21 Gennaio 2022

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    Bollette, Assoutenti: “Decreto assolutamente deludente. Governo abbandona famiglie”

    (Teleborsa) – Un decreto decisamente deludente che sembra abbandonare le famiglie al proprio destino, e che non fornirà adeguate tutele contro il caro-bollette. È quanto afferma Assoutenti, commentando le decisioni del Governo in tema di energia.”Le misure varate oggi non aiuteranno né le famiglie, né le imprese – spiega il presidente Furio Truzzi –. I soldi messi in campo sono insufficienti, e non si comprende perché gli interventi sugli oneri di sistema interessino solo le utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW, lasciando fuori tutti gli altri. Se davvero si vuole riportare le tariffe di luce e gas a livelli accettabili servono almeno 30 miliardi di euro da reperire nel corso del 2022, risorse che il Governo può trovare già oggi tassando gli extra-profitti delle società energetiche pari a 12 miliardi di euro. Serve poi prevedere la possibilità di rateizzare le bollette per un periodo non inferiore ai 24 mesi, in favore sia delle famiglie che delle imprese, revocare qualsiasi finanziamento al fossile o a forme di energia non green (10,5 miliardi) e ridurre il peso delle fideiussioni in capo alle piccole società energetiche. In assenza di interventi davvero efficaci per salvare le tasche italiane, Assoutenti assieme alle altre associazioni dei consumatori – annuncia Truzzi – è pronta a proclamare uno sciopero delle bollette, invitando famiglie e imprese ad autoridurre le fatture di luce e gas”. LEGGI TUTTO

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    Euro Zona, fiducia consumatori gennaio peggiora a -8,5 punti

    (Teleborsa) – Segnali di peggioramento per la fiducia dei consumatori europei a gennaio 2022. La stima flash dell’ultimo sondaggio mensile, condotto dalla Direzione Generale degli Affari Economici e Finanziari della Comunità europea (DG ECFIN), evidenzia che il sentiment dei consumatori è ancora negativo e mostra un indicatore che si deteriora a -8,5 punti rispetto ai -8,4 punti di dicembre (dato rivisto da una stima preliminare di -8,3 punti). Le attese del mercato erano per un peggioramento fino a -9 punti. Nel complesso dell’Unione Europea l’indicatore è pari a -10 punti. Entrambi gli indicatori sono sotto i livelli pre-pandemia e si stanno avvicinando alla traiettoria di lungo termine. LEGGI TUTTO

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    Ascopiave entra nel settore eolico tramite M&A

    (Teleborsa) – Il Gruppo Ascopiave ha acquisito, tramite la società controllata Asco Renewables, una partecipazione del 60% nel capitale di Salinella Eolico, società appartenente a Renco. Salinella Eolico ha in programma la realizzazione di un parco eolico in Provincia di Catanzaro con potenza nominale sino a 21 MW, parte dei quali già autorizzati dalle autorità competenti e parte in fase avanzata di autorizzazione. La costruzione del parco eolico, che verrà eseguita da Renco, comporterà un investimento complessivo di circa 30 milioni di euro.Lo ha affermato in una nota il Gruppo Ascopiave, quotato su Euronext STAR Milan e rappresenta uno dei principali operatori nazionali nel settore della distribuzione del gas naturale. “Questa operazione costituisce un’altra importante tappa nel percorso intrapreso dal Gruppo Ascopiave verso la transizione energetica”, ha commentato il CEO Nicola Cecconato.(Foto: Zbynek Burival on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    USA, leading indicator dicembre sale dello 0,8%

