Maggio 2022

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    FED, Bostic: possiamo fare “forse due, forse tre” aumenti di 50pb

    (Teleborsa) – Un aumento dei tassi di 50 punti base “è già una mossa piuttosto aggressiva”. “Non credo che dobbiamo muoverci in modo ancora più aggressivo. Penso che possiamo rimanere a questo ritmo e questa cadenza e vedere davvero come si evolvono i mercati”. Lo ha affermato Raphael Bostic, presidente della Federal Reserve Bank di Atlanta, in un’intervista a Bloomberg. “Secondo me, ci muoveremo un paio di volte – forse due, forse tre volte – per vedere cosa succede, vedere come risponde l’economia, vedere se l’inflazione continua ad avvicinarsi al nostro obiettivo del 2% – ha aggiunto – E poi possiamo davvero fare una pausa e vedere come stanno andando le cose”.”Penso davvero che dobbiamo entrare da qualche parte nella gamma neutrale”, ha detto Bostic, riferendosi a una politica che non stimola né contrae l’economia. “Sto guardando da qualche parte tra il 2-2,5% come nostro range neutro. Allora aspettiamo e vediamo cosa sta succedendo”, ha spiegato.Allo stesso tempo, Bostic ha ribadito di essere impegnato a fare tutto il necessario per ridurre l’inflazione: “La prima cosa che ho in mente è che l’inflazione è troppo alta e dobbiamo agire in modo definitivo e mirato per cercare di tenerla sotto controllo”.”La mia speranza è che molte delle cose che sono fuori dal nostro controllo, cose come le interruzioni della catena di approvvigionamento e simili, migliorino – ha detto l’economista statunitense – Se iniziamo a vedere un movimento dal lato dell’offerta, significa che dobbiamo spingere meno sulla domanda” attraverso aumenti dei tassi. LEGGI TUTTO

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    PMI, le aziende italiane guardano al Sud-est asiatico ma non tutelano il loro credito

