 2019 agli oltre 54mila di oggi. “Dopo 15 anni siamo diventati uno dei sindacati maggiormente rappresentativi del comparto Istruzione e Ricerca – ha sottolineato Pacifico –. Siamo attivi ormai non solo per il personale scolastico, docente, ATA ed educativo, ma anche per il personale dell’università, degli enti di ricerca e dell’Afam”. LEGGI TUTTO

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    Contratto scuola, raggiunto accordo per il rinnovo

    (Teleborsa) – E’ stato raggiunto oggi presso l’ARAN l’accordo con le Organizzazioni sindacali per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) Comparto Istruzione, Università e Ricerca 2019/21. Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, esprime piena soddisfazione per la definizione delle trattative che hanno condotto alla sottoscrizione dell’ipotesi di contratto collettivo nazionale, con la condivisione delle principali parti sindacali rappresentative. “Il nuovo contratto segna un importante passo avanti verso una sempre maggiore valorizzazione di tutto il personale della scuola, sia docenti sia Ata”, ha detto Valditara. “Sono state inoltre recepite a livello contrattuale le funzioni del docente tutor e del docente orientatore e questo consentirà di affermare definitivamente il principio della personalizzazione dell’istruzione, rimarcando la centralità nel sistema della persona dello studente”.La definizione del contratto fa seguito al risultato dell’accordo politico sottoscritto tra il Ministro e i Sindacati lo scorso 22 novembre che, oltre a rendere subito erogabili gli aumenti, ha messo a disposizione della contrattazione collettiva tra ARAN e Organizzazioni sindacali, per il rinnovo del CCNL del comparto Istruzione, risorse finanziarie aggiuntive, stanziate dalla legge di bilancio per l’anno 2022 sul Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa (FMOF), pari a 300 milioni di euro. Ciò ha contribuito a determinare un aumento medio per il personale docente pari a 124 euro al mese.Con ulteriori provvedimenti è stata riconosciuta al personale precario docente e Amministrativo, Tecnico e Ausiliario (ATA) una maggiore tutela, consentendo la fruizione di tre giorni remunerati di permesso per motivi personali o familiari.Si sono inoltre concretizzati gli impegni dell’accordo politico di novembre, riconoscendo un ulteriore incremento stabile della Retribuzione Professionale Docenti (RPD) che porta a un valore rideterminato complessivo che va da 194,80 euro a 304,30 euro al mese e un ulteriore incremento del Compenso Individuale Accessorio (CIA) che porta a un valore rideterminato complessivo che va da 79,40 euro a 87,50 euro. A ciò si aggiunge anche un incremento del 10% delle retribuzioni delle ore aggiuntive per i docenti finanziato con il FMOF.In merito alle attività, recentemente introdotte, che vedono protagonisti i tutor e gli orientatori, sono state recepite dal contratto che le inquadra come funzioni professionali e le riconduce nella contrattazione dando seguito a un preciso impegno preso in tal senso dal Ministero.Nel contratto è stato dato un importante riconoscimento anche al personale ATA. Infatti, è stato possibile prevedere un riordino delle aree relative al personale ATA delle istituzioni scolastiche, offrendo concrete opportunità di sviluppo professionale a una platea di circa 182.000 dipendenti. Grazie all’input del Ministro Valditara si è riusciti a reperire le risorse finanziarie necessarie per un incremento sostanziale delle relative posizioni economiche.In questa direzione il contratto prevede di: 1) attivare gli sviluppi professionali verticali dal profilo A al profilo di Operatore, anche per favorire un’attività qualificata di assistenza alle esigenze degli alunni con disabilità. L’intervento è stato effettuato utilizzando le risorse finanziarie contrattuali previste (0,55% della massa salariale pari a 36,9 milioni di euro annuali); 2) semplificare le procedure per accedere alle posizioni economiche attraverso un percorso più veloce di formazione e valutazione per l’inserimento in una graduatoria con validità triennale. Al fine di garantire la formazione al personale ATA per l’attribuzione delle posizioni economiche, il Ministero ha inoltre sostenuto un emendamento al DL PA 2 che prevede lo stanziamento di risorse finanziarie aggiuntive; 3) attribuire nuove posizioni economiche orizzontali. Infatti, a fronte di una situazione attuale che vede l’attribuzione di 56.103 posizioni economiche per un valore lordo Stato totale, per 13 mensilità, pari a 66.944.857,50 euro, sono state rese disponibili per la contrattazione risorse aggiuntive per finanziare l’attribuzione di ulteriori posizioni economiche e/o di eventuali rivalutazioni economiche pari a 72.031.852,50 euro lordo Stato; 4) istituire un nuovo ordinamento dei profili professionali che consentirà di valorizzare il personale ATA e le figure apicali dei Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi (DSGA) attraverso una nuova area di funzionari ai quali sarà possibile attribuire un incarico triennale di “elevata qualificazione professionale” (con un incremento della retribuzione pari a 60 euro mensili), eliminando l’area C (a oggi mai utilizzata) e, in fase transitoria, la possibile stabilizzazione in quest’area, degli attuali assistenti amministrativi facenti funzione che abbiano svolto per almeno tre anni il ruolo di DSGA nelle scuole, mediante procedure selettive riservate. Gli attuali DSGA di ruolo manterranno il diritto ad avere attribuito un incarico di elevata qualificazione sino alla cessazione. LEGGI TUTTO

