11 Maggio 2022

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    Rinnovabili, Cingolani: accelerazione importante su autorizzazioni

    (Teleborsa) – Sulle autorizzazioni per l’energia rinnovabile c’è stata negli ultimi mesi una “accelerazione importante”. Lo ha sottolineato il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani al Question time. “In particolare dall’inizio del 2022, la commissione Via-Vas ha processato progetti per 1060 Mgw di energie rinnovabili. Dal suo insediamento nel maggio del 2020 sono arrivate 688 istanze sottoposte a vario titolo al suo esame e ne sono state concluse 170, nel periodo 2013-109 sono pervenute 244 istanze e ne sono state concluse 155. Quindi sulla via convenzionale c’è stata una accelerazione importante”, ha spiegato il ministro.”La commissione Via ha concluso nell’ultimo biennio un numero di valutazioni superiore a quello precedentemente svolto in 6 anni. Con riferimento alla commissione Via per il Pnrr-Pniec, quella nuova, a marzo 2022 risultano pervenuti 480 progetti per un totale di 9 GW complessivi e pur avendo avviato l’attività il 18 gennaio scorso, questa ha processato progetti per 2,5 Gw. Il lavoro svolto in 4 mesi è pari al triplo del lavoro svolto nell’anno precedente”. “Attenzione a evitare letture semplificative che sottitendono che tutti i progetti presentati siano ugualmente autorizzabili. La verità è che una parte non è autorizzabile perchè non è della qualità necessaria e un’altra parte, grande non è autorizzabile, perchè essendo sole e vento concentrati in alcune zone, tanti progetti si contendono lo stesso fazzoletto di terra e di mare e quindi uno ne passa e altri no. Ciò nonostante vanno tutti valutati”, ha detto Cingolani in merito alle valutazioni di impatto ambientale.Per il piano dispiegamento della capacità rinnovabile serve una rete smart adeguata e un altrettanto adeguato sistema di accumuli. “Questo grandissimo incremento della potenza rinnovabile – ha detto – se non accompagnato da una smart grid di adeguato dimensionamento e da un sistema di accumulo di adeguato dimensionamento, rischia di essere inutile. Non basta. La strada è in salita ed e’ faticosa ma faremo di tutto per andare più veloci”. “Ad oggi, nonostante le richieste avanzate in sede di osservatorio Ilva dalla riunione del 9 marzo 2021, non risulta ancora trasmesso dai commissari di Ilva spa in amministrazione straordinaria un elenco degli interventi di natura ambientale ripristinatoria ancora da realizzare, esclusi gli interventi ex DPCM 29 settembre 2017, relativi alle prescrizioni Aia, e non è allo stato possibile determinare quale sia il reale fabbisogno economico necessario alla realizzazione degli interventi per la messa in sicurezza e bonifica del sito produttivo ex Ilva e dei territori limitrofi”, ha detto rispondendo a una domanda sullo stato di avanzamento della bonifica dell’ex Ilva. “Prima di venire a conferire, mi sono sentito con alcuni dei rappresentanti mi hanno detto di avere adesso delle stime economiche precise di aver già presentato in una precedente audizione in qualche commissione. Io non le possiedo, me le manderanno, ne prenderemo visione e ne riparleremo a breve”, ha concluso il Ministro. LEGGI TUTTO

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    Consiglio UE, accordo su mandato a negoziare proposta stoccaggio comune gas

