2 Maggio 2023

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    Riforma fiscale, Leo: “Ipotesi ridurre tasse su tredicesime dipendenti”

    (Teleborsa) – Una retribuzione straordinaria come ad esempio la tredicesima potrebbe essere assoggettata a una tassazione più bassa. Questa – ha spiegato il viceministro dell’Economia Maurizio Leo in audizione alle commissioni riunite Finanze di Camera e Senato sulla riforma fiscale – è una delle ipotesi a cui sta lavorando il governo “per mettere più soldi nelle tasche degli italiani nell’ultimo mese dell’anno”. Nulla, tuttavia, è ancora deciso. “È una cosa che già c’è nella delega, dobbiamo sperimentare e vedere come costruirla. È tutto da valutare in base alle risorse” ha precisato il Viceministro. “Un’idea – ha proseguito Leo – potrebbe essere quella di detassare la tredicesima, dobbiamo trovare le compatibilità finanziarie. Però quello potrebbe essere un beneficio che viene dato ai lavoratori dipendenti in un momento delicato dell’anno. Questa è un’idea, vediamo se a fronte dell’idea si può fare una concretizzazione”. Extraprofitti – “Purtroppo il meccanismo degli extraprofitti basato sui flussi Iva non ha colto nel segno. Rispetto agli 11 miliardi attesi, ne abbiamo incassati solo 2,8. Quindi c’è un differenziale di 8. Questa forse è una preoccupazione e vedremo come e se va coperta” ha detto Leo. Non è invece, attualmente, allo studio l’ipotesi di una tassa sugli extraprofitti delle banche.Fringe benefit – I fringe benefit – ha detto il Viceministro – “oggi sono fermi a 258 euro, che sono le vecchie 500mila lire. Nel provvedimento di ieri, e questo pensiamo di fare in modo che questa cosa venga stabilizzata, abbiamo detto: se il datore dà dei fringe benefit, soprattutto per le bollette o altre emergenze, fino a 3mila euro, il lavoratore le deduce e ne ha un beneficio”. Flat Tax – “Non vogliamo prendere in giro nessuno. Dobbiamo avvicinarci entro fine legislatura alla flat tax” ha detto Leo.Cedolare secca – Per il settore dei redditi immobiliari – ha spiegato il Viceministro – “vorremmo introdurre una cedolare secca anche su immobili non abitativi, commerciali”.Taglio cuneo fiscale – “Il testo del decreto lavoro non lo abbiamo visto, ma penso che a questa cifra ci si possa arrivare – ha detto il viceministro dell’Economia rispondendo in audizione ad una domanda sul valore del nuovo taglio del cuneo di ulteriori 4 punti che il Mef ha stimato in circa 100 euro in media –. Faremo dei carotaggi con la Ragioneria generale dello Stato. Penso che sia una cifra verosimile”.Aliquote Irpef – “Il primo intervento, compatibilmente con le risorse che verranno reperite e recuperate, e trovando anche risorse con la prossima legge di bilancio, sarà di rimettere mano all’imposta sul reddito delle persone fisiche, l’Irpef, che presenta una serie di criticità: lo faremo ridisegnando tutto il percorso imposizione Irpef, lavorando su diverse categorie reddituali – ha detto Leo –. Faremo degli interventi già dal 2024 per portarci a tre scaglioni dai 4 attuali e tre aliquote”. Le risorse per ridurre l’Irpef possono essere trovate secondo il Viceministro sul fronte dei crediti di imposta. “La voce più rilevante e su cui si possono ottenere importanti risultati è quella dei crediti imposta: abbiamo 227 crediti di imposta, che cubano circa 36 miliardi. Su questi penso che si possa fare un intervento di pulizia, per fare in modo di mettere le risorse risparmiate a servizio della riduzione dell’Irpef. Ma – ha detto Leo – lo si farà compatibilmente con le risorse finanziarie”. Evasione fiscale – “Laddove c’è la cosiddetta evasione per necessità, si possono applicare sì le sanzioni amministrative ma non quelle penali – detto il viceministro dell’Economia –. Un intervento che tuttavia per evitare polemiche dobbiamo affidare alla sensibilità del parlamento”. Dati alla mano Leo ha affermato che l’anno scorso c’è stato un recupero di 20 miliardi per la lotta all’evasione. “L’amministrazione finanziaria – ha proseguito – sta facendo il suo dovere, ma qui il problema è che l’evasione è sempre alta dai 75 ai 100 miliardi. Se non si cambia verso non si va da nessuna parte: per questo bisogna andare a queste metodologie ex ante, concordato preventivo e cooperative compliance. L’amministrazione sta facendo il suo lavoro, egregiamente, ma la dobbiamo aiutare a cambiare meccanismi di accertamento”. Testi unici – I materiali previsti dalla delega per la riforma del fisco “sono testi unici e codice. Sui testi unici già ci stiamo lavorando e pensiamo in tempi rapidi, già all’inizio dell’anno, di poter avere a disposizione dei testi organici della materia su cui poi verranno calate le modifiche. Se facciamo già un’opera di riordino è già un passo avanti nel sistema tributario in vista poi di fare il codice tributario” ha detto Leo. Web Tax – “Sulla tassazione digitale noi oggi abbiamo la web tax che ci dà un gettito non molto significativo, 300 milioni. Ma non possiamo andare oltre quel meccanismo perché qui c’è un convitato di pietra in questa materia che sono altri paesi al di là dell’Atlantico, che ci invitano essere cauti perché se aumentiamo la web tax ci potrebbero essere delle ritorsioni sui dazi – ha detto il viceministro dell’Economia –. Quindi la strada che si deve perseguire è quella della global minimum tax che ora è prevista a livello europeo. C’è un altro filone allo studio. Il nostro obiettivo è muoverci con la massima cautela”. LEGGI TUTTO

