18 Gennaio 2022

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    Cartelle di pagamento, l'Agenzie delle Entrate dice addio all'aggio

    (Teleborsa) – Niente più oneri di riscossione, 3% o 6% delle somme iscritte a ruolo per pagamenti rispettivamente entro o oltre i sessanta giorni. Eliminata anche la quota pari all’1% delle somme iscritte a ruolo per le ipotesi di riscossione spontanea. Come previsto dalla legge di Bilancio 2022 tali somme saranno a carico del bilancio dello Stato. Queste le novità contenute nel nuovo modello di cartella di pagamento per i carichi affidati all’Agente della riscossione a partire dal 1 gennaio 2022, approvato con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini.A carico del debitore – spiega l’Agenzia delle Entrate – resteranno, invece, le spese relative alle procedure esecutive e cautelari e le spese di notifica della cartella di pagamento e degli eventuali ulteriori atti di riscossione.Per i carichi affidati fino al 31 dicembre 2021 gli oneri di riscossione continueranno ad essere dovuti nella misura e secondo le ripartizioni previste dalle previgenti disposizioni di legge.Gli agenti della riscossione dovranno utilizzare il nuovo modello per le cartelle relative ai carichi affidatigli a partire dal 1 gennaio 2022, mentre per quelle relative ai carichi affidati fino al 31 dicembre 2021 dovrà essere utilizzato il modello approvato con il provvedimento del 14 luglio 2017, indipendentemente dalla data di notifica della cartella di pagamento che potrà avvenire anche successivamente al 31 dicembre 2021. LEGGI TUTTO

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    USA, Empire State index gennaio crolla a -0,7 punti

    (Teleborsa) – Crolla, contro attese per un calo contenuto, l’indice manifatturiero Empire State di New York, che si è portato a gennaio a -0,7 punti dai 31,9 punti di dicembre. Il dato è di gran lunga peggiore delle stime degli analisti, che erano per una diminuzione fino a 25,7 punti. Il dato suggerisce che la crescita si è fermata dopo un periodo di forte espansione: è la prima volta dopo diciotto mesi che l’indice va in territorio negativo.L’indice misura le condizioni del settore manifatturiero nel distretto di New York. Si ricorda che un livello del dato superiore/inferiore allo 0 indica che la maggior parte delle compagnie riportano miglioramenti/peggioramenti delle condizioni. Fra le varie componenti dell’indice, quella sui nuovi ordini peggiora di 32 punti a quota -5, mentre quella sulle consegne diminuisce a 1 (da 27,1 punti) e quella sulle scorte sale a 10,3 punti. LEGGI TUTTO

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    Credito Fondiario acquisisce Fifty, fintech attiva nel factoring

    (Teleborsa) – Credito Fondiario, challenger bank dedicata alle piccole e medie aziende italiane, ha completato la fusione per incorporazione di Fifty, società fintech specializzata nel factoring. L’azienda acquisita registra un transato pari a 1,3 miliardi di euro e gestisce una piattaforma ad alto valore tecnologico finalizzata alla creazione di filiere finanziarie evolute per l’accesso al credito. Attraverso tale piattaforma è possibile gestire tutte le fasi del processo di factoring, spiega una nota, dall’origination, alla cessione delle fatture e all’interazione con cedenti/debitori ceduti.Credito Fondiario sta portando a termine un processo di trasformazione che è entrato nel vivo lo scorso anno, quando c’è stata la separazioni in due società: da un lato, una realtà (Gardant) che si occupa di investimenti e gestione di crediti deteriorati e, dall’altro, una società che intende sviluppare una banca fintech dedicata alle PMI. In particolare, Credito Fondiario intende ora proporsi come realtà specializzata in soluzioni di finanziamento alle imprese in situazioni performing o re-performing.”Fifty ha sviluppato una delle più sofisticate e flessibili piattaforme di digital factoring presenti sul mercato – ha commentato Iacopo De Francisco, amministratore delegato e direttore generale di Credito Fondiario – L’operazione consentirà di accelerare le tempistiche di avvio dell’operatività della nuova business unit e contribuirà in modo rilevante al percorso di trasformazione di Credito Fondiario in challenger bank evoluta”. LEGGI TUTTO

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    Consip, aggiudicati i primi 14 per l'illuminazione pubblica dei Comuni

