10 Aprile 2024

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    Italia del Gusto e Eatable Adventures: scelte le 6 startup che innoveranno industria packaging alimentare

    (Teleborsa) – Riciclare e ridurre, materiali alternativi e innovativi, e processi sempre più efficienti: queste le tre aree strategiche della challenge per il packaging alimentare del futuro lanciata lo scorso dicembre da Italia del Gusto, il primo consorzio privato di imprese operanti nel settore alimentare e vinicolo italiano, e Eatable Adventures, tra i principali acceleratori foodtech su scala globale. L’iniziativa, sostenuta da otto rinomati leader di categoria italiani – Amica Chips, Auricchio, PanPiuma, Parmalat, Ponti, Rovagnati, Urbani Tartufi e Valsoia – ha visto la selezione di sei startup, di cui quattro italiane, una bulgara e una israeliana, che avranno l’opportunitàdi collaborare con alcune delle più prestigiose aziende alimentari nazionali e testare le loro soluzioni in scenari reali, oltre ad accedere a un ecosistema collaborativo e a un network di esperti a livello internazionale.Da imballaggi industriali creati con materiali alternativi, a nuove proposte per migliorare i processi produttivi fino a tecnologie in grado di prolungare la shelf life dei prodotti: sei soluzioni all’avanguardia, all’insegna di una visione condivisa di Open Innovation, per favorire il dialogo tra imprese e startup e la condivisione di nuove tecnologie che non sempre è possibile sviluppare internamente. I progetti emergenti supporteranno sempre più le imprese nella riduzione della plastica monouso e di materiali non riciclabili e favoriranno, al contempo, la transizione verso un’industria alimentare più consapevole ed eticamente all’avanguardia.”Per Italia del Gusto è fondamentale incentivare l’innovazione, per questo abbiamo supportato con grande interesse e curiosità la Call4Startup, che si è rivelata un momento entusiasmante per il numero di progetti innovativi e concreti che sono stati presentati, fruttodi competenze di altissimo valore. Un’iniziativa, questa, – dichiara Giacomo Ponti, presidente del Consorzio Italia del Gusto – naturalmente votata all’innovazione e finalizzata alla ricerca e all’implementazione delle più evolute soluzioni di packaging sostenibile. La collaborazione con Eatable Adventures ha permesso di attivare un circuito virtuoso e individuare, tra le valide proposte generate dalle startup, quelle più funzionali alle esigenze delle aziende aderenti. La cura di sinergie tra mondo della ricerca e dell’industria come quelle promosse nell’ambito di questo progetto risultano un fattore strategico per garantire uno sviluppo delle nostre realtà economiche sempre più orientato all’integrazione dei princìpi di sostenibilità nel proprio operato”.”Il demo day ha rappresentato un momento di felice conclusione di un processo, che in tutte le sue fasi di sviluppo, è stato di estremo valore. La challange ha coinvolto un numero considerevole di start up, e nella fase di selezione sono state identificate le più interessantitra quelle candidatesi – afferma Alberto Volpe Direttore Generale di Italia del Gusto –. Le sei startup che hanno partecipato al demo day hanno presentato proposte di chiaro potenziale, suscitando un confronto dinamico e stimolante con le otto aziende del Consorziopartecipanti”.”Questa challenge rappresenta un ulteriore tassello per l’evoluzione dell’industria alimentare italiana. La collaborazione tra startup ed eccellenze del Made in Italy consente di costruire un futuro più sostenibile e consapevole, promuovendo soluzioni innovative per le sfide del nostro tempo – dichiara Alberto Barbari, regional VP Italy di Eatable Adventures –. Essere coinvolti in questa challenge, per noi, è stato estremamente