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    Met.Extra Group, risultato netto 2022 positivo per 3,36 milioni di euro

    (Teleborsa) – Met.Extra Group ha chiuso il 2022 con un risultato netto positivo per 3,36 milioni di euro. Il gruppo, a seguito del conferimento del gennaio/febbraio 2022, ricomprende anche la società operativa Met.Extra, controllata all’85%. Per questo, viene sottolineato che i dati relativi all’esercizio 2021 non sono esposti in quanto a tale data il gruppo non era in essere. Il valore della produzione operativa è stato di 50,44 milioni di euro, mentre il margine operativo lordo si è assestato a 6,27 milioni di euro.Il Patrimonio Netto consolidato presenta un saldo pari a 23,90 milioni di euro. La Posizione Finanziaria Netta consolidata è negativa per 13,85 milioni di euro.Con riguardo all’outlook, viene spiegato che la strategia di Met.Extra Group è orientata nel rafforzare la propria presenza sul mercato, ricorrendo eventualmente, qualora fosse ritenuto strategicamente rilevante, anche a partnership societarie. Anche sulla base delle risultanze dei primi mesi del 2023, “l’andamento è positivo”. LEGGI TUTTO

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    Pierrel stima raddoppio ricavi nel 2024 dopo accordo con 3M

    (Teleborsa) – Pierrel, provider globale dell’industria farmaceutica quotato su Euronext Milan, prevede che i ricavi relativi all’esercizio sociale 2024 possano raddoppiare rispetto a quelli stimati per l’esercizio corrente, dopo gli accordi per l’acquisizione da 3M Company di una serie di contratti, autorizzazioni e diritti di proprietà intellettuale nonché di specifici prodotti per siringhe e aghi relativi ai prodotti dentali per l’anestesia locale commercializzati. L’operazione mira a rafforzare la presenza di Pierrel sul mercato internazionale con prodotti che andranno a completare l’offerta dell’anestetico dentale a marchio proprio Orabloc, offrendo più soluzioni ai clienti di Pierrel.L’asset purchase agreement prevede l’acquisizione da parte di Pierrel a fronte di un prezzo di acquisto di 70 milioni di dollari, di cui 3,5 milioni da corrispondersi a titolo di anticipo prezzo e la restante parte da versare alla data del closing.Allo scopo di reperire le risorse finanziarie per il pagamento del prezzo di acquisto, il CdA ha conferito delega al presidente per convocare l’assemblea per deliberare in merito a un aumento di capitale sociale per un importo massimo di 70 milioni, incluso sovrapprezzo, da offrire in opzione agli azionisti, il cui completamento è previsto entro la fine di luglio 2023.Fin Posillipo (azionista di controllo di Pierrel con una partecipazione pari a circa il 51,30% del capitale) ha erogato alla società un importo a titolo di finanziamento pari a 3,2 milioni al fine di dotarla delle risorse necessarie per pagare l’anticipo a 3M.”L’accordo con 3M Company rappresenta un passo cruciale per il rafforzamento globale del business di Pierrel – ha commentato l’AD Fulvio Citaredo – Il nostro piano di crescita strategica stand-alone sarà ben integrato ed ampliato con il perfezionamento di questa acquisizione, perfettamente in linea con l’obiettivo di espandere i volumi delle vendite dei prodotti a marchio proprio in diversi paesi”.”Al termine del periodo di transizione con 3M Company, necessario per la finalizzazione del technology transfer, Pierrel sarà in grado di produrre gli asset presso lo stabilimento di proprietà sito in Capua, oggetto di importanti investimenti finalizzati ad incrementare significativamente la sua capacità produttiva per soddisfare la crescente domanda di prodotti in tutti i mercati”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Farmaè, MIT SIM subentra a Stifel come Specialist