    (Teleborsa) – Consip ha aggiudicato i primi 14 lotti dell’Accordo Quadro per la “Gestione e l’efficientamento energetico degli impianti di illuminazione pubblica di proprietà degli enti locali” (GEIP), che interessa complessivamente circa 2,5 milioni di punti luce su tutto il territorio nazionale. Obiettivo dell’iniziativa – del valore complessivo di oltre 2,1 miliardi di euro è un risparmio energetico di almeno il 50% sui consumi elettrici delle PA che, già entro il primo anno di contratto, si tradurrà in un significativo abbattimento della spesa corrente. Attraverso un innovativo affidamento contrattuale basato sul Partenariato Pubblico Privato (PPP), sarà possibile una contabilizzazione “fuori bilancio”, da parte delle amministrazioni, degli investimenti relativi alla riqualificazione degli impianti di illuminazione pubblica. I contratti attuativi dell’Accordo Quadro – che avranno una durata di 9 anni – si configurano, quindi, come concessioni di servizi che prevedono il trasferimento del rischio in capo al concessionario tramite stringenti regole e clausole contrattuali. Si completa in questo modo l’offerta Consip dedicata al risparmio energetico affiancando la nuova iniziativa alla convenzione “Servizio luce” che prevede, oltre al comune servizio di gestione, conduzione, manutenzione degli impianti, anche modalità di approvvigionamento innovativo in base alle esigenze specifiche delle amministrazioni. I lotti aggiudicati – che mettono a disposizione delle PA un’offerta di servizi per la gestione di 188mila punti luce, per un valore di oltre 105 milioni di euro – fanno parte del “pacchetto” di 21 lotti su base provinciale dedicati ai Comuni con meno di 2mila abitanti. L’iniziativa è completata da altri 9 lotti – su base macro-regionale – dedicati ai Comuni più popolosi (oltre 2mila abitanti), la cui aggiudicazione è prevista a breve. Nel suo complesso, la gara ha registrato risultati estremamente positivi in termini di partecipazione (125 offerte presentate da 27 concorrenti, per complessive 49 imprese) che ha garantito la competitività delle PMI locali. Per i 14 lotti aggiudicati, sono risultati aggiudicatari 10 concorrenti diversi, per complessive 18 imprese (in allegato la tabella riassuntiva degli aggiudicatari). Nell’ambito di ciascun lotto, ove fossero presenti più aggiudicatari, le Amministrazioni affideranno la fornitura all’offerta che risulterà economicamente più vantaggiosa utilizzando un “comparatore” messo a disposizione da Consip. LEGGI TUTTO

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    Sostenibilità, Nestlé investe 5 milioni di euro nel fondo italiano di venture capital Eureka! Fund