    (Teleborsa) – Il Sud-est asiatico, una delle aree economicamente più strategiche del mondo, settimo per PIL e quarto per export, è fondamentale per le aziende italiane, sia per quanto riguarda l’import/export, con i prodotti di eccellenza del Belpaese, che per quelle che hanno siti produttivi in loco, scelti dai nostri imprenditori per il know-how qualificato e la manodopera a basso costo. Tuttavia, se da un lato in epoca pre-Covid 19 la bilancia commerciale era pari a 16 miliardi, con un saldo di circa 270 milioni a favore dell’Asean (Association of South East Asian Nations, l’acronimo che rappresenta il Sud-est asiatico), dall’altra parte, anche alla luce delle conseguenze economiche, sia di quelle della pandemia, che continuano ad avere effetti negativi, sia di quelle connesse alla guerra in Ucraina, a partire dall’aumento del costo dell’energia e delle materie prime, il 20% circa delle transazioni commerciali può essere posto sotto stress, generando un volume rilevante di ritardi, contestazioni e – nell’ipotesi peggiore – mancati pagamenti. È quanto emerge da uno studio realizzato da Invenium Legaltech, società italiana con sede a Milano specializzata nella gestione del credito, in collaborazione con IMBA (Italy Malaysia Business Association), membro delle Camere di Commercio italiane all’estero (Ccie), presente nella capitale Kuala Lumpur.A sud della Cina e a nord dell’Australia, tra l’Oceano Indiano e quello Pacifico, i dieci paesi che compongono l’Asean (Brunei, Cambogia, Filippine, Indonesia, Laos, Malesia, Myanmar, Singapore e Thailandia), esprimono la terza area più popolosa del mondo e possiedono notevoli margini di crescita: il PIL aumenta del 4/5% annuo e, alla luce anche dei cambiamenti degli equilibri geoeconomici derivanti dal conflitto bellico in Ucraina, – rileva lo studio – il Sud-est asiatico avrà una posizione sempre più rilevante nella supply chain globale per posizione e competitività del sistema. Attualmente i principali prodotti esportati dall’Italia verso l’Asean sono macchinari, componenti elettronici, pelletteria e prodotti chimici, mentre il nostro Paese importa principalmente oli e grassi vegetali e animali, altri beni alimentari, tra cui pesce e molluschi, apparecchiature per telecomunicazioni e articoli di abbigliamento. Le aziende italiane che incontrano maggiori problemi di gestione del credito sono le Pmi che, per quanto molto dinamiche e focalizzate sullo sviluppo, – sottolinea l’indagine – non sempre effettuano adeguate valutazioni di rischio; spesso sottovalutano l’importanza di esportare nell’ambito di accordi commerciali strutturati ed elaborati da operatori legali, oppure non dispongono di strumenti di gestione accessibile nel momento della criticità e del mancato pagamento.”Le principali cause di difficoltà – spiega Paolo Colombari, ceo di Invenium Legaltech – sono la distanza fisica, le differenze a livello normativo e, purtroppo, la mancanza di preparazione e la frettolosità con cui a volte sono costruiti gli accordi commerciali. Esistono mercati economicamente importanti, ma particolarmente complessi e delicati, come quello asiatico, dove ancor più fondamentale è l’esigenza di una buona gestione del rischio. Esiste la possibilità per le aziende italiane di proteggersi richiedendo pagamenti anticipati, ma spesso non è un’ipotesi percorribile: in questo scenario è determinante utilizzare altri strumenti di tutela non solo legale, ma anche assicurativa e finanziaria. È quindi necessario lo sviluppo di strumenti Legal Tech, Fintech e Insurtech dedicati al settore dell’export”. “Le aziende italiane – afferma Enrico Giuntelli, general manager di IMBA – sono particolarmente apprezzate per le loro eccellenze produttive, e nell’area Asean possono trovare dei partner molto vantaggiosi in termini sia di know-how che di costo del lavoro. Purtroppo, però, se si guarda soprattutto alle Pmi, il numero di aziende italiane che investe in Asia è ancora molto ridotto, soprattutto in confronto alle concorrenti degli altri grandi Paesi europei. Considerando la situazione economica attuale e le previsioni future, che vedono uno spostamento verso oriente del baricentro economico mondiale, è essenziale che anche le Pmi italiane, oltre che stabilire una presenza fissa sul territorio, comincino a valutare e utilizzare in modo diffuso forme avanzate di tutela dei propri rapporti internazionali, anche col supporto delle nuove tecnologie dedicate alla salvaguardia del credito commerciale”. LEGGI TUTTO

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    Rivian, tonfo in borsa su vendita azioni dopo periodo di lockup

    (Teleborsa) – Crollo in borsa per Rivian Automotive, il produttore statunitense di pick-up elettrici che si è quotato a Wall Street a novembre 2021 con una maxi IPO e che poi ha perso costantemente terreno tra ritardi nelle consegne e il ridimensionamento di collaborazioni chiave. Il titolo è oggi i caduta libera dopo che CNBC ha riferito che Ford sta vendendo 8 milioni delle sue azioni Rivian dopo la fine del periodo di lockup (avvenuto domenica).Durante il periodo di lockup, dopo che una società si è quotata in borsa, i primi investitori e i dipendenti azionisti non possono vendere azioni per garantire un’IPO ordinata. Secondo le indiscrezioni, il prezzo di vendita dovrebbe essere di 26,90 dollari, ben lontano dal record di 179,5 dollari registrato a novembre.Ford, che venderà le azioni tramite Goldman Sachs, è il quarto maggiore azionista di Rivian con una quota dell’11,4%, secondo dati Refinitiv. Anche JPMorgan Chase prevede di vendere un blocco di azioni Rivian compreso tra 13 milioni e 15 milioni per un venditore sconosciuto, ha aggiunto CNBC. Il prezzo di vendita dovrebbe essere lo stesso.In discesa Rivian Automotive, che si attesta a 24,43, con un calo del 15,14%. Attesa per il resto della seduta un’estensione della fase ribassista con area di supporto vista a 23,69 e successiva a 22,95. Resistenza a 25,5. LEGGI TUTTO