    (Teleborsa) – Aumenta secondo le attese il superindice USA relativo alle condizioni economiche americane. Secondo quanto comunicato dal Conference Board degli Stati Uniti, il Leading Indicator (LEI) si attesta a quota 120,8 punti a dicembre, in aumento dello 0,8% rispetto al mese precedente. Il dato è uguale alle attese degli analisti (0,8%) e si confronta con il +0,7% del mese scorso (dato rivisto da +1,1%). La componente che riguarda la situazione attuale è aumentata dello 0,2% a 107,4 punti, mentre quella sulle aspettative future è cresciuta dello 0,1% a 109,4 punti.”Il LEI statunitense ha chiuso il 2021 con una traiettoria ascendente, suggerendo che l’economia continuerà ad espandersi fino a primavera – ha affermato Ataman Ozyildirim, Senior Director of Economic Research presso The Conference Board – Per il primo trimestre, i venti contrari dalla variante Omicron, la carenza di manodopera e le pressioni inflazionistiche, nonché i previsti aumenti dei tassi di interesse dalla Federal Reserve, potrebbero moderare la crescita economica”.”Il Conference Board prevede che la crescita del PIL per il primo trimestre del 2022 rallenti fino a un comunque positivo +2,2% (su base annua) – ha aggiunto – Tuttavia, per tutto il 2022, prevediamo che l’economia statunitense si espanderà di un robusto 3,5%, ben al di sopra della crescita tendenziale pre-pandemia”. LEGGI TUTTO

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    PIL, Banca d'Italia: ritorno a livelli pre pandemia nel 2022, quest'anno crescita al 3,8%

    (Teleborsa) – La ripresa economica in Italia ha segnato un rallentamento negli ultimi mesi, ma dovrebbe riprendere slancio a metà anno e proseguire poi a “ritmi robusti”. È la previsione della Banca d’Italia contenuta nel suo ultimo bollettino economico in base al quale il PIL tornerà ai livelli pre-pandemia a metà del 2022. L’istituzione di Via Nazionale ha indicato un +6,3% nel 2021, mentre quest’anno il PIL dovrebbe segnare +3,8%, nel 2023 +2,5% e nel 2024 +1,7%. “La crescita in Italia è rimasta elevata nel terzo trimestre del 2021, sostenuta dall’espansione dei consumi delle famiglie. Successivamente il prodotto ha rallentato: sulla base dei modelli della Banca d’Italia – si legge nel rapporto – nel quarto trimestre il PIL avrebbe registrato una crescita attorno al mezzo punto percentuale. L’incremento del valore aggiunto si è indebolito sia nell’industria sia nel terziario”. Capitolo lavoro. “Dall’estate la ripresa della domanda di lavoro si è tradotta in un aumento delle ore lavorate, in una riduzione del ricorso agli strumenti di integrazione salariale e in un recupero delle assunzioni a tempo indeterminato”, ha sottolineato la Banca d’Italia che prevede un tasso di disoccupazione in calo al 9% quest’anno, dal 9,4% del 2021, una limatura all’8,9% nel 2023 e all’8,7% nel 2024. Secondo l’Istituto centrale, “la rimozione del blocco dei licenziamenti in tutti i settori non ha avuto ripercussioni significative. Il ristagno del tasso di disoccupazione riflette il progressivo recupero dell’offerta di lavoro, che si avvicina ai valori prepandemici. La dinamica dei rinnovi contrattuali non prefigura significative accelerazioni dei salari nel 2022”.Capitolo inflazione. Anche in Italia “l’inflazione è salita su valori elevati”, toccando il 4,2% annuo a dicembre, sospinta prevalentemente dall’energia. Sulla media di quest’anno la Banca d’Italia prevede che segni una netta accelerazione al 3,5%, dall’1,9% del 2021, ma poi dovrebbe tornare a calmierarsi: all’1,6% nel 2023 e all’1,7% nel 2024. “Al netto delle componenti volatili la variazione annuale dei prezzi resta moderata – ha rileva l’istituzione di Via Nazionale –. Gli aumenti dei costi di produzione si sono trasmessi finora solo in misura modesta sui prezzi al dettaglio. La componente di fondo sarebbe pari all’1% quest’anno e aumenterebbe progressiva mente fino all’1,6% nel 2024, sostenuta dalla riduzione dei margini di capacita’ inutilizzata e dall’andamento delle retribuzioni”. LEGGI TUTTO

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    Lavoro autonomo, 350mila occupati in meno nel terzo trimestre 2021

