13 Ottobre 2021

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    Verbali FED, tapering potrebbe iniziare da metà novembre o metà dicembre

    (Teleborsa) – Nonostante durante l’ultimo incontro del FOMC della Federal Reserve non sia stata presa alcuna decisione di procedere con una moderazione degli acquisti di asset, “i partecipanti hanno generalmente valutato che, a condizione che la ripresa economica rimanga sostanzialmente sulla buona strada, sarebbe probabilmente opportuno un graduale processo di tapering che si concluda intorno alla metà del prossimo anno”. È quanto emerge dai verbali della riunione del comitato monetario della FED del 21-22 settembre.”I partecipanti hanno notato che se alla riunione successiva si fosse deciso di avviare il tapering, il processo potrebbe iniziare con i calendari degli acquisti mensili a partire da metà novembre o metà dicembre”, viene inoltre sottolineato nelle minute. La Federal Reserve mira quindi a porre fine al tapering del suo programma di acquisto di obbligazioni intorno alla metà del 2022, indicando un tapering di circa 15 miliardi di dollari al mese. “Il percorso prevede riduzioni mensili del ritmo degli acquisti di asset, di 10 miliardi nel caso dei titoli del Tesoro e di 5 miliardi nel caso dei titoli garantiti da ipoteca”, si legge nei verbali.La FED si riunisce il prossimo 2-3 novembre. L’avvio del processo di tapering a novembre sarebbe più veloce di quanto indicato da molti osservatori, visto che la maggior parte degli analisti si aspetta una partenza a dicembre. Al meeting di settembre, il FOMC ha votato all’unanimità per mantenere il tasso di riferimento da zero a 0,25%. Ciò è andato di pari passo con la decisione di mantenere gli acquisti mensili di asset a 120 miliardi di dollari.Nella loro discussione sull’inflazione, i funzionari della FED hanno osservato che il tasso di inflazione rimane elevato e si aspettano che rimanga tale nei prossimi mesi, prima di diminuire. Dai verbali emerge che: “Alcuni partecipanti hanno espresso timori che elevati tassi di inflazione possano tradursi in aspettative di inflazione a più lungo termine di famiglie e imprese o ha visto i recenti dati sull’inflazione come indicativi di pressioni inflazionistiche più ampie”.(Foto: @ Shutterstock) LEGGI TUTTO

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    Energia, Terna: “L'Italia e la sfida della transizione ecologica”