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    Ucraina, Putin: attacco preventivo, la Nato non ha ascoltato le nostre richieste di sicurezza

    (Teleborsa) – Il presidente russo, Vladimir Putin, ha dichiarato di aver chiesto ai Paesi della Nato un accordo sulle garanzie di sicurezza ma di non essere stato ascoltato. “In Occidente, a quanto pare, hanno deciso di cancellare valori millenari”, ha affermato dalla tribuna in Piazza Rossa prima dell’inizio della parata militare organizzata per festeggiare il Giorno della vittoria sui nazisti nella Seconda Guerra Mondiale, “tale degrado morale è diventato la base per ciniche falsificazioni della storia della Seconda guerra mondiale, incitando alla russofobia, elogiando i traditori, deridendo la memoria delle vittime, cancellando il coraggio di coloro che hanno ottenuto la vittoria”.Putin ha sostenuto che l’attacco in Ucraina è stata una risposta ad “una minaccia diretta vicino ai confini russi”, perché “un attacco era stato preparato, anche alla Crimea”. “Il pericolo è cresciuto ogni giorno, il nostro è stato un atto preventivo, una decisione necessaria e giusta”, ha ribadito. “Se ci fosse stata anche una possibilità di risolvere la questione ucraina pacificamente, la Russia l’avrebbe usata”, ha aggiunto. A Mosca di fronte al Cremlino hanno sfilato due missili nucleari di ultima generazione, 131 mezzi militari di terra, 11.000 soldati e carri armati, mentre la parte aerea della parata è stata cancellata a causa del tempo, secondo quanto dichiarato dal portavoce del Cremlino Dmitry Peskov all’agenzia di stampa Ria Novosti. Da Putin però non è arrivato nessun annuncio importante nel suo discorso, come si temeva nei giorni scorsi, né riferimenti a un’imminente escalation. “L’orrore di una guerra globale non si deve ripetere” ha dichiarato il presidente russo.Putin ha ringraziato le forze armate russe: “compagni ufficiali, sottoufficiali, compagni, generali e ammiragli, mi congratulo con voi per il 77esimo anniversario della grande vittoria. Anche ora in questi giorni voi combattete per la nostra gente nel Donbass, per la sicurezza della nostra patria”. Durante il discorso Putin ha quindi chiesto un minuto di silenzio per i militari uccisi durante la Seconda guerra mondiale e per quelli nei combattimenti in corso nel Donbass e a chi ancora sta combattendo in quell’area. LEGGI TUTTO

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    Popolare di Bari, offerta per filiali di Banca del Sud

    (Teleborsa) – Banca Popolare di Bari (che fa parte del Gruppo Bancario Mediocredito Centrale, istituto controllato da Invitalia) intende sottoporre una offerta vincolante a Banca del Sud (BDS) in A.S. per l’acquisizione di un ramo di azienda composto da quattro filiali situate nei comuni di Caserta, Avellino, Napoli, Salerno. Il gruppo con sede a Napoli è sottoposto ad amministrazione straordinaria da giugno 2021.Il perfezionamento dell’operazione “risulta coerente con la mission del Gruppo MCC”, viene sottolineato in una nota; inoltre, considerate le possibili sinergie derivanti dall’integrazione e le caratteristiche delle quattro filiali “l’operazione permetterebbe di aumentare, in zone di rilievo strategico, gli impieghi nei confronti di famiglie, piccole imprese e mid corporate e, in generale, la base di clientela”. LEGGI TUTTO