    (Teleborsa) – Farmaè, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nell’e-retailing di prodotti per la salute e il benessere, ha comunicato di aver conferito l’incarico di Specialist a MIT SIM, intermediario quotato su Euronext Growth Milan e specializzato nella prestazione dei servizi di investimento, che sarà operativo a partire da lunedì 8 maggio 2023.Dal 5 maggio 2023 cessa, quindi, l’incarico di Operatore Specialista in capo Stifel. LEGGI TUTTO

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    Auto, MIT: ad aprile vola il mercato con 125.805 immatricolazioni (+29,21%)

    (Teleborsa) – Ad aprile 2023 sono state immatricolate 125.805 autovetture a fronte delle 97.365 iscrizioni registrate nello stesso mese dell’anno precedente, pari ad un aumento del 29,21%. I trasferimenti di proprietà sono stati 370.132 a fronte di 357.473 passaggi registrati ad aprile 2022, con un aumento del 3,54%. Il volume globale delle vendite mensili, pari a 495.937, ha interessato per il 25,37% vetture nuove e per il 74,63% vetture usate. Complessivamente, nei primi quattro mesi dell’anno, sono state vendute 552.850, pari al 26,89% in più dell’analogo periodo dell’anno scorso. Questi i dati comunicati oggi dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.Nel dettaglio il gruppo Stellantis ha immatricolato nel mese di aprile in Italia 42.791 auto, il 23,4% in più dello stesso mese del 2022. La quota è pari al 34,1% a fronte del 35,6%. Nei primi quattro mesi dell’anno le auto vendute da Stellantis sono 186.918, in crescita del 17,7% con la quota che scende dal 36,4% al 33,9%. Ad aprile nella top delle auto più vendute, al primo posto c’è Fiat Panda (7.367 unità), seguita da Fiat 500 (3.753), Lancia Ypsilon (3.720), Dacia Sandero (3.496), Fiat 500 X (2.772), Ford Puma (2.634), Peugeot 3008 (2.585), Volkswagen T-Roc (2.481), Peugeot 208 (2.259) e Jeep Renegade (2.198). Fra i costruttori Stellantis registra una quota di mercato del 34,1%, seguita da Volkswagen al 18,7%, Renault al 10%, Hyundai al 5,9%, Ford 5,9%, Bmw 5,1%”La situazione dl mercato italiano – sottolinea Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – è comunque allineata a quella del mercato dell’Unione Europea, con però una importante differenza nella composizione delle immatricolazioni. In tutta l’Unione cresce la quota delle auto elettriche che nei principali paesi è già da tempo a due cifre, mentre in Italia siamo ancora ben lontani da questa situazione. Il Governo ha dichiarato di voler rivedere il sistema degli incentivi in vigore che sta dando risultati molto modesti proprio per auto elettriche e dintorni, ma a tutt’oggi alle parole non sono ancora seguiti i fatti. E tra l’altro va segnalato che fra le intenzioni dichiarate dal Governo vi è anche quella di rifinanziare gli incentivi per l’acquisto di autovetture tradizionali (con emissioni comunque contenute) con l’obiettivo di accelerare la sostituzione del parco circolante italiano, che è il più vecchio d’Europa, con tutto quello che ne consegue i termini di sicurezza della circolazione di inquinamento. Sostituire le auto più vecchie con soluzioni verdi fa certamente bene all’ambiente – osserva Quagliano – ma fa bene all’ambiente e alla sicurezza della circolazione anche rottamare vetture ante Euro4 