10 Giugno 2022

Daily Archives

More stories

  • in

    Trasporti, A1: Mims approva lavori di ampliamento della quarta corsia del tratto Milano Sud-Lodi

    (Teleborsa) – È stato approvato dal ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili il progetto esecutivo dei lavori di ampliamento alla quarta corsia del tratto Milano Sud – Lodi, sull’Autostrada A1 Milano – Napoli.L’intervento – spiega il Mims in una nota – ricade nella Regione Lombardia, nei territori della Città Metropolitana di Milano e della Provincia di Lodi, precisamente nei Comuni di San Giuliano Milanese (Mi), Melegnano (Mi), Cerro Al Lambro (Mi), San Zenone Al Lambro (Mi), Tavazzano Con Villavesco (Lo), Lodi Vecchio (Lo), Borgo San Giovanni (Lo) ed è previsto nel Piano Economico e Finanziario della Convenzione Unica tra Mims e Autostrade per l’Italia S.p.A. (allegato al III Atto aggiuntivo) del 12 ottobre 2007.L’importo dell’intervento ammonta a oltre 207 milioni di euro, di cui 138.9 milioni di euro per lavori a base d’asta e 68,1 milioni per somme a disposizione.I lavori, per i quali si prevede una durata di 36 mesi e che interesseranno 16,8 chilometri, comprendono l’ampliamento alla quarta corsia della Autostrada A1, dalla progressiva 4+852 (in corrispondenza della Tangenziale Ovest di Milano – A50) fino alla progressiva 22+306, ad esclusione della barriera di Milano Sud. Quest’ultimo tratto, infatti, – sottolinea il Mims – presenta già una larghezza idonea per raccordarsi con gli interventi di ampliamento alla quarta corsia.All’interno della tratta d’intervento ricadono: l’Area di Servizio S. Zenone (Km 15+100), le rampe d’interconnessione con la A50 (tangenziale Ovest di Milano – inizio intervento), lo svincolo di Melegnano-Binasco (Stazione di Melegnano-Binasco Km 7+684), l’interconnessione con la A58 (TEEM – Km 10+750) e lo svincolo di Lodi (fine intervento). All’adeguamento della tratta saranno interessati quindici cavalcavia e otto opere d’arte maggiori, tra cui il ponte sul Fiume Lambro di lunghezza pari a 147 metri.Contestualmente all’approvazione del progetto esecutivo, il ministero – conclude la nota – ha dichiarato la pubblica utilità delle opere, consentendo così l’immediato avvio delle procedure espropriative. LEGGI TUTTO

  • in

    BPER affonda con prese di profitto. Per analisti piano è in linea con attese

    (Teleborsa) – Seduta da dimenticare per BPER, in un giorno in cui l’intero mercato (e in particolare Piazza Affari) mostra cali significativi. Il titolo della banca emiliana è affondato dopo la diffusione del nuovo piano industriale al 2025, anche se sulla performance borsistica odierna pesano prese di beneficio in seguito al rally delle ultime settimane, durante le quali le azioni BPER hanno sovra-performato il settore. L’AD Piero Luigi Montani ha comunque detto di essere “convinto che il piano sarà un successo” e di essere “molto soddisfatto dell’operazione di acquisizione di Banca Carige”.Il piano è mediamente in linea con le attese del mercato, con gli analisti che parlano di differenze nelle valutazioni delle singole componenti. Equita afferma che le stime di piano sono “leggermente superiori alle attese a livello operativo principalmente per maggiore crescita attesa sul fronte delle commissioni, mentre la bottom line è in linea per assunzioni più prudenti sul fronte del CoR”. Inoltre, “il piano si basa su assunzioni complessivamente conservative sullo scenario macroeconomico, con una progressione dei tassi inferiore rispetto alle stime di mercato”.”Una volta che i numeri saranno digeriti il rerating dovrebbe comunque riprendere, mentre dovrebbe diventare evidente che alcune delle assunzioni sottostanti al piano sono troppo conservative”, osserva Exane BNP Paribas, come ad esempio “un basso euribor, un costo del rischio piuttosto alto e i costi sistemici”.Kepler ha definiti gli obiettivi di utile 2024-2025 “ben al di sopra” delle sue stime, ma quelli sulla distribuzione dei dividendi inferiori “alla nostra aspettative di quasi 1,2 miliardi”, mentre “non c’è menzione per un buyback azionario sebbene ci sarebbe spazio per 0,4-0,5 miliardi di euro”. Durante la call con la comunità finanziaria, Montani ha comunque sottolineato che il management non ha ancora affrontato questo livello di dettaglio nelle restituzioni agli azionisti. I target sono “sostanzialmente in linea in termine di base dei costi e di costo del rischio, mentre sono più alte in termini di ricavi core”, hanno aggiunto.Scende BPER con i prezzi allineati a 1,723 euro per azione, per una discesa dell’11,69%. Il titolo è sceso fino a un minimo di 1,704 euro per azione. Le maggiori attese vedono un’estensione del ribasso verso l’area di supporto stimata a 1,639 e successiva a quota 1,554. Resistenza a 1,873. LEGGI TUTTO

