10 Maggio 2023

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    OPS Autogrill, adesioni al 10/05/2023

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di scambio (OPS) obbligatoria promossa da Dufry sulle azioni ordinarie di Autogrill, risulta che oggi, 10 maggio 2023, sono state presentate 58.104 richieste di adesione. Pertanto, complessivamente le richieste di adesioni sono a quota 1.576.716, pari allo 0,83% dell’offerta.L’offerta è iniziata il 14 aprile 2023 e terminerà il 18 maggio 2023, come prorogato. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Autogrill acquistate sul mercato nei giorni 17 e 18 maggio 2023 non potranno essere apportate in adesione all’offerta.(Foto: © ricochet64 / 123RF) LEGGI TUTTO

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    In calo la Borsa di New York. Inflazione migliore delle attese

    (Teleborsa) – Wall Street è in calo a metà seduta nel giorno del dato sull’inflazione USA che ha rallentato ad aprile, riducendo la probabilità di ulteriori rialzi dei tassi da parte della Federal Reserve.Sullo sfondo resta la minaccia imminente per i mercati rappresentata da una potenziale crisi del debito statunitense che andrà ad intensificarsi durante i mesi estivi, poiché gli Stati Uniti probabilmente supereranno il tetto del debito di 31.400 miliardi di dollari. Ciò richiede una soluzione legislativa, ma attualmente, democratici e repubblicani sono ancora divisi su come risolvere la questione. Tra gli indici statunitensi, il Dow Jones è in calo (-0,83%) e si attesta su 33.282 punti: l’indice americano prosegue in tal modo una serie negativa, iniziata lunedì scorso, di tre ribassi consecutivi; sulla stessa linea, cede alle vendite l’S&P-500, che retrocede a 4.104 punti.Consolida i livelli della vigilia il Nasdaq 100 (+0,13%); in frazionale calo l’S&P 100 (-0,28%).Nell’S&P 500, non si salva alcun comparto. Nel listino, le peggiori performance sono quelle dei settori energia (-1,71%), beni industriali (-1,30%) e finanziario (-1,21%).Tra i protagonisti del Dow Jones, Salesforce, (+1,65%) e Microsoft (+1,06%).I più forti ribassi, invece, si verificano su American Express, che continua la seduta con -2,59%.Si concentrano le vendite su Nike, che soffre un calo del 2,18%.Vendite su Walt Disney, che registra un ribasso dell’1,77%.Seduta negativa per Visa, che mostra una perdita dell’1,67%.Al top tra i colossi tecnologici di Wall Street, si posizionano Datadog (+7,47%), Zscaler (+7,35%), Illumina (+6,04%) e Rivian Automotive (+4,47%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su AirBnb, che prosegue le contrattazioni a -10,28%.In apnea Warner Bros Discovery, che arretra del 4,33%.Tonfo di Paypal, che mostra una caduta del 3,83%.Sotto pressione Marriott International, che accusa un calo del 3,26%.Tra le variabili macroeconomiche di maggior peso nei mercati nordamericani:Mercoledì 10/05/202314:30 USA: Prezzi consumo, annuale (atteso 5%; preced. 5%)14:30 USA: Prezzi consumo, mensile (atteso 0,4%; preced. 0,1%)16:30 USA: Scorte petrolio, settimanale (atteso -917K barili; preced. -1,28 Mln barili)Giovedì 11/05/202314:30 USA: Prezzi produzione, annuale (atteso 2,5%; preced. 2,7%)14:30 USA: Richieste sussidi disoccupazione, settimanale (atteso 245K unità; preced. 242K unità). LEGGI TUTTO

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    Helbiz introduce prenotazione di taxi collegando propri utenti al 25% dei tassisti in Italia