    (Teleborsa) – Il lavoro autonomo non riparte ed e` ancora molto lontano dai livelli pre-Covid nonostante il timido incremento dell’1,3% registrato lo scorso novembre rispetto al mese di ottobre. E` quanto emerge da un’analisi della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, sulla base dei dati Istat relativi al terzo trimestre del 2021. A fronte di un sostanziale recupero dell’occupazione di tipo dipendente, tornata ai livelli del 2019, – rileva il dossier – il lavoro autonomo non riesce a invertire la tendenza. Negli ultimi tre mesi del 2021 si e` registrato un calo di 350mila occupati rispetto allo stesso periodo del 2019, che scendono, così, a quota 4 milioni e 940mila. La perdita maggiore si registra tra le donne (-131mila occupate), ma anche tra gli uomini i valori registrati sono elevati, considerato un decremento complessivo di 219mila indipendenti.La pandemia – spiega il rapporto – ha senza dubbio accentuato le criticita` di un modello di lavoro, quello autonomo, che ha perso appeal tra i lavoratori, soprattutto i piu` giovani. A pagarne di piu` le spese sono, infatti, gli autonomi tra i 40 e i 49 anni (-223 mila soggetti), mentre cali piu` contenuti si registrano tra i 50 e i 59 anni con 60mila lavoratori in meno. E` il commercio il settore maggiormente colpito con una perdita di oltre 190mila autonomi rispetto al 2019. Seguono l’industria (43mila unita` in meno), e l’area dei servizi tecnici e professionali (34mila autonomi in meno). Il settore dell’edilizia, invece, registra un buono stato di salute, con un incremento del lavoro autonomo negli ultimi due anni del 2,8%. Anche sotto il profilo professionale si registrano tendenze diverse. Le professioni tecniche sono quelle piu` impoverite con quasi 100mila occupati in meno nell’ultimo biennio. I dati non sono piu` confortanti per le professioni intellettuali e ad elevata specializzazione: rispetto al 2019, infatti, si sono persi 73mila lavoratori. A penalizzare ancor di piu` questo mondo – secondo l’analisi – e` la diversita` di tutela rispetto al lavoro a tempo indeterminato. Secondo l’indagine condotta ad aprile 2021 da Fondazione Studi e SWG, due autonomi su tre hanno dichiarato che la pandemia ha avuto un impatto negativo (51,8%) o molto negativo (14,9%) sul loro lavoro e il 53,5% ha affermato di aver registrato una riduzione del reddito. “Le prospettive per i primi mesi del nuovo anno lasciano ampi spazi di incertezza a causa delle conseguenze economiche legate all’emergenza sanitaria – dichiara Rosario De Luca, presidente della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro –. C’e` bisogno di avviare una seria riflessione attorno ai liberi professionisti perche´ e` il lavoro autonomo a generare quello dipendente”. LEGGI TUTTO

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    Innovatec acquisisce il 65% di SEA. Punta a filiera del riciclo dei RAEE

    (Teleborsa) – Innovatec ha acquisito il 65% di SEA, società veneta attiva nella raccolta, recupero e trattamento di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche “RAEE”. Il closing è avvenuto in data odierna da parte della nuova subholding del gruppo dedicata all’economia circolare Haiki+, evidenzia la società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel settore Clean Tech. L’obiettivo dell’operazione è la creazione di una filiera virtuosa del riciclo dei RAEE basata sulla disponibilità di impiantistica tecnica specifica, costituita da impianti di trattamento ubicati in localizzazioni strategiche lungo il territorio nazionale.Il corrispettivo è stato di 2,75 milioni di euro, pagato con liquidità in cassa al socio venditore GZB Srl, che rimane azionista di SEA con una quota del 10,004%. Prevista un’opzione call per acquistare la residua quota di GZB. SEA ha chiuso i primi undici mesi del 2021 con ricavi pari a 5,8 milioni di euro, in crescita del 38% rispetto all’intero anno 2020 (4,2 milioni di euro).”L’acquisizione di SEA rappresenta la prima di una serie di operazioni destinate ad ampliare e potenziare l’attività del gruppo su specifiche filiere della materia – ha commentato il consigliere di Innovatec Nicola Colucci – Questa operazione dimostra peraltro la rapidità con la quale siamo stati in grado di avviare il processo di industrializzazione della filiera RAEE, finalizzando un’operazione concepita di comune accordo con il management di Cobat e iniziando un processo di vera integrazione”. L’operazione era stata infatti originariamente avviata da Cobat, acquisita da Innovatec a inizio dicembre.”Insieme alla SEA entra a far parte della nostra squadra anche il Giuseppe Ziliani, al quale affidiamo con fiducia il compito di sviluppare e gestire questo progetto – ha aggiunto Colucci – L’acquisizione di SEA, peraltro, marca la discesa in campo di Haiki+, la nuova subholding del gruppo dedicata all’economia circolare, di cui daremo maggiori dettagli il prossimo 1° febbraio”. LEGGI TUTTO

