2 Novembre 2022

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    Gas. Venier: “Riempimento stoccaggi non era scontato. Prossimo inverno più complesso”

    (Teleborsa) – I problema del gas sarà “un po’ più complesso il prossimo inverno di questo”. Lo ha detto l’amministratore delegato di Snam, Stefano Venier, in una intervista a Sky Tg 24, sottolineando che è “essenziale” il rigassificatore di Piombino.Commentando il livello di riempimento degli stoccaggi della Stogit, che ha raggiunto il 95,2% al termine della campagna di iniezione, conclusasi il 31 ottobre, il numero uno di Snam ha tenuto a precisare che “non era un risultato scontato” ed ha aggiunto che “possiamo guardare con un po’ più di serenità all’inverno”. Venier ha parlato anche della risposta ad un’eventuale ondata di freddo intensa durante i giorni della Merla (fine gennaio), assicurando “di fronte a un picco di freddo molto forte abbiamo un po’ di flessibilità”. L’Ad di Snam ha prospettato due alternative “possiamo andare ad erogare un po’ più di gas dagli stoccaggi in via eccezionale per alcuni giorni” e “se questo non dovesse bastare” si potrebbe intervenire con “alcune interruzioni di fornitura, in particolare sui clienti industriali”.Scenario diverso per l’inverno 2023-2024 un cui – ha affermato Venier – sarà “essenziale poter disporre della nave rigassifigatrice di Piombino proprio per poter andare a riempire gli stoccaggi come abbiamo fatto quest’anno”. “Nei 12 miliardi di metri cubi che sono stati stoccati quest’estate – ha aggiunto – circa 2 sono di provenienza russa. E’ ovvio che se l’estate prossima non avremo questa disponibilità dovremo sopperirvi con un’altra fonte e qui interviene la disponibilità della nave gasiera di Piombino”.Il rigassificatore di Piombino dovrebbe avviare le attività nelle prossime settimane e – ha spiegato il manager – si punta a “completare tutti i lavori e i test entro il mese di aprile e, quindi, poter cominciare ad attivare commercialmente i flussi dal mese di maggio”. LEGGI TUTTO

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    FAE Technology lavora alla quotazione a Piazza Affari

    (Teleborsa) – FAE Technology è al lavoro per la quotazione a Piazza Affari. La società bergamasca starebbe completando in questi giorni il sindacato di banche per lanciare l’offerta pubblica iniziale (IPO), secondo quanto anticipato dal quotidiano “Verità e Affari”. Contattata da Teleborsa, la società non ha rilasciato commenti all’indiscrezione.Con sede a Gazzaniga, in Valle Seriana, la società opera nel design, nello sviluppo di PoC, nella progettazione industriale, nella prototipazione, nella produzione e nella fornitura di soluzioni nel settore dell’elettronica embedded e prodotti elettronici custom. Nel 2021 ha registrato un fatturato pari a 24 milioni di euro, in crescita del 60% rispetto ai 15 milioni di euro dell’anno prima.FAE Technology è stata fondata nel 1990 da Francesco Lanza come realtà attiva nella produzione di piccole serie di schede elettroniche. Negli anni è cresciuta e nel 2008 ha attuato il passaggio generazionale: da allora alla guida dell’azienda c’è il figlio Gianmarco Lanza. Di recente è arrivata anche l’espansione internazionale: nel 2021 ha siglato una partnership strategica con azienda con sede a Berlino per il sales business development del mercato tedesco.(Foto: © Luca Ponti | 123RF) LEGGI TUTTO

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    Regione Lombardia, si dimette Letizia Moratti