    (Teleborsa) – micromobility.com, holding nata dall’esperienza di Helbiz e protagonista nell’ecosistema globale della micromobilità, lancia la partnership strategica con la piattaforma tecnologica WeTaxi, operatore di taxi in Italia, che collabora con oltre il 25% dei tassisti sul territorio nazionale.Grazie a questa collaborazione, gli utenti potranno prenotare e pagare i taxi direttamente attraverso l’app Helbiz, a partire da oggi, nelle città di Milano, Roma, Napoli e Torino. Ai passeggeri che utilizzano l’app Helbiz verrà mostrato in anticipo il prezzo massimo da pagare per la corsa, facilitando così la pianificazione del viaggio. Trasparenza e accessibilità resi possibili grazie a “Tariffa Garantita”, l’innovativa formula introdotta in Italia proprio da Wetaxi, e che ne ha facilitato una rapida diffusione nel Paese.”La collaborazione con WeTaxi – ha commentato Salvatore Palella, CEO e fondatore di micromobility.com Inc. – non solo amplia la nostra offerta e la nostra base di clienti, ma introduce anche una nuova fonte di ricavi per l’azienda. Integrando i servizi di taxi nel nostro ecosistema completo in città come Milano, Roma, Napoli e Torino, gli utenti Helbiz avranno accesso a una vasta gamma di servizi, tra cui micromobilità, food delivery, live streaming, leasing e polizze assicurative, il tutto all’interno di un’unica app. Siamo impazienti di intraprendere questo percorso in Italia e di esplorare opportunità simili nel mercato statunitense”. “Questa partnership strategica – ha dichiarato Massimiliano Curto, CEO di WeTaxi – ci consente di offrire un servizio trasparente, sicuro e facile da utilizzare a un pubblico giovane, fornendo loro la comodità di prenotare e pagare i taxi direttamente dai loro smartphone, ma soprattutto conoscendo in anticipo l’ammontare della corsa. Il nostro obiettivo è quello di supportare i radiotaxi e i tassisti italiani in questo importante processo di digitalizzazione che sta letteralmente rivoluzionando la mobilità; siamo felici di questa collaborazione e di scoprire aziende giovani, che hanno voglia di collaborare con noi e con questo settore”.L’integrazione di WeTaxi, ora attiva nell’app Helbiz, consente agli utenti di Milano, Roma, Napoli e Torino di prenotare e pagare le corse in modo semplice e veloce utilizzando il metodo di pagamento preferito. Con 6.000 autisti già iscritti sulla piattaforma WeTaxi, questa partnership promette di offrire una vasta gamma di opzioni di trasporto convenienti e accessibili a un pubblico più ampio in queste città, trasformando il panorama della mobilità urbana in Italia. LEGGI TUTTO

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    Lavoro, Calderone: a studio fisco agevolato su aumenti contrattuali

    (Teleborsa) – Il decreto lavoro contiene misure per favorire l’occupazione giovanile che permettono di “utilizzare o di riprogrammare per il 2023 e il 2024 oltre 800 milioni di euro di fondi europei”. Lo ha spiegato il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Marina Calderone, rispondendo al Question Time alla Camera. LEGGI TUTTO

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    TIM, ricavi primo trimestre salgono a 3,8 miliardi (+4,3%)

