21 Novembre 2022

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    Carichi iscritti a ruolo, Agenzia delle entrate riconosce sgravio per le società tornate in bonis

    (Teleborsa) – “La presa di posizione dell’Agenzia delle Entrate sul controverso caso della permanenza di carichi iscritti a ruolo a società tornate in bonis a seguito dell’esecuzione di una proposta di concordato fallimentare (ora “concordato nella liquidazione giudiziale”), pur non mettendo a disposizione del contribuente uno strumento con i crismi dell’automatismo come auspicato nell’istanza di consulenza giuridica richiesta e ottenuta dall’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Roma, rappresenta un deciso passo in avanti nella risoluzione delle criticità e va quindi favorevolmente accolta. Viene, infatti, finalmente fissato un principio che ora ci si augura sia inequivoco anche per quegli uffici dell’Amministrazione finanziaria che finora, pur in presenza di un dettato normativo chiaro, rimanevano inermi rispetto alle legittime richieste dei contribuenti”. È quanto afferma Giovanni Calì, presidente dell’Odcec di Roma, commentando la risposta n. 6 dello scorso 11 novembre 2022 dell’Agenzia delle Entrate.”Adesso l’auspicio è che il documento venga prontamente recepito nell’operatività quotidiana degli Uffici, magari senza il necessario ricorso ad un’istanza di autotutela, quanto meno nei casi in cui l’Amministrazione finanziaria ha concorso attivamente allo svolgimento della procedura concordataria e ha già beneficiato dei versamenti relativi alle proprie spettanze”, sottolinea Dorina Casadei, vicepresidente della Fondazione Telos, Centro Studi dell’Ordine, che evidenzia anche come i chiarimenti resi dall’Agenzia delle Entrate “risultano applicabili anche al vigente Codice della Crisi d’impresa e dell’Insolvenza, in quanto le disposizioni di cui trattasi relative al concordato fallimentare sono state interamente trasposte nelle disposizioni del Codice relative al concordato nella liquidazione giudiziale”.La tematica per lungo tempo, in assenza di una posizione di prassi chiara, ha generato situazioni di impasse penalizzanti per gli operatori del settore. “Successivamente alla chiusura del fallimento – spiega Davide Lillo, presidente dell’Osservatorio dell’Odcec di Roma sui servizi dell’Agenzia delle Entrate per gli Iscritti – accade che la società tornata in bonis si avveda della presenza di somme iscritte a ruolo a proprio carico per cause di natura erariale anteriori all’apertura della procedura fallimentare, anche non ricomprese nella massa passiva. Il permanere di tali iscrizioni a ruolo, con il ritorno in continuità del soggetto precedentemente fallito, implica spesso anche la ripresa delle attività di riscossione da parte dell’Agenzia delle Entrate, con l’effetto paradossale che l’ente di riscossione chieda al contribuente di onorare una pretesa già estinta. L’auspicio è che oggi, con la risposta dell’Agenzia, queste situazioni vengano finalmente superate”. LEGGI TUTTO

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    “Strategic Innovation”, Luiss Guido Carli e Angelini Industries lanciano la nuova cattedra

    (Teleborsa) – È stata presentata oggi a Roma, presso Campus dell’Ateneo di Viale Romania 32, la nuova cattedra Luiss in “Strategic Innovation”, finanziata grazie all’accordo con Angelini Industries. La nuova partnership tra Luiss e la multinazionale italiana, attiva nei settori salute, largo consumo, tecnologia industriale, profumeria e dermocosmesi e vitivinicolo, è stata fortemente voluta dal rettore Andrea Prencipe e dal ceo di Angelini Industries, Sergio Marullo di Condojanni, che hanno introdotto con i saluti istituzionali la Lectio Magistralis di Giovanni Valentini, titolare della nuova Chair in “Strategic Innovation”.Grazie al nuovo accordo Angelini Industries parteciperà al Luiss “Adoption Lab”, progetto ideato per connettere studentesse e studenti con il mondo delle imprese offrendo loro opportunità concrete per conoscere il mondo del lavoro dall’interno di una importante multinazionale, attraverso su business challenge, project work, e internship post lauream. LEGGI TUTTO

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    Borse europee deboli. Occhi su Fed e BCE