    (Teleborsa) – Per centrare gli obiettivi di decarbonizzazione e attuare il recente pacchetto della Commissione “Fit for 55”, l’Europa e l’Italia devono accelerare con determinazione. La sfida della transizione ecologica è stata al centro di un convegno organizzato oggi da Terna all’Associazione Civita di Roma. Un dibattito che ha visto a confronto l’amministratore delegato di Terna, Stefano Donnarumma e la presidente della società Valentina Bosetti con il ministro delle Infrastrutture e le Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini. “Transizione ecologica ed economia circolare sono due concetti che si uniscono. L’umanità e i suoi bisogni stanno diventando centrali nella pianificazione internazionale: il tema non è più tanto quanto denaro produciamo ma come lo produciamo. Se fossi il governo – ha affermato Donnarumma nel corso del suo intervento – utilizzerei molto il contributo che le imprese private e quelle a partecipazione pubblica possono dare. La capacità di queste aziende può essere utilizzata non solo per fare reddito ma per la ripartenza del Paese. Le grandi imprese di cui il Paese è dotato, e gli investimenti che aziende come Terna hanno fatto, sono, infatti, le locomotive del nostro Paese”. Per l’ad di Terna il principio deve essere: “meglio sbagliare qualcosa andando nella direzione giusta, recuperando strada facendo i gap, piuttosto che l’immobilismo”. Tra gli ostacoli ancora presenti sul percorso verso la transizione ecologica Donnarumma ha citato i processi burocratici e l’iter dei permessi che occorre “snellire”. “Il rischio – ha proseguito l’ad – è di deprimere gli investimenti che sono invece funzionali anche ad abbattere i costi della bolletta su cui incidono solo tra il 3 e il 4%”. In termini pratici, “per passare dalle parole ai fatti – ha spiegato Donnarumma – bisogna essere rigorosi, non darsi alibi, darsi dei tempi e misurarsi sui risultati. Per fare questo bisogna semplificare i processi decisionali, snellire la burocrazia”. Per Terna, che si pone come “regista” nel processo di transizione, i temi della sostenibilità, della decarbonizzazione, dello sviluppo di una rete elettrica resiliente sono al centro della strategia aziendale. Nel dettaglio oggi il 95% degli investimenti è “green” in base ai criteri della tassonomia europea, con un Piano di Sviluppo che prevede oltre 18 miliardi di euro di investimenti nei prossimi 10 anni. “Gli obiettivi di carattere ambientale devono avanzare di pari passo con le considerazioni economiche e sociali – ha affermato Giovannini –. La transizione ecologica fino a un anno fa non era centrale nel dibattito del nostro Paese. Per tale ragione questo governo ha, invece, deciso di creare un ministero dedicato alla transizione ecologica e ha scelto di cambiare il nome del Mit in Mims per sottolineare il concetto che la sostenibilità riguarda sia le infrastrutture che la mobilità. Il G20 alcuni anni fa aveva definito il concetto di infrastruttura sostenibile sottolineando la necessità valutare le infrastrutture in tutto l’arco della loro vita, compreso lo smantellamento, in una logica di economica circolare. La transizione ecologica richiede, infatti, un ripensamento profondo del funzionamento dei sistemi. Anche nella progettazione del Pnrr, del Fondo complementare e del Fondo Sviluppo e Coesione dobbiamo seguire un approccio sistemico e integrato e valutare in maniera l’impatto di questo investimento su dimensioni diverse da quelle classiche. Il 70% del Pnrr è stato giudicato come un contributo alla lotta al cambiamento climatico ed il nostro piano è stato indicato come il migliore di tutti i Paesi europei. Il cambiamento che stiamo provando a realizzare parte dalla richiesta a chiunque voglia fare proposte per progetti legati al Pnrr di inserire informazioni sull’economia circolare e la sostenibilità: adesso che le imprese iniziano a prendere coscienza di questo capiscono che il gioco è cambiato”.Di costi della transizione energetica e della necessità di integrazione ha parlato Bosetti. “Per calcolare i costi della transizione non bisogna pensare all’oggi ma allo scenario futuro, determinato dai cambiamenti climatici – ha spiegato la presidente di Terna –. Non parliamo mai, ad esempio, del tema della qualità dell’aria che verrebbe risolto con la elettrificazione dei trasporti. Per fare questo è importante ragionare in termini integrati. Agire in modo non coordinato fa, infatti, lievitare i costi e agitare il mercato. Ora che il commitment dell’Europa al 2050 è chiaro bisogna agire”. LEGGI TUTTO

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    UK, da agosto 12 fornitori di energia falliti per prezzi fuori controllo

    (Teleborsa) – Da agosto sono dodici le società energetiche del Regno Unito che sono uscite dal mercato a causa dei prezzi alle stelle del gas naturale, portando a oltre 2 milioni il numero di clienti che hanno perso il loro fornitore (e per i quali è dovuto intervenire il regolatore energetico Ofgem assegnando un nuovo operatore). Il prezzo del gas è più che quadruplicato da inizio anno, con circa il 50% del rialzo concentrato negli ultimi tre mesi.Le ultime due società, che hanno dichiarato il fallimento in data odierna, sono Pure Planet (che tra i suoi azionisti ha anche il colosso energetico BP) e Colorado Energy. Trovare un nuovo fornitore di energia per i loro clienti sarà complicato, poiché la maggior parte dei fornitori più grandi ha già accolto clienti in più dai precedenti fallimenti. Nel Regno Unito, quando un fornitore esce dal mercato l’Ofgem trasferisce automaticamente un cliente a un nuovo fornitore in modo che non ci siano interruzioni alla fornitura di energia.Questi fallimenti stanno causando effetti negativi a catena anche su altre società. CNG Group, società partecipata da Glencore che vende gas all’ingrosso alle utility, ha dichiarato che non è più in grado di continuare le forniture. L’amministratore delegato Paul Stanley ha detto che “la società è stata costretta in una posizione impossibile” dopo che molti dei suoi clienti hanno cessato di operare durante la crisi energetica. CNG ha ancora circa 18 utility come clienti, che ora dovranno cercare fonti alternative di gas, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Neosperience, CdA delibera aumenti di capitale per completamento acquisizioni

