4 Gennaio 2023

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    Tassi d'interesse, FED: “Nessun taglio nel 2023. Verso ulteriori rialzi”

    (Teleborsa) – Nonostante le previsioni economiche non siano deboli come a novembre, in uno scenario caratterizzato da un’elevata inflazione, dagli squilibri di mercato determinati dalla pandemia e dall’incremento dei prezzi di beni alimentari e energia derivanti dal conflitto russo-ucraino, la Federal Reserve ha espresso la necessità di mantenere alti i tassi di interesse evidenziando i rischi di un allentamento prematuro della politica monetaria. Non vi è, dunque, nessun taglio dei tassi in programma nel corso del 2023 e, anzi, per riportare l’inflazione sotto controllo, al 2%, saranno necessari ulteriori rialzi. È quanto emerge dai verbali della riunione del 13 e 14 dicembre del Federal Open Market Committee (Fomc), l’organismo della Fed responsabile della politica monetaria degli Stati Uniti.Dalle minute della Fed emergono i timori diffusi fra i componenti della banca centrale per l’ottimismo degli investitori sulla fine del ciclo di rialzi dei tassi. Un ottimismo che potrebbe rendere più difficile rallentare l’economia e combattere l’inflazione. “Un allentamento non garantito delle condizioni finanziarie, spinto da una falsa percezione” su come la Fed potrebbe reagire ai nuovi dati economici – si legge nei verbali – rischia di “complicare gli sforzi per ripristinare la stabilità dei prezzi”. Nelle minute viene chiarita la necessità per la banca centrale di avere molte più prove prima di convincersi che le pressioni sui prezzi siano sotto controllo.”Una politica monetaria restrittiva potrebbe essere mantenuta fino a quando i dati non mostreranno che l”inflazione non è su una sostenuta traiettoria verso il 2%”, afferma la Fed precisando come un rallentamento della velocità dei rialzi non indica un “indebolimento della determinazione a centrare l’obiettivo della stabilità dei prezzi”.Lo scorso dicembre in occasione della riunione il Fomc ha annunciato un aumento dei tassi d’interesse di 50 punti base al 4,25%-4,5%, il livello più alto dal 2007, dopo quattro rialzi consecutivi da 75 punti base.In occasione di quella riunione, il Fomc ha annunciato un aumento dei tassi d’interesse di 50 punti base al 4,25%-4,5%, il livello più alto dal 2007, e il settimo rialzo dei tassi consecutivo. LEGGI TUTTO

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    Migranti, Svezia: “nessun nuovo patto europeo”

    (Teleborsa) – Durante la presidenza svedese del Consiglio dell’Ue, nei primi sei mesi del 2023, non ci sarà alcun patto sull’immigrazione. E’ quanto prevede il rappresentante permanente della Svezia presso l’Unione europea, Lars Danielsson, in un colloquio con il Financial Times. “Faremo sicuramente avanzare il lavoro…con piena forza. Ma non vedremo un patto migratorio completato durante la presidenza svedese”, ha detto Danielsson, aggiungendo che questo non accadrà prima della primavera del 2024.Quanto all’Ucraina rimarrà in cima all’agenda dell’Unione europea sotto la presidenza di turno Svedese, nel primo trimestre del 2023, ha detto Danielsson, in un colloquio con il Financial Times. L’ambasciatore di Stoccolma ha affermato che un maggiore sostegno umanitario e militare a Kiev e il rinnovo di un programma dell’Ue per sostenere i rifugiati ucraini dovrebbero essere tutti concordati senza alcun dissenso. Il dibattito, ha aggiunto Danielsson, dovrà concentrarsi anche sui nuovi pacchetti di sanzioni alla Russia già in lavorazione, sulla potenziale spesa di denaro russo confiscato e su come ritenere Mosca responsabile per i suoi presunti crimini di guerra in Ucraina.Le dichiarazioni dell’ambasciatore svedese “non solo non rappresentano una presa di posizione contro alcuno Stato membro specifico, tantomeno contro l’Italia, ma soprattutto non possono in alcun modo essere strumentalizzate politicamente a livello nazionale”. Così il ministro Raffaele Fitto ricordando che il dossier migranti “soprattutto grazie all’azione del presidente Meloni, è, per la prima volta, alla massima e urgente attenzione” della Ue e del prossimo Consiglio.L’intervista al Ft si riferisce “alla riforma strutturale del sistema di asilo”, un dossier “molto complesso” con interessi nazionali “molto sentiti e diversi” Non è nostro interesse né tantomeno nostra intenzione accettare un compromesso ad ogni costo o al ribasso anzi, a differenza di come è stato fatto in passato, difenderemo gli interessi nazionali senza alcun arretramento né ambiguità”, afferma il ministro per Affari europei il Sud le politiche di coesione e il Pnrr in una nota, nella quale si sottolinea che le parole dell’ambasciatoresvedese Danielsson non sono in alcun modo “contro l’Italia” anche perché riferite al più complessivo processo di riforma del sistema di asilo europeo.Una riforma “strutturale e complessiva del sistema di asilo europeo” proprio perché “destinata al superamento delle attuali regole, tra cui Dublino, è un dossier molto complesso dove gli interessi nazionali dei singoli Stati membri sono molto sentiti e diversi. Come tutte le riforme strutturali a livello europeo, anche questa potrebbe richiedere dei tempi più lunghi. Si tratta di una circostanza normale, quasi fisiologica”, aggiunge Fitto. “L’Italia intende affrontare il negoziato con un atteggiamento costruttivo e sosterrà gli sforzi della presidenza svedese in tale direzione. In questa prospettiva mi recherò a Stoccolma già la settimana prossima per un incontro con la mia omologa svedese Roswall per discutere anche di questo e per ribadire la volontà del governo italiano di avviare una proficua collaborazione con la presidenza Svedese” LEGGI TUTTO