    (Teleborsa) – Di fronte al venir meno del rapporto di fiducia con il Presidente Attilio Fontana, annuncio la decisione di rimettere le deleghe di vicepresidente e di assessore al Welfare di Regione Lombardia”. Lo annuncia Letizia Moratti in una nota.Per rispetto dei cittadini – spiega – con senso di responsabilità ed in considerazione del delicato momento socio-economico del Paese, ho atteso l’esito delle elezioni politiche e la formazione del nuovo Governo per rendere nota la mia posizione”.Per Moratti, si tratta di “un forte segnale rispetto alle lentezze e alle difficoltà nell’azione di questa Amministrazione, che a mio avviso non risponde più all’interesse dei cittadini lombardi”. Una scelta “di chiarezza di cui mi faccio pienamente carico, anche in considerazione dei provvedimenti contraddittori assunti in materia di lotta alla pandemia”. L’impegno dei mesi scorsi (sul Covid) “ha portato la Lombardia ad essere tra le prime aree al mondo per adesione e copertura: un successo di cui essere fieri e che ora viene messo in discussione da provvedimenti che non condivido”, ha aggiunto Moratti. “Da una parte – ha proseguito – prendo positivamente atto che la linea da me stabilita per i cittadini lombardi è stata quella di seguire il parere degli esperti della Cabina di Regia lombarda che ho attivato sull’obbligo delle mascherine in ospedali e Rsa”; dall’altra, “registro con preoccupazione la scelta di anticipare il reintegro dei medici e degli altri professionisti della sanità non vaccinati, il condono sulle multe ai no vax e la diversa sensibilità sull’importanza dei vaccini”. Esempi “emblematici” di una “diversa impostazione politica in questo ambito”. LEGGI TUTTO

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    Comer Industries, Mediobanca prevede crescita a doppia cifra in 3° trim

    (Teleborsa) – Dopo il “forte trend registrato nel primo semestre” del 2022, Comer Industries dovrebbe registrato “un’altra buona serie di risultati” nel terzo trimestre dell’anno, con vendite e margini che dovrebbero “aumentare a doppia cifra, anche se a un ritmo più lento rispetto al 19%/32% registrato nel primo semestre”. Lo afferma Mediobanca in una nota di preview rispetto alla trimestrale dell’8 novembre, quando saranno resi noti vendite, EBITDA e indebitamento netto della società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nella progettazione e produzione di sistemi avanzati di ingegneria e soluzioni di meccatronica per la trasmissione di potenza.Gli analisti prevedono che il margine EBITDA del 3Q22 migliorerà YoY al 12,7%, riflettendo i maggiori costi di produzione influenzati dall’inflazione che dovrebbero essere più che compensati da: price realization; leva operativa; alcune sinergie dalla fusione con WPG. Considerando la stagionalità del business, stimano però un calo del margine EBITDA rispetto al 1H22 del 13,9%.Mediobanca ha una valutazione “Outperform” e un target price pari a 40 euro per azione sul titolo. Oggi si muove al rialzo Comer Industries, che si attesta a 25,6 euro, con un aumento dell’1,99%. LEGGI TUTTO

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    Grano, Mosca conferma: rientriamo nell'accordo