    (Teleborsa) – “È stato raggiunto oggi dal Consiglio Ue l’accordo sul mandato per i negoziati con il Parlamento europeo sulla proposta per lo stoccaggio comune del gas. Al fine di migliorare la sicurezza dell’approvvigionamento nell’attuale contesto geopolitico, la proposta mira a garantire che le capacità di stoccaggio del gas nell’Ue siano riempite prima della prossima stagione invernale e possano essere condivise tra gli Stati membri in uno spirito di solidarietà. Il mandato è stato concordato dai rappresentanti degli Stati membri in seno al Coreper”. È quanto comunica il Consiglio Ue al termine della riunione degli ambasciatori dei 27. La presidenza del Consiglio Ue avvierà ora i negoziati con il Parlamento europeo, al fine di concordare rapidamente una versione finale del testo. Le due istituzioni adotteranno poi formalmente il regolamento.Nel dettaglio il mandato specifica le regole per lo stoccaggio sotterraneo del gas e le possibilità di conteggio degli stock di gas naturale liquefatto (Gnl), limitando gli obblighi a un determinato volume del consumo annuo di gas degli Stati membri negli ultimi cinque anni, al fine di evitare un impatto sproporzionato su alcuni Stati membri con una grande capacità di stoccaggio. Dal momento che non tutti gli Stati membri dispongono di strutture di stoccaggio sul proprio territorio, il mandato prevede che gli Stati membri senza strutture di stoccaggio avranno accesso alle riserve di stoccaggio del gas in altri Stati membri e dovranno condividere l’onere finanziario degli obblighi di riempimento.Gli Stati membri hanno inoltre concordato una certificazione obbligatoria per tutti i gestori dei sistemi di stoccaggio al fine di evitare potenziali rischi di influenza esterna sulle infrastrutture critiche di stoccaggio, che potrebbero mettere a repentaglio la sicurezza dell’approvvigionamento energetico o qualsiasi altro interesse essenziale per la sicurezza. Gli Stati membri hanno convenuto che gli obblighi di riempimento scadranno il 31 dicembre 2026. Infine, il mandato prevede la concessione di una deroga a Cipro, Malta e Irlanda fino a quando non saranno direttamente interconnesse con il sistema del gas di altri Stati membri. LEGGI TUTTO

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    Positiva la Borsa di Milano, allineata ai mercati europei

    (Teleborsa) – Tutte positive le principali Borse del Vecchio Continente. Si muove in buon rialzo il listino statunitense, dove l’S&P-500 segna un incremento dello 0,79%, nel giorno dell’atteso dato sui prezzi negli Stati Uniti, saliti più delle attese ma sotto i livelli del mese precedente.Sul mercato valutario, poco mosso l’Euro / Dollaro USA, che scambia sui valori della vigilia a 1,054. Segno più per l’oro, che mostra un aumento dello 0,80%. Sessione euforica per il greggio, con il petrolio (Light Sweet Crude Oil) che mostra un balzo del 5,44%.Ottimo il livello dello spread, che scende fino a +190 punti base, con un calo di 11 punti base, con il rendimento del BTP a 10 anni che si posiziona al 2,90%.Tra i mercati del Vecchio Continente incandescente Francoforte, che vanta un incisivo incremento del 2,17%, bilancio decisamente positivo per Londra, che vanta un progresso dell’1,44%; in primo piano Parigi, che mostra un forte aumento del 2,50%. Sessione euforica per Piazza Affari, con il FTSE MIB che mostra in chiusura un balzo del 2,84%; sulla stessa linea, giornata brillante per il FTSE Italia All-Share, che termina a 25.868 punti.In Borsa di Milano, il controvalore degli scambi nella seduta odierna è stato pari a 2,14 miliardi di euro, restando invariato rispetto alla seduta precedente; i volumi scambiati sono passati da 0,63 miliardi di azioni della seduta precedente agli odierni 0,55 miliardi.Tra i best performers di Milano, in evidenza Unicredit (+10,79%), Banca Generali (+6,32%), CNH Industrial (+4,54%) e Banca Mediolanum (+4,51%).Le peggiori performance, invece, si sono registrate su Recordati, che ha chiuso a -0,94%.Al Top tra le azioni italiane a media capitalizzazione, Ferragamo (+10,08%), Brembo (+9,33%), Tod’s (+5,99%) e Mfe A (+5,98%).Le più forti vendite, invece, si sono abbattute su GVS, che ha terminato le contrattazioni a -7,79%.In perdita Wiit, che scende del 2,84%.In rosso Datalogic, che evidenzia un deciso ribasso dell’1,56%.Spicca la prestazione negativa di Maire Tecnimont, che scende dell’1,01%.Tra le grandezze macroeconomiche più importanti:Mercoledì 11/05/202203:30 Cina: Prezzi produzione, annuale (atteso 7,7%; preced. 8,3%)03:30 Cina: Prezzi consumo, annuale (atteso 1,8%; preced. 1,5%)08:00 Germania: Prezzi consumo, annuale (atteso 7,4%; preced. 7,3%)08:00 Germania: Prezzi consumo, mensile (atteso 0,8%; preced. 2,5%)14:30 USA: Prezzi consumo, annuale (atteso 8,1%; preced. 8,5%). LEGGI TUTTO