  • in

    Fondazione Bellisario premia Paola Angeletti (Intesa) con la Mela d'Oro

    (Teleborsa) – La Fondazione Bellisario premia Paola Angeletti, Chief Operating Officer di Intesa Sanpaolo, con la tradizionale “Mela d’Oro”, un riconoscimento che ogni anno viene assegnato alle donne che si distinguono nella professione, nel management, nella scienza, nell’economia e nel sociale. Nella motivazione si cita “il percorso professionale, gli importanti risultati raggiunti in un settore complesso, vitale e ostico come quello finanziario e degli istituti bancari” che rappresentano “un esempio e un modello di competenza, determinazione e volontà da valorizzare e indicare con forza alle nuove generazioni”. Il riconoscimento, che è stato assegnato nell’ambito della categoria Management, sarà consegnato in occasione della cerimonia per la 34^ Edizione del Premio Marisa Bellisario.Paola Angeletti è responsabile del funzionamento della struttura organizzativa di Intesa Sanpaolo, che conta oltre 95 mila persone. La ,manager si sta impegnando nell’introduzione in banca di strumenti che favoriscano il merito e lo sviluppo professionale, con particolare attenzione all’equità di genere, al rispetto delle diversità, alla conciliazione tra vita privata e lavorativa, al benessere sul luogo di lavoro. Nato nel 1989 in ricordo di Marisa Bellisario, il Premio e’ un simbolo di eccellenza e merito che ogni anno viene assegnato alle donne che si sono distinte nella professione, nel management, nella scienza, nell’economia e nel sociale a livello nazionale e internazionale. LEGGI TUTTO

