13 Novembre 2023

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    SBE-Varvit, collocati in Borsa 25 milioni di euro. Vale 975 milioni

    (Teleborsa) – SBE-Varvit, società attiva nel settore della produzione, della distribuzione e della commercializzazione di componenti di fissaggio, sbarca il 14 novembre 2023 su Euronext Growth Milan (EGM) con una valorizzazione complessiva (equity value) di 975 milioni di euro e una capitalizzazione di 25 milioni di euro (calcolata sul numero di azioni ordinarie oggetto di ammissione alle negoziazioni). Alla data di inizio delle negoziazioni, il capitale sociale è infatti suddiviso in 117.000.000 azioni, di cui: 114.000.000 azioni A (categoria speciale di azioni detenute da Vescovini Group S.p.A., che attribuiscono il diritto a 3 voti ciascuna) non oggetto di ammissione alle negoziazioni e 3.000.000 azioni ordinarie.Dopo l’ammissione e prima dell’eventuale esercizio dell’opzione greenshoe, l’azionariato vede: Vescovini Group S.p.A. al 9,00% delle azioni ordinarie e 99,21% dei diritti di voto; ECD Uno S.r.l. (società neocostituita riconducibile ad alcuni soggetti investitori tra cui Equita Investimenti, ciascuno con una quota inferiore al 13% di ECD Uno S.r.l.) al 46,42% delle azioni ordinarie e 0,40% dei diritti di voto; UniCredit Private Banking (riconducibile a diversi soggetti investitori) al 24,50% delle azioni ordinarie e 0,21% dei diritti di voto; flottante al 20,08% delle azioni ordinarie (di cui UnipolSai 8,33%) e 0,17% dei diritti di voto (di cui UnipolSai 0,07%).Nell’ambito del collocamento istituzionale funzionale allo sbarco a Piazza Affari, sono state assegnate 3.000.0000 azioni, poste in vendita dall’azionista Vescovini Group S.p.A., di cui 270.000 azioni sottostanti all’opzione di over-allotment (a servizio dell’eventuale esercizio dell’opzione greenshoe) concessa in favore di Equita e UniCredit (i Joint Global Coordinator). L’azionista venditore non ha esercitato la facoltà di incrementare l’ammontare del collocamento istituzionale. Il prezzo di collocamento è stato definito in 8,33 euro cadauna.Il ricavato complessivo derivante dal collocamento, di spettanza esclusiva dell’azionista venditore e al lordo delle spese e delle commissioni di collocamento, è pari a circa 22,7 milioni di euro. In caso di integrale esercizio dell’opzione greenshoe, il ricavato complessivo sarà pari a circa 25 milioni di euro.”Il nostro gruppo, negli ultimi anni, è stato protagonista di un entusiasmante percorso di crescita, pieno di sfide e di soddisfazioni, e la quotazione in Borsa rappresenta una tappa fondamentale della nostra strategia, un ulteriore acceleratore per cogliere al meglio le opportunità di un mercato dinamico”, ha commentato il presidente Alessandro Vescovini.”Condividiamo la stessa visione di lungo termine con gli investitori che ci stanno dando fiducia e grazie al nostro business model competitivo e solido, rafforzeremo ancora di più il nostro posizionamento tra le principali aziende del nostro settore – ha aggiunto – L’obiettivo oggi è consolidare la nostra leadership, penetrando in segmenti nuovi dove se ne presentasse l’opportunità, proseguendo in ogni caso nel nostro continuo percorso di efficienza produttiva e mantenendo sempre elevatissime l’affidabilità e la qualità del servizio per le quali siamo conosciuti dal mercato”. LEGGI TUTTO

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    Sciopero generale, Commissione di garanzia: “Mancano requisiti”