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    Aerei: oggi vertice su Alghero, verso procedura negoziata

    (Teleborsa) – È partita la procedura che garantirà al nord ovest della Sardegna i collegamenti aerei a tariffe agevolate con Roma e Milano. Al termine del vertice tecnico tra Regione, Enac e ministero dei Trasporti, l’assessore Antonio Moro ha confermato l’avvio dell’iter che dovrebbe concludersi in tempi rapidi che consisterà nell’invito ad alcune compagnie di operare le rotte agevolate dallo scalo di Alghero. “Per assegnare le rotte in continuità territoriale da e per Alghero – ha chiarito – stiamo andando verso una procedura rapida che garantisca la prosecuzione degli oneri di servizio pubblico, senza dunque l’interruzione dei collegamenti aerei, assicurando la massima trasparenza”.Il percorso scelto dalla Regione ha registrato la condivisione di Enac e Ministero e attraverso la rappresentanza italiana a Bruxelles sarà comunicato alla Commissione europea. Per quanto riguarda le rotte di Cagliari e Olbia, invece, l’assessore ha annunciato che si stanno per concludere le verifiche tecniche e amministrative sui vettori vincitori (Ita e AeroItalia), sarà poi “immediatamente autorizzata la vendita dei biglietti, con l’onere della eventuale riprotezione, senza quindi attendere il 31 gennaio prossimo, termine per l’aggiudicazione definitiva delle quattro rotte”, ha concluso Moro. LEGGI TUTTO

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    Wall Streetin lieve rialzo in attesa della FED

    (Teleborsa) – Seduta in lieve rialzo per Wall Street, con il Dow Jones, che avanza a 33.354 punti; sulla stessa linea, giornata di guadagni per l’S&P-500, che continua la giornata a 3.867 punti.Sale il Nasdaq 100 (+0,87%); sulla stessa tendenza, positivo l’S&P 100 (+0,83%).Forte nervosismo e perdite generalizzate nell’S&P 500 su tutti i settori, senza esclusione alcuna.Tra i protagonisti del Dow Jones, Walt Disney (+3,95%), Boeing (+3,80%), Intel (+3,54%) e Salesforce, (+3,35%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Microsoft, che ottiene -4,62%.In rosso United Health, che evidenzia un deciso ribasso del 2,46%.Spicca la prestazione negativa di Honeywell International, che scende dell’1,92%.Tentenna Chevron, con un modesto ribasso dello 0,70%.Tra i best performers del Nasdaq 100, JD.com (+15,41%), Warner Bros. Discovery, (+10,28%), Pinduoduo, Inc. Sponsored Adr (+8,64%) e Micron Technology (+7,27%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Microsoft, che prosegue le contrattazioni a -4,62%.Baker Hughes scende del 2,63%.Calo deciso per Datadog, che segna un -2,3%.Sotto pressione Honeywell International, con un forte ribasso dell’1,92%. LEGGI TUTTO

