18 Gennaio 2022

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    Unrae, Italia unico grande Paese Ue senza incentivi per auto a basse emissioni

    (Teleborsa) – Il 2021 vero anno nero per il mercato dell’auto in Europa, con Italia che resta l’unico fra i cinque Paesi a non aver finora previsto per il 2022 sostegni alla domanda di veicoli a zero o bassissime emissioni. Lo ha sottolineato UNRAE a commento dei dati diffusi stamattina da Acea sulle immatricolazioni auto in Europa. “Per aiutare l’ambiente, anche rinnovando il parco circolante, e per sostenere consumatori e aziende nel passaggio alla nuova mobilità – ha spiegato il direttore generale dell’Unrae, Andrea Cardinali –, sono necessari incentivi almeno triennali, eventualmente con importi a scalare, per le vetture fino a 60 g/Km di CO2. Parallelamente, è fondamentale prevedere una capillare infrastrutturazione del Paese, anche con punti di ricarica ad alta potenza, tramite un cronoprogramma dettagliato per l’investimento dei fondi stanziati con il PNRR”. “Allo stesso tempo – ha aggiunto Cardinali – ormai non è più rinviabile una complessiva riforma fiscale sul settore, in particolare per le auto aziendali a bassissime emissioni, a sostegno delle imprese italiane oggi penalizzate rispetto agli altri Paesi europei. Riteniamo quindi necessario, innanzitutto, che il Governo italiano non presenti alla Commissione Europea l’ennesima domanda di proroga per la deroga al diritto comunitario sulla detraibilità dell’Iva, visto l’approssimarsi della scadenza del primo aprile”. LEGGI TUTTO

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    Covid, OMS: la pandemia non è finita. In Italia nelle ultime 24 ore 434 vittime

    (Teleborsa) – “Questa pandemia non è affatto finita e, con l’incredibile crescita di Omicron a livello globale, è probabile che emergano nuove varianti”. L’allarme è del direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus. “Omicron può essere in media meno grave, ma la narrativa che si tratti di una malattia lieve è fuorviante, danneggia la risposta generale” alla pandemia “e costa più vite”, ha aggiunto nel corso di un briefing sul Covid a Ginevra.”In alcuni paesi, i casi di Covid sembrano aver raggiunto il picco, il che fa sperare che il peggio di quest’ultima ondata sia finito, ma nessun paese è ancora fuori dai guai”, ha affermato il direttore generale dell’OMS che ha sottolineato come le prossime settimane resteranno critiche soprattutto per quei Paesi con “bassi tassi di vaccinazione”.Sono 228.179 i nuovi contagi da Covid nelle ultime 24 ore, secondo i dati del Ministero della Salute (ieri erano stati 83.403). Le vittime sono invece 434 (ieri 287): si tratta del numero più alto dal 14 aprile 2021 quando furono 469. Sono 1.481.349 i tamponi molecolari e antigenici nelle ultime 24 ore in Italia (ieri erano stati 541.298). Il tasso di positività è al 15,4%, esattamente come ieri. Sono 1.715 i pazienti in terapia intensiva, 2 in meno nel saldo tra entrate e uscite. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono invece 19.448, ovvero 160 in più rispetto a ieri. LEGGI TUTTO

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    Wall Street in rosso guarda alla Fed

