11 Aprile 2024

Daily Archives

More stories

  • in

    Salvatore Ferragamo, Equita taglia target price e conferma Hold

    (Teleborsa) – Equita ha abbassato a 11,50 euro per azione (-13%) il target price su Salvatore Ferragamo, maison del lusso italiana quotata su Euronext Milan, confermando la raccomandazione “Hold” in vista della pubblicazione dei dati sul fatturato del primo trimestre il prossimo 9 maggio.Gli analisti si aspettano un primo trimestre “decisamente debole”, con fatturato in calo del 15% YoY c.c. (-18% YoY reported), principalmente per colpa del wholesale (-35% YoY c.c.), in parte spiegato dalle tempistiche di consegna (più sbilanciate sul 4Q23) ma anche penalizzato dal contesto difficile e dall’atteggiamento cauto dei retailers sui brands meno consolidati o in fase di transizione come Ferragamo. Anche nel retail stimano comunque un trend negativo (-7% YoY c.c.), simile al trend del 4Q (-9% YoY c.c.), frutto di un gennaio fortemente negativo, seguito da un trend flat a febbraio che pensano si sia mantenuto anche a marzo, con una performance particolarmente negativa in Great China e Corea ma negativa anche negli altri mercati, ad eccezione dell’Europa.Pur continuando a ipotizzare un’accelerazione nella seconda parte dell’anno (idealmente sostenuta da crescente impatto delle iniziative di rilancio avviate negli ultimi 12-18 mesi e crescente visibilità delle nuove collezioni), la debolezza del 1Q rende eccessivamente sfidanti le stime FY di Equita. Il broker taglia quindi il fatturato del 6%, con organico -1% (vs. prec. +4,5%), l’EBIT del 26%, con EBIT margin del 5% (vs. prec. 6,4%).”Ferragamo resta il peggior titolo del lusso YtD (-16% vs. +7% medio del settore) ma, in questa fase di estrema polarizzazione delle crescite all’interno del settore, pensiamo che il newsflow rimanga ancora debole nel breve, con visibilità ancora limitata sui tempi del rilancio”, si legge nella nota. LEGGI TUTTO

  • in

    Novartis, accordo di licenza da massimi 1,01 miliardi di dollari con Arvinas

    (Teleborsa) – Arvinas, azienda biotecnologica in fase clinica che crea una nuova classe di farmaci basati sulla degradazione mirata delle proteine, ha stipulato un accordo di licenza strategica esclusiva con Novartis per lo sviluppo a livello mondiale e la commercializzazione di ARV-766, il degradatore del recettore degli androgeni (AR) PROTAC di seconda generazione di Arvinas per pazienti affetti da cancro alla prostata. La transazione include anche un asset purchase agreement per la vendita del programma preclinico AR-V7 di Arvinas a Novartis.”Siamo entusiasti di collaborare con un’organizzazione che condivide il nostro impegno nel fornire farmaci trasformativi a pazienti con importanti esigenze insoddisfatte – ha affermato John Houston, CEO di Arvinas – Crediamo che l’esperienza e la portata di Novartis amplieranno lo sviluppo dell’ARV-766 e il suo potenziale per diventare il trattamento di prima classe per i pazienti affetti da cancro alla prostata”.Secondo i termini degli accordi di transazione, Novartis sarà responsabile dello sviluppo clinico e della commercializzazione a livello mondiale dell’ARV-766 e deterrà tutti i diritti di ricerca, sviluppo, produzione e commercializzazione rispetto al programma preclinico AR-V7. Arvinas riceverà un pagamento anticipato per un importo complessivo di 150 milioni di dollari. In base al contratto di licenza, Arvinas ha diritto a ricevere ulteriori traguardi di sviluppo, normativi e commerciali fino a 1,01 miliardi di dollari, nonché royalty per l’ARV-766. LEGGI TUTTO

  • in

    SdR, Atripaldi (Comm UE): temi di inclusione e diversità sono vicini a educazione finanziaria