  • in

    Piazza Affari affonda zavorrata dalle banche. Sale lo spread

    (Teleborsa) – Seduta negativa per Piazza Affari, che scambia in netto calo e scende molto più degli altri Listini continentali, che comunque accusano perdite consistenti. A pesare sull’andamento della Borsa Italiana è il crollo dei titoli bancari, con lo spread sul debito Italia-Germania viaggia ampiamente sopra 220 punti base. A pesare sull’andamento dei mercati è la scelta della BCE, che ha comunicato che il programma di acquisto terminerà il primo luglio e che i tassi saliranno di 25 punti base nello stesso mese e poi di nuovo a settembre.A Piazza Affari spicca la performance negativa di BPER, che ha approvato il nuovo piano industriale 2022-2025, puntando a un utile netto di 800 milioni nel 2025 e a remunerare i propri azionisti con una distribuzione di dividendi pari ad almeno 1 miliardo nell’arco di piano. Il titolo è crollato di oltre il 12%, anche per alcune prese di beneficio visti i recenti rialzi che avevano interessato il titolo. Piero Luigi Montani, amministratore delegato, ha detto di essere “convinto che il piano sarà un successo”.Sul fronte macroeconomico, la produzione industriale italiana è risultata sopra le attese ad aprile, segnando il terzo mese consecutivo di espansione. Intanto, la Banca centrale russa ha deciso di ridurre il tasso di riferimento di 150 punti base, dall’11% al 9,5%, riportandolo ai livelli pre-conflitto.Prevale la cautela sull’Euro / Dollaro USA, che continua la seduta con un leggero calo dello 0,32%. Lieve calo dell’oro, che scende a 1.841 dollari l’oncia. Segno più per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), in aumento dello 0,77%.In salita lo spread, che arriva a quota +222 punti base, con un incremento di 6 punti base, con il rendimento del BTP decennale pari al 3,62%.Tra i mercati del Vecchio Continente vendite su Francoforte, che registra un ribasso dell’1,37%, seduta negativa per Londra, che mostra una perdita dell’1,28%, e lettera su Parigi, che registra un importante calo dell’1,68%.Sessione da dimenticare per la Borsa italiana, con il FTSE MIB che sta lasciando sul terreno il 3,77%: il principale indice della Borsa di Milano prosegue in tal modo una serie negativa, iniziata martedì scorso, di quattro ribassi consecutivi; sulla stessa linea, profondo rosso per il FTSE Italia All-Share, che retrocede a 25.042 punti, in netto calo del 3,68%.Pesante il FTSE Italia Mid Cap (-3,14%); sulla stessa tendenza, depresso il FTSE Italia Star (-2,14%).Scendono o perdono terreno tutte le Blue Chip di Milano.I più forti ribassi si verificano su BPER, che continua la seduta con -12,61%.Scende Banco BPM, con un ribasso del 9,44%.Crolla Iveco Group, con una flessione dell’8,06%.Sotto pressione Unicredit, che accusa un calo del 7,52%.Tutti i titoli a media capitalizzazione in Piazza Affari sono sotto la parità.I più forti ribassi si verificano su Mutuionline, che continua la seduta con -7,14%.Vendite a piene mani su Banca Popolare di Sondrio, che soffre un decremento del 5,58%.Pessima performance per Webuild, che registra un ribasso del 5,36%.Sessione nera per OVS, che lascia sul tappeto una perdita del 5,32%.Tra i dati macroeconomici rilevanti:Venerdì 10/06/202201:50 Giappone: Prezzi produzione, mensile (atteso 0,5%; preced. 1,3%)03:30 Cina: Prezzi consumo, annuale (atteso 2,2%; preced. 2,1%)03:30 Cina: Prezzi produzione, annuale (atteso 6,4%; preced. 8%)09:00 Spagna: Prezzi consumo, annuale (atteso 8,7%; preced. 8,3%)09:00 Spagna: Prezzi consumo, mensile (atteso 0,8%; preced. -0,2%). LEGGI TUTTO

  • in

    Carburanti sempre più cari. Consumatori in pressing per tetto al prezzo

    (Teleborsa) – Continuano a lievitare sopra i 2 euro i prezzi dei carburanti, per effetto delle persistenti tensioni sui mercati internazionali delle materie prime, tanto da annullare completamente il taglio delle accise annunciato dal governo a metà marzo e prolungato sino all’8 luglio. Il prezzo medio nazionale della benzina in modalità self si è attestato a 2,018 euro/litro da 2,009 euro, secondo il consueto aggiornamento di Quotidiano Energia, oscillando a seconda dei marchi fra un minimo di 2,010 euro ed un massimo di 2,038 euro (per i no logo 2,008 euro).Il prezzo medio del diesel al self si è portato a 1,939 euro/litro da 1,924 euro, variando a seconda delle compagni8e fra 1,938 euro e 1,953 euro (no logo 1,927). Sul servito, la benzina ha raggiunto i 2,144 euro/litro (da 2,134 euro) ed il diesel i 2,072 euro/litro (da 2,055 euro).Un trend che fa eco alla continua ascesa del prezzo del petrolio che lievita sino a 124 dollari al barile: il Light crude statunitense a 24,48 USD (+0,97%) ed il Brent a 124,24 USD (+1,17%). E’ l’effetto del recente embargo sui prodotto petroliferi, dello stop al gas russo entro la fine di quest’anno e di una scarsa coesione in Europa sui passi da seguire.Codacons denuncia anche che, in alcune località, i prezzi hanno sfondato il tetto di 2,3 euro al litro, come in Sardegna o a Ischia, dove la benzina in alcuni impianti costa fino a 2,349 euro al litro. Una escalation dei listini che aggrava di giorno in giorno la spesa per i rifornimenti a carico dei consumatori: la benzina costa oggi circa il 26% in più rispetto alle stesse rilevazioni del 2021, mentre il gasolio fa segnare un +32,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ciò significa che, sulla base dei listini attuali, una famiglia che dispone di auto a benzina spende 499 euro annui in più sui rifornimenti, spesa che raggiunge i +572 euro in caso di auto a gasolio.”Il taglio delle accise sui carburanti non è più sufficiente, e il Governo deve intervenire subito per bloccare i prezzi di benzina e gasolio e fissare tetti massimi ai listini alla pompa, fermando le speculazioni che si stanno abbattendo sui consumatori”, afferma il presidente di Codacons Carlo Rienzi. LEGGI TUTTO

