1 Marzo 2023

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    Antares Vision completa acquisizione del 30% della spagnola PYGSA

    (Teleborsa) – Antares Vision, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nel settore del controllo qualità e tracciabilità dei prodotti, ha perfezionato l’acquisizione del 30% di PYGSA Sistemas Y Applicaciones SL (PYGSA) mediante un aumento di capitale e un esborso pari a 0,55 milioni di euro. L’operazione era stata annunciata a inizio febbraio.Antares Vision ha anche sottoscritto con la società spagnola un accordo per la distribuzione in esclusiva delle proprie soluzioni in Spagna, in tutti i settori di riferimento (Life Science, Cosmetics, Food & Beverage) e in Portogallo per il solo Food & Beverage.(Foto: Foto di Scott Graham su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Piazza Affari in rosso. Bene Moncler, negative le utilities

    (Teleborsa) – Le Borse europee peggiorano nel corso della seduta, anche a causa della performance negativa di Wall Street, e terminano in rosso. Gli investitori si sono trovati a valutare una serie di dati macroeconomici contrastanti: i dati della scorsa notte hanno mostrato che l’attività manifatturiera cinese si è espansa al ritmo più veloce in più di un decennio, infondendo ottimismo, mentre l’inflazione tedesca ha sorprendentemente accelerato a febbraio, trainata dai servizi e dai costi alimentari, aumentano la pressione sulla BCE.Sul fronte della politica monetaria, il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha detto che non c’è dubbio che il tightening della politica monetaria dell’area euro debba continuare, ma allo stesso tempo rimarrà essenziale continuare a bilanciare il rischio di una ricalibrazione troppo graduale (doing too little) con quello di un eccessivo inasprimento (doing too much).Joachim Nagel, presidente della Bundesbank, ha invece affermato che l’aumento dei tassi annunciato per marzo non sarà l’ultimo e che anche in seguito potrebbero essere necessarie ulteriori significative variazioni dei tassi di interesse.A Piazza Affari spiccano i rialzi di Moncler, dopo i risultati del 2022 sopra le attese e la forte partenza delle vendite quest’anno, e i ribassi di doValue, che soffre il fatto che Citigroup ha tagliato il prezzo obiettivo. Ribassi generalizzati per le utilities, con i continui aumenti dei rendimenti dei Titoli di Stato.Ottimo debutto su Euronext Growth Milan (EGM) per Valtecne, società valtellinese che opera nel settore della meccanica di alta precisione per dispositivi medicali e applicazioni industriali.Segno più per l’Euro / Dollaro USA, che mostra un aumento dello 0,87%. L’Oro prosegue gli scambi con guadagno frazionale dello 0,71%. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil) è sostanzialmente stabile su 76,82 dollari per barile.Invariato lo spread, che si posiziona a +178 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si attesta al 4,46%.Tra le principali Borse europee deludente Francoforte, che si adagia poco sotto i livelli della vigilia, guadagno moderato per Londra, che avanza dello 0,49%, e fiacca Parigi, che mostra un piccolo decremento dello 0,46%.Prevale la cautela in chiusura a Piazza Affari, con il FTSE MIB che archivia la seduta con un leggero calo dello 0,59%, mentre, al contrario, rimane intorno alla linea di parità il FTSE Italia All-Share, che chiude la giornata a 29.738 punti. Sotto la parità il FTSE Italia Mid Cap, che mostra un calo dello 0,31%; con analoga direzione, leggermente negativo il FTSE Italia Star (-0,41%).Il controvalore degli scambi nella seduta odierna a Piazza Affari è stato pari a 3,67 miliardi di euro, con un incremento di ben 1.527,9 milioni di euro, pari al 71,43%, rispetto ai precedenti 2,14 miliardi; mentre i volumi scambiati sono passati da 0,6 miliardi di azioni della seduta precedente agli odierni 0,98 miliardi.Tra i best performers di Milano, in evidenza Moncler (+3,29%), Stellantis (+3,03%), Pirelli (+1,43%) e Saipem (+1,15%).Le peggiori performance, invece, si sono registrate su DiaSorin, che ha chiuso a -2,76%. Seduta negativa per A2A, che mostra una perdita del 2,65%. Sotto pressione Hera, che accusa un calo del 2,54%. Scivola Recordati, con un netto svantaggio del 2,54%.Tra i protagonisti del FTSE MidCap, Italmobiliare (+2,73%), Ferragamo (+2,28%), Salcef Group (+2,21%) e Saras (+2,09%).Le peggiori performance, invece, si sono registrate su doValue, che ha chiuso a -7,24%. In rosso Alerion Clean Power, che evidenzia un deciso ribasso del 2,90%. Spicca la prestazione negativa di Mfe B, che scende del 2,77%. Wiit scende del 2,42%. LEGGI TUTTO