stimolante e ci ha dato modo di poter collaborare e supportare Italia del Gusto, una realtà all’avanguardia che riunisce ilmeglio della nostra food industry. Eatable Adventures è un vero e proprio catalizzatore di innovazione nel mondo del foodtech e la nostra rete globale di partner e startup ci consente di individuare e sostenere le soluzioni più promettenti, contribuendo così a plasmare il futurodell’industria alimentare all’insegna dell’etica e della sostenibilità”.Innovare per conservare: Nicefiller e il Cronogard – Nicefiller, realtà italiana per la categoria materiali innovativi, propone Cronogard una tecnologia che utilizza specifiche molecole inserite nel packaging, tramite scambi di ioni in grado di proteggere e mantenere freschi gli alimenti più a lungo, riducendo gli sprechi. La soluzione offre una barriera protettiva e antibatterica all’interno delle confezioni, rallentandola formazione degli agenti responsabili del deterioramento organolettico e visivo.Ottimizzazione dei processi: FOODOC e la Rivoluzione B2B – Sempre dall’Italia arriva FOODOC che propone una soluzione software modulare in grado di ottimizzare il processo di etichettatura multilingua. Centralizzare la gestione, snellire le operazioni e ridurre i costi operativi: queste le parole chiave di una vera e propria rivoluzione B2B pronta a cambiare le regole del gioco per Produttori e Consulenti.Ecosostenibilità innovativa: Alter Eco Pulp e il Fiber Molding – Per la categoria Riciclo e Riutilizzo spicca l’innovativa italiana Alter Eco Pulp – Società Benefit -, che ha introdotto la tecnologia del “Fiber Molding cellulosico”. Si tratta di un processo innovativo che utilizza fibre naturali di cellulosa provenienti da piante annuali e da prodotti secondari agricoli, come nel caso del bambù o degli scarti della lavorazione della canna da zucchero, per la creazione di prodotti monouso e packaging ecosostenibili.Verso un futuro Plastic Free: IUV e le alternative ecologiche – Il quarto progetto italiano, IUV, ricerca e sviluppa soluzioni di confezionamento plastic free e rivestimenti edibili per prodotti alimentari freschi attraverso “Naturameri” piccole molecolenaturali non modificate chimicamente presenti nelle alghe, nelle piante e persino negli scarti alimentari. La loro offerta comprende laminati a base vegetale, che rappresentano un’alternativa ecologica alla plastica monouso, una soluzione protettiva liquida “Scelli”, perpreservare la freschezza e per estendere la durata degli alimenti, ed etichette a base di ingredienti vegetali 100% naturali, incentivando una visione sempre più eco-friendly del packaging alimentare.Biopreservazione per una Shelf Life Prolungata: LiVA e le soluzioni intelligenti – LiVA, la startup israeliana, tutta al femminile, è specializzata nello sviluppo di soluzioni intelligenti di biopreservazione e biocontrollo finalizzate a estendere la shelf life di alimenti edelle colture, riducendo gli sprechi e promuovendo una produzione più sostenibile. Le miscele di nutrienti prebiotici create da LiVA favoriscono la crescita di batteri funzionali senza ricorrere a colture vive, imitando l’azione benefica sull’ecosistema microbico edassicurando una protezione completa.Alternative alla plastica: Lam’on e i Laminati Biodegradabili – La startup bulgara Lam’on, per la categoria materiali innovativi, propone materiali alternativi per ridurre l’uso di plastica. Grazie allo sviluppo e produzione di laminati a base biologica, riciclabili insieme a carta e cartone, e di fogli trasparenti compostabili, le soluzioni innovative di questa startup si propongono come alternative sostenibili ai prodotti in plastica derivati dal petrolio, comunemente utilizzati nelle industrie della stampa e dell’imballaggio. LEGGI TUTTO