    (Teleborsa) – Giornata difficile alla Borsa di Milano su cui ha pesato lo stacco cedola di alcuni gruppi rilevanti. Giù anche gli altri mercati di Eurolandia, con l’attenzione degli investitori sempre concentrata sulle banche centrali. Questa settimana arriveranno i verbali della Fed e della BCE. Gli addetti ai lavori cercheranno di capire le prossime mosse di politica monetaria. I massimi dirigenti della Federal Reserve, in primis il falco, James Bullard, presidente della Fed di St. Louis, hanno ribadito che si andrà avanti con decisi rialzi dei tassi d’interesse per contrastare l’inflazione, anche a costo di far finire l’economia statunitense in recessione.Sullo sfondo restano le tensioni geopolitiche in Ucraina ed i timori che in alcune zone della Cina siano reintrodotte ulteriori misure restrittive nell’ambito della politica zero-Covid.Sul mercato valutario, segno meno per l’Euro / Dollaro USA, in una sessione caratterizzata da ampie vendite (-0,8%). Vendite diffuse sull’oro, che continua la giornata a 1.734,3 dollari l’oncia. Prevalgono le vendite sul petrolio (Light Sweet Crude Oil) a 75,54 dollari per barile, in forte calo del 5,67%, su voci aumento produzione Opec+.Pesante l’aumento dello spread, che si attesta a +194 punti base, con un deciso aumento di 11 punti base, mentre il BTP con scadenza 10 anni riporta un rendimento del 3,92%.Tra gli indici di Eurolandia vendite su Francoforte, che registra un ribasso dello 0,36%; limature per Londra -0.09%; debole Parigi che lima lo 0,15%. Segno meno in chiusura per il listino milanese, in una sessione caratterizzata da ampie vendite, con il FTSE MIB che accusa una discesa dell0 0,62%.Alla chiusura di Milano risulta che il controvalore degli scambi nella seduta odierna è stato pari a 2,42 miliardi di euro, con un incremento del 25,89%, rispetto ai precedenti 1,92 miliardi di euro; mentre i volumi scambiati sono passati da 0,56 miliardi di azioni della seduta precedente agli odierni 0,66 miliardi.Tra i best performers di Milano, in evidenza Inwit (+1,30%), Unicredit (+1,24%), Stellantis (+0,92%) e Banco BPM (+0,92%).Le peggiori performance, invece, si sono registrate su Saipem, che ha chiuso a -5,70%.Seduta negativa per ENI, che mostra una perdita del 5,24%.Lettera su Telecom Italia, che registra un importante calo del 4,07%.Sotto pressione Nexi, che accusa un calo del 3,10%.Tra le grandezze macroeconomiche più importanti:Lunedì 21/11/202208:00 Germania: Prezzi produzione, annuale (atteso 41,5%; preced. 45,8%)08:00 Germania: Prezzi produzione, mensile (atteso 0,9%; preced. 2,3%)Martedì 22/11/202216:00 Unione Europea: Fiducia consumatori (atteso -30 punti; preced. -27,6 punti)Mercoledì 23/11/202210:00 Unione Europea: PMI manifatturiero (preced. 46,4 punti)10:00 Unione Europea: PMI composito (atteso 47,5 punti; preced. 47,3 punti). LEGGI TUTTO

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    Ponte sullo Stretto, Rixi: rilancerebbe industria italiana nel mondo

    (Teleborsa) – “Il Ponte sullo Stretto lancerebbe finalmente di nuovo l’industria italiana a livello mondiale, sul settore edile delle costruzioni dove siamo stati per tanti decenni leader, dove purtroppo iniziamo a perdere terreno”. Queste le parole di Edoardo Rixi, viceministro alle Infrastrutture, a margine dell’evento “Direzione Nord” in corso al Palazzo delle Stelline a Milano, nel corso del quale ha sottolineato che il ponte sullo Stretto “rappresenta una grande sfida e un grande Paese deve accettare le grandi sfide”. Purtroppo – ha aggiunto – “quando sono stati fermati i cantieri è stato un grandissimo errore perché ha bloccato lo sviluppo del Mezzogiorno soprattutto delle reti infrastrutturali e ormai il nostro Paese non è in grado di andare con un treno tirato solo da un paio di locomotive che sono il Nord-Est e il Nord-Ovest”.Secondo Rixi, infine, “abbiamo bisogno di avere un treno che sia moderno, che abbia più locomotori, quindi bisogna iniziare a farein modo che anche quelle regioni che per tanti anni hanno faticato nel nostro Paese – ha concluso Rixi – possano diventare regioniappetibili agli investimenti e per questo hanno necessità di infrastrutturazioni importanti”. LEGGI TUTTO

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    Rigenerazione urbana e Mobilità sostenibile, BEI sostiene con 200 milioni il Comune di Firenze”