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    Scuola, Pacifico (ANIEF): “Problemi sono tanti, servono risposte e soluzioni immediate”

    (Teleborsa) – “La scuola ha bisogno di di un organico aggiuntivo di personale docente educativo e Ata per attuare il PNRR, di soluzioni per integrare le graduatorie del concorso straordinario; di reintegrare il personale docente licenziato che ha superato l’anno di prova, e di interventi per garantire l’accesso in sovrannumero dei percorsi abilitanti di 30 CFU al personale docente di ruolo, precario con 36 mesi di servizio, ingabbiato”. Lo ha sottolineato Marcello Pacifico, leader ANIEF, durante l’audizione sul decreto PA Bis, questa mattina alla Camera presso le Commissioni riunite I (Affari costituzionali) e XI (Lavoro).“Per il personale degli enti di ricerca non vigilati si è chiesto inoltre – ha aggiunto il sindacalista autonomo – il finanziamento delle risorse contrattuali e lo sblocco di quelle già disposte nell’ultima legge di bilancio. Per il personale universitario dei Policlinici si è chiesto chiarezza e parità di trattamento nella gestione tra regioni e università e lo sblocco dei profili contrattuali”.“Per quanto riguarda i dirigenti scolastici – ha continuato Pacifico – Udir, grazie all’audizione Confedir, ha chiesto una deroga al dimensionamento, l’aumento del FUN (Fondo Unico Nazionale, ndr) per equiparare le aree della dirigenza e soluzioni per i dirigenti scolastici licenziati esclusi dall’ultimo intervento normativo”. LEGGI TUTTO

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    Concorsi Docenti: in arrivo i decreti revisionati. Anief chiede ulteriori modifiche

