10 Marzo 2023

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    OPA Net Insurance, adesioni oltre il 46%

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) volontaria totalitaria promossa da Net Holding (che fa capo a Poste Vita) sulle azioni ordinarie di Net Insurance, compagnia assicurativa quotata su Euronext STAR Milan, risulta che oggi, 10 marzo 2023, sono state presentate 862.993 richieste di adesione.Pertanto, complessivamente le richieste di adesioni sono a quota 8.368.562, pari al 46,2% dell’offerta e al 42,7% sulle eventuali massime 19.590.153 azioni oggetto di offerta. Il secondo dato tiene conto dell’integrale esercizio dei warrant.L’offerta è iniziata il 27 febbraio 2023 e terminerà il 6 aprile 2023.Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Net Insurance acquistate sul mercato nei giorni 5 e 6 aprile 2023 non potranno essere apportate in adesione all’offerta.(Foto: © Davide Fiorenzo De Conti / 123RF) LEGGI TUTTO

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    MEF, Leo: “Ridaremo organicità e sistematicità al nostro modello tributario”

    (Teleborsa) – “Ridare organicità e sistematicità al nostro modello tributario, semplificando l’intera materia, è l’obiettivo principale. La legge delega che presenteremo in Consiglio dei Ministri la prossima settimana è strutturata in quattro parti: nella prima metteremo in evidenza quelli che sono i principi generali che sono riferibili sia all’ordinamento interno sia a quello sovranazionale; lavoreremo sullo Statuto del Contribuente per far sì che possa diventare una legge tributaria generale; incideremo sui singoli tributi, correggendo le anomalie che nel corso del tempo si sono verificate; tratteremo, infine, la parte dei procedimenti dichiarativi di accertamento, sanzionatori e riscossori”. È quanto ha annunciato Maurizio Leo, viceministro dell’Economia e delle Finanze, nel corso del convegno “2023 l’evoluzione delle professioni, rapporto tra amministrazione pubblica e professionisti”, promosso dall’Associazione Nazionale Commercialisti.”La legge delega sarà completata elaborando dei testi unici organici – ha proseguito il viceministro del Mef – per evitare la presenza di norme disseminate qua e là nel nostro ordinamento dando corso ad un ‘codice’ organico che sarà composto da una parte generale, in cui saranno racchiusi i principi generali, lo Statuto del Contribuente, l’accertamento, le sanzioni le riscossioni e il contenzioso e infine una parte speciale che sarà rappresentata dagli aspetti sostanziali quindi dai singoli tributi. Un lavoro impegnativo e ambizioso che dovrà necessariamente arricchirsi del confronto con i professionisti”.”Avrei preferito – ha detto Marco Cuchel, numero uno di Anc – che per una riforma così importante come quella del Fisco si fosse scelta la strada della proposta di legge elaborata sentendo tutti i protagonisti, in special modo i professionisti. Con la delega fiscale temo che possano esserci problemi o ripensamenti in fase attuativa. Ad ogni modo ritengo necessario che la legge delega preveda una semplificazione consistente all’insegna dell’equità orizzontale e maggiori certezze normative per favorire gli investimenti e rilanciare, così, l’economia del Paese. Aspettiamo di vedere come saranno rimodulate le aliquote e quali detrazioni e deduzioni verranno eliminate poiché ci dovrà essere un equilibrio tra benefici fiscali e sostenibilità economica e vediamo quale impatto effettivo si avrà sull’intero sistema. Oggi la fiducia degli italiani nel fisco è molto bassa. L’unico modo per ristabilire il giusto rapporto è quello di fissare regole certe, chiare, mantenute nel tempo, che siano il risultato di un dialogo anche con i commercialisti”.”Un testo importante, frutto della visione unitaria dell’attuale maggioranza di governo che è riuscita ad unire la tenuta dei conti pubblici, con le esigenze delle persone fisiche, di imprese e professionisti. In questa ‘delega’ – ha detto Luigi Alberto Gusmeroli, presidente della Commissione Attività produttive alla Camera dei Deputati – ci sono tante semplificazioni, un riequilibrio del rapporto tra Fisco e cittadino attraverso rivalutazione dello Statuto del Contribuente che torna a essere nodale, e poi c’è la riduzione della pressione fiscale. Un Fisco che sarà più amico sia sul piano degli aspetti sanzionatori, facendo differenza tra chi evade e chi non può pagare per