  • in

    Russia, Banca centrale taglia tassi al 9,5%: livello pre-guerra

    (Teleborsa) – La Banca centrale russa ha deciso di ridurre il tasso di riferimento di 150 punti base, dall’11% al 9,5%, riportandolo ai livelli pre-conflitto. Si stratta di una riduzione superiore a quella atteso dagli analisti, che stimavano un costo del denaro al 10%. La Bank of Russia “considererà la necessità di una riduzione del tasso chiave nelle sue prossime riunioni”, si legge nello statement rilasciato al termine del meeting guidato dalla governatrice Elvira Nabiullina.Il contesto esterno per l’economia russa “resta difficile e limita notevolmente l’attività economica”. Allo stesso tempo, l’inflazione sta rallentando “più rapidamente e il calo dell’attività economica è di entità inferiore rispetto a quanto previsto dalla Banca di Russia ad aprile”. L’istituzione sottolinea che i recenti suggeriscono che i tassi di crescita dei prezzi a maggio e all’inizio di giugno sono stati bassi. “Ciò è dovuto all’andamento del tasso di cambio del rublo e all’attenuarsi dell’impennata della domanda dei consumatori nel contesto di un marcato calo delle aspettative di inflazione di famiglie e imprese”, viene spiegato.Secondo le previsioni della Banca di Russia, data l’attuale politica monetaria, l’inflazione annua sarà del 14–17% nel 2022, scenderà al 5–7% nel 2023 e tornerà al 4% nel 2024.Bank of Russia riconosce che il calo dell’attività economica è causato dall’andamento sia della domanda che dell’offerta. “I dati dell’indagine mostrano che le imprese stanno ancora lottando per sistemare la produzione e la logistica, nonostante la nascente diversificazione nei fornitori di prodotti finiti, materie prime e componenti, nonché nei mercati di vendita – si legge nella nota – L’attività dei consumatori in termini reali è in calo poiché le famiglie mostrano un’elevata propensione al risparmio e i redditi reali si riducono”. LEGGI TUTTO

  • in

    HQF, Banca Finnat avvia copertura con “BUY” e TP a 4 euro

    (Teleborsa) – Banca Finnat ha iniziato la copertura sul titolo High Quality Food (HQF), gruppo italiano attivo nella produzione, trasformazione e distribuzione di prodotti alimentari di alta gamma, destinati prevalentemente al mercato Ho.Re.Ca. italiano ed estero. La società si è quotata il 9 giugno 2022 su Euronext Growth Milan (EGM) con un prezzo di collocamento di di 1,90 euro per azione. Il prezzo obiettivo è stato fissato a 4 euro per azione, mentre il giudizio sul titolo è “Buy”. Banca Finnat è Euronext Growth Advisor, Global Coordinator dell’offerta e Research Provider per la società.Sul periodo 2021-2025 gli analisti stimano una crescita media annua dei ricavi netti consolidati pari al 32,08%, da 20,5 milioni previsti a fine 2022 a 45,8 milioni a fine periodo previsionale (2025). Tali ricavi dovrebbero essere spinti, principalmente, dal segmento B2B, in grado di raggiungere 32,5 milioni di fatturato al 2025 da 19,4 milioni a fine 2022. L’EBITDA dovrebbe portarsi, a fine 2025, a 7,3 milioni da 823 migliaia stimati per il consuntivo 2022, per un’incidenza sul valore della produzione in grado di raggiungere il 16% dal 4%. In termini di utile netto, il gruppo HQF dovrebbe poter raggiungere 4,9 milioni nel 2025 da un utile netto per 273 migliaia atteso a fine anno.La ricerca evidenzia che, a differenza dei competitors i quali si occupano principalmente della commercializzazione di prodotti alimentari, HQF copre l’intera filiera dalla produzione, alla selezione, fino alla distribuzione finale. Inoltre, negli ultimi anni l’azienda guidata da Simone Cozzi ha ampliato la propria offerta commerciale e diversificato la propria clientela. In passato l’offerta era rivolta esclusivamente al mercato Ho.Re.Ca., mentre oggi HQF si rivolge anche al segmento B2C attraverso la piattaforma e-commerce Buongusterai e gli store fisici. LEGGI TUTTO