    (Teleborsa) – Il ministero della Difesa russo ha annunciato che la Russia riprenderà la partecipazione all’accordo sul grano: lo riporta l’agenzia russa Ria Novosti.”Siamo riusciti a ricevere garanzie scritte dall’Ucraina che non utilizzerà il corridoio umanitario e i porti ucraini coinvolti nell’esportazione di beni agricoli per condurre attività militari contro la Russia, queste” garanzie scritte “sono state inviate al Centro di coordinamento congiunto il primo novembre 2022”, afferma il ministero della Difesa di Mosca aggiungendo che “la Russia ritiene che le garanzie ricevute a questo punto siano sufficienti e riprende l’attuazione dell’accordo”. Lo riporta la Tass. Mosca sabato ha denunciato un presunto attacco di droni ucraini contro navi russe ancorate a Sebastopoli ma Kiev ha respinto le accuse. Ad anticipare lo scenario, era stato poco prima il presidente turco Recep Tayyip Erdogan il quale aveva dichiarato che la Russia sarebbe tornata a fare parte dell’accordo che ha permesso l’esportazione di grano dai porti ucraini, da cui Mosca si è recentemente sfilata, secondo quanto aveva riportato Anadolu. Erdogan ha fatto anche sapere che sentirà oggi al telefono il capo di Stato ucraino Volodymyr Zelensky per discutere degli ultimi sviluppi del conflitto tra Mosca e Kiev.”Estendere l’accordo sul grano è molto importante e sono sicuro che riusciremo a trovare un consenso per farlo”, aveva affermato sempre poco prima il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, in una conferenza trasmessa da Trt, assicurando che Ankara continuava a mediare “affinché possa tornare in vigore l’intesa tra Turchia, Ucraina, Russia e Onu” che aveva sbloccato l’esportazione di grano dai porti ucraini e da cui Mosca si era sfilata nei giorni scorsi.”La Russia sostiene di non avere condizioni di sicurezza affinché grano e fertilizzanti siano esportati”, aveva spiegato Cavusoglu aggiungendo che “rimuovere gli ostacoli per l’esportazione di grano e fertilizzanti dalla Russia non significa stare dalla parte della Russia, su questo c’è un consenso da parte dell’Onu e anche da parte dell’Unione europea perché tutto il mondo ha bisogno di questi prodotti”. LEGGI TUTTO

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    BCE: banche lontane da gestione adeguata di rischi climatici e ambientali

    (Teleborsa) – Le banche dell’eurozona sono ancora lontane da una gestione adeguata dei rischi climatici e ambientali, con gli istituti che continuano a sottovalutare notevolmente l’ampiezza e l’entità dei rischi. Lo afferma la Banca centrale europea (BCE) dopo aver condotto un’analisi dei rischi legati al clima e all’ambiente di 186 banche con un totale attivo complessivo di 25.000 miliardi di euro. La review ha avuto anche l’obiettivo di promuovere l’allineamento del settore bancario con le aspettative di vigilanza.Dal report emerge che oltre l’80% delle banche riconosce che i rischi hanno un impatto sostanziale sul proprio profilo di rischio e sulla propria strategia, con il 70% che vede un rischio rilevante entro un orizzonte di pianificazione aziendale da tre a cinque anni.Oltre l’85% degli istituti dispone ora almeno di pratiche di base per la maggior parte delle aree interessate dalle aspettative. Ciò significa che hanno eseguito una mappatura iniziale delle loro esposizioni al rischio, assegnato responsabilità all’interno dell’organizzazione, stabilito indicatori chiave di prestazione e di rischio iniziali e sviluppato una strategia di mitigazione qualitativa per almeno una parte delle loro esposizioni al rischio.Tuttavia, gli approcci “mancano ancora di sofisticatezza metodologica, utilizzo di informazioni granulari sul rischio e/o gestione attiva del portafoglio e del profilo di rischio”, si legge nel rapporto. Inoltre, circa il 10% delle istituzioni “è in ritardo e non ha mostrato progressi sostanziali nell’ultimo anno”.La BCE ha fissato scadenze specifiche per istituto per raggiungere il pieno allineamento con le sue aspettative entro la fine del 2024. Sebbene possano esserci eccezioni in singoli casi, la BCE ha comunicato alle banche la sua aspettativa di raggiungere, come minimo, i seguenti traguardi: in una prima fase, la BCE si aspetta che le banche classifichino adeguatamente i rischi climatici e ambientali e conducano una valutazione completa del loro impatto sulle attività delle banche al più tardi entro marzo 2023; in una seconda fase, e al più tardi entro la fine del 2023, la BCE prevede che le banche includano i rischi climatici e ambientali nella loro governance, strategia e gestione del rischio. In una fase finale, entro la fine del 2024 le banche dovrebbero soddisfare tutte le restanti aspettative di vigilanza sui rischi climatici e ambientali delineate nel 2020, inclusa la piena integrazione nel processo di valutazione dell’adeguatezza patrimoniale interna (ICAAP) e le prove di stress.(Foto: Photo by Matt Palmer on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    LU-VE, finanziamento ESG da 40 milioni di euro da BNL BNP PARIBAS

