2 Novembre 2022

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    MEF, Giorgetti a Berlino: “Ue abbia politica e strategia energetica comuni più incisive”

    (Teleborsa) – È importante che l’Unione europea abbia “una politica e una strategia energetica comuni più incisive”. Questo il messaggio lanciato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti da Berlino dove oggi ha incontrato il ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner.La visita di Giorgetti a Berlino è la prima missione all’estero del nuovo governo italiano. “Al centro dei colloqui – spiega il Mef in una nota – le problematiche dei rispettivi Paesi in relazione alle conseguenze su famiglie e imprese dell’aumento dei costi energetici”.Giorgetti, dopo aver ricordato “l’importanza dei buoni rapporti tra Italia e Germania” anche in virtù dei numerosi comuni interessi economici, ha sottolineato – evidenzia il ministero – che “il rallentamento dell’economia e l’andamento dell’inflazione rappresentano le emergenze che i governi europei devono affrontare”.L’incontro ha anche permesso di approfondire le ultime misure del governo tedesco, illustrate da Lindner, per contrastare gli aumenti dei prezzi energetici. Giorgetti ha evidenziato l’importanza che l’Ue abbia una politica e una strategia energetica comuni maggiormente incisive.”Riteniamo un segnale molto positivo che il ministro Giancarlo Giorgetti svolga in Germania la sua prima visita all’estero – ha commentato Lindner poco prima di incontrare a Berlino il ministro italiano dell’Economia –. Abbiamo un interesse molto grande a un dialogo costruttivo con l’Italia e Giorgetti è uno dei membri più esperti del governo italiano”.Con una Germania più isolata del solito in Europa, dialogare con l’Italia assume una nuova importanza. Berlino vuole spiegare le nuove misure tedesche contro il caro-energia, quelle legate al bazooka da 200 miliardi di euro che poco piace ai partner europei. Il governo di Olaf Scholz punta a un freno al prezzo del gas. Già a dicembre l’esecutivo tedesco si farà carico delle bollette del gas di privati e piccole imprese, come soluzione ponte all’inserimento dei veri e propri freni, che entreranno in vigore da gennaio 2023 per le grandi aziende e da marzo 2023 (o forse già da febbraio) per famiglie e piccole-medie imprese. Per le grandi aziende, quasi 25mila, (e per tutti gli ospedali della Germania) si prospetta un prezzo del gas bloccato a 7 centesimi netti per kilowattora per il 70% dei consumi base (calcolati rispetto a uno storico dei consumi precedenti). Per privati e Pmi si prevede un prezzo bloccato a 12 centesimi lordi per kilowattora per l’80% del consumo base. In entrambi i casi il consumo restante sarà invece pagato a prezzo di mercato: un meccanismo che dovrebbe teoricamente anche favorire il risparmio energetico. Già da gennaio 2023 è inoltre previsto un simile freno per i prezzi dell’elettricità: per le industrie il 70% dei consumi base a 13 centesimi netti per kilowattora e per le case private l’80% dei consumi base bloccati a 40 centesimi lordi per kilowattora. Gli aiuti saranno attivi fino all’aprile 2024. La Germania, per anni dipendente dal gas russo a basso costo, prevede ora l’arrivo di una recessione e considera questi interventi statali come vitali per mantenere intatte le proprie strutture produttive e la stessa pace sociale nel Paese. In Ue la soluzione piace però molto poco, perché altri stati, ben più indebitati, non possono ricorrere a sostegni miliardari facendo nuovo debito. E le imprese di questi stati potranno essere molto più in difficoltà senza delle soluzioni europee che siano, appunto, più comuni. La questione sta facendo traballare l’asse franco-tedesco. Proprio la prossima settimana, lunedì 7 novembre, Giorgetti incontrerà a Bruxelles, tra gli altri, il collega francese, Bruno Le Maire per il debutto all’Eurogruppo, il coordinamento dei ministri delle Finanze dei 19 Paesi dell’euro, del neo ministro dell’Economia. Nel corso dei lavori il ministro verrà anche invitato a parlare delle priorità politiche del nuovo Governo italiano, secondo pratica standard nell’Eurogruppo quando si insedia un nuovo esecutivo. L’indomani Giorgetti dovrebbe partecipare quindi al consiglio dei ministri delle Finanze dell’Ue (Ecofin). L’Eurogruppo, in base all’agenda provvisoria, si aprirà lunedì pomeriggio con un confronto sugli ultimi sviluppi economici e le prospettive dell’eurozona, sulla base della presentazione che verrà fatta dalla Commissione e dalla Banca centrale europea. Seguirà poi una sessione sulle politiche di bilancio nell’area dell’euro, con uno scambio generale tra i ministri in base al quadro che si va delineando con le bozze di bilancio presentate dagli Stati membri, in base alla presentazione che ne darà la Commissione, e una riflessione attesa quindi sul futuro del coordinamento delle politiche di bilancio nell’area dell’euro. Dalla Commissione è atteso anche un aggiornamento sulle misure per mitigare l’impatto degli alti prezzi dell’energia, dopo il giro di orizzonti già alla riunione il 3 ottobre. I ministri delle Finanze dell’eurozona dovrebbero aggiornarsi quindi sull’Unione bancaria, con la consueta presenza anche del presidente del Consiglio di Vigilanza bancaria della Bce Andrea Enria e della presidente del Comitato di risoluzione unico Elke Koenig. Tra i diversi temi sul tavolo dell’Ecofin di martedì ci saranno l’implementazione delle norme di Basilea per il sistema bancario dell’Ue, l’impatto finanziario della guerra in Ucraina, un punto sull’implementazione dei Pnrr, e sulla legislazione dei servizi finanziari. LEGGI TUTTO

