13 Maggio 2022

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    Pininfarina riduce la perdita nel primo trimestre 2022

    (Teleborsa) – Pininfarina ha chiuso il primo trimestre del 2022 con un valore della produzione pari a 16,6 milioni di euro, in crescita di 1,2 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2021, grazie al miglioramento della performance soprattutto in Italia, negli Stati Uniti e in Cina, con risultati in controtendenza in Germania. La perdita di periodo è stata di 1 milione di euro, rispetto ai -1,6 milioni di euro al 31 marzo 2021. La Posizione Finanziaria Netta è pari a 1,7 milioni di euro, contro i 6,9 milioni di euro al 31 dicembre 2021.Pininfarina “ha continuato e continua tuttora, senza particolari tensioni di cassa, a far fronte alle proprie obbligazioni tra cui quelle relative all’accordo di riscadenziamento del debito in corso (2016-2025) con alcuni istituti di credito”, viene sottolineato. LEGGI TUTTO

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    Tinexta, Intermonte conferma Buy dopo conti primo trimestre

    (Teleborsa) – Intermonte ha abbassato a 36 euro per azione (da 39 euro) il prezzo obiettivo su Tinexta, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nei servizi Digital Trust, Cybersecurity, Credit Information & Management e Innovation & Marketing, mantenendo il giudizio sul titolo a “Buy”. La revisione della raccomandazione è arrivata dopo che la società ha approvato il risultati del primo trimestre del 2022. Secondo gli analisti, i conti sono stati sostanzialmente in linea con le stime e non hanno riservato sorprese significative. La prima parte dell’anno è stata brillante soprattutto per le divisioni Digital Trust e Innovation & Marketing Services.”Riaffermiamo il nostro giudizio positivo sul titolo, in quanto Tinexta dovrebbe beneficiare di: crescita strutturale delle imprese esposte al processo di digitalizzazione, anche grazie agli ulteriori investimenti previsti dal PNRR italiano; opportunità di cross-selling; ulteriori operazioni di fusione e acquisizione (M&A) per ampliare la base di clienti e completare l’offerta di prodotti”, scrivono gli analisti di Intermonte.”Ai prezzi attuali Tinexta è scambiata a multipli molto interessanti, che offrono un buon punto di ingresso per un titolo che combina un profilo di crescita elevato e una solida generazione di cassa”, viene aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Automotive, Anfia: export componentistica a doppia cifra nel 2021

    (Teleborsa) – L’export della filiera dei componenti per autoveicoli ritorna a crescere nel 2021 (+15,4%) dopo la frenata del 2020 (-15%) e ammonta a 21,7 miliardi di euro (in recupero anche l’export italiano di tutte le merci che chiude l’anno a +18,2%).Lo rende noto l’Anfia in un focus sulla componentistica. Nello stesso periodo, prosegue l’Anfia, si registra anche un incremento delle importazioni della componentistica (+19,3%) per un valore di 15,9 miliardi di euro, portando così la bilancia commerciale a confermare nuovamente un saldo positivo di 5,8 miliardi di euro (circa 300 milioni di euro in più rispetto al 2020), con un avanzo di 1,43 miliardi di Euro nel primo trimestre, 1,62 miliardi nel secondo, 1,29 miliardi nel terzo e 1,44 miliardi nel quarto. Sia per l’export che per l’import risultano in rialzo tutte le macroclassi di prodotto ad eccezione della componentistica legata alla riproduzione del suono. L’export della componentistica automotive ha avuto un trend positivo nella prima parte del 2021 (+10,1% il primo trimestre e +85% il secondo), per poi registrare un progressivo rallentamento nella seconda (+1,5% il terzo trimestre e -6,6% il quarto). “Il 2021 è un anno all’insegna del recupero per le esportazioni della componentistica italiana, che tornano a crescere a doppia cifra, con un primo semestre brillante e un secondo semestre in rallentamento, dopo le pesanti perdite del 2020 – afferma Marco Stella, presidente del Gruppo Componenti Anfia -. Lo scorso anno, il valore dell’export e’ cresciuto verso tutti i maggiori Paesi di esportazione eccetto il Regno Unito (-8,9%), che mantiene il primato in termini di saldo positivo per la bilancia commerciale italiana (909,7 milioni di euro contro i 972,4 del 2020) e si conferma, come nel 2020, quinto mercato di destinazione dell’export, la Turchia (-1,4%) e la Serbia (-2,8%). A questi positivi risultati ha fatto seguito, tuttavia, un difficile ingresso nel 2022, che, a causa del protrarsi della crisi dei semiconduttori, delle materie prime, della logistica, e con gli effetti del conflitto in Ucraina pone le premesse per una probabile inversione di tendenza”. LEGGI TUTTO

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    CNH Industrial, informativa sul buy-back