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    Wall Street in rosso guarda alla Fed dopo l’inflazione

    (Teleborsa) – Giornata “no” per la Borsa USA, dopo l’impennata dell’inflazione americana, a marzo, oltre le attese, che ha archiviato le speranze di un primo taglio dei tassi a giugno. Tra gli indici statunitensi, in flessione dell’1,18% sul Dow Jones: l’indice americano prosegue in tal modo una serie negativa, iniziata lunedì scorso, di tre ribassi consecutivi; sulla stessa linea, vendite diffuse sull’S&P-500, che continua la giornata a 5.158 punti. Negativo il Nasdaq 100 (-1%); sulla stessa linea, variazioni negative per l’S&P 100 (-0,78%).In discesa a Wall Street tutti i comparti dell’S&P 500. Tra i più negativi della lista del paniere S&P 500, troviamo i comparti utilities (-1,84%), materiali (-1,54%) e finanziario (-1,39%).La sola Blue Chip del Dow Jones in sostanziale aumento è Wal-Mart (+0,79%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Intel, che ottiene -3,11%.Soffre Home Depot, che evidenzia una perdita del 3,09%.Preda dei venditori Boeing, con un decremento del 2,76%.Si concentrano le vendite su Goldman Sachs, che soffre un calo del 2,47%.Tra i best performers del Nasdaq 100, Constellation Energy (+1,63%), Nvidia (+1,39%) e Dollar Tree (+0,78%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su CoStar, che prosegue le contrattazioni a -5,90%.Pessima performance per Walgreens Boots Alliance, che registra un ribasso del 5,79%.Sessione nera per Warner Bros Discovery, che lascia sul tappeto una perdita del 5,07%.In perdita Globalfoundries, che scende del 4,93%. LEGGI TUTTO

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    ISTAT, Italia membro Commissione Statistica delle Nazioni Unite per il mandato 2025-2028

    (Teleborsa) – Dopo oltre un anno dalla presentazione della candidatura italiana nella Commissione Statistica delle Nazioni Unite l’Italia torna ad essere membro della Commissione. Lo era stata nel 2010 e poi con un altro mandato fino al 2017. Lo rende noto l’Istituto nazionale di Statistica. Il ruolo della Commissione statistica, composta da rappresentanti di 24 Paesi, – spiega l’Istat in una nota – è cresciuto negli anni quale organismo responsabile della gestione della governance delle statistiche e dei dati, e nello sviluppo e aggiornamento di standard e norme statistiche internazionali, e di sviluppo e attuazione di strumenti e metodologie per la comparabilità dei dati.In un momento particolarmente rilevante per la statistica, il ruolo di membro nel principale organo decisionale del sistema statistico globale per il triennio 2025-2028 rappresenta per Istat “l’opportunità di assicurare un contributo dell’Italia alle nuove sfide, a cominciare dall’utilizzo di nuove fonti di dati, alla misurazione del progresso della società e al processo di modernizzazione delle statistiche in linea con i principi fondamentali della statistica ufficiale su cui l’Istat può vantare un’esperienza ben riconosciuta nei vari settori tematici, una partnership nella cooperazione internazionale e un’attiva partecipazione nel contesto internazionale della statistica ufficiale”.”Essere nuovamente un membro della Commissione, garantisce all’Italia un maggior peso strategico su ambiti rilevanti, con un impatto non solo a livello nazionale ma anche europeo consentendo tra l’altro all’Italia – conclude l’Istat – di rivestire un ruolo attivo rispetto alla posizione comune del sistema statistico europeo sui diversi temi affrontati in sede di Commissione Statistica alle Nazioni Unite”. LEGGI TUTTO

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    Recordati, azioni proprie all’1,33% del capitale sociale

    (Teleborsa) – Recordati, nell’ambito del programma di acquisto di azioni proprie, ha reso noto di aver acquistato, dal 2 al 5 aprile 2024, complessivamente 35.333 azioni proprie, al prezzo medio ponderato di 49,6307 euro.Al 5 aprile, Recordati deteneva 2.793.146 azioni proprie pari all’1,336% del capitale sociale.A Piazza Affari, oggi, il Gruppo farmaceutico allunga timidamente il passo e termina la seduta con un modesto progresso dello 0,89%. LEGGI TUTTO

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    OPA UnipolSai, adesioni al 10/04/2024

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) sulle azioni UnipolSai, risulta che oggi, 10 aprile 2024, sono state presentate 3.341.805 richieste di adesione. Pertanto, complessivamente le richieste di adesione sono a quota 6.346.413, pari a circa l’1,52% dell’offerta.L’offerta è iniziata l’8 aprile 2024 e, terminerà il 26 aprile 2024.Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Unipolsai acquistate sul mercato nei giorni 25 e 26 aprile 2024 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO

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    Def, Giorgetti: “Crescita PIL sostenuta da Pnrr e taglio cuneo”