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    Mosca: “Italia sponsor di Kiev: non può fare da garante per pace”

    (Teleborsa) – A causa della sua posizione “di parte”, l’Italia non può assolvere la funzione di garante del processo di pace in Ucraina. Questa – secondo quanto riporta l’agenzia Tass – la posizione espressa dalla portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.”Ovviamente – ha detto Zakharova – considerata la posizione di parte presa dall’Italia, non possiamo vederla come un onesto mediatore o un possibile garante del processo di pace”.”È strano – ha ribadito la portavoce in un commento pubblicato sul sito del ministero degli Esteri e ripreso dall’agenzia Ria Novosti – sentire proposte di mediazione da Paesi che, dall’inizio dell’operazione militare speciale in Ucraina, hanno assunto una posizione inequivocabile e molto aggressiva contro la Russia, e non soltanto hanno sostenuto il sanguinario regime di Kiev, ma gli forniscono una significativa assistenza militare e tecnico-militare, riempiendo deliberatamente l’Ucraina con le armi più moderne”. Il riferimento è alle parole della premier italiana Giorgia Meloni che durante la conferenza stampa di fine anno aveva fatto sapere di avere detto al presidente ucraino Volodymyr Zelensky che l’Italia è pronta a “farsi garante di un processo di pace”.Le forniture di armi sono “azioni irresponsabili” che – prosegue Zakharova – “non solo moltiplicano il numero di vittime, anche tra la popolazione civile del Donbass, e ritardano la fine del conflitto, ma rischiano di trascinare i Paesi della Nato in uno scontro militare diretto con la Russia. Comunque gli sponsor stranieri di Kiev, tra i quali purtroppo c’è l’Italia, non pensano di porre fine ma al contrario di aumentare le forniture”. LEGGI TUTTO

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    Velivoli elettrici, Stellantis sfida Tesla: alleanza con Archer