    (Teleborsa) – “È opinione comune che la Presidenza von der Leyen abbia posto l’accento sui temi della Diversity, Equality e Inclusion come non era mai stato fatto prima, avendo presentato e mantenuto obiettivi strategici verso un’Europa che sia garante della parità di genere”. Lo ha affermato Alessandra Atripaldi, vice responsabile dell’Unità Mercati nella Direzione Generale FISMA della Commissione Europea, nella conferenza Assogestioni “Diversità, equità e inclusione (DEI) alla ricerca di uguaglianza nel framework europeo” alla 14esima edizione del Salone del Risparmio.”Tra i primi risultati cito le misure vincolanti per la trasparenza retributiva e la direttiva sull’equilibrio di genere all’interno dei consigli di amministrazione, per cui in Italia eravamo già all’avanguardia”, ha aggiunto.La vice responsabile dell’Unità Mercati ha infine concluso sottolineando: “I temi di inclusione e diversità sono molto vicini a quello dell’educazione finanziaria, che è parte degli sforzi della Commissione per dare una spinta necessaria e non procrastinabile al nostro progetto di Capital Markets Union”. LEGGI TUTTO

  • in

    Produzione industriale, “dati pessimi”: i commenti delle Associazioni

    (Teleborsa) – L’Istat stima che a febbraio 2024 l’indice destagionalizzato della produzione industriale in Italia sia aumentato dello 0,1% rispetto a gennaio, contro aspettative degli analisti per una crescita dello 0,6%. Numeri che deludono le associazioni.Il Codacons parla di “nuovo tonfo per l’industria italiana, con la produzione che a febbraio segna un calo del -3,1% su base annua e un misero +0,1% su mese. Da oltre un anno, per la precisione 13 mesi, il dato tendenziale della produzione registra numeri negativi, spiega il presidente Carlo Rienzi. A febbraio gli indici calano in tutti i settori, ad eccezione dei beni strumentali, ma il vero allarme riguarda i beni di consumo che scendono su base mensile del -0,8% e addirittura del -5,3% su anno, con punte del -6,1% per quelli durevoli”.Sull’ industria italiana si fa ancora sentire l’onda lunga del caro-prezzi che ha imperversato negli ultimi due anni, e che ha avuto effetti negativi diretti sulla spesa e sui consumi delle famiglie, prosegue Rienzi – Per questo ribadiamo la necessità di intervenire in maniera più efficace sui prezzi, perchè solo calmierando i listini sarà possibile tutelare la capacità di acquisto delle famiglie, sostenere i consumi e aiutare industria, commercio ed economia”.Anche l’UNC parla di “dati pessimi. Dopo l’anno nero 2023 e il crollo di gennaio, -1,4% in un solo mese, a febbraio ci si attendeva perlomeno un rimbalzo significativo. Invece si sale di un misero 0,1%, mentre su base annua prosegue indisturbata la caduta, che, come rileva l’Istat, dura da 13 mesi, ma che non riguarda solo la produzione complessiva. Anche i beni di consumo, totali, durevoli e non durevoli, precipitano da febbraio 2023. Per i beni intermedi la flessione si registra ininterrottamente addirittura dal giugno del 2022. Insomma, dati allarmanti e preoccupanti” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.”E’ evidente che se i consumi non tirano, le vendite latitano e di conseguenza la produzione industriale resta ferma. urge ridare capacità di acquisto alle famiglie meno abbienti” , conclude Dona.(Foto: Clayton Cardinalli su Unsplash) LEGGI TUTTO

  • in

    UE vende all’asta 3,1 milioni di quote di emissione a 63,42 euro/t

    (Teleborsa) – L’Unione europea ha venduto 3,1 milioni di quote di emissione (EUA) sull’European Energy Exchange (EEX) a 63,42 euro per tonnellata nella giornata odierna, secondo il resoconto dello stesso exchange.L’European Union Allowance (EUA) è il nome ufficiale delle quote di emissione europee; ognuna di esse consente al possessore di emettere una tonnellata di CO2 o di altro gas serra equivalente. LEGGI TUTTO