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    Caleffi non valuta M&A. Pandemia limita rapporti con investitori

    (Teleborsa) – Caleffi, società quotata su Euronext Milan e specializzata nella produzione e nella commercializzazione di articoli di lusso per la casa, “non sta valutando operazioni di M&A”, in considerazione del perdurare della pandemia, “le cui ripercussioni in ambito economico e finanziario non possono ancora essere pienamente previste e quantificate”, delle tensioni sui prezzi delle materie prime e dell’energia, oltre che dell’instabilità del contesto internazionale dovuta al conflitto Russia. Lo si legge nelle risposte alle domande del socio Alessandra Venturini (che ha lo 0,96% del capitale) in vista dell’assemblea degli azionisti dell’11 maggio 2022. Il socio aveva fatto notare che il piano industriale di maggio 2019 confermava l’intenzione di accelerare la crescita mediante M&A.Dalle risposte emerge anche che: la società non ha fatto ricorso a coperture in derivati sulle materie prime e sull’energia; verrà rimessa alla valutazione del prossimo consiglio (che sarà nominato dall’assemblea dell’11 maggio) la valutazione in merito all’eventuale adozione di un nuovo piano industriale; la società non ha valutato ipotesi di annullamento delle azioni proprie detenute in portafoglio.A una domanda se ci sono contatti per potenziali nuovi accordi di produzione, riguardanti le licenze, viene risposto che Caleffi “monitora costantemente il mercato per valutare nuove opportunità di business” e che “qualora dovessero concretizzarsi opportunità di partnership significative saranno comunicate al mercato”.Definitivamente tramontato il processo di quotazione della controllata Mirabello Carrara (annunciato e poi fermato nel 2016). “Le ottime performance ottenute negli ultimi esercizi da Mirabello Carrara hanno contribuito in misura significativa, mediante consolidamento con metodo integrale, ai risultati economico finanziari del gruppo Caleffi – si legge nel documento – La controllata, divenuta uno dei principali attori sul mercato nazionale ed internazionale nel segmento premium & luxury, ad avviso della società risulta al momento ampiamente valorizzata”.Infine, viene puntato il dito sulla composizione dell’azionariato, nel quale non risultano partecipazioni rilevanti esclusa Minerva. “In passato si sono svolti numerosi incontri alla presenza di investitori istituzionali e della comunità finanziaria – è stata la riposta della società – Negli anni più recenti, a causa delle restrizioni dovute alla pandemia, tali incontri non hanno avuto luogo ed i limitati volumi scambiati non hanno favorito l’interesse degli investitori istituzionali. Sebbene con partecipazioni inferiori alla soglia di rilevanza del 5%, per quanto noto all’interno della compagine societaria si sono succeduti negli anni fondi d’investimento e intermediari bancari”. LEGGI TUTTO

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    USA, scorte ingrosso marzo +2,3% m/m, vendite +1,7 % m/m

    (Teleborsa) – Crescono secondo attese le scorte di magazzino negli Stati Uniti. Nel mese di marzo 2022, secondo quanto comunicato dal Bureau of Census statunitense, si è registrato un aumento del 2,3% a 840,3 miliardi di dollari. Il dato si confronta con il +2,8% precedente (dato rivisto da un preliminare di +2,5%). Su base annua si registra una salita del 22%. Nello stesso periodo le vendite sono salite dell’1,7% su base mensile a 686,2 miliardi di dollari, rispetto al +1,5% precedente. Su anno si è registrato un incremento del 22,1%. La ratio scorte/vendite è pari all’1,22 contro l’1,23 di un anno prima. LEGGI TUTTO

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    Oroarezzo 2022, inaugurata oggi l'edizione della ripartenza firmata IEG

