More stories

  • in

    Manovra, Leo: prossima settimana nuovo incontro

    (Teleborsa) – “Abbiamo detto che partiamo da 18,7 miliardi e dobbiamo chiudere a 18,7 miliardi. I saldi devono rimanere invariati. Si esamineranno le proposte che vengono dai partiti di maggioranza ma anche dall’opposizione, se ci sono proposte condivisibili, ma mantenendo i saldi invariati perché è fondamentale”. Lo ha detto il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, intervenuto da Stresa a un evento della Fondazione Iniziativa Europa. “Questo è l’altro segnale di serietà del governo, di una amministrazione. Penso che possiamo rimanere su due livelli. Ovviamente dobbiamo in qualche modo dare dei segnali ulteriori, penso al mondo produttivo, alle imprese”, ha aggiunto Leo.”Speriamo si possa arrivare a un triennio ma sicuramente si può lavorare su un biennio tenendo presente che l’iperammortamento è un passo avanti rispetto ai meccanismi del credito di imposta 4.0 e 5.0″, ha detti in merito alle ipotesi di esenzione esenzione triennale per l’iperammortamento da inserire in Manovra. “Ricordiamo che il credito di imposta 5.0 aveva delle rilevanti risorse poco utilizzate per difficoltà gestionali e applicative. Quindi l’iperammortamento è uno sprone alle imprese a fare investimenti potendo aggiungere al fisiologico ammortamento un 180% in più da posizionare sugli anni in cui si può dedurre le quote di ammortamento”, ha spiegato Leo.”Bisogna capire perché si è arrivati alla tassazione dei dividendi. Perché c’è stata una sentenza della Corte di giustizia del 1 agosto che ha detto che se una società italiana è una società mamma di una società partecipata estera, i dividendi che sono erogati dalla società estera alla società italiana dovrebbero andare in esenzione non solo ai fini dell’Ires, ma anche ai fini dell’Irap. Noi abbiamo un’eredità del passato che diceva ai fini dell’Irap bisogna tassare il 50%. Questo che comporta un rimborso di 800 milioni da dare a cui si aggiungono 500 milioni”. “Si è visto quello che succedeva a livello europeo dove c’è una soglia per le cosiddette partecipazioni qualificate. Abbiamo visto che c’era in alcuni paesi 10% in altri il 5. Sicuramente la abbasseremo, vediamo come poter venire incontro alle ulteriori richieste, ad esempio possibilità di dire se il costo della partecipazione non supera un certo ammontare oppure vedere se la partecipazione è detenuta per un lasso temporale ampio. Sono cose che stiamo esaminando e vogliamo sicuramente andare nella direzione di quello che viene richiesto, ma anche con eqilibrio sui conti pubblici”, ha aggiunto Leo”La prossima settimana” ci sarà un nuovo incontro di governo per “fare il punto definitivo” sulla Manovra. “Credo che l’incontro ci sarà per metà, fine della settimana prossima”. “Ieri sera abbiamo fatto il punto sull’esame degli emendamenti; si è fatta una selezione e ci siamo concentrati su 400 emendamenti”, ha detto Leo. LEGGI TUTTO

  • in

    Almawave, Almaviva sale al 79,38% dopo acquisti sul mercato

    (Teleborsa) – Almaviva ha acquistato, in data odierna, 12.500 azioni ordinarie di Almawave, rappresentative dello 0,04% del relativo capitale sociale. La comunicazione è arrivata in quanto la controllante ha deciso di promuovere un’offerta pubblica di acquisto (OPA) volontaria totalitaria sulla società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel campo dell’Intelligenza Artificiale (AI), dell’analisi del linguaggio naturale e dei servizi Big Data, finalizzata al delisting da Piazza Affari.Le operazioni sono state effettuate tramite Banca Akros – Gruppo Banco BPM. A seguito delle operazioni di acquisto, Almaviva risulta complessivamente titolare di 23.800.761 azioni ordinarie di Almawave, rappresentative del 79,38% del capitale.Le operazioni di acquisto sono state effettuate ad un prezzo unitario non superiore a 4,30 euro per azione, ovvero il corrispettivo offerto per ciascuna azione ordinaria Almawave nel contesto dell’OPA. LEGGI TUTTO

