10 Giugno 2022

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    Male Piazza Affari, bruciati 39 miliardi

    (Teleborsa) – Primi effetti sulle borse mondiali dopo la decisione della Banca Centrale Europea di alzare i tassi e terminare a luglio il programma di acquisti dei titoli di Stato. Calo generalizzato ma Piazza Affari è stata quella che maggiormente ha sofferto: l’indice Ftse Mib ha ampliato la perdita al 5% e bruciato così quasi 39 miliardi di euro di capitalizzazione in una sola giornata. Ad aumentare le preoccupazioni è stato anche il dato sull’inflazione Usa: a maggio i prezzi sono aumentati dell’8,6%, dall’8,3% atteso, toccando i massimi da 40 anni. Netti ribassi, ma meno pesanti, sulle altre Borse: Londra -1,25%, Francoforte -1,2%, Parigi -1,5%.Cresce anche lo spread. Il differenziale di rendimento tra Btp italiani e Bund tedeschi viaggia sui 225 punti base. La BCE ha inoltre comunicato che i tassi saliranno di 25 punti base a luglio e che un nuovo, temuto, rialzo si attende a settembre. E altre nubi si addensano sul cielo italiano e europeo in genere, sia perché sembra molto fragile la possibilità di crescita, sia perché incombe l’incognita della guerra in Ucraina, con i rincari sul fronte energetico e l’aumento dell’inflazione. In forte calo anche Wall Street con l’inflazione che vola ai massimi da 40 anni. Il Dow Jones perde il 2,36% a 31.513,25 punti, il Nasdaq cede il 3,07% a 11.396,27 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreni il 2,60% a 3.913,72 punti.La Banca d’Italia ha stimato nel frattempo un’inflazione al consumo nel Paese al 6,2% nella media di quest’anno, spinta dagli effetti del forte rincaro dei beni energetici e delle strozzature all’offerta. L’inflazione scenderebbe poi al 2,7 per cento nel 2023 e al 2% per cento nel 2024. Questa la nuova proiezione elaborata nell’ambito dell’esercizio coordinato dell’Eurosistema. A gennaio via Nazionale stimava un’inflazione media del 3,5% quest’anno, dell’1,6% nel 2023 e dell’1,7% nel 2024. LEGGI TUTTO

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    Venerdì nero a Wall Street. Inflazione al top dal 1981

    (Teleborsa) – Si muove in forte ribasso la borsa di Wall Street, all’indomani delle decisioni della BCE e dopo il dato sull’inflazione statunitense, schizzato ai massimi da 40 anni, alimentando così la prospettiva di interventi più aggressivi da parte della Federal Reserve.Giornata nera per la Borsa di New York, che affonda con una discesa del 2,25%, proseguendo la serie di tre ribassi consecutivi, iniziata mercoledì scorso; sulla stessa linea, profondo rosso per l’S&P-500, che retrocede a 3.917 punti, in netto calo del 2,52%.In netto peggioramento il Nasdaq 100 (-3,15%); con analoga direzione, pessimo l’S&P 100 (-2,68%).Forte nervosismo e perdite generalizzate nell’S&P 500 su tutti i settori, senza esclusione alcuna. Tra i più negativi della lista dell’S&P 500, troviamo i comparti beni di consumo secondari (-4,10%), informatica (-3,27%) e finanziario (-3,15%).La sola Blue Chip del Dow Jones in sostanziale aumento è Wal-Mart (+0,73%).I più forti ribassi, invece, si verificano su DOW, che continua la seduta con -5,36%.Pessima performance per Goldman Sachs, che registra un ribasso del 4,92%.Sessione nera per Boeing, che lascia sul tappeto una perdita del 4,44%.In perdita JP Morgan, che scende del 4,32%.Tra i best performers del Nasdaq 100, Pinduoduo Inc Spon Each Rep (+3,41%), NetEase (+3,16%), JD.com (+1,12%) e Kraft Heinz (+0,56%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Docusign, che continua la seduta con -24,37%.Pesante Illumina, che segna una discesa di ben -10,06 punti percentuali.Seduta negativa per Datadog, che scende dell’8,77%.Sensibili perdite per Adobe Systems, in calo del 7,74%.Tra le grandezze macroeconomiche più importanti dei mercati statunitensi:Venerdì 10/06/202214:30 USA: Prezzi consumo, annuale (atteso 8,3%; preced. 8,3%)14:30 USA: Prezzi consumo, mensile (atteso 0,7%; preced. 0,3%)16:00 USA: Fiducia consumatori Università Michigan (atteso 58 punti; preced. 58,4 punti)Martedì 14/06/202214:30 USA: Prezzi produzione, mensile (preced. 0,5%)14:30 USA: Prezzi produzione, annuale (preced. 11%). LEGGI TUTTO

