14 Luglio 2020

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    Gualtieri: dati su produzione industriale maggio “incoraggianti”

    (Teleborsa) – Incoraggianti. Così il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha commentato i dati diffusi da Eurostat in merito alla produzione industriale italiana nel mese di maggio (+42,1% sul livello di aprile).

    “Confermano il forte rimbalzo della produzione industriale italiana in maggio – ha spiegato il Ministro – e mostrano che la distanza che ancora ci separa dai livelli di maggio 2019 (-20,3%) è più contenuta in confronto ad altri grandi Paesi dell’Unione Europea e alla media della zona Euro”.
    “Il dato di maggio – ha continuato Gualtieri – è stato probabilmente influenzato in senso positivo dal fatto che le chiusure produttive in Italia nei mesi di marzo e aprile sono state più ampie e prolungate e alcune imprese dovevano recuperare rispetto alle consegne previste”.

    “Tuttavia – ha aggiunto – il dato è molto positivo in confronto alle attese e, anche alla luce di indicatori più aggiornati, fa ben sperare per un’ulteriore salita dell’indice della produzione industriale in giugno e luglio. Ci auguriamo di vedere un recupero anche da importanti industrie che a maggio hanno ripreso in misura relativamente più limitata”.
    Per il Ministro Gualtieri sono i primi risultati “dell’impegno straordinario dei lavoratori e delle imprese, della collaborazione tra le parti sociali ed il governo, che ha portato al protocollo del 24 aprile sul contrasto del Covid nei luoghi di lavoro e ha permesso di riprendere la produzione in sicurezza, e delle ampie misure di sostegno all’economia”.
    Ma Gualtieri invita a non abbassare la guardia rinnova l’impegno dell’esecutivo nel “monitoraggio quotidiano dell’economia”.
    “L’Italia – ha concluso il Ministro dell’Economia – è e deve rimanere un Paese altamente industrializzato e dobbiamo continuare a puntare su un forte rilancio della nostra industria improntato all’innovazione e alla sostenibilità ambientale e sociale”. LEGGI TUTTO

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    Gualtieri: dati su produzione industriale maggio “incoraggianti”

    (Teleborsa) – Incoraggianti. Così il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha commentato i dati diffusi da Eurostat in merito alla produzione industriale italiana nel mese di maggio (+42,1% sul livello di aprile).”Confermano il forte rimbalzo della produzione industriale italiana in maggio – ha spiegato il Ministro – e mostrano che la distanza che ancora ci separa dai livelli di maggio 2019 (-20,3%) è più contenuta in confronto ad altri grandi Paesi dell’Unione Europea e alla media della zona Euro”.”Il dato di maggio – ha continuato Gualtieri – è stato probabilmente influenzato in senso positivo dal fatto che le chiusure produttive in Italia nei mesi di marzo e aprile sono state più ampie e prolungate e alcune imprese dovevano recuperare rispetto alle consegne previste”.”Tuttavia – ha aggiunto – il dato è molto positivo in confronto alle attese e, anche alla luce di indicatori più aggiornati, fa ben sperare per un’ulteriore salita dell’indice della produzione industriale in giugno e luglio. Ci auguriamo di vedere un recupero anche da importanti industrie che a maggio hanno ripreso in misura relativamente più limitata”.Per il Ministro Gualtieri sono i primi risultati “dell’impegno straordinario dei lavoratori e delle imprese, della collaborazione tra le parti sociali ed il governo, che ha portato al protocollo del 24 aprile sul contrasto del Covid nei luoghi di lavoro e ha permesso di riprendere la produzione in sicurezza, e delle ampie misure di sostegno all’economia”.Ma Gualtieri invita a non abbassare la guardia rinnova l’impegno dell’esecutivo nel “monitoraggio quotidiano dell’economia”.”L’Italia – ha concluso il Ministro dell’Economia – è e deve rimanere un Paese altamente industrializzato e dobbiamo continuare a puntare su un forte rilancio della nostra industria improntato all’innovazione e alla sostenibilità ambientale e sociale”. LEGGI TUTTO

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    Caos Liguria, De Micheli: pronti 16,4 miliardi per le infrastrutture

    (Teleborsa) – Pronti 16,4 miliardi per le infrastrutture della Liguria. Lo annuncia la ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, con un post su Facebook in cui specifica la quota destinata alla regione nel “Piano strategico ItaliaVeloce”.”Sono risorse che sblocchiamo per un territorio essenziale per l’Italia e per l’Europa, una delle porte del Mediterraneo”, scrive la ministra, sottolineando come sia “fondamentale che la Liguria abbia un sistema infrastrutturale moderno e sicuro: porti, aeroporti, strade e ferrovie all’altezza del suo ruolo economico e turistico”.In dettaglio, più di 11 miliardi andranno alle ferrovie per le connessioni con i valichi svizzeri, la velocizzazione Torino/Milano-Genova, per il Nodo di Genova e Terzo Valico dei Giovi.”Oltre a questi – conclude De Micheli – ci sono 2,4 miliardi per numerosi interventi su porti e aeroporto e 272 milioni per la metro di Genova”. LEGGI TUTTO