    (Teleborsa) – Sono stati presentati oggi ai sindacati della Scuola i decreti dei concorsi ordinari docenti per infanzia e primaria e per la scuola secondaria di primo e secondo grado revisionati alla luce delle modifiche introdotte dai decreti leggi 36/2022 e 75/2023. In particolare, al fine di accelerare le procedure di reclutamento nel periodo di attuazione del PNRR, è stata reintrodotta la prova scritta computer-based con 50 quesiti a risposta multipla. Al termine del periodo di attuazione del PNRR, l’Amministrazione potrà optare per il ritorno alle domande a risposta aperta. “Per Anief – spiega il sindacato in una nota – sono tuttavia necessarie ulteriori modifiche, su tutte l’inserimento degli idonei nelle graduatorie di merito. Necessario anche aggiornare le tabelle dei titoli”.Il ministero dell’Istruzione e del Merito ha presentato oggi ai sindacati le modifiche ai decreti sulla base dei quali saranno banditi i prossimi concorsi per il personale docente. L’intervento si è reso necessario dopo le novità introdotte dal DL 36/2022 e la reintroduzione dei quesiti a risposta multipla per le prove scritte, disposta dal decreto legge 75/2023 per snellire e velocizzare le procedure di reclutamento nel periodo di attuazione delle riforme del PNRR. Ricordiamo che l’Italia, nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza, si è impegnata con l’UE ad assumere 70mila insegnanti entro dicembre 2024, dopo la proroga della scadenza inizialmente fissata alla fine di quest’anno.Potranno accedere ai concorsi i docenti laureati in possesso di abilitazione (per infanzia/primaria anche diplomati magistrale ante 2001/02). Per la secondaria, potranno partecipare anche i docenti non abilitati con tre anni di servizio negli ultimi cinque anni (di cui almeno uno nella specifica classe di concorso) oppure in possesso dei 24 CFU conseguiti entro il 31 ottobre 2022. Previsto un primo bando per chi possiede già i suddetti requisiti e un secondo anche per chi conseguirà i 30 cfu previsti dal D.L. 36/2022. Il decreto per la scuola secondaria anche l’ammissione con riserva per tutti coloro che alla pubblicazione del secondo bando per la secondaria saranno iscritti ai nuovi corsi per i 30 CFU. Nessuna indicazione certa sulla data di pubblicazione dei bandi, anche se è possibile ipotizzare che il secondo previsto per la secondaria, quello per chi conseguirà i 30 CFU, dovrebbe vedere la luce comunque non prima dell’inizio del 2024.Riguardo alle prove, durante il periodo di attuazione del PNRR il ministero prevede di somministrare per lo scritto una batteria di 50 quesiti (in ordine casuale a ciascun candidato) di cui quaranta volti all’accertamento delle conoscenze e competenze del candidato in ambito pedagogico (10 quesiti), psicopedagogico (10 quesiti) e didattico-metodologico (20 quesiti), cinque sulla conoscenza della lingua inglese al livello B2 e cinque sulle competenze digitali inerenti l’uso didattico delle tecnologie e dei dispositivi elettronici multimediali più efficaci per potenziare la qualità dell’apprendimento. Per i posti di sostegno, i quaranta quesiti saranno inerenti alle metodologie didattiche da applicarsi alle diverse tipologie di disabilità. La durata della prova scritta sarà di 100 minuti, non è prevista la pubblicazione della banca dati da cui saranno estratti i quesiti. Da evidenziare che finché saranno utilizzate le prove scritte nella modalità a risposta multipla non sarà prevista la prova preselettiva.I decreti, uno per la scuola dell’infanzia e la primaria, l’altro per la scuola secondaria di primo grado, presentano tuttavia numerose criticità che la delegazione Anief, composta dai segretari generali Chiara Cozzetto e Marco Giordano, ha evidenziato. Su tutte, i bandi prevedono che le graduatorie di merito finali siano costituite dai vincitori, ovvero da un numero di aspiranti pari ai posti previsti dal bando di concorso, fatta salva la sola integrazione, sempre nel limite dei posti banditi, delle eventuali rinunce all’immissione in ruolo. Si tratta di una decisione in contrasto con quanto previsto dal DL 36/2022 che ha previsto l’integrazione delle GM concorsuali con tutti gli idonei, ovvero i candidati che hanno raggiunto almeno il punteggio minimo previsto per ciascuna prova.Anief ha chiesto, inoltre, che sia esplicitato nel bando per infanzia e primaria che le graduatorie di merito siano utili anche per l’assunzione sui posti a indirizzo didattico differenziato dei candidati in possesso del relativo titolo di specializzazione e che venga riportata in chiaro nelle graduatorie finali l’idoneità all’insegnamento di lingua inglese alla primaria dei candidati.Nel decreto per la secondaria, Anief ha chiesto di modificare la disposizione di accesso al concorso per gli ITP con abilitazione + laurea. Richiedere a un docente già abilitato l’ulteriore requisito di una laurea non prevista all’atto dell’accesso all’abilitazione appare iniquo e contro la vigente normativa: fino ad oggi, infatti, alle abilitazioni per gli insegnanti tecnico-pratici si accedeva con il solo diploma e, pertanto, l’accesso va garantito a coloro che sono abilitati ma diplomati e non laureati, oltre ovviamente a tutti coloro che hanno tre anni di servizio pregresso o i 24 cfu conseguiti entro il 31 ottobre 2022.Riguardo al concorso per i posti di sostegno, per Anief è necessario prevedere l’ammissione con riserva alla procedura anche degli aspiranti iscritti al TFA sostegno alla data di presentazione delle domande. Anief ha chiesto che sia valutato anche il servizio a tempo determinato ai fini del raggiungimento del requisito di cinque anni di servizio richiesto ai commissari.Infine, anche le tabelle titoli necessitano di alcuni aggiornamenti. Per Anief, ad esempio, andrebbero valorizzati i titoli di specializzazione sui metodi didattici differenziati (Montessori, Agazzi o Pizzigoni) e quelli di Italiano L2 riconoscendo ad essi lo stesso punteggio previsto per la specializzazione su sostegno (5 punti). Inoltre, è necessario prevedere un punteggio maggiore per gli anni di servizio, al fine di valorizzare l’esperienza di insegnamento, e la valutazione dei servizi su sostegno anche nella procedura per i posti comuni.”Il Ministero – fa sapere l’Anief – si è riservato di valutare le richieste di modifica presentate durante l’incontro odierno”. LEGGI TUTTO