difficoltà economiche. Una riduzione delle aliquote da 4 a 3 scaglioni per arrivare entro fine legislatura alla flat tax incrementale per tutti. Infine cambia l’approccio sull’evasione fiscale che si combatte in termini di prevenzione e non più complicando la vita ai cittadini”.”L’idem sentire della cultura economica – ha detto Andrea De Bertoldi, parlamentare di Fratelli d’Italia in Commissione Finanze a Montecitorio – sta accelerando il processo delle riforme con un percorso che arriverà al termine grazie a una maggioranza coesa. Questa è la differenza con la vecchia proposta di legge delega. Il vero punto qualificante è la volontà di fare una riforma pratica guidata dalla competenza del Viceministro Leo che ha considerato le preoccupazioni e le esperienze raccolte dal confronto con professionisti ed esperti. Una riforma che dà anche risposta al tema delle casse di previdenza, intervenendo con tassazioni ridotte a chi si occupa del nostro welfare unitamente alle agevolazioni per professionisti e studi associati per garantire un futuro alla categoria”.”La bozza della proposta di riforma – ha sottolineato Emiliano Fenu, componente della Commissione Finanze alla Camera –denota che si tratta di un mero restyling. Cosa che si stava cercando di fare anche nella scorsa legislatura con il governo Draghi. In Parlamento cercheremo di migliorarla. Tra le novità che proporremo c’è quella della realizzazione di un Testo unico sulla tassazione dell’economia digitale e sulla gestione dei dati dei cittadini. Bisogna partire dalla creazione di un tavolo permanente costituito da commercialisti e ingegneri informatici per creare anche una mappatura dei dati disponibili da inserire in un Registro unico. La stessa professione dei commercialisti si deve adattare alle innovazioni tecnologiche anche per fronteggiare la profonda crisi di vocazione che la riguarda”.”I grandi malati del nostro sistema – ha detto Andrea Delmastro, sottosegretario al ministero della Giustizia – sono la giustizia civile e quella tributaria le cui disfunzioni costano all’Italia circa il 2 per cento del Pil. Durante la scorsa legislatura è stata fatta la Riforma della Giustizia tributaria che però ha fatto registrare due storture: Il Giudice che non è terzo autonomo e indipendente ma nominato dal Mef e l’inversione dell’onere probatorio. Questa situazione produce una sorta di imbuto nelle commissioni tributarie. Spesso si arriva in Cassazione dove c’è un contenzioso pazzesco e dove il 50 per cento delle sentenze tributarie viene ribaltato. Altro problema serio riguarda la giustizia civile lenta che rende incerto il tempo in cui verrà garantito l’eventuale credito e questo ammazza imprese, economia, occupazione e ricchezza sociale diffusa sul territorio. Le nostre imprese hanno bisogno di velocità per competere con il resto dell’Europa e attrarre investimenti. Non dobbiamo rassegnarci al declino di una nazione che non produce più”.Si dichiara soddisfatto per il percorso che sta compiendo il nuovo governo con la legge delega Luigi Pagliuca, presidente della Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili: “Se fosse realizzata integralmente potremmo essere di fronte a una vera svolta. Non vorrei, però, che ne venisse snaturato lo spirito al momento della discussione in Aula. Per ciò che attiene i suoi contenuti innovativi, trovo importante l’idea della pianificazione biennale per le imprese alle quali si cerca di dare continuità e stabilità, privilegiando il fattore umano. Vediamo come la proposta verrà declinata in concreto. Sono ottimista”.”Abbiamo una situazione anomala in Italia. Da una parte – ha detto Marcella Caradonna, presidente dell’Odcec di Milano – c’è un eccesso di disoccupazione allarmante e dall’altra registriamo la carenza di offerta di lavoro per tutta una serie di settori. Dire che questo fenomeno è collegato anche al ‘Reddito di Cittadinanza’ è un po’ superficiale. Quando parliamo dei giovani la domanda che mi sorge spontanea: Ma siamo sicuri che è fondamentale ed è il percorso giusto accelerare sul conseguimento della laurea per tutti? O è anche importante che ci siano delle risposte a una richiesta di lavoro che è tutt’ora inevasa? A Milano, ad esempio, c’è difficoltà a trovare persone che lavorino all’interno degli studi professionali. Abbiamo avviato un corso di formazione proprio per superare questa criticità in modo specifico”. LEGGI TUTTO