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    Energia, ARERA: controlli con Gdf, recuperati oltre 18 milioni

    (Teleborsa) – Grazie ai controlli congiunti tra Guardia di Finanza e Arera nel 2021, dopo la frenata dovuta al Covid, torna a salire a 18,2 milioni di euro la cifra contestata per infrazioni ed evasione delle imprese, rafforzando i controlli documentali insieme con le ispezioni in loco.In particolare, spiega Arera “le contestazioni hanno riguardato gli sconti di prezzo a favore delle imprese energivore e il rispetto delle regole a difesa del consumatore da parte dei venditori di energia e gas, anche in vista della fine della tutela.Il protocollo, avviato nel 2003, costituisce un supporto essenziale alle attività di controllo dell’Autorità sia in termini di risorse sia di competenze economico-finanziarie. Nel complesso, sono state recuperate o contestate alle imprese somme per oltre 18 milioni di euro, la maggior parte delle quali legate a costi da riconoscere a vario titolo in tariffa. Poco meno di 2 milioni di euro invece le somme relative al corrispettivo di funzionamento dell’Autorità non versato. Riguardo l’energia elettrica e il gas sono state registrate criticità soprattutto per le bollette (tempistica, reclami), gli obblighi di pubblicazione e correttezza dei siti internet dei venditori e la determinazione del fuel mix (ossia la composizione media delle fonti pulite e fossili utilizzate per la produzione dell’energia elettrica venduta ai clienti).Riscontri invece positivi nella predisposizione delle schede di confrontabilità da fornire in fase di sottoscrizione del contratto e nella pubblicazione delle offerte sul Portale offerte ARERA. Focus anche sulle agevolazioni tariffarie concesse alle imprese energivore e sulla correttezza delle informazioni trasmesse all’Anagrafica operatori. Tra i controlli svolti congiuntamente nel 2021 con la Guardia di Finanza quelli sull’istruttoria Sogin, che si chiuderà il 31 luglio 2022, sul riconoscimento dei costi sostenuti per il Deposito Nazionale nucleare e il Parco Tecnologico e le spese per la definizione e la pubblicazione della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi). LEGGI TUTTO

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    Unicredit, sprint sul finale: +10%. Assist da rumors