    (Teleborsa) – Ha aperto oggi la 41esima edizione di Oroarezzo 2022, la manifestazione di IEG – Italian Exhibition Group, che valorizza l’oreficeria Made in Italy e internazionale. Fino a martedì 10 maggio ritorna in presenza nei padiglioni di Arezzo Fiere e Congressi l’ “Art of Manufacturing”, la migliore manifattura orafa. Riflettori accesi anche su tecnologie produttive e sostenibilità per l’appuntamento che accoglie compratori dal mondo all’insegna di un messaggio di pace e solidarietà tra i popoli, simboleggiato dagli ulivi all’ingresso del quartiere.”Oroarezzo 2022 – ha sottolineato il presidente di Italian Exhibition Group, Lorenzo Cagnoni, nel saluto inaugurale – rappresenta l’edizione della ripartenza, e un plauso sentito va indirizzato alle aziende e all’insieme dei protagonisti che ne hanno reso possibile lo svolgimento. Non siamo a un esame dei numeri ma a quello dei segnali che questa fiera lancerà al mercato. Sono questi gli elementi che ci rafforzano nel nostro convincimento di rendere sempre più solido il ramo aretino all’interno delle nostre manifestazioni orafo-gioielliere”. “Oggi è un giorno importante per Arezzo e per Arezzo Fiere – ha evidenziato Ferrer Vannetti, presidente di Arezzo Fiere e Congressi – l’evento che si celebra non è solo il più rappresentativo di questa struttura e del comparto produttivo principale del nostro territorio, ma rappresenta il primo passo per il ritorno alla normalità. In questo periodo in cui non è stato possibile realizzare eventi in presenza, Arezzo Fiere è stata comunque il fulcro del centro vaccinazioni e di importanti concorsi, ha puntato sull’efficientamento energetico dell’immobile e maturato una strategia che permetterà di realizzare nuovi eventi, anche con la riapertura della struttura a quelli pubblici, sia sportivi sia di intrattenimento”.”Dopo tre lunghi anni Oroarezzo torna in presenza in un momento storico importante per il comparto orafo aretino – ha affermato il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli –. I dati del settore appaiono prudentemente confortanti, ma permangono le preoccupazioni sulle conseguenze del conflitto in Ucraina. L’augurio è che la fiera confermi i segnali positivi di un settore, quello dell’oreficeria, leader nel mondo per creatività, qualità e stile, caratteristiche del Made in Italy che fa la differenza nei mercati internazionali. Arezzo ha un legame profondo con l’oro, principale motore di crescita economica e carattere identitario più distintivo”.”Grande soddisfazione per la ripresa di una manifestazione così prestigiosa come Oroarezzo, una vetrina esclusiva – ha sottolineato Silvia Chiassai Martini, presidente della Provincia di Arezzo – dedicata alle maggiori aziende orafe del mondo e uno straordinario ritorno di immagine per la promozione delle eccellenze del nostro territorio. La Provincia di Arezzo sta lavorando al futuro delle nostre aziende orafe, settore trainante dell’economia aretina, attraverso una stretta sinergia tra il mondo della scuola e quello del lavoro per la formazione di nuove maestranze specializzate, indispensabili alle imprese per continuare a sviluppare un futuro di eccellenze che si basa sulla nostra solida tradizione”. “Oroarezzo rappresenta ormai un punto di riferimento importante nel panorama espositivo internazionale – ha detto Massimo Guasconi, presidente Camera di Commercio Arezzo-Siena –. Conferma da oltre 40 anni la centralità di Arezzo e dell’Italia per gli operatori e i buyer del settore nel contesto mondiale della gioielleria: sono infatti 7.479 le imprese italiane attive (1.185 le aretine) con 28.445 addetti diretti e con un valore dell’export nel 2021 pari ad oltre 8 miliardi di euro (due miliardi e 600 milioni dei quali sono ascrivibili al distretto orafo aretino). Numeri che evidenziano l’importanza di un settore ormai inserito nel