  • in

    OVS, Equita aumenta target price e conferma Hold

    (Teleborsa) – Equita ha aumentato a 2,8 euro per azione (dai precedenti 2,7 euro) il target price su OVS, società di abbigliamento quotata su Euronext Milan, ribadendo la raccomandazione “Hold” in vista della pubblicazione dei risultati FY23 (che chiudono a gennaio 2024) il prossimo 17 aprile.Gli analisti hanno fatto un leggero fine tuning sul 2023, allineandosi maggiormente alle indicazioni societarie e limando quindi i ricavi dello 0,4% (ora 1.535 milioni di euro, +1,5% YoY), con impatti però trascurabili su Adj. EBITDA e Net Income (183 milioni di euro e 74 milioni di euro rispettivamente). Hanno poi migliorato il FCF a 60 milioni di euro , guidato dal contenimento del circolante (visto in leggera riduzione sull’anno), parzialmente compensato da maggiori CAPEX (ora in area 90 milioni di euro rispetto a 85 milioni di euro precedenti) con un debito netto quindi ora a 149 milioni di euro da 159 precedente.Inoltre, hanno alzato le assunzioni di dividendo, visto il buon trend atteso sul debito, portando quindi il DPS 2023 a 7c (ordinario), che si somma ai 3c di dividendo straordinario pagato a febbraio, un livello complessivo che potrebbe essere sostenibile anche negli anni futuri, (DPS 2024-25 alzato a 10-11 cents) a meno di operazioni di investimento importanti. Le stime riflettono poi 30 milioni di euro di buy-back nel 2024 (circa il 5% del capitale). LEGGI TUTTO

  • in

    SdR, Bordas (EIOPA): CdA del settore finanziario dovrebbero essere più diversificati

    (Teleborsa) – “Il motto dell’Unione europea è “uniti nella diversità”. I consigli di amministrazione del settore finanziario dovrebbero essere più diversificati di quanto non lo siano oggi”. Lo ha affermato Ursula Bordas, Senior Expert on Consumer Protection di EIOPA, nella conferenza Assogestioni “Diversità, equità e inclusione (DEI) alla ricerca di uguaglianza nel framework europeo” alla 14esima edizione del Salone del Risparmio.”Un passo per raggiungere questo obiettivo è rappresentato dalle modifiche alle norme prudenziali nell’ambito di IORPII e Solvency II – ha spiegato – ma anche dai cambiamenti nella cultura aziendale, in modo che le quote o altre regole non siano un esercizio di selezione, perché la diversità rende il processo decisionale delle entità più efficace e innovativo”. LEGGI TUTTO

  • in

    Exor, NAV in aumento del 33% nel 2023. Riprende il buyback

    (Teleborsa) – Exor, holding quotata su Euronext Amsterdam e controllata dalla famiglia Agnelli, ha comunicato che il NAV ha raggiunto i 35,5 miliardi di euro al 31 dicembre 2023, con il NAV per azione in aumento del 32,7%, sovraperformando l’indice MSCI World di 15,1 p.p. Tale aumento è stato trainato principalmente dall’andamento delle quotazioni azionarie di Ferrari e Stellantis.La diversificazione del portafoglio è aumentata dopo la vendita di PartnerRe, con 5,4 miliardi di euro di liquidità distribuiti nel 2023 in società, investimenti e riacquisti di azioni proprie, pur mantenendo un bilancio solido con un rapporto LTV del 10% a fine anno.L’utile 2023 è sceso leggermente a 4,194 miliardi dai 4,227 miliardi dell’anno prima, con i risultati del 2022 che includevano una plusvalenza netta di 2,424 miliardi realizzata dalla cessione di PartnerRe. I dividendi ricevuti sono stati pari a 835 milioni di euro, contro gli 839 milioni di euro del 2022.Agli azionisti è stato proposto un dividendo ordinario di circa 100 milioni, pari a 0,46 euro per azione, in rialzo dai 0,44 per azione dell’anno prima. Riparte il programma di riacquisto di azioni per i restanti 250 milioni di euro.A partire dal 1 gennaio 2024 Exor si qualifica come Investiment Entity e cambierà la sua rendicontazione, deconsolidando le società del portafoglio e contabilizzandole al fair value. “L’impatto positivo non ricorrente sul conto economico sarebbe approssimativamente di 12 miliardi di euro, risultante dalla differenza tra il valore contabile netto degli investimenti precedentemente consolidati o contabilizzati utilizzando il metodo del patrimonio netto e il loro fair value alla data della variazione”, spiega la nota. LEGGI TUTTO