    (Teleborsa) – Accelerare la ricerca per facilitare l’introduzione di soluzioni di imballaggio innovative, migliorare la qualità dei processi di raccolta e riciclo, aumentare l’adozione di plastica riciclata ad uso alimentare. Per contribuire al raggiungimento di questi obiettivi il Gruppo Nestlé ha investito 5 milioni di euro nel fondo italiano di venture capital Eureka! Fund, gestito da EUREKA! Venture SGR. La cifra investita – spiega Nestlé in una nota – è parte del fondo da 250 milioni di CHF stanziato nel 2020 a livello globale dal Gruppo Nestlé per dare un impulso alla sostenibilità degli imballaggi e migliorare i sistemi di riciclo.”Eureka! Fund I – Technology Transfer” è un fondo specializzato nel trasferimento tecnologico che si focalizza su investimenti in Advanced Materials e più in generale in applicazioni e tecnologie riconducibili alla Scienza ed Ingegneria dei Materiali. Il Fondo investe prevalentemente nelle prime fasi di sviluppo di iniziative basate su tecnologie con alta potenzialità di mercato proposte da team di eccellenza o da startup collegate con le principali Università e Centri di Ricerca Scientifica del Paese.Questo investimento intende supportare gli sforzi di Nestlé per rendere il 100% dei propri imballaggi riciclabili o riutilizzabili entro il 2025 e per ridurre di 1/3 l’uso di plastica vergine nello stesso periodo di tempo. In Italia sono stati già ottenuti risultati significativi, con il 97% di tutti gli imballaggi prodotti da Nestlé in Italia che è riciclabile. L’azienda continuerà il suo percorso verso un futuro senza sprechi, sfruttando la sua esperienza guidata dal Nestlé Institute of Packaging Sciences di Losanna, Svizzera, in collaborazione con gli stakeholder in Italia.La collaborazione tra Nestlé e il fondo Eureka! si concentrerà sulla ricerca di tecnologie e soluzioni in alcune aree cruciali della strategia di sostenibilità del Gruppo, come l’innovazione di packaging, l’incremento nell’adozione di plastica riciclata ad uso alimentare e lo sviluppo di tecnologie che possano rendere più efficace lo smistamento e la raccolta dei materiali, impattando positivamente su qualità e quantità dei processi di riciclo.”Siamo orgogliosi di essere entrati a far parte del fondo Eureka!, che si distingue per la serietà dei progetti e la solidità dei suoi anchor investor. Sono certo che la collaborazione porterà a importanti risultati – commenta Marco Travaglia, presidente e amministratore delegato Gruppo Nestlé Italia e Malta –. Il nostro ingresso nel fondo Eureka! ci consentirà di lavorare insieme per trovare nuove soluzioni di packaging innovative, finalizzate a favorire anche in Italia l’introduzione di plastica riciclata ad uso alimentare e per migliorare la qualità dei processi di raccolta e riciclo”.”Una sfida che abbiamo cercato ed accettato fin da subito, certi del grande valore ed interesse reciproco nel siglare questa partnership. Un incredibile lavoro di squadra da entrambe le parti con un unico fine, quello di creare le condizioni per accelerare i processi di trasferimento tecnologico e riuscire a portare sul mercato soluzioni capaci di rispondere alle grandi sfide mondiali – sottolinea Anna Amati, co-founder & general partner di EUREKA! Venture SGR –. Siamo onorati di aver ottenuto la fiducia di Nestlé quale primo Fondo di technology transfer su cui investire in Italia e sentiamo forte la responsabilità verso il Gruppo e verso il nostro Paese. Questa partnership rafforza il nostro impegno nel trovare le migliori tecnologie e soluzioni all’interno dei laboratori degli Atenei e dei centri di ricerca italiani”. LEGGI TUTTO

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    Goldman Sachs, utili 4° trimestre sotto le attese su aumento spese operative

    (Teleborsa) – Goldman Sachs, una delle più grandi banche d’affari del mondo, ha registrato una performance deludente per quanto riguarda gli utili del quarto trimestre del 2021, anche perché le spese operative sono cresciute del 23% rispetto all’anno precedente. Il fatturato nei tre mesi al 31 dicembre 2021 è stato di 12,64 miliardi di dollari e l’utile di 3,94 miliardi di dollari, pari a un utile per azione di 10,81 dollari. Il consensus era per un utile per azione di 11,76 dollari e un fatturato di 12,08 miliardi di dollari. I ricavi sono stati di 59,34 miliardi di dollari e gli utili di 21,64 miliardi di dollari nell’intero 2021.”Il 2021 è stato un anno record per Goldman Sachs – ha commentato David Solomon, presidente e amministratore delegato – La straordinaria performance dell’azienda è una testimonianza della forza del nostro franchise di clienti e delle nostre persone. Andando avanti, il nostro team dirigenziale rimane impegnato a far crescere Goldman Sachs, diversificare le nostre attività e offrire forti ritorni agli azionisti”.La divisione Investment Banking ha generato il fatturato netto trimestrale di 3,8 miliardi di dollari, in aumento del 45% sullo stesso periodo del 2020 e del 3% sul trimestre precedente. L’aumento rispetto al quarto trimestre del 2020 riflette ricavi significativamente più elevati nei segmenti Financial advisory (grazie a un boom dei volumi di M&A), Underwriting (con un miglioramento nella sottoscrizione di debito e un peggioramento nella sottoscrizione di azioni) e Corporate lending. La divisione Global Markets ha generato ricavi netti trimestrali di 3,99 miliardi di dollari, il 7% in meno rispetto al quarto trimestre 2020 e il 29% in meno rispetto al terzo trimestre 2021. Sostanzialmente stabile la performance di reddito fisso, valute e materie prime (FICC), mentre i ricavi del segmento Equities sono stati in calo dell’11% (a/a) a 2,12 miliardi di dollari, a causa dei ricavi netti significativamente inferiori nell’intermediazione di azioni, sia su derivati che su prodotti cash.L’accantonamento per perdite su crediti è stato di 344 milioni di dollari per il quarto trimestre del 2021, rispetto ai 293 milioni di dollari per il quarto trimestre del 2020 e i 175 milioni di dollari per il terzo trimestre del 2021.Le spese operative sono state di 31,94 miliardi di dollari per il 2021, il 10% in più rispetto al 2020. “L’aumento delle spese operative rispetto al 2020 riflette principalmente spese di compensazione e benefici significativamente più elevate (che riflette l’ottima performance)”, si legge in una nota. L’organico è aumentato dell’8% nel 2021, riflettendo gli investimenti in nuove iniziative commerciali e un aumento dei professionisti che si occupano di tecnologia. LEGGI TUTTO

