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    Bozza dl fisco, stop cumulo bonus per chi rientra in Italia

    (Teleborsa) – Arriva il divieto di cumulabilità tra i benefici per i lavoratori impatriati e gli incentivi per i ricercatori che rientrano dall’estero e per i neo-residenti. Lo prevede una norma contenuta in una bozza del decreto fisco atteso oggi in consiglio dei ministri.La norma, all’articolo 6 della bozza, stabilisce che gli effetti dell’imposta sostitutiva da 200mila euro sui redditi prodotti all’estero realizzati dalle persone fisiche che trasferiscono la propria residenza fiscale in Italia non siano “cumulabili” con gli incentivi per il rientro in Italia dei ricercatori residenti all’estero e con il nuovo regime agevolativo a favore dei lavoratori impatriati.La disposizione si applica dal periodo d’imposta 2024.E’ infatti convocato per oggi, intorno alle 15.30 una nuova riunione del Consiglio dei ministri. All’ordine del giorno del Cdm, tra le altre cose, un decreto legge con “misure urgenti di sostegno a comparti produttivi” che dovrebbe contenere le annunciate misure per l’ex Ilva e anche la Cig per La Perla, e un decreto legge con “misure urgenti in materia fiscale” che, tra le altre cose, potrebbe prorogare di nuovo l’entrata in vigore della sugar tax. Indispensabile una proroga alla scadenza del 30 giugno dei versamenti d’imposta. Lo scrivono Confartigianato Imprese, Cna, Casartigiani, Confcommercio e Confesercenti, in una lettera inviata al ministro dell’Economia e finanze Giancarlo Giorgetti, al vice ministro dell’Economia, Maurizio Leo e al direttore dell’Agenzia delle entrate Vincenzo Carbone. “La richiesta – si legge in una nota – è motivata dalle numerose novità che sono state introdotte in materia fiscale, molte delle quali, ampiamente apprezzate dalle Organizzazioni, hanno tuttavia determinato ingenti interventi nelle procedure di liquidazione dei tributi”. “Uno dei principali interventi – concludono gli artigiani – è frutto della complessa gestione del nuovo concordato preventivo biennale che ha subito modifiche, anche pochi giorni fa, per effetto del decreto legislativo correttivo della riforma fiscale, varato dal Governo lo scorso 4 giugno. Confartigianato Imprese, Cna, Casartigiani, Confcommercio e Confesercenti, valutate le difficoltà operative di rispettare il termine del 30 giugno da parte delle imprese che applicano gli Isa e per gli intermediari che sono chiamati ad assisterle, auspicano la proroga di un mese della scadenza”. LEGGI TUTTO

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    Debole il mercato americano, incidente Air India impatta sui titoli del settore aereo

    (Teleborsa) – Il listino USA apre la seduta sotto la parità, con il Dow Jones che lima lo 0,35%, mentre, al contrario, rimane ai nastri di partenza l’S&P-500 (New York), che si posiziona a 6.019 punti, in prossimità dei livelli precedenti.Non basta l’accordo raggiunto tra Cina e Usa a spingere infatti gli acquisti a Wall Street. La crescente tensione in Medio Oriente – dove un alto funzionario iraniano ha dichiarato all’agenzia Reuters che un paese “amico” nella regione ha avvertito Teheran di un possibile attacco israeliano”, ribadendo la volontà dell’Iran di non volere rinunciare al suo diritto di arricchire l’uranio – e i timori legati ai dazi spingono la Borsa americana ad aprire in territorio negativo.Nel premarket le azioni di Oracle sono salite del 9,1% dopo che il gruppo di cloud computing ha alzato il suo obiettivo di crescita del fatturato annuale e ha evidenziato una solida domanda da parte dei clienti che mirano a sfruttare l’intelligenza artificiale. Tonfo invece per Boeing (-8,4%) dopo che un aereo della Air India è precipitato questa mattina poco dopo il decollo dalla città di Ahmedabad, nell’India occidentale, con 242 persone a bordo. Secondo le prime ricostruzioni si tratterebbe infatti di un Boeing 787-8 Dreamliner. Impattato dalla tragedia anche il fornitore del motore del velivolo, con GE Aerospace che ha perso il 6,3%. L’incidente sta però avendo un impatto su tutto il settore aereo con perdite diffuse.Sul fronte macroeconomico, non sono scese come atteso le richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA che nella settimana al 7 giugno sono risultate pari a 248 mila unità. Salgono invece leggermente a maggio i prezzi alla produzione, ma meno delle attese. Secondo il Dipartimento del Lavoro americano (BLS), i prezzi alla produzione hanno registrato una crescita dello 0,1%, su base mensile, dopo il -0,2% del mese precedente e contro il +0,2% stimato dagli analisti.Pressoché invariato il Nasdaq 100 (-0,01%); sulla stessa linea, sui livelli della vigilia l’S&P 100 (-0,04%).Risultato positivo nel paniere S&P 500 per i settori utilities (+0,92%) e informatica (+0,41%). Nel listino, le peggiori performance sono quelle dei settori finanziario (-0,59%), beni industriali (-0,56%) e telecomunicazioni (-0,49%). LEGGI TUTTO