    (Teleborsa) – Il Gruppo TIM ha chiuso il primo trimestre 2023 con ricavi totali in crescita del 4,3% a 3,8 miliardi ed un ebitda organico pari a 1,5 miliardi (+3,8%), in aumento per il secondo trimestre consecutivo. La perdita attribuibile ai soci della controllante peggiora a 689 milioni (con 427 mln di oneri non ricorrenti) dal rosso di 204 milioni dello stesso periodo del 2022. L’indebitamento finanziario netto è pari a 25,8 miliardi, in aumento di 0,5 da fine 2022, mentre l’indebitamento finanziario netto after lease si attesta a 20,5 miliardi (+0,4 mld). I risultati del primo trimestre, durante il quale è proseguita l’azione di stabilizzazione e di rilancio del business domestico e l’accelerazione dello sviluppo di TIM Brasil, sono pienamente in linea con i target per l’esercizio 2023 comunicati al mercato lo scorso febbraio, sottolinea TIM nella nota dei conti. L’ebitda di gruppo segna una crescita del 3,8% attestandosi a 1,5 miliardi, confermando il trend di miglioramento dei trimestri precedenti (+2,7% nel quarto trimestre 2022, -6,5% nel terzo trimestre, -8,5% nel secondo trimestre e -13,3% nel primo trimestre), grazie sia alla progressiva stabilizzazione della Business Unit Domestic (1 mld, -2,8% rispetto a -4,2% nel quarto trimestre 2022, -16,2% nel terzo trimestre, -16,3% nel secondo trimestre e -18,3% nel primo trimestre), sia al contributo fortemente positivo di Tim Brasil (0,5 mld, +21,8%). Il margine di liquidità risulta superiore a 8 miliardi e copre le scadenze del debito fino a tutto il 2024. L’Equity free cash flow after lease è negativo per 0,4 miliardi. TIM ha raggiunto nel primo trimestre il 26% del target incrementale di contenimento dei costi previsto per il 2023 – sottolinea il gruppo nella nota -. Nel corso del trimestre, sono proseguite le azioni di contenimento dei costi volte ad aumentare il livello di efficienza strutturale di Tim Domestic (Piano di Trasformazione, target cumulato di riduzione dei cash cost di 1,5 miliardi entro il 2024 rispetto all’andamento inerziale). Al 31 marzo, la riduzione dei costi operativi rispetto al trend inerziale è stata di circa 0,2 miliardi, pari al 26% del target incrementale fissato per il 2023. LEGGI TUTTO

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    L’inflazione USA non basta a risollevare l’Europa

    (Teleborsa) – Tutti negativi gli indici di Piazza Affari e degli altri principali listini europei. Sul mercato USA, andamento moderatamente positivo per l’S&P-500, nel giorno del dato sull’inflazione USA che ha rallentato ad aprile, riducendo la probabilità di ulteriori rialzi dei tassi da parte della Federal Reserve.Sullo sfondo resta la minaccia imminente per i mercati rappresentata da una potenziale crisi del debito statunitense che andrà ad intensificarsi durante i mesi estivi, poiché gli Stati Uniti probabilmente supereranno il tetto del debito di 31.400 miliardi di dollari. Ciò richiede una soluzione legislativa, ma attualmente, democratici e repubblicani sono ancora divisi su come risolvere la questione. Sul mercato valutario, sostanzialmente stabile l’Euro / Dollaro USA, che continua la sessione sui livelli della vigilia e si ferma a 1,097. Prevale la cautela sull’oro, che continua la seduta con un leggero calo dello 0,48%. Giornata negativa per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che continua gli scambi a 72,79 dollari per barile, in calo dell’1,24%.Sulla parità lo spread, che rimane a quota +191 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona al 4,20%.Tra le principali Borse europee contrazione moderata per Francoforte, che soffre un calo dello 0,37%, sottotono Londra che mostra una limatura dello 0,29%; deludente Parigi, che si adagia poco sotto i livelli della vigilia. Il listino milanese continua la seduta poco sotto la parità, con il FTSE MIB che lima lo 0,44%; sulla stessa linea, si posiziona sotto la parità il FTSE Italia All-Share, che retrocede a 29.392 punti.Tra le migliori azioni italiane a grande capitalizzazione, svetta Telecom Italia che segna un importante progresso del 3,93%.Sostenuta ERG, con un discreto guadagno del 3,76%.Buoni spunti su DiaSorin, che mostra un ampio vantaggio del 3,28%.Ben impostata Leonardo, che mostra un incremento dell’1,96%.I più forti ribassi, invece, si verificano su Banco BPM, che continua la seduta con -3,73%.Seduta negativa per Banca MPS, che mostra una perdita del 2,17%.Sotto pressione Banca Mediolanum, che accusa un calo del 2,17%.Scivola Tenaris, con un netto svantaggio del 2,00%.Tra i migliori titoli del FTSE MidCap, Saras (+4,94%), Fincantieri (+3,96%), Luve (+3,68%) e Seco (+3,29%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Banca Popolare di Sondrio, che prosegue le contrattazioni a -3,94%.In rosso Brunello Cucinelli, che evidenzia un deciso ribasso del 3,78%.Spicca la prestazione negativa di Technogym, che scende del 2,96%.Banca Ifis scende del 2,90%.Tra le grandezze macroeconomiche più importanti:Mercoledì 10/05/202308:00 Germania: Prezzi consumo, annuale (atteso 7,2%; preced. 7,4%)08:00 Germania: Prezzi consumo, mensile (atteso 0,4%; preced. 0,8%)10:00 Italia: Produzione industriale, annuale (atteso -1,7%; preced. -2,3%)10:00 Italia: Produzione industriale, mensile (atteso 0,3%; preced. -0,2%)14:30 USA: Prezzi consumo, annuale (atteso 5%; preced. 5%). LEGGI TUTTO