    (Teleborsa) – Prepotente rialzo per Unicredit che archivia la sessione con una salita bruciante del 10,79% sui valori precedenti.La partenza è stata effervescente per il titolo che ha iniziato la sessione odierna a 8,65 Euro posizionandosi sopra il top della seduta precedente per poi ampliare la performance nel prosieguo della riunione e terminare in volata a 9,37, prossimo al valore più alto della seduta.Il titolo, già in gran spolvero sulla notizia dell’avvio del buyback da 1,6 miliardi, ha accelerato ulteriormente il passo nell’ultima mezz’ora di contrattazioni trovando assist da indiscrezioni stampa. Secondo rumors, infatti, la banca di piazza Gae Aulenti sarebbe in trattative preliminari per vendere la sua controllata russa dopo l’interesse manifestato da alcuni compratori. Ma pare che la vendita sia una delle opzioni, poiché sembra che UniCredit starebbe comunque considerando anche altre alternative per la sua controllata russa. In ogni caso l’intenzione della banca è valorizzare la partecipazione.Se si confronta l’andamento del titolo con l’indice FTSE MIB, su base settimanale, l’istituto di credito mantiene forza relativa positiva rispetto all’indice, dimostrando un maggior apprezzamento da parte degli investitori rispetto all’indice stesso (performance settimanale -2,2%, rispetto a -4,84% del principale indice della Borsa di Milano).Tecnicamente, Unicredit è in una fase di rafforzamento con area di resistenza vista a 9,82, mentre il supporto più immediato si intravede a 8,471. A livello operativo si prevede un proseguimento della seduta all’insegna del toro con resistenza vista a quota 11,17.Gli investitori appaiono piuttosto nervosi e fortemente incerti sulle posizioni da assumere, visto che le decisioni di vendita e di acquisto si susseguono repentinamente portando la volatilità intraday a 2,742. Intensi gli scambi giornalieri pari a 45.175.568, superiori rispetto alla media mobile dei volumi ad un mese pari a 23.643.145. LEGGI TUTTO

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    Terna, CFO: pronti a supporto realizzazione infrastruttura accumulo energia

    (Teleborsa) – Terna “è pronta a dare il maggior supporto possibile alla realizzazione di una infrastruttura per l’accumulo di energia” di cui “c’è bisogno per il sistema elettrico e per contribuire alla transizione energetica”. Lo ha detto il direttore finanziario di Terna, Agostino Scornajenchi rispondendo ad un analista durante la conference call sui risultati del primo trimestre. Il periodo ha evidenziato risultati economici in crescita, imprimendo una ulteriore forte accelerazione agli investimenti, pur in un periodo di grande incertezza a causa dello scoppio della guerra in Ucraina.”Più rinnovabili si installano più c’è bisogno di strutture per l’accumulo – ha aggiunto il CFO -. E’ importante che qualcuno costruisca e siamo qui per dare il maggior supporto affinché ciò sia realizzato”. LEGGI TUTTO

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    Salone del Risparmio, Natali (4AIM): “L'investitore retail mantenga la calma”

    (Teleborsa) – “Il quadro economico attuale è difficile e il risparmiatore deve mantenere la calma, ma con un consiglio giusto non mancano nemmeno le opportunità di nuovi investimenti”. Lo ha dichiarato dal Salone del Risparmio a Milano, Giovanni Natali, Amministratore Delegato e Direttore Generale di 4AIM SICAF e Presidente di Assonext.”Ci sono delle opportunità, tuttavia bisogna essere molto cauti. All’investitore retail, il cosiddetto risparmiatore, consiglio di cercare di mantenere la calma ed e altresì opportuno evitare di vendere il portafoglio oppure di riscattare i fondi, o ancora di mettersi a fare il gestore in proprio pensando di essere più bravo del gestore. Lasciare i titoli dove sono investiti, presso i fondi, e non farsi prendere dal panico. Però, chiaramente, ci sono delle discese di titoli che con il supporto del gestore di portafoglio si possono anche comprare in settori importanti”, ha concluso Natali. LEGGI TUTTO

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    Scuola, rinnovo del contratto: 17 maggio parte trattativa all'Aran. Anief: “Servono altre risorse”