    (Teleborsa) – La Banca europea per gli investimenti (BEI) sostiene con un finanziamento quadro da 200 milioni di euro il programma di investimenti 2022-2027 del Comune di Firenze. Gli interventi previsti contribuiranno alla rigenerazione urbana, alla riqualificazione e l’efficientamento energetico di edifici pubblici e allo sviluppo della mobilità sostenibile. Dal 1998 ad oggi infatti la banca dell’UE ha sostenuto il capoluogo toscano con 1.06 miliardi di euro tramite nove operazioni. Con la convenzione sottoscritta oggi, dopo l’approvazione dell’operazione da parte de consiglio comunale e dal Consiglio d’Amministrazione della BEI, si apre la possibilità di finanziamento di un’altra ampia gamma di investimenti significativi per la città e il suo sviluppo urbano: dal piano Smart City alle strategie per il clima per migliorare la sua resilienza contro futuri shock climatici, come terremoti e alluvioni. Nel dettaglio, le risorse messe a disposizione dalla BEI contribuiranno in particolare a migliorare l’efficientamento energetico negli edifici pubblici tra cui scuole e impianti sportivi, alla riqualificazione di aree verdi, spazi pubblici e strade, nonché alla promozione della mobilità sostenibile tramite l’acquisto di bus elettrici e la costruzione di piste ciclabili ed aree sosta. Gli interventi rafforzeranno inoltre l’infrastruttura digitale del Comune, tra cui la rete in fibra ottica.Con questa operazione, il Comune di Firenze diventa il maggiore beneficiario tra i comuni italiani della finanza agevolata BEI, che consente di realizzare importanti investimenti a beneficio dello sviluppo del territorio. La provvista fornita dalla banca dell’Unione Europea, grazie alle migliori condizioni di raccolta sui mercati internazionali in termini di tassi di interesse, consentirà al Comune di Firenze un notevole risparmio finanziario. Il Comune di Firenze stima che il prestito BEI comporterà un risparmio di oltre 10 milioni nell’arco dei 25 anni di durata del finanziamento. “I grandi Comuni come Firenze giocano un ruolo chiave per favorire la transizione climatica in Italia. Investimenti volti alla riqualificazione di aree urbane, la promozione della mobilità sostenibile e l’efficientamento energetico di edifici pubblici sono una priorità della BEI per rendere il nostro paese più sostenibile e resiliente a futuri shock climatici – ha commentato Gelsomina Vigliotti, vicepresidente BEI –. L’Italia, con oltre 12 miliardi di finanziamenti ricevuti negli ultimi cinque anni, è fra i principali beneficiari degli investimenti BEI per le aree urbane. Con questa operazione, il supporto della Banca dell’UE a Firenze supera il miliardo di euro, rendendo il Capoluogo toscano il maggior beneficiario tra i Comuni italiani dei nostri investimenti”. “Quasi tutti i progetti finanziati dell’Unione Europea hanno al centro investimenti sull’ambiente – ha commentato Dario Nardella, sindaco di Firenze – e del resto per le città è fondamentale perché l’inquinamento e il cambiamento climatico è un problema sempre più sentito dai cittadini. Oggi noi abbiamo firmato questa convenzione che ci permette di utilizzare fino a 200 milioni di euro della Banca europea per gli investimenti, banca pubblica con la missione di promuovere la transizione climatica e la rigenerazione urbana nel segno della tutela dell’ambiente. Con questi 200 milioni tocchiamo un record: dal 1998 ad oggi il plafond degli investimenti è superiore al miliardo di euro, prima città italiana e fra le prime in Europa se guardiamo la proporzione con gli abitanti. Significa che siamo una città affidabile per una banca pubblica come la BEI e significa che i fondi che prendiamo dall’Europa noi li utilizziamo: abbiamo realizzato scuole nuove, rigenerato molte piazze e lo stesso faremo nei prossimi anni con progetti importanti alcuni dei quali già partiti, come il mercato di Sant’Ambrogio, la palestra Andrea del Sarto, la scuola Don Milani, miglioramenti sismici nelle scuole dei quartieri e molti altri, fra cui il completamento della bicipolitana. Sono tutti interventi che realizzeremo con questo finanziamento che ha tassi molto bassi che ci permettono di risparmiare sugli interessi che dovremmo pagare se utilizzassimo finanziamenti bancari tradizionali. Grazie a questa firma Firenze potrà continuare a investire su molti settori”. I precedenti otto finanziamenti concessi a Firenze dalla BEI hanno contribuito significativamente alla riabilitazione e all’ammodernamento di edifici pubblici come scuole, amministrazione pubblica e patrimonio culturale, e di spazi pubblici come parchi e altre aree verdi. Tra gli investimenti che la Banca ha finanziato fino ad oggi citiamo il sistema tramviario fiorentino, in particolare la linea 1 e la linea 2; il canile comunale; la scuola Dino Compagni; il complesso scolastico di Santa Maria a Coverciano; la nuova piazza dell’Isolotto; piazza del Carmine e il parcheggio di Ponte a Greve, oltre alla riqualificazione di piazza Goldoni, piazza Nannotti, piazza Edison e piazza Indipendenza. LEGGI TUTTO

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    Walt Disney festeggia ritorno Bob Iger come CEO