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    Fintech in crescita: varranno 22mila miliardi di dollari a livello globale entro il 2030

    (Teleborsa) – Il mercato fintech ha una storia recente, appena 25 anni di vita, ma impatta ormai la vita di miliardi di persone. Nel 2021 il picco, negli ultimi 12 mesi la discesa: valutazioni crollate, nuovi finanziamenti diminuiti del 43%, anche se la crescita dei ricavi è lentamente continuata. Si tratta di una turbolenza in fase di decollo perché quella dei servizi finanziari è l’industria più redditizia a livello globale, con 12 triliardi di dollari di fatturato all’anno. E c’è ancora margine di crescita visto che – secondo i dati del Progetto di inclusione finanziaria della Banca Mondiale – 1,5 miliardi di adulti nel mondo sono unbanked, ovvero non hanno un conto corrente. Sempre secondo il report, 2,8 miliardi di persone nel mondo sono underbanked, cioè chi ha un conto corrente ma usa anche servizi finanziari alternativi, di cui 54 milioni in Europa (circa il 50% degli adulti). Il totale rappresenta più della metà della popolazione mondiale: potenziali nuovi clienti che intraprenderanno il viaggio digitale nei servizi finanziari. Sono alcuni dei risultati dell’ultimo studio di BCG Global Fintech 2023: Reimagining the Future of Finance, sviluppato in collaborazione con la società di venture capital QED Investors, sul futuro dei servizi finanziari.”Nonostante il forte rallentamento dell’ultimo anno su investimenti e valutazioni (dopo un biennio 2020-2022 di fortissima crescita), i fondamentali del settore fintech nel lungo periodo rimangono solidi. Secondo le stime BCG, – spiega Ugo Cotroneo, managing director e senior partner di BCG – i ricavi delle aziende fintech continueranno a crescere a livello globale con un forte contributo di Asia Pacific. Anche in Europa cresceranno ancora registrando un CAGR del 21% fino al 2030. Mentre il decennio precedente è stato dominato dal settore dei pagamenti fintech, la crescita futura sarà sostenuta dal trend positivo dell’embedded-finance, del B2B e del B2B2X trainati anche dalla maggiore maturità dell’open banking e delle tecnologie di Generative AI e DLT. Nello sviluppo di questo mercato i player tradizionali dovranno quindi accelerare i loro piani di digitalizzazione e sarà importante considerare il ruolo che giocano i nuovi trend regolatori, un esempio è l’open banking nel Regno Unito tramite OBIE e nell’UE tramite PSD2, che continueranno a favorire la creazione di nuovi prodotti e servizi, contribuendo ulteriormente alla crescita del settore”.Le previsioni, nel lungo periodo, sono infatti più che rosee: il fatturato globale dei servizi finanziari raggiungerà circa 22mila miliardi di dollari entro il 2030, con una ripartizione relativamente equa tra banche e assicurazioni. I ricavi annuali del settore fintech cresceranno di sei volte fino a raggiungere 1.500 miliardi di dollari entro la fine dell’anno.Poi ci sono Regno Unito e Unione Europea che insieme rappresentano il terzo mercato finanziario più grande al mondo e si prevede che fino al 2030 assisteranno a un’importante crescita fintech, stimata in oltre cinque volte rispetto al 2021 e guidata dal settore dei pagamenti. Crescita facilitata dalle iniziative intraprese dalle autorità nell’eurozona. Il passaporto nell’UE consente alle imprese di operare su base regionale senza grandi ostacoli normativi (ad esempio, le licenze).”In Italia, il settore soffre ancora della piccola quantità di operatori di grandi dimensioni, ma mostra una forte vitalità, con la nascita di molte iniziative innovative che potranno beneficiare della complessiva crescita del settore nel lungo termine e – conclude Cotroneo – del sempre maggiore interesse da parte di incumbent player a partnership e attività di M&A”.Qualche anno fa la sterzata l’avevano data gli smartphone. Oggi le tecnologie emergenti miglioreranno ulteriormente l’esperienza dei servizi fintech, accrescendone la capacità di personalizzazione: tra queste l’AI generativa, la connettività aperta basata su API, la DLT, il quantum e l’edge computing, l’Internet of Things (IoT) e la biometria.L’Asia-Pacifico, con un tasso di crescita del 27% diventerà nel 2030 il principale punto di riferimento per il panorama fintech, superando anche gli Stati Uniti. I Paesi APAC (Cina, India e Indonesia) scavalcheranno gli Usa per una serie di fattori: maggior numero di player, ampia popolazione unbanked, elevato numero di PMI e la diffusione di una classe media e giovanile tecnologicamente preparata.La crescita fintech nell’ultimo periodo è stata trainata dai pagamenti, seguiti da prestiti e assicurazioni. Il B2b e il B2B2X guideranno la prossima era. Le fintech collaborano con gli operatori storici senza competere con loro, ma unendosi a questi per accrescere le competenze. Ciò viene interpretato come un rischio minore per gli investitori e quindi in una maggiore disponibilità a investire. Il B2B2X rappresenta già un segmento in rapida crescita e c’è ancora spazio di manovra. Il B2b, ovvero la parte delle fintech che si rivolge alle PMI, rappresenta una fetta importante: si parla di quasi il 70% dei posti di lavoro e del PIL a livello globale (sono circa 400 milioni a livello globale, di cui 63 milioni in India, 40 milioni in Nigeria e 32 milioni negli Stati Uniti). In Africa, le PMI forniscono oltre l’80% dei posti di lavoro in tutto il continente.Il percorso verso la crescita non è scevro da rischi e incertezze: dalla regolamentazione, alla privacy dei dati, fino alla concorrenza delle big tech e alla volatilità dei tassi di interesse. La mancanza di una regolamentazione può portare a un’incertezza sulla fiducia dei potenziali clienti che decidono di non adottare soluzioni fintech. Al contrario, una regolamentazione troppo rigida potrebbe tradursi in costi più elevati, approvazioni più lente e investimenti ridotti. Poi ci sono i rischi di reputazione: le fintech che raccolgono grandi quantità di dati sensibili in modo non regolamentato sono ad alto rischio di violazione dei dati, macchiando la loro immagine e causando di nuovo una perdita di fiducia e di fedeltà dei clienti, nonché conseguenze legali. Inoltre, l’ingresso di grandi aziende tecnologiche nel settore fintech può far scendere i prezzi ed eliminare la concorrenza, spesso a danno delle startup fintech più piccole, dell’innovazione e dei consumatori. La combinazione di questi fattori, con un contesto di tassi d’interesse più elevati che mettono a rischio i finanziamenti, crea una tempesta perfetta.”Nell’universo delle fintech – afferma Nigel Morris, cofondatore e socio amministratore QED, tra gli autori dello studio – ci sono essenzialmente quattro gruppi di parti interessate: le autorità di regolamentazione, le fintech stesse, gli operatori storici e gli investitori. La crescita e il successo del settore fintech dipenderanno in larga misura dal modo in cui queste quattro parti interessate saranno in grado di lavorare insieme”.Quando ci sono difficoltà, è importante giocare d’attacco: le fintech dovrebbero acquisire nuovi talenti e allargare le quote di mercato entrando in nuove aree geografiche. Non solo. È fondamentale che gli operatori storici e le fintech si orientino verso partnership basate sul valore, che consentono alla fintech di rimanere indipendente, ma con un chiaro accordo commerciale che vada a vantaggio di entrambi i partner. LEGGI TUTTO