1 Agosto 2022

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    Wall Street inizia agosto in ribasso dopo il rally di luglio

    (Teleborsa) – Prima seduta di agosto debole per la Borsa di New York, che ha chiuso l’ultima seduta della settimana scorsa e del mese di luglio in rialzo sostenuta da alcune brillanti trimestrali societarie. I tre principali indici azionari hanno messo a segno la performance migliore dal 2020 nel mese di luglio. Oggi la maggior parte dei risultati trimestrali arriva dopo la chiusura del mercato, con gli investitori che guardano alle performance di Devon Energy, Diamondback, Activision Blizzard, CF Industries, Avis.Occhi puntati sulle ADR di HSBC, dopo che il colosso bancario britannico ha promesso di riportare il proprio dividendo ai livelli pre-pandemia in quanto ha registrato utili del secondo trimestre migliori del previsto.Continuano ad aumentare le vendite dei principali produttori cinesi di veicoli elettrici (NIO, Xpeng e Li Auto), mentre Alibaba starebbe lavorando per mantenere la sua quotazione alla Borsa di New York insieme alla quotazione di Hong Kong dopo essere stata inserita in una watchlist per il delisting dalle autorità statunitensi.Sul fronte dell’M&A, Nikola, azienda statunitense che produce veicoli commerciali a basse emissioni, ha stipulato un accordo definitivo per acquisire Romeo Power, fornitore di soluzioni avanzate di elettrificazione per veicoli commerciali. Global Payments, primario operatore di tecnologie di pagamento e soluzioni software, ha raggiunto un accordo per acquisire EVO Payments, fornitore di integrazioni di tecnologie di pagamento e soluzioni di acquiring.Prevale la cautela a Wall Street, con il Dow Jones che continua la seduta con un leggero calo dello 0,51%, interrompendo la serie di tre rialzi consecutivi, iniziata mercoledì scorso; sulla stessa linea, cede alle vendite l’S&P-500, che retrocede a 4.104 punti. In lieve ribasso il Nasdaq 100 (-0,52%); sulla stessa tendenza, in frazionale calo l’S&P 100 (-0,5%).Scivolano sul listino americano S&P 500 tutti i settori. Nella parte bassa della classifica dell’S&P 500, sensibili ribassi si manifestano nei comparti energia (-2,82%), finanziario (-1,31%) e telecomunicazioni (-1,12%).Tra i protagonisti del Dow Jones, Boeing (+5,18%) e Intel (+1,10%).Le peggiori performance, invece, si registrano su DOW, che ottiene -2,16%.Seduta negativa per Caterpillar, che scende del 2,16%.Sensibili perdite per Chevron, in calo del 2,04%.Si concentrano le vendite su Salesforce, che soffre un calo dell’1,85%.Tra i best performers del Nasdaq 100, Tesla Motors (+2,92%), Dexcom (+2,39%), Dollar Tree (+1,15%) e Intel (+1,10%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Pinduoduo Inc Spon Each Rep, che continua la seduta con -4,55%.In apnea JD.com, che arretra del 4,07%.Tonfo di NetEase, che mostra una caduta del 3,68%.Lettera su Baidu, che registra un importante calo del 3,64%.Tra le grandezze macroeconomiche più importanti dei mercati statunitensi:Lunedì 01/08/202215:45 USA: PMI manifatturiero (atteso 52,3 punti; preced. 52,7 punti)16:00 USA: ISM manifatturiero (atteso 52 punti; preced. 53 punti)Mercoledì 03/08/202215:45 USA: PMI composito (atteso 47,5 punti; preced. 52,3 punti)15:45 USA: PMI servizi (atteso 47 punti; preced. 52,7 punti)16:00 USA: ISM non manifatturiero (atteso 53,5 punti; preced. 55,3 punti). LEGGI TUTTO

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    Giappone, PMI manifattura rallenta marginalmente a luglio

    (Teleborsa) – L’attività della manifattura in Giappone ha registrato un piccolo rallentamento nel mese di aprile. Il dato preliminare dell’indice PMI manifatturiero, pubblicato da Markit ed elaborato da Jibun Bank, indica un valore di 52,1 punti, rispetto ai 52,7 punti di giugno. L’indicatore si conferma al di sopra della soglia critica dei 50 punti, denotando crescita dell’attività. LEGGI TUTTO

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    Cina, PMI manifatturiero di nuovo in decelerazione a luglio