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    Lavoro, Calderone: “Priorità sicurezza: a breve altri 700 milioni”

    (Teleborsa) – “Quando la nostra Costituzione proclama che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro ci consegna anche il dovere di fare in modo che ogni posto di lavoro sia sicuro e dignitoso. Un dovere che al di là dei rispettivi ruoli, degli specifici ruoli dei soggetti coinvolti, può essere assolto efficacemente solo se tutta la società avverte questo dovere come proprio e come prioritario”. È quanto ha affermato la ministra del Lavoro, Marina Calderone, nell’informativa alla Camera sulla sicurezza sul lavoro. “Gli obiettivi della sicurezza possono essere efficacemente raggiunti solo se i lavoratori e le imprese, i soggetti pubblici e privati, ognuno per la sua parte, collaborano e interagiscono nell’intento comune di rendere il lavoro sempre più sicuro – ha detto Calderone – quello che il governo si è proposto è prima di tutto di promuovere la cultura della salute e della sicurezza sul lavoro, sostenendo la consapevolezza che tutelare la sicurezza è una responsabilità di ciascuno. Comporta avere cura della vita e della salute di tutti. Sicurezza significa anche azionare una leva di sviluppo economico e sociale, creare occasioni di sviluppo, di rinnovamento delle imprese e di crescita del benessere dei lavoratori”. Il ministero del Lavoro – ha aggiunto Calderone – “ha elaborato una strategia chiara, ambiziosa, che si snoda lungo quattro direttrici che sono complementari tra di loro: sensibilizzazione e formazione dei giovani e dei lavoratori; sostegno alle imprese nell’implementazione di procedure di sicurezza sempre più incisive; rafforzamento delle tutele in ambito lavorativo; attuazione di controlli mirati e coordinati. Questa strategia è stata formalizzata con il decreto ministeriale 195 del 17 dicembre del 2024 nel quale abbiamo adottato il piano integrato per la salute e la sicurezza”. “Quando si parla di denunce di infortunio” sul lavoro, “di malattia professionale” e “di incidente mortale credo che tutti quanti insieme abbiamo la stessa sensibilità nel dire che anche un solo morto è una sconfitta – detto la ministra del Lavoro –. Sono abituata a chiedermi sempre se ho fatto abbastanza, se posso fare di più. Sono certa, con il supporto del Parlamento, di poter fare di più e meglio. Voglio assumere un impegno: utilizzare tutte le risorse che abbiamo a disposizione per per migliorare l’incisività della nostra azione di vigilanza e indirizzare le azioni di tutela e salvaguardia delle persone. Il mio obiettivo, così come quello del Governo, è nei prossimi tempi, molto brevi, di liberare altri 700 milioni da mettere a disposizione delle politiche per la sicurezza”. Sul fronte dell’occupazione – ha detto Calderone – c’è “un milione di persone in più al lavoro”, raggiungendo una quota di “oltre 24 milioni” e “abbiamo un incremento dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato, una riduzione progressiva del numero dei giovani che non lavorano, non studiano e non si formano (neet). Non sono qui per dire – ha aggiunto la ministra – che tutte le soluzioni sono state trovate e che i nostri numeri non debbano essere migliorati certamente abbiamo un tasso di disoccupazione che è nella media europea. Bisogna lavorare e, soprattutto, sostenere l’ingresso al lavoro di giovani e donne e migliorare le condizioni di lavoro affinché ci siano interventi ancora più efficaci sul fronte del contrasto allo sfruttamento e all’utilizzo improprio delle forme di lavoro”.Dal 1 ottobre del 2024, data in cui la patente a crediti in edilizia è entrata in vigore, “sono più di 454mila le imprese che si sono registrate, hanno iniziato il percorso, hanno avuto la patente. Esattamente al 3 giugno sono 454.447 – ha detto Calderone –. Di queste il 99,5% è stato rilasciato ad attività registrate in Italia e costituite sotto forma di imprese. Non è un documento simbolico, qualcuno ha detto anche questo, ma invece voglio dire che si tratta di una strategia importante che il Governo vuole estendere ad altri settori produttivi dove c’è una particolare condizione di alto rischio. Mi riferisco, ma solo a titolo esemplificativo, a settori come logistica e agricoltura, settori in cui l’incidenza del rischio è anche testimoniata dall’entità dei tassi di premio che la tariffa Inail assegna. Per noi rappresenta un cruscotto dinamico che registra comportamenti virtuosi e violazioni”. Nel solo settore edilizio, nel corso del 2024 “sono state effettuate 41.106 ispezioni – ha aggiunto Calderone – il 73% in più rispetto al 2023 anche per effetto dell’entrata in servizio del primo contingente di ispettori tecnici. Il tasso di irregolarità riscontrata è significativo, ma questo è dato anche dal fatto che tutta l’attività ispettiva che stiamo sviluppando sul territorio è preceduta da un’analisi attenta e puntuale delle informazioni che ci vengono dalle banche dati che sono in condivisione in tempo reale per tutto il personale ispettivo e, quindi, dagli indici di pericolosità e rischiosità che ci portano ad andare in taluni casi in una situazione in cui il controllo è mirato e l’ipotesi di rischio poi si verifica”. LEGGI TUTTO