    (Teleborsa) – “All’esito dell’audizione odierna con le Confederazioni sindacali Cgil e Uil, in merito alla proclamazione dello sciopero nazionale del 17 novembre la Commissione di garanzia ha ritenuto di confermare il contenuto del provvedimento adottato in data 8 novembre, ai sensi dell’articolo 13, lett. d) della legge n. 146/90. Lo sciopero, così come proclamato dalle Confederazioni sindacali (con esclusione di numerosi settori) non può essere considerato, come da consolidato orientamento della Commissione, quale sciopero generale, ai fini dell’applicazione della disciplina che consente delle deroghe alle normative di settore sui servizi pubblici (delibera n. 03/134)”. È quanto comunica la Commissione di garanzia sugli scioperi in una nota sottolineando, in merito allo sciopero di venerdì 17 proclamato da Cgil e Uil contro la manovra del Governo, la necessità della rimodulazione dello stop in alcuni settori tra cui i trasporti. “La Commissione di garanzia, con la decisione assunta, – si legge ancora – non intende in alcun modo mettere in discussione l’esercizio del diritto di sciopero, ma continuare ad assicurare l’osservanza delle regole che ne garantiscono il contemperamento con i diritti costituzionali della persona”. Nel dettaglio la Commissione di garanzia sugli scioperi ha invitato la Cgil e la Uil ad escludere dallo sciopero nazionale indetto contro la legge di bilancio, i settori del trasporto aereo e dell’igiene ambientale, a rimodulare l’orario dell’astensione per il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco e a ridurre la durata dell’astensione nel trasporto ferroviario, Tpl, trasporto merci su rotaia, circolazione e sicurezza stradale e elicotteri. La Commissione ha sottolineato le violazioni del mancato rispetto della regola della rarefazione oggettiva e della regola della durata massima della prima azione di sciopero. In alternativa, la Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali, ha invitato i sindacati a riformulare la proclamazione dello sciopero nazionale indetto per il 17 novembre, in conformità alla legge e alle discipline di settore.”Quello proclamato per venerdì 17 novembre è e rimane uno sciopero generale e non uno sciopero intersettoriale come vorrebbe far passare l’autorità garante degli scioperi ed è per questo motivo che la Uiltrasporti è intenzionata ad andare avanti con questa protesta non ottemperando alle limitazioni richieste – commenta il segretario generale della Uiltrasporti Claudio Tarlazzi –. il diritto dei lavoratori allo sciopero va preservato e difeso e non capiamo come mai ad essere fermati siano solo gli scioperi indetti dalle organizzazioni confederali, mentre per i quattro scioperi proclamati nei mesi scorsi dai sindacati autonomi non sia intervenuto nessuno. I trasporti – continua Tarlazzi – vivono un momento particolarmente problematico con vere e proprie emergenze aperte su più fronti, a partire dal mancato finanziamento del trasporto pubblico locale, che in questo modo rischia di diventare un servizio sempre più obsoleto, ma anche il taglio previsto dalla legge di bilancio all’indennità di malattia dei marittimi, il taglio delle aliquote per il calcolo delle pensioni che penalizza i lavoratori dell’igiene ambientale pubblica e aumenta a tutti i lavoratori del settore a 63,5 anni la possibilità di uscire con l’opzione dell’Ape social; e molte altre questioni irrisolte. Servono in generale risorse per rinnovare i contratti con salari adeguati al costo della vita e riduzioni di orari e carichi di lavoro; interventi normativi che riducano la precarietà e serve l’applicazione e il rafforzamento delle norme sulla sicurezza sul lavoro che rimane un problema gravissimo per i settori dei trasporti. Problematiche che il Governo, occupato a fare cassa attraverso nuove privatizzazioni come con il Gruppo Fs Italiane ed Enav, che indebolirebbero le poche aziende strategiche italiane ancora rimaste, ha deciso di non affrontare. Necessità per le quali noi continueremo a batterci e venerdì 17 novembre scenderemo in piazza, per far sentire forte e chiara la voce delle lavoratrici e dei lavoratori dei trasporti”. In vista delle sciopero generale proclamato da alcune sigle sindacali per il 17 novembre, il Mit ha ribadito in una nota che “la mobilitazione non potrà paralizzare il settore trasporti per l’intera giornata (guardacaso come sempre prima del weekend), e con milioni di italiani il cui diritto alla mobilità non può essere cancellato. In questo senso, pur auspicando una soluzione ragionevole, – prosegue la nota – il vicepremier e ministro Matteo Salvini ribadisce la determinazione affinché vengano limitati al massimo i disagi. Ed è pronto ad assumere tutti i provvedimenti del caso consentiti dalla legge”. LEGGI TUTTO

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    doValue, buyback per oltre 85 mila euro

    (Teleborsa) – doValue ha comunicato che, nell’ambito del programma di acquisto di azioni proprie, ha acquistato, tra il 6 e il 10 novembre 2023, complessive 24.500 azioni proprie al prezzo medio ponderato per il volume di 3,4924 euro per azione, per un controvalore complessivo di 85.563 euro.Dall’inizio del Programma, l’operatore attivo nei servizi di credit management e real estate per banche e investitori ha acquistato 125.900 azioni proprie (pari allo 0,1574% del capitale sociale), per un controvalore complessivo di 446.709 euro. Al 10 novembre, considerando le azioni proprie già in portafoglio, doValue detiene complessivamente 958.518 azioni proprie, pari all’1,198% del capitale sociale. LEGGI TUTTO

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    UE vende all’asta 3,036 milioni di quote di emissione a 77,01 euro/t

    (Teleborsa) – L’Unione europea ha venduto 3,036 milioni di quote di emissione (EUA) sull’European Energy Exchange (EEX) a 77,01 euro per tonnellata nella giornata odierna, secondo il resoconto dello stesso exchange.L’European Union Allowance (EUA) è il nome ufficiale delle quote di emissione europee; ognuna di esse consente al possessore di emettere una tonnellata di CO2 o di altro gas serra equivalente. LEGGI TUTTO

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    Buzzi tiene in Borsa dopo taglio target price di Citigroup

    (Teleborsa) – Seduta poco mossa a Piazza Affari per Buzzi, società quotata su Euronext Milan e attiva nella produzione di cemento, nonostante Citigroup abbia abbassato il target price a 28 euro per azione dai precedenti 30 euro.Sostanzialmente piatto il titolo Buzzi rispetto ai valori della vigilia, e si attesta a 26,44 euro. Operativamente le attese propendono per la continuazione del rialzo verso la resistenza stimata in area 26,56 e successiva a quota 26,84. Supporto a 26,28. LEGGI TUTTO