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    Transizione digitale, Colao: assegnati 9,5 miliardi

    (Teleborsa) – “Entro fine gennaio pubblicheremo i bandi per la scuola connessa e la sanità connessa”. Lo ha annunciato il Ministro per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale, Vittorio Colao, nel corso di un’audizione alla Commissione Trasporti della Camera sul PNRR.Per le attività di innovazione e transizione digitale nel 2021 erano a disposizione “19,8 miliardi considerando anche fascicolo sanitario elettronico e di questi già 9,5 miliardi, circa il 48%, sono stati assegnati. La quota rimanente sono principalmente digitalizzazione PA e sanità digitale”. “Abbiamo tre priorità: la prima aggiudicare i bandi entro giugno, la seconda superare le criticità in merito alla disponibilità di forza lavoro qualificata” e “continuare la semplificazione amministrativa”, ha proseguito. “E’ stato stimato che per realizzare i progetti le società abbiano bisogno di almeno altre 10mila persone (oggi sono 50mila, ndr)” ha riferito ancora. “C’è una carenza di manodopera – ha aggiunto – anche per gli scarsi investimenti in formazione e qualificazione da parte delle aziende. Nel bando di gara ci sarà uno specifico punteggio per gli operatori con una strategia adeguata sulla formazione”. “La terza o priorità è continuare la semplificazione e l’accelerazione dei tempi amministrativi per realizzare gli investimenti all’interno del cronoprogramma che ha tempi molto serrati” ha concluso Colao. LEGGI TUTTO

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    TrenDevice, ricavi 2021 sopra le attese grazie a boom 4° trimestre

    (Teleborsa) – TrenDevice ha registrato ricavi pari a 7,1 milioni di euro nel quarto trimestre del 2021, in crescita del 115%, rispetto ai 3,3 milioni di euro registrati nel quarto trimestre del 2020. I ricavi preliminari del 2021 si attestano a 15,8 milioni di euro rispetto ai 9,3 milioni di euro dell’anno precedente, registrando un aumento del 71%. “Tale incremento risulta al di sopra delle previsioni del management”, sottolinea la società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel settore del ricondizionamento di prodotti hi-tech di fascia alta.”Siamo estremamente soddisfatti dei risultati raggiunti nel 2021, che hanno superato le nostre previsioni – ha commentato il CEO Alessandro Palmisano – I proceeds del mini Bond emesso negli scorsi mesi hanno consentito alla società di proseguire con gli investimenti per continuare a scalare il core business ed avviare nuovi filoni di ricavi, come il noleggio di device”.”La crescita poderosa di ricavi, in particolare negli ultimi due trimestri, è attribuibile principalmente a tre fattori: il miglioramento dell’esperienza di acquisto sul nostro e-commerce, grazie anche alla possibilità di pagamento rateale, la vendita di device sui principali marketplace esteri e l’avvio dei primi retail store fisici che, come da previsioni, ci hanno consentito di raggiungere nuove fasce di clientela”, ha sottolineato il CEO. “Inoltre, i volumi raggiunti, insieme alle già annunciate azioni correttive intraprese dal management, stanno consentendo anche un deciso recupero della marginalità rispetto al risultato conseguito nel primo semestre 2021”, ha concluso Palmisano.La diffusione dei dati preliminari sul 2021 ha fatto schizzare il titolo in cima all’indice FTSE Italia Growth. È infatti ottima la performance di Trendevice, che si attesta a 1,105 con un aumento del 10,72%. A livello operativo si prevede un proseguimento della seduta all’insegna del toro con resistenza vista a quota 1,138 e successiva a 1,238. Supporto a 1,038. LEGGI TUTTO