    (Teleborsa) – Stellantis e Archer Aviation estendono in modo significativo la loro partnership unendo le forze per produrre Midnight, il velivolo elettrico di punta di Archer, a decollo e atterraggio verticale (eVTOL). Stellantis collaborerà con Archer nella realizzazione dell’impianto di produzione annunciato di recente dall’azienda stessa a Covington, in Georgia, in cui le società prevedono di iniziare a produrre il velivolo Midnight nel 2024. “Midnight – spiega una nota – è progettato per essere sicuro, sostenibile, silenzioso e, con un carico utile previsto di oltre 1.000 libbre (454 kg), è in grado di trasportare quattro passeggeri più un pilota. Con un’autonomia di 100 miglia (161 km), Midnight è ottimizzato per viaggi back-to-back di breve distanza intorno alle 20 miglia (32 km), con un tempo di ricarica di circa 10 minuti”. “Negli ultimi due anni abbiamo lavorato a stretto contatto con Archer e sono rimasto sempre positivamente impressionato dall’ingegno e dall’impegno incrollabile nei confronti dei risultati”, ha dichiarato Carlos Tavares, Ceo di Stellantis. “Approfondendo la nostra partnership con Archer come investitore strategico e con piani di crescita della nostra partecipazione azionaria, dimostriamo come Stellantis stia superando i limiti per fornire una libertà di mobilità sostenibile, che non si limiti alla strada, ma arrivi fino al cielo. Sostenere Archer con la nostra esperienza produttiva è un altro esempio di come Stellantis guiderà il modo in cui il mondo si muove”.Questa partnership “unica nel settore della mobilità aerea urbana sfrutterà i rispettivi punti di forza e le competenze di ciascuna azienda per portare il velivolo Midnight sul mercato”. “Archer porta il suo team internazionale di esperti in eVTOL, propulsione elettrica e certificazione, mentre Stellantis apporterà alla partnership tecnologie e competenze avanzate nell’ambito della produzione, oltre mettere a disposizione personale esperto e capitali”. L’unione è destinata a consentire una rapida ascesa della produzione del velivolo per soddisfare i piani di commercializzazione di Archer, permettendo al contempo alla stessa Archer di rafforzare il proprio percorso verso la commercializzazione, aiutandola a ridurre la spesa di centinaia di milioni di dollari durante la fase di avvio della produzione. L’obiettivo per Stellantis è quello di produrre in serie il velivolo eVTOL di Archer sulla base di un contratto in esclusiva. “Il continuo riconoscimento da parte di Stellantis dei progressi di Archer verso la commercializzazione, e l’impiego attuale di importanti risorse per costruire con noi il velivolo Midnight, pone Archer in una posizione di vantaggio rispetto alla concorrenza”, afferma Adam Goldstein, fondatore e Ceo di Archer. “Le nostre due aziende stanno compiendo insieme questi passi importanti per realizzare l’opportunità unica di ridefinire il trasporto urbano per un’intera generazione.”Stellantis “fornirà fino a 150 milioni di dollari di capitale azionario per un potenziale utilizzo a discrezione di Archer nel 2023 e nel 2024, a condizione che vengano raggiunti determinati traguardi aziendali che Archer prevede di conseguire nel 2023”. Lo annuncia il gruppo che ha reso noto oggi un potenziamento della partnership con Archer per la produzione di velivoli elettrici, in particolare il Midnight. “Stellantis intende inoltre aumentare la propria partecipazione strategica mediante futuri acquisti di azioni di Archer sul mercato aperto. Queste azioni, unitamente agli altri elementi di questa partnership, consentiranno a Stellantis di diventare un investitore di riferimento a lungo termine in Archer.”Il 2023 è iniziato molto bene con la partnership con Archer. Per noi è tutto sulla libertà della mobilità pulita, sicura e sostenibile”. Lo afferma l’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares “Abbiamo un profondo rispetto per Tesla, è molto competitiva. Abbiamo raggiunto un livello di sofisticatezza che ci consente di sfidare altre case, inclusa Tesla. La nostra tecnologia è pronta, vogliamo competere” e “competeremo con Tesla”: “cercheremo di batterla” anche se “non sarà facile prosegue Tavares che aggiunge. “Siamo nel racing mode”. LEGGI TUTTO

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    Energia, ARERA: approvato Testo unico autoconsumo

    (Teleborsa) – Approvato il testo unico che regola le modalità per valorizzare l’autoconsumo diffuso, con indicazioni chiare e semplificazioni procedurali rispetto alla disciplina transitoria vigente dal 2020. Il provvedimento, spiega l’ARERA, completa il quadro regolatorio relativo alle configurazioni in cui è possibile valorizzare l’autoconsumo e fa seguito alle innovazioni relative ai Sistemi semplici di produzione e consumo e ai Sistemi di distribuzione chiusi adottate nei mesi scorsi.Insieme al decreto di incentivazione in emanazione nelle prossime settimane da parte del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, il provvedimento fornisce il quadro delle regole che contribuiranno a rispondere alle sfide della transizione energetica tramite la diffusione degli impianti alimentati dalle fonti rinnovabili e, poiché essi saranno realizzati in contesti di autoconsumo, contribuirà alla riduzione della spesa energetica dei clienti finali. Nel nuovo ‘Testo integrato autoconsumo diffuso’ rientrano tutti i sistemi per l’autoconsumo diffuso: gruppi di autoconsumatori che agiscono collettivamente in edifici e condomini, comunità energetiche e autoconsumatori individuali su rete pubblica. Le prime due configurazioni hanno già avuto una prima regolazione transitoria basata su un modello regolatorio virtuale, con limitato riferimento all’autoconsumo derivante da nuovi impianti alimentati da fonti rinnovabili di potenza fino a 200 kW e ubicati sotto la medesima cabina secondaria a cui sono collegati i clienti finali della configurazione.Tra le novità, le definizioni univoche per tutte le varie configurazioni di autoconsumo diffuso e la distinzione di due perimetri geografici: la zona di mercato che rileva per individuare l’energia elettrica condivisa e l’area sottesa alla medesima cabina primaria che rileva per individuare la vera e propria energia elettrica autoconsumata. Quest’ultima è oggetto di maggior valorizzazione per tenere conto dei costi di esercizio delle reti elettriche mediamente evitati proprio per effetto dell’avvicinamento geografico di produzione e consumo nella medesima ora. E poiché la valorizzazione dell’autoconsumo diffuso ora è riferita all’area sottesa alla cabina primaria (e non più alla cabina secondaria), vengono delineati i criteri sulla base dei quali i gestori di rete individuano, in modo convenzionale, le aree sottese a ciascuna cabina primaria a partire dalla reale configurazione delle reti elettriche e introducendo correttivi di carattere geografico. Sarà invece cura del ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica la prossima definizione degli incentivi. Inoltre, vengono semplificate le procedure operative per la costituzione e la gestione delle configurazioni.Infine, grazie alla conferma del modello regolatorio virtuale già adottato nel periodo transitorio iniziale, sono garantiti a tutti i clienti finali e ai produttori gli attuali diritti (ad esempio quello di scegliere liberamente il proprio fornitore indipendentemente dai rapporti legati all’autoconsumo). L’applicazione del Tiad è prevista dal 1 marzo 2023 o in concomitanza con l’entrata in vigore del decreto del Mase con gli strumenti di incentivazione economica, se successiva. LEGGI TUTTO