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    USA, richieste sussidi disoccupazione invariate a 248 mila unità

    (Teleborsa) – Non calano come atteso le richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA. Nella settimana al 7 giugno, i “claims” sono risultati pari a 248 mila unità, in linea con quelle registrate la settimana precedente (dato rivisto da un preliminare di 247.000 mila). Il consensus indicava una discesa a 242mila unità.La media delle ultime quattro settimane – in base ai dati del Dipartimento del Lavoro americano – sale a 240.250 unità, in aumento di 5.000 unità rispetto al dato della settimana precedente. La media a quattro settimane viene ritenuta un indicatore più accurato dello stato di salute del mercato del lavoro, in quanto appiana le forti oscillazioni osservate settimanalmente. Infine, nella settimana al 31 maggio, le richieste continuative di sussidio si sono attestate a 1.956.000, in aumento di 54.000 unità rispetto alle 1.902.000 unità della settimana precedente (dato rivisto da un preliminare di 1.904.000 unità) e superiore a 1.910.000 attese.(Foto: Nik Shuliahin on Unsplash ) LEGGI TUTTO

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    Bankitalia, Panetta: “Maggiore impegno pubblico e privato per rilanciare l’innovazione”

    (Teleborsa) – “L’innovazione è il pilastro su cui costruire un nuovo modello di crescita per l’Europa. La produttività stagnante e il ritardo tecnologico rappresentano le principali fragilità dell’economia europea rispetto a quella degli Stati Uniti. Il contesto globale impone un cambio di passo deciso. Occorre riportare l’innovazione al centro del sistema economico europeo. L’intervento pubblico è essenziale per finanziare la ricerca di base, stimolare la domanda di tecnologie avanzate e orientare gli investimenti in settori strategici. Ma l’intervento pubblico, da solo, non basterà”. Questo, in sintesi, il messaggio lanciato dal governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, alla conferenza “Competitività e innovazione: la risposta europea” organizzata dalla Banca d’Italia e dalla Banca europea degli investimenti. “La spesa pubblica europea in ricerca e sviluppo – ha sottolineato Panetta – è comparabile a quella americana, ma spesso meno efficace. Deve essere rafforzata e soprattutto meglio indirizzata. In questo quadro, l’Italia deve colmare il divario con il resto d’Europa. Spendiamo per l’università solo l’1 per cento del PIL, circa un terzo in meno della media UE, e con infrastrutture di trasferimento tecnologico limitate rispetto ai principali poli europei. Occorre investire meglio: rafforzando i centri di eccellenza e valorizzando quelli minori attraverso reti di collaborazione. Nei prossimi anni l’Europa dovrà affrontare sfide decisive – dalla transizione verde e digitale alla difesa – che richiederanno uno sforzo innovativo senza precedenti. È