    (Teleborsa) – Seduta in profondo rosso per la borsa di Wall Street con gli investitori che ipotizzano una stretta Fed già a marzo. Gli addetti ai lavori guardano alla riunione di politica monetaria, in calendario la settimana prossima, da cui cercheranno di capire le future mosse della banca centrale americana guidata da Jerome Powell.Tra gli indici statunitensi, il Dow Jones sta lasciando sul terreno l’1,61%; sulla stessa linea, si abbattono le vendite sull’S&P-500, che continua la giornata a 4.579 punti, in forte calo dell’1,80%. Pesante il Nasdaq 100 (-2,19%); sulla stessa linea, depresso l’S&P 100 (-1,8%).Forte nervosismo e perdite generalizzate nell’S&P 500 su tutti i settori, senza esclusione alcuna. Nel listino, le peggiori performance sono quelle dei settori finanziario (-2,63%), informatica (-2,03%) e beni di consumo secondari (-1,96%).In cima alla classifica dei colossi americani componenti il Dow Jones, Visa (+0,79%) e Merck (+0,66%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Goldman Sachs, che continua la seduta con -8,42% dopo aver deluso il mercato con i risultati trimestrali.Tonfo di JP Morgan, che mostra una caduta del 4,36%.Lettera su Cisco Systems, che registra un importante calo del 2,63%.Affonda Honeywell International, con un ribasso del 2,15%.Tra i protagonisti del Nasdaq 100, Activision Blizzard (+25,39%), Citrix Systems (+5,58%) che beneficia di indiscrezioni su una possbile acquisizione da parte di Elliott Investment Management and Vista Equity Partners; bene inoltre Electronic Arts (+4,68%) e Vodafone (+1,25%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Moderna, che continua la seduta con -9,01%.Crolla Bed Bath & Beyond, con una flessione dell’8,96%.Vendite a piene mani su Applied Materials, che soffre un decremento del 6,57%.Pessima performance per Lam Research, che registra un ribasso del 4,99%. LEGGI TUTTO

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    Lavoro, Orlando: ripresa economica e occupazionale non cancella rischio di emergenza sociale

    (Teleborsa) – La ripresa economica e occupazionale “non cancella il rischio di un’emergenza sociale”. È quanto affermato dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando, introducendo la presentazione della relazione sugli interventi e le misure di contrasto alla povertà lavorativa. Secondo Orlando “aver scongiurato un’emergenza economica non cancella il rischio di un’emergenza sociale. Se il lavoro povero cresce oltre un certo limite – ha detto – è un Paese in cui la tenuta sociale è fortemente a rischio”. In riferimento al rapporto sulla povertà lavorativa Orlando ha poi sottolineato che “è importante mettere sul tavolo questo aspetto e provare a dare alcune risposte, che non sono meno urgenti di altri temi su cui siamo chiamati a fare i conti, come il costo delle materie prime e dell’energia e la battaglia contro il virus”. Gli ultimi numeri sul lavoro “dicono che ci avviciniamo alla situazione pre-pandemia – ha aggiunto – ma la ripresa non risolve e, anzi, acuisce alcuni elementi strutturali che caratterizzano il mercato del lavoro: precarietà e componente significativa di lavoratori in povertà”.Sul salario minimo “credo sia urgente porre la questione alle parti sociali” e già domani “avremo un primo passaggio” con i dati sul mercato del lavoro. “Anche il passaggio parlamentare, che è assolutamente cruciale, può avere esiti diversi in base allo sviluppo del dialogo. È molto importante dare una base al Parlamento per potersi pronunciare”. Il ministro Orlando ha poi spiegato che il salario minimo sperimentale per alcuni settori “è una strada”. La cosa importante è il dialogo con le parti sociali, ha aggiunto, perché “questo non è un ambito in cui si può decidere senza l’ascolto e senza il confronto”.Infine, la proroga della cassa integrazione Covid è più di un’ipotesi sul tavolo del ministro. “Ci sarà sicuramente un intervento a favore delle categorie più colpite in queste settimane dalle conseguenze del Covid”, ha detto nel corso della presentazione. “Quale sarà lo strumento e quali gli elementi quantitativi è oggetto di approfondimenti tecnici ancora in corso”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    PMI, Unicredit: nuova cartolarizzazione garantita da BEI