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    Tim, Urso: governo segue gli sviluppi, collaborazione da Vivendi

    (Teleborsa) – Su Tim Telecom Italia e l’offerta per la rete del fondo Kkr, “trattandosi di una società quotata e di un un asset strategico di sicurezza, il governo sta seguendo con la massima estensione gli sviluppi, ferma restando l’autonomia di Tim e dei profili relativi alla Golden Power”. È quanto ha riferito il ministro di Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso, durante il question time alla Camera. “Rispetto al ruolo di Vivendi – ha aggiunto – posso dire che la società, e nella persona anche dell’amministratore delegato Arnaud de Puyfontaine sta lavorando nel tavolo che abbiamo realizzato insieme agli altri attori istituzionali e tutti gli attori privati interessati e, questo credo che sia riconosciuto, in un clima di piena collaborazione, che credo possa aiutarci trovare una conclusione positiva”.Il ministro ha risposto anche in merito alla questione delle concessioni balneari, riferendo che il governo sta cercando di porre rimedio ai “tanti errori che sono stati commessi nella passata legislatura. E questo non ci fermerà nell’intenzione di portare saggezza e concretezza dell’attività di questo Parlamento e di questo governo”. “I recenti interventi legislativi” mirano a garantire “effettiva e concreta praticabilità all’opera costantemente del governo di equilibrata costruzione di un tessuto ordinamentale” che consenta l’effettivo funzionamento “di un regime concorrenziale del mercato interno con le esigenze specifiche del settore in esame”, ha spiegato. Il governo – ha poi assicurato – opera “in costante coordinamento con i referenti della Commissione europea al fine di pervenire quanto prima ad una soluzione che consente il superamento”, della possibile procedura di infrazione.Infine, il ministro ha avuto modo di rispondere ad un’interrogazione sulle prospettive per il settore automotive italiano e per gli incentivi che il governo intende mettere in campo. “Di fatto l’80% degli incentivi erogati dall’Italia per il rinnovo del parco auto sono andati su mezzi prodotti o assemblati all’estero: bisogna calibrare meglio questi interventi per sostenere occupazione e produzione nel nostro Paese”. ha affermato Urso. Sugli incentivi “voglio far notare che fino al 2030 ne abbiamo a disposizione altri 6 miliardi di euro per il mercato dell’automotive, importante e significativo soprattutto per la filiera industriale. LEGGI TUTTO

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    Casa, affitti ancora su a febbraio

    (Teleborsa) – Nuovo aumento per il costo medio degli affitti in Italia che a febbraio segna +2,1% stabilizzandosi a 11,8 euro/metroquadro, secondo l’indice di riferimento delle locazioni dell’Ufficio Studi di idealista. L’ultima performance mensile porta al 6,2% l’incremento annuo.La tendenza regionale segna rialzi in 12 delle 20 regioni italiane, trascinate dai forti rimbalzi di Valle d’Aosta (17,6%) e Toscana (entrambe 7,6%). Aumenti sopra la media nazionale del 2,1% anche per Calabria (3,3%) e Lombardia (2,3%). L’Umbria (2,1%) segna un incremento pari alla media nazionale. Tutte le altre regioni segnano aumenti contenuti sotto il due per cento. All’opposto il calo maggiore spetta a Molise (-2.5%), seguito da Friuli-Venezia Giulia (-2,3%), Emilia-Romagna (-1,3%) e Basilicata (-1%). Cali più contenuti nelle restanti regioni. I prezzi vedono la Valle d’Aosta (17,8 euro/metroquadro) la regione più cara davanti alla Lombardia (15,9 euro/metroquadro) e Trentino-Alto Adige (14,5 euro/metroquadro). Altre regioni con valori sopra la media nazionale sono Emilia-Romagna (14,5%) e Lazio (12,1 euro/metroquadro).Le macroaree più economiche della Penisola sono Molise (6,3 euro/metroquadro), Umbria e Basilicata (6,9 euro/metroquadro entrambe). LEGGI TUTTO

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    Voto su stop motori endotermici dal 2035 slitta a venerdì. Urso: il nostro “no” ha svegliato l'Europa