urgente completare la costruzione di un mercato europeo dei capitali pienamente integrato, in grado di canalizzare il risparmio verso progetti imprenditoriali ad alto potenziale. Solo una rinnovata spinta all’innovazione potrà rilanciare la produttività, garantire la crescita e assicurare all’Europa un ruolo di leadership stabile nel tempo”.Secondo Panetta “il settore pubblico può sostenere l’innovazione lungo almeno tre direttrici: finanziando la ricerca di base e il trasferimento tecnologico, orientando la propria domanda verso tecnologie avanzate e facilitando la mobilitazione di capitali privati”.Sempre più spesso, infatti, – ha spiegato Panetta – “le innovazioni più significative nascono dall’incontro tra ricerca di base – generalmente pubblica – e ricerca applicata, svolta dalle imprese. Negli Stati Uniti, la quota di brevetti legata alla ricerca finanziata dal pubblico è salita dal 3 per cento nel 1945 al 30 nel 20105. Questa proficua interazione è particolarmente importante per le start-up innovative, che giocano un ruolo cruciale nel dinamismo economico. I brevetti fondati su pubblicazioni scientifiche, prodotte soprattutto da università e centri di ricerca pubblici, tendono a generare maggiori ritorni economici e a essere più commerciabili, in quanto il linguaggio scientifico ne facilita la valutazione tecnica. Il settore pubblico può intervenire anche sul lato della domanda, acquistando direttamente beni e servizi ad alto contenuto tecnologico, oltre che erogando sussidi diretti. Un esempio efficace è quello delle agenzie statunitensi Advanced Research Projects Agencies (ARPA), che finanziano progetti ad alto rischio e potenziale, spesso ignorati dal venture capital, come nel caso del deep tech. In Europa, esperienze analoghe sono ancora limitate. I programmi Pathfinder e Transition dello European Innovation Council rappresentano un primo passo, ma con risorse – meno di 400 milioni di euro annui – ancora molto inferiori ai circa 7 miliardi di dollaridestinati alle agenzie americane. Infine, – ha concluso Panetta – il settore pubblico può attivare investimenti privati, soprattutto in settori con ritorni altamente incerti e in contesti con minore propensione a investire in capitale di rischio, come in Europa12. Il coinvolgimento di agenzie pubbliche altamente qualificate riduce le incertezze e incoraggia i privati a partecipare. Quando l’intervento pubblico all’innovazione è ben progettato e ben eseguito, i suoi effetti non si esauriscono nel breve periodo. L’impulso iniziale può innescare un circolo virtuoso: la diffusione di nuove idee, l’attrazione di nuove imprese e di lavoratori qualificati creano economie di agglomerazione che rendono l’ecosistema innovativo sempre più forte nel tempo”. LEGGI TUTTO

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    Dazi, Bessent apre al possibile slittamento dei negoziati oltre il 9 luglio