    (Teleborsa) – UniCredit e il Gruppo BEI, che comprende la Banca europea per gli investimenti (BEI) e il Fondo europeo per gli investimenti (FEI), hanno firmato un nuovo accordo per fornire finanziamenti alle piccole e medie imprese (PMI) e alle Mid-cap italiane. L’operazione è sostenuta dal Fondo europeo per gli investimenti strategici (EFSI), il principale pilastro del Piano di investimenti per l’Europa.In collaborazione con il Gruppo BEI, UniCredit SPA ha finalizzato, con UniCredit Bank AG in qualità di arranger, una nuova cartolarizzazione sintetica di un portafoglio di circa 2 miliardi di euro nell’ambito del programma ARTS (Asset Risk Transfer Sharing), in coerenza con il nuovo piano “UniCredit Unlocked”. FEI garantirà la tranche mezzanine di un portafoglio di prestiti già concessi da UniCredit alle piccole e medie imprese italiane, controgarantiti dalla BEI.Il capitale liberato dal portafoglio cartolarizzato di 2 miliardi di euro sarà poi utilizzato per erogare 720 milioni di euro di nuovi prestiti a sostegno di nuovi progetti delle PMI italiane. L’accordo firmato si inserisce nel più ampio quadro di collaborazione avviato da UniCredit e dalla BEI per sostenere le PMI in Italia. Negli ultimi sei anni, le risorse BEI che UniCredit ha destinato alle imprese in Italia ammontano a oltre 4 miliardi di euro, con quasi 6.000 progetti finanziati fino ad oggi.Nel maggio 2021 UniCredit e la BEI hanno inoltre firmato un accordo per mobilitare 2,5 miliardi di euro di investimenti a sostegno delle grandi e medie imprese italiane, finalizzato a mitigare le conseguenze economiche causate dalla crisi della COVID-19. E’ stata la prima operazione in Italia sostenuta dal Fondo Paneuropeo di Garanzia (FEG), parte del pacchetto di salvataggio UE da 540 miliardi di euro approvato a seguito della pandemia della COVID-19. Con il sostegno del FEG, la BEI ha fornito una garanzia fino a 750 milioni di euro (75%) del nuovo portafoglio prestiti di UniCredit che, grazie a finanziamenti aggiuntivi e al meccanismo di complementarietà, attiverà 2,5 miliardi di euro di investimenti. LEGGI TUTTO

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    Aiuti di Stato, Ue approva proroga a regime “ombrello” per imprese italiane

    (Teleborsa) – “Il piano, così come è stato modificato, rimane necessario, appropriato e proporzionato per porre rimedio a una seria criticità nell’economia di uno Stato membro, combattere la crisi sanitaria, e contribuire a far fronte alle comuni necessità produttive europee nell’attuale emergenza”. Con questa motivazione la Commissione europea ha dato oggi il via libera alla proroga, fino alla fine del prossimo giugno, del piano di aiuti alle imprese italiane colpite dagli effetti delle misure prese per combattere la pandemia da Covid-19. Per la Commissione Ue il piano “ombrello” italiano è in linea con il “Quadro temporaneo in materia di aiuti di Stato per sostenere l’economia nel contesto della pandemia di Covid-19” adottato dalla Commissione il 19 marzo 2020 e con le sue successive modifiche. Nel dettaglio è stata approvata la richiesta dell’Italia di prorogare il piano di aiuti fino al 30 giugno 2022; un aumento delle risorse stanziate pari a 2,5 miliardi di euro (da 12,5 miliardi a 15 miliardi); e, infine, un incremento dell’importo dell’aiuto per singolo beneficiario. Come previsto dall’ultima modifica del Quadro temporaneo Ue i massimali per gli aiuti di importo limitato sono aumentati da 1,8 a 2,3 milioni di euro. Per le imprese della pesca e acquacoltura, il limite è 345mila euro e per quelle della produzione primaria di prodotti agricoli, 290mila euro. Il sostegno ai costi fissi non coperti dalle entrate per le imprese colpite dalla crisi passa da 10 a 12 milioni di euro.La prima luce verde da parte della Commissione europea era arrivata il 21 maggio 2020 per il piano di aiuti italiano da 9 miliardi di euro. Il regime “ombrello” è stato, successivamente, modificato l’11 settembre 2020, il 10 dicembre 2020, il 15 dicembre 2020 e il 9 aprile 2021. (Foto: Lukasz Kobus – © Unione Europea) LEGGI TUTTO

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    Goldman Sachs delude il mercato, titolo crolla