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    SIT prosegue il programma di buy-back

    (Teleborsa) – SIT rende noto che, nell’ambito del programma di acquisto di azioni proprie deliberato dall’assemblea degli azionisti il 6 maggio 2020 ed avviato in pari data, tra il 6 e il 10 luglio 2020 ha acquistato 1.050 azioni ordinarie SIT ad un prezzo medio unitario di 4,7114 euro per azione e per un controvalore complessivo pari a 4.947,01 euro.A seguito di tali acquisti la Società possiede, al 10 luglio, un totale di 193.971 azioni proprie, pari allo 0,7757 % del capitale sociale. LEGGI TUTTO

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    Digital Value, ricavi in netta crescita nel primo semestre

    (Teleborsa) – Digital Value ha reso noti i dati dei ricavi al 30 giugno 2020 non sottoposti a revisione, che fotografano il percorso di crescitaa doppia cifra del Gruppo.Lo comunica in una nota la società, che opera nel mercato ICT come integratore di sistemi IT, specificando di aver registrato ricavi consolidati pari a circa 209 milioni, in crescita di oltre il 20% rispetto al primo semestre del 2019.Nonostante la pandemia Covid-19, “il Gruppo ha continuato la realizzazione di progetti e servizi rientranti nelle categorie considerate essenziali e strategiche, mantenendo così inalterata la sua operatività”, come si legge nella nota.In particolare, nei primi mesi del 2020, si è aggiudicato, attraverso le sue partecipate, importanti contratti esecutivi con clienti “large account” che hanno consolidato la sua posizione sia nel settore delle Telecomunicazioni che nelle Pubbliche Amministrazioni.”Questo primo semestre 2020 ha confermato il bisogno e la necessità di digitalizzazione che caratterizza la società di oggi”, ha commentato Massimo Rossi, Presidente di Digital Value, che confida “in un secondo semestre in linea con i nostri obiettivi di crescita, con il Gruppo pronto a rispondere alla forte domanda di digitalizzazione post Covid-19”.La crescita a doppia cifra si riflette anche nel valore del titolo in Borsa: Digital Value, quotata da novembre 2018, ha registrato nei primi sei mesi del 2020 un incremento del 46% raggiungendo un prezzo per azione di 26 euro. LEGGI TUTTO

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    SeSa chiude bilancio al 30 aprile 2020 con ricavi e redditività in crescita

    (Teleborsa) – Il Cda di Sesa S.p.A. ha approvato il bilancio al 30 aprile 2020 con ricavi e redditività in netta crescita, confermato l’outlook favorevole per l’esercizio 2021 ma, vista l’attuale situazione di pandemia, ha deciso di non distribuire alcun dividendo.Lo comunica in una nota il Gruppo, operatore di riferimento in Italia nel settore delle soluzioni di innovazione tecnologica e dei servizi informatici e digitali per il segmento, sottolineando come le performance economiche dell’esercizio siano superiori al track record storico (CAGR 2011-20 revenues +10,1%, CAGR 2011-20 Ebitda +11,9%) e al mercato di riferimento.Tutti i settori di attività del Gruppo – continua la nota – hanno contribuito al positivo andamento anche nell’ultimo trimestre dell’esercizio che ha subìto l’impatto del lockdown.In particolare, i ricavi consolidati sono pari 1.776 milioni di euro, con un aumento del 14,5% su base annua e con un contributo alla crescita annuale consolidata derivante dalla leva esterna pari a circa il 20%.In dettaglio, il settore VAD chiude l’esercizio con un totale ricavi pari a 1.452 milioni di euro con una crescita annuale del 11,6%, rafforzando ulteriormente la market share sul mercato italiano (47% sul totale dei segmenti datacenter, networking & collaboration, cloud & enterprise software2).In aumento anche il settore SSI che al 30 aprile 2020 consegue ricavi e altri proventi per 396mila euro, in aumento del 15,6% rispetto al 30 aprile 2019.Il risultato di Ebitda consolidato cresce del 27,1% rispetto al precedente esercizio e l’Ebitda margin che passa dal 4,79% del 2019 al 5,32% al 30 aprile 2020. Il risultato Operativo consolidato (Ebit) è pari a 63.897 euro, in crescita del 21,2% su base annua.L’utile netto consolidato di pertinenza del Gruppo si attesta a un totale di 37,9 milioni di euro (+29,5% su base annua), mentre l’utile netto consolidato Adjusted è di 41,2 milioni euro (+31,1%): nel corso dell’esercizio è stata poi superata la soglia di 2.500 dipendenti.Nel corso dell’esercizio è stato poi accelerato il processo di crescita attraverso acquisizioni societarie, con investimenti complessivi per circa 45 milioni di euro. Tra le operazioni il Gruppo segnala l’avvio del nuovo Settore Business Services che, con un volume atteso annuo di ricavi pari a 50 milioni di euro e circa 300 risorse, potrà contribuire allo sviluppo strategico nei prossimi anni.“Nell’attuale situazione di crisi globale, caratterizzata dalla convergenza di modelli organizzativi ibridi verso le tecnologie digitali, stiamo supportando la crescente domanda di digital transformation dei nostri stakeholder”, ha commentato Alessandro Fabbroni, Amministratore Delegato di Sesa.”La migliore risposta all’attuale stato di crisi globale è quella di rafforzare il nostro ruolo di responsabilità sociale e l’orientamento alla crescita sostenibile di lungo termine a beneficio di tutti gli stakeholder”, ha concluso. LEGGI TUTTO