    (Teleborsa) – CNH Industrial, nell’ambito del programma di acquisto di azioni proprie in essere, ha comunicato di aver acquistato, dal 2 al 9 maggio 2022, complessivamente 100.000 azioni ordinarie, per un controvalore al netto delle commissioni pari a 1.302.330,62 euro.A seguito degli acquisti appena comunicati e in considerazione di quelli precedentemente eseguiti nell’ambito del programma, l’importo totale investito è di circa 20.513.534,08 milioni di euro, per un importo totale di 1.661.455 azioni ordinarie acquistate.All’11 maggio, il leader globale nel settore dei macchinari e dei servizi detiene 9.653.817 azioni proprie, al netto delle azioni proprie ordinarie già utilizzate per soddisfare gli obblighi derivanti da piani di incentivazione.Nel frattempo, a Milano, si muove al rialzo CNH Industrial, che si attesta a 13,51 euro, con un aumento dell’1,92%. LEGGI TUTTO

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    CAREL Industries, Mediobanca conferma giudizio dopo conti Q1

    (Teleborsa) – Mediobanca ha confermato a 23 euro il prezzo obiettivo e a “Neutral” il giudizio su CAREL Industries, gruppo quotato su Euronext STAR Milan e attivo nella produzione di componenti per raggiungere alta efficienza energetica nei mercati del condizionamento dell’aria e della refrigerazione. La revisione della raccomandazione è arrivata dopo che la società ha presentato i risultati relativi al primo trimestre del 2022, che ha visto vendite sopra le attese grazie alla forte crescita organica e un EBITDA leggermente sotto le aspettative, con “la combinazione di aumento dei prezzi e leva operativa che ha in parte compensato l’aumento dell’inflazione dei costi”.Tra i principali messaggi chiave emersi dalla conference call, secondo Mediobanca, ci sono il fatto che tutte le principali applicazioni (pompe di calore, data center, refrigerazione nei supermercati) sono in buone condizioni con qualche rallentamento osservato nelle applicazioni cicliche industriali, che l’EBITDA margin è visto nell’intervallo 19-20% con l’azienda che reinveste la potenziale extra-crescita nella digitalizzazione e nelle operazioni e che la priorità strategica è crescere attraverso i volumi, con gli aumenti dei prezzi che sono più strutturali che opportunistici.Intanto, è ottima la performance di Carel Industries, che si attesta a 21,85 con un aumento del 6,59% e risulta uno dei migliori titoli dell’intero listino nella giornata odierna. A livello operativo si prevede un proseguimento della seduta all’insegna del toro con resistenza vista a quota 22,22 e successiva a 22,97. Supporto a 21,47. LEGGI TUTTO

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    Energia, tra Europa e Mosca è guerra del gas

