4 Maggio 2021

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    Crolla Ferrari dopo posticipazione della guidance 2022

    (Teleborsa) – Affonda il cavallino rampante di Maranello – con i prezzi allineati a 173,3 per una discesa del 5,17% (ha toccato un minimo di 170,2) – dopo la diffusone dei risultati del primo trimestre 2021.Sebbene i ricavi netti siano stati di 1.011 milioni di euro, in crescita dell’8,5%, e l’utile netto è pari a 206 milioni di euro (+24%), la società ha detto che posticiperà di un anno il raggiungimento della guidance 2022.Le maggiori attese vedono un’estensione del ribasso verso l’area di supporto stimata a 168,1 e successiva a quota 162,9. Resistenza a 180,6. LEGGI TUTTO

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    USA, deficit commerciale marzo aumenta a 74,4 miliardi

    (Teleborsa) – Si amplia il deficit commerciale americano. Nel mese di marzo la bilancia commerciale ha mostrato un disavanzo di 74,4 miliardi di dollari, in aumento rispetto al passivo di 70,5 miliardi di febbraio (dato rivisto da 71,1).Il dato, comunicato dal Bureau of Economic Analysis (BEA) del Dipartimento del Commercio americano, risulta in linea con le stime degli analisti, che erano per un disavanzo di 74,5 miliardi di dollari.Le esportazioni sono aumentate a 200 miliardi (+6,6%) e le importazioni a 274,5 miliardi di dollari (+6,3%). LEGGI TUTTO

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    Covid, Locatelli, “rischio contenuto se non irrilevante nei giovanissimi”

    (Teleborsa) – “Soprattutto in vista della ripresa dell’anno scolastico il prossimo anno, è importante mettere in campo strumenti per una didattica in presenza significativamente maggiore rispetto agli ultimi due anni, con un occhio particolare a quanto attiene il trasporto pubblico locale e con l’attivazione di percorsi vaccinali, una volta che siano approvati dall’Agenzia del farmaco, anche per la popolazione pediatrica”.Lo ha detto il Presidente del Comitato Tecnico Scientifico (CTS) Franco Locatelli in audizione davanti alle Commissioni congiunte salute e istruzione del Senato sottolineando che “nella popolazione pediatrica il rischio di andare incontro a patologia grave da Covid è contenuto se non irrilevante, per tutto questo fortunatamente il prezzo pagato in termine di vite perse nella popolazione pediatrica è stato di 19 pazienti sotto i 18 anni che hanno perso la vita e spesso c’era una patologia concomitante”. I giovanissimi – ha aggiunto – “possono però essere esposti da stress in seguito alle misure per contenere la pandemia”. LEGGI TUTTO

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    ENI positiva in Borsa. Attesa domanda robusta per bond ibridi

    (Teleborsa) – Discreta la performance della società del Cane a sei zampe, che si attesta a 10,16, in aumento dello 0,63%. Prosegue intanto la collocazione di due obbligazioni subordinate ibride perpetue, denominate in euro, a tasso fisso e destinate ad investitori istituzionali.A fronte di un book totale di 7 miliardi (3.5x oversub), il pricing è stato stretto di 37,5 bps sulla tranche Perpetual NC 6 anni e 45 bps sulla Perpetual NC 9 anni. Rendimenti fissati a 2% e 2,8% rispettivamente, mentre il nozionale è stato fissato a 1 miliardo di euro per ciascuna tranche.A livello operativo si prevede un proseguimento della seduta all’insegna del toro con resistenza vista a quota 10,28 e successiva a 10,5. Supporto a 10,07. LEGGI TUTTO

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    Future USA negativi aspettando Opening Bell

    (Teleborsa) – L’andamento dei future USA indica che la seduta odierna del mercato americano aprirà in negativo, dopo la seduta positiva di ieri (per Dow Jones e S&P 500). I future sugli indici azionari puntano al ribasso, dopo un buon inizio del mese di maggio, alimentato da un rally delle azioni legato alla riapertura dell’economia.Il contratto sul Dow Jones è in ribasso dello 0,40% a 33.872 punti, mentre quello sullo S&P 500 lascia sul terreno lo 0,53% a 4.163 punti. Il derivato sul Nasdaq è invece il peggiore, registrando una perdita dello 0,82% a 13.676 punti. Tra le società che hanno annunciato i risultati trimestrali, Pfizer, CVS Health, KKR e Apollo Global Management sono positive, Under Armour è negativa. LEGGI TUTTO

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    Quella visione un po' strabica dell'EBA su moratorie e sostegni alle PMI