    (Teleborsa) – LU-VE, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nel settore degli scambiatori di calore ad aria, ha ottenuto un sustainability linked loan da 40 milioni di euro da parte di BNL BNP Paribas. Il finanziamento è destinato ai piani di sviluppo di LU-VE finalizzati alla mitigazione dei cambiamenti climatici e prevede condizioni che diventano ulteriormente migliorative per l’azienda al raggiungimento di precisi obiettivi di sostenibilità.”Il nostro team di ricerca e sviluppo sta lavorando, in anticipo rispetto agli altri operatori del mercato, su prodotti ad alta efficienza energetica, con liquidi refrigeranti naturali a ridotto impatto ambientale, bassi livelli di rumorosità, elevata affidabilità nel tempo – ha commentato Matteo Liberali, amministratore delegato di LU-VE – Grazie all’accordo con BNL potremo accelerare la nostra transizione verde e studiare applicazioni ancora più innovative ed all’avanguardia”.”Grazie a strumenti di business sostenibili come i “positive loan”, continuiamo a supportare, in una logica di partnership, le realtà industriali italiane, riconosciute anche a livello internazionale come attori di rilievo nei loro settori di riferimento”, ha affermato Mariaelena Gasparroni, direttrice della Divisione Corporate Banking di BNL BNP Paribas. LEGGI TUTTO

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    Pandemia, Istat: nel 2020 crolla valore aggiunto imprese

    (Teleborsa) – Nel primo anno di pandemia crolla il valore aggiunto delle imprese dell’industria e dei servizi. Nel 2020, secondo i dati diffusi dall’Istat, le imprese industriali e dei servizi sono 4,3 milioni (+1,1%) e generano un valore aggiunto di 739 miliardi, in diminuzione del 10,5% sul 2019 (-12,4% nei servizi, -8,8% nell’industria in senso stretto e -3,4% nelle costruzioni). Il margine operativo lordo segna un calo del 13%, il fatturato dell’11,3%, il costo del lavoro dell’8,3%. Le imprese organizzate in gruppi, che generano il 57,3% del valore aggiunto e il 63% del fatturato totale, registrano una riduzione del valore aggiunto inferiore alla media (- 9,5%).La flessione del valore aggiunto – spiega il Report – è più elevata per le classi dimensionali centrali: -10,6% nella classe 0-9 addetti, -15% in quella 10-19, -13,1% nella classe 20-49, -7,9% nella classe 50-249, -9,7% nella classe 250 addetti e oltre. Tale dinamica eterogenea è spiegata dalla variabilità dei tassi di flessione di fatturato e costi intermedi che si registra nelle varie classi dimensionali.La distribuzione delle imprese per classe di addetti è sostanzialmente diversa tra le imprese appartenenti a gruppi e non, e lo è ancora di più la distribuzione degli addetti, del fatturato e del valore aggiunto. Se tra le imprese non appartenenti a gruppi le micro-imprese occupano il 66% degli addetti e le grandi imprese il 3,5%, nei gruppi le grandi imprese occupano il 59,7% degli addetti e le micro-imprese solo il 3,8%.Analoghe differenze emergono per le distribuzioni di fatturato e valore aggiunto. Le variazioni del valore aggiunto, fatturato e margine operativo lordo sono più elevate nei gruppi di grande dimensione, con oltre 5mila addetti (rispettivamente -11,8%, -17,8%, -24%), mentre subiscono variazioni minori i gruppi di piccola dimensione con 0-19 addetti (rispettivamente -7,5%, -7%, -7,7%). LEGGI TUTTO