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    Trasporti, Cingolani: “Decarbonizzazione solo con auto elettrica rallenta transizione ecologica”

    (Teleborsa) – “Che l’elettrificazione dei trasporti sia un processo irreversibile su cui siamo tutti d’accordo senza se e senza ma credo sia superfluo sottolinearlo. L’Europa stabilisce un grande target di decarbonizzazione insieme alle grandi organizzazioni internazionali, come ridurre i gas serra del 55% al 2030 rispetto al 1990 e questo va bene, però la stessa commissione europea non può pretendere di dire che quel target si raggiunge in un solo modo, nel caso specifico dei trasporti con l’auto elettrica”. È quanto ha affermato Roberto Cingolani, fisico ed ex ministro della Transizione ecologica del governo Draghi, intervenuto oggi a Focus Economia di Sebastiano Barisoni su Radio 24. “Bisogna stare molto attenti, nessuno si è opposto all’elettrificazione delle auto, anzi. Stiamo tutti lavorando per cambiare la filiera, per cambiare i modelli produttivi – prosegue Cingolani –. Chi dice solo con l’auto elettrica in realtà sta rallentando la transizione ecologica. In Europa ci sono 400milioni di veicoli e una grossa percentuale è inquinante, non è nemmeno euro 6″.”In Europa – ha detto Cingolani commentando l’idea di puntare tutto sull’auto elettrica per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione – c’è una differenza di reddito pro-capite che va dai 115mila euro annui del cittadino Lussemburghese agli 8600 del bulgaro. Siccome oggi un’auto elettrica costa, a parità di categoria, 15mila euro in più dell’equivalente endotermica, se l’Europa pretende di dire che si arriva a questa decarbonizzazione per il 2030/2035 ma solo con auto elettrica comincia a a creare una discriminazione paurosa. Il cittadino lussemburghese si compra l’auto elettrica con 6 mesi di stipendio, il bulgaro con 6 anni di stipendio. Questo è un ambientalismo da ricchi, che crea discriminazione. Chi ha la macchina euro 2 o euro 3 in Europa non è che ce l’ha perché gli piace inquinare, ce l’ha perché non ha i soldi per cambiarla. Esistono delle tecnologie che consentono di decarbonizzare anche le vecchie automobili, nel caso specifico è l’esempio dei sintetic fuel, che sono costosi, vanno incentivati come si incentiva qualsiasi cosa che va per l’ambiente ci mancherebbe. Quello che ha detto l’Italia e che ha appoggiato la Germania con la stessa logica è: benissimo l’elettrico, ma nel frattempo consentiamo anche a quelli che non hanno i soldi di decarbonizzare. La posizione di neutralità tecnologica dice: ‘utilizziamo qualunque mezzo tecnologico abbiamo che consenta a chiunque al meglio delle proprie possibilità di decarbonizzare’. Come si fa ad essere contro a una cosa del genere?”.”Abbiamo – ha detto Cingolani – una geografia lunga 1330 km e larga 250, ben diverso è un paese a geometrica circolare a quadrata, dove si arriva da punto a punto con un pieno elettrico, in Italia no. Io guido un’ibrida perché comunque sono attento alla produzione di gas serra. Non posso comprare un’auto elettrica perché non ho dove ricaricarla vicino a casa e perché purtroppo per il tipo di vita che faccio io come guidatore non mi consente degli spostamenti in tempi ragionevoli, preferisco andare in treno. Detto ciò, l’Italia ha un piano nel PNNR di mettere 27mila colonnine nei prossimi 5 anni, non deve perdere un secondo sull’elettrificazione, sta accelerando molto sulla produzione di energia rinnovabile, deve mantenere gli impegni presi e deve predisporre il futuro della mobilità elettrica. Però l’Italia su 35 milioni di autoveicoli ne ha una dozzina che sono meno di euro 6. Mentre noi predisponiamo tutto, a questi italiani – ha concluso Cingolani – possiamo dare l’opportunità di decarbonizzare i loro autoveicoli?”. LEGGI TUTTO