    (Teleborsa) – Ottima performance per Walt Disney, che scambia in rialzo del 6,24%.A dare linfa alle azioni contribuisce la notizia rilanciata dal colosso dell’entertainment di Burbank che ha annunciato la nomina a chief executive con effetto immediato di Bob Iger. Tutto ciò accada a distanza di meno di un anno da quando ha lasciato l’azienda, in una mossa che viene letta dal mercato come un tentativo della società di intrattenimento di aumentare la fiducia e i profitti della sua unità multimediale in streaming.L’analisi del titolo eseguita su base settimanale mette in evidenza la trendline rialzista del creatore di Mickey Mouse più pronunciata rispetto all’andamento del Dow Jones. Ciò esprime la maggiore appetibilità verso il titolo da parte del mercato.Lo scenario di breve periodo di Walt Disney evidenzia un declino dei corsi verso area 96,07 USD con prima area di resistenza vista a 99,94. Le attese sono per un ampliamento della fase negativa verso il supporto visto a 94,61. LEGGI TUTTO

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    Manovra, Bonomi: energia, finanza pubblica e lavoro urgenze Paese

    (Teleborsa) – “È positivo aver dichiarato di mantenere un percorso di barra dritta sulla finanza pubblica, senza smarrire il piano Draghi sulla riduzione del debito. Dobbiamo stare attenti al debito pubblico per un interesse del Paese”. Lo ha detto il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, intervenendo all’assemblea pubblica di Confindustria Genova, spiegando che “bisogna fare anche una riflessione sulla spesa sociale perché negli ultimi anni è raddoppiata ma è raddoppiato anche il numero dei poveri”.”È positivo aver dichiarato di mantenere un percorso di barra dritta sulla finanza pubblica, senza smarrire il piano Draghi sulla riduzione del debito. Dobbiamo stare attenti al debito pubblico per un interesse del Paese”, ha aggiunto il numero uno degli Industriali. Bonomi ha però fatto notare che “Manca una cosa in questa legge di bilancio: un’intervento deciso su cuneo fiscale. Noi vogliamo un intervento shock e lo diciamo da anni. Bisogna investire 16 miliardi, due terzi a favore dei lavoratori e un terzo a favore delle imprese. È positiva l’intenzione di mettere tutte le risorse disponibili sul tema del caro bollette per imprese e famiglie. È positivo anche il tema del gas release”.Sulle pensioni: “Non è affatto vero che Quota 102 riduce la soglia di età per andare in pensione ed è una falsità che siandrà in pensione a fine anno con lo scalone dei 67 anni. Non è neanche vero che i prepensionamenti creano posti di lavoro per i giovani, anzi minerebbero ancora di più il conto previdenziale” . “Anche sull’Irpef, basta bonus: se vogliamo fare un intervento facciamolo organico – ha aggiunto – Credo che sia legittimo da parte dei partiti rispondere delle promesse fatte ai propri elettori, ma ci sarà tempo e modo. Daremo anche noi il nostro contributo, ma oggi bisogna concentrarsi sulle urgenze del Paese”. LEGGI TUTTO

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    Gruppo FS, RFI: ok progetto nuovo collegamento aeroporto Orio al Serio

    (Teleborsa) – Concluso l’iter autorizzativo per la realizzazione del nuovo collegamento ferroviario stazione di Bergamo-Aeroporto Orio al Serio con l’approvazione del progetto definitivo da parte della Commissaria Straordinaria di Governo per l’opera Vera Fiorani. Lo comunica RFI, società del Gruppo FS, in una nota.Il progetto, che permetterà di unire l’aeroporto alla città di Bergamo in 10 minuti e potenzierà i collegamenti con Milano, prevede una nuova linea a doppio binario di circa 5,3 chilometri, di cui il primo chilometro in uscita dalla stazione di Bergamo in affiancamento alla linea esistente Bergamo-Montello. La futura stazione a servizio dell’Aeroporto sarà provvista da quattro binari di stazionamento, avrà marciapiedi per il servizio viaggiatori di lunghezza 250 metri e altezza 55 centimetri coperti da pensiline e sarà collegata tramite un finger sotterraneo direttamente all’Aeroporto.L’investimento complessivo per la realizzazione dell’opera è di circa 170 milioni di euro, finanziati anche con risorse PNRR. Per venire incontro alle necessità degli abitanti dei quartieri interessati dall’opera, è previsto l’inserimento di barriere di mitigazione acustica con pannelli trasparenti che riducono, il più possibile, l’impatto visivo, e, dove gli spazi presenti lo consentano, verranno piantate siepi arbustive e filari arborei. Nelle prossime settimane verrà lanciato il bando di gara europeo per aggiudicare i lavori. LEGGI TUTTO