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    Maturità 2023, si parte domani con la prima prova: 536mila i maturandi

    (Teleborsa) – Ultimo giorno di attesa per gli oltre 500 mila studenti che si preparano all’esame di maturità. Domani, mercoledì 21 giugno, alle 8.30 si parte con il primo scritto di italiano, comune a tutti gli indirizzi mentre per giovedì 22 giugno è fissata la seconda prova, che riguarda le discipline caratterizzanti i singoli percorsi di studio. Poi, tornando la formula tradizionale pre-Covid, sarà il momento del colloquio – le date verranno fissate dai singoli istituti – che ha l’obiettivo di accertare il conseguimento del profilo educativo, culturale e professionale di ciascun candidato. Il voto finale dell’esame di maturità è espresso in centesimi: massimo 40 punti per il credito scolastico; massimo 20 punti per il primo scritto; massimo 20 punti per il secondo scritto; massimo 20 punti per il colloquio. La commissione può inoltre assegnare fino a 5 punti di “bonus” per chi ne ha diritto. Dalla somma di tutti questi punti risulta il voto finale dell’esame. Il punteggio massimo è 100 (con la possibilità della lode). Il punteggio minimo per superare l’esame è 60/100.Tra interni e privatisti saranno infatti 536.008 i candidati. Per la precisione sono 3.670 candidati in meno di quelli della maturità 2022, quando si erano presentati all’esame in 539.678. Saranno complessivamente 521.015 i candidati interni (1.758 in meno di quelli del 2022) e 14.993 candidati privatisti esterni (1.812 in meno dell’anno scorso). In significativo aumento il numero di candidati interni degli istituti paritari: l’anno scorso i candidati interni erano stati 49.049, quest’anno sono 51.734, cioè 1.685 in più. Nel 2021 erano stati 3.365 in più dell’anno precedente e nel 2020 ancora 4.784 in più. Le commissioni sono 14mila, per un totale 27.895 classi.È la Campania con 82.742 candidati complessivi ad avere, ancora una volta, il più elevato numero di giovani che affronteranno tra poco la maturità 2023: quasi un candidato su sette dei 536mila registrati dal Ministero. Seguono la Lombardia, con quasi 75.988 candidati, e il Lazio, 52.391.La provincia di Napoli con 44.008 candidati è quella con il più elevato numero di maturandi (30.314 nelle statali e 13.694 nelle paritarie). Napoli da sola ha più candidati del Veneto (39.356), della Puglia (37.863), dell’Emilia-Romagna (35.405), del Piemonte (32.857), della Toscana (29.822) o dell’Abruzzo, Basilicata e Calabria messe insieme (10.622, 5.353 e 18.797). A Napoli saranno impegnate per gli esami 1.020 commissioni, cinque in più di tutte le commissioni che opereranno in Puglia per Bari, Brindisi, Foggia, Lecce e Taranto. Per numero di candidati, dopo Napoli, c’è Roma con 38.559 (32.678 nelle statali e 5.881 nelle paritarie), seguita da Milano con 24.555 e da Torino con 17.670. Subito dopo il capoluogo piemontese viene Salerno con 17.326 candidati che precede Bari con 15.276, Caserta con 13.049, Palermo con 11.838 e Catania con 10.940. LEGGI TUTTO