    (Teleborsa) – Il dibattito e il voto previsto per questa mattina alla riunione dei Rappresentanti Permanenti aggiunti (Coreper I) sullo stop alla vendita dei motori endotermici a partire dal 2035 è stato spostato a venerdì. A determinare la decisione della presidenza svedese la decisione di votare contro dell’Italia e le resistenze presentate presentate dalla Germania che avrebbe chiesto per il suo sì al regolamento una misura europea parallela sugli e-fuels. Con le posizioni non favorevoli di Polonia e Bulgaria già espresse in occasione del Coreper I dello scorso novembre il rischio era infatti quello di incontrare una minoranza di blocco. La ratifica finale, apparentemente solo formale, del regolamento, è prevista per il Consiglio Ue del 7 marzo.”Siamo certamente favorevoli all’elettrificazione dei veicoli leggeri. Non crediamo, tuttavia, che essa debba rappresentare, nella fase di transizione, l’unico percorso per raggiungere le emissioni zero”, ha sottolineato l’Italia in una dichiarazione nazionale inviata ai Rappresentanti dei 27 in Ue in merito allo stop ai motori endotermici dal 2035. “Stabilendo un obiettivo di riduzione delle emissioni del 100% nel 2035 e non prevedendo alcun incentivo per l’uso di carburanti rinnovabili, il regolamento non è in linea con il principio di neutralità tecnologica. Pertanto, l’Italia non può sostenerlo”, prosegue il documento.”Con il nostro No abbiamo svegliato l’Europa”, ha commentato su Twitter il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. “Speriamo che altri comprendano che è l’ora della ragione, non certo della rassegnazione! Su tutti i dossier saremo in campo sino alla clausola di revisione del 2026. Cambiare si può”, ha aggiunto.”Noi saremo particolarmente assertivi anche negli altri due dossier aperti: la riduzione della CO2 per i veicoli pesanti e soprattutto il regolamento sull’euro 7 che interviene su un settore già fortemente sotto stress”, ha poi assicurato il ministro nel corso di un question time alla Camera. L’obiettivo è creare le condizioni affinché nel 2026 con il nuovo Parlamento e una nuova Commissioni, ha aggiunto il ministro, “potremo costituire quell’alleanza con le imprese e i lavoratori europei e con le nazioni industriali europee per davvero fare della clausola di revisione del 2026 un obiettivo strategico per rimettere in discussione i tempi e la modalità della transazione ecologica”. LEGGI TUTTO

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    Fed, Bostic: tassi al 5-5,25% e politica restrittiva “fino al 2024 inoltrato”

    (Teleborsa) – “Dobbiamo determinare quando l’inflazione si sta irrevocabilmente abbassando. Non ci siamo ancora, ed è per questo che penso che dovremo aumentare il tasso sui federal funds tra il 5 e il 5,25% e lasciarlo lì fino al 2024 inoltrato”. Lo ha affermato il presidente della Federal Reserve di Atlanta, Raphael Bostic, in un saggio pubblicato sul sito web dell’istituzione.Un aumento del tasso di interesse chiave a quel livello, senza un taglio immediato, “consentirà alla politica più restrittiva di filtrare attraverso l’economia e alla fine porterà offerta aggregata e domanda aggregata in un migliore equilibrio e quindi minore inflazione”.Bostic ha osservato che, anche se alcuni rapporti recenti mostrano una moderazione dell’inflazione sottostante, l’inflazione rimane troppo alta. “Voglio ribadire che il Federal Open Market Committee (FOMC) è determinato a metterla su un percorso sostenibile verso il nostro obiettivo del 2%, come misurato dall’indice dei prezzi Personal Consumption Expenditures”, ha sottolineato.Osservando che alcuni commentatori hanno suggerito alla Fed di invertire la rotta per evitare di andare troppo oltre e causare indebite difficoltà economiche, ha ricordato che “la storia insegna che se alleggeriamo l’inflazione prima che sia completamente sottomessa, può divampare di nuovo”.”Ciò accadde con risultati disastrosi negli anni ’70 – ha spiegato – Dopo che il FOMC ha allentato prematuramente la politica, ci sono voluti circa 15 anni per portare l’inflazione sotto controllo, e solo dopo che il tasso sui federal funds ha raggiunto il 20%”.(Foto: @ Shutterstock) LEGGI TUTTO

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    Economia circolare, Realacci: “Italia superpotenza in UE nel recupero dei rifiuti ma può fare di più”