e sostituirle con nuove auto Euro6″.”C’è da augurarsi che si lavori fattivamente, in modo coordinato con tutti i soggetti coinvolti e con una strategia pragmatica,per raggiungere l’obiettivo delle zero emissioni al 2035 – afferma Michele Crisci, presidente dell’UNRAE cherappresenta in Italia le Case automobilistiche estere – .In questa ottica – aggiunge Crisci – continuiamo a sollecitare da tempo, siamo arrivati a maggio, e i dati dimostrano che gli incentivi all’acquisto di autovetture a basse emissioni non stanno funzionando: in aprile infatti la CO2 media è cresciuta del 2,9%. È urgente una loro riformulazione, con innalzamento dei tetti di prezzo e l’inclusione di tutte le persone giuridiche con bonus a importo pieno. Aspettiamo quindi una convocazione del Tavolo Automotive, di cui non si hanno più notizie, per lavorare di comune accordo verso obiettivi condivisi. Inoltre – prosegue Crisci – è necessario recuperare i ritardi accumulati sul fronte delle infrastrutture, accelerando l’installazione di colonnine di ricarica sia private che pubbliche, in particolare lungo le autostrade e strade statali, evitando la formazione di nuovi divari geografici all’interno del Paese e, anzi, andando a sanare quelli già esistenti”. Il presidente dell’UNRAE chiede pertanto di “accelerare l’emanazione delle norme previste dai decreti MASE e di quelle per l’acquisto e l’installazione di colonnine di ricarica da parte di privati e condomini, senza dimenticare una politica infrastrutturale ad ampio raggio e diorizzonte lungo anche per il rifornimento di idrogeno, in linea con la nuova direttiva AFIR”. Crisci ricorda anche che la discussione in Parlamento sul DDL Delega Fiscale “rappresenta l’opportunità attesa da tempo per rivedere la fiscalità per le auto aziendali in uso promiscuo, modulando la detraibilità Iva e deducibilità dei costi in base alle emissioni di CO2, con una parallela riduzione del periodo di ammortamento a tre anni, perché – conclude – le auto aziendali possono svolgere il ruolo di traino nella diffusione della mobilità a zero emissioni”.”Ad aprile 2023, il mercato auto italiano realizza la quarta crescita mensile consecutiva a doppia cifra (+29,2%) – afferma Paolo Scudieri, presidente di ANFIA – anche grazie al confronto con un aprile 2022 che aveva chiuso in forte calo(-33%) a causa dell’attesa dell’effettiva entrata in vigore delle misure di incentivazione. A proposito di effetto attesa, onde evitarlo nei prossimi mesi, chiediamo di accelerare la rimodulazione degli incentivi attualmente in vigore per l’acquisto di vetture a bassissime e zero emissioni e di provvedere alla riallocazione degli oltre 250 milioni di euro avanzati dall’ecobonus 2022 per l’incentivazione delle fasce 0-20, per supportare la ripresa e la crescita del mercato delle auto elettriche (BEV), anche aumentandone l’incentivo unitario, e 61-135 g/km di CO2. Alle buone performance del mercato di questo inizio 2023 ha probabilmente contribuito anche lo sblocco degli ordini rimasti inevasi nei mesi precedenti a causa dei rallentamenti nella catena di fornitura, per via della crisi dei microchip e delle materie prime”. LEGGI TUTTO

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    Franchetti, assemblea approva bilancio 2022 e dividendo di 0,01 euro