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    Bce: “Debiti possono restare sostenibili nonostante stretta”

    (Teleborsa) – Nonostante il rifinanziamento del debito sia diventato “più costoso per i governi” a causa del rialzo dei tassi di interesse, i debiti dell’Eurozona possono restare “sostenibili” perché “l’alta inflazione tende a migliorare alcuni dati rilevanti della sostenibilità fiscale”,provocando un aumento del PIL nominale e una contestuale “riduzione del rapporto debito-PIL”. È quanto emerge dallo studio degli economisti di Francoforte “Politica fiscale: da un pranzo gratis a uno abbordabile”, pubblicato sul blog della Bce.Nello studio si segnala come “nonostante il rialzo dei tassi il debito governativo possa restare su un sentiero solido”.Gli economisti della Bce evidenziano come “costi di finanziamento più alti si applicano solo al debito di nuova emissione” mentre “i costi di finanziamento medi dell’Eurozona restano relativamente bassi, in quanto i governi si sono garantiti tassi più bassi” rifinanziandosi negli anni in cui il costo del denaro era ai minimi storici.”Fino a quando i tassi di interesse nominali sul debito governativo restano inferiori al tasso di crescita del PIL il rapporto debito-PIL di un Paese può restare stabile anche in presenza di un deficit primario (cioè di spese superiori alle entrate fiscali al netto del costo del debito) – si legge nella ricerca –. Nell’Eurozona, i costi di finanziamento medi siano stati inferiori, negli anni recenti, ai tassi di crescita del PIl e, a dispetto dei recenti aumenti nei tassi di mercato, i costi per gli interessi sono attesi ancora per qualche tempo sotto i tassi di crescita”.Col passare del tempo però il progressivo rifinanziamento del debito a tassi più alti – rileva lo studio – farà salire il costo medio del debito mentre la riduzione dell’inflazione ridurrà la crescita nominale del PIL rendendo più impegnativo garantire la sostenibilità del debito. E in questo contesto arriva un monito a Paesi, come l’Italia, che hanno un debito elevato. “I tassi pagati dai governi sul nuovo debito dipendono anche dalla solidità della loro posizione fiscale. Indebitamenti più alti possono spingere al rialzi gli spread di credito verso livelli ai quali le dinamiche di debito si deteriorano”, con il rischio, nel caso in cui peggiori l’accesso al mercato dei capitali, che “la sostenibilità fiscale venga messa a rischio”.Per questo gli economisti mettono in guardia i governi dalla tentazione di fare “pasti gratis”, cioè deficit eccessivi, facendo leva sul fatto che la crescita nominale del PIL è stata recentemente superiore a quella dei costi di finanziamento.”Alti debiti” infatti possono “far salire i rendimenti” e alla fine “il costo medio del debito”. “Per i Paesi ad alto indebitamento” una crescita del 10% del rapporto debito-PIL costa, secondo le stime di Francoforte, “un aumento di 65 punti base” del rendimento dei propri bond. LEGGI TUTTO