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    Covid, stabile il tasso di positività e il numero di ricoveri in terapia intensiva

    (Teleborsa) – Sono 21.554 i nuovi contagi da Covid registrati nelle ultime 24 ore secondo i dati del Ministero della Salute (ieri erano stati 23.042). Le vittime sono invece 63, rispetto a ieri 21 in meno.Sono stati eseguiti in tutto, tra antigenici e molecolari, 170.097 tamponi con il tasso di positività al 12,67%, stabile rispetto all’12,8% di ieri. Scendono a 196 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, uno in meno di ieri. Gli ingressi giornalieri si attestano a 24. Diminuiscono anche i ricoverati nei reparti ordinari: sono 4.162, ovvero 72 in meno di ieri. LEGGI TUTTO

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    DocuSign crolla al nasdaq su perdita trimestrale

    (Teleborsa) – Si muove in forte ribasso il titolo Docusign che esibisce una perdita secca del 23,15% sui valori precedenti. A pesare sul titolo dell’azienda di San Francisco il rosso del primo trimestre in aumento.L’analisi settimanale del titolo rispetto al Nasdaq 100 mostra un cedimento rispetto all’indice in termini di forza relativa di Docusign, che fa peggio del mercato di riferimento.L’esame di breve periodo di Docusign classifica un rafforzamento della fase rialzista con immediata resistenza vista a 69,88 USD e primo supporto individuato a 64,36. Tecnicamente ci si attende un ulteriore spunto rialzista della curva verso nuovi top stimati in area 75,4. LEGGI TUTTO

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    Rete unica, Rossetti (Open Fiber): possibile accordo entro il 31 ottobre

    (Teleborsa) – La firma per un accordo vincolante sulla rete unica entro il 31 ottobre “è importante ma non è quello che fa la differenza. Siamo nelle condizioni di arrivare al 31 ottobre se c’è la volontà di tutti”. È quanto ha dichiarato l’amministratore delegato di Open Fiber, Mario Rossetti, in un incontro con la stampa per fare il punto sulle novità intervenute negli ultimi mesi per la società. “C’è il piano di Tim il 7 luglio e se c’è la volontà non c’è un problema sui tempi. Non sono preoccupato della difficoltà di arrivare a un accordo industriale e tecnico. Altri aspetti riguardano il piano superiore”, ha aggiunto Rossetti.”Il rapporto con Tim è molto buono, a livello personale e aziendale – ha assicurato l’ad di Open Fiber –. Le negoziazioni che abbiamo fatto negli ultimi mesi certamente hanno una base diversa rispetto a quello che è stato precedentemente e il fatto che abbiamo raggiunto degli accordi è il segno della qualità del rapporto e dell’aver stabilito dei rapporti di fiducia che sono fondamentali in questo momento di attività”, ha spiegato. Con Tim le “sinergie sono significative e riguardano quello che non si costruisce in duplicazione. Sono nell’ordine delle decine di miliardi di euro, ma è variabile. Il tema è che prima avviene l’accordo e più si ampliano le sinergie. Sono in funzione del tempi dell’accordo”, ha aggiunto Rossetti.”Come Open Fiber siamo assolutamente convinti della bontà del progetto di rete unica e che la rete unica sia qualcosa di significativo per il paese e per la digitalizzazione e la trasformazione definitiva e completa del paese”, ha sottolineato Mario Rossetti. “Il tema dal punto di vista industriale è la cosa più importante che noi abbiamo, perché dal punto di vista di Open Fiber a noi interessa che qualunque soluzione si trovi sia forte e concreta”, ha aggiunto.”Abbiamo un rapporto eccellente con i due azioni e gli azionisti lo hanno tra loro, questo significa un ambiente di lavoro ottimale per un piano che può cambiare il futuro digitale del paese”, ha affermato infine Rossetti. “Azienda e soci sono assolutamente concentrati nella realizzazione del Piano”, ha assicurato l’amministratore delegato. LEGGI TUTTO

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    A2A: Luca Moroni responsabile Amministrazione, Finanza e Controllo