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    Scuola, Pacifico (ANIEF): “Organico aggiuntivo per PNRR e docenti licenziati da reintegrare”

    (Teleborsa) – “Al voto ordini del giorno al Senato al Decreto PA che impegnano il Governo a dotare le scuole di un organico aggiuntivo per lo sviluppo del PNRR presentato da Fratelli d’Italia o a prorogare il vecchio organico aggiuntivo presentato dal Movimento 5 Stelle, nel primo provvedimento legislativo utile chiesto dal ANIEF”. E’quanto si legge nella nota diffusa dal giovane sindacato che richiama alla necessità di intervenire con urgenza in vista della realizzazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Voto – prosegue la nota – “anche per reintegrare i docenti licenziati a seguito di provvedimenti giurisdizionali ma che abbiano superato l’anno di prova, nel primo provvedimento legislativo utile come chiesto da Anief, e di far partecipare al corso intensivo anche altri dirigenti scolastici”. LEGGI TUTTO

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    Scuola, decreto assunzioni PA bis approvato dal Governo

    (Teleborsa) – Via libera del Consiglio dei Ministri al decreto Pa bis, con interventi nella scuola: l’accelerazione delle procedure concorsuali per l’assunzione di docenti nell’ambito del PNRR, la formazione iniziale degli insegnanti, nell’ambito della riforma del reclutamento prevista sempre del PNRR, il rafforzamento della capacità amministrativa del Ministero dell’Istruzione e del Merito. Novità in arrivo anche per i docenti ingabbiati, ovvero quegli insegnanti assunti in ruolo che vorrebbero cambiare ruolo o grado d’istruzione o specializzati su sostegno ma privi di abilitazione su posto comune, impossibilitati a farlo a causa dell’assenza di un corso abilitante. Le nuove regolamentazioni sui corsi abilitanti vanno a influenzare la formazione iniziale dei futuri insegnanti e le modalità di erogazione dei corsi. In particolare – scrive Orizzonte Scuola – “il limite numerico precedentemente imposto sul numero di abilitati per specifiche classi di concorso è stato soppresso”, quindi “non esisteranno più restrizioni al numero di docenti che possono ottenere l’abilitazione in una particolare classe di concorso”.Diverse delle novità approvate sono state caldeggiate dal sindacato Anief, ad iniziare dalla semplificazione delle prove di accesso, l’inserimento dei docenti di ruolo e precari dei concorsi straordinari ai corsi per 30 CFU in modalità telematica, l’aumento dei posti di accesso ai corsi abilitanti con eliminazione del limite dei posti rispetto alle graduatorie e attraverso la frequenza telematica fino al 50% del corso, l’incremento al 70% della riserva dei posti da destinare ai precari docenti di religione cattolica rispetto al piano di assunzioni, la messa ad esaurimento delle graduatorie degli idonei dell’ultimo concorso a cattedra. Sono previste assunzioni anche al ministero dell’Università e della Ricerca.”Il nostro sindacato – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – prende atto del fatto che diversi punti sono stati inseriti su nostra precisa richiesta. Detto ciò, chiederemo comunque ulteriori modifiche per semplificare anche l’esame di Stato finale dei corsi e la conferma delle immissioni in ruolo, oltre che per rassicurare l’attivazione dei percorsi abilitanti per il personale precario e di ruolo in sovrannumero al numero programmato per il conseguimento dei 30 CFU, ma anche per eliminare vincoli sulla mobilità residuali e per integrare le graduatorie dell’ultimo concorso straordinario”. LEGGI TUTTO