    (Teleborsa) – Parte il prossimo 17 maggio la trattativa all’Aran per il rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro di circa un milione e 200mila dipendenti di Scuola e Ricerca, relativo al triennio 2019/2021. La convocazione ai sindacati rappresentativi – fa sapere l’Anief in una nota – è arrivata stamani, a ventiquattr’ore di distanza dalla emanazione dell’Atto d’indirizzo da parte del ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta. Il testo da cui partirà il confronto tra amministrazione e sindacati contiene parti comuni per l’intero comparto più sezioni speciali per i singoli settori. Sono previste novità su lavoro agile, welfare, formazione e ordinamento professionale del personale Ata con specifico rifermento per i Dsga. Per il rinnovo contrattuale, attraverso le ultime leggi di bilancio sono stati accumulati oltre due miliardi di euro, che porterebbero in media a poco più di 100 euro lordi a dipendente pubblico. Una parte di quei soldi, inoltre, serviranno a garantire gli aumenti ai lavoratori con stipendi ridotti attraverso il cosiddetto elemento perequativo introdotto dal Ccnl relativo al triennio 2016-2018.Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, il rinnovo contrattuale rischia di essere compromesso dai “contenuti molto discutibili del Decreto Legge n. 36 su reclutamento, formazione e valutazione degli insegnanti”, appena giunto nelle Commissioni congiunte Affari Costituzionali e Cultura del Senato e sul quale il sindacato si accinge a suggerire diversi emendamenti perché “discrimina i precari e incentiva solo un docente su tre con cifre ridicole e lontane”. “La firma dell’Atto d’Indirizzo da parte del Governo – dice il leader dell’Anief – è un atto indispensabile per avviare il confronto, ma è un dato di fatto che senza i cambiamenti che abbiamo chiesto alla riforma inserita nel Pnrr su assunzioni e formazione, sarà molto difficile approvare il testo sul rinnovo contrattuale. Anche la parte economica contenuta nell’Atto di Indirizzo lascia molto a desiderare: con 3mila euro lordi di arretrati e 100 euro di aumenti mensili non si copre nemmeno il costo della vita. Lo stesso 0,55% di monte salari 2018 per il personale Ata, finalizzato alla revisione dei profili professionali e per la valorizzazione dei Dsga, non ci convince. La verità è che nel 2022 l’inflazione è cresciuta del 6,3% e che rispetto al 2008 il divario è del 20%. Inoltre, nella scuola il 2013 continua a rimanere ininfluente sulla carriera. Sedersi al tavolo della trattativa consapevoli di questo non è un buon avvio. Pure sulla parte normativa vi sono diversi passaggi che non convincono, mentre continuano ad essere assenti passaggi che riguardano la valorizzazione del personale, anche Ata, con l’introduzione di carriere e nuovi scatti stipendiali, la parità di trattamento del personale precario rispetto a quello di ruolo. E tanto altro. Anche per questo motivo – conclude Pacifico – ci siamo detti disponibili a sostenere lo sciopero del 30 maggio deciso dagli altri sindacati rappresentativi dopo quello già attuato lo scorso 6 maggio”.Sono diversi – sottolinea l’Anief – i punti innovativi contenuti nell’Atto d’indirizzo predisposti dal ministero della Pubblica Amministrazione ed inseriti nel documento inviato ieri ai sindacati.ATA – Una delle novità per i lavoratori ATA riguarderà la contrattualizzazione del lavoro agile che potrà essere alternato a quello in presenza. Nel contratto dovranno essere definite le modalità in cui ciò potrà avvenire, disciplinando, in particolare, i diritti e e relazioni sindacali, a formazione specifica, la predisposizione e utilizzo dei dispositivi, la salute e sicurezza, del tempo di lavoro e di reperibilità, il diritto alla disconnessione, dei rientri. Un capitolo a parte sarà la riformulazione degli ordinamenti e la revisione stipendiale. A tal fine saranno stanziate risorse aggiuntive, non superiori allo 0,55% del monte salari 2018.DOCENTI – Tra le proposte governative quella di contrattualizzare la Didattica a distanza, evidenziando la necessità di normare il tempo di lavoro, oltre che la sicurezza o il diritto alla disconnessione. Novità in arrivo per Coordinatori di classe, dipartimento o tutor dei neoassunti. Figure che il contratto chiede di valorizzare senza che ciò, però, causi aumento di ulteriori oneri per lo Stato. I docenti si dovranno formare costantemente e le competenze dovranno essere “premiate”. L’Ipotesi di atto di indirizzo chiede una vera e propria rivoluzione copernicana, con obblighi ma anche concessioni: come ad esempio la formazione durante le ore di servizio e la remunerazione delle competenze acquisite. LEGGI TUTTO