    (Teleborsa) – Priorità al rifinanziamento del taglio del cuneo fiscale sul lavoro. E ancora, nell’immediato, “il Governo intende continuare nell’adozione di misure volte a intervenire sul profilo del deficit, migliorandolo ulteriormente anche attraverso una revisione della disciplina dei crediti d’imposta al fine di ricondurlo al di sotto del 3 per cento del PIL entro il 2026, come previsto nella Nadef. Tali azioni saranno rivolte a migliorare non solo i saldi di competenza, ma anche quelli di cassa, abbassando così il profilo del rapporto debito/PIL già nel breve periodo”. È quanto si legge nel Documento di economia e finanza trasmesso alle Camere. “Con il pieno coinvolgimento del Parlamento, il Governo effettuerà sin da ora un’attenta azione di monitoraggio dei conti pubblici, proprio in vista della stesura del futuro Piano strutturale di bilancio di medio termine” scrive il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, nella premessa al DEF. Nel Documento il PIL, a legislazione vigente, è previsto crescere dell’1% nel 2024. “La crescita del PIL sarà sostenuta, in particolare, dagli investimenti connessi al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e da un graduale recupero del reddito reale delle famiglie tenuto conto che l’azione di Governo per il 2024 è proseguita proprio in tale direzione – prosegue Giorgetti, nella premessa al Def –. Il sostegno ai redditi dei lavoratori, avvenuto prevalentemente, ma non solo, tramite la riduzione contributiva ha consentito anche di moderare la spinta salariale volta al recupero del potere di acquisto dopo la fiammata inflazionistica. Ciò ha innescato una spirale virtuosa che ha favorito una più rapida discesa del tasso di inflazione”. Il governo – si legge ancora nella premessa – lavora per “concordare con la Commissione europea l’estensione a sette anni dell’aggiustamento di finanza pubblica. Le riforme e gli investimenti costituiranno anche l’ossatura del futuro Piano strutturale di bilancio di medio termine. Anche al fine di concordare con la Commissione europea l’estensione a sette anni dell’aggiustamento di finanza pubblica necessario a porre il rapporto tra debito pubblico e PIL su un sentiero di continua e sostanziale riduzione, il nuovo Piano non potrà che partire dai risultati già conseguiti con il Pnrr, consolidandone gli investimenti e le riforme con particolare riferimento alla transizione ecologica e digitale. Allo stesso tempo, il Piano risponderà alle esigenze di investimento della difesa e agli imprescindibili obiettivi di miglioramento dell’equità sociale e di ripresa demografica del Paese”. Il debito pubblico dell’Italia – secondo quanto prevedono le tabelle del Def 2024 – romperà la soglia psicologica dei 3mila miliardi di euro a partire dall’anno prossimo. Dai 2.981 miliardi di euro attesi per quest’anno il passivo totale della Pa salirebbe a 3.110 miliardi nel 2025, a 3.224 miliardi nel 2026 e a 3.306 miliardi nel 2027, anno in cui inizierebbe una traiettoria discendente del rapporto debito/PIL. La pressione fiscale – si legge nella parte del Def dedicata ad “Analisi e tendenze di finanza pubblica” – si riduce nel 2024 al 42,1% (dal 42,5% del 2023) per risalire nel 2025 al 42,4% e attestarsi su un livello lievemente inferiore nel biennio finale dell’arco previsivo. Le entrate totali delle amministrazioni pubbliche in rapporto al PIL diminuiscono, nel 2024, di un punto percentuale rispetto al 2023, attestandosi al 46,8%, e sono previste in aumento nel 2025 di 0,3% punti percentuali e in diminuzione negli anni successivi, fino a raggiungere il 46,2% nel 2027. Le entrate tributarie sono stimate in progressiva riduzione, dal 29,6% del 2023 al 28,9% del 2027. La spesa sanitaria prevista per il 2024 è pari a 138.776 milioni, con un tasso di crescita del 5,8 per cento rispetto all’anno precedente. Dalle tabelle si evince che la cifra è pari al 6,4% del PIL. Nel triennio 2025-2027 – viene specificato nella Sezione II del documento – la spesa sanitaria è prevista crescere a un tasso medio annuo del 2 per cento. Nel medesimo arco temporale il Pil nominale crescerebbe in media del 3,1%. Conseguentemente, il rapporto fra la spesa sanitaria e PIL, pari al 6,3% nel 2025 e nel 2026, si assesta al 6,2 per cento nel 