    (Teleborsa) – Il CdA di Neosperience, società quotata su AIM Italia e attiva nel settore della Digital Customer Experience, ha deliberato di aumentare a pagamento il capitale sociale della società per un importo di 17.550 euro, oltre un sovrapprezzo di 1.055.880 euro, per complessivi 1.073.430 euro, aumento da attuarsi mediante emissione di 175.500 nuove azioni ordinarie della società. L’operazione è finalizzata al completamento dell’acquisizione del 49% di ADChange, del 40% di Looptribe e del pagamento dell’integrazione di prezzo relativa al 51% di Myti. Le operazioni “sono parte integrante della strategia di sviluppo di Neosperience avviata sin dalla sua quotazione in Borsa e che prevede un rapido rafforzamento delle competenze tecnologiche del gruppo e un’espansione della base di clientela”, sottolinea la società. “Obiettivo di questa strategia di investimento – viene aggiunto – è accelerare la creazione del polo di riferimento europeo delle soluzioni applicative dedicate alla Digital Transformation”. LEGGI TUTTO

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    Pandemia spinge mercato del cloud in Italia

    (Teleborsa) – Continua a crescere la spesa per i servizi in cloud in Italia, con il mercato che nel 2021 vale 3,84 miliardi di euro (+16% rispetto al 2020). Lo rivela l’Osservatorio Cloud Transformation, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano. “Le imprese e le pubbliche amministrazioni stanno affrontando la vera sfida: strutturare una strategia di lungo periodo che ponga il Cloud al centro della digitalizzazione”, ha detto Alessandro Piva, direttore dell’Osservatorio Cloud Transformation.”I numeri – ha aggiunto – mostrano segnali positivi, con un incremento degli investimenti. Occasioni di sistema come i fondi stanziati dal PNRR, il recente incremento delle infrastrutture Data Center sul territorio e l’avvio del progetto Gaia-X rappresentano venti favorevoli che il Paese è pronto a cogliere”. L’emergenza sanitaria legata al Covid-19 ha generato nelle imprese una rinnovata consapevolezza sulla rilevanza strategica del digitale: il 67% degli attori delle filiera digitale ha introdotto nuovi servizi all’interno della propria offerta e il 41% delle imprese del settore ha registrato una crescita dei ricavi. Un quadro complessivamente positivo che porta il 78% degli attori a voler effettuare o pianificare nuove assunzioni. “Il nostro ecosistema è chiamato a cogliere le opportunità a livello nazionale ed europeo e fare un ulteriore passo nella Cloud Transformation”, ha sottolineato Mariano Corso responsabile scientifico dell’Osservatorio Cloud Transformation. “Le grandi imprese hanno consolidato una visione di lungo periodo sul Cloud e le PMI, dopo la crescita di adozione e spesa registrata lo scorso anno, non sono tornate indietro: proprio gli investimenti di sistema possono rappresentare l’elemento finora mancante per colmare il gap di cui l’Italia ha storicamente sofferto rispetto al resto del mondo”, ha concluso.(Foto: Bethany Drouin) LEGGI TUTTO

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    Generali, Del Vecchio continua ad acquistare azioni

    (Teleborsa) – Leonardo Del Vecchio ha acquistato circa 455 mila di azioni di Generali tra l’11 e il 12 ottobre, pari a poco meno dello 0,03% del capitale sociale della compagnia assicurativa triestina. È quanto emerge da un internal dealing, il quale evidenzia che gli acquisti sono stati fatti tramite la società Delfin. La quota del patron di EssilorLuxottica nel Leone di Trieste sale così a circa il 5,46%.Francesco Gaetano Caltagirone e Leonardo Del Vecchio hanno stipulato l’11 settembre un patto di consultazione in vista del rinnovo del board di Generali della prossima primavera. L’accordo, a cui aderisce anche Fondazione Crt, sale quindi al 13,32% complessivo dopo gli ultimi acquisti. L’obiettivo del patto sarebbe quello opporsi alla conferma dell’AD Philippe Donnet, e non è escluso che venga presentata una lista alternativa a quella del CdA. LEGGI TUTTO