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    Mediaforeurope sale al 29,9% di Prosieben

    (Teleborsa) – Mediaforeurope sale di un ulteriore 4% nel capitale di ProSiebenSat.1 Media SE. “Con questa nuova operazione – si legge in una nota – MFE – Mediaforeurope si è assicurata fino al 29% del capitale sociale e fino al 29,9% dei diritti di voto di ProSiebenSat.1 Media SE (escluse le azioni proprie)”. La consegna delle azioni sottostanti gli strumenti finanziari – conclude la nota – “è soggetta alle condizioni tipiche per operazioni di questa natura”. LEGGI TUTTO

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    ANIMA holding conclude il programma di 'acquisto di azioni proprie

    (Teleborsa) – ANIMA Holding ha reso noto che il 31 ottobre 2022 si è concluso il programma di acquisto di azioni proprie avviato il 15 luglio 2022 sulla base della delibera assembleare del 31 marzo 2022.Nel periodo compreso tra il 15 luglio 2022 e il 31 ottobre 2022, il Gruppo ha acquistato complessivamente 8.994.588 azioni proprie pari al 2,60% del capitale sociale per un controvalore di 29.128.149,68 euro, ad un prezzo medio di 3,238 euro.Il 31 ottobre 2022, ANIMA Holding ha acquistato 270.411 azioni proprie al prezzo medio di 3,13 euro e per un controvalore pari a 848.183,58 euro.All’1 novembre, pertanto, ANIMA Holding detiene 15.549.013 azioni proprie pari al 4,49%del capitale sociale. LEGGI TUTTO

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    OPA Banca Finnat, adesioni oltre il 6,5%

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) obbligatoria totalitaria promossa dal veicolo della famiglia Nattino sulle azioni ordinarie di Banca Finnat Euramerica, già controllata dalla stessa famiglia e quotata su Euronext STAR Milan, risulta che oggi, 2 novembre 2022, sono state presentate 572.376 richieste di adesione.Pertanto, complessivamente le richieste di adesioni sono a quota 2.759.097, pari al 6,47% dell’offerta.L’offerta è iniziata il 24 ottobre 2022 e terminerà il 15 novembre 2022. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Banca Finnat acquistate sul mercato nei giorni 14 e 15 novembre 2022 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO

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    PNRR, Fisco: da lettere compliance riscossi 2,1 miliardi di euro

    (Teleborsa) – Al 28 settembre le lettere di conformità (o compliance) inviate dall’Agenzia delle entrate ai contribuenti hanno permesso di riscuotere oltre 2,13 miliardi di euro, su un obiettivo fissato a fine anno a 2,45 miliardi. È quanto rileva il Servizio Studi di Camera e Senato nel dossier sull’attuazione del Pnrr che, tra gli interventi 2022, comprende anche l’incremento delle comunicazioni inviate ai contribuenti per regolarizzare eventuali anomalie fiscali. Lo stato di avanzamento è quindi pari all’87%. “Al momento, nonostante le propagazioni economiche negative derivanti dall’emergenza bellica, – si legge nel report – non si rilevano criticità”.Entro dicembre 2022 dovranno essere conseguiti tre obiettivi, per quanto riguarda il settore fiscale, collegati tra loro e diretti a migliorare le modalità di dialogo tra fisco e contribuente per la correzione spontanea, al di fuori del contenzioso, delle difformità presenti tra le dichiarazioni rese dal contribuente rispetto a quanto emerge dalle banche dati in possesso dell’amministrazione fiscale. Le comunicazioni inviate dall’amministrazione a questo scopo, le cosiddette lettere di conformità, sono quindi ritenute uno strumento per ridurre il contenzioso tributario.Il primo obiettivo è proprio quello di incrementare la quantità di comunicazioni ai contribuenti, funzionali a domandare loro di regolarizzare anomalie nelle dichiarazioni fiscali effettuate rispetto ai dati disponibili presso l’Agenzia delle entrate. Alla data del 27 settembre 2022 sono state inviate 1,93 lettere di conformità (74,80% del valore target pari a 2,58 milioni). Il secondo intervento punta a migliorare la qualità delle lettere, riducendo il numero di comunicazioni inviate erroneamente. Si tratta di casi in cui sono state rilevate anomalie ma non frodi nella verifica ex-post. Al 27 settembre 2022, a fronte dell’invio di 1,93 milioni di lettere, sono stati rilevati 9.449 falsi positivi. L’ultimo obiettivo è infine quello di incrementare il gettito fiscale che viene generato dall’adempimento delle operazioni di regolarizzazione contenute nelle lettere di compliance. In questo caso, lo stato di avanzamento è proprio dell’87%, con un incasso di 2,13 miliardi sui 2,45 circa previsti a fine anno. LEGGI TUTTO