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    Wall Street debole dopo giudizio Moody’s e in attesa dell’inflazione

    (Teleborsa) – Wall Street è debole, con gli investitori che attendono una lettura cruciale dell’inflazione statunitensi e altri dati economici questa settimana, i quali potrebbero influire sulle aspettative riguardanti quanto a lungo la Federal Reserve manterrà i tassi di interesse elevati. I dati di ottobre dei prezzi al consumo statunitensi saranno pubblicati martedì, e gli analisti si aspettano al 3,3% (su base annua), rispetto al 3,7% del mese precedente.A pesare sul sentiment degli investitori è anche il fatto che l’agenzia di rating Moody’s ha confermato la “AAA” sugli Stati Uniti, ma ha emesso un outlook negativo: il motivo è l’ampliarsi del deficit, oggi al 6% del PIL e visto salire all’8% nei prossimi anni per la spesa per interessi. Con i tassi sul decennale che non dovrebbero scendere più di tanto, e dal 4,5% del 2024 dovrebbero restare ad un 4% circa anche negli anni successivi, la spesa per interessi passerebbe dall’1,9% del PIL nel 2022 al 4,5% nel 2033, mentre il debito federale salirebbe dal 96% del 2022 al 120%.Tra i titoli sotto osservazione c’è oggi Boeing, dopo che Bloomberg ha riferito che la Cina sta valutando la possibilità di riprendere gli acquisti di aerei 737 Max quando i presidenti degli Stati Uniti e della Cina si incontreranno questa settimana al vertice APEC. Nel frattempo, Emirates ha ordinato altri 90 Boeing 777X all’apertura del Dubai Airshow.Tra le trimestrali pubblicate prima dell’apertura dei mercati c’è quella di Tyson Foods, che ha rilasciato previsioni inferiori alle attese sui ricavi per il prossimo anno fiscale, dopo che il calo dei prezzi di pollo e maiale e il rallentamento della domanda per i suoi prodotti a base di carne bovina hanno danneggiato le vendite del quarto trimestre.Guardando ai principali indici di Wall Street, il Dow Jones che si ferma a 34.240 punti, mentre, al contrario, in lieve calo l’S&P-500, che continua la giornata sotto la parità a 4.397 punti. Sotto la parità il Nasdaq 100, che mostra un calo dello 0,60%; come pure, leggermente negativo l’S&P 100 (-0,5%).Tra gli appuntamenti macroeconomici che avranno la maggiore influenza sull’andamento dei mercati USA:Martedì 14/11/202314:30 USA: Prezzi consumo, annuale (atteso 3,3%; preced. 3,7%)14:30 USA: Prezzi consumo, mensile (atteso 0,1%; preced. 0,4%)Mercoledì 15/11/202314:30 USA: Vendite dettaglio, annuale (preced. 3,8%)14:30 USA: Prezzi produzione, annuale (preced. 2,2%)14:30 USA: Vendite dettaglio, mensile (atteso -0,1%; preced. 0,7%). LEGGI TUTTO

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    Boeing scommette su ripresa ordini 737 MAX dalla Cina

    (Teleborsa) – Si prospetta una seduta effervescente per Boeing al Nyse, sulle voci relative alla possibile ripresa degli ordini dalla Cina. Il titolo già ne circuito pre-mercato mostra un rialzo del 3,3% dopo che Bloomberg News ha scritto che Pechino starebbe considerando la possibilità di riavviare gli ordini del 737 MAXC’è una grande aspettativa per il vertice dei 21 paesi APEC a San Francisco, durante il quale si incontreranno il Presidente USA Joe Biden e il Presidente cinese Xi Jinping. Per quell’occasione si spera in un disgelo delle relazioni diplomatiche, compromesse sin dal 2017. A partire da quella data, infatti, la Cina aveva interrotto gli ordini del 737 MAX, uno dei modelli più rischiesti dalle ricche compagnie cinesi.Boeing aveva fatto sapere che alla fine di giugno circa il 90% dei 737 MAX in Cina era tornato operativo, ma la compoagnia USA è in attesa di vedere una ripresa degli ordini dalla Cina e conta su questo incontro diplomatico a San Francisco per la sigla quanto meno di un memorandum d’intesa. Nel frattempo la big statunitense ha migliorato le previsioni di vendita per la Cina, prospettando un raddoppio nell’arco die prossimi 20 anni, grazie alla ripresa della domanda ed all’aumento dei traffico aereo.Il produttore di aerei statunitense ha affermato che la flotta cinese sarà più che raddoppiata, arrivando a quasi 9.600 aerei, nei prossimi 20 anni e che il suo mercato aeronautico nazionale sarà il più grande del mondo entro la fine del periodo di previsione, con una domanda di 6.470 aerei a corridoio singolo sul tipo dei Boeing 737 MAX. LEGGI TUTTO