2027.Oggi la presidente dell’Ufficio parlamentare di Bilancio (UPB), Lilia Cavallari, ha comunicato ai presidenti del Senato della Camera la validazione del quadro macroeconomico tendenziale del DEF 2024, che il MEF ha predisposto recependo i rilevi trasmessi dall’UPB il 28 marzo scorso su una precedente versione. “Le stime sulle principali variabili del quadro sono ricomprese in un intervallo accettabile, sebbene – rileva l’UPB – in diversi casi si collochino sull’estremo superiore delle valutazioni del panel UPB. L’intervallo è definito sulla base di un esercizio previsivo che ha coinvolto anche gli altri istituti che compongono il panel (CER, Prometeia, Ref-Ricerche, Oxford Economics, oltre allo stesso UPB)”. Nel dettaglio, la validazione delle stime tendenziali del DEF – spiega l’UPB – poggia su “previsioni del PIL (1 per cento nel 2024, 1,2 nel 2025, 1,1 nel 2026 e 0,9 nel 2027) che non eccedono gli estremi dell’intervallo di previsione del panel UPB e non si discostano eccessivamente dalle valutazioni mediane, eccetto che nel 2027; inoltre, la previsione governativa del PIL nominale, variabile direttamente rilevante per la finanza pubblica, è simile a quella dell’UPB e comunque non supera l’intervallo delle stime”. Le previsioni – spiega l’UPB nella lettera di validazione– sono validate “assumendo la piena e tempestiva realizzazione dei progetti del PNRR e il graduale venire meno delle tensioni geopolitiche internazionali. L’instabilità del quadro globale è però tale per cui le prospettive potrebbero cambiare, anche velocemente e in misura non trascurabile, nel corso dell’orizzonte di previsione. I rischi, che pure appaiono bilanciati nel breve termine, sono giudicati complessivamente orientati al ribasso per i prossimi anni”.Ma all’indomani dell’invio alle Camere da parte del ministero dell’Economia e delle Finanze del testo approvato dal Consiglio dei ministri, si accendono le polemiche. Il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, definisce quello varato dal consiglio dei ministri “un Def molto sommario, che rinvia di fatto le scelte a quando ci sarà un quadro più dettagliato sia dell’andamento dei conti pubblici che dello scenario europeo e globale”. Per Sbarra “bisogna rendere strutturale la riduzione del cuneo fiscale che per la nostra organizzazione è uno strumento essenziale per la difesa delle retribuzioni dei lavoratori dipendenti. E in quest’ottica bisogna pensare a forme ulteriori di finanziamento del welfare allo scopo di non abbassare la guardia sul sostegno alle grandi infrastrutture sociali, fra le quali la sanità, l’istruzione, il sociale e la previdenza. Il taglio dell’Irpef per i lavoratori dipendenti e i pensionati, in particolare per i redditi medi, deve essere un altro obiettivo del Governo per il 2025 – ha aggiunto segretario generale della Cisl – attivando un serio confronto sulla riforma fiscale con le parti sociali, dialogo che finora è mancato. In particolare, insistiamo sulla necessità di indirizzare le risorse che provengono dalla lotta all’evasione, dal concordato fiscale, dal taglio della spesa improduttiva, per ridurre il peso fiscale a carico della classe media che sopporta da anni la maggiore imposizione tributaria nel Paese. Per la Cisl questo rimane un obiettivo primario”. Attacca il deputato dem Piero De Luca, capogruppo Pd in Commissione Politiche UE alla Camera. “Sul il Pnrr, il governo è sempre più nel caos: da un lato nasconde al Parlamento le schede tecniche nel Def e dall’altro – sottolinea De Luca – litiga con l’Europa sull’eventuale proroga oltre il 2026. I ritardi sono acclarati e le opere ancora non realizzate. Insomma tante promesse, tanti rinvii e pochi fatti. Ciò che resta sono i tagli alla sanità, al welfare e agli enti locali. Ma su questo il governo è consapevolmente cieco”. “La verità – afferma il leader del M5s Giuseppe Conte – è che il governo ha presentato un Def ma non c’è programmazione economica, non sono in grado di programmare alcunché, non c’è una visione”.”Con il Def, al di là delle chiacchiere, il governo ha rimesso le tasse sul lavoro e l’Irpef. In conferenza stampa dicono il contrario ma sono abituati a mentire” dichiara Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva alla Camera. LEGGI TUTTO