    (Teleborsa) – Un braccio di ferro tra sanzioni europee e ritorsioni russe. Dopo lo stop ai flussi al punto di ingresso di Sokhranivka, in Ucraina, con la cessazione da parte di Gazprom dell’utilizzo del gasdotto Yamal-Europe, che dalla Russia porta le forniture al Vecchio Continente attraverso la Polonia, entra nel vivo la guerra del gas. Già lo scorso 26 aprile Mosca aveva bloccato l’export a Polonia e Bulgaria perché contrarie al pagamento del metano in rubli. E dopo la decisione della Finlandia di aderire alla Nato si paventa anche uno stop delle forniture a Helsinki.Mosca ha annunciato sanzioni contro 31 società energetiche di Paesi Ue, Usa e di Singapore. Tra queste c’è anche la Europol Gaz, l’azienda proprietaria della sezione polacca del gasdotto Yamal-Europa. “Per la Gazprom questo significa il divieto di utilizzare un gasdotto di proprietà di Europol Gaz per il trasporto di gas russo attraverso la Polonia”, ha spiegato il portavoce di Gazprom, Sergei Kupriyanov, in un comunicato. Gazprom ha confermato che interromperà l’invio di gas naturale attraverso la sezione polacca del gasdotto Yamal-Europa. Si tratta di un gasdotto chiave che trasporta circa 33 miliardi di metri cubi di gas, ovvero un sesto delle esportazioni russe all’Europa, dai giacimenti nella penisola russa di Yamal e nella Siberia occidentale attraverso la Bielorussia e la Polonia fino alla Germania. Secondo il direttore di Eurasia Group, Henning Gloystein, il blocco potrebbe tuttavia essere aggirato facilmente. Aziende non sanzionate potrebbero subentrare nei contratti a quelle interdette, il che probabilmente comporterebbe l’accordo di nuovi termini con Gazprom, anche per il pagamento, ha affermato. La Russia potrebbe, inoltre, spedire il gas direttamente in Germania attraverso il Nord Stream che passa sotto il Mar Baltico.Ieri Gazprom ha detto di voler consegnare tutto il gas previsto attraverso la stazione nei pressi di Sokhranivka, nella regione di Lugansk, – da cui passa quasi un terzo del gas che dalla Russia attraversa l’Ucraina per poi giungere in Europa – ma da tre giorni l’Ucraina afferma di non poter far passare il gas da lì a causa della presenza delle forze armate russe paventando un calo delle forniture di circa un terzo e ha chiesto a Gazprom di aumentare i volumi in un altro sito, Sudja. Mosca da parte sua sostiene che il transito può essere fatto perfettamente via Sokhranivka, mentre è impossibile aumentare i volumi su un altro gasdotto.L’impatto delle notizie sul calo delle forniture non ha tardato a farsi sentire. Dopo che ieri l’indice di riferimento, i future sul gas ad Amsterdam, hanno toccato il picco di 111 euro al MWh (+17,5%) oggi il prezzo del gas in Europa si mostra in calo in avvio di giornata. L’indice di riferimento del prezzo spot, ovvero i future ad Amsterdam si muovono attorno ai 104 euro al MWh segnando un flessione del 2,44%.La prossima settimana la Commissione europea renderà pubblico il piano RePowerEu che ha l’obiettivo di sganciarsi dalla stretta russa accelerando la transizione energetica. La Commissione prevede l’introduzione del ‘price cap’ al gas solo in seguito a “una interruzione improvvisa, su larga scala o totale, delle forniture di gas russo”. L’argomento sarà approfondito nel summit straordinario dei leader europei di fine maggio. “I prezzi dell’energia rimarranno elevati per il resto del 2022 e, in misura minore, fino al 2024-2025” è la previsione della Commissione che, nel caso Mosca fermi i flussi, raccomanda ai Paesi membri di procedere con un “razionamento coordinato” sulla base del principio di solidarietà. L’obiettivo di breve termine dei governi è riempire quanto più possibile gli stock in vista dell’inverno. Secondo alcuni osservatori a Bruxelles aziende europee si stanno preparando a pagare il gas in rubli nel mese di maggio, quando per tanti ci sarà la prima scadenza dei versamenti da quando il Cremlino ha introdotto il decreto che impone all’Ue di versare a Gazprombank moneta locale. “La Banca centrale russa è soggetta a sanzioni dell’Ue e la nostra assolutamente posizione è che usare questo metodo di pagamento del gas in rubli sarebbe una violazione di queste sanzioni – ha dichiarato il portavoce della Commissione europea, Tim McPhie – la presidente della Commissione lo ha detto chiaramente così come la commissaria Simson. Continueremo a dialogare con gli Stati membri per spiegare la situazione e le linee guida”. LEGGI TUTTO

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    Directa SIM, riconosciuto credito d'imposta IPO per 500 mila euro

    (Teleborsa) – Directa SIM, piattaforma per il trading online e società quotata su Euronext Growth Milan, ha comunicato di aver ricevuto dal Ministero per lo Sviluppo Economico (MISE) il riconoscimento del Credito di Imposta sui costi di quotazione a Piazza Affari. Si tratta di un ammontare pari a 500.000 euro, a fronte dei costi di consulenza sostenuti nel 2021 nell’ambito del processo preliminare alla quotazione su Euronext Growth Milan (ex AIM Italia). LEGGI TUTTO

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    Norwegian Air, Q1 2022 in perdita. Aumento prezzi carburante peserà su ripresa

    (Teleborsa) – Norwegian Air, compagnia aerea a basso costo norvegese che opera in ambito sia nazionale che internazionale, ha registrato un utile prima delle imposte (EBT) di -1.031 milioni di NOK (circa 116 milioni di euro) nel primo trimestre del 2022, rispetto a una perdita di 1.189 milioni di NOK nel primo trimestre del 2021 e un utile di 117 milioni di NOK nel trimestre precedente. A causa la perdita è stata una domanda impattata, nella prima metà del trimestre, dall’aumento dei contagi causato dalla variante Omicron del coronavirus. La domanda “si è ripresa in modo significativo durante la seconda metà di febbraio e fino a marzo”, ha sottolineato la società.A fine trimestre, la flotta operativa totale era composta da 58 aeromobili. Il controllo dei costi e la disciplina sulla liquidità hanno portato Norwegian Air a conservare la propria posizione di cassa durante un trimestre stagionale debole. A fine trimestre, le disponibilità liquide e mezzi equivalenti ammontavano a 7,5 miliardi di NOK.Nel primo trimestre del 2022, Norwegian ha avuto 2,2 milioni di passeggeri, rispetto agli 0,2 milioni dello stesso periodo dell’anno scorso e ai 3,1 milioni del trimestre precedente. Guardando alla stagione estiva 2022, la compagnia aerea afferma che “le tendenze delle prenotazioni mostrano attualmente che i clienti stanno pianificando e prenotando i viaggi in anticipo e che c’è una maggiore disponibilità a pagare per i viaggi aerei attraverso la rete di Norwegian”. L’aumento dei prezzi del carburante dovrebbe però compensare in parte la positiva ripresa dell’azienda, ha anche sottolineato. LEGGI TUTTO