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    Enea, al via progetto Blue Deal: energia dal Mar Mediterraneo

    (Teleborsa) – Lo scorso 9 luglio è stato lanciato il progetto europeo ‘Blue Deal’ per portare nei Paesi mediterranei tecnologie e soluzioni “su misura” per sfruttare l’energia dal mare, con la partecipazione di 13 partner – tra cui ENEA e Università di Siena (coordinatore) – provenienti da Italia, Spagna, Cipro, Grecia, Albania, Croazia e Malta.Con un finanziamento Ue di 2,8 milioni di euro, il progetto punta a sostenere una transizione energetica che includa l’energia dalle onde e dalle maree in un’area particolarmente vulnerabile ai cambiamenti climatici.“I Paesi che si affacciano sul Mediterraneo spesso non considerano il mare una concreta risorsa di sviluppo economico né tantomeno una fonte di energia pulita su cui centrare le strategie energetiche nazionali e regionali. Dobbiamo lavorare per favorire la diffusione delle informazioni, l’innovazione tecnologica e l’iniziativa imprenditoriale. Con il progetto ‘Blue Deal’ vogliamo affrontare queste sfide e offrire strumenti hi-tech e informativi adeguati, che permettano di valorizzare sempre di più la risorsa mare nel rispetto dell’ambiente e a beneficio delle comunità locali e del loro sviluppo”, ha sottolineato Maria Vittoria Struglia, ricercatrice del Laboratorio di modellistica climatica e impatti e responsabile ENEA del progetto.”Blue Deal nasce dalle precedenti esperienze dei due progetti Interreg Med, MAESTRALE e PELAGOS, e mira a capitalizzarne i risultati”, commenta Simone Bastianoni dell’Università di Siena, coordinatore del progetto. “Dimostreremo che è possibile pianificare una transizione energetica che includa l’energia dal mare e forniremo esempi pratici in diversi luoghi dell’area mediterranea”.Nell’arco di tre anni i partner avvieranno molte iniziative nelle diverse aree costiere del Mediterraneo, per far conoscere alle comunità locali, alle amministrazioni e alle imprese le potenzialità dell’energia dal mare e i suoi positivi effetti su ambiente, economia e occupazione. Tra gli eventi in programma ci sono business forum, open day, un concorso scolastico e i Blue Deal testing lab, laboratori pensati per coinvolgere i cittadini e rafforzare la collaborazione tra ricerca, enti locali e aziende, in particolare le PMI.Finora il primo caso studio affrontato dagli esperti è stata l’isola di Malta, che nel 2016 ha approvato un Piano di Sviluppo che menziona la risorsa energetica marina; i partner hanno organizzato un evento online, che ha permesso di testare in modo preliminare la possibilità di includere concretamente l’energia dal mare nella pianificazione delle sue aree costiere.Ma non è l’unica. L’Italia è il primo Paese del Mediterraneo per finanziamenti pubblici all’energia dal mare con quasi 5 milioni di euro nel 2019; in Spagna il piano per le energie rinnovabili 2011-2020 illustra in dettaglio una politica di energia pulita che punta a ottenere 750 MW di energia eolica offshore e 100 MW di energia delle onde entro quest’anno. Poi c’è la Grecia, dove sono state installate 300 turbine eoliche offshore per rifornire di energia green le isole che non sono collegate alla rete nazionale. LEGGI TUTTO

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    Terna, informativa sull'acquisto di azioni proprie

    (Teleborsa) – Terna ha comunicato di aver acquistato dal 6 al 10 luglio 2020, nell’ambito dell’autorizzazione all’acquisto di azioni proprie deliberata dall’Assemblea del 18 maggio 2020, complessivamente 238.433 azioni ordinarie (pari allo 0,012% del capitale sociale) al prezzo medio ponderato di 6,2084 euro per azione, per un controvalore di 1.480.282,71 euro.L’operazione fa seguito a quanto comunicato lo scorso 25 giugno circa l’avvio di un programma di acquisto di azioni proprie a servizio del Piano Performance Share 2020-2023, nell’ambito della richiamata deliberazione assembleare.A seguito degli acquisti finora effettuati, l’operatore di reti per la trasmissione di energia elettrica detiene 447.966 azioni proprie pari allo 0,022% del capitale sociale.Nel frattempo, sul listino milanese, Terna si muove verso il basso e si posiziona a 6,194 euro, con una discesa dello 0,23%. LEGGI TUTTO