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    Wall Street debole. Pesano allarme banche e dati lavoro contrastanti

    (Teleborsa) – Il listino USA continua la seduta poco sotto la parità, con il Dow Jones che lima lo 0,48%, portando avanti la scia ribassista di quattro cali consecutivi, avviata martedì scorso; sulla stessa linea, l’S&P-500 perde lo 0,71%, continuando la seduta a 3.890 punti. In frazionale calo il Nasdaq 100 (-0,57%); come pure, poco sotto la parità l’S&P 100 (-0,43%).All’allarme USA sulle banche si sono aggiunti oggi i contrastanti dati sul mercato del lavoro, di difficile comprensione in chiave di possibili evoluzioni della politica monetaria della Fed. Risultato negativo a Wall Street per tutti i settori dell’S&P 500. Nel listino, i settori materiali (-1,38%), finanziario (-0,99%) e informatica (-0,96%) sono tra i più venduti.Al top tra i giganti di Wall Street, Intel (+3,14%), JP Morgan (+2,43%), Travelers Company (+1,78%) e Amgen (+1,26%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Caterpillar, che prosegue le contrattazioni a -3,29%.Spicca la prestazione negativa di American Express, che scende del 2,78%.Goldman Sachs scende del 2,61%.Calo deciso per Walt Disney, che segna un -1,99%.Sul podio dei titoli del Nasdaq, Intel (+3,14%), Moderna (+1,87%), Tesla Motors (+1,78%) e Dollar Tree (+1,68%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Atlassian, che ottiene -4,45%.Scende Datadog, con un ribasso del 4,38%.Sotto pressione Zscaler,, con un forte ribasso del 3,38%.Soffre Illumina,, che evidenzia una perdita del 3,33%.Tra le variabili macroeconomiche di maggior peso nei mercati nordamericani:Venerdì 10/03/202314:30 USA: Variazione occupati (atteso 205K unità; preced. 504K unità)14:30 USA: Tasso disoccupazione (atteso 3,4%; preced. 3,4%)Martedì 14/03/202313:30 USA: Prezzi consumo, annuale (preced. 6,4%)13:30 USA: Prezzi consumo, mensile (preced. 0,5%)Mercoledì 15/03/202313:30 USA: Empire State Index (preced. -5,8 punti). LEGGI TUTTO

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    Bollette, allo studio bonus famiglie da metà anno

    (Teleborsa) – Un bonus basato sui consumi che consente di incentivare il risparmio energetico, come già annunciato dal ministro Giorgetti a fine anno. Questa, in materia di aiuti sul caro-energia per le famiglie, la misura allo studio del Mef che, in attesa delle proiezioni di fattibilità dell’Arera, potrebbe partire dalla seconda metà dell’anno. Sarebbe inoltre in fase di valutazione – secondo quanto riporta l’Ansa – il rinnovo del bonus sociale con le attuali soglie Isee. Per le imprese si studia un credito di imposta modulato sul prezzo del gas: l’idea è fissare una soglia oltre la quale lo ‘sconto’ aumenta, sotto non è previsto.Mentre per il bonus famiglie i tempi allo studio sarebbero un po’ più lunghi, il rinnovo del bonus sociale e il credito di imposta per le imprese potrebbero scattare ad aprile. A fine marzo, infatti, scadono gli aiuti prorogati dalla manovra. Per le imprese i crediti di imposta aumenterebbero all’aumentare del prezzo del gas, ma la soglia massima resterebbe quella fissata nell’ultima legge di bilancio, che ha rafforzato i crediti di imposta, portandoli al 45% per le imprese energivore e gasivore e al 35% per gli esercizi commerciali. LEGGI TUTTO