    (Teleborsa) – di Andrea FerrettiHa perfettamente ragione la signora Lagarde quando afferma che le misure straordinarie attivate dagli Stati membri per sostenere il tessuto produttivo durante la pandemia non dovrebbero essere eliminate prima che la ripresa sia divenuta solida e sostenibile. Ma trascura il fatto che la battaglia per continuare a sostenere le imprese fino alla cessazione dell’emergenza economico-sanitaria non si combatte su un unico fronte, ma su due: quello interno connesso alle misure eccezionali varate dai singoli Stati e quello esterno legato alle normative europee. Con particolare riferimento alle normative di vigilanza imposte agli istituti bancari. E, poiché grazie anche alle pressioni di ABI, Confindustria, Confimindustria e delle altre Associazioni di imprese il prossimo decreto Draghi interverrà a sostegno delle aziende, il fronte caldo diverrà proprio quello europeo. Ed è proprio qui che le imprese potrebbero trovare pesanti ostacoli sulla via della ripresa post-pestilenza. Specialmente in Italia dove il cordone ombelicale che lega aziende e Istituti di Credito è strettissimo visto che il 90% delle nostre PMI ha la banca come fonte primaria di sostentamento finanziario. Il primo ostacolo riguarda le normative di vigilanza che impongono alle banche di coprire al 100% con accantonamenti a conto economico le posizioni entrate in credito deteriorato (NPL-Non Performing Loan) entro tempi prefissati (Calendar Provisioning). Ad esempio, una posizione risucchiata negli NPL, qualora priva di garanzie reali, dovrà essere coperta dalla banca al 100% con accantonamenti entro 3 anni. Il che, banalmente, vuol dire che la banca, trovandosi a fronte di una azienda che evidenzi le prime anomalie, potrebbe avere difficoltà a rinnovare un credito chirografario nel timore che la posizione possa entrare successivamente in credito deteriorato. Il punto è che queste norme sono state concepite nel 2018 per rendere il sistema bancario più resiliente nel medio lungo periodo a fronte di nuove crisi finanziarie. Il tutto anche nel ricordo dell’amara esperienza dei “subprime”. Ma sono regole molto pericolose se applicate durante una emergenza sanitaria quale quella attuale perché limitano la capacità delle banche di supportare le aziende nell’immediato. Il secondo ostacolo che potrebbe rallentare la ripresa delle nostre PMI è connesso all’atteggiamento della Vigilanza Europea sulle moratorie concesse alle aziende in difficoltà. Infatti, ante Covid, nel momento in cui una impresa in difficoltà finanziaria avesse richiesto alla banca una “misura di tolleranza” (allungamento dei tempi di rimborso, spostamento delle rate, moratoria sui debiti, etc), sarebbe stata marchiata, secondo le normative di vigilanza, come credito “Forborne” (tollerato). La posizione non sarebbe entrata necessariamente in credito deteriorato, tuttavia l’accesso al credito sarebbe divenuto decisamente più complesso. Ciò premesso, a fronte dell’attuale emergenza pandemica, l’EBA (European Banking Authority), al fine di evitare ripercussioni negative su tutte le aziende che avessero richiesto alla banca una moratoria Covid, aveva “congelato” queste posizioni sospendendo l’obbligatorietà della marchiatura a fuoco. Tuttavia, nonostante l’allarme sanitario fosse tutt’altro che rientrato, a fine Marzo l’EBA ha deciso comunque di abbassare questo scudo protettivo sulle moratorie Covid riassoggettandole al regime del credito Forborne ante pestilenza.Il problema è che questo atteggiamento più rigido potrebbe generare un doppio paradosso. Il primo, a livello micro, si concretizzerebbe nel fatto che una PMI potrebbe ricevere una boccata di ossigeno grazie ad un allungamento della moratoria prevista in un prossimo decreto Draghi. Ma, al contempo, potrebbe essere marchiata dalla banca come credito Forborne con immediate ripercussioni a livello di accesso al credito e di rating assegnato. Anzi, qualora l’intervento di tolleranza attivato dalla banca dovesse causare all’istituto stesso una perdita superiore all’1%, la posizione verrebbe addirittura risucchiata nella vischiosa ragnatela del credito deteriorato (inadempienze probabili). Ma, a ben vedere, l’atteggiamento meno soft dell’Authority è in grado di generare un secondo paradosso a livello più macro. Infatti, ci troveremo presto in uno scenario in cui, da un lato, la BCE della signora Lagarde, attraverso il P.E.P.P. (Pandemic Emergency Purchase Programme), continuerà ad iniettare grandi masse di liquidità (circa 1900 miliardi) sui sistemi bancari affinché questi ultimi possano sorreggere le imprese per impedirne il collasso. Dall’altra, avremo invece l’EBA che, imponendo alle banche massicci accantonamenti sulle posizioni classificate in credito Forborne, limiterà la capacità degli Istituti di sostenere le aziende ancora in debito di ossigeno. Magari non è un atteggiamento bipolare, ma quantomeno è una visione strabica di questa emergenza senza precedenti. LEGGI TUTTO