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    Fed conferma attese ritocco tassi di tre quarti di punto al 3,75-4%

    (Teleborsa) – Alla luce degli sviluppi della situazione macroeconomica – crescita modesta e persistente, aumento occupazione, alta inflazione – il FOMC ha confermato le aspettative ed ha annunciato un aumento dei tassi di interesse di 75 punti base, portando la banda di oscillazione in un range del 3,75-4%. E’ quanto annuncia la banca centrale USA al termine della due giorni di politica monetaria del Federal Open Market Commette, confermando che continuerà anche a ridurre gli asset in portafoglio secondo il programma delineato.”Gli indicatori più recenti segnalano una crescita modesta della spesa e della produzione. Gli aumenti di posti di lavoro si confermano robusti negli ultimi mesi e il tasso di disoccupazione è rimasto basso. L’inflazione rimane elevata, riflettendo gli squilibri dell’offerta e della domanda legati alla pandemia, l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e dell’energia e le più ampie pressioni sui prezzi”, si legge nello statement, che prosegue “la guerra della Russia contro l’Ucraina sta causando enormi difficoltà umane ed economiche. La guerra e gli eventi correlati stanno creando un’ulteriore pressione al rialzo sull’inflazione e stanno pesando sull’attività economica globale”. Il Comitato di politica monetaria confermandosi “molto attento ai rischi di inflazione”, ribadisce il suo obiettivo di raggiungere la massima occupazione, si dice “fortemente impegnato” nel riportare l’inflazione ad un livello del 2% nel lungo periodo e considera gli aumenti progressivi die tassi “appropriati” a centrare il target di inflazione. Nel determinare il ritmo dei futuri incrementi del costo del denaro, il Comitato terrà conto dell’inasprimento della politica monetaria, dei ritardi con cui la politica monetaria incide sull’attività economica e sull’inflazione e degli sviluppi economici e finanziari. Per questo il FOMC promette che continuerà a monitorare le implicazioni dei dati macro sulle prospettive economiche e ad adeguare opportunamente l’orientamento della politica monetaria qualora emergessero rischi che possano impedire il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Le valutazioni del Comitato terranno conto di un’ampia gamma di informazioni, compresi i dati sulla salute pubblica (infezioni Covid), le condizioni del mercato del lavoro, le pressioni inflazionistiche e le aspettative di inflazione e gli sviluppi finanziari e internazionali. (Foto: @ Shutterstock) LEGGI TUTTO

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    Paramount Global pesante dopo la trimestrale

    (Teleborsa) – Pressione su Paramount Global, che perde terreno, mostrando una discesa del 10,46%.La società ha comunicato risultati per il terzo trimestre che hanno evidenziato un calo degli utili netti da attività ricorrenti da 465 milioni di dollari, pari a 69 centesimi per azione, a 153 milioni (21 centesimi per azione). Su base rettificata l’EPS si è dimezzato da 76 a 39 centesimi, contro i 45 centesimi del consensus. I ricavi sono, invece, aumentati a 6,92 miliardi dai 6,61 dello stesso periodo di un anno prima. Anche in questo caso però sotto i 7,08 miliardi delle stime degli analisti. Alla fine del trimestre gli abbonati alla piattaforma Paramount+ sono saliti a 46 milioni. LEGGI TUTTO

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    TXT e-solutions continua lo share buy-back

    (Teleborsa) – TXT e-solutions ha comunicato che, dal 20 al 28 ottobre 2022, ha acquistato 4000 azioni proprie per un corrispettivo pari a 47.720,74 euro, nell’ambito del programma di acquisto di azioni proprie approvato dall’Assemblea degli Azionisti in data 20 aprile 2022.Al 28 ottobre, la società attiva nella fornitura di prodotti software e soluzioni strategiche detiene 1.007.656 azioni proprie pari al 7,7475% del capitale sociale.In Borsa, oggi, TXT e-solutions allunga timidamente il passo e termina la seduta con un modesto progresso dello 0,33%. LEGGI TUTTO