sistema fashion del Made in Italy”.”Finalmente, dopo lo stop forzato degli ultimi anni, – ha dichiarato Luca Parrini, presidente nazionale Confartigianato Orafi e Argentieri, in rappresentanza delle Associazioni di categoria del settore orafo – il primo distretto orafo in Europa accoglie in presenza le aziende e gli operatori internazionali del settore per una manifestazione importante come Oroarezzo. È una dimostrazione di grande vitalità di tutte le realtà presenti, pronte a vivere al meglio queste giornate di business e di incontro con il mercato”.”Il brand di Oroarezzo – ha affermato Beppe Angiolini, direttore artistico della manifestazione – nasce nelle nostre vetrine e nel nostro territorio, va quindi valorizzato tutti insieme. Confido nel senso di appartenenza della città”.Maria Maddalena del Grosso, dirigente Beni Consumo di ICE Agenzia, ha portato anche il saluto del presidente Carlo Ferro: “L’Export del nostro Paese è ripartito, e così quello del settore della gioielleria che ha registrato nel 2021 una crescita del 13,2% sul 2019 – afferma Ferro –. Alle nuove sfide dei mercati internazionali post-Covid si aggiunge, tuttavia, uno scenario internazionale dominato da drammatiche complessità umane e geopolitiche. In questo contesto, fondamentale diventa il gioco di squadra, che è quello che stanno facendo il MAECI e tutti gli attori del sistema. Noi di ICE facciamo la nostra parte attraverso 19 nuove azioni, nel quadro del Patto per l’Export, nei campi del digitale, dell’e-commerce, della formazione, della protezione del made in Italy. E, nello specifico di Oroarezzo, supportiamo la manifestazione con un incoming di 130 buyer provenienti da Europa, America del Sud, Nord Africa, Medio Oriente, Asia. Offrire e promuovere prodotti di eccellenza è l’unica soluzione che funziona in tutti gli scenari, anche quelli più difficili. Le imprenditrici e gli imprenditori italiani hanno in questo un grande punto di forza perché sanno fare grandi prodotti. In bocca al lupo ad aziende e organizzatori”. “Questo è un momento fondamentale per tutta la Toscana – sottolinea Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana –. Oroarezzo rappresenta infatti qualcosa di davvero significativo per la nostra regione. In questo settore c’è uno degli elementi guida che si esprime anche con un artigianato che si afferma anche con la tecnologia, e rende Arezzo un punto di riferimento a livello nazionale. Vedere 60 Paesi che mandano i loro buyer e 300 espositori è un segno importante”. “Quando si pensa ad Arezzo non possiamo non pensare all’industria orafa. Un comparto che è un vanto per tutta la città a livello internazionale – afferma Tiziana Nisini, sottosegretario di Stato al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali –. È un settore strategico, non solo per l’economia toscana, ma per tutto il Paese. I numeri sono positivi: non solo il comparto ha chiuso il 2021 con una crescita di oltre il 54% sul 2020 e che stima un giro di affari di quasi 8,8 miliardi di euro, ma ci sono attese positive anche per il 2022. Per questo raccolgo questo prestigioso invito nell’interesse di tutelare e difendere un settore che è una vera e propria eccellenza della nostra città”.NEGLI APPUNTAMENTI DI DOMANI RIFLETTORI ACCESI SU SOSTENIBILITÀ E DESIGN – Domani mattina (ore 11.00, Auditorium) spazio alla formazione, leva centrale dello sviluppo del settore, con il workshop a cura di Confindustria Federorafi, in collaborazione con la Consulta Provinciale dei Produttori Orafi e Argentieri di Arezzo, intitolato “La sostenibilità come lasciapassare per il futuro”. Alla sera invece le luci si accendono sul design, con la premiazione del Concorso Première (ore 19.30 c/o Sugar, Arezzo centro, su invito) per la migliore manifattura italiana. La 31esima edizione vede in gara 58 creazioni sul tema del bracciale. LEGGI TUTTO