  • in

    Cop 30, Pichetto: situazione difficile, ma lavoriamo per risultato

    (Teleborsa) – “La situazione è molto difficile. La Presidenza brasiliana sta lavorando senza sosta con lo spirito del ‘Mutirao’ come elemento di unione e sforzo collettivo che contraddistingue questa Conferenza”. Lo ha detto il Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, a margine della Plenaria Mutirao in corso a Belem.”Secondo noi questo spirito deve essere riflesso all’interno del pacchetto di decisioni che dovrà essere approvato qui a Belem da tutti e per questo stiamo lavorando costruttivamente anche all’intero del coordinamento europeo. È importante che vi sia un segnale politico che emerga da questa Cop per mantenere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi alla nostra portata”, ha aggiunto il ministro. Per Pichetto “il paragrafo 28 della decisione del Global Stocktake concordata a Dubai rimane un punto di riferimento per il nostro lavoro. Da parte nostra, crediamo sia importante lavorare per creare un risultato capace di sostenere concretamente la transizione energetica, portando avanti tutti gli elementi del paragrafo 28 della decisione del Global Stocktake, che per noi va considerato come un pacchetto che include il progressivo abbandono delle fonti fossili ma anche l’uso di carburanti sostenibili”. “Siamo pronti a lavorare per ottenere un risultato positivo qui a Belem; un vero segnale politico del fatto che intendiamo andare avanti lungo la strada tracciata a Dubai”, ha evidenziato Pichetto.Per quanto riguarda la finanza per l’adattamento, “condividiamo che è un tema centrale e siamo pronti a fare la nostra parte nel contesto delle decisioni che abbiamo adottato lo scorso anno”. “L’Italia – ha concluso Pichetto – è arrivata a Bele’m con un contributo rafforzato alla finanza per il clima grazie alla mobilitazione congiunta di risorse pubbliche e private. È fondamentale che il supporto per l’adattamento sia posto in relazione alle condizioni abilitanti necessarie per far fluire le risorse finanziarie pubbliche e private nei paesi in via di sviluppo”. “È proprio per questo motivo che abbiamo lavorato insieme ai Brasiliani per lanciare l’Allenza per l’implementazione dei Piani di adattamento nazionali”. LEGGI TUTTO

  • in

    A2A avvia piano buyback fino a 5 milioni

    (Teleborsa) – A2A ha avviato un programma di acquisto di azioni ordinarie proprie in seguito alla delibera dell’assemblea ordinaria dei soci tenutasi lo scorso 29 aprile 2025.Il programma, spiega una nota, approvato dal consiglio di amministrazione persegue le finalità di “dotare la società della provvista azionaria necessaria a dare attuazione al piano di azionariato diffuso 2025-2027 denominato ‘A2A Life Sharing’ e di gestione corrente (ivi incluso l’investimento e la gestione della liquidità) e progetti industriali coerenti con le linee strategiche che la società intende perseguire in relazione ai quali si concretizzi l’opportunità di scambi azionari”.Il numero massimo di azioni proprie complessivamente detenibili e’ fissato in 313.290.527, pari alla decima parte delle azioni che formano il capitale sociale. Nella nota si precisa che attualmente A2A detiene 2.004.291 azioni proprie, pari allo 0,064%, del capitale sociale della società.L’importo massimo di azioni acquistabili in esecuzione del programma e’ stato fissato per un controvalore pari a euro 5 milioni. L’autorizzazione all’acquisto e alla disposizione di azioni proprie non potra’ essere superiore a diciotto mesi a far data dalla delibera assembleare. LEGGI TUTTO

  • in

    Amazon licenzia migliaia di ingegneri

    (Teleborsa) – Gli oltre 14.000 licenziamenti annunciati da Amazon il mese scorso hanno interessato quasi tutti i settori dell’azienda, dal cloud computing ai dispositivi, dalla pubblicità al retail fino ai negozi di alimentari, ma il peso maggiore è ricaduto sugli ingegneri.Secondo i documenti depositati in New York, California, New Jersey e Washington, circa il 40% dei 4.700 tagli in questi stati ha riguardato ruoli ingegneristici. L’azienda ha spiegato che la riallocazione delle risorse è finalizzata a investire maggiormente nell’intelligenza artificiale, tecnologia destinata a rimodellare la forza lavoro interna.Il CEO Andy Jassy aveva già anticipato a giugno che l’organico aziendale sarebbe stato ridotto nei prossimi anni, parallelamente ai guadagni di efficienza derivanti dall’adozione dell’AI. LEGGI TUTTO