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    Gap paga dazio con la trimestrale, titolo giù

    (Teleborsa) – In forte ribasso Gap,, che mostra un -6,09%.Il retailer d’abbigliamento ha chiuso il quarto trimestre 2022 con un rosso di 273 milioni di dollari, pari a 75 centesimi contro la perdita di 16 milioni (4 centesimi) registrato nello stesso periodo dell’anno precedente. I ricavi sono scesi del 6% a 4,24 miliardi di dollari e sono inferiori ai 4,36 miliardi del consensus. Lo scenario su base settimanale di Gap, rileva un allentamento della curva rispetto alla forza espressa dall’S&P-500. Tale ripiegamento potrebbe rendere il titolo oggetto di vendite da parte degli operatori.Il quadro tecnico di Gap, suggerisce un’estensione della linea ribassista verso il pavimento a 10,43 USD con tetto rappresentato dall’area 11,3. Le previsioni sono per un prolungamento della fase negativa al test di nuovi minimi individuati a quota 9,99. LEGGI TUTTO

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    Sicurezza marittima, aggiornata strategia UE per proteggere il settore marittimo dalle nuove minacce

    (Teleborsa) – La Commissione europea e l’Alto rappresentante hanno adottato una Comunicazione congiunta su una strategia rafforzata per la sicurezza marittima dell’UE volta a garantire un uso pacifico dei mari e a proteggere il settore marittimo da nuove minacce. Hanno inoltre adottato un piano d’azione aggiornato che attuerà la strategia.La sicurezza marittima è di vitale importanza per l’Unione europea e i suoi Stati membri. Insieme, gli Stati membri dell’UE costituiscono la più grande zona economica esclusiva combinata al mondo. L’economia dell’UE dipende in larga misura dalla sicurezza degli oceani. Oltre l’80 % del commercio mondiale e circa due terzi dell’approvvigionamento mondiale di petrolio e gas sono estratti in mare o trasportati via mare. Fino al 99 % dei flussi globali di dati sono trasmessi attraverso cavi sottomarini. Il settore marittimo mondiale deve essere sicuro per sfruttare pienamente il potenziale degli oceani e dell’economia blu sostenibile. L’UE intende rafforzare l’ampia gamma di strumenti di cui dispone per promuovere la sicurezza marittima, sia civile che militare.Le minacce e le sfide in materia di sicurezza si sono moltiplicate dall’adozione della strategia per la sicurezza marittima dell’UE nel 2014, rendendo pertanto necessario un intervento nuovo e rafforzato. Le attività illecite di lunga data, quali la pirateria, le rapine a mano armata in mare, il traffico di migranti e la tratta di esseri umani, il traffico di armi e stupefacenti e il terrorismo, rimangono sfide cruciali. A queste si affiancano tuttavia minacce nuove e in evoluzione, legate all’aumento della concorrenza geopolitica, ai cambiamenti climatici, al degrado dell’ambiente marino e agli attacchi ibridi e informatici.Si tratta di un’opportunità per promuovere soluzioni sostenibili alle molteplici questioni di sicurezza marittima che l’UE e la comunità internazionale si trovano ad affrontare. È anche un’opportunità per rafforzare il ruolo e la credibilità dell’UE a livello internazionale. I recenti sviluppi geopolitici, come l’aggressione militare della Russia nei confronti dell’Ucraina, ci ricordano con urgenza che l’UE deve rafforzare la propria sicurezza e potenziare la capacità di agire non solo sul proprio territorio e nelle proprie acque, ma anche nel vicinato e oltre.La Commissione e l’Alto rappresentante inviteranno gli Stati membri ad approvare la strategia e ad attuarla per quanto di loro competenza e pubblicheranno una relazione sui progressi compiuti entro tre anni dall’approvazione della strategia aggiornata da parte del Consiglio dell’Unione europea. LEGGI TUTTO