    (Teleborsa) – Si muove in profondo rosso G.S. Group Inc G.S, che è in forte flessione, mostrando una perdita dell’8,06% sui valori precedenti.A pesare sulle azioni contribuisce la delusione per gli utili del 4° trimestre risultati sotto le attese degli analisti a causa dell’aumento delle spese operative e della debole attività di trading.L’andamento di G.S. Group Inc G.S nella settimana, rispetto al FTSE 100, rileva una minore forza relativa del titolo, che potrebbe diventare preda dei venditori pronti ad approfittare di potenziali debolezze.Quadro tecnico in evidente deterioramento con supporti a controllo stimati in area 345,3 USD. Al rialzo, invece, un livello polarizzante maggiori flussi in uscita è visto a quota 359,3. Il peggioramento di G.S. Group Inc G.S è evidenziato dall’incrocio al ribasso della media mobile a 5 giorni con la media mobile a 34 giorni. A brevissimo sono concrete le possibilità di nuove discese per target a 339,4. LEGGI TUTTO

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    Energia, Cingolani: difficile credere a stabilizzazione prezzi gas dopo I trimestre

    (Teleborsa) – Il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha definito la situazione legata al gas “molto complessa”. “Se a fine anno si era detto che c’era una aspettativa in cui dopo il primo trimestre ci si aspettava di avere una stabilizzazione dei prezzi del gas, ora è difficile da credere perché sono subentrate condizioni geopolitiche diverse. Serve una soluzione diversa”, ha spiegato Cingolani, in audizione alle commissioni riunite Industria e Attività produttive di Senato e Camera.L’occasione è stata utile anche per fare il punto sulle misure allo studio del Governo per far fronte al caro bolletta. “Sarò molto franco. Non credo che possiamo continuare ogni trimestre a tirar fuori del cash che mitiga per altro una parte dell’aumento che di solito è a due zeri. Allora mentre aspettiamo di capire se questa cosa è strutturale o contingente ormai con tutti i paesi europei è arrivato il momento di fare un intervento strutturale”, ha affermato il ministro. “In generale l’Authority fa le previsioni a fine trimestre e al momento è possibile fare stime solo in base ai trend dei prezzi del gas che sono un po’ oscillanti in questo periodo. Molto dipenderà dalla situazione geopolitica, Usa-Germania, Russa-Ucraina”, ha spiegato il ministro. “Tutto gira intorno al North Stream e non sembra onestamente promettere molto bene e possiamo solo stare a vedere cosa succederà”, ha aggiunto.”È difficile fare previsioni ma gli analisti concordano che i tempi dei rincari potrebbero essere lunghi e difficilmente si esauriranno a marzo 2022. Quindi a questo punto, senza indugio è necessario mettere in campo misure strutturali non solo contingenti”, ha ribadito il ministro. Tra le misure allo studio c’è un taglio dell’Iva, mentre altri 700-800 milioni arriveranno dalle risorse aggiuntive delle aste di CO2 in capo al Mite, ha dichiarato il ministro. “Stiamo riflettendo, bisogna riflettere di interventi sull’Iva ma questa non è una prerogativa del Mite. Possiamo suggerirlo ma le operazioni di defiscalizzazione sono importanti e questa è prerogativa del Mef. Si stanno facendo tutte le riflessioni del caso”. In studio anche, tra le misure principali, “una riguarda un’analisi di cartolarizzazione degli oneri Asos, oneri di sistema pari a circa 11 miliardi all’anno e varrà una riduzione di 4-5 miliardi tra 5 anni e altri 5 a dieci anni. Sarebbe possibile una misura di indebitamento per spostare una parte degli oneri a 5 o 10 anni quando l’ammontare complessivo si ridurrà”, ha spiegato ancora Cingolani.Tra le ipotesi allo studio del governo per il taglio dei costi della bolletta un intervento potrebbe arrivare da una diversa modulazione della vendita di energia fotovoltaica incentivata. Il risparmio potrebbe raggiungere 1,5 miliardi cui si aggiungerebbe un altri 1-2 miliardi dalla estrazione di rendita degli impianti idro incentivati. Cingolani ha infine escluso la possibilità che il Paese si ritrovi a corto di energia e a rischio black out. “In Italia, a meno che non venga un mese di febbraio tremendamente glaciale, non corriamo questo rischio. Le nostre riserve sono un po’ meno piene degli anni passati ma non sostanzialmente diverse. Altri Paesi europei, specie al Nord, potrebbero avere problemi superiori”, ha dichiarato. LEGGI TUTTO