  • in

    Stabilità finanziaria, Bankitalia: il rischio di correzioni improvvise è aumentato

    (Teleborsa) – Dalla scorsa primavera i prezzi delle attività più rischiose sono notevolmente saliti e la volatilità è tornata su livelli molto bassi nei mercati finanziari internazionali, nonostante la perdurante incertezza e le tensioni geopolitiche. In questo scenario, “il rischio di correzioni improvvise è aumentato, soprattutto qualora le valutazioni si discostassero dai fondamentali economici”. Lo afferma la Banca d’Italia nel suo Rapporto di Stabilità Finanziaria semestrale.Viene spiegato che in Italia i rischi per la stabilità finanziaria riconducibili a fattori interni rimangono contenuti, mentre sono non trascurabili quelli connessi con l’instabilità internazionale. Il quadro macrofinanziario non è complessivamente mutato rispetto alla scorsa edizione del Rapporto ad aprile. Il differenziale di rendimento tra i titoli di Stato decennali italiani e tedeschi si è ulteriormente ridotto, portandosi su valori in linea con quelli osservati prima della crisi dei debiti sovrani del decennio scorso.La stabilità del quadro macrofinanziario “beneficia della moderata ripresa del credito, della tenuta dei redditi da lavoro, della bassa disoccupazione, della prudente impostazione della politica di bilancio, del contenuto debito privato e della posizione creditoria netta sull’estero”, si legge nel rapporto, dove viene evidenziato che le prospettive di crescita “restano tuttavia contenute”.Le condizioni delle imprese si confermano mediamente buone, sostenute dalla redditività e da un indebitamento contenuto. Le conseguenze delle tensioni commerciali sono finora state limitate, ma il comparto rimane vulnerabile all’incertezza sulle prospettive economiche e alle possibili ripercussioni dei maggiori dazi e dei conflitti geopolitici.Secondo Bankitalia, il sistema bancario resta complessivamente solido. Nel primo semestre la redditività e la patrimonializzazione si sono mantenute elevate; le condizioni di liquidità sono ancora equilibrate e la qualità del credito non è peggiorata. In prospettiva, la sostenibilità degli attuali livelli di redditività potrebbe risentire della flessione del margine di interesse; in un contesto incerto e con prospettive di crescita contenute sussistono inoltre rischi per la qualità degli attivi. L’esposizione alle minacce cibernetiche e operative continua a richiedere molta attenzione.Guardando alle altre industrie di riferimento, nel comparto assicurativo la posizione di liquidità beneficia del buon andamento della raccolta premi; la redditività è aumentata e la patrimonializzazione si conferma alta. Nel secondo e nel terzo trimestre il patrimonio dei fondi comuni italiani è cresciuto e la raccolta netta è risultata positiva; le vulnerabilità del settore del risparmio gestito restano limitate. LEGGI TUTTO

  • in

    BTP, continua a crescere la quota in mano agli investitori esteri. Sempre buona la liquidità