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    OPA Tod’s, adesioni oltre il 38,4%

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) volontaria totalitaria sulle azioni Tod’s, maison italiana del lusso quotata su Euronext Milan, risulta che oggi, 10 aprile 2024, sono state presentate 8.982 richieste di adesione. Pertanto, complessivamente le richieste di adesione sono a quota 3.549.999, pari allo 38,4% dell’offerta.L’offerta è iniziata il 25 marzo 2024 e terminerà l’8 maggio 2024. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Tod’s acquistate sul mercato nei giorni 7 e 8 maggio 2024 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO

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    Tavares: Stellantis in Italia per restare e rafforzarsi

    (Teleborsa) – “Siamo qui per restare e per crescere”. Lo ha detto il Ceo di Stellantis Carlos Tavares a Mirafiori sottolineando che “circolano fake news sul fatto che Stellantis lascerà l’Italia e distruggerà la Fiat: noi ci sentiamo a casa a Torino. Non esiste che lasceremo l’Italia, stiamo investendo, siamo orgogliosi dei nostri dipendenti e abbiamo una visione. E allora perché circolano le fake news? Vi prego smetterla e abbiate rispetto del nostro lavoro e dei nostri dipendenti”. Negli ultimi cinque anni Stellantis ha investito oltre 5 miliardi di euro nelle attività italiane”, ha detto il Ceo. In una nota Stellantis spiega che gli investimenti sono stati utilizzati per il lancio di nuovi modelli e per i siti produttivi e che il gruppo continuerà a investire “con l’obiettivo di costruire un modello di business sostenibile per la sua attività in Italia, con il sostegno dei suoi fornitori e delle istituzioni, come una ‘squadra italiana composta da tre giocatori'”. Nei prossimi 10 anni, Stellantis è pronta a investire oltre 50 miliardi di euro in tutto il mondo per l’elettrificazione per centrare gli obiettivi del piano Dare Forward 2030. Questi prevedono di raggiungere entro il 2030 il 100% del mix di vendite con veicoli elettrici a batteria (Bev) per il trasporto passeggeri in Europa e il 50% con autovetture e veicoli commerciali leggeri Bev negli Stati Uniti. Per centrare questi obiettivi, Stellantis punta a installare 400 GWh di capacità per la produzione di batterie, con il supporto di sei stabilimenti in Europa e Nord America. Stellantis punta alla neutralità carbonica entro il 2038, con una compensazione a una cifra percentuale delle emissioni rimanenti.Quanto al confronto con i sindacati di questa mattina a Torino, Tavares lo ha definito “sincero e rispettoso. Concordiamo sul fatto che se riusciamo a superare il dogmatismo e ci spostiamo al pragmatismo tutto è possibile”.”È certamente positivo l’investimento sulla “nuova batteria”, annunciato oggi da Tavares, che consentirà maggiore autonomia in termini di km e ridurrà il costo dell’auto in maniera significativo, ma per i volumi di Mirafiori sono insufficienti, serve molto di più per invertire il crollo del 51% delle produzioni del primo trimestre 2024. L’abbiamo detto oggi durante l’incontro con Tavares a Torino: è necessario aggiungere alla 500 bev, un modello di largo consumo e anticipare i lanci di Maserati a partire da quello della Quattroporte, solo così si incrementano i volumi. Sono questi gli aspetti, che insieme alle problematiche indotto, abbiamo posto al centro dello sciopero con manifestazione che si svolgerà venerdì 12 aprile”. È quanto dichiara il segretario generale della Fim Cisl Ferdinando Uliano dopo l’incontro di stamani tra organizzazioni sindacali e vertici di Stellantis. LEGGI TUTTO