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    Mercati giù. A Milano tonfo delle banche dopo allarme USA

    (Teleborsa) – Finale al ribasso per le principali borse europee dove le difficoltà della Silicon Valley Bank si sono riflesse anche sui titoli delle banche europee, a causa dei timori degli investitori per l’intero settore. Pesanti i cali anche alla Piazza di Milano dove hanno resistito, invece, per tutta la seduta i titoli di Leonardo e Buzzi. Per Alessandro Profumo, CEO del gruppo della difesa, la società è più resiliente e “pronta a cogliere nuove opportunità”. La seconda, la società attiva nella produzione di cemento, ha respinto le accuse delle autorità ucraine e spiegato di non avere alcun coinvolgimento nella controllata russa.Sul mercato valutario, l’Euro / Dollaro USA continua gli scambi a 1,067 Euro / Dollaro USA, con un aumento dello 0,78%. Giornata di forti guadagni per l’oro, che segna un rialzo dell’1,64%. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil) continua gli scambi, con un aumento dell’1,44%, a 76,81 dollari per barile.In salita lo spread, che arriva a quota +172 punti base, con un incremento di 5 punti base, con il rendimento del BTP decennale pari al 4,19%.Tra gli indici di Eurolandia sotto pressione Francoforte, con un forte ribasso dell’1,31%, pessima performance per Londra, che registra un ribasso dell’1,67%: soffre Parigi, che evidenzia una perdita dell’1,30%. A picco Piazza Affari in chiusura di seduta, con il FTSE MIB che accusa un ribasso dell’1,55%; sulla stessa linea, giornata negativa per il FTSE Italia All-Share, che archivia la seduta a 29.941 punti, in calo dello 0,72%.Alla chiusura di Milano risulta che il controvalore degli scambi nella seduta odierna è stato pari a 2,22 miliardi di euro, con un incremento del 12,72%, rispetto ai precedenti 1,97 miliardi di euro; mentre i volumi scambiati sono passati da 0,54 miliardi di azioni della seduta precedente agli odierni 0,55 miliardi.Tra i best performers di Milano, in evidenza Buzzi Unicem (+2,99%), Leonardo (+2,85%), Italgas (+1,65%) e Moncler (+0,84%).Le più forti vendite, invece, si sono abbattute su Fineco, che ha terminato le contrattazioni a -4,58%.Sessione nera per BPER, che lascia sul tappeto una perdita del 4,47%.In perdita Prysmian, che scende del 4,28%.Preda dei venditori CNH Industrial, con un decremento del 3,90%.Al Top tra le azioni italiane a media capitalizzazione, MARR (+1,07%), Danieli (+0,61%), Illimity Bank (+0,53%) e Luve (+0,51%).Le più forti vendite, invece, si sono abbattute su Carel Industries, che ha terminato le contrattazioni a -5,05%.Pesante El.En, che segna una discesa di ben -4,97 punti percentuali.Seduta negativa per Tinexta, che scende del 3,91%.Si concentrano le vendite su Technogym, che soffre un calo del 3,50%.Tra i dati macroeconomici rilevanti:Venerdì 10/03/202300:30 Giappone: Spese reali famiglie, mensile (atteso 1,4%; preced. -2,1%)00:50 Giappone: Prezzi produzione, mensile (atteso -0,3%; preced. 0%)08:00 Germania: Prezzi consumo, annuale (atteso 8,7%; preced. 8,7%)08:00 Germania: Prezzi consumo, mensile (atteso 0,8%; preced. 1%)08:00 Regno Unito: Produzione industriale, mensile (atteso -0,1%; preced. 0,3%). LEGGI TUTTO