    (Teleborsa) – Gli Stati Uniti potrebbero decidere per una proroga della sospensiva dei dazi per i Paesi partner che stiano negoziando “in buona fede” un accordo commerciale. Lo ha annunciato il Segretario al Tesoro USA Scott Bessent, all’indomani dell’accordo raggiunto fra Stati Uniti e Cina. Bessent ha dunque anticipando la possibilità di estendere la sospensione oltre i 90 giorni concessi dal Presidente Donald Trump, che scadono il 9 luglio, a beneficio dei principali partner commerciali degli Stati Uniti, purché dimostrino “buona fede” nei negoziati commerciali in corso.Gli Stati Uniti – ha ricordato in un’audizione davanti alla Commissione Affari e Finanze della Camera – hanno 18 “importanti” partner commerciali, e l’amministrazione Trump sta “lavorando per raggiungere accordi” con questi Paesi, come l’Unione Europea, che sta portando avanti i negoziati finalizzati a regolare l’interscambio in futuro. “Se qualcuno non sta negoziando, allora non lo faremo neanche noi”, ha dichiarato lapidario.I funzionari di Trump hanno ripetutamente affermato di essere prossimi a siglare accordi commerciali con una mezza dozzina di paesi, ma finora la Casa Bianca ha portato a casa solo un accordo commerciale formale con il Regno Unito e un accordo quadro con la Cina, i cui non si conoscono ancora i dettagli. In precedenti occasioni, i funzionari USA avevano espresso la disponibilità a rinviare la sospensiva solo nei confronti di quei partner con cui c’era già un accordo di massima.Frattanto, il segretario al Commercio USA Howard Lutnick si è detto “ottimista” riguardo la possibilità di giungere ad un accordo con l’Europa, ma ammette che “sarà probabilmente alla fine”. “L’Europa è stata più che spinosa nei colloqui commerciali”, ha ammesso il titolare al commercio, ricordando che in UE non c’è una chiara leadership e che, per ottenere un’offerta, si è dovuti arrivare a minacciare dazi al 50% su tutti i prodotti. LEGGI TUTTO

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    Appuntamenti macroeconomici del 12 giugno 2025

    (Teleborsa) – Giovedì 12/06/202508:00 Regno Unito: Bilancia commerciale beni (atteso -20,8 Mld £; preced. -19,87 Mld £)08:00 Regno Unito: Produzione industriale, annuale (atteso -0,2%; preced. -0,7%)08:00 Regno Unito: Produzione industriale, mensile (atteso -0,4%; preced. -0,7%)14:30 USA: Richieste sussidi disoccupazione, settimanale (atteso 242K unità; preced. 247K unità)14:30 USA: Prezzi produzione, annuale (atteso 2,6%; preced. 2,4%)14:30 USA: Prezzi produzione, mensile (atteso 0,2%; preced. -0,5%)16:30 USA: Stoccaggi gas, settimanale (atteso 108 Mld piedi cubi; preced. 122 Mld piedi cubi)(Foto: Silkstock – stock.adobe.com (ex Fotolia.it)) LEGGI TUTTO

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    Gran Bretagna, produzione industriale peggio di attese in aprile

    (Teleborsa) – Giungono dati contrastanti dalla produzione industriale e manifatturiera del Regno Unito. Gli ultimi dati diffusi dall’Istituto Nazionale di Statistica della Gran Bretagna (ONS) segnalano che l’indice della produzione industriale ha registrato, nel mese di aprile, un decremento dello 0,6% su base mensile rispetto al -0,7% del mese precedente e peggiore al -0,4% atteso dagli analisti.Il dato tendenziale registra un calo dello 0,3% dopo il -0,7% di marzo e rispetto al -0,2% del consensus.La produzione manifatturiera, su base mensile, registra una discesa dello 0,9% contro il -0,8% stimato dagli analisti e riportato a marzo. La variazione annua registra un +0,4%, in linea con il consensus, dopo il -0,8% precedente. LEGGI TUTTO