    (Teleborsa) – L’assemblea degli azionisti di Franchetti, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nella manutenzione di reti infrastrutturali, ha approvato il Bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2022 e deliberato la distribuzione di un dividendo lordo pari a 0,01 euro per azione, con stacco cedola n. 1 il 15 maggio 2023 (record date 16 maggio 2023) e pagamento a partire dal 17 maggio 2023.Inoltre, il CdA ha stabilito nel 22 maggio 2023 la Data Stacco (cedola n. 1) della seconda tranche dei “Warrant Franchetti 2022-2025″, con assegnazione gratuita a tutti gli azionisti di massimi n. 958.250 Warrant, secondo il rapporto di n. 1 Warrant ogni n. 4 azioni ordinarie”. Risulteranno emessi complessivi massimi n. 1.374.750 Warrant. LEGGI TUTTO

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    Revlon esce dal Chapter 11: eliminati più di 2,7 miliardi di debiti

    (Teleborsa) – Revlon, multinazionale statunitense attiva nel settore della cosmetica, ha annunciato di aver completato con successo il processo di ristrutturazione finanziaria ed è uscita dal Chapter 11, la principale procedura di riorganizzazione negli Stati Uniti, il cui scopo è quello di risanare l’impresa.Con circa 236 milioni di dollari di liquidità, finanziati attraverso un’offerta di diritti azionari, una nuova linea di credito garantito senior e nuovi prestiti basati su asset, Revlon sta emergendo dal Chapter 11 come “una società privata con una solida base finanziaria”, si legge in una nota. La società ha notevolmente semplificato la sua struttura del capitale eliminando più di 2,7 miliardi di dollari di debiti dal proprio bilancio, lasciandola con circa 1,5 miliardi di dollari di debiti in essere. La maggior parte del patrimonio netto è ora di proprietà dei suoi ex finanziatori, comprese le affiliate di Glendon Capital Management, King Street Capital Management, Angelo, Gordon & Co, Antara Capital, Nut Tree Capital Management, Oak Hill Advisors e Cyrus Capital Partners.”A meno di un anno dall’inizio del processo di ristrutturazione finanziaria, sono orgogliosa di affermare che oggi stiamo emergendo come un’azienda più forte e ben posizionata per la crescita a lungo termine – ha commentato la CEO Debra Perelman – Con una struttura del capitale semplificata, un debito notevolmente ridotto e un nuovo consiglio di amministrazione, altamente esperto e impegnato, non vediamo l’ora di sbloccare il pieno potenziale dei nostri marchi riconosciuti a livello globale e di continuare a offrire ai nostri clienti i prodotti iconici che hanno amato per decenni”.Nel primo trimestre 2023 la società ha registrato: vendite nette di 490 milioni di dollari, contro i 483 milioni di dollari previsti nel piano aziendale; utile operativo di 51 milioni di dollari contro i 19 milioni di dollari previsti nel piano industriale; EBITDA ricorrente di 77 milioni di dollari, pari a un margine del 15,8%, contro i 50 milioni di dollari, o un margine del 10,4%, previsti nel piano. LEGGI TUTTO

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    Equita annuncia 12 finalisti del Premio per migliore strategia mercato dei capitali

    (Teleborsa) – Sono 12 i finalisti del “Premio per la migliore strategia di utilizzo del mercato dei capitali”, il riconoscimento promosso da Equita con il patrocinio di Università Bocconi e Borsa Italiana, giunto alla sua 10° edizione.Le società candidate al Premio sono state scelte considerando le operazioni realizzate nel periodo 1° gennaio 2022 – 31 dicembre 2022, e i finalisti sono stati selezionati tra 21 operazioni di raccolta di capitali su un totale di più di 86 operazioni chiuse nel 2022, si legge in una nota dell’investment bank indipendente quotata su Euronext STAR Milan.Cy4gate, Industrie De Nora e Technoprobe sono i finalisti per la categoria “Raccolta di fondi sul mercato azionario”. A2A, Alerion Clean Power e Snam sono i finalisti per la categoria “Raccolta di fondi sul mercato del debito ESG”. Amco, Autostrade per l’Italia e Lottomatica sono i finalisti per la categoria “Raccolta di fondi sul mercato del debito tradizionale”.I vincitori saranno annunciati giovedì 4 maggio 2023 in occasione dell’evento “I mercati finanziari per la competitività e la crescita” organizzato da Equita in collaborazione con Università Bocconi per raccontare dieci anni di ricerca sui mercati dei capitali italiani e discutere sulle lezioni apprese dal passato decennio per affrontare le sfide del futuro. LEGGI TUTTO