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    Salcef Group, azioni ammesse al Segmento STAR dal 21 ottobre

    (Teleborsa) – Salcef Group, società quotata sul mercato MTA di Borsa Italiana e attiva nel settore delle infrastrutture ferroviarie, ha reso noto che Borsa Italiana ha attribuito alle azioni ordinarie della società la qualifica STAR. La data di inizio delle negoziazioni sul Segmento STAR è prevista per il 21 ottobre 2021. “È con molto orgoglio che accogliamo, a meno di due anni dalla quotazione e dopo il passaggio su MTA del dicembre 2020, l’ammissione delle nostre azioni al segmento STAR”, ha commentato l’AD Valeriano Salciccia.”Far parte delle 77 aziende quotate italiane che soddisfano requisiti di eccellenza in termini di trasparenza, corporate governance e liquidità, e tra le prime 20 di queste per capitalizzazione di mercato, rappresenta un ulteriore segno tangibile dei progressi del gruppo – ha aggiunto – I benefici e le sfide provenienti dall’essere parte di questo segmento ci daranno un ulteriore stimolo nel proseguire il nostro percorso evolutivo, concentrandoci su crescita, innovazione e sostenibilità.”Banca Akros ha ricevuto l’incarico dalla società di svolgere le funzioni di operatore specialista in conformità con quanto previsto dal Regolamento e dalle Istruzioni di Borsa Italiana. LEGGI TUTTO

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    Consorzio ELIS, al via progetto per portare transizione digitale ed ecologica nelle scuole

    (Teleborsa) – Una rete di 110 imprese italiane del Consorzio ELIS ha deciso di avviare una collaborazione con una rete di scuole per promuovere la centralità dei temi legati alla transizione digitale ed ecologica negli istituti superiori. È questo l’obiettivo del nuovo progetto sviluppato negli ultimi sei mesi durante la presidenza Snam del Consorzio ELIS, impegnato nell’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro e nella riqualificazione delle competenze di persone senza occupazione.L’iniziativa, che partirà in via sperimentale da un gruppo di istituti nell’ambito dell’autonomia scolastica, mira a favorire la convergenza verso nuovi modelli e contenuti formativi, anche attraverso nuovi tirocini e laboratori ed esperienze all’estero, e lo scambio di esperienze e best practices tra scuole di diverse aree del Paese, utilizzando le nuove piattaforme digitali. Il progetto, in prospettiva, potrebbe portare alla presentazione di una proposta volta ad istituire un liceo sperimentale, con un piano didattico dedicato.”Il nostro progetto nasce dalla volontà di un gruppo di imprese di collaborare con le istituzioni e con la scuola per aiutare le nuove generazioni a cogliere le nuove opportunità derivanti dalla rivoluzione digitale, ecologica e neuroscientifica – ha commentato l’amministratore delegato di Snam, Marco Alverà – L’80% dei mestieri del futuro richiederà competenze in questi settori. Dopo sei mesi di confronto con presidi, docenti, studenti e famiglie, vogliamo contribuire, insieme alle istituzioni scolastiche, a disegnare un percorso educativo che combini standard internazionali, nuove metodologie didattiche, coniugando competenze e conoscenze scientifiche e umanistiche”.”Elemento essenziale del Progetto è la volontà di fare rete – ha dichiarato Pietro Cum, amministratore delegato di ELIS – Vogliamo allargare le mura di aule e istituti scolastici, mettendo i giovani a contatto con esperti e imprese che accendano in loro entusiasmo e progettualità, e li aiutino a comprendere il valore di ciò che apprendono. Lavoreremo al fianco di docenti appassionati, i veri protagonisti del Progetto, per dare insieme a loro nuova linfa a tutto il corpo insegnante”. LEGGI TUTTO