    (Teleborsa) – L’economia cinese è tornata a rallentare a luglio, a seguito dei nuovi lockdown decisi a seguito del diffondersi di nuovi casi Covid-19. Lo confermano i dati dei PMI pubblicati oggi da Pechino.Secondo i dati forniti dal National Bureau of Statistics, il PMI manifatturiero è sceso a 50,4 punti dai 51,7 del mese precedente e risulta inferiore ai 51,5 attesi, restando sotto la soglia chiave dei 50 punti sotto la quale l’attività si contrae.A pesare sull’indice principale è stato un aumento più contenuto dei nuovi affari. Il totale dei nuovi ordini è cresciuto solo leggermente, mentre le aziende si sono divise nei giudizi sulle vendite post pandemia. Anche le nuove attività all’export sono cresciute marginalmente a luglio. “I principali indicatori macroeconomici nel secondo trimestre hanno mostrato che l’impatto negativo dell’ultimo round di focolai di Covid sull’economia si sta esaurendo. Il terzo trimestre sarà quindi un periodo cruciale per il rilancio dell’economia”, afferma Wang Zhe, Senior Economist di Caixin, ricordando che “le autorità hanno chiarito che non ci saranno misure di stimolo massicce e che l’attuazione efficace delle politiche esistenti appare come l’opzione più pratica”. LEGGI TUTTO

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    Lavoro, pesa crisi demografica: quanti lavoratori in meno tra vent'anni?

    (Teleborsa) – “Tra vent’anni il bacino dei potenziali lavoratori subirà una netta diminuzione, -6,8 milioni di persone, mentre la popolazione non in età da lavoro (under 15 e over 64) registrerà una robusta crescita, +3,8 milioni di persone”. E’ quanto rileva la ricerca della Fondazione Di Vittorio-Cgil dalla quale emerge con chiarezza che la crisi demografica peserà in maniera significativa sul mercato del lavoro. L’effetto demografico inoltre, sottolinea la Fondazione, incide anche sul tasso ufficiale di occupazione che già misura, e misurerà sempre più solo in parte, l’effettivo andamento occupazionale. Intervenire in immediato “sulle condizioni di lavoro, sulla precarietà, sui salari e sul regime di orari” e cambiare le politiche migratorie in entrata e in uscita, sia numericamente che dal punto di vista dei diritti delle persone”. Questi alcuni degli interventi contro il calo demografico e i suoi riflessi sul mercato del lavoro proposti dalla Fondazione Di Vittorio-Cgil. A questi vanno accompagnati altri interventi di natura più strutturale. “La caduta delle nascite (nel 2021 si scende sotto le 400 mila) è legata, oltre che all’andamento demografico della popolazione, a molti altri fattori tra cui mancate politiche di conciliazione, scarsità di servizi e concreti interventi a sostegno della natalità, ma la sua forte accelerazione va analizzata anche con un approccio diverso da quello tradizionale” sottolinea il rapporto.”L’aggravarsi di scenari sanitari, economici e sociali ha sempre giocato un ruolo fondamentale nelle scelte delle persone, provocando picchi particolarmente negativi di natalità. Si accentuano elementi di sfiducia verso il futuro di cui come è noto l’occupazione, è un elemento fondamentale. Gli interventi quindi devono contemporaneamente avere caratteristiche di immediatezza e di strutturalità”.”L’indubbia crisi demografica italiana avrà un impatto sulla quantità dell’offerta di lavoro e sulla composizione anagrafica degli occupati con delle ripercussioni sulla produttività, sull’assistenza e sulla previdenza. Un’Italia priva dell’energia delle giovani generazioni sconterà nel medio e lungo periodo un deficit di crescita, non solo per il calo dei nuovi nati ma anche per le scarse capacità dimostrate finora dal nostro Paese di valorizzare gli immigrati e creare le condizioni per una loro integrazione e stabile permanenza.Per il presidente della Fondazione Fulvio Fammoni “è bene inoltre ricordare che mediamente ogni anno circa 100mila persone emigrano dall’Italia verso l’estero, in cerca di un salario migliore ma anche di poter svolgere il lavoro per il quale si sono formati e che in Italia raramente gli viene proposto. Si tratta per circa un terzo di giovani in età compresa tra 25 e i 34 anni e con un’alta percentuale di laureati o con titolo di studio superiore. Peraltro, i dati dei trasferimenti anagrafici, come quelli degli iscritti all’AIRE, sono fortemente sottostimati”. LEGGI TUTTO