    (Teleborsa) – L’innovazione ha “un ruolo importante” per l’economia e l’Italia “non parte da zero” ma può essere considerata una “superpotenza dell’economia circolare”. E’ quanto affermato da Ermete Realacci, Presidente della Fondazione Symbola a margine dell’evento “Innovazione per la circolarità” promosso da COTEC in collaborazione con Enel presso il Museo dell’Ara Pacisa Roma. Nel corso dell’evento si è discusso il ruolo dell’innovazione per l’economia circolare, come leva di ridisegno del modello economico e dei suoi benefici nella trasformazione di un Paese. “Noi, soprattutto nel recupero dei rifiuti che vengono dall’attività produttiva, siamo di gran lunga i primi d’Europa: recuperiamo circa l’80% di questi rifiuti, la media Europea è sotto il 50%, la Germania è 10 punti sotto di noi”, spiega l’esperto, aggiungendo “tutto questo perché l’Italia ha una storia antica in cui noi abbiamo risposto alla carenza di materie prime che l’Italia ha con l’utilizzo di quella grande fonte di energia rinnovabile e non inquinante che è l’intelligenza umana”. “Abbiamo già messo in atto filiere molto efficienti da questo punto di vista, dai rottami di Brescia agli stracci di Prato, alle Cartiere della Lucchesia, che sono avanti e, questo recupero di materiali ci fa risparmiare ogni anno qualcosa come 23 milioni di tonnellate di equivalenti di petrolio e 63 milioni di tonnellate di emissione CO2”. Secondo Realacci, tuttavia, “si può fare di più, ci sono nuove frontiere a cominciare, per esempio, dai minerali che abbiamo imparato a saper guardare con maggiore attenzione, che sono strategici – le terre rare, il nichel, il cadmio – e la cultura italiana di minimizzare l’uso della materia e di recuperare il più possibile può essere in campo anche in questa sfida”. LEGGI TUTTO

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    BCE, Visco: stretta deve continuare, ma bilanciare rischi tra fare poco e troppo

    (Teleborsa) – “Non c’è dubbio” che il tightening della politica monetaria dell’area euro “debba continuare a garantire che un aumento temporaneo dell’inflazione causata da uno shock dell’offerta non diventi un fenomeno più persistente sostenuto dai fattori di domanda”. Ma allo stesso tempo, “rimarrà essenziale continuare a bilanciare il rischio di una ricalibrazione troppo graduale (doing too little), il che potrebbe far sì che l’inflazione sia radicata nelle aspettative e nei processi di definizione dei salari, con quello di un eccessivo inasprimento (doing too much), che comporterebbe significative ripercussioni per l’attività economica, la stabilità finanziaria e, in definitiva, gli sviluppi dei prezzi a medio termine”. Lo ha affermato il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, in un intervento alla Frankfurt school of Finance & Management, ricordando che all’inizio di febbraio il Consiglio della BCE ha valutato che i rischi per le prospettive dell’inflazione sono diventati più equilibrati, ribadendo che l’incertezza rimane molto elevata. In questo contesto, ha aumentato i tassi chiave di 50 punti base e ha annunciato l’intenzione di alzarli di altri 50 punti base a marzo. Secondo Visco, “quando si tratta di ridurre l’inflazione, una recessione non è sempre inevitabile. Comunicare un forte impegno nel ridurre l’inflazione all’obiettivo in modo rapido è il fondamentale, ma farlo minimizzando i costi per l’economia reale non è meno importante”.Inoltre, nell’attuale ambiente incerto, i modelli e le previsioni “dovrebbero necessariamente essere presi Cum Grano Salis, in particolare quando si determina il livello “terminale” dei tassi di interesse chiave”. “Le valutazioni quantitative sono ancora utili – ha spiegato – ma le loro intuizioni devono essere valutate insieme alle informazioni che diventeranno gradualmente disponibili sulle aspettative di inflazione e sull’evoluzione dei salari e dei profitti”.Visco ha anche sottolineato che “i dati sulle aspettative di inflazione basate sui mercati e sulle indagini – compreso il loro recente calo su orizzonti brevi e il loro profilo decrescente – e la marcata decelerazione dei prezzi su base annua a 3 mesi possono mettere in discussione la persistenza dell’inflazione a livelli elevati nella zona euro, rafforzando le tesi a favore di una normalizzazione monetaria graduale”. LEGGI TUTTO