    (Teleborsa) – Dal prossimo 1° settembre, la struttura organizzativa amministrazione, finanza e controllo del gruppo A2A viene affidata a Luca Moroni.Laureato in Economia presso l’Università Cattolica di Milano e iscritto all’Albo dei Dottori Commercialisti di Milano, Moroni ha sviluppato un lungo percorso professionale nel mondo della finanza aziendale in diversi settori industriali, ricoprendo ruoli di crescente responsabilità in gruppi operativi a livello internazionale e in aziende quotate. Nell’ultima decade – spiega A2A – ha maturato una consolidata esperienza nel settore delle energie, dell’ambiente e nel comparto delle multiutility. LEGGI TUTTO

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    BCE, Franco: “Aumento tassi era prevedibile. Evitare tensioni non necessarie”

    (Teleborsa) – “Abbiamo avuto un periodo estremamente lungo di tassi estremamente bassi, anni or sono nessuno li avrebbe attesi negativi per così tanto. Il fatto che ora salgano nel mondo, a livelli più normali, è pienamente atteso. La questione, qui, è la traiettoria di questo aumento, la tempistica degli aumenti, e il fatto che questi aumenti devono avvenire senza tensioni, senza shock”. È quanto ha affermato il ministro dell’Economia, Daniele Franco, nella conferenza stampa di chiusura degli incontri interministeriali dell’Ocse, copresieduti dall’Italia a Parigi, commentando la decisione della Bce di aumentare i tassi. “Nel fissare gli aumenti dei tassi di interesse, – ha rilevato Franco – uno deve considerare i fattori sottostanti all’inflazione. Se sia legata più alla domanda o all’offerta. Se l’inflazione è legata alla domanda, gli aumenti dei tassi sono più appropriati per contenerla. Quando dipende ampiamente da shock sul lato dell’offerta, allora gli aumenti dei tassi sono meno rilevanti. Quindi direi che gli aumenti di per sé non influenzano granché lo scenario macroeconomico. Dobbiamo tenere a mente che l’inflazione, che era a zero, si sta muovendo al rialzo, che anche l’inflazione di fondo sta salendo. Quindi quello che dovremmo evitare è introdurre tensioni non necessarie. E le Banche centrali dovrebbero cercare di selezionare traiettorie che tengano conto dei fattori sottostanti agli aumenti dell’inflazione”Franco ha, inoltre, spiegato come alle riunioni Ocse di questi due giorni i ministri abbiano “sottolineato gli effetti economici rilevanti dovuti alla guerra, esacerbanti specialmente sull’inflazione, che hanno contribuito a un significativo rallentamento della crescita e a peggiorare i problemi nelle catene di approvvigionamento”. Il ministro dell’Economia ha annunciato che stata concordata la necessità di “sostenere le fase più vulnerabili delle popolazioni e i Paesi più in difficoltà”. Un altro tema di rileva – ha evidenziato Franco – “è stato quello dei problemi sugli approvvigionamenti di cibo, che minacciano il benessere economico”. Per il ministro “bisogna assolutamente prevenire una crisi alimentare. Iniziando dai porti un Ucraina: dobbiamo – ha detto –sbloccare i milioni di tonnellate di derrate ferme”. LEGGI TUTTO

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    Volano rendimenti bond, banche centrali più hawkish

    (Teleborsa) – La prospettiva di azioni più aggressive da parte della BCE e della Federal Reserve ha affossato i mercati azionari. La banca centrale europea ha sancito la fine del piano di Quantitative Easing a partire dal prossimo 1° luglio ed un rialzo dei tassi di 25 punti base nella prossima riunione del 21 luglio. Seguiranno poi altre strette monetarie, ma l’Eurotower ha deluso le attese di uno scudo anti-spread, ossia un sostegno ai titoli di Stato dei paesi periferici, come l’Italia. A soffrirne di più sono stati i titoli bancari italiani, vittime dello spread BTP-Bund: il differenziale si è avvicinato alla soglia pericolosa di 250 punti base, a fronte di tassi sui BTP decennali oltre il 3,6%. A mettere ko le speranze degli investitori ci ha pensato il dato sull’inflazione americana che, nel mese di maggio, non ha ancora raggiunto il picco sperato dai mercati e, ciò, alimenta le aspettative che la banca centrale americana sarà costretta a varare strette monetarie più aggressive. I tassi sui Treasuries a 10 anni sono saliti oltre il 3%, ma a preoccupare maggiormente è l’andamento dei tassi dei Treasuries a due anni, più sensibili alle decisioni di politica monetaria della Fed, in rialzo di quasi 3 punti percentuali. LEGGI TUTTO