    (Teleborsa) – Nella prima metà del 2025 è proseguita la crescita (iniziata nel 2023) della quota di titoli di Stato italiani detenuta da investitori esteri; la quota si colloca tuttavia su livelli inferiori a quelli registrati nei principali paesi dell’area dell’euro. La percentuale detenuta dalle famiglie è rimasta sostanzialmente in linea con i livelli osservati nel 2024, così come quella delle banche; si sono invece ridotte quella delle assicurazioni e quelle detenute dalla Banca d’Italia e dall’Eurosistema nel loro insieme. Lo si legge nel Rapporto di Stabilità Finanziaria semestrale pubblicato oggi dalla Banca d’Italia.Sul mercato primario dei titoli di Stato l’attività di collocamento è proseguita in modo regolare, con quantitativi in aumento nel comparto a medio e a lungo termine; hanno contribuito due nuove emissioni collocate direttamente agli investitori al dettaglio (il BTP Italia a giugno e il BTP Valore in ottobre).Rispetto ad aprile, i rendimenti medi all’emissione dei BOT risultano in calo, analogamente a quelli degli altri titoli (per i quali si è tuttavia registrato un temporaneo incremento nel mese di settembre); il costo medio dei titoli in circolazione si è portato al 2,84%. Dal 2021 la vita media residua si è stabilizzata intorno a sette anni.Viene fatto notare che il differenziale di rendimento tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi ha continuato a contrarsi dalla scorsa primavera, per effetto della flessione dei rendimenti dei titoli di Stato decennali italiani e dell’aumento di quelli dei corrispondenti titoli tedeschi; lo spread è tornato così sui livelli osservati prima della crisi del debito sovrano. Anche sul mercato dei credit default swap (CDS) il premio per assicurarsi contro il rischio di insolvenza dell’emittente sovrano italiano è sceso ulteriormente, collocandosi sui valori minimi degli ultimi 16 anni.Le condizioni di liquidità sul mercato secondario dei titoli pubblici italiani sono rimaste distese, con volumi di negoziazione che hanno registrato nuovi massimi a giugno e si sono mantenuti elevati anche nei mesi estivi, nonostante il consueto calo stagionale. Il differenziale denaro-lettera dei BTP ha continuato a collocarsi su livelli contenuti e le quantità quotate dai market makers sono progressivamente aumentate.La volatilità infragiornaliera dei corsi obbligazionari governativi si è confermata moderata, riflettendo anche minori deterioramenti temporanei della liquidità del comparto rispetto a quelli verificatisi nel 2024 e nei primi mesi del 2025 in occasione della pubblicazione di dati macroeconomici rilevanti. Gli ordini di ammontare cospicuo hanno continuato a essere assorbiti senza produrre un impatto significativo sui prezzi. LEGGI TUTTO

  • in

    Bankitalia, andamento del credito ha risentito in misura limitata dei dazi statunitensi

    (Teleborsa) – L’andamento del credito ha finora risentito in misura limitata dell’innalzamento dei dazi statunitensi: dalla fine dello scorso anno la richiesta di finanziamenti da parte dei settori più esposti alle tensioni commerciali con gli Stati Uniti è stata solo leggermente inferiore rispetto al resto dell’economia. È quanto emerge dal Rapporto di Stabilità Finanziaria semestrale pubblicato oggi dalla Banca d’Italia.Viene sottolineato che le imprese appartenenti a questi settori hanno domandato più credito a breve termine e meno finanziamenti con orizzonti temporali più lunghi, presumibilmente per il posticipo dei piani di investimento a fronte della forte incertezzaSecondo le stime di Bankitalia, coerenti con i dazi previsti dall’accordo commerciale di luglio concluso tra Stati Uniti e Unione europea, la quota del debito bancario attribuibile alle aziende più esposte rimarrebbe nel complesso contenuta: circa il 9% di quelle che esportano negli Stati Uniti subirebbe un calo del fatturato superiore al 5% e a queste sarebbe riconducibile meno del 2% dei prestiti bancari alle imprese.Le imprese più vulnerabili all’aumento dei dazi sono in genere di piccola dimensione e hanno un basso grado di diversificazione dei mercati di sbocco. Anche l’impatto delle tariffe sull’indotto delle aziende che esportano verso gli Stati Uniti si manterrebbe limitato, secondo il rapporto.Al di là dei dazi, Bankitalia spiega che le condizioni finanziarie delle imprese continuano a essere “mediamente buone, sostenute dalla redditività e da un indebitamento contenuto”.I debiti finanziari sono cresciuti dell’1,4% nel primo semestre, pur restando pressoché costanti in rapporto al PIL (al 59,1%, un valore molto inferiore a quello dei principali paesi europei). La leva finanziaria ha continuato a ridursi, scendendo al 30,7%; il calo è ascrivibile quasi interamente al rialzo dei corsi azionari.Il credito ha mostrato segnali di ripresa, con un incremento dello 0,7% a settembre su base annua, dopo una fase di contrazione iniziata nel 2023. L’espansione è stata trainata dalle grandi imprese, in particolare da quelle con bilanci più solidi; per le piccole aziende il calo si è attenuato (a -4,6%, da -6,8 di dicembre 2024), con una crescita degli impieghi tra quelle più sane. LEGGI TUTTO