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    Poco mossa Wall Street. Nasdaq sotto pressione su calo Netflix

    (Teleborsa) – Poco mossa Wall Street, che apre la sessione sui livelli della vigilia, con il Dow Jones che si ferma a 34.676 punti; sulla stessa linea, si muove intorno alla parità l’S&P-500, che continua la giornata a 4.476 punti. Leggermente negativo il Nasdaq 100 (-0,22%); consolida i livelli della vigilia l’S&P 100 (-0,12%). Sul Nasdaq, entrato in correzione, pesa il crollo di Netflix, che ieri sera ha deluso gli analisti per quanto riguarda i nuovi abbonati alla fine dello scorso anno e l’outlook per l’inizio del 2022.Salgono Peloton, che ieri ha perso il 23% dopo che sono state diffuse speculazioni sul fatto che interromperà temporaneamente la produzione dei suoi prodotti a causa del calo della domanda post-pandemia, e Schlumberger, che ha registrato un balzo dei profitti trimestrali grazie alla domanda di servizi petroliferi. Positiva Intel, che ha annunciato un investimento da oltre 20 miliardi di dollari per la costruzione di due nuove fabbriche di chip all’avanguardia in Ohio.Intanto, gli investitori iniziano a fare previsioni sulla riunione di politica monetaria della Federal Reserve della prossima settimana. “Sebbene una manciata di rialzi dei tassi nel prossimo anno o due rappresenterebbe un cambiamento nella politica della FED, non considereremmo la politica restrittiva e non ci aspettiamo che l’aumento iniziale dei tassi faccia deragliare la ripresa economica”, hanno scritto gli analisti di Wells Fargo Investment Institute.Apprezzabile rialzo nell’S&P 500 per il comparto beni di consumo per l’ufficio. Nel listino, i settori telecomunicazioni (-1,41%), energia (-1,14%) e materiali (-1,14%) sono tra i più venduti.Tra i protagonisti del Dow Jones, Nike (+0,95%), Intel (+0,92%), United Health (+0,83%) e Procter & Gamble (+0,75%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Walt Disney, che continua la seduta con -5,50%.Seduta negativa per Boeing, che mostra una perdita dell’1,36%.Sotto pressione Chevron, che accusa un calo dell’1,21%.Sostanzialmente debole Goldman Sachs, che registra una flessione dello 0,75%.Al top tra i colossi tecnologici di Wall Street, si posizionano Xilinx (+1,46%), Moderna (+1,44%), Mondelez International (+1,33%) e Citrix Systems (+1,28%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Netflix, che ottiene -21,68%.Sensibili perdite per Intuitive Surgical, in calo del 4,19%.In apnea Garmin, che arretra del 4,86%.Tonfo di Discovery, che mostra una caduta del 2,58%.Tra le grandezze macroeconomiche più importanti dei mercati statunitensi:Venerdì 21/01/202216:00 USA: Leading indicator, mensile (atteso 0,8%; preced. 1,1%)Lunedì 24/01/202215:45 USA: PMI servizi (atteso 58,5 punti; preced. 57,6 punti)15:45 USA: PMI manifatturiero (atteso 58,5 punti; preced. 57,7 punti)Martedì 25/01/202215:00 USA: S&P Case-Shiller, annuale (atteso 18,5%; preced. 18,4%)15:00 USA: Indice FHFA prezzi case, mensile (preced. 1,1%). LEGGI TUTTO