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    Generali, Donnet: “Favorire partenariato pubblico-privato per affrontare crisi future”

    (Teleborsa) – 190 di storia e un ruolo di cittadinanza d’impresa “sempre più attivo”. Il Gruppo Generali celebra nel 2021 un importante anniversario e conferma l’attenzione alle persone ed ai territori. Lo ha spiegato0 il numero uno del Gruppo Philippe Donnet in un editoriale su Euractiv, sito di informazione specializzato su affari e politiche europee. “Il purpose di Generali è consentire alle persone di costruire un futuro più sicuro prendendosi cura delle loro vite e dei loro sogni”, afferma il Ceo di Generali, accennando alla strategia Partner di Vita ed all’impegno profuso dal Gruppo durante la “fase più critica” della crisi generata dalla pandemia di Covid-19. Donnet ha accennato al Fondo Straordinario Internazionale da 100 milioni di euro per combattere la pandemia ed al più recente programma di investimenti “Fenice 190”, che si propone di contribuire al rilancio dell’economia europea in un’ottica di sostenibilità. “Abbiamo già movimentato un miliardo di euro nel 2020” – ha detto – sui 3,5 miliardi complessivi. Donnet ripropone anche l’idea di un partenariato pubblico-privato per affrontare i rischi futuri. “Il rischio pandemico – sottolinea – non può essere sostenuto dal solo settore assicurativo e riassicurativo privato, il che significa che dobbiamo trovare soluzioni innovative e condivise. La nostra proposta è di sviluppare un fondo anti-pandemia (Pandemic Risk Pool) a più livelli, che riunisca istituzioni europee, Stati membri e le principali compagnie di assicurazione e riassicurazione per creare forme di partenariato pubblico-privato e futuri meccanismi di protezione dai rischi”.Un cenno anche la piano NextGenerationEU ed al Recovery Fund, che finisce una “soluzione storica e innovativa”, sui cui Generali “è pronta a impegnarsi” per “aiutare a stimolare la ripresa e rendere l’economia europea più forte, più resiliente e più sostenibile per molti anni a venire”. Donnet ha richiamato i grandi numeri delle mass del settore assicurativo europeo ed ha sottolineato che “la Direttiva Solvency II – attualmente in corso di revisione – è uno strumento chiave per liberare capitali e indirizzarli verso progetti in linea con l’agenda politica della Commissione come il Green Deal, l’Unione dei mercati di capitali e, più in generale, gli investimenti a lungo termine che possono supportare la ripresa economica”. Fra le proposte supportate da Generali l’ipotesi di “trattare separatamente” i Green Bond e fissare “requisiti di capitale decrescenti per periodi di detenzione più lunghi” in modo da scoraggiarne lo scambio e favorirne “un mantenimento in portafoglio più a lungo termine”. LEGGI TUTTO

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    Immsi, CdA conferma Roberto Colaninno Presidente e Michele Colaninno AD

    (Teleborsa) – Il consiglio di amministrazione di Immsi, holding italiana quotata a Piazza Affari e controllata dalla famiglia Colaninno, ha confermato Roberto Colaninno alla carica di Presidente del CdA, Daniele Discepolo in qualità di Vice Presidente e Michele Colaninno alla carica di Amministratore Delegato (che riveste anche la carica di Direttore Generale della società).Completano il consiglio di amministrazione – per un totale di 12 membri – Matteo Colaninno, Ruggero Magnoni, Gianpiero Succi, Paola Mignani (consigliere indipendente), Giulia Molteni (consigliere indipendente), Alessandra Simonotto, Rosanna Ricci (consigliere indipendente), Patrizia De Pasquale (consigliere indipendente) e Piercarlo Rossi (consigliere indipendente).Il CdA ha inoltre adottato delibere in materia di corporate governance. Il consigliere indipendente Daniele Discepolo è stato nominato Lead Independent Director. Fanno parte del Comitato per le Proposte di Nomina e Remunerazione i consiglieri Daniele Discepolo (Presidente), Paola Mignani e Rosanna Ricci, del Comitato Controllo e Rischi i consiglieri Daniele Discepolo (Presidente), Paola Mignani e Rosanna Ricci, del Comitato per le Operazioni con Parti Correlate i consiglieri Rosanna Ricci (Presidente), Paola Mignani e Patrizia De Pasquale e dell’Organismo di Vigilanza Marco Reboa (Presidente), Giovanni Barbara e Maurizio Strozzi. LEGGI TUTTO