  • in

    BPER, Montani: nuovo piano “non comune”, lavoreremo per superare target

    (Teleborsa) – “Questo è un piano non comune, perché in genere i piani si fondano su pochi elementi, si concentrano sulla capacità di stimolare la crescita e di ridurre costi, oltre a qualche attività intermedia. È difficile che i piani spieghino in dettaglio tutte queste cose, mentre questo piano ha più motori di crescita e tocca diversi ambiti. Sono obiettivi sui cui crediamo pesantemente e siamo convinti di poterli realizzare e lavoreremo anche per superarli”. Lo ha affermato Piero Luigi Montani, amministratore delegato di BPER, chiudendo la presentazione agli analisti del nuovo piano industriale. “Noi sappiamo su che cosa lavorare e voi adesso sapete su che cosa misurarci. Le incertezze ci saranno, gli inconvenienti sono sempre dietro l’angolo ma sapremo superarle e sono convinto che il piano sarà un successo”, ha aggiunto.Diverse domande gli analisti si sono concentrate sull’operazione Carige e sulle operazioni sugli sportelli. La razionalizzazione della rete distributiva prevede la riduzione di circa 29% della rete di filiali attraverso la chiusura di circa 600 sportelli entro il 2024 (di cui 140 già realizzate), che porterà il numero totale a circa 1.500. Gli sportelli da chiudere sono identificati tra quelli non performanti, sovrapposti (cioè a bassa distanza da altra filiale) e non localizzati in territori ad alta attrattività. Carige ha aggiunto 382 filiali alle 1.742 del gruppo BPER al 31 dicembre 2021. La riduzione del 29% sarà raggiunta tramite 48 filiali che saranno deconsolidate, 140 chiusure già realizzate e 400/450 ulteriori chiusure nel piano (di cui circa 60 nel corso nel 2022).”Su Carige ci saranno 40 chiusure – ha spiegato l’AD – Nell’area storica della Liguria e dell’alta Toscana sono 17, che sono quelle che non potevamo fare a meno di chiudere. Altre chiusure sono accorpamenti, soprattutto nell’area del nord Italia dove ci sono molti casi di filiali molto vicine”. “La volontà è di non perdere clienti e non bistrattare i clienti che ci hanno seguito fino ad adesso”, ha aggiunto. Per quanto riguarda la pulizia del bilancio e la qualità degli attivi, Montani ha sottolineato di non aspettarsi “nessuna sorpresa rispetto a quello che ci hanno detto i dati ufficiali fino ad oggi”.Dall’integrazione di Carige in BPER sono state identificate sinergie per un totale di 155 milioni di euro lordi, “che si dispiegheranno al 100% al 2024 e al 50% già nel 2023”. In particolare, 85 milioni di euro sono riferiti a sinergie di costo, 40 milioni di euro saranno generati da sinergie di funding e 30 milioni di euro sono attesi da sinergie di ricavo. “Le sinergie confermano i solidi presupposti industriali alla base dell’operazione”, ha spiegato Montani. I costi di integrazione sono stimati in circa 70 milioni di euro (pari a circa il 55% del totale delle sinergie di costo + funding), interamente spesati nel 2022. LEGGI TUTTO